Note: Questa è la mia fic su questa coppia. Cercavo da tempo un’idea per scrivere una fic su Goku e Vegeta ma non mi veniva niente, poi ho visto alcune immagini di un fumetto amatoriale e il mio cervello a senso unico si è messo in moto per trarne qualcosa di decente.
Il risultato è questo. La fic si è scritta praticamente da sola. Questa è la mia prima lemon quindi non sono sicura del risultato ^^’’
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e commenteranno.
Non mi resta che augurarvi buona lettura.

Compagni

Era trascorso un anno dalla sconfitta di Cell e Vegeta non si era ancora ripreso, continuava a non reagire, a rifiutare di fare qualsiasi cosa che non fosse restare disteso sul letto a guardare il soffitto e maledire Kakaroth. Vegeta non riusciva proprio a perdonarlo di essere morto per salvargli la vita, di essersi sacrificato senza che lui potesse fare nulla per fermarlo, facendolo sentire così maledettamente inutile. Lui non era mai nemmeno riuscito ad avvicinarsi a lui, e quando, per caso, ci riusciva, Kakaroth lo distanziava nuovamente. Lo aveva odiato profondamente per questo. Ed ora sentiva che l’odio che provava per quel guerriero di infimo livello era addirittura centuplicato!
Perché aveva osato andarsene, morire senza prima interpellarlo, impedendogli di portare a termine la sua vendetta e sconfiggerlo una volta per tutte!
Perché dopo la sua morte si era reso conto che aveva perso il suo punto di riferimento: da quando Kakaroth aveva osato batterlo la prima volta, non aveva più smesso di pensare a lui, ogni gesto, ogni ora di allenamento, ogni peso sollevato, erano stati fatti in sua funzione…
… ma ora che senso aveva allenarsi?
Perché ora aveva finalmente compreso che quello che provava per Kakaroth non era semplice odio, ma qualcosa di molto più complicato e delicato, qualcosa di profondo e di tremendamente umiliante, a cui non voleva dare un nome.
Anche perché ora non avrebbe più avuto senso farlo…
Con la morte di Kakaroth si era sentito umiliato, svuotato, defraudato di tutto…
… gli sembrava che niente avesse più alcun senso…
A che era servito tutto quello per cui aveva tanto combattuto?
Spostò lo sguardo sulla porzione di cielo stellato che si intravedeva dalla finestra della sua stanza: se solo avesse potuto tornare indietro, se solo avesse avuto un atteggiamento differente verso di lui, sarebbe stato diverso fra loro?
Tre colpi leggeri sulla porta lo distolsero dai suoi pensieri. Sapeva benissimo chi era e cosa voleva e la cosa lo irritava ancora di più.
- Vegeta la cena è pronta, se vuoi scendere…- .
Appunto! Ma quando quella donna fastidiosa avrebbe capito che non voleva essere disturbato? Non voleva né mangiare né bere, voleva solo…
… quello che non poteva più avere!
Vegeta non rispose e Bulma non insistette.
Vegeta sospirò pesantemente e chiuse gli occhi: non si capiva più, ora che quel guerriero di infimo livello era morto, era lui il guerriero più potente dell’universo, avrebbe dovuto essere contento, avrebbe dovuto prendere una navicella e partire per mettere a ferro e fuoco ogni pianeta che avrebbe incontrato, dominando tutto al posto di Freezer…
… invece se ne stava li, svuotato di ogni energia e volontà, smarrito e confuso…
E la persona che avrebbe potuto risvegliarlo e farlo reagire era persa per sempre…
A quel pensiero un’ondata dolorosa le risalì lungo il torace fino alla testa, bruciando tutto quello che incontrava sul suo cammino.
Ormai non sapeva nemmeno quale parte del corpo gli facesse più male durante quei momenti!
E come ogni volta la nausea si sostituì velocemente al dolore, quando prendeva coscienza di quello che provava, di quello che voleva smisuratamente.
Era la vergogna di suo padre!
Lui era Vegeta, il fiero principe dei Sayan, come poteva avere simili desideri? Come poteva farsi umiliare così volontariamente?
Eppure avrebbe dato il suo titolo, la sua forza ed il suo orgoglio per poter avere quello che desiderava, anche solo una volta…
Si morse le labbra a sangue mentre lasciava libera la sua mente di fantasticare…
… almeno in sogno poteva ancora immaginarsi fra le sue braccia!
Un rumore improvviso nella stanza bloccò la sua mano destra che lentamente stava scendendo verso il basso e gli fece riaprire gli occhi di scatto, balzò a sedere a mezzo busto guardandosi intorno cercando di scorgere l’incauto disturbatore nelle tenebre che avvolgevano la stanza. Alla fine lo vide, vide il contorno terribilmente familiare di una figura alta e muscolosa che si staccava dalle ombre del muro ed avanzava con grazia felina verso di lui. Il battito cardiaco di Vegeta aumentava mano a mano che scopriva particolari noti nell’intruso e si diceva che non poteva essere lui: Bulma una volta gli aveva spiegato che i morti avevano il permesso di tornare sulla terra una sola volta per fare visita ai propri cari, per il resto erano per sempre esiliati nel mondo degli spiriti.
Non poteva essere lui!
Invece, quando arrivò sotto la finestra, la luce della luna, svelò impietosamente i capelli arruffati, il volto dai bei lineamenti disteso nel solito sorriso gentile, il corpo dai muscoli potenti e ben delineati, e la sua tanto amata tuta arancione con quello stupido ideogramma sul lato destro del torace.
Che ci faceva li Kakaroth?
Lui era morto, non doveva essere nella sua stanza!
La sorpresa era talmente tanta che Vegeta non riuscì più a formulare un pensiero coerente, rimase seduto nella stessa posizione a guardare il suo eterno rivale ad occhi sbarrati.
- Ciao Vegeta, è da tanto che non ci vediamo, eh?!- .
La sua voce allegra e spensierata lo scossero abbastanza da farli recuperare quel tanto di presenza di spirito da fargli notare l’aureola che gli galleggiava sulla testa e chiedergli cosa ci facesse li, nella sua stanza.
- Sono venuto perché ero un po’ preoccupato – Goku si sedette sulla sponda del letto ritrovandosi faccia a faccia con l’altro – Che ti sta succedendo Vegeta? Non sei più tu, dov’è finito l’orgoglioso principe dei Sayan?- e sollevò la mano destra poggiandola sulla guancia dell’impietrito principe.
Era solo un sogno! Non poteva essere altrimenti! Nella realtà Kakaroth non avrebbe mai fatto nulla del genere! Probabilmente aveva finito per addormentarsi e la sua mente frustrata gli stava proponendo quell’illusione!
Mille brividi gli formicolarono sottopelle quando Goku gli accarezzò lo zigomo con il pollice. Vegeta sollevò lo sguardo per cercare in quello sempre limpido e sincero dell’altro una risposta a quei gesti, e si trovò sprofondato in due oceani neri ammantati di profonda dolcezza, preoccupazione, affetto, e mille altri sentimenti che non riuscì a riconoscere, ma che gli fecero battere ancora più forte il cuore. Si era fermato o batteva così violentemente che non riusciva a sentirlo?
- Kakaroth…- sospirò tra una carezza e l’altra socchiudendo gli occhi.
Ritrovandosi a volere di più di quel contatto fugace e totalmente inappagante: era un sogno, no, ed allora perché non approfittarne?
Deglutì pesantemente per mandare giù il groppo che gli aveva stretto la gola, per guadagnare un altro istante in cui decidere se doveva farlo veramente.
Quando gli sarebbe capitata un’altra occasione simile, anche se solo in sogno?
Riaprì gli occhi, svelando due iridi decise e pienamente consapevoli della decisione presa. Strofinò la guancia contro la mano dell’altro prima di avvicinare i loro volti per un bacio veloce, solo una carezza labbra contro labbra per fargli capire quello che voleva e scoprire se anche l’altro voleva la stessa cosa. In una frazione di secondo si trovò il volto intrappolato tra le mani ampie, forti e calde di Goku che lo trascinarono verso di sé e lo coinvolsero in un bacio quasi feroce, con cui il Sayan liberò tutta la frustrazione che aveva provato fino a quel momento nel nascondere quel sentimento.
Vegeta gioì nel sentire l’altro Sayan rispondere con passione pari, se non superiore, alla sua, travolgerlo e lasciarlo senza fiato. Solo quando si staccarono per respirare, Vegeta si rese conto che le mani di Goku avevano liberato il suo volto ed adesso si trovavano sotto la sua camicia, dove stavano esplorando la sua schiena in carezze lente e sensuali che gli stavano facendo perdere ogni controllo.
Kakaroth lo aveva solo sfiorato e lui era già arrivato al limite…
… era questo il potere che aveva su di lui?
Un potere che partiva dal cuore e coinvolgeva ogni suo senso, che lo faceva vibrare impazzito, che gli faceva ribollire la pelle, che lo faceva gemere ed ansimare senza controllo…
Una mano di Goku si spinse verso il basso e le sue dita incontrarono quello che restava della sua coda, e si fermarono per premerci appena su con la punta dei polpastrelli ed accarezzarlo con piccoli movimenti circolari. A quel contatto Vegeta si inarcò, tendendosi completamente, gemendo con tutta la sua voce, artigliando sulle spalle la stoffa della tuta di Goku.
Allora era vero che la coda era il punto più sensibile di ogni Sayan…
Vergognandosi di essere stato visto gemere così indecentemente da Goku, Vegeta arrossì violentemente mentre si copriva la bocca con le mani.
- K… Kakaroth… cosa…?!- balbettò incapace di completare la frase.
Il principe vide Goku piegarsi su di lui per un piccolo bacio.
- Ti amo Vegeta!- confessò con un bellissimo sorriso sulle labbra.
Uno di quei sorrisi ampi e solari, dolorosamente dolci, che erano il marchio di fabbrica di quel ragazzo e che Vegeta amava tantissimo.
Kakaroth lo… lo amava?
Non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito, era troppo bello per essere vero!
Ma se lo amava perché era rimasto con quell’oca bisbetica, perché non aveva fatto niente per impedire che si legasse a Bulma?
- E… e tua moglie?- e gli tremarono le mani e la voce mentre fece quella domanda.
Aspettando e temendo la risposta che avrebbe avuto.
- Non l’ho mai amata veramente. L’ho sposata solo per adempiere ad una promessa che nemmeno ricordavo di averle fatto. Sei tu quello che ho voluto veramente. Avremmo dovuto esserci solo noi due da soli fin dall’inizio, nessun altro!- .
Ma era veramente Kakaroth quello che aveva davanti?
Non gli importava! Voleva solo poter baciare ancora quelle labbra, sentire di nuovo quelle mani su di sé…
Goku gli si avvicinò fino a far sfiorare le loro labbra.
- E tu? Mi vuoi come tuo compagno?- .
Vegeta rabbrividì sotto la carezza bollente del suo respiro.
Lo voleva come compagno? Voleva legarsi veramente ad un altro uomo? Avrebbe veramente voluto umiliarsi fino al punto di farsi sottomettere?
Bastò il calore di quel corpo perfetto premuto contro di lui, il suo profumo fresco e leggero, la dolcezza e la gentilezza di quegli occhi, a farlo decidere.
Si che lo voleva. Fino alla fine dei tempi!
Bulma… Trunks… Il suo titolo… Il suo orgoglio… niente aveva più senso, contava solo la persona davanti a lui, che aspettava impaziente la sua risposta.
La risposta di Vegeta fu un bacio lungo, lento, sensuale, che ubriacò entrambi.
Le mani di Goku scesero ancora, infilandosi sotto il bordo della tuta, trascinandola via insieme ai boxer. Ora aveva davanti a sé uno splendido Vegeta coperto fino a metà coscia solo da una camicia bianca, un brivido lo scosse al pensiero che sotto era completamente nudo.
Mentre erano persi in un altro bacio, Vegeta infilò le mani sotto la stoffa arancione della tuta di Goku, abbassandola e sfilandola, inserendo poi le dita sotto la pesante maglia blu. La pelle di Goku era arroventata e vellutata, un vero piacere per il tatto.
Quando avvertì la bocca di Goku baciargli il collo per distrarlo dalle dita che si stavano facendo strada dentro di lui, Vegeta gli artigliò violentemente i fianchi, piantandogli le dita nella pelle, mordendosi le labbra per non gemere, ma Goku sembrò non accorgersene nemmeno.
Vegeta era li tra le sue braccia, completamente abbandonato al piacere, bello più di quello che avesse mai immaginato…
… di cos’altro doveva importargli?
Quando Vegeta iniziò a spingere i fianchi contro la sua mano, Goku sorrise soddisfatto: era arrivato il momento di farlo suo, nessun altro lo avrebbe mai avuto!
Sfilò le dita e lo prese per i fianchi, sollevandolo di peso e portandolo a sedere su di sé.
- Che accidenti stai facendo Kakaroth?! – strillò Vegeta imbarazzato per la manovra e spaventato per quello che stava per accadere – Mi hai preso per un bambolotto, forse?!- ed iniziò a dimenarsi nella speranza di forzare la stretta ferrea dell’altro.
Si sentiva tanto un bambino indifeso in quella posizione... Goku non rispose, si limitò ad sorridere in un modo malizioso e languido che fece avvampare il principe e distrusse tutte le sue resistenze.
Era inutile opporsi: nonostante le sue proteste, era il primo a volerlo!
Goku lo afferrò da per l’incavo dietro le ginocchia e lo trascinò su di sé, penetrandolo. Vegeta soffocò un grido premendo entrambe le mani sulla bocca e strizzando gli occhi.
Cos’era quel fuoco che gli stava bruciando nel ventre?
E quei brividi ghiacciati che gli scorrevano sotto la pelle arroventata?
Dove aveva imparato ad urlare in quel modo?
Altra spinta, altro grido soffocato.
Goku voleva sentirlo gemere, voleva sentire quella voce sempre aspra sciolta dal piacere, diventare calda e roca. Gli strinse i polsi nelle sue mani e, delicatamente, li allontanò dalla bocca.
- Voglio sentirti gemere, Vegeta!- gli mormorò sulla pelle del collo prima di riprendere a spingere.
Vegeta non riusciva più a capire nulla perso com’era nelle spire di quel piacere fortissimo, ed iniziò ricambiare le spinte di Goku, che intanto gli aveva sbottonato e sfilato la camicia ed ora gli stava baciando il petto. Vegeta urlava e gemeva senza più vergogna, desideroso solo di ricevere altro piacere. La loro corsa si fece sempre più serrata, finché non arrivarono all’apice insieme. Goku usò le ultime forze per sciogliere la stretta delle gambe di Vegeta attorno alla sua vita e distese entrambi sul letto, stringendo il suo amante a sé, riempiendolo di baci e carezze. E Vegeta godeva di tutte quelle attenzioni che lentamente lo stavano portando verso il mondo dei sogni. Goku sollevò la mano e con essa tracciò il contorno del volto di Vegeta.
- Ti amo Vegeta, te ne ricorderai sempre, vero?! Ti ricorderai che da adesso sei solo mio, vero?!- chiese cercando di dissimulare la profonda disperazione che voleva colorargli la voce.
Vegeta annuì vagamente consapevole della sua domanda, quasi del tutto addormentato. Goku sorrise vedendo l’espressione distesa ed appagata che distendeva i tratti sempre tesi e severi del suo amore. Quindi lo strinse maggiormente contro si sé, come se non volesse più lasciarlo andare via. Come se temesse di doversi separare di nuovo da lui.

Vegeta quella mattina si svegliò contento, cosciente che una volta che avrebbe aperto gli occhi si sarebbe trovato davanti l’espressione da pesce lesso del suo Kakaroth, pensando che magari avrebbero potuto anche ripetere quello che avevano fatto la notte precedente.
Sorridendo riaprì gli occhi solo per ritrovarsi ad osservare il letto vuoto. Il sorriso scomparve velocemente dal suo volto mentre disperato si rendeva conto che era completamente vestito e che le lenzuola erano perfettamente rimboccate…
Possibile che avesse solo sognato?
No, non voleva! Quella della sera precedente era stata l’esperienza migliore della sua vita, aveva veramente l’amore nella sua vita, non semplice sesso, e l’aveva fatto con la persona che amava…
Non voleva che fosse solo un sogno!
Diede un pugno al materasso, distruggendo un paio di molle, e con lo spostamento d'aria lo avvertì: un profumo che non era il suo e non era quello dell’ammorbidente, gli invase le narici, un profumo fresco e leggero come quello… come quello… come quello…
Freneticamente si sollevò a mezzo busto per cercarlo ancora, per riempirsene i polmoni, per poter credere che quella notte non fosse stato solo una scherzo della sua immaginazione, ma la realtà; ma dovette ricadere indietro, sotto la spinta dei lampi che gli saettavano lungo la spina dorsale e la parte inferiore del corpo. Quei dolori non gli erano mica venuti per niente, pensò allegro, nonostante le fitte che lo stavano piegando.
No, non aveva sognato di fare l’amore con Kakaroth!
Mentre si rigirava nel letto, lentamente, per cercare una posizione più comoda un fruscio attrasse la sua attenzione: sul materasso accanto a lui c’era un foglio di carta piegato a metà, lo aprì e scoprì la calligrafia di Goku. Lo lesse avidamente.
Avrei voluto svegliarmi al tuo fianco, ma dovevo rientrare prima dell’alba. Tornerò presto da te, il salvatore dell’universo può godere di alcuni privilegi!
Ti amo Vegeta.”
.
Il principe dei Sayan scoppiò a ridere forte appena ebbe terminato di leggere quelle poche righe: non aveva sognato e Kakaroth sarebbe tornato presto da lui.
Valeva davvero la pena di riprendere a vivere!