Behind Blue Eyes
CAPITOLO III:
STOP
CRYING YOUR HEART OUT
/Don't
be scared Your destiny may keep you warm/
"Come
possono I giorni passare così inesorabili e indifferenti?
Eppure
vanno.
Il
mondo ti crolla addosso, tu vuoi morire, ti accade l'impossibile eppure
tutto va. Non si ferma per rispetto al tuo dolore, non ti permette di
disperarti in santa pace. No. Continua a correre e non gli interessa
nulla di nessuno. Se non arrivi a stargli dietro ti arrangi. Non ti
guarda in faccia. Tu puoi gridargli di fermarsi, strapparti i capelli,
implorarlo e piangere, ma non ti vede, non ti sente, non ti calcola e
così contro tutto e tutti puoi solo imprecare e vivere.
Lui
non mi vedrà mai più.
Ho
rovinato tutto.
Io
non capisco, forse sono troppo stupida, forse i neuroni intelligenti li
ha presi tutti lui...ma continuo a non comprendere...ed è la
prima volta che mi capita di non capire qualcosa di mio fratello.
Sangue del mio sangue, mio gemello.
Quel
giorno mi ha raccolto Erik e mi ha curato, mi ha aiutato molto. Io non
ero in me, la mente ha vacillato paurosamente e nemmeno ora posso
capire se sono tornata come prima oppure se sono impazzita del tutto.
Pazienza.
Cosa
importa, ormai?
Cosa
importa veramente dopo tutto?
Un
amaro sorriso.
Quel
ragazzo è il migliore amico di Lex eppure non ha saputo
dirmi una parola su di lui...ma io non gliel'ho chiesto...mi ha detto
solo parole di conforto...cose che mi hanno aiutato a restituirmi la
mente.
Ed
ora io vivo come un automa senza più sentimenti e cuore
poiché me li ha rubati tutti lui.
Ed
ora lui vive come se fosse un Dio sceso in terra, non vede le puttane
come me, lui ha una luce che non aveva mai avuto....e mi pare ancora
più irraggiungibile.
Si
è trasferito a casa di Erik, io non ho più
diritto di vederlo, toccarlo, sentirlo...io non esisto più
per lui, e se non esisto per lui, non esisto nemmeno per me.
Non
mi interessa null'altro. Il mio corpo potrebbe deformarsi che penso ci
riderei su.
Ed
è esattamente questo che succede ora.
Ormai
tutti mi guardano sapendo quello che è successo, sento i
loro occhi astiosi su di me, l'invidia e l'ammirazione si sostituisce
con accusa ed l'io.
Ma
d'altronde è vero. Il mio è un amore sbagliato,
no?
Orrendo.
Ossessivo.
Terribile.
Eppure
mi chiedo...non faccio male a nessuno. Perché non dovrei
amarlo liberamente?
È
una cosa mia e sua, non di noi e loro...eppure abbiamo dei doveri verso
sconosciuti che hanno imposto che due consanguinei non si devono amare.
Ma
non sono per me questi ragionamenti troppo altolocati...sono
considerazioni che non sono da me. A me che non me ne importa
più niente. Tanto non sarà più nulla.
Nulla.
Lui
mi ha respinta dopo avermi fatto credere.
E
nient'altro importa.
Eppure
sento che se lui mi ricambiasse sarei forte abbastanza da non crollare.
Affronterei anche la corte marziale...farei tutto con lui.
Mi
butto una ciocca di capelli mossi dietro la schiena. Che banale che
sono.
Tanto
ora non serve a nulla.
Vago
da molto per la città. È la mia
specialità vagare.
Sta
andando tutto a farsi fottere e potrebbe avvenire la fine del mondo che
la mia espressione non muterebbe.
Dopo
quella sera sono diventata insensibile. Non riesco più a
fare espressioni, a reagire a...provare qualcosa.
Lui
me le ha bloccate, mi ha rubato tutto quel che possedevo ed ora che
sono vuota non sento la vita che scorre in me.
Non
sento il pericolo intorno a me.
Non
sento.
Come
non vedo il postaccio in cui mi sono cacciata, probabilmente
volontariamente nel mio inconscio. Ma li avevo percepiti, la presenza
dei bastardi idioti la si nota ovunque, perfino io!
È
da un po' che mi seguono.
A
me non interessa.
Facciano
quel che vogliono.
Io...cosa
sono?
Un
contenitore senza sostanza.
Un
bicchiere vuoto ove l'acqua e il sale contenuto è stato
bevuto da altri senza cuore che riescono a bere quel liquido terribile.
Il
mio amore era così, ma è stato prosciugato.
So
bene cosa vogliono da me questi.
E
so bene che a questo punto arriverebbe mio fratello a difendermi, ma
non verrà.
Non
alzo le spalle, non mi preparo a respingerli.
Sto
buona con il mio volto dai lineamenti regolari ed affascinanti senza
espressione. La bocca non accenna a parlare. Mi fermo quando uno di
loro mi parla.
Ha
un tono da spaccone che non gradisco....o per lo meno normalmente non
lo gradirei.
Tanto
c'è di peggio nella vita...
-
EHI bella...che ne dici di farci divertire un po'? in fondo non ti deve
essere difficile...sei riuscita a farlo perfino con tuo fratello!-
eh
già....magari ci fossi riuscita.
Amarezza
mi nasce dalle viscere della mia anima spenta.
Sono
brava a fingere che nulla mi tocchi quando invece il mondo mi dilania
dentro.
Ma
nessuno è riuscito a vedere questa mia fragilità
perché a nessuno importa qualcosa di me!
È
la dimostrazione!
Mi
volto lentamente e penso rabbrividiscano per un attimo notando la luce
che non c'è nei miei occhi blu, un tempo questi occhi erano
limpidi...poi si sono sporcati di qualcosa di orribile....per poi
spegnersi con lui.
-
non rompetemi le palle!-
è
un riflesso, un rito. Lo si dice sempre in queste occasioni. In
realtà non me ne importa. Lo sappiamo, no?
-
non ti è più cara la vita, tesoro?-
eh
già...ci ha preso in pieno.
Ed
è un sorriso che gli risponde. Un sorriso che su un viso di
donna non dovrebbe mai esserci.
È
esattamente ora che mi scindo con me stessa, l'anima si stacca dal
corpo e come se fossi divisa in due persone diverse volo in alto
vedendo la scena da fuori, senza però sentire nulla....ne
sensazioni fisiche ne emozioni.
Fredda.
Dannatamente
fredda.
Vedo
il contrasto coi miei occhi spenti, col mio bel volto privo di
inclinazioni...e le labbra che accentuano un sorriso inquietante che
porta dei brividi ai poveri illusi di fronte a me. E stupidi.
Perché
non capiscono che sta succedendo.
Gente
così è senza speranza...proprio come me.
Io...non
sono più io.
Sono
arrivata ad un punto di rottura assurdo che non mi permette
più di agire coscientemente come io voglio.
Miseria.
E
misera me.
Però...brindo
alla vita dannata che mi ha colpito dalla nascita.
Se
chiudo gli occhi ne ho abbastanza da nascondermi, però non
succede.
È
un sole magnifico che splende fuori...e non dentro me.
Dammi
la gioia di vivere, ti prego, che ancora non c'è.
È
orripilante, l'immagine di una strega, di una misera ragazza circondata
dalla miseria dei suoi sentimenti sfuggiti.
Ma
ormai quella gioia di vivere che fu, ancora non c'è...ed io
rimpiango ogni cosa e vorrei potermi muovere ancora facendo quel che
voglio, con desiderio e vita...è terribile.
Penso
una cosa e faccio un'altra.
Quella
non è Zena, non sono io.
Cosa
sono diventata?
Una
pazza senza ragione.
La
mente è così distante, tremo....ma il corpo
rimane fermo.
Li
vedo circondarmi, mi premono contro il muro impedendomi i movimenti,
dicono scempiaggini e puttanate, mi toccano, le mani. Mi baciano la
pelle liscia leccandomela, le bocche e le lingue. Mi esplorano e fanno
come se fossi un oggetto. Ma mi ci sento tale da tempo. Da quel giorno.
Cosa
succederà?
Se
non reagisco...se Zena non reagisce...qua finisce male ed io non voglio.
Dio
ho paura.
C'è
qualcuno lassù?
Non
credo...non lo so....forse dovrei affidarmi a qualcuno che è
vivo...al mio Dio...ma lui è distante, non mi vuole vedere e
sentire. Mi faccio paura, il terrore si insinua in me nelle ossa e
passo momenti lunghissimi ad immaginare come sarebbe se lui
arrivasse...oddio, perché non faccio qualcosa?
Subisco...è tutto qua quello che so fare. Ciò che
contava non mi vuole ed io non vivo più?
Cazzo,
fa qualcosa!
Porca
puttana, non voglio!
Non
deve!
No
no no no no!!!!!
Cosa
succede?
Mi
sto perdendo!
Il
mio cuore, la mia anima, questa parte innocente e salda piange, grida
urla e strepita...che qualcuno mi ascolti.
Paura
Paura
Paura...
La
mente non la trovo più, lei non risponde, ho
caos...ho...mamma mia...io non ho più niente. Se il mio
corpo, se quella parte che regna non fa nulla....io...sono perduta...io
senza di lui non sono nulla.
Non
posso stare senza di lui.
Si,
è un amore sbagliato senza dubbio, che fa impazzire, perdere
la ragione e il senno...ma se lui fosse con me non succederebbe,
rimarrei io, la Zena forte e dura in apparenza...non sarei
così pazza e persa...non lo sarei. È colpa
sua...è colpa...ma io ne ho bisogno.
Lex
ti prego, sentimi, vieni, salvami e portami via con te, lontano.
Te
ne supplico.
Ti
prego.
LEX."
***
"Ti
lascerò andare...perché è quello che
si deve fare. Ma indifesa come sei, farei di tutto per poterti
trattenere...vorrei, come vorrei...ma dovrai scontrarti con i sogni, i
desideri e le durezze della vita. L'ingiustizia della gente.
Ma
ti lascerò andare a dipingere i tuoi nuovi giorni giusti e
sani coi colori stupendi. Da lontano ti aiuterò a
sconfiggere i dolori, lascerò ai tuoi occhi tutta una vita
da guardare ma è la tua vita e non trattarla male. Reagisci
e vivi, ti lascerò crescere, scegliere e sbagliare.
È
giusto che sia così. Io e te siamo fratello e sorella e
dovrà decidere chi sarà al tuo fianco. Lo faccio
perché in te ho amato tutto, la donna che sei, il tuo
coraggio, la tua vita....e quando avrai davanti agli occhi altri occhi
da guardare il mio silenzio lo sentirai gridare.
Ti
lascerò ridere, vivere...ti lascerò andare....non
lo capirai....ma i tuoi sorrisi scoppieranno e il tuo orgoglio si
sfogherà in altro modo, lontano da me. Sceglierai e te ne
andrai lontano da me.
È
questo, capirai quando sarai diventata un'altra.
Perché
con me soffrirai, ti pentirai delle scelte che farai, verrai colpita
dalla cattiveria della gente...sarebbe duro, brutto, triste e
sbagliato. Perché non si può vivere una vita
dall'amore immenso e puro ma sporcato dalle parole e dagli sguardi
degli altri.
Io
ce la farei, ma tu no...
Sai
Zena...poi penso....in solitudine...e mi dico che se io fossi stato un
po' meno distante, un po' meno orgoglioso....e se tu fossi stata meno
gelosa, nervosa...fragile...ma sei io, se tu...quanti se...come
anche...se noi avessimo dato all'amore la giusta importanza...un
impegno, un valore....non così assoluto e ceco. Se amare
vuol dire annullarsi per dare qualcosa in più...capisci a
cosa giungo a questo punto? Tu adesso dove sei, pensi al tuo domani?
Sotto quale cielo? Sotto che lenzuolo fai bene l'amore? Sono contento
per te che sarai una donna felice, ama, non fermarti, non aver paura,
non cercarmi dentro a nessuno.
Capisci?
Va
bene così.
Tu
hai la tua strada, io la mia. Anche se siamo fratello e sorella....o
uomo e donna...questo è quello che dobbiamo fare
affinché tu sia felice. Abbiamo sbagliato, capiscilo...ci
potrebbero essere mille se, ma ora non contano...ora...ora tu devi
andare avanti e vivere...so che ce la metterai tutta, che troverai un
altro...e con intrepido coraggio amerai ancora, un uomo per bene che
tutti ammireranno almeno quanto te.
Io
mi annullerò per darti la gioia...se tu starai bene anche io
lo sarò. Non fermarti, però. Io ce la
farò, sono forte, non importa io...tu ora...devi pensare a
te...e salire...
Così
ora devi andare, non voltarti indietro, non ripensarci, non ragionare.
Poteva essere molto, ma non sarà nulla...perché
tu non ce l'avresti mai fatta.
Devo
convincermi che non è nulla...e non tremo, sto fermo mentre
cammino per tornare a casa...da Erik.
Così
te ne andrai..cosa mi prende, però?
Non
capisco...c'è...qualcosa...nell'aria...il cielo è
troppo blu per un sole così forte che splende.
Forse
è l'idea che non so se riuscirò a farne a meno di
te...Zena...che mi dici?
Piccola,
mi hai distrutto...non capisco...il respiro è strano e il
cuore...salta troppo spesso i battiti.
Cosa
mi succede?
Sudo.
Comincio
a sudare...alzo gli occhi al cielo di un blu innaturale. È
giorno e il sole si è nascosto dietro le nuvole.
Non
va.
Qualcosa
non va.
Queste
maledette voci maligne che girano su di noi. L'avevo previsto per
questo ti ho lasciato.
Avevo
ragione...ma allora perché ho questa terribile sensazione?
Perché
questo?
I
miei freddi occhi si concentrano su uno spazio che non vedo, su un
tempo che non c'è.
Mi
irrigidisco.
E
sento chiaramente la sua voce nella testa che mi chiama.
È
lei.
Zena
ha paura.
È
la sensazione devastante che sente lei in questo attimo.
Avrei
dovuto saperlo subito.
Due
gemelli sentono...troppo...io non avrei voluto, ma lei mi chiama, lei
sta male. Più male del solito.
È
in confusione, è nel panico, è nel terrore.
È
in pericolo.
Zena...di
chi sono queste mani?
Perché
il tuo cuore ha strane inclinazioni?
Perché
la tua mente si allontana?
Dove
sei?
Comincio
a camminare veloce e frenetico per le vie poco frequentate.
Mi
viene il fiatone e tiro fuori il cellulare. Compongo il tuo numero per
la prima volta da quando non ti vedo più.
Rispondirispondirispondi, dannazione!
No.
Nulla.
Lei
ha paura.
E
subito mi trovo a correre.
Sto
male se lei sta male. Come sto bene se lei sta bene.
Non
è una banalità ma un dato di fatto.
Non
importa nulla di quel che pensavo, ora un solo pensiero mi martella
asfissiante.
Lei
non la devono toccare.
Sacrificheremo
il nostro amore perché lei stia bene e felice almeno un
domani....ma nessuno deve permettersi di ridurla in quello stato.
Nessuno.
Deve.
Toccarla.
Sono
un lampo, il vento mi trasporta o forse sono io a crearlo. Non deve
succedere.
Non
deve.
Non
deve.
Questa
sensazione che cresce e l'adrenalina che fluisce nelle mie vene come il
sangue che ribolle.
È
una musica, una melodia veloce a ritmo che batte sempre più
sempre più sempre più.
Con
un fuoco che scioglie quel mio ghiaccio sempre perenne. Quel ghiaccio
che è riuscita a sciogliere solo lei.
Lei
è la mia salvezza, il mio lato puro, lei è tutto,
lei è vita, è giustizia, è bene,
è bontà, lei per me è l'universo, il
mio solo senso di vita, io solo per lei potrei soffrire, sacrificarmi,
non amare nessuno...solo per lei, ed ora è solo lei che
arriva a muovermi in questo modo!
Solo
lei.
Non
devono sparire quei suoi occhi candidi color cielo al crepuscolo, non
deve spegnersi quel sorriso che aleggia scintillante ogni volta che mi
vede, non deve smettere di parlarmi e guardarmi, non deve non vivere,
non deve cessare, non devono toccarla.
Io
credo di non essere mai uscito fuori di me...o forse è
successo, ma non pari ad ora.
Credo
che uno dal temperamento controllato e freddo come il mio sia il
più pericoloso poi.
Credo
che se mi toccano le poche cose belle della mia vita mi trasformo e le
bestie paragonate a me sono nulla.
Credo
che possano iniziare a temere di essersi svegliati stamattina
perché non avrò pietà se
saprò cosa le stanno facendo.
Continua
a chiamarmi, non smettere di dire il mio nome.
Non
smettere di pulsare e di amarmi, questo tuo sentimento grande
è ciò che mi collega a te.
Non
fare nulla di quel che ti ho detto e imposto.
Ci
arriveremo insieme.
Dio,
sto per mandare a puttane tutto il lavoro di volontà che ho
fatto fino ad ora.
Me
ne pentirò, lo so...è sbagliato. Questo
è sbagliato.
Io
non faccio mai cose sbagliate.
Ma
se c'è qualcosa per cui valga la pena sbagliare, buttare
tutto nel cesso, farsi male e morire questo è proprio lei.
Non
lasciarmi mai.
Non
abbandonarmi.
Mai.
Corro
e i capelli si spettinano attaccandosi alla fronte sudata, gli occhi
due lame brucianti, la pelle levigata su lineamenti induriti e
l'animale selvaggio che riposa in me si scatena appena la trova. Li
trova.
Giunto
da lei li vedo sopra che tentano di violentarla...lei che non urla, lei
che è spenta, lei che non è lei. Chi è?
Zena
torna in te o io impazzisco con te.
-
levatevi!-
solo
questo prima dell'esplosione ceca e assoluta.
Non
ho mai pestato qualcuno come ora.
Non
ho mai fatto del male fisicamente come accade in questo momento.
Non
ho mai sentito una rabbia totalizzante come ora che rende godibile
questo dolore che infliggo a gente bassa e sporca...nemmeno li vedo.
Per
me sono meno di zero.
Bastardi
che la pagheranno per averle fatto 'quello'.
Nessuno
può toccarla.
Nessuno.
Colpisco
e continuo a colpire finchè le nocche non si sporcano del
loro sangue che esce dalle ferite inferte. La maggior parte sono
scappati, altri sono rimasti a terra...altri ancora si sono solo
arresi. Non erano tanti e non valevano un cazzo. Ma io ero fuori di
me...e non riesco a smettere di far del male a questo che l'ha violata
più degli altri.
Inginocchio
sopra di lui, steso a terra, lo tengo per il colletto della camicia e
continuo a dargli quel che per me si merita del tutto.
Un
pugno, poi un altro e un altro.
Penso
abbia perso i sensi ma io non posso cancellare il dolore di Zena che
sentivo sulla mia pelle, il suo grido di aiuto, la sua mente che
vacillava, lei che non si trovava.
E
so che non sono stati loro a renderla così...ma solo
io...solo io...dovrei cancellarmi dal mondo, se voglio che lei sia
felice veramente, ma ormai lei mi seguirebbe ed io non voglio.
Due
mani si posano sulla mia schiena...sono solo due mani leggere che non
esercitano forza.
Ma
le sento.
E
mi blocco di scatto.
I
muscoli delle braccia ancora tese, le vene che pulsano e il rossore
dell'ira che sento scema mentre realizzo che lei sta bene ed
è dietro di me...che mi aspetta.
Stacca
le mani e in piedi mi fissa la schiena rigida.
Non
dice nulla ma il suo respiro è come se passasse attraverso
di me.
Mollo
l'essere fra le mie mani rosse e gonfie. Volto il capo e gli occhi
sottili arrivano a lei.
Lei
in piedi quasi tremante. Io so cos'ha...ha paura ma non per quello che
è successo...ha paura che io la respinga di nuovo, che la
lasci e la insulti...ha paura di vedere ancora la mia schiena
allontanarsi da lei.
Ha
paura di me...smetto ancora di respirare.
Voglio
vederla interamente.
Lascio
che la mia bocca rimanga semi aperta, che il mio corpo si muova lento
da solo come in un sogno dove non si vede bene il contorno ma solo
l'obiettivo...il meraviglioso e desiderato obiettivo.
Abbandono
le mani lungo i fianchi dei vestiti logori. Lascio che i capelli
vaghino liberamente per la mia testa coprendomi parte del volto
indubbiamente e limpidamente sorpreso.
Mi
riempio di lei e della sua immagine spettinata e sconvolta. Ma non mi
basta. Ora che l'ho vista anche se non dovevo, ora che l'ho vista dopo
tutto quello che abbiamo passato, dopo aver assaggiato l'inferno...a
questo punto...mi lascio andare...mi lascio non capire...mi lascio
cadere in un piacere disperato e onesto.
Io
senza di lei non posso vivere.
E
questa è la sola verità.
Come
noi siamo nati per stare insieme, ma non solo come gemelli, come amanti
e persone distinte che si amano.
Perché
noi non siamo solo fratello e sorella...siamo prima di tutto un uomo e
una donna con sentimenti...ed io per lei darei la vita
perché lei lo farebbe per me.
Perché
non mi basta saperla felice...ho bisogno di viverla con lei la
felicità.
Non
mi basta nulla se non è condiviso con lei.
Siamo
solo io e lei...come in ogni rapporto. Non ci sono 'altri'.
È solo lui e lei.
E
noi non siamo in possesso di amore sbagliato o giusto, ossessionato od
orribile...siamo annegati in un amore più grande di noi ma
completo, unico, inclassificabile...e puro almeno quanto due
entità separate ma unite provano.
Nessuno
che non sia noi può giudicarci, e chi lo farà
sarà solo lui a vivere male poiché noi stiamo
bene.
Al
diavolo.
Al
diavolo tutto.
I
ragionamenti, vedo i momenti in un nano secondo, le scene disperate e
felici...la merda che abbiamo respirato e il paradiso intravisto.
Ora
siamo solo io e lei.
E
questo amore da vivere.
Non
abbandonarmi, non lo farò mai più.
Ho
bisogno di te Zena.
Muovo
un passo come in un sogno ovattato e febbrile mi dirigo verso di
te...ma poi è assurdo dire che mi dirigo quando corro
proprio di slancio.
Solo
lei è capace di darmi istinto al posto di controllo.
Zena
è unicamente vita per me.
Tutto
lì.
Semplice
e accettabile.
È
quando l'abbraccio che torno a respirare, i battiti si regolarizzano,
il sangue fluisce come prima...e la calma mi inonda...insieme a questa
sensazione incontaminata di pace.
È
solo lei, per me, capace di donarmi quello che da una vita cerco.
Ho
vissuto in un modo terribile la mia giovinezza, severo e distante...per
poi rendermi conto che non chiedevo altro che questo, arrendermi a lei
e lasciarmi andare a quel che volevo più di tutti.
Amarla.
Liberamente.
Non
importa nulla.
Ci
basta stare insieme.
Ci
basta.
Stringo
gli occhi mentre calde lacrime prendono a scendere sulle mie guance.
Sono
stato solo io quello ad aver sbagliato ogni cosa.
Non
volevo proteggerla, allontanandomi, ma solo illudermi di poter condurre
una vita come tutti senza i giudizi.
Ma
non esiste vita senza sguardi accusatori...la gente è nata
per farsi i cazzi degli altri. Non importa. Quel che sarà
sarà....è la prima volta che lo dico, ma
è vero. Ora voglio godermi questi attimi finchè
ce ne saranno così come si porranno. E se per farlo dovremo
scappare e andare in capo al mondo così sarà.
In
ginocchio stretti l'uno all'altro lei non piange ma mi dice:
-
sono io con te ora...non piangere...ti proteggerò e tutto
andrà bene.-
le
cose che avrei dovuto dirgli io a voce e non solo a pensieri.
In
realtà è lei la più forte.
Mi
abbandono totalmente a lei affondando il volto sul suo petto,
respirando il suo profumo...e la sua palle scoperta sui miei occhi che
piangono è come sale sulla ferita...mi manda fuori, di
nuovo, inesorabilmente.
Ora
non riesco più a fermarmi. Una volta lasciato uscire non
esiste freno se non lei.
Se
non abbandonarmi.
Apro
gli occhi mentre il sole torna fuori a baciarci, vorrei posare le mie
labbra sulle sue ma non voglio qua
ora...squallidamente...così...la prendo per mano e mi alzo
trascinandola...non smetterò più di toccarla, ora.
In
ogni donna era lei che cercavo. In ogni persona, in ogni blu, in ogni
sguardo. Solo lei.
La
porto lontano da lì. Nella pace che ci meritiamo, davanti
all'infinito e alla grandezza.
La
spiaggia è a pochi isolati da qui, ci arriviamo subito e
dopo aver corso senza sentir fatica ci sediamo a terra sulla sabbia e
il rumore delle onde culla i nostri sentimenti che esplodono.
La
voglio.
Totalmente.
Non
staccherò più gli occhi dai suoi, non
smetterò più di guardarla.
Sarà
mia ora e sempre.
È
un azione semplice e desiderata, un attimo giusto e puro.
Perché
non esiste puro o osceno.
Esiste
solo questo.
Con
le mie labbra che lente ed inesorabili si posano sulle sue, lievi.
È un contatto che mi da subito alla testa. Non voglio farle
male.
Non
voglio farla più soffrire.
Non
voglio.
È
enorme.
Quello
che sento.
Indescrivibile.
Agognato.
Sentire
le sue labbra morbide e carnose sulle mie che sono uguali alle sue, non
tremiamo, non sappiamo di errore. Ci veniamo incontro aprendo l'accesso
e in un soffio le lingue si toccano impaurite che tutto possa
svanire...il bacio lo approfondiamo giocando con noi e come una droga
che appena l'assaggi non riesci più a farne a meno e ne vuoi
di più, non capisco presto nulla, solo che la sua pelle
è liscia e delicata, che il nostro contatto è
velluto e cielo, che il desiderio è troppo grande per essere
contenuto.
Quando
facevo l'amore con una donna erano queste le sensazioni che cercavo,
senza mai trovarle.
Desidero
portarti in cielo per mano, voleremo via senza ali, senza sete, senza
rete. Via più su.
Così
noi, un mistero, ci incammineremo lontano mentre tutti chiuderanno
ipocriti gli occhi per fuggire dal nuovo errore.
Con
le mani, per le mani ti prenderò come ora intrecciamo le
nostre dita. Nel mio animo ti porterò mostrandoti l'infinito
che porto per te, poi voleremo via come stiamo facendo ora.
Sei
bella. Sei amore, sei vita.
Non
smetterò mai di dirlo perché lo penso
così fermamente da averne paura.
Ti
desidero e assaporando il tuo corpo, assaggiandolo con la lignua mentre
lascio scie umide sul tuo corpo, sento il tuo sapore che mi inebria e
affondo poi le dita abbandonando le tue fra tuoi capelli.
Sei
paradiso.
Comincio
a respirare affannosamente come te, stesi sulla sabbia col rumore delle
onde a farci da scenario premiamo i corpi nudi l'uno sull'altro senza
paura di essere visti, senza paura di giudizi o di soffrire, senza
paura di nulla. A me basta avere te accanto e viceversa.
È
un uccisione dolce sentire le tue gambe snelle allacciate alla mia vita
che mi dona un invito a lungo cercato e desiderato.
Affondo
le labbra sui tuoi senti sentendoli sotto la lingua che li percorre
sensuale entrambi chiudendo gli occhi per non lasciar fuggire questo
momento perfetto.
Ogni
cm deve essere mio, della mia bocca, delle mie mani.
È
sensualità e dolcezza insieme, sappiamo di sale e di aria.
Quando
finalmente ti penetro lieve ad entrambi sfugge un gemito lungo, come di
liberazione iniziale...era una tale eccitazione da essere al limite,
era così cercato...così...non so...
Lento
inizio a muovermi in te immaginando che il mare porti il ritmo
ondeggiante nei nostri corpi, presto raggiungiamo un unico movimento
l'uno dentro l'altro. Non c'è più paura e timore,
ma consapevolezza che così sarà sempre.
È
liberazione e forza, delicatezza e potenza, un sussurro silenzioso, una
melodia libera, è resurrezione, una nuova vita che si genera
e riproduce, il nostro riscatto, il nostro momento.
Non
sono immagini ma colori quelli che vedo in questo momento totalizzante
di unione. Colori che partono dal bianco assoluto per poi prendere un
colore appena appena accennato che tende all'azzurrino, poi passando
per ogni sfumatura e tono possibile arriva al blu oltremare...per
richiudersi tutto in due occhi grandi leggermente allungati verso le
tempie come lo sono i suoi.
Non
importa cosa sarà.
So
che sarà bene.
Non
importa cosa penseranno gli altri, gli altri non sono noi.
Non
importa se soffriremo, lo faremo insieme.
Non
importa che genere di amore è il nostro. È amore.
E
questo basta.
Tanto
nel mondo le barriere mentali, razziali e fisiche non cesseranno mai di
esistere...forse un giorno vicino alla fine del mondo...ma quel momento
è ancora lontano.
E
fino ad allora ci proteggeremo a vicenda.
Null'altro
importa.