CAPITOLO
XVIII:
IL
GRIDO
/NIENTE
PIÙ DOLORE
Ti
sei perso, nelle tue bugie?
Te
lo dici, che non me ne accorgo?
La
tua crociata è una mascherata.
Hai
sostituito la libertà con il terrore,
scambi
denaro con vite.
Sono
consapevole di quello che hai fatto.
No,
niente più dolore.
Ho
pagato per i tuoi errori.
Il
tuo tempo è preso in prestito.
Il
tuo tempo è giunto e sarà sostituito.
Vedo
paura, vedo bisogno.
Vedo
bugie e ladri
abusare
ingordamente del potere.
Io
spero, io credo.
Ma
inizio a pensare di essere stato ingannato.
Pagherai
per quel che hai fatto.
No,
niente più dolore.
Ho
pagato per i tuoi errori.
Il
tuo tempo è preso in prestito.
Il
tuo tempo è giunto e sarà sostituito.
Ladri
e ipocriti.
Ladri
e ipocriti.
Ladri
e ipocriti.
No,
niente più dolore.
Ho
pagato per i tuoi errori.
Il
tuo tempo è preso in prestito.
Il
tuo tempo è giunto e sarà sostituito.
No,
niente più dolore.
Ho
pagato per i tuoi errori.
Il
tuo tempo è preso in prestito.
Il
tuo tempo è giunto e sarà sostituito.
Il
tuo tempo è giunto e sarà sostituito.
Il
tuo tempo è giunto e sarà eliminato/
“Il
fuoco non è alla mia altezza, è ancora troppo
immaturo,
non è degno di affrontarmi anche se devo ammettere che
è
migliorato molto ed ha ancora un ampio margine di crescita. Tuttavia
ora non va ancora bene e non avrebbe senso affrontarlo ora, nessuno
ne uscirebbe soddisfatto. Per ora non mi interessa affatto, so solo
che in futuro le cose cambieranno ma non ora.
Scambio
uno sguardo ad ognuno di loro, davanti a me, concentrati a percepire
le mie mosse senza riuscirci, man mano che li passo mi arrivano le
immagini del loro futuro, le persone che diventeranno, tutto quel che
riusciranno a fare.
Ognuno
avrà un ruolo importante, ognuno farà qualcosa di
grande.
Un
moto di malinconia quando vado su Astrid.
So
che non è giusto averla perché in lei
c’è
l’unica che in passato per me ha contato, ma non posso farne
a
meno. Siamo tutti egoisti, non possiamo farci niente.
Kinkaid.
Questo sarà il cambiamento più sconvolgente ma
per ora
è lontano da quel momento. I suoi occhi di corvo non li vedo
come suoi, anche in lui c’è un'altra persona, il
suo sciocco
gemello. Sarebbe bastato fosse più attento ma non
c’è
salvezza per gli stolti.
Sono
i puri e gli innocenti a morire.
Respiro
ma rimango composto, senza nessuna posa particolare,
quest’oggi ho
imposto a Yari di stare in allerta senza farsi vedere, si creerebbe
una certa dose di confusione grazie all’oro nei capelli e al
fuoco
nello sguardo.
-
Ebbene, ti sei mai chiesto perché io e te abbiamo questi
poteri? –
Perché
voglio dirglielo, ora? Facile, perché devo compiere il mio
disegno. Lui mi risponde malamente, sta molto attento alle mie parole
e vorrebbe scattare per combattermi.
-
Vuoi prenderla meno alla larga? Mi addormenterò prima che tu
mi dica quello che voglio sapere! –
In
fondo sarebbe divertente se io non fossi già morto dentro.
Loro
mi vedono come il nemico primo, il fuoco mi guarda come un ossessione
perché vede come nemici le nostre due razze. Lo invidio, in
fondo è così … è talmente
vivo!
-
Tu il fuoco ed io il ghiaccio. Ci hanno detto di essere maledetti,
ecco perché siamo trattati diversamente. In
realtà è
la forza derivata dalla morte delle persone a noi più care.
–
-
E’ tutto qua? –
Mi
fermo per guardare le sue reazioni, non sa nulla, ignora
completamente ogni cosa, la verità sarà la
migliore
arma per colpirlo a morte, poi sarà costretto a fare quel
che
mi serve faccia. Ho nominato vagamente suo fratello e lui
già
si surriscalda, non so se sia snervante o solo piacevole.
-
In realtà in passato ci fu anche l’acqua e da
qualche parte
c’è il vento, che gira nel Bosco Sacro
… -
-
Arriva al dunque, sto perdendo la pazienza! –
Invece
aspetto, faccio molte pause perché è il mio modo
di
fare, voglio gestire io il tempo.
-
Ci sono delle persone chiamate eletti, alla loro nascita un segno li
distingue, un segno diverso per tutti. Il mio è stato
l’eclissi di luna, il tuo il gemello, nella tua razza non ne
possono nascere. –
-
Quanti siamo? –
-
Di preciso non lo so nemmeno io … ce ne sono alcuni che non
si sono
ancora svegliati poiché non hanno avuto nessun lutto
speciale.
–
-
I poteri arrivano solo con la morte della persona più cara,
hai detto? –
Lo
sento.
Il
suo cuore comincia ad accelerare, sta rivedendo suo fratello e il
dolore cresce mentre si fa largo in lui la consapevolezza, una
consapevolezza dolorosa, non servirebbe dirglielo ma voglio essere
chiaro, crudele, non ipocrita.
-
Si, si chiamano vittime sacrificali, sono scelte dal capo della
rispettiva razza e dal Consiglio degli Anziani. Alla nascita il Sole
o la Luna illuminano l’eletto donando un segno che faccia
capire
che sarà uno destinato a cose speciali, ignote a chiunque;
per
questo per far sì che il loro destino si compia, scelgono le
vittime sacrificali che al momento perfetto moriranno e con la loro
morte l’eletto si approprierà dei suoi veri
poteri. Quando è
successo con noi, però, non avevano previsto che grazie a
questi poteri diventassimo una minaccia per loro. Tanto da trattarci
nell’attuale modo. –
Sto
in silenzio, è un silenzio lungo in realtà, sento
lo
stupore e lo scandalo di tutti, capiscono anche troppo bene le mie
parole, forse non sono sempre ignorabili. Non mi interessano, sento
la temperatura bassa grazie a me salire, questo è insolito.
Non ci era mai riuscito, il fuoco sta veramente crescendo. Bene, ma
non è abbastanza.
Devo
portare avanti il mio piano perfetto che formo da anni, devo
prendermi ciò che deve essere mio e lo farò nel
modo
migliore.
Sta
elaborando e non è facile, per lui non lo è;
sorrido
freddamente, è un sorriso di ghiaccio che lacera facilmente
la
carne dei sentimenti. La vita gli scorre nelle vene, il calore
comincia a dargli alla testa e la rabbia che di solito gli fa perdere
il controllo, cerca di essere domata ancora, nonostante tutto.
Perché?
Non
è ancora il momento?
Io
non sbaglio mai.
Quando
faccio qualcosa è solo perché sono sicuro che sia
l’attimo perfetto.
Lo
guardo negli occhi dalle pagliuzze rosse, tende tutti i suoi muscoli
e mi guarda con astio e odio.
Non
mi crede però gli ho insinuato il ragionevole dubbio, questo
basta, ci penserà fino a cercare le prove e quando le
troverà
farà ciò che voglio che faccia, quello che penso.
Sarà
bello, anche se ha molta strada da fare per raggiungere il SUO
obiettivo.
Aspetterò.
Yari
non vuole, non ha pazienza, Yari ha molto da imparare ma
imparerà
anche lei.
Io
ora ho fatto il mio dovere, ora aspetterò e sarà
perfino piacevole nei limiti del possibile, ovviamente …
“
"Cosa
ho sentito ora? Cosa ho udito da quelle labbra pallide? Non credo che
sia verità ciò che è uscito dalla
maledizione
impersonificata.
/
Non è menzogna /
Chi
è questa voce che mi parla nella mente? La conosco,
è
femminile e simile a quella di Astrid ma non è lei,
ultimamente mi parla spesso. Non posso credere a Jago. Questa sua
lingua biforcuta ha detto troppo. Queste mie orecchie hanno udito
menzogna, non può che essere così ma
perchè
questo vortice mi si muove dentro in questo modo? Perchè il
dubbio che la verità sia uscita dalla sua bocca dannata mi
rode l'anima persa anni fa? A cosa devo credere? Thomas ho bisogno di
te, dimmelo tu, crederò solo a te. Paralizzato. È
il
vento o sono le sue parole che mi sussurrano la mente in questo modo?
/
E’ verità /
E’
sempre quella che parla, l’altra volta mi ha detto di cose su
Astrid che mi hanno aiutato, si sono rivelate giuste … devo
crederle anche ora? È così? Gli arti paralizzati
indicano un fuoco fatuo freddo che posso vedere solo io, in questo
preciso istante. L'aura è simile a quella di Astrid ma non
è
la sua ed è qua accanto a Jago.
Perchè
ha voluto dirmi questo? Spiegamelo, Jago. No, non voglio più
sapere nulla, so abbastanza, so troppo.
La
verità è che non sono io il killer dal fuoco il
maledetto, non è Astrid l'ibrida la maledetta, non
è
Stephan l'ibrido mezz'uomo il maledetto, non è Jago
l'eclissi
il maledetto, non era Yan la pazza la maledetta. Non siamo noi i
maledetti. I veri maledetti sono quelli che hanno questa continua
accusa nella bocca. Coloro che hanno deciso chi sarebbe morto per
degli stupidi poteri, per gli …
‘eletti’, per un destino del
cazzo deciso da uno che non si è mai mostrato, che nemmeno
esiste.
I
veri maledetti sono coloro che hanno deciso che questi
‘eletti’
sarebbero stati innalzati per i poteri nati dalla morte di vittime
innocenti.
Gli
Osservatori e i Cacciatori.
Ma
questa?
Guarda
un po’ chi si avvicina … ecco quello che volevo
sentire. L'aura
di Gabriel.
Lui
è qua e questo vortice che mi paralizzava lentamente
comincia
a muoversi in me, un vortice che dalla rabbia che inizio a provare mi
acceca facendomi girare la testa. Stringo i pugni, le braccia dai
muscoli tesi lungo i fianchi, mi volto in direzione di Gabriel appena
arrivato e nessun’umano è presente in questo
angolo di
città, a parte Zefiro.
Ha
sentito il nostro discorso e sa che io so, ora però voglio
sapere da lui. Voglio sentirlo da lui, a lui crederò.
-
Dimmelo tu, ora. -
La
mia voce è bassa e penetrante, cela qualcosa dietro questa
calma apparente. Lui si fa avanti fino ad arrivare in vista a tutti,
lo sguardo è impenetrabile. Tutti forse si chiedono cosa
aspetto a scoppiare, ad esplodere, come faccio a trattenere le mie
fiamme mentre la mia aura sale pericolosamente e vertiginosamente. Lo
so io.
-
Cosa dovrei dirti? -
-
Lo sai. -
-
Non è tempo per te di sapere, non sei ancora pronto, nessuno
di voi lo è. -
-
Non è questo. Errore. Dimmelo, avanti. -
Controllato
come mai sono riuscito ad essere, sento i brividi degli altri sulla
mia pelle, forse per il mio volto serafico mentre la mia forza
energetica sale alle stelle. La temperatura la tengo sotto controllo
perché ora il mio obiettivo è sapere. Il mio viso
è
scuro, tetro. La voce veloce e piatta, molto bassa.
-
Ti ho detto che lo saprai quando sarà tempo. -
Nessuno
parla, c'è un silenzio gelido come l'aria che ci avvolge per
via della presenza di Jago. I miei occhi non lo guardano ancora
fissi, sono sul terreno, se lo fisserò negli occhi credo che
lo brucerei ed io voglio prima farlo parlare.
Il
punto che fisso comincia a fumare come se dei raggi lo stessero
colpendo ma lui continua con questa menata. Non capisce. Il senno gli
è andato via, evidentemente, non sa più fin dove
può
spingersi, non capisce che non è lui a decidere quando io
sono
pronto e quando no. Non capisce che io so già molto, so
troppo, più di quanto lui immagina.
Jago
non si muove, nessuno si muove, questa calma che deriva da me precede
qualcosa di terribile, lo sanno sia Astrid, che Zefiro che Stephan
... per non parlare di Jago e Gabriel … oh, se lo sanno.
Precede
una di quelle tempeste indimenticabili. Alzo lo sguardo e punto
finalmente gli occhi in quelli dorati da corvo del capo degli
osservatori e il raggio parte, faccio fatica a trattenere questo
vortice di fuoco che mi si agita dentro, se non fosse per lo scudo
invisibile di difesa che solo Gabriel in quanto capo degli
Osservatori sa ergere attorno al suo corpo, sarebbe bruciato, i suoi
occhi sarebbero bruciati e i suoi poteri sarebbero svaniti,
perchè
è così che queste maledette razze funzionano,
togli
loro gli occhi dalle orbite e perdono i poteri.
Lo
chiedo. Lo chiederò un unica volta. Apri bene le orecchie
Gabriel.
-
Thomas era una vittima sacrificale? Thomas è morto al posto
mio solo per far risvegliare i miei poteri di fuoco e seguire un
destino sconosciuto di merda di cui non me ne frega nulla? Thomas era
un burattino destinato a questo sin dalla nascita, nato solo per
questo e nient'altro? L’hai condannato tu a questo scegliendo
lui?
-
Concentrato
così non lo sono stato mai.
-
Non ci sono certezze, solo ragionevoli probabilità. -
Il
limite. Attento, stai per passarlo.
-
RISPONDI! THOMAS è NATO SOLO PER ESSERE UN OGGETTO SENZA
VALORE E RISVEGLIARE LA DISPERAZIONE INFUOCATA DI CUI SONO ORA
SIGNORE E PADRONE? -
Un
lampo illeggibile nei suoi occhi, mentre i miei diventano a pagliuzze
infuocate.
-
Oh, no. Non è stato un oggetto senza valore ... è
stato
un oggetto molto utile, senza di lui non saresti mai quello che sei
ora e quello che sarai in futuro. È stata un ottima idea
quella di creare le vittime sacrificali per voi eletti. Conta solo il
bene del mio popolo, non mi importa quante vittime dovrò
disseminare. -
-
Vallo a dire a quelle vittime, alle loro famiglie e ai loro amici! -
Lo
dico ed è un latrato basso e penetrante, un altro raggio
parte
dai miei occhi senza controllo e si infrange sullo scudo senza
colpirlo, stringo i pugni e le unghie conficcate nei palmi mi
feriscono, le gocce di sangue cadono a terra, sul cemento rimanendo
chiare ed evidenti. La temperatura di prima ghiacciata sale sempre
più.
È
calda, quasi soffocante, ma per me è finalmente ossigeno
vero
e respirabile. Gli occhi rossi bruciano come la mia pelle scarlatta,
i capelli si alzano trasformati in fiamme mentre le immagini della
morte del corpo uguale al mio mi attraversano, il dolore mi torna in
mente, le urla soffocate, la disperazione, la mia metà che
moriva.
La
morte e Thomas che se ne andava dove io non potevo più
raggiungerlo, la voglia di morire ma prima di tutto di uccidere
l'assassino. Ebbene sono vissuto fin ora principalmente per questo
... per uccidere gli
assassini di Thomas, tutti coloro che hanno quella mentalità
da bastardi.
Cosa
dovrei fare adesso? Uccidermi da solo perché in
realtà
la causa sono io? O uccido solo colui che ha inventato le vittime
sacrificali?
È
qua davanti a me. È colui che ha preso la decisione, che ha
fatto la legge del fato, che ha scelto il nostro destino e il destino
dell'essenza degli osservatori. Si, perché non è
stato
nessun Dio Sole. Dio non esiste, se esistesse non permetterebbe
scempi simili in nome suo!
Osservatori
... razza ignobile, priva di peccato loro si credono, con le credenze
che gli ha inculcato una merda come questo che ho di fronte. Razza
ignorante che non sa, non capisce, non vuole capire quanto in
realtà
peccatori siano con le loro condanne.
Quanta
gente è morta credendo nei peccati e nelle loro accuse
assurde? Non capiranno mai quanto siano assassini, assassini d'anime.
Yan
stessa è stata una loro vittima in realtà. Li
odio
tutti, dal primo all'ultimo perchè non si macchiano
apertamente ma elargiscono morte e giudizi in nome della
purificazione.
Perchè
il loro ruolo è solo quello di apparire creature pure senza
macchia e colpa, come angeli perfetti e l'immagine di angeli su
esseri blasfemi come loro mi fa solo vomitare. Il mio tono è
di disprezzo ma ancora tirato. Un riso di scherno, di profonda beffa.
-
Ah-ah-ah Facce d'angeli luridi -
Il
mio volto è serio, troppo. Sento l'angoscia attanagliare
Stephan, degli altri non percepisco nulla. Thomas, hai sentito? Sei
stato considerato un oggetto, io amavo un oggetto secondo loro. Io
condividevo la mia anima, la mia vita, la mia esistenza con un
oggetto destinato ad essere usato da tutti, me per primo, solo per
dei poteri inutili. Poteri che non mi permettono di farti tornare in
vita.
Cazzo,
come ricordo bene il tuo sangue fra le mie mani …
Dio
Sole. Odio dal profondo anche lui, perchè tutti fanno queste
cagate in nome suo, in un nome che non esiste. Dal giorno della mia
solitudine succede che cerco di trovarlo ma non c'è.
- E
sono giorni che guardo il cielo e non vedo il sole, quel Sole che voi
adorate. –
Impazzito,
è questo che penseranno ora di me. Ma la mia mente
è
tornata a quei giorni, quei gironi in cui non ero in me.
- E le
mie notti non sono più splendide d'amore, come accadeva con
lui in vita, accanto a me. -
Stupore
nello sguardo di Gabriel. Non capisce dove voglio arrivare ma io sono
stufo e voglio che questo lo capisca.
- E la mia bocca non beve
più perché ha bevuto tutto. -
Paura
nel cuore di Stephan, paura perchè questo Kinkaid non
l'aveva
mai visto, vero? Nessuno di loro.
- Sai qual è la mia
verità? Che questa mia bocca non beve più
perchè
ha solo fame di una giustizia che ormai mi ha rotto. -
Perchè
a questo mondo la giustizia uccide gli innocenti solo perchè
erano vittime sacrificali, dei sacrifici, ma non uccide solo loro
anche quelli che non c'entrano nulla ... gente come Yan. Quindi
questa giustizia tanto cantata e invocata perfino da me un tempo, non
esiste, non ci credo, mi sono rotto di sentire della morte di
innocenti in nome del giusto e del puro.
- Ah-ah-ah Facce d'angeli
luridi, burattini fanatici. Siete solo questo voi Osservatori e
Cacciatori, altro che razze pure e superiori. –
E
voglio che tutti mi sentano, perchè fin ora ho sopportato
abbastanza, perchè non c'è stata solo la morte di
Thomas a distruggere ogni mia credenza e valore, la mia vita.
- E
sono stanco di vedere mamme cercare aiuto da gente che crede in una
giustizia falsa e sporca, siamo la gente che vive colpe di chi ha
goduto. -
Il
mio tono sta cambiando lentamente ma inesorabilmente, ecco che la
tempesta sta per arrivare. Brucia sapere la verità, sentirla
da un essere che ha peccato tanto come me, vero?
- Ricorda il
tempo che già dicevo di no cercando di cambiare le cose come
volevo io, di vendicarmi senza mai riuscirci realmente, senza poter
fare nulla coi fatti. -
-
Kinkaid ….-
La
voce lontana di Stephan mi giunge agli orecchi, orecchi ormai
ossessionati e riempiti di tutto lo schifo che ho visto, sentito e
vissuto con questo corpo inutile.
- Ma adesso basta. -
Alzo
ancora la voce fino allo scoppio, non farlo Stephan, non tentare
nemmeno, perchè sono stufo anche di essere sempre fermato da
qualcuno; la mia bocca deve dirlo, anzi urlarlo, urlare lo schifo
della verità che tutti nascondono e temono. Mi tocca il
braccio ma lo molla subito, scotta.
-
non
voglio più non ci provare più a soffocare il
grido.
No!-
Ho
gridato veramente e insieme a quell'urlo si è alzata una
ventata infuocata che subito è tornata in me mentre quel
bastardo se ne sta nel suo scudo psichico lontano da pericoli. Non ho
finito. Ascolta ancora.
- Ed io lo so che anche se dico ‘no’ e
mi ribello come ho sempre fatto, sono un privilegiato; tutto quello
che ho fatto, i guai che combinavo di proposito, il rispetto mancato,
tutto ciò che infrangeva le regole del peccato, del
tabù
… ho anche ucciso ... ma mai mi è stato torto un
capello,
mentre agli altri della mia razza venivano severamente puniti fino a
farli impazzire. -
Brucia
rendersi conto che ho sempre saputo quello che tu ritenevi che io non
dovessi mai sapere, eh? Brucia sentire queste accuse vere. Non riesco
più a controllarmi, continuo ad alzare la voce e a
riabbassarla in continuazione, parlando veloce e conciso, penetrando
l'animo di tutti, perchè è da queste parole che
si
capisce quel che ho avuto dentro per tutti questi anni, uno strumento
senza cuore ora dimostra di averlo, incredibile ed imprevisto, vero
CAPO?
- Ma non pensare ch' io non abbia occhi, non fate questo
errore, perché ho già pagato. Non crediate che
abbia
fatto finta di non vedere fin ora. Non crediate che io abbia
provocato tutto questo da degno antagonista perchè sono
privo
di occhi. Perchè questi occhi hanno visto troppo e non ce la
fanno più a vedere e incassare ancora. -
Non
mi rendo conto delle lingue di fuoco che mi escono involontariamente
dal corpo surriscaldato, c'è afa in questo posto. Come se il
ghiaccio di Jago non fosse più padrone della temperatura,
eppure è ancora qua presente lui.
- E proprio adesso che
li alzo al cielo e che non c'è più il Sole, come
non
c'era mai stato, mi accorgo quanta gente piange per un po' d'amore
... e tu caro Gabriel te ne sei accorto? Che la gente fa quello che
tu consideri peccato solo perchè ha bisogno di qualcosa che
tu
mai potrai comprendere o ricevere o dare? Per quella stessa cosa che
questo mio fottuto fuoco si è risvegliato in me ... per
l'amore verso qualcuno o qualcosa. È peccato l'amore per te?
-
Per
la prima volta lo lascio parlare, mi rendo conto che ho alzato di
nuovo la voce mentre i miei occhi continuano a fissare feroci quelli
che cercano ancora di essere sicuri, quelli di Gabriel.
-
Amare non è peccato in sé, ma è come
lo si
chiede, lo si da e specialmente a chi. Non si può darlo a
chi
è peccatore perchè si diventa peccatori a propria
volta. E questa è la legge principale che tu tanto accusi. -
-
Ah-ah-ah Facce d'angeli luridi. -
La
risata mi parte dal cuore, è amara per chi la sente, da far
accapponare la pelle, è questo che quel discorso dimostra,
vuole cercare di farsi vedere innocente e giusto, un angelo ... ma in
realtà è solo un lurido, sporco vedente che fa il
ceco.
Un bastardo.
- Voi giocate con gli alibi. -
Abbasso
la voce fino oltre alla soglia del suono ma è cavernosa e
rimbomba; è così perché giudica.
Ricambio il
caro ‘capo giusto' con la sua stessa moneta e voglio vedere
come si
sente.
- Come sarebbe vedere in noi, anche in gente come me pieno
di odio da sempre per te e per voi, solo sorrisi e pace e in tutti
gli angoli di questo mondo uomini felici, telegiornali con buone
notizie e bambini allegri che fanno giochi e credono alle fate, senza
paura di un futuro al buio che li stordisce?
Sarebbe
bello e penso sia quello che vuoi tu. Ma sai una cosa? Non
potrà
mai essere così, mi dispiace. Sarebbe ipocrisia e
falsità
e a questo mondo ce n’è già troppa.
La
tua è utopia se credi in questo, perchè mentre
tutti
sarebbero in questo modo significa che tu chiuderesti gli occhi sullo
schifo vero che affligge i poveri incerti senza futuro e dubbiosi.
Perchè questa è felicità finta, quella
che tu
hai inculcato alla tua gente. Perché la perfezione e il puro
non potrà mai esistere e convincere dei disgraziati che
invece
è possibile è menzogna e cattiveria. Significa
che
quello che odia veramente, qua, sei tu!
Sei
tu che decidi quello in cui devono credere, che possano esistere
persone perfette e buone, ma il mondo non è così
perché
tu sei il primo che compie atti osceni. Così non li
proteggi,
li mandi a morire ingiustamente! -
Non
ce la faccio più, lui fa tutto questo, lui crede questo e
tutti pensano che quel che lui fa fare e dice sia verità e
bontà assoluta. È assurdo!
Il
punto peggiore è che questa è la
mentalità con
cui nasce la maggior parte di loro e quelli che non ce
l’hanno gli
viene inculcata da qualcun altro di imbecille. Sono nati e cresciuti
credendo in tutto quello, credendo di essere creature superiori.
Tutto
questo mi fa solo ridere, anzi no, vomitare ... vomitare e basta.
È
per dimostrare lo schifo che mi fanno, che rido per poi sparare
proiettili con le parole, grida di verità.
Me
ne esco con un'altra risata lunga e rumorosa, isterica quasi,
incomprensibile, poi continuo con questo contrasto fra tono, voce e
sguardo.
- Facce d'angeli luridi, il potere vi affascina,
criminali fanatici, due millenni di lacrime, noi ubriachi di
frottole, non vogliamo i sonniferi. Fate schifo perché io
sono
cresciuto con voi ed ho il vostro stesso sangue ma non ho mai avuto
questa mentalità, nonostante aveste sempre cercato di
inculcarmela. Né a me, né a Thomas, né
ad Oscar
e nemmeno a Stephan. Quindi noi siamo la dimostrazione che si
può
decidere con la propria testa a costo di morire come a due di noi
è
successo. Ecco perché vi condanno tutti, non solo voi capi.
Tutti condannati. Tutti maledetti. -
Fra
i denti, come unghie affilate che graffiano la lavagna. Così
queste parole sibilate gridano non agli orecchi ma all'interno di
tutti e fanno esattamente questo effetto, anche su Gabriel che ha
sempre creduto di poter rigirare anche me come voleva, che ha sempre
creduto in tutto questo, che ha sempre saputo che era menzogna ma che
noi tutti fossimo stupidi idioti non degni di conoscere la
verità,
che non crede nella gente che dice di voler proteggere. Come ti senti
a venire accusato proprio da uno degli esseri maledetti dalle tue
parole?
-
Riesci forse a comprendere lontanamente che qua quello che è
senza cuore in realtà non sono io o Jago, ma solo tu.
L'amore
che giudichi tanto facilmente e crudelmente come peccato non potrai
mai sapere cosa sia, non lo sentirai mai e non lo riceverai.
È
per questo che non capisci comunque tutto questo. Quello che voglio
dirti non è che ti odio perchè lo sai
già ma
solo che mi fai schifo. -
Mi
interrompo poi finisco:
-
E tu sai cosa faccio a chi mi fa schifo! -
Un
sorriso maligno che contiene tutto quel che ho gridato con l'anima,
che per la prima volta fa rabbrividire anche Gabriel.
Mi
volto, un ultimo sguardo a Jago ancora lì non so per quale
motivo, non me ne frega, non leggerò nel pensiero di
nessuno.
Ora
basta.
Ora
veramente basta. Sono stufo anche di esplodere e arrabbiarmi.
Sono
stufo di tutto. Mi senti Thomas?"
-
Un uomo che medita vendetta, mantiene le sue ferite sempre
sanguinanti, quindi stando fermo costantemente a quel punto non
crescerà mai. –
Fu
tutto quel che disse Gabriel mantenendo un controllo anche laddove si
notava fosse visibilmente turbato. Turbato da quell’insolita
reazione di Kinkaid e dall’esposizione così
precisa e ampia
del suo punto di vista, turbato dalla nuova mentalità non
più
di bambino immaturo troppo cresciuto, una mentalità
decisamente più altruista e generosa, più adulta.
Turbato dalle sue parole e dai suoi modi.
Turbato
da quel ragazzo ribelle che aveva visto nascere e crescere e che poi,
ad un certo punto, si era messo a camminare da solo in contrasto a
sé.
La
risposta di Kinkaid però fu la sua sparizione.
Svanì
nel nulla azzerando la sua forza vitale, facendo finta di essere un
fantasma senza percezioni per gli altri.
-
Vuole stare solo … - Mormorò Zefiro fermando
Stephan per il
braccio. Il piccolo ragazzo infatti aveva fatto il cenno di seguirlo
ma, non sapendo nemmeno dove poiché già non lo
sentiva
più, si era rassegnato. A dargli delucidazioni sulla cosa
migliore da fare era arrivato Zefiro che con calma e serietà
aveva dimostrato una volta di più di averlo capito
più
degli altri, nonostante non andassero mai d’accordo.
Gabriel
era rimasto ancora lì fermo impietrito, dritto come cercasse
di concentrarsi per iniziare un balletto meraviglioso di danza
classica. Lo sguardo dorato posato su quello di Jago, imperturbabile
ed indecifrabile. Cosa pensasse quest’ultimo non si poteva
capire,
tanto meno se ciò che era successo fosse proprio frutto dei
suoi piani. Nessuno si diede pena per capirlo, solo che in fondo,
magari, ai tre rimanenti sarebbe toccato di dire qualcosa.
Stephan
e Astrid si guardarono, uno preoccupato e mortificato con gli occhi
lucidi, l’altra con l’espressione corrucciata e
contrariata.
Infine entrambi portarono il loro sguardo sull’amico umano
che fra
tutti non c’entrava nulla. A loro sembrava strano stare in
compagnia di un cacciatore e di un’osservatore ma non
essendoci
veramente dentro con tutte le scarpe, in quella situazione, non si
sentirono necessariamente fuori posto. Si sentirono solo in dovere di
dover dire qualcosa per Kinkaid. Perché una cosa era certa.
Volenti
o nolenti erano un gruppo e se uno si sarebbe buttato tutti gli altri
l’avrebbero seguito.
A
parlare fu l’unico in grado di farlo, l’unico a
possedere le
parole al momento giusto con calma e padronanza di sé stesso.
Zefiro
che probabilmente avrebbe avuto il diritto di non dire nulla, non
facendo parte di quelle razze:
-
Guardiamoci a vicenda, - Iniziò col suo tono quasi
carezzevole
senza pretese di dire chissà quali grandi verità:
- Da
che mondo è mondo, per qualunque razza
d’appartenenza, c’è
sempre una costante che accomuna ognuno, persino noi.
Siamo
semplicemente tutti reciprocamente molestati mentalmente, e talvolta
anche fisicamente, da un unico fatto. Siamo tutti figli del Peccato.
Tutti portatori di una popolare pulsazione che ci porta sotto, a
cadere in basso, cedendo agli istinti che ci fanno amare e fare
sesso. A non essere puri. A fare peccato.
Però
c’è un problema in tutto questo sistema: i liberi
pensatori
sono pericolosi.
Colpe
e odio per la discendenza del destino assillano ognuno a tal punto da
aver bisogno solo di una cosa, alla fine.
Di
amare ed essere amati, ecco quindi che si torna al punto di partenza,
la famosa pulsazione e quindi la nascita del peccato primario, la
cancellazione della purezza e della castità.
Guardiamoci
a vicenda, troviamo vite arrangiate, liberi pensatori e gente che
pensa alle colpe e all’odio per il proprio destino.
Gente
che si chiede in continuazione perché. –
Il
biondo si interruppe per un attimo lungo di silenzio e portando i
suoi occhi d’argento su ognuno dei presenti, nonostante
nessuno
fosse umano e tutti possedessero un potere al suo contrario, senza
nemmeno il minimo di timore, disse con serenità quasi
assordante:
-
La verità che sto cercando di dire, ciò che penso
io
povero e semplice umano, è che in realtà volente
o
nolenti siamo tutti peccatori, perché siamo nati dal peccato
dei nostri genitori. –
Questo,
in realtà, non fu altro che il punto di vista di Kinkaid
semplificata per un milionesimo, espressa con calma e diplomazia.
L’effetto ottenuto?
Alto.
Dopo
di che non fece altro che voltare a Jago e Gabriel le spalle ed
andarsene in silenzio, senza aggiungere altro, seguito a ruota da due
sorpresi e ammirati Astrid e Stephan.