Lose Yourself

CAPITOLO III:

ISTINTO ANIMALE

/Noi cambieremo la realtà/

Improvvisamente, un’ondata.
Improvvisamente lo trapassò una nuova scarica di energia, una scossa che gli fece socchiudere gli occhi e guardare direttamente nella direzione in cui lei era apparsa.

Non era normale sentirsi così strani alla presenza di una semplice ragazza, Kinkaid non capiva che stava accadendo ma preferì non darci peso, o almeno non far vedere che si era messo a pensare in un momento del genere.
Anche Stephan che era con lui aveva sentito qualcosa di strano nell'aria, l'aveva percepito principalmente attraverso il suo amico accanto a lui.
- Allora, hai finito di strillare moccioso?- Ancora il tono arrogante di prima, Stephan lo riconobbe al volo e difatti tornò a spaventarsi nuovamente nascondendosi questa volta dietro la schiena di Kinkaid.
- E' quella di prima, Kin ... aiuto... - Ecco che ricominciava a lamentarsi strattonando il nero soprabito lungo e senza maniche che il ragazzo indossava sempre.
- Quella di prima... che cosa?! Un altro mostro cattivo che voleva mangiarti?- In tono scanzonato cominciò a prenderlo in giro come faceva ogni volta che Stephan si spaventava... quindi ogni 5 minuti!
Mentre lui prendeva a piagnucolare Kinkaid si voltò nuovamente a guardare la ragazza che era rimasta con le braccia sui fianchi a fissarli nella penombra...non potevano vedersi bene, non c'era abbastanza luce, ma lui, decidendo che il suo istinto gli diceva che era antipatica cominciò a prenderla in giro con frasi tipiche.
- Beh, effettivamente non posso darti torto se ti sei spaventato con una del genere... sembra Morticia!- Il tono era strafottente ed odioso... ovviamente non aveva idea di come fosse in realtà perchè non la vedeva bene, si distinguevano solo i capelli lunghi e la pelle bianca... ma lui doveva dimostrarsi anche con lei quello che era... un maledetto stronzo!
- Ma Kin ... non è carino dire così ad una ragazza che nemmeno conosci... chiedile scusa!- Ecco, la parte rompipalle del frignone stava venendo fuori, il ragazzo dai capelli ribelli domati leggermente col gel non si degnò neanche di girarsi verso Stephan, continuando a guardare Astrid con quel ghigno fastidioso disse:
- Oh, ma tanto lo sai come la penso io... quando camminerò nell'ombra della valle della morte, non temerò alcun male, perché sono il peggior figlio di puttana di tutta la zona... e oltre!-
Non si smentiva mai, sapeva di essere così, lo faceva apposta e ci godeva in un certo senso...arrivare al suo cuore era un impresa in cui nessuno mai era ancora riuscito...cosa nascondeva sotto quella scorza di perfetto stronzo solo lui lo sapeva...e magari anche Stephan.

"Se devo essere sincera… non ho capito nulla di quello che è successo da qui a un minuto fa. Riepilogando: di corsa sono entrata in questo vicolo (anche prendendo una pessima curva, devo dire), ho riconosciuto la voce che prima era nella mia testa come quella del piccoletto che mi aveva spiato prima mentre ballavo, lo strano tipo che è con lui mi ha deliberatamente offeso (punto molto importante) e adesso sta blaterando qualcosa su valle della morte e figli di puttana. Ma tornado al vero punto della questione…
- Senti un po’, CARINO, qui l’unico che deve aver paura è uno specchio quando vede la tua immagine… no, aspetta… mi ero scordata che si RIFIUTA di rimandarla! E di questo gli stiamo tutti grati! – così impara ad aprire quella bocciaccia a sproposito… chi diamine si crede di essere? E… come si è conciato? Quel cappotto deve averlo rubato dal set di Matrix, gli mancano gli occhiali da sole e poi è pronto per una versione alternativa intitolata L’ESORCISTA! E poi chi diavolo è il suo parrucchiere?! Un non vedente o si pettina con uno spazzolino da cesso?! Cammino in avanti e mi piazzo davanti al mocciosetto di prima che nel frattempo si è appiccicato alla pirotecnica giacca del rosso (osa avere anche il mio stesso colore di capelli?!)
E tu, MICROBO, vedi di fare a meno di strillare in quel modo nelle MIE cervella, sono stata chiara o vuoi un disegnino rappresentativo?! – non faccio più di tanto caso ai suoi occhioni verdi che cominciano di nuovo a riempirsi di lacrime e non bado neanche alla sensazione che ho di conoscerlo già e torno a guardare con aria di sfida (la solita che ho) lo spilungone al mio fianco. Non si è mosso di un millimetro da quando sono qui, con le mani cacciate in tasca e la testa alta. Faccio un po’ fatica ad incrociare il suo sguardo, coperto da quello strati di ricci capelli probabilmente indomabili ma non importa
Hai qualcosa da ridire tu… COSO? – non ne sono certa ma mi pare di sentire i suoi occhi su di me… distaccati, freddi, alteri. Eppure ho una sensazione di calore, come se del fuoco bruciasse vicino a me e questo si, mi piace. Però questo tipo qui… già lo ODIO! Che diamine ha da guardare in quel modo come se neanche fossi degna della sua preziosissima attenzione?! Probabilmente è solo l’ennesimo moccioso viziato che si crede il re del mondo. Ed io, sinceramente di bastardi del genere, ne ho le tasche piene! Opto per l’opzione TI-TRUCIDIO-CON-LO-SGUARDO e cerco i suoi occhi…
ORO
NERO
CORVO
CALDO
FREDDO
VUOTO
E invece trovo uno dei miei… "

"Il fatto che prima era in ombra ed invece ora per venire di fronte a noi si è messa sotto la luce di sto piccolo lampione mi da fastidio, perchè così la vedo bene... e vedo anche i suoi occhi. Decisamente fastidioso.
Come lo è altrettanto la sua risposta... se parla ancora giuro che l'ammazzo, meglio che me ne sto zitto a squadrarla con la mia solita aria da superiorità, anche perchè di sicuro io sono superiore ad una così!
Vediamo un po' com'è... pelle bianca, o almeno così sembra... capelli lunghi fino non so dove e non me ne importa nemmeno molto anche se mi da fastidio anche che siano dello stesso colore del mio fuoco... vestiti... ma che cavolo di vestiti ha?
- Se hai bisogno di qualche straccetto da indossare posso trovarti io ciò che fa al caso tuo...nel bidone dell'immondizia c'è di sicuro qualcosa di adatto!-
Mmmm... vediamo gli occhi, prima li ho visti di sfuggita!
Ma che razza di occhi sono? È solo una mia impressione, probabilmente, ma c'è qualcosa che non va... perchè uno mi ricorda un corvo(o anche un serpente da come mi sta guardando) mentre l'altro sembra di vetro azzurrino chiaro con la pupilla quasi inesistente...
Uno che caccia e l'altro che osserva.
Cosa vuol dire questo?
Cazzo!
A fanculo... non ho voglia di pensare, è solo una stupida strega desiderosa di una lezione... non ho voglia di giocare con lei ora, mi limito a dimostrarle che non mi tocca minimamente questo fatto dei suoi occhi, credeva forse di spaventarmi o cosa? Beh, cara mi dispiace ma non ci sei riuscita e mo' te lo faccio vedere.
- Guarda, TESORO... ti dirò una cosa, fanne tesoro perchè ti aiuterà a gestirti il resto dei tuoi giorni... nella vita, che tu cammini e ti muovi, o siedi e aspetti, prima o poi una nullità inutile la incontri, ed io ho incontrato te. E aggiungerei pure... Che culo che ho avuto!-
Sprezzante e strafottente... potevo fare di meglio effettivamente, ma contro una nullità non c'è bisogno che mi sforzi troppo.
Tanto sono un figlio di puttana, no?"

- … … … … … … - Come un vulcano… esplose: – MA CHI DIAVOLO TI CREDI DI ESSERE, PATETICO, IMBECILLE, SOTTOSVILUPPATO, CON IL CERVELLO PIU’ VUOTO DI UN ATTICO, FOTTITI TU E IL TUO AMICHETTO AL QUALE VOLEVO SOLO PARARE IL CULO MA VISTO QUANTO TU SEI BRAVO A FARLO, PORTATELO A CASA E SFONDALO INVECE DI SPUTARE SENTENZE SU CHI NON CONOSCI, CESSO CON UN PESSIMO TAGLIO DI CAPELLI! MA GUARDATI INVECE DI PARLARE DI ME, TI HANNO PRESO COME LA BAMBINA DI THE RING?! -

A giudicare da questa voce che supera molto probabilmente i 1000 decibel, Astrid è nei paraggi. Prima ero passato da casa sua ma non c’era l’ombra di una persona. Eppure con danza avrebbe dovuto aver finito da un po’. Ero dell’idea che come al solito si fosse cacciata in una delle sue solite liti e il suo tono di voce mi fa intuire che, come al solito in proposito avevo tutte le ragioni. Freno ed esco velocemente dall’auto, chiudendola con il telecomando. Ottima invenzione, non mi stancherò mai di dirlo.
- CIAO, ZEFIRO!!! –
Maledizione, ma Dafne è ovunque?! Cristo, ha assoldato una spia russa per pedinarmi o più semplicemente è lei che è come la peste? Mi corre incontro (e mi chiedo come faccia con quelle scarpe che Astrid definirebbe con un ‘da vomito ’) e mi salta al collo, stampandomi un bacio sulla guancia. Cerco di togliermela di dosso ma lei è un polipo.
Non mi hai più chiamato ieri sera… - piagnucola. Certo che non l’ ho fatto! Per chi mi ha preso? Non sono mica un martire, io!
- Già, scusa – uso il tono più gentile possibile nonostante la mia fretta (conoscendo Astrid è possibile che lei abbia giù fatto in pezzi e sputato sui cadaveri dei nemici ed ora stia andando a farsi un drink molto alcolico e farsi i complimenti per l’ottimo lavoro svolto) solo perché lei serve a mio padre. – Ma ora devo proprio scappare. Ti richiamo io appena torno a casa –
Mi divincolo perché con l’intelligenza da seppia che si ritrova ci metterà un po’ ad elaborare una risposta
Ciao! – dico ancora prima di infilarmi nel vicolo da dove provenivano le voci (e dal quale fortunatamente provengono ancora) e faccio solo in tempo a sentirla pigolare uno stupidissimo ‘ok’ che mi trovo dalla padella nella brace. Situazione attuale, resoconto completo:
- Astrid: non ha ammazzato ancora nessuno ma intuisco che l’idea è quella. Espelle fumo dappertutto, segno di un tasso di alterazione sopra i livelli umani, gesticola assiduamente e latra insulti da scaricatore di porto e nulla in lei mi ricorda una donna. Io però la trovo stupenda anche così. Ma non è questo il punto dolente (anche se non lo togliere dalla lista visto che lei preferirebbe scoparsi un mammut che il sottoscritto).
- Tipo con i capelli rossi: comincerei con una semplice esclamazione: O-DIO-SO! Non ci sono molte persone che a prima vista tengo a categorizzare e se poi lo faccio le tratto normalmente lo stesso. Ma questo qui è già entrato nella mia lista nera. Non che ci abbia parlato ne che abbia nulla di poi così eccentrico addosso (a parte dei capelli rossi troppo ricci e un cappotto che l’ ha rubato a Blade), ma la sua voce arrogante mi irrita così come il suo sguardo altezzoso e oserei definire ODIOSO… con quegli occhi che… ah, già. Boccoli rossi ha gli occhi come uno di Astrid. Peggio ancora…
- Tipo con i capelli neri: facilmente lo riconosco. È Stephan e non so cosa, che sta in classe con Astrid (probabilmente la tonta non se ne è neanche accorta, visto quanto è disattenta). Tipo poco loquace, ipertimido e insicuro, se ne sta per conto suo e non gli piace la gente. Le ragazze lo chiamano “Caso senza speranza” per il suo abbigliamento, e i maschi o “Mezza sega” o “Femminuccia” perché in effetti è piccolo, minuto e delicato come una ragazzina. Resto dell’idea che però qualcuno di quei MASCHIONI come amano farsi chiamare, si stia facendo adesso una sega pensando a lui. Ma la cosa sinceramente mi fa ribrezzo e tendo a reprimere certi pensieri. Comunque, Stephan adesso se ne sta appiccicato al braccio di POLLYANNA RICCIA piangendo e strillando. Non capisco se ha più paura di lui, di Astrid in vena di omicidio. Probabilmente dell’intera situazione. E non riesco a dargli torto.
- Ehi… gente… - cerco di intervenire per riportare un po’ di calma (sono un noto pacifista) ma nessuno mi dà retta, a parte Stephan che mi lancia uno sguardo che non so come interpretare. All’ultimo insulto del rosso, la cara Astrid esplode definitivamente. Carica il pugno destro (che, anche se è una ragazza, è letale!) e opto per una soluzione drastica. Le afferro il braccio e stringo. Lei si volta e mi guarda con occhi furenti e cattivissimi. Io sorrido – Buona… - dico accarezzandole i capelli.
Credo sia una sua ginocchiata non dico dove che mi stende. “AHIA!!!”

"Se Stephan non mi molla, giuro che lo ammazzo insieme a questa strega!"
Fu esattamente questo il pensiero di Kinkaid mentre osservava il nuovo arrivato accasciarsi a terra tenendosi le parti basse.
"Povero..." Beh, questo di certo non l'aveva pensato sempre lui... Stephan scrutando per bene il ragazzo a terra fermò persino il pianto, cosa straordinaria. Ma altrettanto straordinario fu il fatto che per andare in soccorso di quest'ultimo, mollò finalmente la giacca dell'amico alias-bomba-atomica-in-procinto-di-esplodere-appena-verrà-a-contatto-con-la-ragazza.
Stephan si inginocchiò davanti a Zefiro e ancora con i lacrimoni agli occhi lo toccò timidamente dicendo con un sussurro in mezzo ai singhiozzi:
- E-ehi... sniff...c-c-come và? Sniff...s-sei a-a-a-ancora vi-vivo? Sniff... - E mentre lui era alle prese con la sua loquacità (in senso ironico), Kinkaid si limitò a schivare con i suoi ottimi riflessi un pugno della rossa.
"La mia idea non era esattamente quella di fare una rissa con una ragazza... io di notte esco per fare un po' a pugni con uomini che non mi facciano annoiare... e questa spuntata dalla fiaba di Biancaneve mi rompe i coglioni... me che cavolo dice... aiutare Stephan?! Ma se lui mi ha chiamato mentalmente... come è possibile che l'abbia sentito anche lei? E poi, Stephan sarà pure gay, ma io di certo non lo sono! E i miei capelli non sono affar suo! Ma tu guarda se mi devo anche affannare a schivare i suoi colpi, se non la finisce la scaravento in aria e la brucio così le sue ceneri si disperdono da sole senza scomodare nessuno! Ah, sì... e quell'altro tipo disteso a terra che voleva fare? Se uno mi viene lì accarezzandomi la testa come un cane lo mordo fino a ridurlo in poltiglia... altro che calmarmi... su questo sono d'accordo con lei... quello lì mi sta già antipatico...
AHIA!
Ma questa qui fa male... mi ha colpito veramente... lei... inutile essere umano (almeno credo sia umana) a me... ma dico... a ME! Se voleva morire bastava che me lo chiedesse subito e l'avrei accontentata! A fanculo anche lei... non ho mica tempo di giocare con i bambini!"
I pensieri di Kinkaid erano sempre più furenti come anche le sue azioni, senza pensarci su un attimo le afferrò il polso stringendolo forte, finalmente fermò la furia scatenata, si fissarono un attimo negli occhi, occhi furibondi, infiammati quasi, stesso sguardo da far paura.
Poi lei disse con rabbia e provocazione:
- E ora che fai? Mi colpisci? Vigliacco come sei voglio proprio vedere che fai!-
Ecco, la goccia del vaso era uscita, voleva letteralmente incendiarla, ma chi si credeva lei per parlargli così e farlo uscire dai gangheri in quel modo? La stava per colpire ma Stephan che si era accorto dell'aura che si alzava vertiginosamente abbandonò Zefiro ormai in piedi e si precipitò da Kinkaid cominciando a dirgli ancora con le lacrime agli occhi che doveva smetterla, cercava di strattonarlo, ma ovviamente con la forza inesistente che si ritrovava, non aveva alcun effetto, sembrava che nemmeno lo vedesse e lo sentisse.
A Stephan non rimase che usare il pensiero, sforzandosi più che poteva cercò di penetrargli la mente per farsi ascoltare... conoscendolo l'avrebbe colpita veramente usando i suoi poteri, e non era il caso... probabilmente si era arrabbiato così perchè nessuna femmina aveva osato tanto, addirittura colpirlo con un pugno... oppure perchè l'aveva fatto sentire per la prima volta veramente minacciato e sapere che la causa era una ragazza era inaccettabile!
" Kinkaid, fermati, devi controllarti, non sai chi è, ha un occhio cacciatore e l'altro osservatore, qualcosa significherà di sicuro... non è cattiva, lo sento... non devi colpirla!"
La mente di Kinkaid era un mistero anche per il suo amico, anche se gli aveva parlato non sapeva se l'avrebbe ascoltato. Non capiva perchè aveva perso così il controllo... beh, lui lo perdeva facilmente ma...
" La detesto, chi si crede di essere questa? Non sa nulla di me... è una mocciosa che ha osato colpirmi e dirmi troppe cose! Col fuoco non si scherza!"
Questo pensava lui.
Probabilmente aveva semplicemente intaccato il suo smisurato orgoglio nel momento in cui gli aveva dato quel pugno!
Alla fine si limitò a spingerla fortemente contro il suo amico, giusto perchè gli stava antipatico anche lui!
Infine con un solo, semplice, chiaro e netto:
- Fanculo!-
Se ne andò senza lasciare traccia di sé.