LOSE YOURSELF
Guarda,
se avessi un colpo, un'opportunità
per
prendere qualcosa che hai sempre voluto
un
momento
lo
cattureresti o lo lasceresti scivolar via?
I
suoi palmi son sudati, ginocchia molli, braccia pesanti
c’è
già del vomito sul suo maglione, gli spaghetti di mamma
è
nervoso, ma da fuori sembra calmo e pronto
per
lanciar bombe, ma continua a non ricordare
cosa
scrisse, tutta la folla fa cosi’ tanto rumore
apre
la bocca, ma le parole non vogliono uscire
soffoca,
come possono scherzare tutti ora
l’orologio
corre, il tempo è scaduto, bloah!
ricatapultati
nella realtà, Oh ecco la gravità
Oh,
ecco Rabbit, ha soffocato
è
proprio matto, ma non si arrenderà
Vero?
No
Non
l’avrà, conosce tutti i trucchi della sua vecchia città
non
importa, è stupido
lo
sa, ma è al verde
è
cosi differente, che lo sa
quando
ritorna alla sua casa mobile, ecco quando,
di
nuovo nel laboratorio
tutta
questa merda di rap
meglio
che catturi questo momento e speri che non passi oltre.
Meglio
che ti perdi nella musica, nel momento
ti
appartiene, meglio che non te lo lasci mai sfuggire
hai
un colpo solo, non perdere la tua occasione di spararlo
quest’occasione
viene una volta nella vita, yo
Le
anime fuggono, per il buco della tua bocca aperta per la sorpresa
questo
mondo è mio per ciò che prendo
mi
rende re, mentre ci muoviamo verso un nuovo ordine mondiale
è
nata una vita normale, ma l’essere superstar è simile a consegnare mortai
diventa
solo piu’ difficile, diventa piu’ dura
ci
spazza tutti via, queste zappe, è tutto su lui
spettacoli
coast to coast, è conosciuto come i globetrotter
strade
solitarie, Dio solo sa
è
cresciuto molto lontano da casa, non ha padre
va
a casa e a malapena riconosce la propria figlia
ma
tappati il naso perché arriva l’acqua fredda
i
suoi capi non lo vogliono piu’, è un prodotto vecchio
hanno
continuato verso il successivo stupido che scorre
ha
perso valore e venduto ‘nada’
quindi
la soap opera è raccontata e svelata
penso
sia la vecchia solfa, ma il battito non si ferma
Da
da dum da dum da da
Meglio
che ti perdi nella musica, nel momento
ti
appartiene, meglio che non te lo lasci mai sfuggire
hai
un colpo solo, non perdere la tua occasione di spararlo
quest’occasione
viene una volta nella vita, yo
Basta
giochi, Ima cambia cio’ che chiami rabbia
liberati
subito di questo dannato soffitto come due cani in gabbia
in
principio giocavo, lo stato interiore tutto cambiato
sono
stato masticato e sputato e fischiato fuori dal palco
ma
ho continuato a rimare e pseudoscrivere il successivo codice segreto
meglio
che credi che qualcuno sta pagando il pifferaio magico
il
dolore amplificato dal fatto
che
non posso andare avanti col mio
e
non posso procurare il giusto tenore di vita alla mia famiglia
perché,
amico, questi dannati buoni pasto non comprano pannolini
e
non è un film, non c’è Mekhi Phifer, questa è la mia vita
e
sono tempi molto duri, e diventano ancor piu’ duri
cercando
di nutrire e innaffiare il mio seme, in piu’
vedi
il disonore raggiunto, essendo padre e prima donna
baby
dramma da mamma, continuando a gridare è
troppo
per me da voler
stare
in un posto, un’altra situazione intricata o no
mi
ha portato al punto, sono come una lumaca
devo
formulare una trama prima che finisca in galera o sparato
il
successo è la mia sola fottuta opzione, non il fallimento
ma’
ti voglio bene, ma questo sentiero deve andarsene
non
posso invecchiare a Salems lot
e
allora vado, è la mia occasione.
le
gambe non mi cedono perché forse è l’unica opportunità per me.
Meglio
che ti perdi nella musica, nel momento
ti
appartiene, meglio che non te lo lasci mai sfuggire
hai
un colpo solo, non perdere la tua occasione di spararlo
quest’occasione
viene una volta nella vita, yo
amico,
puoi fare qualsiasi cosa se lo decidi
-
Eminem – Lose Yourself
PROLOGO:
SE POTESSI VOLARE
/
... lo farei, giuro ... /
…
Passo
dopo passo, continuando a camminare avanti, sento occhi su di me.
Occhi
crudeli, occhi che mi disprezzano, occhi che mi giudicano … e non me ne
importa nulla. I miei occhi sono orbite vuote, non li vedono. Io non ho occhi.
Non vedo nulla, non so nulla. Non so perché i miei occhi appaiono così
spaventosi, non lo so perché non me ne importa nulla di quello che gli altri
pensano di me, nonostante sia perfettamente consapevole di ciò che dicono alla
mie spalle, quando passo. Sono diversa e non solo per il colore degli occhi.
Sono diversa per come sono, perché la massa non mi piace, perché ballo su note
che parlano di rabbia. Sono diversa semplicemente perché sono io. Perché
nonostante sia solo la luna di questa ennesima solitaria notte a illuminarmi, io
brucio. Io vivo. Caldo, fuoco … brucio. Sono solo io, la ragazza dagli strani
occhi e dai capelli di fiamma che cammina decisa guardando dritta davanti a sé
e seguendo la propria strada, senza paura.
Astrid.
Gli
dèi non mi amano.
…
Passo
dopo passo, continuando a camminare, sento occhi su di me.
È
impossibile che loro non mi vedano, io vedo loro ma tutti questi umani non
notano me. Non so perché, ma li sento scrutarmi con timore e accusa, forse
perché ho vissuto troppo a lungo in mezzo a sguardi del genere, la fonte del
mio cambiamento di carattere. La gente sa solo lamentarsi, anche ora, mentre
cammina veloce per le strade, mi sfiora involontariamente e non se ne accorge;
di notte prendo forma e l'unica cosa in grado di darmi vita è vederli
spaventati da me. Amo mettere in difficoltà la gente, è una sorta di vendetta,
la vendetta che non ho mai avuto. Me la devono pagare. Se sapessero che ora sono
qua e che potrei far avverare l' Apocalisse con uno schiocco di dita, che
farebbero? Continuerebbero a scappare e a temermi di più … ma in fondo questo
non mi interessa, nemmeno di uccidere quei maledetti occhi azzurri mi dà pace.
Ma io non cerco la pace. Io cerco la vendetta. E l' avrò.
Kinkaid.
Non
esisto per nessuno e me la pagheranno per questo.
…
Passo
dopo passo, continuando a camminare avanti, sento occhi su di me.
Occhi
gentili, occhi amici, occhi che mi apprezzano, che mi stimano, che mi desiderano
… e mi viene da ridere. Rivolgo un sorriso a chiunque mi saluta, con uno
sguardo caldo. È tutto ciò che posso fare per loro. Io non li adoro come fanno
con me, non li ritengo i migliori. Non credo che esista nessuno in grado di
portare il nome di migliore. Parlo, gioco, scherzo e mi faccio coinvolgere da
loro. Ma non sono speciali. Nessuno lo è. Mi piace quando mi stimano, quando la
gente sorride e mi fa stare bene. Mi piace quando le ragazze mi abbracciano e
giurano di amarmi. Mi piace toccare i loro corpi lisci. Mi piacciono le labbra
calde. Mi piace giocare a basket o football con i ragazzi e urlare di gioia con
loro ad ogni vittoria. Mi piace dimostrare che non sono solo un fascio di
muscoli e un bel faccino, ma più di ogni altra cosa un cervello che funziona.
Cammino diritto per la mia strada, voltandomi talvolta a donare un sorriso. Il
sole mi illumina con il suo caldo abbraccio e fa brillare i miei chiari capelli
e gli occhi grigi che non sanno essere freddi, si illuminano di calore. Sono io
che sono caldo dentro. Mi piace essere amato e, soprattutto mi piace amare.
Zefiro.
Porto
la vita.
…
Passo
dopo passo, continuando a camminare, sento occhi su di me.
No,
che paura! Accidenti, è possibile che più io voglia passare inosservato più
loro mi notino e mi scrutino? Più di nascondermi e di non far nulla per
attirare l'attenzione che potrei fare? Non chiedo nulla, non voglio nulla, solo
essere ignorato … e questo perchè mi fissa così? Sto camminando, strisciando
contro il muro e non infastidisco nessuno … che mi lasci in pace. Non ho gli
occhi dorati o azzurrissimi… o … o la pelle bianchissima… o vestiti neri
che attirano l' attenzione in mezzo a tutta questa massa di colori. Aiuto,
qualcuno mi aiuti, continuano a guardarmi incuriositi … e se invece stessero
tramando di farmi fuori?! Che farei?! Chiamerei quello scorbutico del mio amico?
Sì, lui è sempre venuto, verrebbe anche ora … anche solo per
salvarmi da questi sguardi. Voglio solo scappare da tutta questa gente,
ce n’è troppa per i miei gusti.
Stephan.
In
questo momento mi sento solo incoronato dalla vigliaccheria, altro che da fiori.
…
Passo
dopo passo, continuando a camminare avanti, sento occhi su di me.
Occhi
che non mi vogliono vedere, occhi che mi temono, occhi che mi odiano, occhi che
mi venerano. Nessuno di loro mi ama, mi odiano tutti e questo sì, mi fa
piacere. È divertente sentire che quelli come me mi temono tanto da adorarmi
pur di placarmi. Proseguo uscendo da questa impervia selva oscura e mi addentro
tra persone dal sangue caldo e donne libere di amare che mi guardano con occhi
bramosi. Non sono quelli gli occhi che cerco. Ma vorrei solo occhi di corvo che
mi spiino quasi con rabbia. Occhi che mi detestino, ma che poi mi amino tanto da
farsi estinguere. Rido perché queste creature sono talmente insignificanti che
neanche si rendono conto di possedere il dono più grande, la cosa più blasfema
e maledetta, ma anche la più bella che possa crearsi. Cammino dritto per la mia
strada senza curarmi di nessuno che non abbia lo zaffiro tra le chiome, l’oro
nello sguardo e un dolce e acre odore di sangue tre le mani.
Jago.
Figlio
dell’eclissi, amato da Giuda.
…