A Moon Apparead In The
Nichtsky
CAPITOLO
III:
ALLA
PROSSIMA COMPAGNO
/Stupida
gamba/
“Dormire.
Dormire. Dormire. Maledizione.
Chi ci riesce ? Odio la notte. La
odio…perché Diavolo
devo dormire quando non ci riesco? Se ci penso.
Lui
ora…che non mi viene a trovare…che non posso
sentire…vedere…lui…chissà
cosa starà facendo.
Mi
giro stizzito e proprio nel movimento la gamba mi torna a far male.
Troppo male.
Spalanco
gli occhi e grido. Non viene nessuno. Non ce la faccio. Voglio
togliere sta roba…inarco la schiena e tendo i
muscoli….smettsmettsmetti…sono sudato fradicio e
lentamente il
dolore torna insopportabile come sempre ma senza picchi.
Rimango
così come sono e faccio cadere gli occhi fuori dalla
finestra…respiro veloce riacquistando la
normalità. È
nuvoloso.
Lui…sono
sicuro che lui stava guardando qualche partita di basket…e
poi non
riuscendo a dormire si è messo a correre
fuori..chissà
se passa anche da qua…correre. Già. Lui corre
sempre. Si
sfoga correndo. Si allena…correre è vivere. Io
cosa sono?
Io…stupida gamba…la odio. Voglio lui, mi darebbe
il sollievo che
riesco a provare stando solo con lui…perché non
viene? Gli
faccio così impressione in un sfottuto letto
d’ospedale?
Non
riesco ad entrare in congruenza coi suoi pensieri. Ho la mente
offuscata da me stesso, da quel che sarà di me. No, non
voglio
dirmelo. Non voglio. Non lo ammetterò mai. Io domani
tornerò
ad alzarmi come niente fosse e salterò di nuovo. E lui
varcherà quella soglia e mi dirà:’
idiota’ con
quella sua voce sensuale.
Perché
non viene?
-
dannazione…-
non
c’è rabbia ma solo un tono spento e
lontano…stanco…come
pensa di aiutarmi stando lontano da me?
È
il solito egoista.
/la
luna non si vede/
Come
se non lo so che il dottore insinua che io non tornerò
più
a saltare, a volare…volare…come quei gabbiani o
quel diavolo che
sono lassù…come vorrei essere di nuovo come loro?
Sono solo
un uccello dall’ala ferita…cosa sarà di
me? Io lo so ma
non voglio ancora dirmelo. Ancora per un
po’…voglio illudermi di
poter guarire. E fare un espressione normale…un
po’ stanca,
malinconica. Ma non posso ammetterlo, è contro la mia
natura.
E poi…Hiragi non c’è a farmi prendere
atto della mia
situazione come fa sempre.
Quello
scemo…come al solito senza di lui sono un idiota qualunque!
E
poi…anche oggi…la luna non si vede…
La
notte. È la millesima notte che passo
sveglio…nella speranza
di sentire la voce di Hiragi chiamarmi, di poterlo
vedere….mi verrà
a prendere per giocare. Ne sono certo. Ed io mi alzerò.
Le
parole del dottore mi tornano alla testa…con cure e altre
cose
astruse posso sperare di tornare alla vita
quotidiana…ma…
-
una vita in cui non posso saltare…a che mi serve?-
maledetti
tutti che non capiscono. Lui capisce e appunto per questo non vuole
tornare da me. A che gli serve un compagno che non sa più
saltare?
Cosa
me ne faccio della guarigione? Cosa me ne
faccio…di…tutto?
Nemmeno io splendo più in cielo. La luna…fatti
vedere…
Non
riesco nemmeno ad arrabbiarmi. A che serve?
Dio,
a che serve tutto? Guarire se non posso saltare, volare, giocare a
basket…stare con lui mentre facciamo qualche combinazione
strana…a
che mi serve la vita se non posso…?
Sono
solo uno qualunque seduto in una riva…in una riva di un
grande
fosso.
C’è
tutto questo silenzio che mi da un fastidio assurdo e il ricordo
delle notti passate con lui non mi bastano. La corsa ormai la lascio
fare a voi, io sto bene qui, seduto in riva al fosso. Se cado non mi
interessa, sarebbe peggio tornare…alla cazzo di vita
quotidiana…e
la luna che non si fa vedere. Rende tutto così triste e
irraggiungibile. Sono lontano da tutti…da te, da
voi….ma continuo
a dirmi che se sotto questo cielo c’è qualcosa di
speciale
passerà di qui, prima o poi…sto bene
qui…posso illudermi
di questo? No…sto male…sto
malissimo…da solo, senza le mie
ali…senza la mia luce…e tu che non torni da
me…come faccio? Me
lo dici? Come diavolo faccio?
Che
notte orrenda..e se…mollo…?
Cosa
mi cambia? Tanto non tornerò più a…
Ma
si..la corsa la lascio fare a voi che state bene dove siete. Hiragi
può continuare per me….guarda la mia gamba, senti
il dolore,
come posso sperare di essere di nuovo una luna che splende in
cielo…o
un gabbiano che vola alto?
Sono
solo un illuso e lo so benissimo…
/quant’è
scemo/
Mi
ha detto lui che sono vivo…che sono sempre troppo
vivo…me lo
disse una volta in uno dei suoi strani discorsi…era assorto
e poi
me lo disse. Sono Vivo, gli ho trasmesso io a lui la vita.
L’ho
cambiato io. Non ho chiesto nulla indietro. Sono quello che sono,
pronto, ingordo, come voglio. Non voglio mai spegnermi…me lo
disse
lui. Devo troppo vivere, non ho mai tempo. Ho mille cose da fare, mi
strofino contro il mondo, tanto il mondo non mi avrà.
Perché
sono vivo, vivo così come sono. Ho dato tanta vita a tutti e
non la chiederò mai indietro.
Me
lo disse…e poi mi baciò. Quella
volta…fu così
sincero da non credere. Si scoprì…e mi diede la
colpa.
Stringo
gli occhi e i pugni afferrando le lenzuola.
Suo
padre se ne è appena andato con la sua proposta.
È una
scommessa…nata per volere di suo figlio.
Hiragi
me l’ha sempre detto…io posso scegliere. Sempre.
Non è mai
capitato che non scegliessi quello che volessi.
Ovvio
che l’accetto la scommessa…vero? L’unica
possibilità che
ho di
saltare…ma…così…dovrei…andarmene
da qui…io
sono sempre stato bene qui…ma ora non ci sto più
bene se non
posso saltare.
Ma
se vado via…tutto cade…il Kouzu che ho lottato
per lui…e
Hiragi..se lui smettesse di giocare? Se lui se ne andasse? Vivere
l’uno lontano dall’altro…possiamo?
Ma
perché mi fai queste cose? Maledetto egoista…
‘
noi…inizieremo
il tutto…andiamo compagno’
ancora
quelle parole. Fuoco indelebile…come il braccio che avvolse
le mie
spalle portandomi fuori dal campo. Se sono così vivo lo devo
anche a lui….
-
quant’è scemo…quell’imbranato
che non è altro…-
non
poteva venire da me e parlarmene direttamente? Non mi ha dato mica
possibilità di scelta! Ora ha fatto tutto lui, mi spedisce
via
lontano a guarire mentre qua cambierà tutto…ma io
non voglio
che cambi nulla…cosa faccio?
-
ormai…non dovrò più stare a sentire le
tue lamentele,
eh?-
mi
convinco da solo come uno stupido che starti lontano mi farà
bene…
-
Nagasaki…ma dove diavolo si trova?-
il
foglio che mi ha datto il signor Hiragi è
caduto…provo a
prenderlo allungando una mano…accantono il pensiero di
Hiragi…lui…bellissimo, silenzioso, con una voglia
di vivere
repressa…con un amore per il basket
mostruoso…lui…i suoi
occhi…la sua pelle…i suoi capelli, il suo sorriso
che riserva a
pochi…la sua voce…lui…chiudo gli occhi
e faccio più
forza cercando di tendermi maggiormente…non ci
arrivo…
-
porca…-
mi
sporgo ancora un po’ ma è così che la
gamba mi
blocca…mi fa male, un dolore lancinante…uno dei
tanti…ma non mi
permette nemmeno di…la guarda, mi fermo, non
respiro…stringo i
denti…una maschera nel mio volto…
-
ma che…ma che ha sta gamba?!-
non
ce la faccio più…non fa il suo dovere, non mi
obbedisce come
ha sempre fatto…ma che diavolo vuole da me sta stupida?
Arriva
sumire le dico di lasciarmi in pace…voglio togliermi tutta
quella
roba inutile…a che mi serve? Non cambia
nulla….nulla…NULLA,
PORCO CANE!
-
QUESTO MACCHINARIO MI è SOLO D’IMPICCIO! QUESTA
ROBA NON
SERVE A NULLA…MALEDETTA GAMBA CHE NON FA IL SUO DOVERE!-
sono
furioso, ceco dalal rabbia. Non ce la faccio più, la
pressione
mi ha schiacciato. Come faccio a reggere tutto da solo? Quello scemo
che non viene a parlarmi, che decide da solo e mi lascia solo anche a
me…l’unico che potrebbe capirmi…e
nessuno che mi sa dare quel
che ho realmente bisogno…cosa diavolo faccio?
Non
voglio più non voglio più…basta basta
BASTA!
SCIAFF!
Mi
schiaffeggia…Sumire mi schiaffeggia…e il silenzio
cala, io mi
blocco e ascolto le sue parole rotte dal pianto e dalla
rabbia…anche
per lei è dure…me lo fa capire, me lo
dice…ma che me ne
frega? Non mi aiuta sapere che soffre anche lei…non me ne
faccio
nulla…lei può correre e
saltare…io…IO….fisso i miei
scuri occhi nelle lacrime che versa. Non voglio che mi dica queste
cose, non me ne faccio nulla, è pesante ed
inutile…cosa
vuole da me?
Non
ne posso più…non riesco più a
risolvere i cazzi degli
altri…non ce la faccio nemmeno con i miei…cosa
vuole da me?
-
sei esasperante…se è così dura puoi
anche lasciarmi
perdere!-
la
colpisco come se le dessi un pugno, non me ne importa. Deve smettere
di piangere. Perché piange ancora? Cosa vuole che faccia?
Cosa
pensa che io faccia? Io devo pensare agli altri, a tutto ma nessuno
pensa a me…
-
tanto io me ne vado subito a farmi operare e così dico addio
al Kouzu! Sta bene anche a te, no? COSì ALMENO NON DOVRAI
Più..starmi…appresso!-
esce
e quasi sciolta in lacrime se ne va mentre io mi volto verso la
finestra e guardo fuori.
Non
voglio più saperne nulla degli altri. Di nessuno.
Hanno
le loro vite da vivere come io ho la mia.
Devo
pensare a me…se mi metto a pensare al dolore degli altri
quando
esco dalla merda in cui sono caduto?
Come
faccio? Nemmeno lei mi capisce più….mi ha sempre
capito. No
non sempre ma quasi. Ho sempre potuto parlare con lei…ma
sebbene
sia come una sprella, per me…Sumire ha troppo da fare con se
stessa. Non mi da sollievo sentire le sue sgridate. Non so che
farmene più di nulla. Non mi interessa se è una
scommessa o meno…è l’unica
possibilità di farcela,
Hiragi vuole che io la faccia…e se anche tutto
andrà a farsi
sfottere, il mio paradiso costruito con fatica qua
sparirà…io
poi almeno torno a saltare…se non ce la farò
più…non
sarà vivere, per me…io…ora non voglio
niente e nessuno se
non tornare come prima…io ora…voglio che tutti la
smettano…io
voglio Hitonari…qua…
-
merda!-
mi
do un pugno in fronte ma non sento più nulla e la gamba
è
come se non ci fosse. Mi sembra di esplodere. Non riesco più
a
tenere nulla nulla…mi mordo forte le labbra…e
guardo la luna che
ancora non c’è…così chiudo
gli occhi e prendo il
cuscino premendomelo sulla faccia…voglio sparire e smettere
di
provare questo inferno.
/la
luna è tornata/
Il
rumore di una palla?
Viene
da fuori…ma chi può essere con una palla da
basket sotto un
ospedale?
Potrebbe…
Con
fatica mi alzo seduto sul letto e apro la finestra, mentre lo
faccio..
-
TACHIBANA!-
una
voca…anzi non una voce.
La
voce.
La
sua…si…avevo ragione…io lo
sentivo…o forse è lui che
mi ha sentito in crisi, ieri sera…lo scemo…non
poteva venire
prima?
Guardo
giù…e lui è lì…
-
fino a quando hai intenzione di startene lì? Sei troppo in
alto…-
lui…ha
una palal da basket in mano…la testimone dei nostri
sentimenti, di
chi siamo, di COSA siamo…con quei vestiti sta
benissimo…oh,
quanto…quanto l’ho sognato in queste notti
maledette…
-
non posso certo passarti la palla…idiota!-
ma
che sguardo ha?
Cazzo,
non lo vedo mica bene da quassù…perché
non mi
raggiunge lui? Voglio vederlo…ma quello…non
sarà mica un
sorriso di sfida?
Mi
appoggio sul balcone e mi affaccio….mi butterei
giù
d’istinto. Quando l’ho voluto…
Non
ci credo.
-
beh?-
non
riesco a spiccicare parola…imbambolato lo
guardo…con la bocca
aperta e gli occhi spalancati, increduli…mentre il suo volto
si fa
più nitido da quassù. Ora lo vedo bene…
e
mi paralizzo.
-
Hiragi…!-
dirlo…dirlo
a lui…chiamarlo…rendermi conto che è
di nuovo davanti a
me…mi fa un effetto…pari a tornare a camminare,
credo. Era questa
la sensazione che mi serviva per poter stare bene perfino con una
gamba tagliata! Se lui c’è accanto a me, se mi
guarda con
quello sguardo tagliente,
penetrante…severo…languido…io posso
affrontare qualunque cosa.
Ma
come fa ad essere così dannatamente bello?
Voglio
toccarlo…
-
vai pure…-
comincia
il suo discorso, la sua tirata d’orecchie…io mi
faccio attento.
-
dove ti pare!-
ma
che vuole? Che dice? È da un sacco che non ci vediamo ed
è
questo che ha da dire al suo fidanzato? Ma un ragazzo più
normale che mostra i sentimenti come tutti, non potevo trovarmelo?
Cos’è,
non mi tocca più finchè non guarisco? Per
punizione?
Maledetto
scemo!
-
qui al Kouzu non abbiamo bisogno di te Tachibana!-
lo
vedo contrarre il volto e stringere i denti e le
mani…è
testo…e con forti esplosioni dentro. Violente. Le stesse che
provo
io.
-
il Kouzu…sarò io a renderlo più
forte…-
ma
che…
-
io porterò il Kouzu a confrontarsi a livello
nazionale…farò
tutto quanto è nelle mie possibilità..per
costruire con
Harumoto e gli altri una squadra che sconfigga anche lo Hayamazaki!-
perché
mi dice queste cose ciniche ed inutili? Cosa vuole? Cacciarmi? Farmi
sentire inutile? Una cacca? Mi ci sento già, grazie!
Perché
è venuto? Faccio un espressione accusatoria e
stranita…
-
per cui tu…non mi servi!-
cazzo,
me lo disse già una cosa simile, quando sono andato a
riprendermelo…ma lì era diverso. Lì
era un grido
d’aiuto…ora è…cosa diavolo
è?
-
beh? Ma che vuoi? Compari qui così
all’improvviso…-
glielo
dico ma lui mi interrompe parlandomi sopra.
-
inoltre…sono sicuro che riusciremo ad arrivare in alto!-
come
in un blocca immagine non dico più nulla, non penso, non
so…voglio solo ascoltarlo.
Forse…forse…ho capito…riesco di
nuovo a tradurlo. Prima non ci riuscivo. Stavo cambiando, mi stavo
perdendo. Ma non devo dimenticare che sono solo io a riuscire a
capirlo nel profondo.
-
a raggiungere la vetta!-
si…ho
capito…
-
capito, Tachibana…?! LA VETTA!-
no,
sono sicuro di non respirare. Ma non me ne importa più. Non
sento dolore. Sento…comincio a sentire qualcosa dentro che
mi era
mancata. Quella sensazione che posso sentire solo con lui.
Mi
sta dicendo…che…
-
ti aspetterò.-
me
lo sta dicendo veramente?
Quanto…avrei
voluto…che all’inizio di tutto questo
inferno…me lo
dicesse…perché solo ora?
Io
senza di lui non posso stare e così lui senza di
me…ma…così…con questa
promessa…che nulla cambierà
anche separati…che continueremo a combattere insieme ma
separati…come se ci potessimo sostenere da
vicino…che lui non se
ne andrà. Lui farà di tutto per mantenere il mio
paradiso…e so che ce la farà, perché
è l’unico
che ce la farà.
Lui
non mollerà come temevo. Lui rimarrà a tenermi il
posto
accanto a se.
Lui
mi sta dicendo che posso andare, che non mi dimenticherà,
che
mi aspetterà, che non sarò mai solo in
realtà…che…non
diventerà mai irraggiungibile. Mi sta tranquillizzando. Mi
sta
dando quel motivo per cui io possa guarire e dare il massimo.
-
Tachibana…tu sei il primo vero amico che io abbia mai
incontrato…questo non cambierà mai…-
e
mi dà uno sguardo che mi dice molto molto di
più…per
lui così è il massimo…lui voleva
dire…che il
sentimento profondo e assoluto che sente per me non cambierà
mai, perché è solo uno stupido incapace di dire
quel
che sente veramente con le parole normali. Ma non sono anche io
così?
-
però, per te è diverso!-
alza
la voce….e più capisco cosa sta per dire
più mi
cresce quel qualcosa dentro…
-
per te io, sono un giocatore di basket grandioso, che non puoi fare a
meno di invidiare per via delle qualità tecniche e atletiche
sfoggiate in campo…IO SONO L’OBIETTIVO CHE TU VUOI
ABBATTERE!-
lo
sapevo…e questo significa non solo che lui è
sempre stato il
mio obiettivo come giocatore….da superare…ma
anche la persona,
l’unica, che è sempre riuscita a darmi quel che
cercavo…da
vivere insieme…non devo dimenticarmi il mio
scopo…lui…Hitonari
Hiragi è la mia vita, ormai. Non c’è
nulla da fare.
Perché se lui non ci fosse io non sarei così. Non
giocherei a basket e non farei nulla di quel che faccio ora. E lui mi
ha ricordato che non devo dimenticarlo. Devo agire per questo. Devo
guarire per questo.
-
io…salirò ancora più in alto, fino ad
un punto per te
irraggiungibile…se ne sei capace, prova a
seguirmi…capito…? Non
dimenticarlo!-
no,
come posso? Tu i tuoi occhi, il tuo gioco, la tua mente, il tuo
volto, tu….come posso…scordare quello che siamo?
Compagni di
squadra, compagni di vita…non più solo
amici…
lui
mi sfida…affinché io non mi lasci più
andare. Sa che
dicendo così io non me ne andrò mai
realmente…
-
IL Più GRANDE OBIETTIVO DELLA TUA VITA è RIUSCIRE
A
SCONFIGGERMI IN CAMPO!-
perché
è la mia ossessione, il massimo a cui posso
ambire…lui è
tutto ciò che voglio, ammiro, desidero…voglio
stare con lui,
e per stare con lui devo essere degno di lui…e per
questo…devo
raggiungerlo e batterlo…per questo…lui mi dice di
batterlo in
campo…perché così mi
sentirò degno di lui,
così sarà perfetto…così
sarà la mia
vera dimostrazione
d’amore…così….
Il
mio obiettivo è Hiragi e nessun’altro.
Cazzo,
l’avevo scordato…e se lui non mi diceva queste
cose…che ne
sarebbe stato di me…di noi!
-
per cui…devi assolutamente fare in modo di
raggiungermi…-
è
un grido d’aiuto. Non lasciarmi ancora solo
quassù….ti
prego…ha la voce rotta dalla
rabbia…e…da quel sentimento che mi
sta esplodendo dentro ora.
-
MUOVITI A GUARIRE, TASHIBANA!-
stupido…stupidostupidostupido…devo
muovermi a tornare a saltare e stare di nuovo con lui e dargli quel
che lui ha bisogno….e prendermi ciò che ho
bisogno io…
-INSEGUIMI
ANCHE A COSTO DI RIMETTERCI LA VITA! SE PROVI A DARTI PER VINTO NON
TE LA PERDONO ASSOLUTAMENTE NO!-
Non
abbandonarmi mai, non lasciarmi mai solo, a costo di morire, non devi
mai rinunciare a me, non devi mai lasciarmi…non ti perdono,
sai?
Mi
dice questo. È così chiaro e
semplice….e fuori di se
mentre lo urla incurante di essere capito da altri…solo io
capisco
le sue dichiarazioni!
E
queste parole sono coem dei pugni in pieno stomaco. Non me le aveva
mai dette.
Io
pensavo che lui fosse essenziale per me…ma così,
solo ora
capisco quanto veramente lo sono io per lui…se io non ci
sono più
non c’è più nemmeno lui…come
posso farlo spegnere?
No…è la più bella dichiarazione che
avrebbe potuto
farmi…sono le parole più giuste
e…strazianti…perché
deve sapere sempre tutto?
Che
succede?
-
potremo essere avversari…-
la
vista mi si appanna…
-
oppure compagni di squadra…-
non
lo vedo più bene, voglio vedere la sua pelle bianca, i suoi
lineamenti ora distesi, il suo capo chino, i suoi occhi limpidi, ma
in realtà vedo solo la sua sagoma perché non vedo
più
bene…perché la cosa dentro di me è
esplosa con
lui…perché…lui sa sempre cosa
dirmi…cosa mostrarmi.
Sento solo la sua voce che calma e pacata come prima, carezzevole me
lo dice:
-
non importa…in ogni caso…dovremo
assolutamente…incontrarci
nuovamente…sul campo.-
ha
buttato la palla a terra e l’ha ripresa con quelle sue mani
bianche
e curate, l’appoggia al fianco e rialza lo sguardo verso di
me…non
lo vedo bene ma mi sforzo…
-
per cui…vediamo di metterci a giocare seriamente a basket!-
la
più bella dichiarazione d’amore di tutti i tempi.
Starò
con te per sempre, non ti lascerò, ti amerò come
ti amo
ora anche se forse riuscirò a dirtelo solo quando
tornerò
a saltare…sarò degno di te, ti
raggiungerò….e lui
sorride mentre me lo dice. Quel sorriso sincero, semplice,
contento…con il sentimento che non sapevo di riuscire a
provare
così forte.
Le
lacrime le lascio finalmente scendere come un bambino. Mi rigano le
guance e sono caldissime.
Porco
cane….ti amo anche io, cretino…
-
noi…ce la faremo…Tachibana…-
puoi
giurarci, stupido idiota! Dopo che mi hai visto piangere già
due volte come credi che faccia a non pensarti più come a
mia
proprietà?
Guarda
le mie lacrime e sembra contento…teneramente convinto che
non
potremo mai dimenticarci …e stare separati a lungo.
Poi
abbassa la testa e prima di palleggiare mormora…
-
le scarpe…te le presto fino a quel momento…-
si
volta…e fa per andarsene con la palla che sbatte piano a
terra.
-
ma quanto…sei idiota…a darti tante
arie…-
la
mia voce è rotta ma la domo facilmente…devo
dirglielo…devo
tranquillizzarlo…devo dirgli che lo amo anche io…
-
HITONARI HIRAGI!!-
si
volta a metà alzando la testa all’indietro mentre
io quasi
mi faccio cadere giù per vederti bene…voglio
imprimermi
questa tua espressione serena e sicura…sicura del futuro che
ci
attende…e che quando ci rivedremo sarà su un
campo da
basket per affrontarci nuovamente…e per poter poi
liberamente
vivere…insieme…come è giusto.
-
TI ASPETTERò Là!-
sorride
con quel suo modo che mi fa sciogliere.,..perché deve essere
così dannatamente figo? Potrei saltare giù e
baciarlo
davanti a tutti, ora…se solo…questa gamba
funzionasse…ma tanto
so…che tempo un anno e ce la farò benissimo!
Aspettami là,
cretino, in quel posto, in quel campo, in quel modo…la
nostra
testimone ci vedrà far l’amore in partita mentre
ci
sfideremo un'altra volta…e sanciremo la
vittoria…la
nostra…nessuno ci batterà mai. Nessuno.
Ti
amo, scemo!
Non
sento cosa risponde, si rivolta riempiendosi anche lui di
me…e non
lo vedo…mi siedo bene e appoggiando il braccio al ginocchio
piegato
abbasso il capo, guardo la mai gamba rotta…e non la vedo.
Per me
non esiste più. Non mi vincerà mai…
-
alla prossima…-
alzo
la testa, apro gli occhi…ed è come se lo vedessi
davanti a
me con quell’espressione finalmente serena e vicina e
sentissi la
sua voce dire le medesime cose nel medesimo istante:
-
…compagno…-
Ci
rivedremo per giocare a basket…ancora una
volta…non ci sono
dubbi…ancora una volta…io…fino a quel
giorno lotterò con
tutto me stesso…e quando tornerò a
saltare…torneremo
insieme.
Il
sorriso da vampiro e la voglia di sbrigarmi…nessuno mi
vincerà
più.”
FINE
CAPITOLO III