Amore o Amicizia
CAPITOLO
I:
UNO, DUE E TRE
/
Do it well – Jennifer Lopez /
Le goccioline di sudore scivolavano copiose e quasi
languide lungo i muscoli notevoli che si tendevano e mollavano a
seconda del movimento del corpo, la luce del sole che si rispecchiava
sulla pelle rendendola lucida affascinava di suo senza dover
aggiungerci un ottimo fisico atletico e ben allenato come quello. Il
ragazzo abbronzato a torso nudo stava a testa in giù con le
gambe appese alla sbarra per gli addominali, alzandosi a abbassandosi
col busto i muscoli guizzavano svelti tanto da ipnotizzare chiunque li
guardasse.
Non era un corpo esageratamente forzuto, certo non
dimostrava 18 anni ma era quel genere che piaceva a chiunque guardare e
toccare, qualcosa che si sposava alla perfezione coi gusti di chiunque.
L’idea che dava era proprio di forza.
I capelli castano rossi erano legati in una coda
bassa ormai mezza disfatta dove dei boccoli sfuggivano
dall’elastico incorniciandogli il bel viso dai lineamenti
regolari. Se sciolti gli sarebbero arrivati fino alle spalle e
sarebbero stati ingestibili ma bastava poco per domarli, non erano
proprio ricci ma solo molto ondulati.
L’espressione sicura del viso
attraversato come il resto di sé stesso da goccioline
furtive di sudore, mostrava un ghigno di divertimento per qualche
strano pensiero probabilmente poco casto su qualche ragazza che gli
piaceva, nonostante fosse chiaro cosa immaginasse non si poteva dire
che quell’aria da deciso maniaco buffone non gli donasse!
La musica della palestra personale di casa propria
dava della caotica musica movimentata sicuramente da ballare ma
comunque commerciale, aveva gusti molto comuni e seguiva la moda come
un po’ tutti i ragazzi della sua età, non si
vergognava di ascoltare gente come Jennifer Lopez o Robbie Williams.
Era una persona estremamente sicura di sé e questo gli
permetteva di essere apprezzato per quel che era, chiunque fosse e
qualunque gusto avesse. Anzi, a dire la verità era lui a
dettare la moda e non il contrario.
Anthony era un tipo molto popolare dal carattere
solare, buffone, maniaco e carismatico, sempre al centro
dell’attenzione, scansafatiche per certe cose e iper attivo
per altre. Dipendeva da ciò che gli interessava …
Il suo punto forte era il carisma che traboccava da
tutti i pori: faceva ridere chiunque e non passava inosservato nemmeno
se lui stesso voleva. Molto carino, bel fisico, bravo negli sport,
antagonista dello studio per partito preso, intelligente se ci si
metteva, furbo e benestante di famiglia. Era la massima ambizione di
tutti nella sua scuola: i maschi lo volevano come amico, le femmine
come fidanzato. In realtà lui per accontentare tutti
cambiava queste ultime come faceva con la biancheria intima mentre per
gli amici diceva sempre di avere solo dei seguaci … e a
questi andava bene pur di essere calcolati da lui.
Ogni cosa facesse faceva notizia e quando si era
iscritto a pugilato tutte le palestre dello stesso sport avevano subito
un aumento notevole di iscritti.
L’unica cosa per cui non veniva osannato,
seguito ed imitato era la fissa per Nicole, la ragazza che faceva
più paura non solo nella loro scuola ma anche nel loro
quartiere!
Nessuno si spiegava come facesse a stare con lei
sin da piccoli eppure se doveva chiamare qualcuno amico, lo faceva solo
per Nicole.
Il fatto che lui in realtà ne fosse
innamorato e lo sbandierasse ai quattro venti venendo sempre rifiutato
dall’interessata, era trascurabile. Non avrebbe mai mollato!
- Anthony! Sono le quattro! Mi hai detto di
avvertirti … -
La voce squillante della madre lo fece scuotere dai
suoi esercizi e spegnere la musica non esageratamente assordante.
- Va bene, grazie! –
Infine così dicendo, afferrandosi
all’asta su cui era appeso con le gambe, si spinse in avanti
con queste esercitando una perfetta capriola per arrivare a terra
dritto e sorridente come sempre.
- E’ ora della visita giornaliera a Nico!
–
Si disse dirigendosi al bagno adiacente alla
palestra per lavarsi.
- Anche oggi la convincerò a farmi i
compiti mentre io la contemplerò estasiato! –
Così parlando da solo con grande convinzione,
l’immagine della sua amica nonché innamorata gli
si affacciò alla mente dipingendogli sulla faccia un
sorrisino ebete da schiaffi. La cosa più curiosa era che non
si auto convinceva di essere ricambiato o cose del genere, lui ne era
certo. Il fatto che lei lo trattasse male e lo insultasse era solo una
sciocchezza trascurabile, per lui!
/
By the way – RHCP /
La musica rock gli dettava un certo ritmo ed
energia per finire quel gran rognoso lavoraccio nel suo nuovo
appartamento. Il giovane che non vedeva l’ora di buttare via
tutta la sporcizia che aveva trovato, dopo aver steso con un pugno il
proprietario che gli aveva consegnato l’ormai comprato
appartamento in quello stato allucinante, manteneva una perenne
espressione tetra e seccata in volto.
Ci aveva impiegato un tempo non trascurabile a
pulire ogni cosa e il risultato era che aveva accumulato tre sacchi
neri pieni di cianfrusaglie e cose da buttare. Arrabbiato come non mai
per la sporcizia trovata dopo che aveva acquistato quel buco di
monolocale, si era vendicato istintivamente con l’incivile in
questione ma poi, suo malgrado, si era rimboccato le maniche e si era
dato da fare per rendere la propria nuova casa abitabile.
Con uno sbuffo si passò
l’avambraccio sulla fronte scostandosi i capelli neri dal
taglio molto comune e asciugandosi il sudore che continuava ad uscire
copioso imperlandogli la pelle chiara. Si fermò
appoggiandosi alla sommità del manico della scopa e portando
i suoi sottili occhi grigio azzurro penetranti sull’ambiente
circostante finalmente pulito, sospirò facendo sentire per
un attimo la sua bella voce profonda e bassa.
- Finalmente! – Borbottò il
silenzioso e musone ragazzo posando la scopa in un angolo. Era
già tanto che aveva trovato un posto arredato e a quel
prezzo stracciato, non avrebbe potuto rifiutarlo solo perché
le condizioni del contratto non avevano specificato che
l’appartamento sarebbe dovuto essere presentabile o meno.
Aveva comunque imprecato molto ma aveva tirato
fuori una pazienza insperata che non aveva nemmeno saputo di avere e,
ripetendosi che non sarebbe mai tornato indietro da quei genitori
odiosi, si era dato da fare.
Appese il calendario con segnate in rosso tutte le
date importanti, la prima a dar sfoggio di sé era proprio il
giorno successivo, quando avrebbe cominciato scuola. Seppure fosse
all’ultimo anno ci teneva a finire gli studi e prendersi il
diploma, gli sembrava la cosa migliore nonostante il suo obiettivo di
diventare pugile professionista. Anche se aveva tutte le carte in
regola grazie al suo talento preferiva assicurarsi delle alternative
per qualunque evenienza.
Grazie all’infanzia coi suoi genitori
aveva imparato che sì, doveva sempre cavarsela da solo e
darsi da fare, ma soprattutto che bisognava sempre preparare una strada
di riserva per non finire male nel caso la prima andasse male.
Prudente?
Probabilmente … o forse semplicemente
stufo di prendere delusioni e brutte botte da digerire!
Al suo vecchio quartiere pericoloso doveva il suo
talento attuale nel pugilato però al suo odio per i genitori
e al suo coraggio per prendere in mano la sua vita, doveva il
cambiamento e il trasferimento di quel giorno. Se sarebbe riuscito a
vivere e non più sopravvivere, il merito sarebbe stato solo
suo e questo per lui contava molto, tanto da non interessargli
l’extra, il lusso e ciò che interessava alla massa
dei suoi coetanei.
Era solo e ci stava bene, era emarginato in ogni
luogo andasse e gli stava sempre bene, era temuto e non poteva chiedere
di meglio … il suo carattere difficile era identificato come
quello di un ribelle più simile ad un teppista che ad un
bravo ragazzo, ma in realtà era un’apparenza
poiché probabilmente era più buono e
più in gamba di molti figli di papà. Non gli
andavano a genio molte cose e non si piegava ma il suo obiettivo era
uno e non avrebbe mai mollato.
A costo di ammazzarsi di fatica fra la scuola, il
pugilato e il lavoro …
Andry era un bel ragazzo, il classico bel tenebroso
dai capelli neri, gli occhi chiari e il bel corpo atletico, scontroso e
pericoloso nonché decisamente impulsivo, però una
cosa era risaputa: era uno dei nuovi talenti indiscussi del pugilato,
nonostante la sua giovane età.
- Forza! –
Infine caricandosi i sacchi neri sulle spalle per
buttarli, uscì di casa.
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Hypnotize – System of a down /
- Why don’t you ask the kids at Tiananmen
Square Was fashion the reason why they were there? They disguise it
Hypnotize it
Television made you buy it I’m just sitting in my car and
waiting for my..... She’s scared that I will take her away
from there
Dreams that her country left with no one there Mesmerize the simple
minded Propaganda leaves us blinded I’m just sitting in my
car and waiting for my girl…… I’m just
sitting in my car and waiting for my girl……
I’m just sitting in my car and waiting for my
girl…… I’m just sitting in my car and
waiting for my Girl…… -
Gli auricolari alle orecchie a quel volume alto su
quella canzone così caotica e forte avrebbe assordato
chiunque eppure lei sembrava trovarsi perfettamente a suo agio mentre
fumava e camminava per le vie del quartiere cantando a squarciagola una
delle sue canzoni preferite.
Non aveva un genere preferito in particolare,
bastava fosse alternativo e casinaro e per lei andava bene!
Camminava, cantava e leggeva un fumetto
probabilmente non molto da ragazze senza quindi guardarsi intorno
né sentire eventuali rumori circostanti.
Certo non passava inosservata, erano gli altri ad
esserlo per lei!
Il ciuffo che si sparava in alto sulla
sommità del capo era color rosso acceso e sistemato come
tanti aculei con del gel, il resto era più lungo di quella
parte centrale della testa ed era diviso a sua volta in due, i capelli
ai lati del viso erano scalati ed arrivavano fino alle spalle, il
colore era blu e non v’era gel, mentre il resto, ovvero i
capelli della nuca, erano legati in tante treccine più o
meno piccole che si allungavano fino al fondoschiena ed il colore
sfoggiato per quelle era verde.
Già questo bastava a non farla passare
inosservata, bastava aggiungerci ciò che faceva, il trucco
pesantissimo e nero e gli abiti da punk tutti strappati e stravaganti
ed il quadro della ragazza che faceva più paura nel
quartiere e nella scuola era completo!
Non c’era nessuno che non la guardasse
male parlandole alle spalle, eppure lei non se ne curava minimamente,
sembrava nemmeno accorgersene.
Questo capolavoro di diciottenne era Nicole,
l’amica d’infanzia di Anthony, persona per cui al
momento il popolare e amato ragazzo aveva perso la testa.
L’unica che si azzardasse a rifiutarlo sempre e ad insultarlo.
Non l’allontanava, in fondo
l’apprezzava perché comunque rimaneva
l’unico che non aveva paura di lei e che le stava vicino. Lei
non è che odiasse la gente per partito preso ma odiava chi
giudicava dalle apparenze e purtroppo al mondo questa categoria
sovrabbondava!
Erano pochi a non farlo e fra questi
c’era sorprendentemente Anthony … tuttavia, si
diceva spesso, lui non faceva testo perché era facilitato
dal fatto che erano cresciuti insieme e quindi era perfettamente
normale.
Era stato motivo di profondo shock quel suo stile
di vita aggressivo e alternativo per i suoi genitori ricchi e nobili,
quando aveva deciso di andare ad abitare col fratello maggiore gay ed
il suo fidanzato non si erano opposti minimamente e pur di assicurarsi
di non ritrovarseli in casa a shockarli ulteriormente con la loro
imbarazzante presenza, pagavano loro i viveri, l’affitto e
tutto quel che serviva concedendogli quindi a lei di studiare senza
lavorare. Era grazie a questo che poteva praticare lo sport che
preferiva, il calcio.
La sua vita non era stata facile ma più
che altro era stata comica, a onor del vero, e l’aveva dovuto
anche al sostegno fisso del fratello e dell’amico Anthony.
Non si sarebbe mai lamentata e si definiva felice di ciò che
faceva e come viveva. Bastava essere lasciata in pace dagli altri e
tutto le procedeva alla grande!
Immersa com’era nel suo caotico e
maschile mondo alternativo, non vide assolutamente arrivare Andry pieno
di sacchi neri a coprirgli la visione della strada, così
l’impatto fu violento ed inevitabile … come anche
la sua reazione!
- Porca troia! Ma sei un idiota? Come hai fatto a
non vedermi? –
Non era famosa per il suo linguaggio elegante e
gentile, come si poteva notare …
- Io? E tu che diavolo stavi facendo? –
La risposta immediata del moro arrivò prima di poter notare
l’abbigliamento della ragazza a terra con la sigaretta ormai
andata ed il suo adorato fumetto chiuso accanto a loro.
- Camminavo! È un crimine? –
Rispose infervorata afferrando i suoi averi e
rialzandosi di scatto col fuoco nello sguardo. Era altamente seccata e
sarebbe partita anche al pestaggio se lui non avesse preso subito la
parola ricambiando subito il suo sguardo con una freddo e …
stupito!
“Come
mai non si schifa?”
Pensò al volo Nicole notando che invece
di scappare a gambe levate come tutti, continuava ad osservarla
diventando quasi ammirato e compiaciuto … che avesse trovato
un altro come lei?
- Figurati … - Disse immediatamente
senza pensarci su, infine pentendosi per averla trattata male si
alzò anche lui ignorando i tre sacchi neri che chiedevano
solo di essere buttati via, poi porgendole la mano in segno di scusa
improvvisò un approccio qualunque rendendosi conto che una
ragazza così non la si trovava spesso in giro e che non
doveva farsela sfuggire: - … scusami, avevo i sacchi davanti
e non vedevo nulla! –
Questo spiazzò del tutto la ragazza che,
a bocca aperta e sguardo incredulo, pensò di star sognando.
Rimase inebetita un istante a fissare il suo sguardo penetrante e
sincero, poi la sua mano ed infine di nuovo lui.
“Ma
da dove viene?”
- Ero preparata ad una rissa … - Ammise
sinceramente la tricolore chiedendosi cosa dovesse fare con la mano che
lui le porgeva.
- Io no! – Disse altrettanto sinceramente
lui continuando testardamente a porgerle la mano cercando un contatto
normale con lei. Era stato il suo istinto, sicuramente era degna delle
sue attenzioni!
Era un tipo interessante e molto carina, sotto
quello spesso strato di trucco pesante e nero e quei vestiti
stravaganti c’era certamente qualcuno degno della sua
attenzione … non poteva mollarla così!
- Non ti ho mai visto qua, sei nuovo? –
Riprese Nicole continuando a guardare guardinga la mano che le tendeva:
poteva sempre essere un espediente per atterrarla e ammazzarla, no? Lei
l’avrebbe fatto …
- Sono Andry, mi sono trasferito qui oggi.
–
- Bene … - E come se non raccogliesse
nemmeno un imput delle sue oneste intenzioni, continuò a
fissarlo come avrebbe fatto con un alieno.
- Da queste parti non si usa presentarsi e
stringersi la mano? –
Disse quindi Andry con ancora la mano testa sempre
per la sua famosa testardaggine e gli occhi fissi nei suoi.
Lui ricambiò lo sguardo e lo fece con
una certa serietà per qualche minuto tanto che, senza
demordere, si trovò a credere d’avercela quasi
fatta. Non poteva dire che era la donna della sua vita, però
doveva cercare di capire se lo fosse … certe creature non si
potevano mica lasciarsele sfuggire!
Infine Nicole si decise e con fare brusco e diretto
sbottò:
- Io no! –
Questo bastò a farla girare su
sé stessa e, con ancora la convinzione per la sua anormale
mente che lui fosse un alieno, se ne andò verso casa senza
dire altro.
Quando il moro si trovò a fissare la sua
schiena farsi sempre più piccola e sparire in una dei
palazzi vicino al suo, questo con il bel volto profondamente stupito e
la sicurezza tipica sua, borbottò deciso:
- Deve essere mia! –
- Questa spazzatura? Ti assicuro che nessuno te la
porta via! – La voce squillante e allegra dietro di
sé lo fece quasi saltare sul posto per la sorpresa, assorto
com’era non aveva semplicemente sentito arrivare quel ragazzo
che ora davanti a lui ridacchiava guardando lui e i suoi tre sacchi
neri d’immondizia.
- Mmm. – Mugugnò musone come
suo solito, l’osservò con attenzione cercando di
capire che tipo fosse e se dovesse prepararsi ad un rissa, infine
decidendo grazie al suo istinto che poteva stare tranquillo, la sua
mente strana gli concesse di riprendersi quanto c’era
lì di suo per andarsene. A fermarlo però fu il
nuovo arrivato che tendendogli la mano si presentò solare e
sorridente:
- Sono Anthony, tu sei nuovo, vero? Piacere!
–
Andry si chiese come mai lo sapesse, certamente non
poteva immaginare che lui conosceva tutto di tutti gli abitanti di quel
quartiere e che fosse la moda di quel posto …
Ad ogni modo l’avrebbe imparato presto a
sue spese e, rincuorato dal fatto di non essere lui quello fuori dal
mondo, l’alieno assurdo che stringeva la mano a chi voleva
conoscere, prese quella del ragazzo di fronte imprimendosi nome e viso
nella mente senza spiegarsene il motivo.
Il contatto delle loro mani fu forte e deciso, una
presa ferrea che disse molto su chi erano in realtà.
Poi senza sorrisi e gentilezze si
presentò anche lui a modo suo, con voce scostante e
penetrante.
- Ciao. Sono Andry, si mi sono trasferito oggi.
–
Anche per lui nome e viso sarebbero rimasti
inspiegabilmente impressi a fuoco nella sua mente.