Bury Your Dead
PARTE I
/ Mad World – Gary Jules /
Ed io ora sono qua a dover seppellirne un altro. Quanti ancora mi precederanno?
Quando morirò anche io?
Non può essere vero, non può essersene andato anche lui … non può perché io non gli ho dato il permesso.
Io … non so nemmeno come chiamarlo, cosa pensare.
Saremo noi, sarò io, a fare gli accertamenti sulla sua morte, a doverlo riconoscere, a stabilire cosa sia successo, perché la sua auto con lui sopra sia esplosa, cosa stesse facendo.
Sarò io e la cosa mi sembra così assurda … così incredibile.
È come tornare indietro nel tempo quando successe a Shannon, poi a Kate ed ora a lui.
A lui.
Scendo dall’auto mentre il tragitto credo sia stato il peggiore della mia vita, un silenzio di tomba ci ha accompagnato tutti e questa volta ero io a guidare. Io come molte altre volte … non ho potuto dire a lui di prendere il furgone e mettergli la benzina intanto che arrivavo, l’ho fatto io stesso ed io stesso ho portato la squadra qua, non dopo aver detto di persona a Duky di venire anche lui a fare i rilevamenti su un corpo di un agente dell’NCIS morto in un esplosione.
Forse sono stato freddo?
Forse ero più simile ad un robot?
Forse Duky mi avrà chiesto chi fosse ma un’occhiata alla mia espressione gli avrà sicuramente fatto capire chi fosse.
Forse avrà anche detto qualcos’altro ma non so veramente la sua reazione, come non so quella degli altri.
Vorrei solamente poter stare solo con lui, lui che però non c’è, che è carbonizzato e che non posso nemmeno toccare o carezzare perché non ha più la sua pelle.
Allora cosa mi rimane, dopo tutto?
Perdere tempo ad incolpare qualcuno come Jen che gli ha dato una missione simile?
O magari a cercare l’assassino che sicuramente tutti penseranno sia la Rana … o … o non so, a cercare qualcuno da avvertire che gli importi della sua morte, oltre a quelli già presenti che lo sanno.
Ma chi? Tony non ha nessuno oltre noi che gli volesse veramente bene, è stato diseredato da piccolo e da allora se l’è cavata da solo.
Perdere tempo a cercare di capire cosa mi rimanga da fare è tutto quel che resta.
Bisogna andare avanti, no?
Si dice così … eppure mi sembra di stare in un sogno, tutti sono così, hanno quest’espressione sconvolta. Chissà com’è la mia?
Non parlo, non ho parlato da quando abbiamo visto la sua auto esplodere dallo schermo in quella dannata stanza.
Aveva addirittura un cellulare in più che teneva solo per contattare Jen ed informarla sull’operazione con questa donna … Dio, che idiozia farlo infiltrare come fidanzato della figlia della Rana. Cosa pensava di ottenere? Pensava che se l’avessero scoperto gli avessero offerto un tè e mandato a casa con le sue gambe?
Eppure non ho nemmeno la forza di arrabbiarmi veramente, urlare, infuriarmi ... non ho la forza di fare fuoco e fiamme come faccio di solito.
Sono solo sospeso nel nulla eppure lo so … minuto dopo minuto me lo ripeto.
C’è qualcosa che devo fare, per lui.
Tutto quel che rimane è veramente seppellirlo come si deve, come si merita, nel modo giusto.
Seppellire lui e la sua morte.
Ancora nessuno si muove, sono fermi immobili e guardano sconvolti la macchina esplosa di cui non rimane quasi nulla. Bisogna farlo per lui, perché è veramente questo tutto ciò che possiamo fare e anche se vorrei avere veramente dei poteri come sostiene Abby, non li ho … non li ho. Ho solo desideri e doveri.
Ho solo il suo corpo carbonizzato morto.
Li richiamo febbrile al lavoro e seppur con fatica e senza sentirmi subito, lo fanno. Non insisto come al solito, non lo trovo sensato. Normalmente ero brusco perché altrimenti quello non mi ascoltava … ma ora ho solo gente disciplinata che mi ascolta e non mi fa perdere la pazienza.
Ora posso stare più tranquillo, quello che mi faceva invecchiare per vari motivi prima del tempo, non c’è più.
Ora starò in pace, sereno, senza dover tirare fuori nessuno dai guai ogni secondo.
Ora starò … solo … senza di lui …
Così importante per tutti, ma per me?
Per me cos’era?
Era solo importante?
Era solo il mio agente?
Era solo … chi?
Sono stanco.
Non so cosa fosse, ora sono confuso perché ne sto per seppellire un altro ed io sono profondamente stufo, stanco … perché questa mi sembra anche una delle peggiori da digerire.
Ce la farò?
Mi sembra veramente una delle prime volte che mi sento così fuori da me stesso.
Smarrito?
Eppure so anche cosa devo fare, in realtà penso di starlo già facendo però questo dolore continuo interno che non riesco a localizzare sembra si espanda ad ogni particella, fino a rendermi conto che per la fine della giornata la mia testa esploderà e non me ne importerà nulla.
Già … mi sembra proprio che non me ne freghi assolutamente niente di ciò che c’è ora.
Lui non c’è.
È morto e non posso riportarlo indietro.
Posso solo seppellirlo … che cosa inutile … che cosa priva di senso … allontanarsi da lui a questo modo. Non lo rivedrò più. È semplicemente questo che succederà.
So cosa significa, il punto è questo. Che lo so e lo so così bene da farmi schifo da solo. Lo so perché l’ho già passato troppe volte per non saperlo.
Lo so e questa sarà la peggiore.
Perché è lui e non è solo importante, solo il mio primo agente, solo un amico. Lui è molto di più ed ho rimandato questo discorso con lui aspettando che finisse queste missioni pericolose per Jen troppo a lungo. Se invece non avessi aspettato … le cose sarebbero cambiate … avrei solo dovuto essere prepotente come al solito, impaziente, dargli pressione e fargli fare quello che volevo io.
Avrei dovuto ma non l’ho fatto ed ora non mi rimane che questo.
Seppellirlo.
Perché è morto.
E come sempre capisco che è colpa mia.
Che qualcuno mi aiuti se può, perché io non so come ne uscirò questa volta. Perché non riesco nemmeno a provare quella rabbia ceca che ho sentito con la morte di Kate e di Shannon. Perché ora provo solo un desiderio profondo ed immenso.
Uno.
Raggiungerlo.
/ Appearances – Citizens Here & Abroad /
- Mi dispiace contraddirti Timoty ma Tony non è stato eliminato. –
Quest’affermazione improvvisa ed iniziale cattura istantaneamente l’attenzione di tutti noi che ci fermiamo e lo guardiamo con ansia, come se fosse la persona più importante in questo momento. Cosa c’è? Riesco ancora ad emozionarmi e a stare in tensione fino a questo punto?
Aspetta … aspetta a sentirti meglio o a sentirti in qualunque altro modo, Jethro. Aspetta di ascoltare tutto anche se Duky si perderà sicuramente in chiacchiere e mi farà saltare i nervi ulteriormente. Aspetta a pensare, a sentire, a provare e a fare qualunque cosa. Aspetta.
- Vedi, Tony aveva preso la peste polmonare come, sono sicuro, ricorderete. –
Ho già capito dove vuole andare a parare però voglio ascoltarlo nei dettagli fino in fondo, è vitale. Deve dirlo del tutto. Non posso ancora reagire. Aspetta.
- Prima che arrivassi. – Risponde Ziva. Duky riprende.
- E’ quasi morto di una grave polmonite. Come conseguenza, i suoi polmoni hanno grosse cicatrici. A differenza dei polmoni quasi immacolati dell’uomo in sala autopsia. –
Questo ha già un’importanza storica. Spero di non aver capito male, di non essermi perso nel suo vortice delle parole, che sia vero. Spero e aspetto ancora a reagire ma non per mia volontà. Lo fisso negli occhi da vicino e lui stesso ricambia mentre spiega e concluse. Pendo dalle sue labbra, non mi era mai successo così.
- Il corpo su cui sto eseguendo un’autopsia non ‘ di Tony. -
La sua conclusione arriva e forse era proprio quella che aspettavo per reagire, per azzardarmi a sentire qualcosa, per capire, per essere inconfondibilmente … felice.
Diavolo, è vivo allora!
Non so personalmente cosa facciano gli altri e non me ne importa molto, so quello che faccio io. Sospiro, mi lascio sfuggire un netto sospiro di sollievo e persino un sorriso breve che rivela il mio sollievo e la leggerezza del mio animo nell’apprendere quest’importante notizia.
Per un attimo non sento nulla, i sensi si acutizzano all’istante fino quasi a farmi impazzire per poi non farsi sentire più, sparisce tutto e diventa quasi ovattato.
Poi comprendo veramente.
Sarei morto. Stanotte, senza di lui, domani a lavorare con la sua scrivania vuota, senza le sue battutacce e le sue impertinenze. Sarei morto ed invece non sarà così perché penso che questo sia il più bel regalo che la mia vita potesse darmi.
Non è morto e il battito del mio cuore riprende a fare il suo dovere ritornandomi la funzione consueta dei miei sensi, fino a sentirmi regolarmente meglio.
Bene.
Ecco, si … sto bene.
Mi trovo a ripetermelo come un imbecille mentre inevitabilmente le solite domande mi vengono in mente contro la mia volontà. Non che mi interessi chi sia, ma diciamo che mi piacerebbe sapere come cavolo ha fatto, dov’è, cosa aspetta a venire, che sta facendo e che ha fatto per farsi tentare di uccidere.
Appena viene lo prendo a botte, altro che scappellotti!
Porca miseria, altri dieci anni della mia vita se li è presi lui!
Se si azzarda a rifarlo è vuoto.
Le conseguenti domande e reazioni anche da parte degli altri che si mostrano chiaramente felici, anche più di me forse, mi riportano alla realtà mentre per un attimo ho perso per la seconda volta in questo giorno la consistenza del mio corpo.
Il sangue torna a scorrermi normale dentro e la testa riprende a darmi sollievo.
Lui è vivo e tutto il resto si risolve.
- Se il corpo non è di DiNozzo allora di chi è? – Chiede Jen mantenendosi fredda non dopo aver dimostrato una certa contentezza, anche se contenuta quanto la mia. Ma perché deve mettere sempre al primo posto la sua cavolo di vendetta? Sempre quello, sempre lui, la Rana … per me sono sempre venuti loro, la mia squadra, Tony, McGee, Ziva, Kate … per lei sembra quasi che nulla sia abbastanza importante quanto quell’uomo!
- E lui dov’è? – Sbotto io serafico premendo bene sulla vera domanda che avrebbe dovuto farsi. La prima era su Tony, la seconda sugli altri. Che diavolo di importanza ha chi è quello? Non è Tony e Tony non c’è, non sappiamo dove sia e se stia bene. Per quel che ne sappiamo potrebbe anche essere stato rapito e lei vuole sapere se quell’uomo sia collegato con la Rana o no!
Ci scambiamo uno sguardo veloce che è molto significativo, non si scompone e comuncia subito a dare indicazioni. Le indagini riprendono ed io continuo a mettere i puntini sulle sue ‘i’, perché continua a dimenticarsi che la cosa più importante è Tony e la sua salvezza, non trovare la Rana e compagnia bella!
Sembra che si stia dimenticando come si fa il suo lavoro … e capisco sempre più come mai volevano controllare la sua integrità professionale. Sembra me, ormai, solo che lei non può permetterselo e glielo avrò detto mille volte.
È lei il direttore ed è stata lei a volerlo diventare a tutti i costi.
Quando fa così mi infastidisce però non mollo. Come un mastino insisto nel ricordarle che è Tony la nostra priorità e le cose procedono.
Mancherà poco, ormai. Sento che è vicino, magari sarà lui a venire qua risparmiandoci la fatica di trovarlo. Perché lui è fatto così, tanto rumore per nulla … sicuramente … perché di casini ne ha già fatti abbastanza, direi che può bastare per oggi … direi …
Quando arriva Kort, l’uomo della CIA che lavora sotto copertura con l’organizzazione da mesi cercando di incastrarlo, mi risollevo … posso sfogarmi con qualcuno!
È arrabbiato perché ha perso le tracce della Rana che risulta sparito ed è sicuro sia colpa di Tony perché l’ultimo ad averlo visto è stato lui. Ecco, quelli come lui mi urtano … si credono i migliori e trattano gli altri con sufficienza pensando che tutti debbano obbedirlo all’istante. Sono felice che per una volta Jen sia d’accordo con me. Non piace nemmeno a lei visto che rifiuta il colloquio … non avrei saputo fare di meglio.
Anzi, direi quasi che è encomiabile nel cacciarlo di qua!
Non mi fa divertire poi molto però … però dirigendosi all’ascensore dice qualcosa che non mi convince, qualcosa che mi fa pensare, che allerta il mio istinto.
Ci fa credere che sia colpa di Tony se la Rana è scappato, che ha mandato a monte la sua copertura di mesi … eppure qualcosa non torna: se come abbiamo appena scoperta di nascosto, la Rana in realtà era un collaboratore segreto della CIA, come mai è sparito se non era Kort il suo nemico ma anzi, in teoria doveva proteggerlo in un certo senso?
Avrebbe avuto senso che si fosse rivolto a lui se avesse creduto di sentirsi minacciato da qualcosa tanto da scappare. Invece no.
È scappato anche da lui e dalla CIA.
Quindi i casi sono due, così al volto e su due piedi … o la Rana è un’imbecille, e da quanto dicono tutti non è così, o ha scoperto che Kort non è uno della CIA che lo controlla e lo protegge ma bensì un suo nemico. Un nemico tale da farlo scappare in tutta fretta.
Mi sa che qua il vero imbecille è proprio questo mastino!
Ma lui può anche andare al diavolo mentre va verso l’ascensore con quel suo fare offeso e seccato … non me ne importa niente di lui.
Fra poco quello scapestrato arriverà, voglio vedere la sua faccia tosta quando entrerà da quell’ascensore consapevole che noi l’abbiamo creduto morto!
Credo che ancora una cosa del genere e questa giornata non mi vedrà arrivare vivo fino alla fine!
Succede quando lui è davanti all’ascensore che attende che le porte si aprono.
Succede proprio qui, con me dietro che lo guardo.
Guardo le ante aprirsi e dall’altra parte la faccia sorridente di Tony far capolino sfacciato come al solito.
La battuta che fa mi farebbe ridere normalmente, ma ora sono occupato … occupato a prenderlo a pugni se Kort mi lascerebbe farlo!
In realtà sono occupato a puntare la pistola a quest’ultimo proprio perché arrabbiato ha preso Tony sbattendolo contro l’ascensore.
Ecco che partono le accuse. Che idiota!
Non l’ascolto veramente, sento Tony rispondergli ironicamente senza preoccuparsi e dare un occhiata in nostra direzione che puntiamo le pistole contro l’aggressore. Non esita, non ha paura, sa esattamente cosa dire e sembra anche dimostrare di conoscere la Rana più di quanto non dovrebbe. Sicuramente è successo qualcosa con lui ma il risultato è che ora Tony è qua davanti a me ed è vivo a fronteggiare senza timore uno arrabbiato della CIA
Dai, su, dammi un motivo per spararti, Kort!
Forza che non vedo l’ora!
Ho voglia di sfogarmi perché sono passato per l’inferno, oggi, e non ho ancora potuto fare nulla.
Dai, avanti … fagli male che ti spedisco all’altro mondo ... Servizi Segreti o no!
È comunque una scena veloce e Tony dimostra ancora una volta di cavarsela da solo, come ha fatto fino ad ora arrivando vivo qua da me mentre noi lo credevamo morto.
Già … è un pensiero comunque veloce … era pronto già prima, ma gli mancava qualcosa che veniva colmata coi consigli di Jen, visto che io non c’ero, ma ora è cresciuto ancora ed è veramente pronto.
La cosa mi stupisce e mi stupirà ancora meglio dopo, quando in Sala Conferenze proprio lui risponderà a tono a quello che rappresenta il nostro Direttore che ammetto non si sia comportato proprio molto bene con lui.
Sospiro quando per il momento la cosa finisce e rinfodero la pistola.
Ha colmato quel che lo separava da me, ora è pronto su ogni fronte.
Lo guardo e mi riempio del suo viso, dei suoi lineamenti regolari, dei suoi occhi azzurri che sembrano fare qualche battuta, della sua espressione ironica e contenta, della sua frase sfacciata … mi riempio di questo breve istante in cui sta lì davanti a me e ci guardiamo senza dire nulla.
Quel che verrà dopo saranno indagini, spiegazioni e parole … sicuramente pochi fatti, ormai.
Ma andrà bene così.
Per ora mi tengo questo momento in cui mi rendo veramente conto che è vivo.
È qua davanti a me e mi guarda con quel suo modo snervante.
È veramente tutto a posto e posso tornare a respirare.
Ancora un po’ in quelle condizioni di tensione per la sua mancanza e sarei diventato io stesso una bomba!
Va bene così.
Per ora va bene così, ma non mi accontenterò.
C’è qualcos’altro che mi spetta dopo tutta questa mia pazienza!


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