Damy & Dany

CAPITOLO III: " Interiorità"

Leggere note lontane. Altrettanto lontana e lenta arriva la voce del cantante, una voce così superiore alle altre sentite, espressiva e solitaria, tristemente consapevole di quello che gli sta capitando, dentro quello che dice. Lui non sta solo interpretando il pezzo...lo sta provando, lo sta sentendo. Lui è quella canzone, quella musica,m quelle parole. E la musica stessa piano piano aumenta d'intensità finchè la sua voce non graffia i cuori di chi l'ascolta. Il ritmo moderato che proseguendo si trasforma in uno sempre più forte ed incalzante ma sempre con un fondo di tristezza. Pieno di amore e sentimenti. Eccola la disperazione. Eccola. Tutti. Tutti la sentono e ballare quella disperazione sembra impossibile...ma lo è ancora di più ballare quell'amore che sente. Un nuovo significato si insinua nei loro animi. Non è amore semplice nel più banale dei modi. È amore universale, amore antico, amore di un'unica anima che un tempo era un tutt'uno e poi è stata separata. Cresce l'amore. Lo sente. È vero. Una persona divisa in due che ora è immortale. Con la loro unione come un tempo potrebbe diventare mortale. È disperazione, è sofferenza quell'immortalità invidiata da tutti. Per arrivare a quei sentimenti tanto cercati. Quelle sensazione avute un tempo. Per riottenere quella completezza di un essere imperfetto ma pieno e felice di morire si farebbe di tutto. Una volta rinunciata si possono riunire. Ed eccoli che ce la fanno. Mentre la musica scema allo stesso modo dell'inizio. Le note leggere e lontane svaniscono sempre di più.
Loro devono interpretare questo.
È un impresa, ma come è vero che sono vivi lo faranno. Perché gliel'ha chiesto Julien. E non solo. Perché ormai ne sono innamorati anche loro, perché non si può non provarci e non farlo. Sentirsi vivi e veri in quel modo. Hanno capito il senso e devono trovare il modo di interpretare quel senso.
La musica si ferma lasciando il silenzio assoluto in quella saletta insonorizzata a loro disposizione.
- Ora tocca a me e dimmi che ne pensi!-
Questo è Danilo che fin ora era rimasto seduto in un angolo a guardare Damien fare l'esibizione da solo. Finchè non l'avranno dentro e in testa singolarmente sarà inutile farlo insieme. Damien, che l'ha appena eseguito, finalmente ha capito come deve farlo, come deve ballarlo e interpretarlo. Lui come predetto dal maestro e amico è motlo in gamba nelle interpretazioni, e anche la tecnica si sta migliorando molto, raffinando...è merito della vicinanza di Danilo che lo aiuta molto. È pressoché a posto....quando lo balla da solo....per ballarlo insieme sarà un altro paio di maniche e si vedrà.
- ehi, un momento! Ed io? Come sono andato? Non mi dici nulla! Daidaidaidaidaidaiiiiiiii!!!! Daniiiiiiii!!!!!-
Il moro dagli occhi azzurri sbuffa alzando lgi occhi al cielo....quando ci si mette è insopportabile! Peggio dei bambini!
- si, sei andato bene!-
si ferma sperando che gli basti quello....ora vuole ballare lui, insomma! Ma ad un occhiata al visino ansioso dall'amico insistente gli fa capire che deve rifilargli anche qualche nozione tecnica.
- oh, Damien! La tua tecnica si è perfezionata molto, non hai sbagliato nessun passo, ce l'hai in testa. Sei stato ottimo per quanto riguardo la tecnica. Forse qualche piccola sfumatura o accento potrebbero essere più perfezionati, volendo essere pignoli, ma penso tu possa essere soddisfatto! -
- e riguardo all'interpretazione?-
Sospira profondamente...non è mai contento!
- anche quella era buona....migliore di come hai ballato, direi!-
Damien corruccia la fronte, ci pensa su e poi dice poco convinto:
- significa che devo migliorare ancora sulla tecnica?-
- ma no, dai! Vai bene ti ho detto....per essere perfetto dovresti lavorare di più sugli accenti e sulle sfumature, questo ballo richiede motlo impegno nei particolari, ma i passi in se e i movimenti erano ben fatti e motlo fluidi.....direi addirittura...sensuali...-
- sensuali? Vuoi dire che ero sensuale? Veramente? Si...che bello! Mi piace questa cosa!-
finendo col mettersi a ridere per un motivo strano che capisce solo lui! Probabilmente gli piace non il fatto di essere stato sensuale in se....lui lo è sempre sensuale mentre balla, se vuole e se la canzone lo richiede, ma perché Danilo gliel'ha detto. Il pensiero che lui l'abbia ritenuto sensuale è la cosa migliore di quando ballano insieme!
Poi il resto non lo ricorda più nemmeno! Cioè che dovrebbe migliorare nelle piccole cose che potrebbero essere trascurate in altri balli, ma che tutto sommato è andato bene sia nel ballo che nell'interpretazione!
- Dai, levati ora che faccio io il mio pezzo!-
già distaccato e concentrato in quello che si appresta a fare, Danilo si mette in posizione per fargli vedere se anche lui va bene. In caso affermativo(come pensa) dovranno provarlo insieme...e lì ci sarà da ridere!
Le note partono leggere come prima e con loro i primi movimenti sono suoi. Perfetti, non un minimo sbaglio o approssimazione. E da subito riesce a catturare l'amico che lo fissa nell'angolo a bocca aperta. Chissà se un giorno riuscirà anche lui a ballare così bene e perfetto. È preciso in ogni cosa che fa, non solo nella sua vita normale. Lui è così in ogni cosa. Immerso nella musica diventa parte di quelle note tristi. I suoi passi lenti in una nenia immortale, vola, si ferma, attende che torni il suo turno, poi riprende a muoversi. Gira, si rovescia e tutto in un modo così divino e superiore a qualunque altro. Una danza perfetta...lui è veramente il migliore.
Quando la musica si ferma si blocca anche lui...la fine dovranno ballarla insieme nello stesso momento toccandosi. Si incontreranno là.
Damien in un primo momento se ne sta buono e fermo...cosa più unica che rara...senza parole o messo o reazioni. Strano...così preso dal ballo?
Poi si riprende e subito si alza cominciando a saltellargli intorno decantando tutta la sua immensa bravura e perfezione!
- per l'interpretazione, invece?-
certo che chiedere a lui una cosa simile è come chiederla al muro, lui è di parte e non riesce mai ad essere obiettivo con l'amico...non lo fa apposta ma è così...ha troppo cuore!
- benissimo!-
- se tu dici che è andato bene allora vorrei vedervi per la prima volta ballarlo insieme...vediamo che combinate....non aspettate di farlo bene al primo colpo. È naturale che imparando a ballare i vostri pezzi singolarmente poi quando vi unite vi sembrerà di ricominciare da 0! Non preoccupatevi e fatemi vedere che poi potete andare!-
Ad aver parlato è stato Julien che aveva sentito solo le ultime battute dei due. Tutti gli altri se ne sono andati ed hanno finito le ora proprio in quel momento, così il maestro eSaphir sono rimasti per vedere a che punto sono. Le loro prove le dirige Danilo e Julien sa che se c'è qualcuno di cui può fidarsi quello è proprio lui, è pressoché perfetto per insegnare e dirigere le prove, infatti ogni qualvolta che lui deve assentarsi non affida tutto al suo ragazzo Saphir come sarebbe naturale fare, ma bensì a lui. Il loro è un rapporto molto particolare....che se non li si conoscesse si potrebbe pensare che sono loro due a stare insieme.come del resto vale lo stesso discorso per Damien con Saphir...il moro iperprotettivo con il biondo che lancia apprezzamenti e si confida su cose anche troppo personali come ad esempio quel che succede quando sta solo con Danilo, o anche per il fatto che Saphir è l'unico che riesce a calmare con un solo tocco l'altro quando si accende(sempre)e non si spegne più. Anche fra loro due quindi se non si conoscessero si potrebbe pensare che c'è qualcosa di speciale.
Ora sono lì tutti e quattro, due che si apprestano ad assistere, altri due che si apprestano a ballare per la priam volta da che hanno imparato la coreografia,insieme.
E partono come sanno. Come prima volta non è male, Julien è soddisfatto...ma il fatto è che c'è una cosa su cui a malincuore Danilo deve lavorare ancora.
Per il resto basta continuare a provare in coppia e coinciderà il tutto alla perfezione, hanno fatto molti passi in avanti, Damien stesso che era solo istinto ha imparato a curare di più anche la tecnica.
Quando finiscono Julien glielo deve proprio dire.
- Danilo...lo saprai immagino, sei il maestro più rigoroso su te stesso fra noi due. Sei ancora troppo freddo. Sei migliorato rispetto gli inizi, ma non ci sei ancora. Damien in quando sentimenti è ok ma ne risente anche lui della tua distanza che metti quando balli...devi lasciarti andare come riesce a fare lui. Non preoccuparti di sbagliare che tanto no riusciresti a sbagliare nemmeno mettendoti d'impegno. Ora è importante che lavori sulla tua interiorità. Ognuno ha il suo modo per questo, non so quale a te possa andare meglio ma fallo. Va bene?-
termina posandogli una mano sulla spalla. Il maestro giovane e piuttosto bello riesce a parlare così tanto solo se si tratta di ballo, e col suo accento fantastico francese è la fine del mondo ascoltarlo. Ma in questo momento Danilo è finito col diventare solo ancora più severo con se stesso. Ha capito bene quello che gli ha detto...non era una critica o che altro di così terribile da prendersela...lui sa benissimo che questo è uno dei suoi difetti....e gli da fastidio non riuscire a liberarsene....ecco che prova risentimento per se stesso, sgridandosi mentalmente....si sente come uno che sta facendo perdere tempo prezioso agli altri. Non lo sopporta. Solo che questa volta è più difficile del solito dimostrare i suoi sentimenti....perché questa volta deve mostrare quelli che prova per Damien...e poi ha paura di scoprirsi troppo e non controllarsi più.
In fondo dimostrare il suo lato fragile e umano è quello che più gli riesce difficile e impossibile. Non sa nemmeno lui come lavorare sulla sua interiorità.
Come fare?
- ok, voi andate, io sto ancora un po' qua, ho bisogno di tempo per...-
- ma Dani...è veramente da troppo che ti alleni...prima di provare i nostri pezzi in questa sala prima abbiamo fatto i soliti allenamenti di là con gli altri e poi abbiamo ballato l'altra coreografica che dovremo danzare quella sera dello spettacolo insieme agli altri...ed ora vuoi fermarti e fare ancora allenamenti tuoi? No...poi ti stanchi troppo! Dai, riposati...ci pensiamo domani a quello!-
E Damien è partito in quarta con il suo monologo per convincerlo a non esagerare, in fondo è solo un umano....ad interromperlo arriva Saphir che posandogli una mano sul braccio sudato gli dice con voce sottile e quasi sussurrata, la sola che lui ascolta paradossalmente:
- Dai Dami, se vuole rimanere ha i suoi motivi...magari non vuole allenarsi ma solo riflettere...se ne ha bisogno che rimanga, no?-
Damien si ferma e lo ascolta...è incredibile come riesca a farsi udire da lui. Poi con faccia corrucciata riprende:
- allora rimango anche io con lui!-
duro. Molto duro di comprendonio! Come sempre del resto!
Saphir lancia un occhiata a Danilo che lo fissa come a chiedergli aiuto. Capisce che vuole solo stare solo per riflettere...e vuole farlo nel suo posto preferito, la palestra di danza....lui riflette sempre lì. Con molta e infinita pazienza che possiede solo il biondo, gli cinge la schiena con un braccio, sono entrambi stanchi e sudati e gli abiti che indossano per ballare sono appiccicati alla schiena mentre i capelli dal taglio simile ma dal colore differente sono entrambi spettinati e bagnati anch'essi.
- dai, Dami, andiamo, credo voglia rimanere solo per concentrarsi meglio sulle parole di Julien. Sai bene che non se l'è presa per quello che gli ha detto, non lo fa mai....se l'è presa solo con se stesso e credo che preferisca cercare di migliorare a modo suo da solo, non c'è niente di male. Andiamo a farci una doccia e poi a bere qualcosa, quando vuole ci raggiunge!-
gentile e tranquillo Saphir lo porta fuori dalla stanza preceduti da Julien.
È questa la visione che saluto Danilo lasciandolo come da lui richiesto, solo. Che in un certo senso lo culla. È con quella immagine negli occhi che rimette su la canzone a ripetizione infinita e che si siede davanti allo specchio a parete grande e si guarda serio e severo.
Pensa e riflette.
Lui sa bene che tipo di sentimenti deve far fuoriuscire per ballare bene quella canzone, lo sa bene perché capisce quello che vuole Julien. Ed è questo il punto. Come farli uscire? Sono dei sentimenti che lui ha sempre tenuto repressi e nascosti a tutti, non a se stessi ma agli altri. Lui li prova ma non li fa vedere agli altri e sta bene così. È sempre stato così. Ma ora sapere di doverli mostrare e tirarli fuori in una danza cambiando il suo modo di essere e fare è una cosa difficile persino per lui appunto perché è così rigido e pignolo con se stesso. Rigoroso, vuole il massimo da se. Mutare il suo modo di ballare. Lasciarsi andare senza controllarsi...come se fosse d'obbligo sbagliare per lasciar uscire qualcosa dal suo cuore. Quel cuore che tiene sotto gelo e sorveglianza. Ma i ricordi che ha di quando faceva capire qualcosa di se stesso da piccolo sono troppo brutti per aiutarlo.
Lui. Il bambino checca.
Il gay.
Il deviato.
Lo strano.
L'eccentrico.
Lo snob.
La femminuccia.
E quanti altri di questi aggettivi cattivi gli dicevano perché si limitava ad essere quello che era realmente.
Finchè un giorno si era stufato. Persino i suoi genitori non lo sopportavano, lo trattavano male, lo rifiutavano, non lo capivano...solo perché aveva capito troppo presto che era gay. Come se lui si fosse mai accettato.come se per lui fosse stato facile apprendere la sua natura, come se avesse scelto lui di essere così.
No, non l'aveva presa bene....e gli altri meno di lui....i suoi genitori non lo capivano ma lui aveva bisogno proprio di loro. Ma loro non c'erano. Non lo volevano così. Era stata dura quel periodo della sua vita. Dura come nessuno potrebbe immaginare. E capire. Nessuno l'aveva capito.
Lui era finito emarginato e preso in giro da tutti, indicato come gay e checca e femminuccia solo perché si limitava a mostrare i suoi sentimenti come facevano tutti gli altri.
Era stato un calvario per lui.
Il periodo più brutto della sua vita.
Poi aveva conosciuto Julien, il suo attuale maestro di ballo. Lo aveva visto muoversi in una di quelle recite scolastiche dove si fanno anche quei balletti facili che ti insegnano per l'occasione. Julien l'aveva visto muoversi e aveva notato quanto portato fosse. Ricorda la loro chiacchierata quando gli aveva chiesto di venire nella sua scuola ad imparare bene a ballare. Ricorda la lite furiosa che seguì a quello con i suoi genitori che già lo ritenevano gay....e se poi l'avessero fatto andare a ballare sarebbe stata finita, l'immagine pubblica sarebbe finita definitivamente nel cesso. No, non volevano nonostante lui mostrasse ottime capacità e un amore innato per la danza.
Era stato Julien a parlare con loro e a dire di lasciarlofare. Non sa come avesse fatto a convincerli ma ce la fece.
A quel tempo Julien non aveva ancora una scuola sua di ballo, era un aiutante....ed era piuttosto giovane e trasferitosi da poco in italia...ma era così bravo. E soprattutto era come lui.Lo portò nella scuola che frequentava lui dove si ballava classico e jazz. Poi dopo aver imparato quello lo portò in una di hip hop. Per finire con l'aprire una sua palestra...lui, Danilo era stato il suo primo allievo iscritto...e presto ne arrivarono altri.
Lui non aveva mai vissuto bene la sua omosessualità e con il ballo aveva imparato a concentrarsi unicamente su quello che faceva e come, sulla danza e la tecnica. Aveva imparato ad accantonare i suoi sentimenti e il suo essere, aveva imparato il gelo e il distacco e a vivere solo per il ballo. Aveva imparato a controllarsi e a mai lasciarsi andare. E cambiando casa e scuola e quartiere insieme a Julien era finito dove nessuno lo conosceva come un gay rifiutato, ma come un bravissimo ballerino freddo e staccato che si distingueva per quelle sue doti.
Tutto grazie a Julien e alla danza. E con Julien e la nuova palestra aveva conosciuto Damien e Saphir diventando subito grandi amici. Poi per Damien sono apparsi quei sentimenti che aveva represso dall'inizio della sua nuova vita, ma per come ha imparato ad essere non è mai riuscito a tirarli fuori e a mostrarglieli. Lo ama profondamente e senza di lui non si sente neppure più lui...ma non riesce a dimostrarlo più di così per paura di tornare a rivivere quel periodo terribile. Di questi pensieri non sa nessuno.
Ora non ricorda più come si fa a mostrare la sua intimità. Più che non ricordare ne ha paura. È il suo incubo. Che una volta tirati fuori non riesca più a rimetterli dentro e a nasconderli....e se poi torna come un tempo? Si ripete la storia? Lui non è forte come da a credere....poiché ha paura...e quella paura potrebbe renderlo il più debole di tutti.
Ma da solo non può farcela. Qualcuno deve aiutarlo a capire...a capire che non è sempre un male dimostrare di provare sentimenti, qualunque essi siano, non ha importanza...lì dove sono nessuno lo criticherà, perché nessuno può permettersi di farlo...a parte gli angeli custodi che ha....ma nessuno ha vissuto quello che havisstuo lui, nessuno è come lui. Ma la paura di quel periodo e che possa tutto tornare indietro lo rende ancora più impossibilitato a mostrare la sua interiorità.
Da solo questa volta non può farcela.
Alza gli occhi rendendosi conto che lo stereo ha finito di mandare più e più volte la canzone dei Queen Who wants to live forever. È da un bel po' che la sala è nel silenzio..e nel buio...guarda fuori dalle finestre aperte...è già calata la sera. Da quanto tempo è rimasto là a riflettere in quella posa? Ha i muscoli tutti intorpiditi e non si sente bene con se stesso...nonostante tutto non è riuscito ad arrivare ad una conclusione...ora sta solo peggio di prima ed ha constatato che da solo non ce la farà mai. E lui quel pensiero lo odia.
Fa per alzarsi con un aria piuttosto tetra e non più distaccata che non lascia trapelare nessun sentimento. Ma è in quel momento che vede nel riflesso dello specchio davanti a lui, dalla porta l'arrivo di una persona. È tutta trapelata e col fiatone, ha corso fino ad ora. I capelli neri dai riflessi rossi nell'ombra sembrano ancora più scuri, sono spettinati e gli arrivano fino al collo. I vestiti larghi e trasandati lo rendono subito riconoscibile. Quelli sono i suoi pantaloni preferiti. Pantaloni a vita bassa larghi che scendono giù morbidi fino alle ginocchia dove ci sono dei lacci che si collegano da una gamba all'altra. La felpa che indossa è una senza maniche con il cappuccio, comoda. Quelli sono proprio i suoi vestiti. Vorrebbe sorridere....immaginava che sarebbe tornato...che non se ne sarebbe stato buono per una volta. Sta fermo a fissarlo dallo specchio, riesce solo a dire flebilmente ed incredulo:
- Damien...?!-
come a volersi accertare che sia proprio lui. L'altro non risponde ma si butta subito addosso al ragazzo in ginocchio che tenta di alzarsi, lo abbraccia da dietro di slancio facendogli perdere l'equilibrio. Cadono in avanti distesi sullo stomaco di Danilo che prego di rimanere intero ma che soprattutto non capisce che diavolo gli sia preso, cosa gli succeda, che gli salti in testa a quel pazzo...ma quello che dice lo fa rimanere paralizzato:
- perché non me lo hai mai detto?-
che sappia?
Danilo ha sempre cercato di dirgli e fargli capire i suoi sentimenti, che gli vuole bene più di come gliene vuole un amico...ma lui è sempre stato ottuso e non l'ha mai capito...che qualcuno glieloabbia spiegato? Ma no...non crede direbbe queste parole in quel caso...che abbia parlato con qualcuno che...che...sapesse il perché di questi suoi comportamenti severi con se stesso? L'unico che sa il perché è proprio Julien. Un amico più che un maestro ormai. Che gli abbia raccontato quello che ha passato...quello che è...che sappia veramente?
Spalanca gli occhi azzurri a quella possibilità. Non si vede molto, le luci di fuori e della luna li raggiungono illuminando a penombre la sala e loro due. Damien non si muove e lui non sa nemmeno che dire. Certo è un po' scomodo la posizione pur bella che sia...ma il respiro di Danilo comincia a mancare lo stesso. È arrivato il momento di parlargli...o almeno di dirgli in parte qualcosa di se che lui non sa.
- ehm...Dami....non...respiro...-
a fatica parla e finalmente l'amico troppo esuberante capisce che è il caso di spostarsi da là sopra.
- oh...scusa...-
si alza veloce aiutandolo a sua volta a tornare seduto. Dopo un po' senza che il moro dai riflessi rossi e gli occhi verdi gli dia possibilità di scelta,si vedono loro due seduti appoggiati di schiena allo specchio, uno vicino all'altro.