Gli Ostacoli Del Cuore

CAPITOLO IV:

CATTIVE AZIONI
 
/Non so chi sei e quando riesco a capire qualcosa torni così lontano...ma ora ti voglio!/
 

Il buio avvolgeva la casa finalmente silenziosa della famiglia di Bulma, la notte era inoltrata e Vegeta aveva finito gli allenamenti giornalieri, per questo era entrato senza crearsi problemi andando nella sua camera, quella che gli avevano ceduto gentilmente i genitori della donna. Non si era curato di non farsi sentire, non gliene importava, non era ugualmente un tipo rumoroso per cui nessuno era riuscito a sentirlo.
Perlomeno nessuno di quelli che dormivano, visto che l'unica sveglia nella propria stanza a guardare la televisione aveva sentito qualcosa.
Cosa?
Rumori...
Bulma si drizzò sul letto svelta abbassando il volume, tese gli orecchi e confermando l'impressione che qualcuno fosse entrato in casa ingoiò a vuoto con un leggero timore di chi potesse essere.
In un istante si chiese se dovesse preoccuparsi maggiormente in ipotesi di un ladro o di Vegeta, non sapeva proprio quale fosse il male minore!
Rimase un po' a tremare rannicchiata pensando varie possibilità quando il carattere forte che possedeva fuoriuscì facendola imprecare ad alta voce:
- Ma insomma, ti pare che devo avere paura con in casa uno che fa la guerra? Sarà ben utile a qualcosa, Vegeta, no? Vediamo intanto se è lui...-
Si mise a parlare ad alta voce per rassicurarsi e tranquillizzarsi, la cosa funzionò poiché si decise ad uscire per controllare ... del resto quella era casa sua ed era anche protetta, che male poteva succederle?
In tenuta da notte, ovvero scalza e con una camicia da notte piuttosto larga color rosa, si mise a camminare per i corridoi del primo piano, i rumori venivano proprio da una di quelle camere. Quando giunse davanti alla stanza di Vegeta tirò un sospiro di sollievo:
"Sapevo che era lui, chi doveva essere? Sono proprio una scema ad allarmarmi così!"
Si disse subito scanzonandosi, poi aggiunse irritata:
"Si però anche lui ... non può fare più silenzio a quest'ora della notte? Così mi disturba! Ora gliene dico quattro o non riuscirò nemmeno a dormire!"
Non si sarebbe potuto dire con certezza quale fosse la vera scusa ma poco aveva importanza, lei era prevedibile nella sua irascibilità, nel suo egocentrismo e nel suo orgoglio: le cose di sua proprietà erano sue e nessuno aveva diritto di cambiare abitudini e regole ... se a CASA SUA qualcosa non funzionava, semplicemente gli altri dovevano rimettersi in riga!
Così senza pensarci su aprì la porta della camera sempre senza bussare, per il famoso principio del: questa è casa mia e qui comando io!
Una volta dentro lo sguardo si precipitò all'istante nel bagno aperto e quel che vide fu sicuramente gradito.
Aveva presto imparato una cosa di quell'uomo odioso con cui viveva: era decisamente attraente, non lui o il suo viso ma proprio il suo corpo ... e poi anche il volto tutto sommato non era da buttare!
Era proprio questo ciò che si diceva ma non avrebbe ammesso che entrava in camera sua di proposito per sorprenderlo o cose simili, lei era brava ad auto convincersi di quel che le faceva comodo.
Prima di far chiasso per gridargli dietro qualcosa tirò gli occhi facendo più silenzio che poteva per guardarlo meglio: decisamente era una visione piacevole, Vegeta sotto la doccia nessuno avrebbe voluto perderselo!
Fece molta attenzione alle gocce che colavano lungo il suo corpo muscoloso e perfetto, notò come il vapore giocava con lui in una rivelazione appannata, come se si divertisse lui stesso a darle brividi per farle immaginare ciò che da lì non poteva vedere bene, si gustò a fondo le mani del sayan che si accarezzavano lavando via la schiuma e la pelle bagnata tutta lucida, i capelli si appesantivano sotto il peso dell'acqua e qualche ciocca finiva sul volto rilassato ... lì si soffermò sorprendendosi: i lineamenti sempre arrabbiati e duri del viso erano tranquilli, si poteva vedere meglio quanto affascinante ed interessante fosse, così si morse il labbro mentre cominciava a sentirsi pericolosamente fisicamente terribilmente attratta da quell'uomo che in quel momento tutto le ricordava, all'infuori dell'antipatia che le tirava fuori in ogni circostanza.
Perse la cognizione del tempo ad osservarlo, non sarebbe stata sua intenzione spiarlo a quel modo ma non si rese conto dei minuti che passavano e quando lui aprì gli occhi girandosi verso l'uscita del box lasciato aperto, si fermò con la mano sul rubinetto, istintivamente disse sgarbatamente:
- Che diavolo vuoi, donna!?-
Non sentì il minimo senso del pudore, non un problema ad essere visto nudo, lo infastidiva in generale essere spiato ma notando il rossore violento che colpì Bulma, capì che doveva essere dovuto a qualcosa di poco pulito o si sarebbe semplicemente messa a gridargli isterica qualche insulto. Al contrario balbetto un vago:
- N-nulla ... fai una tale confusione che volevo dirti di smetterla! Non riesco a dormire altrimenti...-
Fu meno sconclusionata del previsto, fu contenta di essersi ricordata il motivo per cui era lì ma il tono le era tremato assurdamente ed il rossore non era per nulla scemato.
Vegeta alzò un sopracciglio chiudendo l'acqua  che si spense lasciando il silenzio interrotto solo dalle gocce che cadevano dal suo corpo dopo averlo percorso in intero.
- Che seccatrice!-
Borbottò istintivamente questo mentre non si era lasciato sfuggire l'agitazione di Bulma, mosse qualche passo ignorando l'asciugamano, come se anche lui si dimenticasse dei riti e di ciò che di norma si faceva in date situazioni, come se mettere in imbarazzo quella donna fosse non solo stimolante e divertente ma proprio piacevole!
Non era solo dovuto al suo gigantesco ego che si nutriva in occasioni simili, era dovuto soprattutto al fatto che aveva riconosciuto da poco di avere istinti e bisogni sessuali come tutti gli esseri viventi ed in fondo dopo una lunga giornata d'allenamenti accogliere una donna dal bel corpo maturo nella propria camera era come se fosse un messaggio molto esplicito, ciò che gli aveva fatto subito cambiare idea sulla precedente opinione in merito, ovvero quella che affermava che non aveva bisogno del sesso ma solo di allenarsi!
Non si chiese se lei volesse o meno, il fatto era uno: lui lo voleva, l'aveva capito chiaramente vedendola il giorno prima mezza nuda, ora che era lì e c'era l'occasione se la sarebbe presa, visto che non aveva nient'altro di meglio da fare!
Una sorta di premio da concedersi visti i famosi bassi istinti insistenti!
Senza porsi altre domande inutili ed insensate, non gli passava per l'anticamera del cervello che qualcuno potesse rifiutarlo e se anche fosse accaduto sapeva come fare per ottenere comunque quel che voleva, si diede da solo il via libero.
Un semplice sfogo sessuale, ecco cos'era.
I guerrieri come lui ne avevano molti, gente che nelle missioni aveva incontrato agiva proprio così, solo che a lui non gli era mai importato quel genere di cose, aveva sempre avuto altre priorità. 
Ora poteva.
Ora lei era lì.
Non c'era nient'altro che questo.
Era una donna ed avrebbe pianto come tutte quante aveva visto fare fin'ora?
Non importava!
 
"Non ho nulla di cui dovrei chiedere permesso per quello che faccio, perché non so che cosa faccio.
Del resto non ho mai avuto l’occasione di imparare certe cose, di cosa dovrei impensierirmi?

Posso solo immaginare che quello che faccio non vada bene agli altri eppure non me ne frega, posso dire che non ho avuto nessuno ad insegnarmi ciò che la maggior parte della gente vorrebbe io facessi. Ecco perchè faccio queste cose ... perchè è tutto ciò che so fare! Perciò non sapevo che sarei cresciuto per essere il seme malvagio dei miei genitori e per fare queste cattive azioni.
Ho capito questo stando in questo postaccio ... ed anche che tutti parlano con: prevalentemente di qua e prevalentemente di là ... tutto è sempre “prevalentemente”.
Prevalentemente buono, prevalentemente cattivo, ma che mi dite di me ?
In quale categoria mi inserite ?
Beh, presumo di essere prevalentemente entrambi! Me ne rendo conto e non mi brucia perchè non mi sono mai considerato cattivo anche se gli altri mi vedevano così, però nemmeno buono! Ho solo agito per conto mio! 

Eppure penso che se sento un’altra volta questa cavolo di parola mi metto ad urlare.
Ora non so come mi veda lei e come mi vedrà dopo che mi sarò semplicemente preso quel che mi va di prendermi, non me ne importa!
Mi avvicino alla velocità della luce per poterla sorprendere e vedere meglio i suoi occhi azzurri che si spalancano e mi fissano imbarazzandosi ancora di più solo perchè ci sono qua io e sono nudo. Lo capisco che è per questo, anche l'altra volta è stata una cosa simile e l'ho capito dopo che io guardando lei mezza nuda ho avuto la stessa reazione.
Succede questo a uomini e donne eccitati che hanno voglia di fare sesso.
Penso che sarà felice, in fondo la sto accontentando!
Che cosa ti sembro mentre ti guardo da così vicino? Mentre ti respiro addosso?
E se facessi un altro passo fino a toccarti ti bagnerei, allora mi insulteresti fino ad eccitarmi ancor di più. Avere ciò che si oppone è il massimo, una dimostrazione di forza per me stesso.
Sento solo che trattieni il fiato e la luce che riesci a vedere nei miei occhi ti inquieta ... credo che sia quella luce che pochi vorrebbero vedere negli occhi di colui che considerano pericoloso.
Ma tu pensi che stia scherzando, visto che non reagisci ancora? Che mi fermerò? O forse speri che prosegua?
AHAHAH! Sai che divertente ... non me ne importa nulla di cosa speri solo che ogni tanto me lo chiedo guardando in viso umani deboli come questa donna: perché devo superare così tante cose che loro considerano insulse?
Devo superare la mia forza per diventare Super Sayan, per me è la vita ma per lei sono stupidaggini, per lei la disgrazia sono io.
Il suo hobby è biasimarmi ed insultarmi ... merda, se solo tu conoscessi la metà di quello che ho passato!
Cattive azioni, le chiamano ... solo perchè in un modo o nell'altro pianto semi malvagi.
Potrei forse chiedere a qualcuno di liberami da questi demoni chiamati 'malvagità'? Io ci sto bene, non voglio smettere e se qualcuno con cui per caso ho a che fare non gli piace, bè, sono problemi suoi.

Ora ad esempio lei potrebbe coprirmi di offese ed urla per il modo in cui me la prenderò, perchè mi limiterò a soddisfarmi senza vederla nemmeno.
Sono cose che qua vengono considerate male, eppure mi fa solo ridere l'idea!
Non ho mai programmato nessuna di queste stronzate, questo è vero, poteva essere tutto così perfetto ... potevo sempre riuscire ad ottenere così facilmente quello che volevo, eppure la vita non è una fiaba. Ho sempre lottato ecco perchè godo a vincere.

Il suo profumo mi dice che anche lei ha fatto il bagno e l'istinto di annusarla mi fa avvicinare fino a toccarla, lei non parla e penso stia per svenire perchè fra il terrore di me e di ciò che sto per fare, che forse ancora non capisce, non sa cosa fare per prima e si dimentica di respirare! E' divertente, lo sapevo!
Alzo le mani e le poso direttamente nell'unico luogo che potrebbe attirare l'attenzione dei miei sensi. Chissà com'è questa parte così diversa dal mio corpo.
Seni. Riempiono le mie mani attraverso la stoffa e lei boccheggia sotto shock. Boccheggia per poi mettermi le mani sul mio petto cercando di allontanarmi, mentre la contrarietà si fa strada in lei, credo sia tornata brevemente in sé con l'idea di riprendere in mano la situazione, forse non le piace provare certe cose o che sia io a trasmettergliele ... o non so, magari lei odiando me non riesce a lasciarsi andare come vorrebbe, non capisco perchè per le persone è così difficile seguire i propri istinti.
Sento che lo vuole, non può essere in altro modo visto come mi guarda sempre negli allenamenti.
Forse pensa che basta dire di no come ha sempre fatto e tutti l'ascoltano, si dirà: dov’è l’interruttore che posso semplicemente spegnere?
Questo non è il modo in cui ho scelto di vivere, in cui posso essere manovrato, nessuno mi manovrerà più.

Nessuno!
Perciò  la spina è inserita, ho perso da tempo la mia anima, non avrò riguardi di alcun genere.

E questi seni sono così morbidi che voglio sentire come sono senza questa sottile stoffa, l'alzo sotto le mani ed arrivo alla sua pelle così ritorno dov'ero e continuando a penetrarla con gli occhi l'esploro giocando con i suoi capezzoli che diventano subito duri sotto le mie dita.
Che odore ha la sua pelle così liscia e delicata?
Smetto di guardarla negli occhi e quando avvicino il volto al suo collo sento anche i suoi battiti agitati, fa la parte della persona forte, cerca di non cedere o lasciarsi andare ma alla fine quando ha posando le mani sui miei pettorali si è fermata, come se la voglia di cacciarmi sia svanita per i miei muscoli perennemente tesi di natura. Faccio un sorrisino ironico, il suo profumo è di sapone fresco, è buono, chissà che sapore ha la pelle invece.
Apro le labbra e le lecco il punto in cui la vena del collo si fa sentire, è benzina sul fuoco.
E' veramente buono ... ora però voglio assaggiare il resto, così sorpassando l'indumento alzato scendo sostituendo le mani, la tormento con la bocca e la lingua scendendo giù, al momento di andare ancor più in basso la prendo per i fianchi e senza staccarmi da lei ci alziamo in volo, la porto al letto per stenderla ed una volta là lei riesce a mormorare qualcosa di incomprensibile, non chiedo cosa abbia detto, onestamente non mi importa.
Ripete di sua volontà quando continuo a nutrirmi di lei ed esplorarla nella seconda parte femminile del suo corpo, quella che ancora non ho toccato e mi incuriosisce.
- Vegeta, no!-
Non so cosa sia ... non so cosa intenda e nemmeno perchè non voglia, non lo capisco questo ma comprendo il motivo per cui agli uomini piace fare sesso!
Credo che non ne farò più a meno...
Di per sé è una cosa stupida e priva di senso, godere nel leccarsi, strofinarsi e come tutti sanno nell'entrare l'uno nell'altra è inspiegabile eppure è piacevole ... maledettamente piacevole!
Non la guardo nemmeno un attimo in viso, sento che continua a lamentarsi ma le sue parole rimangono tali poichè il corpo non reagisce ed io voglio saziare questa fame, questa eccitazione che comincia a far fisicamente male.
Ho bisogno di arrivare ad un apice, devo fare qualcosa o finisco che impazzisco e solo per un corpo di donna, merda!
Oltre ad uccidere non avevo provato altre sensazioni piacevoli ma questa non solo è un altra, è completamente diversa!
Ne voglio ancora."
 
Il punto di vista di Vegeta somigliava a quello di un inesperto fino ad un certo punto, lui andava ad istinto ed il suo istinto era passione, ma Bulma aveva avuto già esperienze di quel tipo e se mentalmente non voleva stare a quel modo con Vegeta, dall'altro quello che le faceva le piaceva molto.
Eccitandosi lei stessa sotto il suo tocco pur cercando con tutte le sue forze di rimanere in sé, cercava di parlare per dirsi i motivi per non cedere aquella piacevole tortura:
- Vegeta, non posso ... io sto ancora con Yamco e ... -
Lui non l'ascoltava, nemmeno la sentiva, come se non avessero affatto importanza le parole, la voce cominciava a venirle roca per il piacere e a stento tratteneva i sospiri.
 
"Dannazione, perchè è così bravo? Non credevo fosse capace! Avevo capito che i corpi altrui li maneggiasse solo per squartarli! Eppure ora che si provoca piacere e si soddisfa riesce a trasmettere le medesime cose anche a me ... e vorrei non smettesse. So che non deve andare oltre questa storia. Sono fidanzata, non è giusto ... anche se con Yamco le cose vanno male e lui è geloso di Vegeta. Cavolo, aveva ragione ad esserlo. 
Per lui è solo sesso, lo capisco, nemmeno mi guarda in faccia. Allora mi basta questo? Mi accontento di ciò? Da quando? Non se ne parla, non sono così io. Però è così difficile toglierlo. Solo per respingerlo devo toccarlo ed il suo corpo è così muscoloso e forte da essere invitante, altro che mandarlo via. E' impossibile mandarlo via e poi non se ne andrebbe, ha deciso di farlo, non se ne andrà ... e allora mi arrendo così? Lascio semplicemente che faccia? Da quando in qua? 
E' solo una stupida scusa perchè non ho la minima forza, e voglia, di farlo smettere ... perchè mi piace.
Ma è solo fisico, è solo erotismo, istinto sessuale.
Ecco.
Solo sesso.
Non riesco proprio a far seguire i fatti alla mia bella teoria mentale del: non devo fare cose simili con Vegeta!
Non c'è altro fra noi eppure se è solo questo che sia.
Non posso oppormi a certe forze della natura.
Non VOGLIO.
Non trovo risposte, perchè non dovrei? Non so più ... e allora basta.
Mi riempio gli occhi di lui e del suo corpo perfetto e seguo l'istinto di toccarlo, allungo le mani sfiorandolo leggera, le sue spalle, le scapole, il collo ... avevo desiderato toccarlo già da tempo. E' caldo e forte, la pelle ruvida per le molte cicatrici, quella di un guerriero.
Dalla mia gola esce un mormorio indistinto, lo chiamo per nome ... voglio che mi ricopra del tutto, voglio sentirlo meglio, voglio avere tutto il suo desiderio dentro.
Il suo corpo ancora.
Le sue braccia ancora.
La sua bocca ancora.
Su di me, sulla mia pelle, su ogni senso proteso verso di lui.
Non era mai stato così, per me ... mai.
Quest'uomo è veramente incredibile, fuoco puro, brucia tutto quel che tocca fino a far volere di più.
Prendimi, ti prego.
Porto entrambe le mani ai lati del suo viso alzandomi a metà a sedere, alza il volto fino a guardarmi e finalmente vedo il suo viso deciso ed intenso, il suo sguardo penetrante e liquido, sono tenebre, non ira. Lo alzo e scivolo aderendo il mio corpo al suo, premo i miei seni sul suo petto scolpito e un sospiro di piacere e liberazione viene da entrambi, c'è tensione splendida fra noi due, qualcosa che andrà sempre meglio. Ecco, ora mi ascolterebbe...ora potrei dirgli di no ma non saprei come giustificarmi. 
Per cui faccio solo ciò che sento di dover fare, l'unica cosa che per me ha senso. Assurdamente.
Avvicino lentamente il mio viso al suo rendendomi conto che non sa cosa sto per fare, che non capisce perchè farlo, che almeno questo sono io a gestirlo...e solo perchè è un uomo e in questo genere di rapporti non gli importa approfondire con certe attenzioni, io invece lo voglio.
Lo guardo in viso e assorbendo ogni più piccola particella poso le mie labbra sulle sue baciandolo. Sta fermo e trattiene il respiro assaggiando anche questa parte di me che non pensava dover prendersi. Io volevo la sua.
Con calma cerco la sua lingua e quando la trovo mi allaccio a lui, ci gioco facendogli capire che muovendole insieme è ancor meglio.
Avevo ragione, è una sensazione che non avevo avuto con nessuno. Imparagonabile. Forse sono impazzita, perchè lui è Vegeta, ma mi piace ... qualunque cosa significhi!
Stupendo e sensuale su di me che mi lasci fare, poi quando ci stacchiamo ed io continuo a toccarti in altre parti strappo un tuo lamento, è importante questo momento, perchè so di avere un effetto anche io su di lui.
Poi riprende in mano il gioco e mi spinge riprendendo ad assaggiarmi in quel suo modo d'esplorazione nuova.
Vegeta, ti chiedo di non smettere di darti a me col tuo corpo ... ti chiedo di finire e di prendermi.
Mi metto meglio e gli apro la strada per faciglitargli il compito, non so fin dove arrivi la sua reale esperienza, non capisco, mi confonde e questo mio gesto confonde anche lui, sa che lo voglio anche io al contrario di quanto dicevo prima, però è veramente tenero da vedere così, nella sua totale passione, mentre le percezioni si tendono portando il massimo piacere per ogni cosa si compia fra noi.
Resta ancora, vieni, consumami, ti voglio fino in fondo.
Dopo di questo non capisco più niente.
Non so chi sei e quando riesco a capire qualcosa torni così lontano...ma ora ti voglio!"
 
Lo vide staccarsi leggermente dal suo corpo e con un solo sguardo stralunato e confuso capì che Vegeta non ce la faceva più e sarebbe andato realmente fino in fondo.
Facendo sesso, o era amore?, con lui stava capendo molte cose di lui...cose che però la confondevano.
Lui così affascinante, penetrante e tenebroso.
Lei così attratta da lui, desiderata e talmente umana.
Loro fatti di carne e sangue.
Ed istinti.
Quello che Vegeta era riuscito a farle provare in così poco tempo era imparagonabile e quasi sconvolgente.
Si aggrappò agli occhi profondi di Vegeta che l'affascinavano, riuscì, o s'illuse, di scorgere il suo cuore ... lo sentì lontano e nascosto dietro un labirinto di muri, non sapeva come fare per arrivare a lui ma decise solo d'illudersi di averlo trovato, anche un solo spiraglio.
Lasciandolo entrare in lei che ora la ricopriva col suo corpo forte, l'abbracciò stretto affondando le unghie senza nemmeno capire cosa stava facendo. Sentì solo il particolare di lui che lento la penetrava, le due parti che si univano quasi fondendosi, tutte le emozioni acute e lancinanti che ne conseguirono fece sparire il resto, perdere ogni percezione sia di spazio che di tempo.
Non era la sua prima volta ma inizialmente le fece male, non capì come mai, quale significato intrinseco v'era, però quando iniziò a muoversi in lei istintivamente prima lento e poi più forte, man mano che il piacere aumentava, anche lei si sentì meglio.
Cercò ogni contatto possibile, tutto quel che poté prendersi da sola mentre lui si soddisfava provando piacere, un piacere che sapeva non aveva mai sentito prima, arrivò a mordergli la spalla per l'intensità dell'atto incontrollabile.
Qualcosa che allontanò dubbi d'ogni sorta, ma solo per quel momento.
 
Bulma lo fece dandosi mille motivi per farlo, senza in realtà avere la reale risposta al suo aver ceduto ai bassi istinti sessuali di quell'uomo prepotente che in realtà in lei non aveva visto altro che un premio per le sue imprese e la sua dura vita.
Al tempo era ancora tutto così triste che, sapendo come le cose sarebbero andate poi, difficilmente si poteva credere fossero partite in questo modo.
In verità Bulma non l'aveva ancora capito coscientemente ma aveva già scorto in lui la vera essenza di Vegeta, posta dietro quei muri insormontabili e a quegli ostacoli che impedivano l'accesso al suo cuore.
Questa risposta che quella sera non avrebbe trovato in pieno, l'avrebbe capita solo tempo dopo.