Insopportabile
CAPITOLO
III:
FINALMENTE
IL RESTO
"Stringo
convulsamente le stampelle nella mano, mentre l’altra stringe
il
sacchetto coi suoi vestiti puliti e stirati; mi maledico
perché
sto facendo quello che sto facendo, o meglio sto per fare. Mi
maledico anche perché sono diventata improvvisamente buona e
gentile anche con chi non lo merita!
Sento da dentro l’aula la
voce dello stronzo, che forse potrei sforzarmi a chiamarlo per nome
dopo tutti gli allenamenti che ho fatto, che parla allegro e cordiale
coi suoi compagni e amici, già lo posso immaginare a
raccontare storpiando il suo bel volo dell’angelo di ieri
… avrà
raccontato un sacco di balle per fare bella figura, ostentando il
particolare che IO non me ne sono andata ma l’ho aiutato!
Anzi, ora
che ci penso, spero che sia così perché non ho
nessuna
voglia che si sappia che abbiamo passato la serata insieme, me ne
vergogno punto e basta! Anche se non sembra sono una fanciulla
...
Con aria imbronciata fisso la porta come fosse un mostro
mentre vorrei far finta di aver scordato le stampelle che gli avevo
promesso, altrimenti così sembra che ci ho pensato per tutta
la giornata, cioè che io abbia avuto il pensiero fisso di
portargliele ... invece non è così! Ok, lui non
lo deve
pensare perché in effetti è proprio
così, ma
nessuno lo sa se non mia sorella che mi ha visto pulire e sistemare
questi aggeggi con cura maniacale, cosa che io non avevo mai avuto
per le mie cose; non parliamo dei suoi vestiti e di come li ho
trattati! È che non voglio che le rifiuti perché
sono
sporche o poco nobili per la sua perfetta persona!
Anche se fosse,
comunque, non mi toccherebbe, gli sputerei in faccia e gliele
romperei in testa!
Accidenti, che fastidio tutto questo mio
affanno involontario verso di lui, è contro la mia
volontà,
penso di essermi scoperta troppo. Devo fare in modo di riprendere la
mia immagine di lupo solitario e dura, antipatica, acida e velenosa
nei suoi confronti.
Sono un tipo silenzioso che sta sempre sulle
mie, perché dovrei cambiare ora? Perché diavolo
dovrei?
Non mi impiccio in nessuna situazione, faccio il mio dovere senza
farmi coinvolgere in nulla, non calcolo anima viva che non sia
estremamente di mio gradimento … insomma, sono la
più
solitaria della classe e se ora mi metto a fraternizzare col nemico
come ho fatto ieri sera, la mia pace universitaria va a farsi
friggere e tutti cominceranno a rompermi le scatole.
Inoltre, non
voglio in generale farmi vedere cordiale e gentile a queste persone
snob e lecchine, non mi piacciono e non desidero che mi vedano per
quello che sono.
È in mezzo a queste mie considerazione
che qualcuno alle mie spalle mi arriva e mi coglie di sorpresa
facendomi saltare solo alla frase:
- Che fai qua, non entLi?
-
Dannato ragazzo! Mi volto con dei fucili mitragliatori al posto
degli occhi e fisso non male, di più, il malcapitato che ha
osato interrompere i miei pensieri fluidi e sensati!
Fabio!
Ti
pareva ... con la fortuna di cui sono padrona ultimamente chi poteva
capitarmi se non Il Cinese che mi ama alla follia? Guardalo con la
sua aria sognante che mi fissa strafelice ... penserà che la
fortuna lo vuole, questa sera!
Sospiro infastidita:
- Si, stavo
pensando … -
- A come si apre la porta? -
- Simpatico!
-
Taglio questo stupido scambio di battute, si sta sciogliendo
davanti a me in modo indecente, così entro di scatto, per lo
meno ora non penserò più molto a come andare da
lui e
dargli queste dannate cose, lo farò e basta!
Vado dallo
stron … ehm … Nicola … e gli poso il
sacchetto sul banco, poi
gli porgo le stampelle e in un nano secondo sento gli occhi e
l’attenzione spasmodica di tutti su di me, il fenomeno di
oggi sarò
io!
- Tieni come promesso le stampelle e … -
Indico con lo
sguardo il sacchetto lasciando in sospeso la frase, spero che lui
capisca perché non ho intenzione di fornire altre
informazioni
sulla serata di ieri sera, lui mi fissa sgranando gli occhi:
-
Cosa c’è lì? -
Piombo nelle bocche dei cannoni,
puntare e … FUOCO!
Lo farei subito se potessi ma evito pure di
guardarlo mentre penso al modo migliore per ucciderlo, ma ci
è
o ci fa?
Borbotto a voce quasi impercettibile:
- I vestiti …
-
Il suo tono sembra sinceramente sorpreso ed ingenuo, io non
penso possa esistere uno così coglione! Cambierò
il suo
soprannome, non è stronzo, è proprio coglione,
pensavo
che anche se mi odiasse ci tenesse alla sua immagine ... quindi non
so a che gioco stia giocando oppure se è semplicemente un
inetto di natura!
- Vestiti? -
Mi prudono le mani, sento le
guance andarmi a fuoco e la cosa mi manda in bestia, una sola domanda
che mi faccia spiegare di più e giuro che lo pesto poi me ne
vado!
- Quelli tuoi … -
Sbircio il suo sguardo, non parla ma
non capisce ancora così sospiro spazientita e mi preparo al
turbine di domande degli altri ma non arrivano, se ne stanno zitti
senza capire anche loro, forse pensano che io sia impazzita. Ora mi
sorge il dubbio di esserlo veramente eppure l’idea di star
facendo
io la figura dell’idiota quando invece è lui a
farla, mi
manda letteralmente fuori, così senza più pensare
e
ragionare apro il sacchetto di carta, tiro fuori i pantaloni e la
camicia e li mostro sbottando sgarbata ad alta voce, anzi, piuttosto
aggressiva:
- Queste cose sono tue, no? Non me le hai imprestate
ieri perché ero zuppa anche nelle mutande? Io ti ho aiutato
fino a casa e tu mi hai impedito di prendermi una polmonite col
freddo che faceva! Non lo ricordi? Vuoi i dettagli della serata?
C’è
stato anche il momento in cui hai provato a camminare da solo e hai
messo male il piede slogato e stavi cadendo ed io per impedirlo ti ho
… -
- AH SI SI HO CAPITO VA BENE BASTA!-
Urla!
E lui
urla!
QUELLO ha OSATO zittirmi e urlare per non farmi finire la
frase!
Se l’è voluta lui, eh?
Diavolo d’un
ragazzo!
Il fumo mi esce dalle orecchie, dagli occhi, dal naso,
dalla bocca ... tutti continuano a guardare e me e lui e me e lui, la
curiosità esplode ma nessuno si muove o parla, io lo fisso
in
cagnesco e lui penso che sia … si, a guardarlo bene
è super
imbarazzato: no, vuoi che non avesse veramente capito che vestiti
fossero? Cioè, vuoi che sia così tonto? Lui? Mr
Perfezione-so tutto-io-via-fate-largo-a-me?
La mia espressione
agguerrita scema lentamente mentre realizzo questa verità.
Non
mi prendeva in giro, era sinceramente confuso … ma confuso
da
cosa?
Mi premo la mano sulla bocca, ho rivelato praticamente quasi
tutto della serata ... ed io che volevo rimanesse quanto più
segreto possibile, penso lo volesse anche lui. Aiuto, ora sparisco e
non mi rivedete più!
Detto fatto prendo e mi giro sfilando
via dalla classe come un fulmine … penso che se avesse
potuto anche
lui avrebbe fatto altrettanto!
Ora chi ha il coraggio di tornarci?
Dannazione! Merda! Ecco! Merda ci sta anche se sono in questo
istituto di scienze religiose!
Oh, vaffanculo anche il linguaggio
di porto, io mi sono sentita stupida e nessuno può farmici
sentire!"
"Certo, la gente era rimasta all’unico
nostro scambio di parole che era finito con un insulto reciproco e
giuramento di odio eterno, ora vederci dire parole del genere, dei
vestiti che io le avevo imprestato e rivelare addirittura di una
serata non ben definita a nessuno, penso che questo si possa ritenere
una figura di beep da parte mia quanto da parte sua!
Però
anche lei, poteva farmelo capire senza sbaragliare a destra e a
sinistra i fatti nostri, stava per rivelare che siamo finiti
l’uno
nelle braccia dell’altro un sacco di volte, bastava poi che
dicesse
anche che si è cambiata nel mio soggiorno mentre io ero solo
nella stanza accanto a cambiarmi a mia volta e il tutto era
completo!
La vedo scappare dall’aula e un moto d’invidia mi
pervade, vorrei raggiungerla. Si, non proprio andarmene ma
addirittura andare via con lei, per la prima volta sento il bisogno
di scusarmi senza secondi fini.
La porta viene sbattuta, tutti
continuano a fissarci e vorrebbero chiedere un sacco di cose dopo
questa scenata, sembravamo tutt’altro che due che si odiano
ma quel
che mi fa smettere di pensare a queste cose è la presenza di
Fabio, proprio lì davanti a me. Mi guarda stranito e
stordito
ed io trattengo il fiato premendomi la mano sulla fronte.
Che
caos, l’ultimo che doveva farsi idee sbagliate era proprio
lui ma
del resto quali idee sbagliate dovrebbero essere? Su quanto detto
c’è
poco da fraintendere ed il peggio è che capiscono giusto su
quanto è accaduto veramente. Vorrei sparire e il coraggio di
fissare il mio migliore amico negli occhi non c'è per nulla,
così non mi rimane che prendere le stampelle che mi ha
lasciato appoggiate al banco, alzarmi e, ignorando tutto e tutti,
passargli davanti senza proferire parola alcuna uscendo dall'aula,
brucia il fatto che finché può non smetta di
fissarmi
quasi inorridito dall’idea di cosa io gli abbia fatto. Lui
che non
ha fatto altro dall’inizio dell’anno che dirmi di
quanto gli
piacesse Yoel.
Sono una persona così terribile come lo
sguardo suo e di qualcun altro accusa?
Ma che ne so io … ho
passato un intera vita a costruire una buona immagine di me,
indistruttibile e socialmente perfetta, e in un attimo questo viene
abbattuto da una ragazza …Yoel! Ma chi è? Che
poteri
ha?
Dai, Nicola, non andartene, rimani e spiega cosa è
accaduto prima che possano capire peggio di quanto si potrebbe capire
… dì a Fabio che non è successo nulla,
che non ho
mire su di lei, rassicuralo; perché non ci riesco?
Forse
perché ho delle priorità e fra lei e la mia
immagine
pubblica e anche il mio amico mi viene da scegliere lei ...
Ma
cosa dovrebbe importarmene? In fondo io la odiavo, non si sarebbe mai
meritata una cosa simile, cioè che io salvassi il mio
rapporto
con lei; che rapporto è? Fragile, sottile, invisibile,
inesistente, è solo per questo che non voglio che si spezzi
anche quel poco che si era instaurato in una sera?
C’è
qualcosa che non ho ancora capito: da quando in qua agisco
d’istinto
mandando al diavolo la mia immagine, il mio amico, la mia posizione
per correre, a fatica, dietro ad una di cui fino a ieri stesso non me
ne importava nulla?
Quanto si può cambiare in un giorno?
Che
forza innaturale è?
Io che mi faccio tutte queste domande e
non trovo risposta, come è possibile? Come ci riesco?
Che
qualcuno mi renda il buon senso che ho perso da qualche parte,
perché
quello di adesso è diverso da quello che ho sempre avuto,
che
qualcuno me la ritorni indietro così com'era, per favore,
perché mi sento un altro, smarrito, strano, diverso, fuori
posto.
Con fatica e il fiatone la vedo che si dirige alla
macchina, non la raggiungerò mai, lei se ne andrà
e
magari non tornerà più per un sacco di tempo, io
dovrò
tornare dentro senza di lei, senza aver sistemato niente e
dovrò
raccogliere quel che rimane di questa situazione inaspettata e
strana, spiegare a quella gente morbosa cosa sia successo, sorbirmi
la delusione di Fabio … dovrò vedere lei che se
ne va
vergognandosi di me e di quel che è accaduto, di quel che
avevamo appena costruito, rinnegando tutto, arrabbiandosi con me per
il fatto che io non sono riuscito ad ammetterlo veramente che sto
bene con lei, che è diversa da quel che immaginavo, che
vorrei
approfondire e capire com’è in realtà,
che mi ha
lasciato attratto fisicamente e internamente, che lei è
fuoco
ed io sono freddo ... desidero scaldarmi con lei, la vorrei qua, ora
e basta … e a quel paese questa mia immagine di perfezione.
Questa
strana aliena mi ha sconvolto la vita in pochissimo tempo ed io
vorrei solo una cosa: che lo facesse fino in fondo!
- YOEL!
ASPETTA! NON RIESCO AD ARRIVARE FIN Lì! ASPETTA! -
Faccio
così quello che mai avrei fatto per nessuno, la chiamo a
gran
voce scomposto e speranzoso che lei si volti e venga qua.
Attesa.
Quel tipo di attesa che può anche uccidere.
Mi mordo il
labbro e stringo i manici delle stampelle, le sue.
Guardo la sua
schiena, si è fermata, aspetta un attimo sul posto poi
decide
e si gira, così io torno a respirare rendendomi conto di non
averlo fatto fino ad ora, un moto di felicità mi cresce
dentro
e mi dico che va bene così.
Ora posso sistemare ogni cose
se lei viene da me. Anche con Fabio posso sistemare tutto.
Quando
ce l’ho davanti lei aspetta una mia parola, una spiegazione,
mi
fissa contrariata senza intenzione di aiutarmi a svelare
l’equivoco
e probabilmente non si spiega tutta questa mia agitazione,
perché
ci tenevo al fatto che non se ne andasse, io però non so che
dire, ora che ce l’ho davanti le parole che di norma ho
sempre, non
mi vengono. Mi concentro sulla sua bocca carnosa imbronciata, sui
suoi occhi caldi e scuri, sui suoi capelli così fantastici
che
vorrei toccare, tinti di rosso fuoco, legati come sempre.
Perché
li ha legati ancora? Sono lunghi e belli. I suoi lineamenti sono
arrabbiati, marcati e decisi, non dolci e femminili.
E' diversa
da tutti, è arrivata improvvisamente nella mia vita
iniziando
a sconvolgere la mia persona, ha cambiato le mie priorità
facendo crollare quella immagine a cui tenevo molto, in un giorno
appena ha mutato mie sicurezze storiche rimettendomi in discussione
ed ora tutto quel che voglio è approfondire con lei per
scoprire che persone è veramente.
Voglio stare con lei,
voglio che non mi volti le spalle perché è
dall’inizio
dell’anno che vedo solo quelle e ieri sera per la prima volta
ho
visto il suo petto … e non riesco a non volerlo ancora.
- Se per
te ieri sera è stato così insignificante da
scordarlo
subito, mi viene da pensare che il mio aiuto non sia stato poi
così
prezioso come pensavo! Quindi sono io che magari devo scusarmi, no?
-
Come un fiume che esce dall’argine per la furia che tiene, mi
aggredisce con le parole ed uno sguardo duro e ferito, non urla ma
è
secca e sferzante, acida e ugualmente impetuosa, mi mostra una parte
di lei che non pensavo di vedere così presto.
È
contro me stesso, le mie idee, i miei modi di essere e di pensare.
Contro ogni cosa.
Tuttavia ancora una volta mi fa agire d’istinto
e mi sento come mai potevo sentirmi in realtà.
Interrompo
questo suo flusso di parole e faccio cadere le stampelle per
abbracciarla, mi appoggio completamente su di lei sapendo che non mi
lascerà cadere, la stringo con le mie braccia e chiudo gli
occhi mentre immergo il viso nella sua spalla, lei è
sorpresa
e rimane inebetita poiché si sarebbe aspettata tutto
all’infuori di questo ... ed anche io a dire il vero ma mi
godo
questo abbraccio pieno in cui faccio aderire i nostri corpi.
Finalmente la posso toccare di nuovo, dopo gli abbracci casuali di
ieri, dopo averla desiderata per tutta la notte, posso sentire seppur
attraverso i vestiti questi suoi seni che per lo stupore si gonfiano
e trattengono il fiato e posso con le mani scioglierle i capelli che
le ricadono sulla schiena, posso toccarli finalmente, riempirmene le
dita ... sono morbidi e belli.
Sono sconvolto, come può una
come lei, così diversa da me e da quel che mi ero creduto,
ridurmi in questo stato?
Volevo solo averla con me ancora per
poterla conoscere meglio ed entrare in quel suo mondo così
strano e diverso da quello di tutti, così silenzioso e
misterioso ma pieno di colori passionali.
Ora invece sono così,
abbracciato a lei che mi sento felice per averla così,
ricordando l'eccitazione di ore prima a causa del suo corpo.
Uno
come me con una come lei.
Ma quando si è visto?"
"Sono
passati pochi giorni da quella volta in cui lui mi ha abbracciata in
quel modo mozzandomi il fiato.
Pochi giorni ma da come sono
cambiate le cose, sembra un’eternità.
Quella volta non
abbiamo parlato dei nostri sentimenti, di cosa vogliamo l’uno
dall’altro, mi ha solo abbracciata forte, mi ha toccato i
capelli e
mi ha fatto sentire desiderata nella sua felicità di
riavermi
come la sera precedente.
È stato strano, diverso dal Nicola
(ora arrivo a chiamarlo per nome) di sempre, che avevo conosciuto o
creduto di conoscere, come se fossi stata io a cambiarlo in un
istante ...
È tutto diverso da allora perché io e
lui adesso ci sediamo vicini, ci parliamo come fossimo amici da
tempo, ci aiutiamo nelle lezioni, conversiamo, siamo sempre vicini,
studiamo spesso insieme … però non mi ha mai
detto che mi
vuole bene né io a lui.
In realtà non me lo sono mai
detta veramente, perché quella volta mi sono limitata a
volerlo conoscere così come lo voleva lui, a voler stare con
lui e basta però so che c’è attrazione
fisica fra
noi, so anche che ora che lo vedo con altri occhi, non è
come
l’avevo mal giudicato.
Ora so che se è stato capace di
corrermi dietro con le stampelle e abbracciarmi di slancio senza
saper dirmi altro dopo, in fondo, può essere quella persona
che può catturare la sottoscritta e lui, devo ammetterlo, ci
è
riuscito.
Però è vera una cosa, ci sono molte
incognite, ci stiamo avvicinando pian piano e non sappiamo bene che
tipo di sentimento proviamo e che legame abbiamo, ci stiamo
avvicinando lentamente e ce ne freghiamo dei pensieri degli
altri.
Abbiamo
sistemato con Fabio, la caviglia di Nicola procede bene, ci vediamo
spesso e diamo sempre più motivo di affascinarci a vicenda
eppure … eppure non ci siamo più toccati e
sfiorati, a volte
capita che ci fissiamo negli occhi e che io pensi che ha un fisico da
favola, che vorrei accarezzare i suoi muscoli, rivederlo in
canottiera … penso questo ed altro, faccio fantasie su di
lui ma
nessuno dei due si è mai azzardato a concretizzare nulla.
Non
sappiamo bene cosa vogliamo di preciso e cosa proviamo, vorremmo
però
stare sempre più insieme; forse basterebbe eliminare questa
barriera d’imbarazzo fisica, forse basterebbe abbandonarsi a
questo
bisogno di contatto, forse basterebbe … prendersi per mano e
lasciare che il resto venga da solo, così come quella volta
ha
fatto lui.
Forse, come ogni volta che sono incerta, faccio proprio
quello che mi lascia domande senza risposta.
Non penso, faccio e
basta, perché in quei momenti vengono fuori le cose
migliori!
Guardo di sottecchi la sua mano abbandonata a lato,
arrossisco perché comunque QUESTO non è da me.
Inghiotto e alzo le spalle, voglio sentire la sua mano, così
semplicemente smetto di chiedermi come dovrei fare e lo faccio lo
stesso.
Prendo io l’iniziativa perché non sono
maschilista o femminista o come cavolo si dice!
La
mia mano raggiunge la sua, le dita timide vanno nel suo palmo, lui
sente questo contatto e di primo impatto si gira a guardarmi, io
guardo fissa il quaderno senza saper cosa fare di preciso e lui mi
viene incontro terminando l’azione, prende a sua volta la mia
mano
tornando a guardare davanti a me.
Non siamo eccessivamente
romantici, anzi, non sappiamo ancora cosa dirci in questi casi ma
quel che basta è che ho capito perché bastava
vincere
la barriera del fisico e creare un contatto reale.
Perché
ora che ho scoperto il suo mondo e lui il mio, vogliamo farne anche
parte, sarà una cosa lenta e graduale, che
lascerà
spazio ad incertezze, dubbi e novità.
Perché
è tutto così strano ed insolito che richiede
attenzione
ma anche, talvolta, impulsività.
... vediamo come va questa
… tanto lui rimane sempre il solito insopportabile,
è bene
che me lo ricordi!
Parcheggio
l'auto sotto casa sua e questo mi ricorda qualche settimana fa,
quando ho fatto lo stesso gesto con uno stato d'animo così
diverso da ora da avere dell'incredibile!
Un
cambiamento repentino del quale chiunque stenterebbe a crederci; in
effetti non si tratta poi di molto tempo fa quando io lo odiavo e
volevo scappare da lui, solo per puro spirito di buona samaritana ho
deciso di non mollarlo in mezzo alla strada con una caviglia slogata.
Ridacchio
fra me e me mentre scendo, aggiro la macchina e lo aspetto, quando
Nicola è fuori dall'abitacolo chiudo a chiave e cammino
lentamente con lui, non è ancora del tutto guarito e il
medico
preferisce che porti ancora almeno una stampella per evitare sforzi e
peggioramenti inutili, ora cammina più veloce che
può
ma non è ancora spigliato come lo sono io che devo adattarmi
al suo passo.
Mi
suona strano, specie considerando che l'unico passo decisivo che
abbiamo fatto io e lui come coppia è stata un'ora fa circa
in
classe, quando io gli ho preso la mano e lui me l'ha stretta.
È
stato un gesto semplice fatto un po' d'impulso e un po' dettato
dall'esasperazione: è da molto che volevo mettere i miei
sentimenti a nudo per lui, approfondire il nostro rapporto molto
particolare.
È
stato solo che mi sono resa conto che volevo stare con lui, nel
completo e totale significato che ha questa frase!
Penso
che ora sia abbastanza chiaro cosa siamo, cosa vogliamo l'uno
dall'altro. Ci potremmo chiamare coppia, no? Mi suona così
strano ... non sono mai stata con nessuno perché ho sempre
allontanato tutti, del resto volevo il sentimento di mezzo per
legarmi a qualcuno e lasciarmi andare, ora l'ho avuto!
È
nell'aria, sento quell'emozione sottile che mi innervosisce un po',
mi rende impaziente in modo inspiegabile, so che succederà
qualcosa di definitivo, una specie di firma di contratto che toglie
ogni dubbio e stipula l'accordo.
Ormai
anche se sono gli ultimi giorni universitari prima della sessione
estiva degli esami, le giornate non sono ancora molto lunghe e alle
21 di sera è buio, non buio pesto però il cielo
è
scuro.
Mi
fa entrare come ogni volta e mi chiede se voglio rimanere a cena,
è
cos' diverso, ora è sciolto, lineare, disinvolto ... davanti
agli altri ha ancora la mania di fare la persona perfetta, cura molto
la sua immagine e ci tiene alla sua vita sociale. E' uno che deve
sapere molte cose, qualunque cosa riesca ad apprendere deve essere
nella sua testa nel giro di un attimo, altrimenti si scoccia e
diventa intrattabile, è un tipo molto severo con
sé
stesso ed esigente ma mi ha ormai mostrato anche il suo lato morbido
e dolce, dolce a modo suo, più che altro timido nelle cose
sentimentali, però è comunque gentile con chi
è
del suo ristretto cerchio.
-
No, a casa mi aspettano i soliti per uscire ... ti direi di venire ma
so che non ti senti ancora molto a tuo agio con loro, sono
così
diversi da te! Come lo ero io ... anzi, lo sono! -
Fa
un sorrisino di circostanza, come volesse scusarsi e questo conferma
l'impressione che ho avuto: si sente ancora diverso da quelli come
me, alternativi nell'animo, poco consoni alla corrente della
maggioranza. Ci ammira, si sforza di capirci, ne è anche
affascinato ma ancora non arriva a mescolarsi e a starci disinvolto e
comodo. Non glielo chiedo, non voglio torturarlo fino a questo punto
... ho i miei metodi!
-
Bene, allora ci vediamo domani, no? -
Ormai
è fisso, tutto questo è un rito, lo facciamo e lo
diciamo sempre, sono cose che non mancano da un po' di tempo a questa
parte, cose da coppia, effettivamente!
Arrossisco
pensando queste cose ma mi piace.
-
Si ... ciao ... -
A
questo punto mi trovo in completo imbarazzo con me stessa
perché
in realtà dopo aver ufficializzato coi gesti le nostre
intenzioni, anche se non ce lo siamo detti a parole perché
nessuno dei due è tipo da farlo (e va bene così
perché
sennò scapperei), forse ci sta quella cosa che sentivo poco
fa
nell'aria. La sento proprio vicina, è il momento, ne sono
sicura solo che non so cosa dovrei fare, non vorrei prendere io
l'iniziativa ... vorrei che fosse lui a farlo. È un
desiderio
incoerente e insensato ma non importa.
Non
lo guardo negli occhi, mantenendo lo sguardo basso mi sento le guance
in fiamme e apro la porta di casa per sgusciare silenziosa fuori, lui
si avvicina saltellando (ha posato la stampella al muro) mette una
mano sulla mia, sulla maniglia d'ingresso, e l'altra l'appoggia
delicatamente alla vita, si tende verso di me e senza parlare o
girarmi la testa, mi trovo io stessa ad alzare il capo guardandolo
diretta, non è né veloce né lento,
solo della
giusta velocità. Va bene così.
Ecco
quando si dice: anche il corpo vuole la sua parte!
Nicola
posa le labbra sulle mie ed ho la conferma che era proprio quello che
mi aspettavo. Una vampata mi investe dal basso fino all'alto mentre
la pelle finisce di colorarsi di rosso acceso, mi lascio guidare da
lui imitandolo perché non so concretamente che fare. Non
è
il mio primo bacio ma gli altri sono stati veloci e rubati da persone
di poco conto, tempo fa ormai ...
Piego
leggermente la testa di lato per lasciargli un miglior accesso e
sento la sua lingua che lentamente si fa spazio fra le nostre labbra
che, nel bacio, cominciano ad aprirsi sempre combaciando le une alle
altre. Non capisco bene il resto, se lui abbia delle belle labbra al
contatto, se io metta le mie mani da qualche altra parte, se ci siano
i respiri oppure se li tratteniamo ... non capisco proprio nulla di
quel che accade poiché realisticamente parlando sono
occupata
a capire se faccio bene e giusto! Poi però subentra
qualcos'altro, qualcosa che mi scioglie, anzi, che CI scioglie.
Penso
possa chiamarsi senza ombra di dubbio l'emozione e il sentimento.
Quel
qualcosa che è effettivamente cambiato in noi.
Non
mi sbagliavo, ora e solo ora io ero pronta per questo che è
proprio quel che voglio, né più né
meno.
Mi
piace lui, dentro e fuori, per quello che è: un
insopportabile
ragazzo impossibile da ignorare.
Non
vorrei dirlo con troppa facilità ma gli voglio bene; ora
come
ora gliene voglio, prima non ero proprio pronta per dirlo con
certezza e concedermi a lui in nessun modo. Ho sempre sostenuto che
non mi sarei legata a nessuno senza sentimento, adesso posso legarmi
e anzi lo voglio perché tutte le condizioni che mi ero
prefissata, ci sono.
Credo
anche che presto verrà il momento di ampliare quel lato
strettamente fisico di pura attrazione che è sempre esistito
fra noi, specie da quella freddissima sera!
Sarà
ora di lasciarci andare, potrò accarezzare questo corpo
tanto
sognato e immaginato senza vergognarmene, senza pensare che non devo
e non posso!
Ora
posso eccome!
È
mio!"
"Solito
orario di studio, siamo prossimi alla sessione estiva degli esami, il
caldo ormai si fa sentire ma non in maniera eccessiva, diciamo che
non può essere una scusante a tutti questi chiari ormoni
nell'aria!
Ci
siamo trovati io e Yoel a casa mia per studiare la materia del
prossimo esame sull'Introduzione alle Sacre Scritture, qua serve
molto il Greco e siccome lei non l'ha mai studiato l'aiuto anche in
questo. In generale sembra aver poche conoscenze rispetto a me, non
so cosa la spinga a fare una facoltà simile ma forse lo so,
la
fede che ha, in fondo, io stesso non ce l'ho, personalmente sono
venuto solo per curiosità, per sapere cose sul mistero di
Dio
che non ho mai capito, lei quelle le sapeva già ma d'altro
canto non ne sapeva altre che invece io so ... ci completiamo a
vicenda anche su questo.
Mi
piace.
Dapprima
eravamo seduti nel tavolo ma poi come sempre la poco diligente Yoel
ha deciso che ci saremmo trasferiti sul divano così io
potevo
allungare il piede ogni tanto ancora dolente, sono ormai guarito ma
il medico mi ha detto di andarci piano.
Così
eseguo i suoi ordini, mi stanca a volte impuntarmi con lei,
è
così sicura che le sue idee siano giuste che mi dispiace
deluderla e smontarla, tanto non mi costa nulla ... solo che so come
andrà a finire!
Lo
so e me ne pentirò.
No,
non è quello che sembra, in realtà è
per il
motivo opposto!
Penso
che lei mi provochi apposta in ogni modo possibile e forse sono io
quello che non va, che ha la mente ritardata. Strano ma possibile, in
fondo sono io fra i due quello che non riesce a fare qualcosa ... sul
'COSA' sorvolo agilmente!
Ora
quindi siamo seduti nel divano coi libri e i quaderni sulle gambe, la
mia con la caviglia non più slogata è allungata
sul
tavolino basso davanti a noi e lei è stravaccata in modo
poco
femminile, ora che la conosco meglio, dopo che ci siamo messi
insieme, mi sembra un'altra, migliore rispetto come la conoscevo
all'inizio, quando la odiavo; ok, non è che ora splenda di
simpatia infatti ha dei lati pressoché insopportabili ma
penso
che tutti ne abbiano un po' ... inoltre i suoi non glieli
toglierà
mai nessuno!
Quando
poi siamo in privato ed insiste su ogni suo pensiero, mi chiedo
questo sua lato dove lo nasconda quando siamo in pubblico: lei dice
che gli altri semplici comuni mortali non meritano di conoscere
questo suo aspetto chiacchierone e pieno di interessi competenti, a
me fa solo ridere ma contenta lei io non le taglio le ali!
Attualmente,
ad esempio, cerco paziente di spiegarle come deve fare certe cose e
lei sbuffa spazientita.
-
Dai prendiamoci una pausa! -
Sbotta
infatti arruffandosi i capelli che si torna a legare in un nodo sulla
nuca, si vede la ricrescita nera dalla tinta rossa, a momenti
cambierà ancora colore o magari rifarà lo stesso
...
però mi piace questo colore, le sta bene e devo dire che
solo
fino a pochissimo tempo fa non avrei mai ammesso una cosa simile!
Rosso
è il colore dell'inferno, no? Un colore così
acceso e
vivace che si nota subito, è egocentrico, peccaminoso,
passionale, esagerato, sbagliato, deviante, erroneo, un colore molto
pericoloso ... tuttavia ora che lo associo a lei, semplicemente lo
adoro ma solo su di lei!
Sospiro
con calma, dove l'ho tirata fuori tutta questa pazienza non lo so
nemmeno io.
-
L'abbiamo presa nemmeno mezz'ora fa, la pausa ... e va bene, cosa
vuoi fare? -
Lei
mi fissa stordita e mi fa:
-
Nulla! Stiamo qua e ci rilassiamo la testa! Tu la usi troppo, sta
sereno, no? -
Me
lo dice spesso e mi fa sorridere questo suo modo di dire: 'sta
sereno', come se io non lo fossi mai stato ... ed in effetti con lei
è è arduo riuscirci considerando che mi riscopro
diverso giorno dopo giorno, è una specie di strega.
Appoggia
la testa allo schienale e respira riempiendo a pieno il petto, cosa
che casualmente noto come se i miei occhi avessero calamite al posto
di pupille e iridi, arrossisco subito violentemente e distolgo lo
sguardo dai suoi seni così prosperosi e pieni. Non li ho
ancora toccati intenzionalmente dopo quella sera assurda, mi sento in
colpa ora a pensare e desiderare certe cose, non credo sia il
momento, dopo tutto sono iscritto in una facoltà
particolare,
stavamo studiando cose sacre, come posso mettermi a pensare a idee
simili?
Eppure
lei lo nota, come nota tutto di me e finisce per sorridermi
maliziosamente, come volesse provocarmi ancor di più.
-
Oh che caldo ... si vede che sta arrivando l'estate, no? -
Asserisce
con aria teatrale, si scioglie i lunghi capelli lisci (sa che sono
uno dei miei punti deboli) e si slaccia la cerniera che ha sulla
maglia maniche corte, la scollatura vedo-non ti vedo mi manda subito
il sangue alla testa e mi rendo conto di essere un ragazzo ...
proprio ora? (il seno infatti è il secondo punto debole)
La
vergogna si impadronisce di me, eppure con la coda dell'occhio non
riesco a fare a meno di fissare quella scollatura dove si vedono i
seni trattenuti dal reggiseno e che, per lo più coperti,
fanno
immaginare come dovrebbe essere averli liberi da ogni indumento.
Mi
accorgo di star trattenendo il respiro e così a fatica
riprendo a respirare ma questa volta è lei a prendere
l'iniziativa, si gira del tutto verso di me, mi volta la testa e
baciandomi prende una mia mano mettendola sotto la sua maglietta,
nella scollatura, abbassando del tutto la cerniera.
Spalanco
gli occhi mentre lei fa tutto da sola, sembra una molestatrice!
Approfondisce
il bacio con la lingua che gioca per conto suo con la mia, al tatto
sento il suo seno nella biancheria intima semplice alzarsi e
abbassarsi ed io rimango immobile come una marionetta mentre lei fa,
si muove piano e mi lancia questo messaggio esplicito. Vorrebbe di
più proprio perché sta toccando a sua volta i
miei
fianchi, il mio ventre, i miei pettorali, sotto la maglia e la
canottiera (alla quale non rinuncio mai). Questi contatti reali
attuati proprio ora giocano in me un brutto scherzo, il desiderio di
abbandonarmi e assaggiare a pieno questi suoi seni è forte,
è
da molto che ci penso, che sento il bisogno fisiologico di farlo,
inoltre ora tutto il suo corpo parla chiaro come anche il mio e la
mia eccitazione che lenta si muove proprio perché sono
umano.
Eppure con un piccolo angolo del cervello me lo dico ... non
è
il momento, non è adatto, non va bene, non deve essere
così,
è presto, è sbagliato, rovinerei tutto,
è
precipitoso, è superficiale ... eccetera eccetera!
Io
però effettivamente quello che vorrei ora è solo
perdermi in lei ed in questo suo corpo esplosivo che mi mette fra le
mani, però è vero ... non è il
momento; solo
perché c'è fisicità: che razza di
motivazione è?
Anzi,
no vogliamo essere sinceri?
Sono
proprio un Beeeep!
Mi
giustifico come un infantile ragazzino. Non è vero che non
arrivo perché voglio di più e perché
non è
abbastanza romantico o come lo immaginavo ... non arrivo
perché
sono io che ho paura, di cosa non lo so, forse effettivamente di
sbagliare, di non essere io adatto perché ho passato una
vita
intera a convincermi di certe cose ed ora mi scopro diverso
dall'immagine che mi ero fatto di me stesso, di quello che sarei ed
avrei voluto essere. Ora così tutto cambierebbe realmente ed
ho paura di questo e di molte altre cose.
Non
c'è romanticismo di mezzo, solo egoismo.
Sono
un imbranato e non so come fare, per questo mi stacco da lei e dalle
sue labbra e mi alzo andando in bagno.
Sono
arrivato ad un punto di rottura, un limite ormai passato, ho
trascorso una vita intera a trattenermi aspettando il momento giusto
e non ho mai avuto problemi in questo perchè ero convinto
che
fosse meglio unirsi totalmente solo con chi avrei avuto seriamente
intenzione di trascorrere tutta la mia vita.
Invece
ecco ... mi scopro a non riuscire più a
controllarmi!
Si
sta pettinando i suoi lunghi capelli rosso acceso, sono così
strani i suoi capelli e solo il fatto che li abbia sciolti mi lascia
affascinato, all'inizio li detestavo ma ora non riesco mai a
staccarmene con gli occhi.
Sono
appoggiato al tavolo della cucina e da qui riesco a vederla poco
mentre si muove disinvolta nel bagno, posa la spazzola che si
è
portata dietro, non capisco come mai non se li lega, lo fa sempre,
credo abbia in mente una delle sue. Non si fa vedere, va nella sala e
accende lo stereo scegliendo una canzone di un suo CD, spero non sia
rock assordante.
Le
prime note si spandono nell'aria lente e cullanti, in un certo senso,
facendo calare sulla stanza subito un'atmosfera diversa, magica. Sono
note insinuanti e sensuali, lo riconosco perfino io, questa canzone
non è una delle sue.
(Si
tratta di Seven Seconds di Youssou N'Dour e Nenah Cherry. N.d.A.)
La
voce dell'uomo è tipica del suo paese, calda e corposa,
malinconica; inizia e Yoel si avvicina, mi guarda e la vedo, si mette
poche volte coi capelli sciolti di solito glieli sciolgo io,
così
è fantastica, lo ammetto. Lei e il suo stile fuori dal
comune,
i vestiti che ha ora di solito non li mette: sono attillati,
è
una camicetta nera stretta coi lembi legati alla vita e ... per il
resto ... slacciato!
Trattengo
il respiro, la vedevo trafficare in bagno ma non capivo cosa facesse!
Impallidisco
mentre i miei occhi si puntano sulla scollatura vorticosa che ha sul
seno, trattenuto a stento dal reggiseno in pizzo rosso scuro, quegli
stessi seni morbidi e prosperosi che mi hanno fatto impazzire la
prima volta che per caso ci ho avuto a che fare. Quanto li ho
desiderati ... cosa ha intenzione? Vuole sedurmi? La musica
è
adatta, non ci capisco molto di canzoni seducenti ma questa
è
sicuramente una di quelle. Lentamente e insinuante come quel che
ascoltiamo, si avvicina ancheggiando un po', ha il passo sicuro,
felino, da gatta. Indossa una gonna corta e stretta, Dio se si veste
di nuovo così anche per uscire di casa la strozzo!
Apro
la bocca leggermente e non riesco a staccarmi da lei, dalle sue
lunghe gambe snelle. Vista così non è mica brutta
... e
chi ha detto che lo era? Io, all'inizio ... le prime volte non potevo
vederla ma guardala ora ... brutta dove? Certo, prima non si curava,
non lo fa mai ed ora è come cenerentola vietata ai minori di
18 anni.
I
freni inibitori stanno sfuggendo al mio controllo, mi immobilizzo e
lascio che arrivi da me, in questi occhi mi ci specchio, sono neri
come un mare senza fondo, non ho mai visto occhi così neri e
magnetici, provocano, mi fissano insistente.
È
di fronte a me, allunga le mani sulle mie spalle e mi spinge fino a
sedermi completamente sul tavolo, inghiotto a vuoto. Non riesco a
staccare di nuovo lo sguardo dal suo petto ora così vicino,
lo
preme contro il mio e mi sembra di soffocare, forse perché
non
ho più respirato dall'inizio.
-
Allora, caro, dici di sbloccare la situazione?-
Ha
una voce bassa e sensuale come ogni sua fibra. Ok che ogni volta che
stavamo per andare più in là dei baci io mi
bloccavo,
ma usare questi mezzi mi sembra drastico anche se appropriato a lei,
lo ammetto!
Si
infila fra le mie gambe che apre decisa e preme tutto il corpo contro
il mio, prende le mie mani e le fa scivolare dai fianchi al suo
fondoschiena sodo, un invito a cui non posso resistere, lei poi si
occupa della mia camicia ed io continuo a sentire sotto le mie dita
una delle parti del suo corpo di cui non posso fare a meno e mi sento
mentalmente male a questa realizzazione!
Sono
uno così?!
Quando
mi ha slacciato la camicia e scoperto il torace, rinchiuso dalla
solita canottiera intima bianca, lei fa come un sorrisino e provo un
sano istinto di impossessarmi delle sue labbra e non lasciarle
più.
La
canzone esplode e lei finalmente mi da un po' di sollievo a questo
desiderio sempre più forte, sfiora il collo con le sue
labbra
fino a posarle del tutto, le posa e basta ed io sono già
eccitato. Il sangue pulsa e lo sento sempre più forte, come
anche il cuore che sembra sia salito in gola, frenetico.
Muove
il bacino contro il mio dove si sente la voglia che provo, non
pensavo che avrei mai potuto desiderarla così.
Mi
lecca il collo seducente ed io chiudo gli occhi, istintivo sposto le
mani sulle sue cosce fino poi ad entrare sotto la gonna che non
fatica a salire e scoprire del tutto la parte inferiore del corpo; il
contatto con la sua pelle mi fa sfuggire il controllo e la stringo a
me, voglio sentire i suoi seni nudi contro il mio petto, eccitarla e
lasciarmi andare, averla, essere in lei, sentirla al punto di provare
dolore e poi piacere.
La
voglio.
Lei
alza il volto, guardo le sue labbra, lei i miei occhi, devo avere
anche loro.
-
Voglio fare l'amore con te, Nicola. -
Lo
mormora a fior di labbra con lo stesso tono della donna che in questo
istante canta, sembra quasi che facciano qualcosa di intimo anche i
cantanti.
-
Anche io ... -
Riesco
a pronunciare queste parole con voce roca prima di perdere la ragione
e baciarla.
Le
nostre labbra si uniscono come le nostre lingue, iniziamo una danza a
ritmo di questa melodia deleteria, le mie mani salgono e s'infilano
sotto la camicia, lei si slaccia il nodo e la libero del tutto
dall'impiccio di quel vestito che cade a terra insieme al mio
indumento. Le mie nude braccia la circondano e lei si fa fare mentre
senza crederci prendo il sopravvento, come sapessi esattamente cosa
fare. Eppure c'è un desiderio insito in me, presto anche il
reggiseno scende e mi stacco dalla sua bocca quando il suo seno si
unisce senza veli al mio petto, porto indietro la testa un attimo
chiudendo di nuovo gli occhi, mi mordo il labbro e sospiro.
Ho
sognato di poterlo sentire così, lo premo anche con le mani
che vengono riempite mentre le sue trafficano col bottone dei miei
jeans slacciandoli in fretta.
Quel
che succede quando libera anche l'ultima costrizione è un
vago
sogno irreale, mi lascio andare fino alla fine sospirando e ansimando
quando la sua lingua continua a provocarmi piaceri così
intensi, l'unica cosa che riesco a fare è immergere le mie
dita fra i suoi rossi capelli folti e morbidi e premerle il volto
contro di me.
Non
ce la faccio, sto per venire, è così che la
stacco
stralunato, lei lo è altrettanto e mi fissa desiderosa di
finire quanto iniziato.
Scendo
dal tavolo col fiatone, siamo entrambi sudati, inizio a baciarla di
nuovo avvolgendola, basta sentire i contatti diretti e totali delle
nostre pelli, calde e umide.
La
conduco in camera e stendendoci nel letto, sentendo le lenzuola
fresche sotto di noi, provo un lieve sollievo.
La
lascio sotto di me rivestendola col mio corpo, ora posso assaggiarla
... il collo, la spalla, i seni, mi soffermo su di essi immergendo il
volto come feci quella volta per sbaglio attraverso i vestiti ... ero
pieno di imbarazzo ma ora non riesco a staccarmi, credo di stare
impazzendo e solo per una donna.
Questa
è ben diversa da allora tanto che non resisto veramente ed
entro in lei così, piano, lento, leggero, lei si contrae ed
io
in tensione come sono finisco per sentire dolore a mia volta, mi
piego su di lei che mi avvolge la testa col le sue braccia, stringe
per quello che sente ed io la lascio fare, sto fermo finché
non si abitua poi riprendo a muovermi quando vedo che il respiro
è
un po' tornato, le lacrime spuntano dai suoi occhi e lontanamente mi
accorgo di quanto sia puro e bello questo momento, uno come me non
l'avrebbe mai pensato fino ad un mese fa, scopro di essere fortemente
cambiato ed è colpa sua.
Ma
non riuscirei più a farne a meno.
Mi
muovo piano fino a che non lo fa anche lei, prendiamo un ritmo non
veloce che però va in crescendo, siamo un tutt'uno, una cosa
unica, insieme, così vicini non lo siamo stati mai e stringo
forte gli occhi in una smorfia di abbandono, poi sforzo, poi
rapimento, poi d'emozione, non ho voce, nemmeno lei, è il
massimo, un piacere totale, un sentimento fuori dal comune, qualcosa
di immenso che mi fa perdere ogni logica e remora. Non avevo mai
provato qualcosa di più grande e sento le mie stesse lacrime
uscire dagli occhi fino a rigarmi timide le guance accaldate.
Vorrei
non finisse più, non uscire più.
Sto
bene solo così, come pensavo che non sarebbe mai potuto
essere.
Qualunque
cosa provi per questa strana ragazza ormai ne sono dipendente del
tutto."
"E'
proprio in questo momento che me ne rendo conto, siamo completi
così
come avremmo voluto esserlo. Non nel senso d'unione e
profondità,
direi proprio che abbiamo trovato quella parte che ci rende uomo e
donna. La chiave per esserlo.
È
stato doloroso e poi bello, il pensiero di quello che facevamo
è
stato incisivo nell'attimo clou, il piacere prima e dopo è
stato assoluto ed innegabile. Come dire ... lo sento vicino,
è
qua non solo col corpo ma anche con l'animo e la mente. Come dice
quella canzone?
Così
vicini non lo siamo mai stati ...
E
pensare che lui era l'essere più intrattabile ed
insopportabile nonché odioso, per me ... è strano
come
le cose possano cambiare! Dovevamo sentirci in questo modo, scoprirci
e conoscerci fino a questo punto per poi poter realizzare che
desideravamo solo stare insieme.
Mi
sento troppo sdolcinata, meglio che ci vada piano con queste parole
... però mi piace, sto bene così.
Ho
pochi discorsi, lui aveva paura ed io l'ho capito però non
poteva scappare sempre, combatteva con sé stesso ogni volta
così ho preso in mano la situazione.
Mi
verrebbe da dirgli: 'si, ora va meglio?' ma mi trattengo e sorrido
accoccolandomi su di lui mentre mi tocca i capelli pensieroso, penso
che con questo sia tutto definitivamente andato a posto, posso dirlo
serenamente e con tranquillità: il sentimento c'è
e sto
da Dio!
Ora
potrebbe anche cadere il mondo che mi limiterei a spostarmi tirandomi
dietro lui ... anche se a dire il vero pure prima l'avrei fatto ma da
sola, senza aiutare nessuno!
Siamo
una coppia da circo, non riesco ancora a crederci che ' stiamo
insieme' però è così bello tormentarlo
... mi
prenderò la libertà di farlo un sacco di altre
volte,
ora e sempre. Amen! "