Lascia Che Sia
CAPITOLO
2: "Perfezione"
È
passata circa un oretta dalla battaglia, le stelle sono alte e
numerose nel cielo di un magnifico blu scuro, intorno si sentono i
soliti rumori notturni accompagnati dai canti dei grilli e delle
cicale, qualche lupo in lontananza ulula alla luna, l'erba è
fresca e un piacevole venticello soffia accarezzando lieve e delicato
la pelle dei due ragazzi che dormono lontani l'uno dall'altro, i
capelli scompigliati e i volti di entrambi rilassati.
Zoro
è appoggiato al corpo morto della tigre con cui ha
combattuto
prima, tiene le mani dietro la testa e le tre spade vicino a lui
pronte in caso di pericolo; Rufy anche se in una posizione alquanto
buffa e scomoda russa senza ritegno più tranquillo che mai,
ignaro di tutto il casino fatto dall'amico per difenderlo e per non
annoiarsi nell'attesa del suo risveglio che non è ancora
avvenuto.
Pensare
che fino ad un momento fa Zoro stava lottando contro la tigre,
ricorda ancora ogni particolare seppure si trovi ancora nel
dormiveglia.
Come
si guardavano con lo stesso sguardo selvaggio e feroce, concentrato e
sicuro, da nessuno dei due traspariva la minima indecisione, paura o
esitazione; l'istinto dominava nei loro animi, i corpi dai muscoli
tesi erano pronti a scattare all'istante, le mani del ragazzo
stringevano le spade ed una terza dall'elaborata elsa bianca (spero
si dica così l'impugnatura...altrimenti è colpa
di
Mikako! Ndio) tenuta saldamente fra gli incisivi, gli occhi verde
acqua erano minacciosamente socchiusi, non aveva importanza che
quella di fronte a lui fosse una tigre, per lui era solo una nemica
da abbattere per poter sopravvivere, questa è la legge della
giungla, uccidere per non essere uccisi ed in quell'istante Zoro era
più simile ad un felino feroce che ad un uomo. (anche se non
saprei dire chi era più bello fra lui e Mowgli! Forse
quest'ultimo lo superava di un tik! Ndio)
Con
uno scatto velocissimo si era mosso in avanti nel medesimo istante
della tigre, correvano fulminei l'uno verso l'altro e come se i loro
sensi si fondessero con l'aria facendoli sembrare invisibili si erano
scontrati, ma nell'attimo in cui la tigre lo stava per artigliare in
volto si era abbassato finendo sotto l'animale e con le spade aveva
tracciato una croce in profondità nella pancia.
Il
resto della lotta si era svolta in silenzio e velocemente, senza
spettatori a questo spettacolo particolare ed ora l'unica prova
dell'impresa è solo la carcassa della tigre posta sotto la
schiena di Zoro che un po' ripensa e un po' sogna l'avvenuto;
rimarrà
comunque vivo e vero nei ricordi dello spadaccino, come per ogni
altro suo scontro dal quale ha imparato qualcosa.
Nell'assoluta
calma e tranquillità della notte arieggiata si leva un
rumore
che è tale da svegliare il dormiente Rufy, cosa
può
essere?
Semplice,
si tratta nuovamente del suo stomaco che sta ancora attendendo del
cibo, in breve è la fame a destarlo!
Gli
ci vuole un po' di tempo per capire dov'è, come e
perché;
gli fa male la testa che nonostante sia dura a volte i bernoccoli si
formano ugualmente, è pieno di confusione, a fatica riesce a
capire che ha fame e che sarebbe il caso di uscire da lì;
allunga uno dei suoi bracci per afferrarsi a qualcosa e tirarsi su,
peccato che quello a cui si aggrappa sia il piede di Zoro che dorme
ancora, ovviamente se riposa rilassato non può certo fare
forza a tirare su il compagno, al contrario è lui ad essere
tirato giù nel fosso insieme al moro con un enorme boato che
interrompe la pace che regnava fino a poco fa.
Il
povero spadaccino che dormiva beato, quando si sveglia si ritrova
disteso sopra Rufy, con il volto sul suo e a questa posizione non sa
se cedere all'infarto che lo minaccia oppure all'eccitazione che si
fa strada in lui sempre più prepotente.
La
ragione gli suggerisce di togliersi da lì prima che le sue
mani prendano il via libera per esplorare il resto del corpo del
ragazzo sotto di lui che inspiegabilmente sta fermo a guardarlo negli
occhi.
Così
a fatica si stacca da lui mettendosi a sedere; dopo aver pronunciato
un flebile :
-
Deficiente...-
Che
dovrebbe convincerlo che è tutto a posto, la voce gli muore
in
gola non facendogli pronunciare più una parola dal momento
che
si mette a fissarlo penetrante per cercare di capire cosa gli passi
in questi attimi di blak out apparente in cui cade a volte.
Lo
conosce bene e sa che non è stupido, potrebbe sembrarlo
perchè
fare il matto e poi subito dopo il serio e silenzioso non sono
comportamenti fra i più normali, inoltre per un sacco di
altre
cose il ragazzo di gomma viene giudicato deficiente oltre ogni
limite, ma questa è superficialità e ignoranza, i
suoi
compagni lo sanno bene quanto Zoro, conoscono quanta umanità
e
forza d'animo abbia il moro ingenuo e infantile; gli piace il sorriso
e la spensieratezza perchè ritiene inutile stare a rovinarsi
la vita per cose contro le quali non si può fare altro che
accettare per come vengono poste; ama la vita quanto ama dimostrarlo;
si ritiene più che fortunato ad avere ciò che ha
già
e sa che qualunque cosa riuscirà a prendersi ancora prima
della fine dei suoi giorni l'accoglierà a braccia aperte,
per
questo quando morirà lui avrà il sorriso stampato
sulle
labbra; coglie l'attimo senza farsi domande, preferisce parlare con
le azioni, ha dei principi e valori incrollabili che se gli vengono
toccati è capace di trasformarsi e diventare irriconoscibile
nonché fortissimo; non gli importa nulla del dolore fisico
perché è convinto che ci sia qualcosa di
più
importante come il cuore e l'anima delle persone ed è
disposto
a tutto pur di difendere ciò che sta a cuore ad un altro,
allo
stesso modo è pronto a rischiare la vita per i suoi amici
senza esitazioni.
Lui
ha un modo tutto suo di vedere le cose e così facendo le
trasforma completamente; c'è un intero mondo da scoprire con
Rufy.
Insomma
gli piace vivere!
Lo
sguardo che ha in questo momento è uno di quelli
indecifrabili
che usa quando è in uno stato d'animo particolare, ma non
arrabbiato; Zoro non può fare a meno di chiedere a fior di
labbra:
-
Cosa c'è?-
Rufy
non riflette molto su quello che dice, come ogni volta, e mantenendo
un tono serio ma allo stesso tempo semplice e leggermente sorpreso
risponde:
-
E' strano...quando adesso ti sei alzato da me ho sentito qualcosa
dentro...dispiacere...stavo bene com'eravamo, ma del resto mi piace
sempre stare con te!-
Non
prova imbarazzo ad esprimere i suoi sentimenti, gli sta dicendo
ciò
che prova per lui con la più naturalezza del mondo e Zoro lo
sta ascoltando a bocca aperta per la spontaneità e
sincerità
con cui si sta aprendo.
-
Io sto bene anche con Nami, Sanji, Usopp, Chopper...ma con te
è
diverso, non so come dire...vorrei sempre annullare la distanza che
c'è fra noi, ma non so come fare e non capisco bene il
perché
di queste cose. Ad ogni modo siccome non mi fanno male neanche mi
spaventano questi miei stati d'animo strani e incomprensibili.
Capisci
quello che sto dicendo?-
Finalmente
il ragazzo di fronte a lui si ricorda di chiudere la bocca lasciata
aperta fin ora, ma in fin dei conti lo sapeva che anche Rufy provava
i suoi stessi sentimenti, si era sempre chiesto quando se ne sarebbe
reso conto ma più di tanto non ci faceva caso, a parte
quando
per un motivo o per l'altro finivano per scontrarsi oppure si
ritrovavano ingarbugliati a causa dell'esuberanza di Rufy nell'usare
i suoi bracci gum gum.
E'
sempre stato bene così Zoro, in parte perché ha
una
forza di volontà fuori dal comune, la stessa che gli
permette
di fare cose assurde con risultati vincenti, che gli permette di
portare avanti le sue idee, i suoi sogni, le sue promesse... in parte
invece perché era certo, come per ogni cosa in cui lui
crede,
che Rufy avrebbe capito da solo ciò che prova per lui.
Lo
spadaccino non ama parlare e anche ora dimostra di essere di poche
parole, tuttavia fa solo quello che si sente di fare, non gli sembra
vero di potersi lasciar andare in questo modo, di mostrare una nuova
parte di se, di scoprirsi, e ne è contento perché
di
fronte a se ha Rufy, colui che lo conosce e comprende meglio di
chiunque altro, colui che gli vuole bene senza nemmeno saperlo
esprimere, colui che è disposto anche a dare la vita per
lui,
colui che gli starà accanto fino alla fine dei suoi giorni.
-
E dimmi, così il tuo bisogno si soddisfa almeno un po'?-
Detto
ciò si avvicina quel tanto che basta per sfiorare le labbra
con le sue portando lentamente una mano sulla sua guancia, mantiene
gli occhi aperti per vedere la sua espressione che impercettibilmente
si rilassa sempre più diventando via via più a
suo
agio, un senso di gioia incontaminato si fa strada nel ragazzo moro
che si limita a chiudere gli occhi, posare le mani sulle braccia del
compagno e a schiudere la bocca per far approfondire il bacio.
Solo
un secondo si interrompe per rispondere alla sua domanda:
-
Sapevo che mi avresti capito.-
Per
poi riprendere il discorso coi fatti da dove l'avevano interrotto.
Finalmente
Zoro può lasciarsi andare senza pensare più a
nulla, è
libero di esprimere i suoi sentimenti quanto e come vuole, libero di
amare quella persona fantastica di cui si è innamorato ormai
da tempo, può lasciare che i loro animi prendano il volo
senza
il loro permesso perché è tutto perfetto
così
com'è; ora le parole sono veramente superflue ed ha appena
trovato un nuovo modo per esprimersi che non sia il combattere; gli
sembra strano poter provare questo tipo di felicità diversa
da
quella che prova solitamente con gli altri del gruppo, ma lui
è
abituato a non farsi domande sulle sue azioni e non lo farà
nemmeno ora.
Fa
scorrere anche l'altra mano lungo il suo fianco fino a salire piano
per arrivare ai suoi capelli neri, immerge le dita lunghe in mezzo
alle ciocche spettinate unendo i loro corpi mentre Rufy infila le sue
sotto la maglietta del compagno accarezzando la schiena calda dai
muscoli tirati e tesi come quelli delle braccia, questo gesto fa
gemere impercettibilmente Zoro allora l'altro incuriosito dal motivo
per cui gli abbia fatto provare piacere continua per vedere in che
altro modo è capace di ridargli la stessa sensazione, con la
punta delle dita risale la spina dorsale poi è costretto a
staccarsi dalle sue labbra per procedere meglio l'esperimento, mette
la testa nell'incavo del collo e mantenendo gli occhi aperti guarda
le mani e la schiena che si muovono, per permettergli una migliore
visuale di ciò che sta facendo gli alza innocentemente la
maglietta stretta; una volta terminato tutto lo spazio a disposizione
sul dietro passa al davanti con molta tranquillità, non ci
vede nulla di male e anche se non capisce bene il perché,
gli
piace sapere che la fonte del piacere di Zoro sia lui, se trova
qualcosa che gli piace continua a farlo senza fermarsi a pensare.
Con
molta curiosità procede sui pettorali e addominali ben
scolpiti solcati dalla lunga e profonda cicatrice che a suo tempo
l'ha fatto soffrire anche senza darlo a vedere, è
concentrato
su di essa e non nota lo sguardo di abbandono dell'amico.
Con
sua immensa ingenuità ritenendo che anche lo spazio a sua
disposizione sul torace sia finito e credendo che non ci sia
più
altro da esplorare, torna sulla bocca di Zoro lasciandolo leggermente
stralunato...eh si, dovrà fare un gran bel lavoro con quel
ragazzo!
Le
prime luci dell'alba li sorprendono abbracciati sull'erba fuori dal
fosso e accanto alla tigre morta, non stanno dormendo ma guardano il
cielo che sta albeggiando, la mente è vuota e gli animi
leggeri, sereni, come se ogni tassello del puzzle sia andato a posto.
Rufy
candidamente si decide a parlare per primo (non c'erano dubbi che
fosse lui il primo ad interrompere questo maestoso silenzio! Ndio):
-
Senti Zoro...in questi casi cosa si dovrebbe dire all'altro?-
Zoro
abbozza un sorriso per la solita spontaneità
nonché
incredibile serietà con cui gliel'ha chiesto e non
può
fare a meno di rispondere allo stesso modo:
-
Immagino che andrebbe detto qualcosa tipo 'ti voglio bene', che ne
dici?-
L'altro
finalmente torna al suo bel sorriso contagiante e disarmante:
-
Si, mi piace...suona bene!-
Questa
risposta fa sorridere a sua volta il ragazzo che il più
delle
volte sta serio, cosa che non sfugge al compagno tanto che saltando
in piedi davanti a lui si mette a gridare saltellando felice come un
bambino:
-
Mi hai sorriso mi hai sorriso!-
Ignorando
che l'aveva già fatto quando lui dormiva!
Lo
spadaccino senza farsi troppi problemi si alza e prendendosi le tre
spade in una mano e la coda della tigre nell'altra si incammina in
silenzio.
Al
moro non ci vuole molto a capire dove sta andando e mantenendo il
tono gioioso di prima fa andandogli dietro:
-
Si che bello, andiamo ancora a caccia così Sanji
sarà
contento!-
-
Perchè, la tua pancia no?-
Le
risate e il sole che continua ad alzarsi nel cielo accompagnano i due
ragazzi che completano un quadro veramente perfetto, testimonianza
che nulla è cambiato.