Lascia Che Sia
zoro rufy

CAPITOLO 3: "LA PRIMA VOLTA"


E' una maledetta sera d'estate, si scoppia dal caldo e l'ultima cosa che verrebbe voglia di fare con quest'afa sarebbe allenarsi al chiaro di luna, eppure è proprio questo che fa Zoro.
E' seduto a gambe incrociate su uno dei cornicioni del ponte e come fa sempre per allenarsi in solitudine(lui o dorme o si allena), sta alzando e abbassando uno dei suoi enormi manubri di ferro; è a torso nudo e le goccioline di sudore gli corrono lungo i muscoli ben scolpiti della schiena e del torace, la bandana nera dai riflessi verdi è legata al braccio sinistro e i tre orecchini al lobo tintinnano impercettibilmente, i capelli corti dai riflessi argentati a causa della luna sono spettinati e bagnati dal sudore, l'espressione è la sua solita: corrucciata, musona, sembra che stia dicendo: 'ma che cazzo vuoi?'.
" Ma cosa devo fare con lui? Che tipo assurdo! E' la millesima volta che mentre mi bacia 'esplorando' il corpo, arrivato all'altezza dei pantaloni si ferma sostenendo che non c'è più nulla da 'visionare'...io non sono bravo a parole, come glielo dico che c'è ben altro da...'visionare'? Prima mi eccita e poi ingenuamente si blocca lasciandomi in uno stato pietoso! E mi viene pure a dire 'che fai?' con quel sorriso innocente...allenarmi è l'unico modo che conosco per sfogarmi un po'!"
A quanto pare non gli vanno poi così bene le cose nella nuova vita di coppia con Rufy!
Bè, bisogna ammettere che non è facile essere fidanzati con uno che ha il cuore puro e innocente, ingenuo come quello di un bambino, ma del resto Zoro lo sapeva , sapeva benissimo come sarebbe stata da li in poi, conoscendolo meglio di chiunque altro era inevitabile questa situazione, ma il fatto è che lo spadaccino non ha quel tipo di carattere buono e paziente da spiegargli come si fanno certe cose e cosa si deve fare in determinate situazioni, non è il più indicato ad indirizzarlo in quel senso e il corpo ha bisogna anche di altro oltre che a coccole semplici e dolci!
Rufy non ha colpa, non ha mai avuto esperienze del genere perchè fin da piccolo ha solo pensato ad allenarsi e a diventare un forte pirata, anzi il Re dei pirati, quindi non si è mai interessato a questo genere di soddisfazioni ed ora è alla sua prima esperienza, vuole molto bene a Zoro, prova un sentimento profondo per il ragazzo, speciale ed unico, ma talvolta non basta questo per soddisfare l'altro, e questo lo deve ancora capire interamente, anche se è decisamente sulla buona strada!
Con lo sguardo fissa l'orizzonte del mare che si vede appena grazie alla fioca luce argentea della luna che si riflette sul mare nero, profondo e infinito, è assorto e si rivede con gli occhi della mente la scena di poco fa...non si accorge dei passi che gli si avvicinano dietro di lui, stranamente non sente una presenza accanto a se, for4se perchè non è minacciosa e lo spadaccino aguzza i sensi solo per quelle pericolose.
Mentre lui è con la testa da un'altra parte, rilassato in un certo senso, allenarsi lo fa rilassare, una cosa gelida gli percorre la schiena, parte dal collo, scende lungo la colonna vertebrale per arrivare lentamente appena sopra l'osso sacro e fermarsi proprio lì.
Infine una voce familiare gli arriva all'orecchio sfiorandolo con le labbra e facendogli così venire ancora più brividi di quanto quella cosa fredda gli abbia trasmesso:
- Come sei sudato...hai caldo?-
La faccia di Zoro è encomiabile: occhi spalancati, bocca che tocca il pavimento, mille goccioline di sudore freddo che gli cadono sul viso.
Per evitare di cadere in mare decide di prendere almeno un po' il controllo di se e di scendere da quel cornicione non più tanto sicuro, in piedi davanti a Rufy si fissano con sguardi completamente diversi, il moro ha malizia e ironia, invece l'altro è stralunato e basta.
Con una mano tiene ancora il manubrio pesante e grosso e scrutando il giovane davanti a lui riesce a constatare che ha un cubetto di ghiaccio in mano e il suo solito abbigliamento trasandato nonchè il sorriso di sempre stampato in volto, la cosa insolita è che ha lasciato il cappello in camera, dove erano poco fa insieme.
- Visto che prima sei uscito mentre ci coccolavamo e ti sei messo ad allenarti ho pensato che avessi caldo, così ho cercato di rimediare...ora che ti vedo così sudato credo di aver fatto bene, no? Guarda, sei bagnato perfino nei pantaloni!-
E dicendo ciò decide di fare la mossa più furba della serata: mette il cubetto dentro i pantaloni e slip del compagno che a sua volta sbianca di colpo e torna a spalancare occhi e bocca, peccato che come ciliegina sulla torta si fa anche sfuggire il manubrio di ferro dalla mano facendolo finire sul suo piede...quanto sarà stato? 1 tonnellata? Ecco, immaginatevi una tonnellata di ferro sul piede!
Cacciando un urlo che fa sfondare i timpani di Rufy non sa che fare per prima, se togliersi il peso dal piede oppure il ghiaccio da quel posto sacro!
- Ehm, Zoro? Stai bene?-
Il capitano notando la brutta cera che ha il ragazzo di fronte a se comincia effettivamente a preoccuparsi, ma non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello che la causa possa essere stato lui!
Rufy non lo fa apposta, è fatto proprio così!
Nella cabina di Zoro, qualche ora più tardi, c'è l'interessato con il piede fasciato da Chopper poco prima, e Rufy che lo fissa con un aria lontanamente preoccupata, seduto di fronte a lui.
Non c'è bisogno di specificare il muso lungo che ha lo spadaccino, gliene capitano di tutti colori da quando sta con Rufy, sa bene che non se ne rende nemmeno conto e di certo non per questo gli vuole meno bene, anzi...l'amore che prova nei suoi confronti non muterà mai, ma si chiede ancora come fargli capire come si trattano i fidanzati, come spiegargli in cosa consistono i bisogni sessuali?
Dubita che ci riuscirà mai!
Tutto ciò ovviamente non giova al suo umore che già di natura è scorbutico, ora con questo problema è diventato ancora più ombroso e intrattabile e Rufy ha subito notato questo cambiamento e non sa mai come aiutarlo a tornare sereno...nei limiti del suo carattere naturalmente!
- Zoro, ma ti fa tanto male?-
Senza accennare ad un sorrisino risponde:
- Non è per il piede che sono così!-
- allora stai male per qualcos'altro? Magari hai fame? Dico a Sanji di fare qualcosa da mangiare.-
Il moro cerca di rendersi utile, gli dispiace vedere il suo ragazzo in questo stato.
- Ma no, non ho fame stai qua.-
La voce di Zoro comincia ad addolcirsi vedendo i tentativi simpatici di rendersi utile; capisce che non vuole vederlo così corrucciato, crede che stia male fisicamente per qualche motivo misterioso, invece si tratta di un altro tipo di malessere, uno di natura più naturale e ovvia anche se per Rufy non è così semplice da comprendere, per lui è un malessere strano e incomprensibile.
E' diverso da quella volta che Zoro ha avuto la febbre alta, quella era a causa della ferita profonda infertagli da quel tipo dagli occhi di falco, in quell'occasione la ferita già grave per conto suo, si era infettata e combattendo contro Arlong e i suoi uomini pesce si era aggravato facendogli venire la febbre. Non era al pieno delle sue forze, Rufy l'aveva capito subito, conosceva bene la sua potenza e di cosa era capace, ma in quello stato era stato anche più bravo delle aspettative, aveva combattuto e fatto fuori una grossa quantità di uomini pesce insieme a Sanji, sapeva che non sarebbe riuscito a sconfiggere anche Arlong perchè stava troppo male ed era svenuto già altre volte nel campo di battaglia, quella volta ha saputo come aiutarlo, non si è nemmeno preoccupato per lui, era forte.
Ma ora come aiutarlo?
Non è lo stesso tipo di malessere.
Non capisce.
- Cosa posso fare? Come posso aiutarti?-
Dice avvicinandosi ancora di più al volto sorpreso del compagno.
No, Zoro non ce la fa più, vedendolo così vicino a se e preoccupato per la prima volta per lui, non riesce a stargli ancora lontano.
Senza pensarci più molto decide di lasciarsi andare e dire e fare quello che gli viene, lascerà che le parole vengano da sole.
Zoro si tende a sua volta avvicinandosi di più al moro e piegando la testa dall'altro lato in modo da mostrargli il collo libero dice con voce bassa e roca dal desiderio che torna prepotente ad insinuarsi in lui:
- Baciami qui!-
Mentre col dito indicava il punto in cui la giugulare batteva invitante.
Rufy non comprende bene il motivo di questo, come può sentirsi meglio in questo modo?
Ma se Zoro gli ha chiesto questo avrà i suoi motivi, non si metterà di certo a contestarlo, e poi questo è un metodo decisamente piacevole per curare!
Senza rifletterci più di tanto si siede a cavalcioni sopra l'altro e appoggiando delicatamente le labbra nel punto indicato e prende a dargli tanti piccoli dolci baci, sente la giugulare battere sempre più freneticamente e questo dona piacere anche a lui, si lascia andare ancora di più, oramai non si controlla, lascia fare al suo istinto come sempre, lentamente comincia ad aiutarsi oltre che con la bocca anche con la lingua, alcune ciocche nere dei capelli gli ricadono sul volto coprendoglielo e sfiorando a loro volta la pelle abbronzata dello spadaccino creandogli altri brividi di piacere, ora sta decisamente meglio.
Questo modo di indirizzarlo non è affatto male, lo dovrà tenere a mente, senza ricollegare più il cervello per nessun motivo al mondo sposta la mano che prima indicava il collo, ora è al centro del petto:
- Ora qua.-
Rufy non se lo fa ripetere e senza avere alcun pensiero nella mente si limita solo a fare quello che gli chiede il compagno e il suo istinto, con la lingua si sposta silenzioso e lento nel secondo punto indicatogli e riprende da li da dove aveva interrotto.
Beatitudine ed eccitazione si insinuano in entrambi, Zoro non può fare a meno di mostrargli un altro punto, il capezzolo:
- Qua-
Senza esitazione o imbarazzo si sposta sensualmente prima leccando poi succhiando privo completamente di coscienza, sente le mani di Zoro fra i suoi capelli e questo insieme al sapore della sua pelle per lui è come un droga che gli impone di continuare e volere di più.
Sa che c'è di più.
Al gemito di piacere che esce dalle labbra del ragazzo sotto di lui si sposta da solo sull'altro capezzolo con la voglia di dargli ancora di più, di dare e prendersi.
Zoro buttando la testa all'indietro fra i gemiti di piacere riesce a pronunciare solo una parola:
- giù-
Il moro prosegue il suo viaggio di 'soccorso' percorrendo sempre con la lingua la lunga cicatrice che attraversa l'addome e lo stomaco del compagno, delicato e seducente come non lo era mai stato, sembra un altro e probabilmente a trasformarlo così è stato il desiderio di aiutare il suo ragazzo che quella sera più delle altre volte non stava bene.
Cominciando a muoversi impercettibilmente e inconsciamente sopra di lui, Rufy sente la voce tremante e carica di emozione e desiderio.
- ancora di più.-
Non si accorge che le sue mani hanno preso sicure i pantaloni del compagno e glieli stanno tirando giù, per la prima volta da quando sono insieme sta succedendo, sta passando oltre, non è più il ragazzo ingenuo e puro di sempre, per il suo amore è riuscito a cambiare e non se ne è nemmeno reso conto, è una cosa a livello interiore, inconscia.
- lì-
Dice solamente Zoro, a queste parole Rufy non può fare altro che arrivare al membro eretto dall'eccitazione e toccarlo timidamente con la punta nella lingua. Anche se non sa come fare perchè non ha mai fatto una cosa del genere, si lascia guidare dal suo istinto.
Sa che gli piace, gli piace immensamente, gli piace Zoro eccitato fino all'inverosimile a causa sua, la sua espressione sensuale e abbandonata, la sua voce roca e al limite come il resto del suo corpo che sembra debba esplodere da un momento all'altro grazie al suo tocco, come lo chiede e lo desidera, come lo accarezza, il suo corpo atletico e muscoloso che si tende sotto le sue mani e la sua bocca, la sua lingua assetata di lui, gli piace questo nuovo modo per dare piacere al suo compagno, sapere che c'è ancora qualcos'altro che lui può fare per il suo amore, gli piace chiamarlo amore fra un bacio e l'altro lungo la sua pelle sudata e imperlata.
Gli piace il suo sapore anche ora che è venuto nella sua bocca con un gemito incredibile che solo quello l'ha fatto eccitare il triplo.
Ed ecco che ora finalmente può tornare ad unire le loro labbra dolcemente e sensualmente, scambiandosi sguardi languidi che chiedono ancora di più l'uno dall'altro.
Continua a muoversi audacemente e seducente sopra Zoro, facendo strofinare le loro virilità attraverso la stoffa dei pantaloni di Rufy; ad entrambi sfugge un mugolio mentre la mente continua ad annebbiarsi sempre di più.
Desiderano di più.
Devono liberarsi insieme ai loro animi incontenibili.
Le dita di Zoro vanno sui vestiti del moro e mentre scendono per arrivare ai pantaloni slaccia anche la maglia senza maniche facendola cadere via con le labbra che prendono a baciargli e accarezzargli languido il petto. Quando anche lui è nudo si alza tenendolo per le gambe che allaccia intorno al suo bacino immediatamente, Rufy chiude gli occhi preferendo lasciarsi fare completamente dal compagno, cerca la sua bocca e trovatala inizia un altro bacio pieno di passione.
Ora Zoro ha disteso il moro nel letto sotto di se e adagiandosi sopra di lui delicato porta le labbra all'orecchio per sussurrargli dolce come non lo è mai stato:
- Stai tranquillo, fidati di me.-
Cingendogli il collo con le braccia risponde:
- Mi fido.-
Con un'ultima carezza si alza leggermente, porta le gambe dell'altro sulle sue spalle e scivola leggero e piano dentro di lui.
Il dolore è acuto ma ora sono l'uno dentro l'altro, un unico essere, un tutt'uno, la perfezione, l'amore che si può vedere e toccare per una frazione di secondo, neanche ora hanno bisogno di parole per esprimersi e capirsi, completi come lo sono sempre stati.
Ora la calda notte estiva può proseguire tranquilla e serena come lo è sempre stata e lo sarà sempre, mentre la luna continuerà il suo corso solitario ma in fondo non tanto, fra le stelle che abitano il cielo.
La luna, regina incontrastata di quel meraviglioso manto nero, è l'unica testimone di due splendidi amanti che quella notte hanno raggiunto il segreto primo dell'amore, si sono fidati lasciando che ogni cosa prende il suo corso.
Lasciando che sia.