Legend
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CAPITOLO II:
INCANTO
" Incantato. Rimasi incantato a fissare la sagoma in penombra di quella figura che sembrava femminile seduta su quell'unicorno maestoso. Non avevo proprio idea del perchè me ne stavo fermo immobile ben consapevole della mia nudità della quale non mi vergognavo affatto, a qualche metro di distanza da quella persona che ad essere sincero non si poteva dire di che sesso fosse. Non lo sapevo proprio. Era strano. Tutto. Ed io per primo. Senza rendermene conto mossi qualche passo fino ad uscire completamente dall'acqua, a piedi nudi camminai fino ad avvicinarmi sfacciatamente, come ero solito fare, a quell'essere. Non scese dall'unicorno e non fece una mossa, ma non importava. Ora lo vedevo. Aveva lunghi capelli mossi del colore del ghiaccio. Gli occhi erano grandi e privi di pupilla ma dello stesso colore dei capelli. Erano freddi come non saprei dire, più del gelo stesso. Non erano nemmeno posati su di me, sembrava non mi vedessero. Mi diedero una sensazione fortissima indefinibile a parole, non so ancora se mi piacque oppure no. Solo un lungo brivido attraversò il mio corpo bagnato. Le sue labbra sottili ma ben disegnate erano quasi bianche e piccole, incurvate verso il basso. I lineamenti del volto erano tutto l'opposto del suo essere, erano dolci e delicati, femminei senza dubbio. La pelle assolutamente bianca appena appena tendente verso un leggero azzurrino, mi ricordava la neve appena caduta di notte....quando il sole non splende i minuscoli fiocchi che ricadono sulla terra assumono quello strano colore, un lontano azzurro...celeste...e sicuramente anche la sua pelle era altrettanto fredda.. Quel che mi sorprese fu il suo corpo, sottile e affusolato ricoperto di veli su tutti i toni del mare. Non è che presentasse le classiche curve da donna ma io ero convinto che lo fosse. Tuttavia era strano.
'...il Principe...'
Ancora quella voce ne femminile ne maschile. Una consapevolezza assurda. Quella voce era di quella persona davanti a me. Dunque era il Principe di quel posto incantato. Un ragazzo. E nemmeno più grande di me. Non l'avrei mai detto sinceramente. Una cosa fra le tante che non capivo era il perchè del suo sguardo fisso e della sua voce che mi arrivava direttamente alla mente, la sua bocca non si muoveva, parlava col pensiero. Che fosse cieco e muto? Eppure mi dava l'idea di una grandissima forza e fermezza. Mi sentivo inspiegabilmente sottomesso a lui, dentro di me sentivo che non potevo competere con nessuna di quelle creature. La ragione mi diceva che era un Principe e che dovevo inchinarmi ad esso, ma il mio smisurato orgoglio mi diceva che non mi sarei mai chinato davanti a nessuno, Dio o imperatore o principe che fosse non l'avevo mai fatto e non avrei certo iniziato ora. Lui non era il mio Principe e quella non era la mia terra, se mai io non stessi sognando e fosse tutto vero!
Una strana sensazione mi pervase in quel momento. Il Principe stava per parlare , non so come ma lo sapevo. Non aprì nemmeno ora la bocca, parlò col pensiero direttamente nella mia testa.
'Straniero, hai bisogno di qualcosa?'
Aveva una voce indefinibile, era tutto indefinibile, ogni fibra di quel ragazzo che aveva saputo catturarmi. Il tono era distante e freddo. Mi riscossi un attimo e risposi:
- io...si, di vestiti...e di un posto dove stare finchè non capirò che cavolo è successo e dove sono...e come tornare a casa mia.-
il giovane alzò il volto verso il cielo, sembrava guardasse qualcuno, ma in cielo c'erano solo quegli esserini strani e trasparenti quasi, che volavano nel cielo violetto. Allungò un braccio proprio verso di essi e sulla mano aperta vi si posò subito uno.
' Venite piccoli angeli...dategli dei vestiti'
Parlando con loro il tono gli si era impercettibilmente addolcito, ma anche il suo corpo subì un minimo mutamento, ovvero i suoi colori. I capelli e gli occhi assunsero sfumature lilla mentre la sua pelle sembrava avere riflessi rosati, i veli dei vestiti lo stesso colore dei capelli e degli occhi.
Questo era accaduto con l'influenza positiva di quegli esserini? Appena si staccarono da lui tornarono esattamente come prima: azzurro ghiaccio. Forse era stata solo una mia impressione, mi dissi, e non ci pensai più anche perchè la mia attenzione fu subito catturata da quei piccoli spiritelli che il Principe aveva chiamato Piccoli angeli, da lui si trasferirono da me.
Mi circondarono, ora che li avevo così vicini potevo constatare che avevano dei minuscoli occhietti chiusi e una boccuccia altrettanto piccola sempre sorridente. I loro contorni erano viola mentre il corpo stesso era trasparente. Tutti dotati di braccine, manine e gambette che terminavano a punta e con delle alette quasi microscopiche sulla schiena.
Ognuno di essi da che erano intorno a me fermi a che cominciarono a girare prima su se stessi poi su di me, lenti ma via via sempre più veloci, fino a diventare invisibili, solo un leggero venticello mi accarezzava quando venivo sfiorato da loro. Non me ne accorgevo ma trattenevo il fiato e allo stesso tempo chiudevo gli occhi. Stetti così a lungo, un tempo indefinibile. Li riaprii solo quando sentii che si erano fermati. Mi guardai e mi trovai vestito con delle stoffe leggere e sottili che mi cadevano giù morbide e lisce, i toni dei colori erano tutti quelli del rosso e del dorato.
Avrei voluto vedermi, chissà come stavo con quei strani vestiti?
Il Principe si voltò senza guardarmi dicendo:
' Seguimi Straniero'
poi senza nemmeno accertarsi che io lo seguissi o meno si avviò col suo unicorno verso il vulcano con il Protettore di fuoco.
Lo seguii docilmente...cosa strana per me. Non pretesi neanche subito delle spiegazioni; mi sembrava che qualunque cosa avessi fatto avrei rotto l'incantesimo e rovinato tutto....forse che le mie parole suonavano come peccatrici in mezzo a questo paradiso puro?
Non capivo nulla di quel che mi accadeva ma mi piaceva, ogni cosa, e sapevo di non essere in pericolo....forse continuavo ad accettare tutto quel che mi capitava senza fare una piega perchè in fondo credevo di stare sognando...magari in realtà il tornado mi aveva fatto cadere in coma e questo era il sogno....quando mi sarei svegliato avrei ricordato tutto? Chi lo sapeva...
Il Principe nonostante fosse sull'unicorno non correva, andava piano rispetto a me che ero a piedi. Aggirammo il vulcano e ci trovammo in un bosco ove gli strani ed enormi alberi fungevano da....case credo...abitazioni. non so come lo capii visto che sembrava non ci fosse anima viva, ma una voce, la solita, me lo diceva. Si deve essere stato così. Al centro del bosco si intravedeva una radura con un salice piangente notevole. Che fosse lì dove viveva il Principe? Era tutto sempre più strano. Ma non fu li che mi condusse, bensì in un altro albero, era un castagno; pronunciò inespressivamente parole incomprensibili in una lingua sconosciuta e si aprì un passaggio che sembrava piccolo e stretto. Entrammo e immediatamente venimmo catapultati in un altra dimensione, una casa vera e propria....non sembrava affatto di essere in un albero. Tutti i mobili erano in legno ma non mancava nulla...mi sembrava di essere in una baita in montagna. Il profumo di legno fresco m'inebriava donandomi una piacevole sensazione. Il ragazzo aveva lasciato fuori il suo unicorno e mi precedeva a piedi con passo fiero e sicuro senza voltarsi. Al centro della stanza si fermò e si voltò verso di me mantenendo lo sguardo alto, sembrava sempre non vedermi.
'Puoi stare qua finchè non troverai quel che cerchi'
freddo, immancabilmente freddo. Io risposi senza riflettere, come ero solito fare, provocante:
- Come fai a dire che cerco qualcosa? E soprattutto come sai che non sono pericoloso?-
nemmeno allroa mi guardò sembrava mi passasse sempre attraverso.
'Io so. La Guardiana ti ha accolto, il protettore non ti ha cacciato, la Purificatrice ti ha guarito e il Creatore non si è svegliato'
ancora una volta rimasi senza parole...non perchè aveva parlato tanto per i suoi gusti ma perchè la sua voce mi piaceva, più l'ascoltavo e più ne rimanevo incantato...era gelida, piatta, graffiante...distante...non mi sarei mai aspettato una specie di spiegazione da parte sue. Ero preparato a non capirci nulla! Così azzardai un altra domanda...forse mi avrebbe risposto ancora. A pensarci ora forse fu un po' troppo sfacciata e impudente...soprattutto perchè gli davo del tu da subito...ma allora non mi fermavo mai a riflettere...ero narcisista e orgoglioso...tutto questo alimentato dalla mia impulsività e imprudenza...effettivamente avevo un pessimo carattere!
- Me sei ceco e muto? Per caso pure sordo?-
Per la prima volta sembro posare i suoi occhi su di me ma forse fu solo una mia impressione...una frazione di secondo che sembrò che i miei piedi si congelassero.
' A te non dovrebbe importare. Per te non è necessario che io risponda a queste tue domande!'
- ma...- poi mi fermai accorgendomi che non sapevo come ribattere. Che razza di risposta era? Ok che ogni cosa intorno a me era strana ma...lui lo era più di tutti! Non lo capivo affatto...quella sarebbe stata una lunga e faticosa permanenza....questo era l'unica certezza che avevo.
- ma posso almeno sapere che posto è questo?-
era sempre più convinto di sognare....ero un po' in dubbio effettivamente, ma dopo quella risposta divenne una convinzione, perciò stetti da subito al gioco....già, come essere in un gioco di ruolo. Non avevo preso nulla sul serio, sicuro che prima o poi mi sarei risvegliato dal mio coma.
' L'isola dei quattro Dei. L'isola leggendaria. Il suo nome è Legend ed è più grande di quel che tu vedi qua.'
Stop. Solo questo e già mi stava antipatico.
Mi sembrava più che lecito fare quelle domande, perchè doveva trattarmi così? Era come se fossi il peggiore dei suoi servi e questa per me era una cosa inaccettabile. La vedevo così in quel momento. Preferii avere il meno a che fare con lui.
- ehi, un altra cosa...devo chiamarti Principe anche io?-
solo un occhiata siberiana molto eloquente in risposta. Era un si.
Già, decisamente antipatico!
Per l'ennesima volta in poco tempo mi voltò le spalle e disse:
' Vieni.'
- come devo fare per entrare e uscire da solo da sto posto?-
' Basta che appoggi la tua mano sul tronco e si apre da solo. Ma solo con la tua mano funzionerà. Da ora questa è la tua casa..'
Avevo un sacco di altre cose da dire e chiedere ma nonostante tutta la sfacciataggine di cui ero capace non mi azzardai a dire altro. Mi limitai a seguirlo nella speranza che si decidesse a spiegarmi di più. Una volta fuori dal passaggio o dimensione, come la si voleva chiamare quella cosa strana, si richiuse da sola tornando ad essere tutto un normalissimo tronco con tanto di radici e rami!
Mi guardai attorno più attento e notai che il suo grande unicorno non c'era più. Verde e alberi ci circondavano...e gente, finalmente si vedeva tanta gente, ognuna che faceva qualcosa ma erano tutti sorridenti, sembravano persone normalissime con vestiti uguali ai miei. Affrettai il passo dietro la sua camminata che lì per lì definii superba ma che in realtà era maestosa e regale. Ogni fibra del suo essere rivelava il suo grado, lui era un vero Principe. Peccato che allora preferivo vedere le cose a modo mio, probabilmente perchè non avrei mai ammesso di trovarmi di fronte ad un ragazzo più bello di me. Mi portò da una donna, era adulta ma nulla di speciale.
'Lei è l'Amica. Amica, lui è lo Straniero. Lei ti dirà tutto quel che vuoi sapere. Sarà il tuo punto di riferimento d'ora in poi.'
un modo molto carino e composto per dirmi di non rompermi ple palle e togliermi dai piedi!
La donna si inchinò a lui con fare sottomesso, dopo di che senza guardarmi, salutare o far altro se ne andò con la sua camminata fiera che si notava subito. Vidi che al suo passaggio tutti si chinavano leggermente per poi tornare a fare quel che facevano prima. Entrò nel salice enorme davanti alla radura, allora era veramente la sua casa. Avrei voluto vederla, doveva essere speciale.
Ma ora era tempo di spiegazioni finalmente!
- ciao Straniero. Posso darti del tu, vero?-
la donna dal sorriso cordiale mi parlò subito, sembrava allegra. Con uno sguardo capii subito che aveva una parlantina fuori dal comune. Tuttavia non potevo certo dirle di non azzardarsi ad avere tutta questa confidenza con me...probabilmente sarebbe stata l'unica amica non solo di nome ma anche di fatto!
- Certo.- cercai di essere gentile ma era estremamente difficile!
- Così hai già conosciuto il Principe. Bello, vero? È amato da tutti, amato e rispettato. Siamo in buone mani!-
Alzai un sopracciglio a queste parole, tutti quegli aggettivi positivi secondo me non gli si addicevano affatto.
- bello? Sarà pure bello ma non mi sembra niente di speciale, e poi non capisco come possa essere amato da tutti, io già non lo sopporto. Si da troppe arie!-
- non sta a me dirlo ma mi sembra che neanche tu in quanto ad arie non scherzi, sai? Comunque imparerai a conoscerlo se te lo permetterà...a conoscerlo e ad amarlo.-
avevo ragione sul suo conto...aveva troppa parlantina e il mio sguardo severo non bastò a smontarla, fece finta di nulla e disse allegramente:
- vieni, facciamo una passeggiata mentre mi chiedi quel che vuoi sapere!-
cominciammo a girare per il bosco, c'era tanto verde puro da far male agli occhi.
- Ma voi non avete nomi normali?- iniziai la mia serie di domande incuriosito.
- Nomi normali? Perchè, non sono normali questi? Bè, ad ogni modo i nostri nomi veri e propri vengono decisi quando diventiamo abbastanza grandi e i nostri ruoli e qualità vengono definite bene. Da piccoli ci chiamano 'figlio di...' accompagnati dai nomi dei nostri genitori. Qua tutti ci conosciamo e tutti hanno una loro posizione precisa, il Principe ci conosce uno ad uno per nome e sa le nostre qualità e come siamo fatti. Ma tu forse avevi un altro nome, prima di arrivare qua?-
risposi sorpreso:
- si...io mi chiamavo David. Quindi voi veramente vi chiamate così? Tu Amica, lui Principe...-
Ora era lei a stupirsi:
- certo...il tuo si che è strano...David....che vuol dire? Che razza di nome è?-
Anche lei aveva la lingua decisamente lunga, mi assomigliava sotto questo aspetto. Indignato risposi a mia volta:
- il mio è normalissimo e pure bello....significa 'amato'!-
- e allora perchè non ti chiami Amato invece che David? Ad ogni modo qua per ora sei ancora Straniero....quindi dovrai abituarti a questo nome!-
non mi piaceva molto la piega che stava prendendo il mio sogno...era mio e allora perchè decideva tutto da solo? Preferii cambiare discorso:
- Parlami di questa isola...o mondo...non so come chiamarlo. Il Principe mi ha detto che si chiama Legend e che è l'isola leggendaria dei quattro Dei. Ma io non ne ho mai sentito parlare.-
- è un mondo che è sempre stato, non so dove sia situato di preciso nell'universo, altri come te sono capitati qua in passato ma se ne sono andati subito, loro lo chiamavano un altra dimensione. Poi però diventavano cattivi e prepotenti cercando di impadronirsi del regno e del potere dei quattro Dei. Costringendo così il Principe a cacciarli e il Protettore a mandarli via con la forza. Noi abitanti siamo sempre stati qui e capisco che tu Straniero non abbia mai visto un posto del genere. I quattro Dei sono coloro che rendono speciale questo posto.
La Guardiana che sta sulla montagna ha il potere dell'aria, essa è cristallo ma è indistruttibile. Comunica col vento ed è lei che apre le porte di vento che comunicano con altri mondi. Il vento le sussurra quanto è tempo di aprirle per accogliere nuovi esseri come te. Il Protettore che sta sul vulcano ha il potere del fuoco, è l'amante della Guardiana ma il loro destino è quello di guardarsi da lontano senza mai toccarsi ne sfiorarsi. E' fatto di vero e proprio fuoco e lava. Il suo compito è di proteggere con la forza questo mondo e la sua gente e lasciarlo incontaminato. Qualora ci fosse gente nemica con cattive intenzioni, interviene subito e lo caccia. La Purificatrice che sta nel lago è la bambina eterna, ha il potere dell'acqua e guarisce da ferite fisiche chi è buono, purifica tutti, mantiene questo mondo pulito a modo suo, calma gli animi agitati e in tempesta. Dona pace e tranquillità.
Poi c'è il Creatore nell'albero centrale enorme. Ha i poteri del legno e della terra. E' colui che crea ogni singola e più piccola cosa e persona. Da la vita. Tutto ciò che vedi ha avuto origine da lui. Dorme sempre, apre gli occhi solo quando è il momento di Creare qualcosa oppure quando c'è qualche pericolo grave. E' l'essere più antico del nostro universo. Tutti e quattro gli Dei sono inscanfibili e immortali. Con loro parla solo il Principe. Nessuno sa come si è creato questo posto e nemmeno la storia del Principe stesso, egli c'era prima di tutti e non si sa se sia anch'egli immortale, se abbia poteri...è il punto di riferimento di tutti e tutti hanno fiducia in lui. Affidiamo la nostra vita a lui. Tuttavia su di lui non si sa nulla, è freddo e parla pochissimo, ma ci vuole bene e non ci fa mancare nulla e questo mi basta. Solo cose rare riescono a catturare la sua attenzione. Se continuerai a rimane qui con bontà e umiltà imparerai a trattarlo. Ma tu hai tanto da imparare.-
La lunga spiegazione terminò. Non sapevo più che pensare...o meglio pensavo che il sogno era proprio benfatto e che il mio coma doveva avermi leso qualche parte di cervello...
Ad ogni modo ora che sapevo qualcosa di più sul Principe mi sembrava ancora più misterioso ed irraggiungibile.
- Potrò mai tornare nel mio mondo?-
Chiesi con timore la risposta...er come se chiedessi se mi sarei mai risvegliato dal coma in cui ero convinto di essere.
- Nessuno lo sa...solo il Principe sa tutto. Forse solo quando capirai perchè hanno voluto che tu arrivassi qua e adempirai al tuo compito potrai andartene. Il destino non compie mai nulla per caso.-
Il destino....la guardai scettico. Potevo credere a tutto ma non a quello. Non mi piaceva credere che qualcuno decidesse per me della mia vita. Era una cosa che non sopportavo e lo dissi in tono piuttosto duro:
- Nemmeno io compio nulla per caso...senza sapere che cavolo farò...come invece sta succedendo ora.
Sai? Sono abituato ad avere tutta la mia vita sotto controllo...io...non il destino. Non accetto di essere in prigione!-
Ci rimase un po' male ma fu ugualmente gentile:
- Noi qua tutti crediamo al destino.-
- Anche il Principe?-
Non so perchè mi interessasse così tanto sapere ciò che riguardava quel ragazzo, ma lo chiesi.
- su di lui non si sa nulla....cosa creda e in cosa non creda...cosa ami....cosa odi...solo i 'piccolo angeli' che stanno nel cielo hanno il potere di scalfire leggermente quel cuore gelido....ma solo per attimi.-
ero sempre più curioso sul suo conto, chissà se io, primo finora su tutto, sarei riuscito anche ora a scalfire per bene quell'essere dalla barriera di ghiaccio siberiano? La vedevo come una specie di sfida...e a me le sfide piacevano in un modo pazzesco.
Sorrisi fra me e me.
- stasera c'è una festa nella radura del Grande salice. È in onore della Principessa...la sorellina del Principe. Oggi compie gli anni. 13.-
a queste parole la vidi un attimo rattristirsi, strano per una come lei. Un altro velo di mistero cadeva intorno al Principe, ma non era il momento di chiedere altro, specialmente su loro due.
Ci separammo ognuno andò nella propria abitazione per mangiare e sistemarsi prima della festa notturna che avevo idea fosse durata a lungo.
Mi accorsi che in casa con me c'era uno di quei piccoli angeli viola trasparente, potevo parlare con lui di qualsiasi cosa e chiedergli ciò di cui avevo bisogno, lui mi aiutava sempre. Era così dolce che faceva tenerezza anche a me. Queste piccole creaturine avevano veramente poteri speciali. Io non ero mai dolce con nessuno ma con loro mi veniva spontaneo e forse in parte comprendevo ogni minimo cambiamento che avveniva nel Principe quando stava con loro.
Ma non importava...quella sera l'avrei rivisto. Ed ero stranamente impaziente.