Luoghi d'Appartenenza
CAPITOLO
3: E LA GIORNATA NON FINISCE PROPRIO PIU’!!!!!!
Camminavano
tutti in gruppo con una coda umana spropositata per Francesco che,
via via, andava scemando per lasciare i ristretti amici di sempre.
Il
vento soffiava piuttosto freddo spettinando tutti, mentre il mare
grigio non era esageratamente movimentato, il cielo aveva alcune
nuvole e durante il giorno era caduta un po’ di pioggia:
tutto
questo non aveva fermato il così ben assortito gruppo!
Fra
una passeggiata e l’altra sul bagnasciuga, le risate e gli
scherzi
non si sprecarono ma fra tutti si levavano i battibecchi veloci e
acidissimi fra Astrid e Stefano.
-
Allora, Gastrid, come hai intenzione di tornare? -
-
A piedi, piuttosto che tornare in macchina con te!-
-
Ok, ottima scelta, te lo stavo giusto per proporre…-
-
Bene, è l’unica cosa su cui andiamo
d’accordo!-
-
Ovvero? Che tu andrai a piedi?-
-
No, che non vogliamo passare un minuto di più insieme!
Quindi
tela pure che mi dai fastidio…-
-
Cara, dopo di te…-
-
E NON CHIAMARMI GASTRID, IDIOTA!-
-
Va bene Gastrid!-
-
AAAAH! SMETTILA SMETTILA SMETTILA! NON TI SOPPORTO! È DA
TUTTO
IL GIORNO CHE NON MI MOLLI, MACOSA VUOIIIII!!!!!-
Astrid
era scoppiata e Stefano più che soddisfatto del suo lavoro,
stava già escogitando qualcos’altro sghignazzando.
Guardò
a terra e gli venne subito un idea, secondo lui, geniale.
Nella
sabbia c’era una conchiglia, lui la raccolse mentre lei lo
ricopriva gentilmente di insulti, la lavò
nell’acqua di mare
e poi interruppe quel fiume infuriato con un sorriso da damerino e
una faccia tosta da prendere a schiaffi!
La
porse alla bionda e disse:
-
Questo è in segno del nostro amore….facciamo
pace, tesoro!-
-
Cos’è, il pegno del matrimonio?-
Disse
cinica e senza impietosirsi. Guardò gli occhi che dicevano
‘tienila ti prego’ e si mise a ridere per quanto
buffo era, forse
era la prima risata della giornata!
Lui,
Stefano, reputato antipatico ed odioso da lei, con le sole
espressioni facciali fu capace di farla scoppiare a ridere di gusto.
Decise
di tenere la conchiglia, chissà che non si convincesse a
lasciarla in pace!
Lo
guardò attentamente, in fin dei conti non era male, aveva i
suoi pregi….molto nascosti e confusi….tanto che
non riusciva
ancora a capirli…ma era riuscito a farla sorridere e
distendere
almeno per un attimo. Era riuscita a dimenticare il suo odio
più
o meno profondo per la gente. Anche se era stata molto al centro
dell’attenzione e fatto fare diverse figuracce si era
rilassata e
non aveva pensato che voleva tornarsene a casa, o meglio
l’aveva
pensato ma solo mentre insultava Stefano. Spesso a dire il vero, ma
solo simbolicamente!
Era
riuscito, a modo suo, a farla stare…bè, non bene
ma nemmeno
chiusa in sé stessa, non eccessivamente selvatica e
scontrosa,
insomma!
Lo
rivalutò per un attimo mentre ripresero a camminare con gli
altri lungo la spiaggia. Alcuni giocavano a spingersi
nell’acqua
per bagnarsi i piedi e Astrid che rimaneva rigorosamente asciutta
rideva malamente di loro, non se ne era resa conto ma Stefano
l’aveva
contagiata più del previsto!
Sembrava
andassero visibilmente più d’accordo, cinque
minuti circa
senza battibeccare o litigare.
Veramente
lei lo stava rivalutando. Aveva capito che se si metteva in testa una
cosa la otteneva, quindi ora, forse, si era messo in testa di fare
pace.
Illusa!
-
Gastrid!-
-
COSA!?-
-
Oh, non serve che mi rispondi in modo così
pronto…-
-
Idiota…era per dire…che cazzo dici?-
-
Ma come parli?-
-
Perché, come parlo? Sono chiara no?-
-
Ma che dici? Sei confusa?-
-
Deficiente, ti chiedevo...come diavolo mi hai chiamato?-
-
Ah…Gastrid!-
-
Scemo era retorica! Come osi, insomma!-
-
Con la voce!-
-
Ho voglia di strozzarti!-
-
Se vuoi finire in carcere fa pure, ma sii dolce se ti
riesce…dubito
ma te lo chiedo ugualmente!-
-
Ti odio, te l’ho già detto questa giornata?-
-
Adoro quando me lo dici…-
-
Ok, ti odio!-
-
Mmm…ragazzi, sbaglio o qui c’è puzza di
Gas?-
-
Gas? No, io sento solo puzza di uno stronzo grande e nero! -
-
E’ commovente come riconosci l’amore che provi per
me…-
-
Che diavolo dici?
-
Mi ama proprio!-
Non
seppe più che fare e che dire: la rivalutazione era
terminata
ed esasperata prese la conchiglia che gli aveva regalato e la
buttò
a terra sulla sabbia, poi per far fermare quel pezzo di
idiota(nominato così da lei), lo prese per il collo della
giacca e lo avvicinò pericolosamente con aria
ultraminacciosa.
Gli fece abbassare lo sguardo per infine pestare con forza la
conchiglia!
-
Ecco cosa faccio al nostro amore!-
Detto
questo se ne andò veloce davanti a tutti guidando il gruppo
che rideva divertito, lasciò Stefano disperarsi come un
bambino che per mestiere faceva il comico.
Veramente
avrebbe dovuto fare quel lavoro, in effetti.
Come
sempre, la cosa più esilarante fu vedere Stefano fare tutte
quelle scenate finte ma molto veritiere che avevano sempre successo!
-
GAS NON MI AMA PIUUUUUU!!!!!-
-
Scusa ma…quand’è che ti aveva amato?-
Francesco
ridendo era intervenuto alimentando l’ilarità
generale…che
ovviamente escludeva Astrid, l’artefice di tutto,
l’unica quindi
che non rideva.
Anche
quella volta era stata protagonista e al centro
dell’attenzione,
prima o poi Stefano l’avrebbe pagata…lei odiava
stare al centro
di tutto invece ancora una volta ci era finita!
Dal
punto di vista di Stefano, il bel moro mal giudicato da Astrid, lei
era strana e diversa dalle altre. Aveva quel qualcosa che lo
stimolava a non mollarla mai. Solitamente ignorava la gente che non
suscitava in lui alcuna cattiveria o battuta, erano in molti ad
essere ignorati da lui, con sommo dispiacere di questi; tuttavia
raramente poteva capitare di trovare qualcuno che attirasse la sua
attenzione e tirasse fuori il suo lato peggiore, ciò finiva
per far tirare fuori anche all’interessato quel medesimo lato
peggiore.
Con
Astrid era così. Lei non era come appariva quindi lui voleva
vederla nel profondo per poi mostrarla a tutti, anche se poi magari
avrebbe potuto pentirsene visto che era un rischio far emergere il
lato nascosto di qualcuno tenuto chiuso a doppia mandata. Era
convinto di fare la cosa giusta e di divertirsi oltre ogni dire.
Le
persone secondo Stefano si dividevano in tre gruppi: quelle
interessanti, quelle da ignorare quindi insipide e troppo ordinarie,
e quelle antipatiche da trattare male! Se si era nella terza
categoria si era morti. Sapeva essere peggio del peggior nemico e
l’unica era veramente non uscire di casa. Se si era nel
secondo
gruppo…bè per molti aspetti era la cosa migliore
ma ci si
sentiva totalmente tagliati fuori dal gruppo ed era come non
esistere. Era bruttissimo anche quello, in fondo. Se invece si
rientrava nella prima categoria ci si doveva armare di grande
pazienza e del suo pari senso dell’umorismo per non
soccombere.
Si
finiva o per amarlo alla follia o per scappare, per questo Stefano
non era amato e popolare quanto Francesco.
Era
difficile spiegare Stefano.
Tutto
sommato bisognava sperare di essere nel primo gruppo.
Era
la cosa migliore.
Astrid
lo era.
Lei
era interessante sotto molti aspetti e sarebbe riuscito a cogliere il
vero lato di quella ragazza così selvatica, secondo lui era
esilarante e spassosa e poi era l’unica a non ridere sempre
ogni
volta che lui apriva bocca, era l’unica a dire in modo serio
le
battute e le cattiverie che facevano ridere gli altri, era
l’unica
a reggere il confronto con lui e coi battibecchi diretti.
Era
l’unica a riuscire a far molte cose dal suo punto di vista
molto
strambo e stravagante. Aveva uno strano metro di giudizio.
A
quel tempo la ragazza era ancora una ragazzina ma magari con un
po’
di buona osservazione si sarebbe riuscito a scorgere quello che
sarebbe riuscita a diventare dopo qualche anno…e forse
sarebbe
stata proprio da fermare e non lasciar andar via; certo, magari era
anche questo, in parte, che aveva mosso l’interesse del
devastante
e fenomenale Stefano.
Infatti,
a conferma di queste tesi, arrivò la voglia di stuzzicarla
ancora.
Lei
era furba. Prendeva in giro in modo molto sottile e nascosto anche se
pian piano il suo vero lato veniva a galla, sembrava molto ma molto
simile a lui. Cinica, acida ed ironica…ma chissà
se era
vero.
Si
divertiva a guardarla ridere sadicamente di nascosto mentre gli altri
si bagnavano stupidamente, fu così che riuscì ad
incastrarla.
Astrid
non capì come, ma per Stefano fu un gioco da
ragazzi…tutti i
maschietti la circondarono afferrandola per trascinarla in mare. Lei
puntò i piedi mentre tutte le ragazze invidiose guardavano
la
scena volendo essere al suo posto: Stefano da un lato, Francesco
dall’altro, Luca e Davide dietro…bè,
non c’era che dire,
proprio divertente, carina ed esilarante…specie se lei si
fosse
lasciata fare!
se lei si fosse lasciata fare…ergere il lato nascosto di
qualcuno
che lo tiene chiuso a doppia mandata
Peccato che in quell0’attimo
venne fuori tutto il suo carattere…insomma, non ce la
fecero. Non
le bagnarono nemmeno le scarpe!
Già,
proprio interessante…probabilmente era questo che Stefano
diceva
fra sé e sé.
Per
fortuna o per disgrazia la fine della bellissima giornata per alcuni,
terribile per altri, e innovativa per altri ancora, arrivò
anche se non tanto facilmente. Astrid dovette prima beccarsi alcune
pallonate da Stefano mentre giocava a calcio con Davide, nello
spiazzo davanti alla macchina. Lei, Valentina e un’altra
ragazza
erano sedute in fila davanti a loro e li guardavano chiacchierando
tranquille.
Era
stato bello, avevano concluso così anche se i pensieri di
Astrid non erano così rosei, lo si capiva dal
‘deficiente’
che faceva partire ogni volta che la palla arrivava magicamente dal
piede di Stefano al suo volto!
Fu
altrettanto strano quando arrivò l'ora di andare. Le tre
ragazze dovettero alzarsi e se le due tesero la mano chiedendo ai
ragazzi di aiutarle perchè avevano una cotta per loro,
Astrid
no, tuttavia le imitò solo per spirito di
solidarietà...non
voleva farsi notare ancor di più facendo l'opposto di quanto
faceva tutta la massa di pecorelle! Per la sua mente questo era ovvio
e chiaro. Peccato che le altre due non furono calcolate nemmeno di
striscio, mentre le mani della bionda furono afferrate da quelle di
Stefano.
Silenzio
da parte dei due, lui la tirò e lei sorpresissima si fece
fare. Si trovarono in piedi l’uno davanti all’altro
ed essendo
lui l’unico che riusciva a fissare dritto negli occhi,
accadde
proprio questo.
-
Oh, grazie…-
Disse
lei.
Sicuramente
fu l’unico momento normale e calmo della giornata. Quando si
presero le mani, anzi lui gliele prese, e si guardarono così
vicini.
Questo
la confuse molto anche perché si trovò a notare
per la
prima volta che i suoi occhi erano particolari e profondi. Un colore
non proprio definito: sul verde ma dalle pagliuzze dorate e
argentate. Potevano esistere occhi così? Inoltre che sguardo
era quello? Insolente sotto alcuni punti di vista, provocante sotto
altri…strano ad ogni modo.
Non
lo capì ma le piacque, avrebbe voluto fosse sempre
così.
Anche
se poi subito smentì l'idea di quel breve momento.
-
Prego amore mio…-
Sospensione…
-…mia
Gastrid!-
In
risposta una istintiva e pesante pestata di piede per lui che aveva
posto fine a quello strano momento magico. Si mollarono le mani e le
solite espressioni cattive e sadiche tornarono sui loro volti.
Il
viaggio del ritorno fu totalmente diverso dell’andata. Ad un
certo
punto si trovò in mezzo all’orda e
chissà come sia le
mani di Stefano che quelle di Luca finirono sulla sua testa per
spettinarle i capelli: il pretesto fu stupido, ma ancora una volta si
divertirono a sue spese facendola andare al centro
dell’attenzione,
in mezzo ad un caos creato principalmente, manco a dirlo, da quei due
simili a cane e gatto!
La
ciliegina sulla torta fu scoprire di essersi persi dietro a casa di
Astrid. Lei non aveva idea di dove fossero di preciso e in macchina
c’erano solo Stefano, Davide e Luca, Valentina l'avevano
già
'depositata' a casa.
Il
panico dilagò in lei. Come sarebbe tornata a casa?
A
stupire ancora una volta, positivamente, fu Stefano che con fare da
esperto diresse la guida. Risultato? In quattro e quattr’otto
la
portò davanti al suo cancello!
-
Stupida, non sapevi nemmeno di essere dietro casa tua?-
Stupida!
Pure stupida si era beccata!
-
Ma come lo sapevi, scusa?-
-
Ti ho già accompagnata una volta, ero in macchina con
Francesco, guidava lui…non ricordi?-
Già,
fu proprio divertente scoprire che lui sapeva molto più di
quel che sembrava! Altro che incontrata quel giorno alla festa di
Francesco…i conti non le tornarono!
Una
giornata. Una giornata sola e tutto era cambiato. Lei era cambiata
agli occhi di un ragazzo che aveva imparato ad odiare, ad esserne
sorprersa e a sorprendere, aveva imparato molto da lui, capace di
insegnarle tutte quelle cose. Soprattutto, però, aveva
capito
che voleva scoprire come in realtà era dentro.
Le
ripercussioni di tutti quei cambiamenti si sarebbero viste
più
avanti.