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CAPITOLO 2: PASQUETTA

 
Pasquetta arrivò poco tempo dopo. Il nuovo gruppo invitò Astrid ad andare con loro per una sorta di pic nic al mare, c’era molta altra gente e quindi caos ma sarebbe stato sicuramente bello e divertente.
Il luogo era Lignano Sabbiadoro...anche se era fine inverno e faceva piuttosto freddo, coraggiosamente le persone si erano catapultate per divertirsi.
La sera prima le avevano telefonato in mille chiedendole con quale mezzo sarebbe andata, con chi e molte altre cose, lei in tutta tranquillità aveva lasciato carta bianca agli organizzatori, essendole tutto indifferente. Alla fine si dovette far trovare alle 8.00 di mattina davanti a casa di uno del gruppo, si chiamava Davide, senza sapere chi altri venisse.
Nonostante lei era ritardataria cronica scoprì che gli altri lo erano ben più di lei e se ne risollevò, avrebbe potuto prenderli in giro in futuro, quando avrebbe osato di più di semplici mutismi.
Dopo mezz’ora circa arrivarono gli altri. Una ragazza alta, magra e molto graziosa dall'aria simpaticissima, Valentina. Il fratello di Davide, Luca, che si era svegliato tardi, un riccioluto con occhiali, una stazza abbastanza notevole ma non propriamente grasso, logorroico e piuttosto chiacchierone. Un po' strano lo era ma nulla confrontato a colui che per ultimo sarebbe arrivato. Davide era il guidatore e somigliava molto al fratello solo che ne era la bella copia. Occhi azzurri, capelli lunghi fino alle spalle con le punte arricciate castano chiaro, fisico atletico e forte. Era un tipo molto silenzioso, ombroso, calmo, misterioso, un po’ orso ma ugualmente socievole a modo suo e sicuramente gentile. Incuteva timore pur lui non facesse nulla di particolare.
Ecco che arrivò l'ultimo membro. Il fenomeno.
Stefano.
Alto, moro, capelli corti, occhi verdi dalle pagliuzze dorate e grigie. Fisico asciutto, magro, jeans che fasciavano un fondoschiena invidiabile.
Era piuttosto bello, anzi, lo era molto ma Astrid le prime volte non lo considerò affatto carino...che avesse delle fette di prosciutto sugli occhi? Il problema era che questa bellezza veniva mascherata dal carattere stravagante ed irruente, casinista, sbruffone, chiacchierone, ironico, acido, tagliente, stancante, pesante e chi più ne aveva più ne metteva.
Si, Stefano era lo Stefano della festa. Quello che era riuscito a farla ridere e perfino ballare un po'!
Fra sé e sé si trovò contenta di fare il viaggio con lui e di passare la giornata in compagnia, tuttavia non sapeva ancora cosa avrebbe dovuto sopportare e a cosa sarebbe andata incontro!
- Ciao...ci siamo già incontrati qualche volta, mi pare, io sono Stefano...-
si presentò subito facendosi riconoscere per il buffone di turno. Era impossibile dimenticarsi di lui. L'aveva visto solo in una occasione, che lei ricordasse, eppure non l'aveva scordato.
La bionda non sorrise ma rispose gentile nonché assonnata:
- Si, ci siamo visti alla festa. Ciao, sono Astrid.-
Gli altri bene o male si conoscevano già tutti.
Non aspettarono oltre e partirono subito. Davanti si misero Davide alla guida, Stefano accanto e dietro Luca, Valentina in mezzo e Astrid.
Astrid conosceva bene Luca, erano a scuola insieme e quindi all'inizio l'unico con cui parlava e scherzava era Luca, poi Valentina presto divenne sua amica. Era travolgente e a conoscerla all'inizio sembrava snob, la classica oca insomma, ma bastava parlarci un po' per capire che era tutt'altro.
Il viaggio sarebbe durato poco meno di un ora scarsa, andando piano ma Davide lo fece durare mezz’ora, condito da mille battute, barzellette e scemate che si inventava Stefano con spalla Davide e Luca.
Astrid rimase ad ogni modo in silenzio quasi tutto il tempo, al contrario del protagonista del gruppo che non finiva più di inventarsi cose divertenti. Immemorabile quando lui e Davide si misero a salutare con facce da fermo immagine, le macchine che incrociavano. Anche se quest’ultimo non era tipo da lasciarsi andare volontariamente a certe sciocchezze, se spinto dal fedele amico di sempre, non poteva evitare di farne!
Il bel moro cercò ogni tanto di coinvolgerla, di farla parlare, le fece domande alle quali lei rispose a monosillabi riuscendo a mollare la scusa del sonno.
Eppure se quel viaggio fosse stato fatto solo un anno dopo sarebbe morta dal ridere, lei e tutti gli altri, peccato che a quel tempo era ancora molto orso.
Fu simpatico, infine, arrivare a destinazione e rendersi conto di aver sbagliato luogo: erano soli e gli altri che sarebbero dovuti già essere là, non c'erano.
Ad aggiungersi a questo arrivò il fatto che, naturalmente, uno che fosse uno ad avere il cellulare a posto non c’era nemmeno a cercarlo col lanternino.
Si fermarono in mezzo alla strada, deserta, e Davide rivolto alle due ragazze, chiese serio e composto:
- Dai!-
Valentina che parlava volentieri anche per gli altri, disse:
- Cosa?-
Lui continuò pacato con un tono che assumeva dell’ovvio:
- Tiratene fuori uno…voi ragazze ne avete sempre uno!-
Astrid alzò un sopracciglio pensando male, mentre Valentina disinibita in maniera esagerata, rispose seccata:
- Non essere volgare, per chi ci prendi? Per delle battone? Sei proprio un maniaco!-
Davide sarebbe anche diventato rosso, se non fosse stato uno che non si imbarazzava in apparenza nemmeno se lo minacciavano con una pistola, così facendo finta di nulla precisò cosa intendeva chiarendo l’equivoco, mentre Stefano stava per ribattere una delle sue battute storiche:
- Il cellulare…ne avrete sicuramente uno…chiamate Francesco, lui è già là!-
Come se nessuno avesse insinuato nulla e fosse tutto perfettamente normale! Astrid l’ammirò molto per la reazione ma, come al solito, non lo diede a vedere, così pensando di essere più simile a lui di quel che sembrava, rispose laconica mentre Valentina si seccava per chissà quale motivo:
- Io non ce l’ho ma mio padre mi ha dato il suo…-
- Perfetto…-
Si inserì Luca sentendosi messo in disparte, subito però lo liquidò:
- Ma mi sono accorta che è scarico di batteria!-
Silenzio. Molto silenzio. Non l’ombra di un sorriso per indicare che scherzava o che lei stessa trovava la cosa buffa, come in effetti era, fu la mora accanto a ridere per prima dicendo che lei, invece aveva il cellulare ma senza ricarica. A quel punto Davide scosse la testa tornando a girarsi, Stefano sparò qualcosa di ironico e acido sulla loro acutezza e Luca rise, visto che in effetti era l’unica cosa da fare!
- Non si possono unire i pezzi?-
Disse poi dopo averle simpaticamente offese, Stefano. Avrebbero tanto voluto rispondergli male, ma purtroppo aveva pienamente ragione ed il fatto di non averci pensato loro bruciava. Così non dissero nulla e a bocca perfettamente chiusa misero insieme le parti funzionanti dei rispettivi cellulari, maledendo mentalmente quel tipo saccente e antipatico che riusciva ad avere sempre ragione pur lui si prendesse sempre gioco di tutti!
Alla fine riuscirono a chiamare Francesco per farsi dare le informazioni giuste e arrivare a destinazione.
L'avventura, però, era appena iniziata!
 
Vista dagli occhi di Stefano, Astrid era una tipa super interessante, ma non dal punto di vista fisico, ce n'erano di più belle; no, di lei non colpiva quello, bensì il suo lato selvatico e musone, stimolava la cattiveria più acuta, comunque sempre a fin di bene!
Sarebbe stato molto divertente farla uscire dai gangheri e lui era bravo in quelle cose.
Decise che non l'avrebbe più mollata fino a riuscire nel suo intento.
Si sarebbe divertito molto, ne era convinto.
La vedeva sempre sola e silenziosa a guardare il paesaggio circostante, senza fissare mai nessuno negli occhi, eppure, aveva notato, quando lo faceva per qualche motivo strano ed incomprensibile, il mittente si sentiva a disagio. Capito questo, voleva farsi guardare negli occhi anche lui.
Arrivarono anche gli altri. Francesco, il festeggiato della famosa festa, era un tipo molto bello. Era un artista e quando era con gli amici era una cosa spassosissima, specie se c'era anche Stefano, il suo migliore amico d’infanzia(lui, Stefano e Davide erano un trio affiatatissimo). Avevano entrambi la battuta pronta e scherzavano su tutto, se ne inventavano sempre una più del diavolo, solo che Stefano era più asfissiante e sadico, invece Francesco più simpatico, carino e dolce....era piacevole essere presi di mira da Francesco, invece da Stefano l'unica era uccidersi!
L'artista era biondo scuro coi capelli lisci lunghi fino al collo, occhi color nocciola e viso dai lineamenti regolari. Bellezza classica. Era sempre circondato da gente e amava la confusione. Tutti lo conoscevano, era sciolto, il ragazzo perfetto che tutti avrebbero sempre voluto, bravo negli sport, sembrava anche nello studio, disegnatore, sapeva suonare e cantare da dio di tutto, gli riusciva tutto alla perfezione, vita sociale ottima, bello...era il massimo.
Astrid fu di lui che si prese una bella cotta scoprendo a sue spese, in futuro, che aveva un solo grandissimo difetto, anzi due....era indeciso, eternamente indeciso, ed incapace di amare e far sentire amata una ragazza. Da tenere come amico e confidente ma non di più.
Stefano era completamente diverso nonostante fossero amici d'infanzia e facessero entrambi ridere tantissimo: lui era più cattivo e mostrava prevalentemente solo difetti. Incapace di essere serio odiava il caos e la gente, si circondava di pochi ma buoni amici e mostrava la sua amicizia a modo proprio del tutto personale. Era un tipo tutto da scoprire ed erano più quelli che ci stavano alla larga, che quelli che gli lo cercavano. Non si capiva mai nulla di lui ma o lo si odiava o lo si amava. Affascinava ma a conoscerlo bene poi si finiva per scappare a gambe levate.
Erano come un angelo e un diavolo, Francesco e Stefano. Tanto indeciso e incapace di amare e pieno di pregi l'uno, tanto deciso, sicuro, capace di un amore speciale e pieno di difetti l'altro.
Si pensava che Stefano fosse dotato dell'unico pregio della simpatia e per il resto fosse una frana.
Non certo quello che si sarebbe mostrato in futuro, privatamente.
Quando arrivò Francesco arrivò la massa di gente da tutte le parti del Friuli che lo conoscevano e volevano passare la giornata con lui, altre due ragazze lo corteggiarono, quel giorno unendosi a loro, poi amici vari come un altro Francesco, ad Astrid sembrò morire in mezzo a tante persone. Lei non lo sapeva ma si trovò in perfetto accordo mentale con Stefano...avrebbero voluto tornare al gruppetto ristretto di prima.
Non ci fu un esatto momento in cui si accorsero che i rapporti cambiarono totalmente, ma cambiarono.
Stefano attuò le sue intenzioni di stuzzicare quel lupo musone di Astrid, lei si infastidì della cosa tanto da risvegliare il lato cattivo e reattivo della bionda.
Fu camminando sulla spiaggia ai bordi del bagnasciuga che si imbatterono in un gruppetto di ragazzini da loro conosciuto. Erano della zona e sembravano essere loro amici.
Si salutarono e si presentarono un po' velocemente.
Astrid non ascoltò i loro nomi, era impegnata ad osservare Francesco e prevalentemente ad ignorare Stefano perché aveva un modo di prendere in giro la gente che le dava parecchio fastidio.
- Ehi, tu, scusa, com'è che ti chiami? G...Gas...Gastrid....com'era?-
La ragazza spalancò gli occhi e li posò sul malcapitato che aveva osato così tanto.
Un ragazzino. Uno stupido ed insignificante ragazzino aveva osato non solo chiamarla, ma anche storpiarle il nome a quel modo...strinse gli occhi a due fessure sottili color verde cupo, poi squadrò malamente il piccoletto sovrastandolo in tutta la sua altezza. Si era fatto uno strano silenzio, intorno a loro.
- Io. Mi. Chiamo. ASTRID-
Leggermente irata, con voce da oltretomba da gelare il sangue nelle vene, lei rispose.
La cosa interessò ancor di più a Stefano che riprese a camminare facendo finta di ignorare l'accaduto, per poi chiamarla alla prima occasione:
- Gastrid, com'è che poi torni a casa?-
E lì un urlo si levò, un ringhio pericoloso che la fece notare a tutti.
L'unico a ridere come un cretino sadicamente divertito era la causa di tutto.
Non gli era più cara la vita!
- Io ODIO quando mi storpiano il nome!-
- Ma va!-
Artigliò le dita immaginando di stringere quel collo insignificante in un solo attimo fu messo sulla lista nera!
Entrambi erano stati segnati da quell’evento!
Lei si pentì subito di essersi totalmente lasciata andare in quel modo, ma proprio non aveva risposto di sé. Non aveva un carattere facile, tutt’altro. Al di fuori di un ambiente familiare era chiusa, silenziosa e composta. Solo una persona riusciva a far mostrare così davanti a tutti il suo vero lato, in effetti molto burrascoso, permaloso e acido!
L’aveva appena conosciuto.
 
Il duo Stefano-Francesco divenne subito famoso. Erano come Paolo e Luca di Camera Cafè, con un rapporto che faceva malignare sulla loro sessualità, condito anche dal loro modo di scherzare da finti fidanzati gay!
Ad Astrid divertì molto la cosa, ma solo perché di mezzo c’era Francesco. Piantò il muso a lungo a Stefano, specie perché da lì in poi l’avrebbe sempre costantemente chiamata Gastrid. Gas per gli amici. Sarebbe stato così stressantemente insistente che tutti, ma proprio tutti, avrebbero finito per chiamarla così e lei stessa si sarebbe rassegnata ad accettare il nomignolo odiato.
Fece fatica, ad esempio, a rimanere indifferente davanti al siparietto delle due checche in amore.
Erano seduti accanto e chissà come tornarono al loro scatch preferito. Accavallarono le gambe intrecciandole le une con le altre, e abbracciati dichiararono la loro omosessualità facendo ridere chiunque guardassero, tranne colei che avevano di fronte e prendevano di mira. Astrid.
I due amici non si separavano mai, potevano separarsi gli altri ma non Stefano e Francesco. La ragazza ricamò parecchio sulla cosa anche se esternamente sembrava non toccarla. A dire il vero capì subito che non era tutto da ridurre a stramberie simili, era un amicizia molto profonda e non era proprio il caso di ‘sporcarla’ con ‘altro’.
E Davide?
Lui aveva lo stesso rapporto che li legava ma era diverso come persona, scherzava solo se obbligato e trascinato dagli altri due, altrimenti preferiva stare tranquillo in pace.
 
Fu il moro a cercarla sempre. Ogni vola che si rivolgeva a lei la chiamava con quel suo nomignolo e la stuzzicava in mille modi esasperandola.
Per raccontarne una delle tante, erano Astrid, Stefano e un signore adulto che conosceva il ragazzo. Parlavano amichevolmente del più e del meno, poi il signore si presentò ad Astrid. Quando lui le chiese che scuola facesse lei rispose:
- Faccio il Ceconi, il corso per i Servizi Sociali-
L’uomo allora sembrò sapere di quale stesse parlando tanto che continuò:
- Ah, come quello che fa Luca…-
Lei si fece scappare un alzata d’occhi e con tono di mal sopportazione disse:
- Si….purtroppo sono in classe con lui…-
- Purtroppo? Come mai?-
- Eh, è un po’ esasperante ed insopportabile, diciamo….ma non sono proprio in classe con lui, lui è nell’altra sezione.-
- Oh, interessante…-
Quando lui sembrava che stesse per approfondire fu interrotto da un’altra persona che gli disse al volo una cosa. Nel mentre Stefano che aveva assistito con una strana espressione a dir poco divertito, le si era avvicinato ulteriormente e aveva detto fra i denti senza farsi notare da nessuno:
- Guarda che lui è il padre di Luca…-
Lei rimase semplicemente a bocca spalancata, volto rossissimo e imbarazzata come una verdura cruda le sfuggì un esclamazione poco raffinata e femminile:
- Cazzo!-
E poi…
- Scemo, ma perché non me l’hai detto prima?! No, dovevi farmi fare la figura di merda….stronzo, me la paghi!-
Non ricevette risposte ma solo risa strafottenti. Il segno era indelebilmente passato. A morte Stefano! Tanto interessante all’apparenza quanto stronzo e antipatico in realtà.
Passò una buona mezz’ora ad insultarlo e a cercare di dimenticare la pessima figura fatta con quell’uomo, si trovò a sospirare fra sé sul fatto che, almeno, era un padre dal forte senso dell’umorismo.
Ebbe comunque modo di vendicarsi in un secondo momento in cui erano tutti rigorosamente in gruppo a scherzare. Al centro dell’attenzione c’era Valentina e, tanto per cambiare, Stefano. Lui le stava dicendo velenoso ciò che pensava di lei…
- Non dovresti comportarti da superficiale, svampita, snob, ottusa. Dovresti attivare più spesso il cervello e non far finta di essere in un mondo a parte trattando tutti con un ingenuità fastidiosa…-
Poi aggiunse altri epiteti veramente antipatici. Tutto con gran serietà e compostezza che riuscì a far effetto agli ascoltatori. Non capirono dove voleva andare a parare, forse voleva solo dire quel che pensava facendo credere a tutti di star scherzando alle spese di qualcuno. Ma anche quella volta trovò pane per i suoi denti, se nessuno era in grado di parlare come faceva lui, Astrid lo era. Senza pensarci su, quando c’era di mezzo Stefano non riusciva più a ragionare tranquilla, prese la parola senza avvisare. Disse seria sullo stesso identico tono ufficiale di lui:
- Insomma, tutto quello che fai tu!-
La gente si voltò a guardarla mentre il silenzio calava. Lei si preparò alla sicura risposta, Stefano non rimaneva mai senza parole…aspettò…e aspettò…e aspettò invano perché al posto della battuta arrivò una risata generale e un applauso, nonché lo strepitoso silenzio del ragazzo. Astrid in un secondo, sempre comunque per colpa di quel tipo, era finita al centro dell’attenzione…come lo sarebbe stata per tutto il giorno e il resto degli incontri futuri…il segreto? Era l’unica a riuscir a tenere testa a Stefano.
Perfino Francesco che era sempre col suo amico, quella volta si schierò con lei dicendo a lui che aveva trovato pane per i suoi denti!
 
Non capiva inoltre come mai tutto quello che faceva Stefano diventava una moda, lo copiavano e gli obbedivano. I capi erano lui e Francesco ma ‘comandavano’ in modo diverso. Ad esempio si era impuntato su Astrid e la tormentava tutto il giorno quindi tutti lo facevano però la cosa più assurda era che a lei non infastidiva minimamente quando lo facevano gli altri. Se lo faceva Francesco ne era felice, se lo faceva chissà chi lo ignorava, ma se lo faceva Stefano usciva di testa…diventava una bestia. Non riusciva a controllarsi e a lasciar correre se c‘era di mezzo quell‘essere.
Lui aveva un modo di sfottere e infastidire imparagonabile. Se metteva qualcosa in cima ai suoi interessi era finita.
Lo chiese:
- Ma scusate, voi che lo conoscete meglio, perché non mi lascia in pace? Non fa così con tutti!-
Le ripose Francesco divertito:
- Fa così perché lo trova stimolante e interessante. Lo diverti più degli altri. -
Grande risposta!
- Ma se non mi conosce perché fa così?-
- Va a pelle, ad istinto. Forse ha deciso che sei troppo chiusa…o che quando ti arrabbi sei divertente…o magari odia solo essere ignorato e sa come evitarlo!-
Sbuffò seccata:
- Quanto andrà avanti?-
Speranzosa che le dicesse solo per poco…
- Per il resto dei tuoi giorni!-
Scoppiò in un allegra risata osservando la sua faccia.
Lo lasciava fare solo perché gli piaceva!
 
Altro momento, altra medesima battuta e risposta:
- Gastrid, dì qualcosa!-
Lei tetra e schietta:
- Qualcosa!-
La risposta lasciò momentaneamente senza parole Stefano che sentì ridere chi li ascoltava. Era incredibile. Anzi entrambi lo erano. Talmente divertenti da preferirli al cinema. Lui tormentoso e stressante al massimo, smontava tutti con le sue stupidaggini serie, lei inizialmente sempre composta, sembrava non esserne toccata, riusciva a rispondere a tono e a volte perfino a lasciarlo senza parole. Peccato che poi si vedeva costretta a lasciarsi andare arrabbiandosi, insultandolo e calciandolo per farsi lasciare in pace.
Erano più che comici!
Vedendo poi sia lui che Francesco all’opera insieme, tutti sarebbero morti ma non lei con una forte volontà, un caratteraccio terribile e un polso di ferro.
Si misero a copiare entrambi le pose che assumeva Astrid. Lei di per sé non assumeva mosse particolari. Stava semplicemente in piedi o con le mani in tasca o ai fianchi o incrociate al petto, forse era buffa la sua testa inclinata di lato!
Lei metteva le mani di qua e loro di qua, lei i piedi di là e loro di là….poteva anche fare delle smorfie che loro l’avrebbero imitata e quando chiese seccata e ringhiante che cosa avessero da copiarla, loro alzando le spalle uno serio e uno ridente dissero candidi:
- Nulla!-
Erano giunti a metà giornata e ci sarebbero volute ancora molte ore prima di poter tornare a casa. Il tempo volava e tutti si divertivano. Stefano, ma anche Francesco, aveva il suo passatempo, Astrid il suo daffare a toglierselo dalle scatole e a tenergli testa e tutti a guardarli scommettendo chi avrebbe vinto il medesimo battibecco. Non si sarebbero mai stufati e fosse stato per loro non se ne sarebbero nemmeno mai andati via.
 
Fu invece camminando sulla spiaggia una delle migliaia di volta che, sempre lui, scoprì l’asso nella manica…trovò il modo di essere sincero senza farsi prendere credere da nessuno.
E come il discorso del nome, anche questa trovata, Astrid, se la sarebbe trascinata per il resto dei suoi giorni.