Seduti In Riva Al Fosso

CAPITOLO III: 
DANIELE


"Tieni duro
Tieni duro
Non aver paura
Non potrai mai cambiare ciò che é stato e passato
Che il tuo sorriso
Torni a splendere
Non aver paura
Il tuo destino ti riscalderà"

/Stop crying your heart out – Oasis/

“Non so cosa le sia successo ma non sopporto di vederla così. Nessuno può ridurla in questo stato. Non piangeva ma sembrava che lo stesse facendo, l'unica cosa che posso fare è sedermi accanto a lei e farle sapere che le sono vicino. Se vuole parlare io ci sono e lei lo sa, fra noi è sempre stato così. Non abbiamo bisogno di parole per esprimerci, gli sguardi che ci scambiamo ci fanno capire immediatamente. Io e lei abbiamo un rapporto diverso che con gli altri, amicizia. Credo si possa chiamare così ma solo io e lei sappiamo cos'è, la gente invece pensa che stiamo insieme e più di tanto non mi importa di ciò che pensano gli altri. Non me ne è mai importato altrimenti non potrei più vivere in pace con tutto quello che dicono di me. Mi considerano superficiale, stupido, inutile, infantile, ignorante e Dio solo sa cos’altro ma perchè è quello che io voglio mostrare a loro. Non voglio mostrare la mia vera natura ad esseri che giudicano facilmente, devono guadagnarsi il mio rispetto e il mio vero 'io'. 
Miriam è stata una delle poche che è passata oltre alla mia superficie, è arrivata al mio cuore, l'ha scoperto. Una volta ha osato dire davanti a tutti che io sono un ragazzo sensibile e dolce, profondo con pensieri sinceri e veri. Lei mi tratta diversamente dagli altri, lei mi ha visto l'anima e si è scoperta a sua volta per essere alla pari con me. Mi tratta duramente se necessario, dolcemente se ne ho bisogno, mi sgrida senza timore, mi picchia quando faccio troppo il buffone, sta in silenzio ad ascoltare i miei problemi o semplicemente sta accanto a me come abbiamo fatto oggi. Non mi chiede mai nulla, aspetta che sia io a parlargliene, gli altri invece mi tormentano per sapere perchè sono di cattivo umore. Certo, è strano vedermi serio, io non sono mai serio, rido sempre, faccio il pagliaccio, scherzo e Miriam è sempre lì a darmi corda. Ci piace un sacco scioccare gli altri con scenette erotiche finte, si fa abbracciare da me anche se sa che sono un donnaiolo incallito e non per questo fatto lei mi giudica superficiale o giù di lì. E' sempre uguale con me. Mi fa stare bene la sua sola presenza. Le voglio un bene dell'anima. 
Tuttavia ormai è come un meraviglioso sogno irraggiungibile, mi accontento di avere questo strano rapporto indefinibile. Prendo ciò che posso avere. Tempo fa gliel'ho detto, una sera in cui mi aiutava a mettere a posto dei palloni da calcio dopo una partita nel nostro quartiere mi ha chiesto scherzando come fa sempre, 
'E se ti aiuto tu che mi dai in cambio?' Me lo chiede sempre. Io le ho risposto seriamente, probabilmente non mi rendevo conto di ciò che stavo dicendo: 
'Ma io ti ho già dato qualcosa' e lei quando mi chiese cosa le dissi 'Il cuore'. Rimanemmo in silenzio a guardarci senza fare altro, non ci dicemmo nulla, nessuno dei due è bravo con le parole. Non ne abbiamo più parlato non sappiamo come considerarci, perchè lei non mi ha rifiutato ed è rimasta con me, non so se da quella volta avremmo dovuto metterci insieme come si deve ma non importa perchè stiamo comunque non ci stacchiamo mai. Ci siamo sempre aiutati nei momenti bui, io una volta sono arrivato a dirle che anche se fisicamente non era bellissima come desiderava essere (lei si è sempre vista brutta, in effetti ci sono più belle di lei poiché non si tiene bene, più che altro è il classico anatroccolo che man mano il tempo passa, si trasforma in cigno … ), era meravigliosa dentro. 
Ora col passare del tempo è cambiata anche esteriormente ma il suo carattere è rimasto immutato, a mio parere. Chissà se ora basta che io le stia semplicemente accanto, non lo so. Dopo un po' che stavamo là, io dovevo andare e come me anche lei, sua madre l'ha chiamata ed è dovuta andare, non mi ha detto nulla, non so cosa abbia, sono preoccupato ma sa dove trovarmi, non ha bisogno di uno che la insegua e la asfissi fino a farle dire i suoi problemi, lei ha sempre odiato questo e non farò così. Rimarrò qua ad aspettarla, so che tornerà. Scriverà qualcosa da qualche parte come fa sempre e tornerà nel solito parco dove ci troviamo ogni giorno, dove sono appena tornato. 
Mi sembra di vedere la sua bellissima luce oscurata da qualcosa. La sua rabbia e aggressività che l'accompagna sempre questa volta era nascosta. Ama farsi vedere forte, incrollabile, sembra più un maschio che una femmina e le sta bene così, anche i suoi vestiti lo dimostrano, neri, alternativi, non so come si definiscono, io preferisco lo stile house, da discoteca e lei mi prende sempre in giro per questo. Oggi era tutto fuorché dura e forte. Era crollata, o almeno stava crollando, non ancora del tutto.

Stava crollando dentro.
Eccola, sapevo che sarebbe tornata qua, l'ho aspettata apposta. Mi guarda, la guardo. Silenzio. E' in piedi di fronte a me, ha ancora lo sguardo scuro di prima, Mi si stringe il cuore. I suoi occhi dorato - nocciola ora sono quasi castani e riflettono una luce oscurata. Sapevo anche questo. Continua a non dire nulla e a guardarmi dritto negli occhi è sempre stata evasiva, ora invece è ferma anche se confusa. Ha bisogno di qualcuno che le stia accanto, che l'abbracci facendole sentire calore e amore. Amore che qualcuno le ha negato. 
Ha bisogno di qualcuno. 
- Io sono qua.- Mormoro a fior di labbra. E' sera ormai e i nostri volti sono illuminati solo da lampioni. Sussulta, io le prendo la mano e la stringo continuando a rimanere seduto. Io suoi occhi le si riempiono di lacrime ma cerca ancora di non farle uscire, allora tiro la mano e la faccio sedere vicino a me, è docile e sembra che la sua volontà sia concentrata unicamente a non piangere, a reprimersi. Le metto un braccio intorno alle spalle e faccio adagiare la sua testa sulla mia spalla, infine prendo ad accarezzarle i capelli che in questi anni sono diventati molto lunghi, li ha anche fatti del suo colore naturale, biondo scuro.
- Non reprimere i tuoi sentimenti per non soffrire. Soffri, ci sono io che mi prenderò cura del tuo dolore. -
Probabilmente penserà che questa non è una frase da me, il mio intero comportamento di adesso non lo è, io che rido e scherzo sempre e non sono mai serio posso anche essere capace di cose come queste che mai nessuno si sarebbe immaginato? Evidentemente si. Sarà forse per questo stupore che finalmente mi da ascolto e si scioglie, le lacrime scendono a bagnarle le guance. Non dice nulla, mi immaginavo che continuasse a stare in silenzio, scivola solamente con la testa sulle mie gambe, forse non vuole farsi vedere completamente mentre piange, non da me, io rispetto ogni sua scelta, le accarezzo la schiena e accolgo come promesso il dolore che mi offre senza spiegazioni. 
- Grazie … - dice solamente. Non potrebbe dire altro. Un 'grazie' semplice e grande come lei.
Grazie a te di fidarti così tanto di me. 
Stiamo così per un bel po' non saprei dire nemmeno io quanto. Lei piange, io le sto accanto riempiendo il bisogno che aveva.
Distrattamente vedo i miei amici arrivare da noi, che rompiscatole.
- Ehi, Daniele, tu e la tua ragazza venite in centro a fare un giro?-
Alla parola 'tua ragazza' alzo un sopracciglio, normalmente non mi faceva effetto, anzi ero ben contento che fossimo considerati tali ma ora mi suona strano, più vero. La guardo. Si asciuga gli occhi e si alza, mi guarda a sua volta negli occhi, lei di solito smentisce questo fatto, vediamo che farà ora. 
- Io e il mio ragazzo stasera vorremmo stare soli, usciremo domani!-
Gli altri se ne vanno lasciandoci nuovamente a fissarci, finiamo per sorridere fino a che il sorriso si trasforma in risata vera e propria, non sapremmo nemmeno noi dirne il motivo ma non importa perchè stiamo bene, siamo tornati quelli di prima solo un po' cambiati, con la semplice consapevolezza di chi siamo, di volerci bene non come amici ma di più. O per lo meno ci proveremo, perchè siamo gli unici che potremo far bene l'uno all'altra.
E' una cosa meravigliosa per me che l’ho desiderato a lungo.
Il mio sogno irraggiungibile è arrivato e si è fatto prendere. Non so cosa le abbia fatto così male ma non glielo chiederò se lei non vorrà dirmelo, da ora potrà andare solo meglio.
Io so che la posso rendere felice e il suo bel sorriso di ora ne è la prova, non me la lascerò sfuggire più. Mi prenderò io cura di lei.
Mentre ci abbracciamo di nuovo sempre ridendo senza motivo come facciamo sempre noi due, sento stranamente uno sguardo su di noi, è penetrante e triste, il parco è grande e buio in alcuni punti, non saprei dire se siamo da soli ma chiunque sia non rappresenta più un pericolo per nessuno dei due.
Sto bene. “

Dopo essere tornati entrambi a casa per mangiare, erano tornati allo stesso posto, prima non avevano parlato, lui le aveva stranamente lasciato i suoi spazi. Quando Miriam era giunta nuovamente in quel loro posto dove si trovavano sempre, l’aveva trovato sulla loro solita panchina ed era stato confuso, non sapeva come si era trovata ad appoggiare la testa sulle sue gambe e farsi consolare così dolcemente. 
Sapeva solo che qualche sua parola significativa l’aveva fatta piangere.
Alla fine l’unico ad esserci sempre, in ogni modo possibile (quello che a lei serviva), era Daniele. Il bel Daniele dalla faccia da schiaffi, la meravigliosa e delicata faccia da schiaffi, i capelli corti neri scompigliati col gel e gli occhi azzurri. Sembrava un cucciolo, un dolce angelo innocente … eppure era tutt’altro. Una specie di diavolo tentatore che amava le donne e la libidine! Tutt’altro che una brava persona.
Eppure per lei lo era, bravo, sensibile, dolce, generoso … non era solo lei a vederlo così, lui era veramente così, sotto sotto, dietro quella maschera di pagliaccio o dietro a quella di seduttore sesso-dipendente. 
Lo era solo per chi lo meritava, Miriam lo meritava, ecco perché era riuscita a vederlo per quello che era, ecco perché lui se ne era innamorato da tempo.
Ecco perché ora che lei voleva provare ad essere felice con lui, Daniele pensava di star per toccare il classico cielo con un dito.
Però chissà … chissà se avrebbe veramente funzionato.
Chissà!?