Voglio
Il Tuo Profumo
CAPITOLO
1:
MERITO
DELL’ALCOOL?
/
I like the way you move – Bodyrockers
/
Come al
solito avevano esagerato con l’alcool, del resto sembrava ci
fosse
motivo di festeggiamenti ogni sera, sulla Going Marry. Non era mica
colpa loro se si erano riforniti da poco e abbondavano di bevande
adatte a dei pirati di tutto rispetto!
Non era
certo un passatempo da poco, per la ciurma del cappello di paglia,
dedicarsi a festeggiare, bere e mangiare, no?
Se non
si combatteva o non ci si avventurava in qualche…
avventura…
qualcosa si doveva fare per riempire il tempo come si doveva.
Trascurando
il fatto che comunque sapevano perfettamente come non annoiarsi mai,
quella sera tutti i membri della ciurma, come al solito, si erano
rifocillati per bene e come digestivo si erano riempiti anche di
qualche ‘sano’ alcolico.
Erano
più o meno tutti allegri anche se lo scettro di
‘partito’
numero uno era proprio il capitano che come sempre non poteva non
ubriacarsi per primo e fino in fondo.
Rufy
proprio non lo reggeva l’alcool, anche se si ostinava a farne
uso
per non sfigurare il nome dei pirati… era ciò che
aveva
visto fare per primo a Shanks, da piccolo… non poteva non
onorare
il nome del suo ‘iniziatore’!
Gli
altri, al suo contrario, erano ancora abbastanza in loro ad eccezione
di Usop e Chopper. Sanji in quanto cuoco era perfettamente in grado
di reggere dei bicchieri di vino, birra o sake, mentre né
Nami
né Nico Robin erano andate oltre la loro soglia continuando
semplicemente a godere della compagnia di quei pagliacci che avevano
per compagni.
Ognuna
aveva i propri pensieri per la testa ma in momenti come quelli ci si
poteva anche concedere di rilassarsi un po’ e ammettere che,
dopo
tutto, si stava bene.
Zoro?
Lui dal
canto suo non aveva certo limiti, a cominciare con quelli per
l’alcool!
Non era
una novità che mentre tutti cadevano KO per il troppo bere
lui, nonostante ci avesse dato dentro a volontà, fosse
ancora
perfettamente in sé.
La
prima volta che erano venuti a contatto con la Baroque Works si erano
salvati grazie al suo talento nel bere e nel non ubriacarsi mai!
Quindi,
al momento, nonostante fosse ancora del tutto lucido le sue pene le
pativa lo stesso grazie a Rufy che gli stava addosso abbracciandolo
cercando di coinvolgerlo nelle danze e nei canti.
Impresa
ardua vista la ferma volontà di non coprirsi di ridicolo
insieme a degli idioti (così definiti da lui) che non
sapevano
nemmeno bere.
- Dai,
Zoro, alzati anche tu e divertiti! – Diceva altero il moro
stringendo il braccio intorno al suo collo teso per non farsi
trascinare da nessuna parte. La puzza d’alcool nel suo alito
gli
giungeva al naso facendoglielo arricciare schifato, il resto della
smorfia era dovuta alle risa degli altri ‘sani’ che
si guardavano
bene dall’aiutarlo.
Ogni
volta la stessa storia, sembrava che Rufy ci tenesse veramente molto
a non lasciarlo in disparte… anche se a lui non dispiaceva
affatto!
- Mi
sto divertendo già! – Rispose lugubre e seccato
non
muovendosi di un millimetro dalla sua postazione sul pavimento.
- Non è
vero, hai una faccia così rabbiosa! – Ovviamente
non mollava
e fra i vari biascichii continuava ad aggrapparsi all’amico
intenzionato a non mollarlo.
-
Questa è la mia faccia! –
-
Certo, e questa è la mia! Ora quale delle due sembra
più
divertita? – Ribatté ridendo senza un reale
motivo. Zoro
girò il viso quel tanto per poterlo vedere bene e da
così
vicino pensò quasi che per un istante le loro bocche
potessero
toccarsi. Aggrottò le sopracciglia e cercando nella sua
mente
un modo per farlo desistere e tenersi così la propria
integrità nonché reputazione, rispose con
maggiore
scontrosità nella voce, cercando di resistere alla sua
specie
di abbraccio.
-
Nessuna delle due! La tua sembra quella di un idiota mentre la mia
quella di uno seccato da un idiota seccante! –
Questo
decisamente fu motivo di grossa ilarità da parte degli altri
che ascoltando estremamente divertiti, preferivano non perdersi un
minuto del loro consueto siparietto serale. Sicuramente a momenti
Rufy si sarebbe addormentato grazie ad un pugno di Zoro, nulla di
serio, ovviamente, solo qualcosa di leggero per scrollarselo di
dosso.
Normalmente
finivano così le cose ma normalmente Zoro evitava di
guardarlo
in viso quando erano così appiccicati.
Normalmente
Zoro evitava molte altre cose per mantenere il proprio autocontrollo.
Ora,
però, nella foga del momento, sembrava essersi dimenticato
di
qualcuna delle proprie ‘norme’ di sopravvivenza.
Non era
facile essere innamorati del proprio capitano ma in primis non era
per nulla facile esserlo di Rufy nello specifico!
- Sei
cattivo! Non capisco cosa tu abbia detto ma sicuramente sei stato
cattivo! Io sono così buono, ti voglio bene, Zoro, non puoi
trattarmi così male! Vieni a cantare con noi, dai! -
Insistette
di nuovo il moro circondandolo anche con l’altro braccio e
abbarbicandosi a lui proprio come un koala. Lo spadaccino trattenne
il respiro sentendo il viso del compagno immergersi
nell’incavo del
suo collo. Era terribile.
Una
terribile tortura, quel momento, come tutti gli altri simili a
quello.
“Perché
diavolo deve fare così? Se è ubriaco mi tormenta,
se è
in sé ma si annoia mi tormenta, se è stufo di
vedermi
dormire e lui iperattivo com’è non vuole farlo, mi
tormenta…
perché sempre a me? Ci sono altri membri in questa ciurma da
tormentare.
Sembra
che il suo passatempo preferito sia io!
Peccato
che lui non lo intenda allo stesso modo in cui lo intendo
io… per
me passatempo preferito sarebbe certamente lui ma non per giocarci e
fare un po’ di casino insieme. Saprei ben io come divertirmi
con
lui, porca miseria!
È
così ottuso!”
In
realtà si trattava proprio di quello, di sapere le cose ma
non
arrivarci subito, eppure non era così per tutto,
c’erano
delle cose per cui era estremamente acuto… peccato che in
altre non
lo fosse!
Zoro
era diverso da lui in quel senso anche se avevano diversi punti in
comune ed altri differenti. Lui ci arrivava alle cose, ed anche molto
in fretta.
Gli era
bastato poco tempo della compagnia di Rufy per capire come sarebbe
finita e sentire subito un legame speciale con lui.
Veramente
molto poco.
- Rufy…
- Sbottò tentando una lamentela non molto convinta. In fondo
era piacevole stare così… a parte la puzza di
alcool nel suo
alito e la consapevolezza che non sapeva affatto cosa stava facendo,
era piacevole eccome!
Strinse
gli occhi accentuando l’espressione seccata consapevole che
dall’esterno risultasse nulla di più del solito
Zoro brusco
e scorbutico che stava per esplodere.
Sicuramente
si stavano pregustando una rissa-gioco fra i due. Gioco
sicché
con Rufy ubriaco non si poteva certo parlare di rissa seria.
Posò
le mani sui suoi fianchi e mordendosi il labbro per non cedere invece
ai bassi istinti che gli dicevano di prenderlo, sbatterlo a terra e
baciarlo con foga, ringhiò spazientito.
Non si
poteva mica continuare a quel modo… nemmeno picchiarlo per
farlo
dormire era una soluzione.
In
fondo il problema era suo e accanirsi contro un pirata che si
ubriacava era proprio da stupidi.
Bere
era il diritto di ogni pirata rispettabile, come anche avere una
taglia sulla propria testa… non poteva certo impedirgli di
farlo
perché esagerava sempre.
- Si? –
il moro per un attimo si staccò sentendosi chiamare dal
ragazzo che stringeva e portando il viso ad un centimetro dal suo,
con occhi un po’ vacui ed aria confusa lo guardò
notando il
suo lieve rossore:
- Zoro,
hai caldo? Togliti la maglia, no? – Disse semplicemente
facendo il
gesto di alzargliela lui stesso. Sicuramente non sapeva nemmeno
quello che stava facendo ma Zoro si e vedendo il proprio limite
avvicinarsi paurosamente afferrò i polsi del compagno
sedutogli sopra e indietreggiando con la testa di scatto per
allontanare la tentazione di baciarlo, si prese una bella botta sulla
nuca.
L’ennesima
risata risuonò nell’aria mentre le sue
imprecazioni non
molto carine contrastavano il divertimento degli amici.
Era
troppo, Zoro non ce la faceva più. Un istante ancora e
avrebbe
ceduto davanti a tutti.
- Ti
sei fatto male? – Chiese preoccupato Rufy mettendogli le mani
ai
lati del viso per vedere se stesse bene.
- No! –
E con questa secca e brutale risposta trovò la forza di
alzarsi facendolo cadere a terra con un tonfo sordo.
L’espressione
arrabbiata di sempre era ben disegnata sul suo volto ma non attese
oltre per andarsene ed uscire fuori a prendere una boccata
d’aria.
All’esterno
una brezza fresca che odorava di mare lo investì facendolo
subito sentire meglio… anche se non completamente.
Si
guardò verso il basso notando il proprio pericoloso
rigonfiamento all’altezza dell’inguine e mormorando
un secco:
-
Merda! Quello scemo! – spostò lo sguardo altrove,
perdendolo
sul mare nero e successivamente sul cielo altrettanto buio,
tempestato di meravigliose stelle che illuminavano il ponte su cui
era. Appoggiò le mani al bordo del parapetto stringendo
deciso
poi sospirò stanco ed esasperato. Non poteva andare avanti
così.
Gli
istinti maschili si dovevano sfogare per bene o sarebbe finito con
l’impazzire!
Se
fosse stata una donna se la sarebbe presa senza problemi, il punto
era però che né per Nami né per Nico
Robin
provava il minimo istinto sessuale ma solo per Rufy.
Eccome
se ne aveva per lui!
Non era
facile, per nessuno lo sarebbe stato, ma Zoro aveva un carattere
piuttosto forte e sicuro, specialmente impaziente; preferiva non
perdere tempo in troppe menate mentali. Aveva avuto tempo per capire
e accettare ciò che provava per Rufy, ora non era
più
quello il nodo della situazione.
Il vero
dilemma era aspettare il risveglio di Rufy, sempre che sarebbe
avvenuto, oppure trattenersi per non rovinare la serenità e
il
legame della ciurma.
Una
probabile rottura di rapporti fra il capitano ed il vice sarebbe
certamente stato motivo di grande disarmonia anche fra tutti gli
altri e lui voleva assolutamente evitarlo.
Ci
teneva anche lui a loro, erano ormai la sua famiglia ed anche alla
fine di quell’avventura, sempre che sarebbe arrivata, sarebbe
sicuramente rimasto con loro.
Ormai
non aveva più nessun posto dove tornare, né
nessuna
persona.
Ormai
la ciurma, la nave, erano la sua casa e la sua famiglia e Rufy
l’unico con cui avrebbe voluto passare il resto della sua
vita.
Però
il lato brutalmente pratico della questione non era così
roseo
e positivo, né romantico.
Il lato
pratico per lui era rappresentato dai bisogno di fare sesso con Rufy
che provava. Proprio bisogni fisici.
Ormai
non bastavano più gli sfoghi privati e... solitari!
Immerso
nei suoi pensieri preoccupati e severi, non sentì subito la
porta dietro di lui aprirsi e i passi raggiungerlo.
Sentì
solo all’ultimo momento due mani afferrargli la sua panciera
elastica di color verde, allargarla e far spazio ad una persona.
Esattamente,
proprio ad una persona!
Ancora
prima di voltarsi Zoro già sapeva di chi si trattava e con
una
smorfia rivolta al cielo si preparò mentalmente ad un
estenuante lotta con sé stesso per non approfittare di lui.
Del
resto perché no?
Non
avrebbe ricordato nulla e nessuno l’avrebbe saputo…
Magari
poteva…
Magari…
Sentì
successivamente la testa del moro posarsi sulla sua schiena e il
corpo combaciare col suo mentre le mani si facevano strada sul suo
petto, sotto la maglietta attillata. La pelle a contatto con le sue
dita divenne subito calda e l’eccitazione lo invase
nuovamente
senza dargli tregua.
Si
morse le labbra.
Anche
volendo non poteva mica resistere…
Zoro si
girò borbottando un flebile: - Rufy, che fai? –
Che doveva
convincerlo a mollare la presa, ma quando l’ebbe di fronte e
vide
il suo viso arrossato e chiaramente sbronzo, più di prima,
seppe subito come sarebbe finita.
Non si
trattava di bellezza, anche se il capitano non era certo un brutto
ragazzo, non si trattava nemmeno di un fattore di poca resistenza.
Al
momento il fattore dominante era unicamente l’ormone
impazzito.
Quello
di entrambi, ovviamente.
Chiuse
gli occhi un attimo per capire se avrebbe trovato la calma e il
sangue freddo per metterlo a posto, ma all’alzarsi della
maglietta
sotto le mani veloci dell’altro gli diede la sua risposta,
così
riaprì gli occhi guardando i suoi da vicino.
- Te ne
stai qui da solo, non essere triste, ti consolo io! – Era
ovvio che
non sapesse cosa diceva né cosa faceva, però
oltre al
lato effettivamente divertente della situazione, c’era anche
il
solletico che gli faceva involontariamente; ecco perché
finalmente scoppiò a ridere.
Era
comica, la situazione intera era proprio comica: Zoro che innamorato
di Rufy doveva resistere a quest’ultimo ubriaco che invece
voleva
farselo… era comico!
Lo era
anche la consapevolezza che l’indomani il sogno sarebbe
svanito e
che il moro non avrebbe ricordato più nulla, al contrario di
lui.
-
Finalmente ridi! Era ora! – Disse quindi felice Rufy
stringendoglisi ancor di più addosso.
Non
capiva bene perché ma si sentiva estremamente contento di
essere riuscito a trovare il modo di rilassarlo e renderlo contento.
Non capiva bene perché improvvisamente ridesse, forse lo
trovava buffo, ma nel caos che era la sua mente, al momento quello
non era certo importante.
Non lo
era come il fatto di essere riuscito a farlo ridere.
Aveva
un bel sorriso.
Lo
pensò fra i mille borbottii insensati del proprio cervello
pieno di alcool.
Dopo di
che pensò solo che Zoro stesso fosse bello e senza attendere
oltre, con la ragione del tutto abbandonata, seguì
l’istinto
di procedere oltre come al solito senza pensieri di alcun genere se
non quello di fare quel che vuole fare quando lo vuole fare e come lo
vuole fare!
Senza
aspettare che lo spadaccino smettesse di ridere prese le sue mani che
tentavano di allontanarlo (invano visto l’indumento che li
‘legava’
insieme) e posò le labbra sulle sue, esprimendosi con un
goffo
tentativo di bacio.
Zoro si
fermò immediatamente portando l’espressione in
puro stupore
e capendo che quella era la prima volta che Rufy baciava qualcuno,
senza pensarci un attimo meglio rispose aprendo meglio la bocca ed
infilando la lingua cercando e trovando la sua, iniziando una lotta
fra il sapore degli alcolici bevuti e quello reale del compagno.
Chiuse
gli occhi e lasciandosi andare con un certo moto di contentezza per
poter sfogare almeno una piccola parte dei suoi desideri,
dimenticò
che qualcuno avrebbe potuto vederli e lasciando che i corpi
rimanessero legati a quel modo, gestì il bacio trattenendo
il
respiro e sentendo i propri sensi ubriacarsi di quella sensazione che
nemmeno il saké poteva dargli.
“Ma
io lo sapevo che lui era unico… o non mi sarei mai imbarcato
in
un’avventura simile con lui!”
Fu
bello per essere il loro primo bacio (e per Rufy primo in assoluto),
una sorta di ulteriore chiarezza per il ragazzo più grande
deciso a non tirarsi più indietro per nessun motivo.
Non
sapeva cos’aveva quel tipo che stringeva a sé, non
sapeva
cosa di tanto speciale l’avesse attratto da spingerlo a
seguirlo
nella sua follia, forse questa nota comune di insanità
mentale… però era scattato subito e senza
l’ombra di un
dubbio era sempre stato con lui, in ogni senso possibile, persino nei
rari momenti in cui non aveva condiviso il suo punto di vista.
Zoro
era sempre stato dalla parte di Rufy ed ora che approfondiva il loro
legame e sentiva la felicità e quel miscuglio piacevole di
sensazioni, capì quanto giusto fosse non averlo mai mollato
e
continuare ad accompagnarlo nel suo cammino.
Fu
bello, dunque, tutto quello… fu però certamente
meno bello
quando Rufy gli svenne fra le braccia grazie alla sbronza!