A RISCHIO DELLA VITA

Quando li sento parlare e capisco che le persone sequestrate in magazzino dagli altri della loro organizzazione, sono proprio Adam e Danny, un battito credo mi manchi e lo stomaco comincia a contorcermisi. È una sensazione fisicamente sgradevolde mentre sento chiaramente che comincio a sudare freddo. Devo controllarmi e rimanere in me.
Hanno rapito Danny e Adam.
Oh, Danny...
Sono preoccupato per Adam, non è abituato a stare sulle scene del crimine, era sempre rimasto in laboratorio e solo perché oggi Danny è arrivato tardi ho mandato anche lui...
Sospiro.
Non è Danny a preoccuparmi, in fondo lui se la sa cavare, è in gamba e l'ho appurato in tutti questi anni di esperienza insieme.
Col passato che ha se la sa cavare certamente, ha prontezza di spirito, ingegno, forza ed incoscienza.
Se c'è qualcuno che può uscirne vivo è lui.
Però lui è là ed io qua in laboratorio, non possiamo comunicare con nessuno e nessuno sa che siamo nei guai.
Siamo soli e separati, lui saprà di quello che sta succedendo qua e non possiamo fare nulla per l'altro.
Nulla.
Stringo le labbra contrariato mentre cerco di domare queste terribili sensazioni che mi percorrono da capo a piedi. Sono umano ed è normale. Ma non solo.
Io dovrei essere con lui e non è così.
Però sono anche un tenente di polizia capo di una squadra della scientifica, non posso farmi prendere dal panico, ho fatto parte dei marine ed ho combattuto in guerra.
Questa situazione non è nulla e devo fidarmi di lui.
Ce la caveremo entrambi, io gioco in casa e sono con Stella e Sheldon, lui no e probabilmente per tenerlo buono (so che avrà reagito) gli avranno fatto male, ma non si darà per vinto. Non l'ha mai fatto e ne ha passate di peggio anche lui.
Devo credere in questo, devo ricordarmi di queste cose o non riuscirò ad agire lucidamente e con freddezza come invece devo.
È un periodo allucinante, spero che dopo di questo finisca o faccio finta di essere stato rapito anche io per avere un po' di pace!
Domani io e Danny saremo lontani da New York e ci godremo una di quelle lunghe e meritate vacanze.
Sarà così.
Ehi, Danny... ti ricordi?
Non devi dimenticare che anche tu sei tosto, ne hai passate molte e ne sei sempre uscito, certo il più delle volte ti ho aiutato io ma anche se ora sei solo, sono sicuro che ce la farai.
Ricordi quando sei stato accusato di omicidio ad agente di polizia e stavi per finire dentro? In quel caso sei stato proprio precipitoso ed incosciente come chi ti aveva sconsigliato a me si aspettava.
Ti ho raccontato, poi, alla fine del caso, una volta uscito da quel tunnel in cui ti eri gettato da solo, che non volevano ti assumessi.
E mi hanno spiegato perché raccontandomi chi era tuo fratello ed il passato che avevi avuto.
Nessuno era convinto che non facessi parte di quella banda pericolosa e conosciuta, io però non ho dato retta a queste voci, ho appurato che eri idoneo al lavoro e ti ho voluto lo stesso rendendomi un po' la vita impossibile coi miei superiori.
Ma ti ho preso.
E sulle prime mi sono reso ben conto del perché non sarebbe stata una buona idea averti con me... forse eri ancora convinto di essere per strada con quei teppisti e di poter trattare i criminali come facevi con la gente comune quando eri per strada. Chissà.
È stato veramente difficile domarti e istruirti, toglierti quei tuoi modi di fare da membro dei Tanglewood, è stato molto difficile ma con durezza e determinazione ce l'ho fatta... e sei diventato uno a cui affiderei ciecamente la mia vita. Sei diventato degno di fiducia ed in gamba.
Sei diventato il Danny di cui lentamente mi sono innamorato e non voglio assolutamente che questo cambi o tu te lo dimentichi.
Non voglio. Rimani sempre con me, lotta come sai fare con unghie e denti e non farti calpestare.
Lotta per arrivare a fine giornata vivo e anche se rischi la vita continua a lottare, anche se ti minacciano di rubartela non smettere perché anche se io non posso essere lì con te e proteggerti e aiutarti, ti ho dato tutte le armi che ancora ti mancavano per lottare.
Continuamente noi rischiamo la vita ma non si deve mai smettere di lottare comunque, o ce la prenderanno veramente con più facilità.
Bisogna farlo con intelligenza e quel pizzico di follia istintiva che ti contraddistingue.
Continua e non fermarti.
Torna da me.
Io da qui farò altrettanto e non mi fermerò finché non avrò messo la parola fine a questo nuovo incubo.
Gioco in casa’, ce la faremo. “

“Il dolore è allucinante.
Quando mi hanno dato la botta in testa mettendomi momentaneamente fuori gioco ho avuto un attimo di buio totale in cui ogni funzione cerebrale mi si è staccata, o così mi è sembrato. In quel momento è stata una frase di Mac che mi ripete spesso a farmi riaprire gli occhi.
Lotta a rischio della vita. Continua a non fermarti.
Bè, in realtà non lo dice proprio così, lui ha i suoi modi composti e diplomatici per parlare e dire le sue cose però automaticamente traduco tutto nella mia testa ed è questo ciò che mi arriva.
Tira fuori le palle, Danny.
Riprendo i sensi con il pavimento che mi si spiaccica sulla faccia, è il fondo di un camion, non alzo gli occhi, non mi muovo, cerco anche di trattenere il respiro; sono i miei riflessi che mi fanno agire così. Non ci vuole un genio per capire al volo che sono in un mare di guai, come al solito... e selezionando le cose più utili ed urgenti da fare, tiro fuori lentamente il palmare (credo fosse quello. NdAka) e pregando che non mi sentano comincio a scrivere un messaggio a Mac, spero che non mi vedano... ma non vengo ascoltato e il pestone che mi danno alla mano e all'oggetto che cercavo di nascondere, mi fa urlare di dolore e sconnettermi per un secondo momento.
Credo che mi abbiano rotto qualche dito e cerco di mantenere la lucidità senza andare nel panico e non farmi prendere dal dannatissimo dolore, non è facile ma se non mi elenco tutto quello che sento e che probabilmente sentirò, non ce la faccio. Devo riprendere lucidità, devo riprendere un po' di controllo. Devo pensare con freddezza.
È alzandomi con fatica a sedere che noto Adam picchiato che mi guarda terrorizzato e tremante e i due agenti di polizia legati anch'essi.
Già... come al solito sono in un mare di guai e sono sicuro che a me, in tutta questa storia, toccherà sicuramente la parte peggiore... come sempre!
Da quando sono nato sembra io sia abbonato a situazioni assurde ed al limite, forse mi hanno messo un cip quando sono venuto al mondo... uno di quelli che attira tutte le calamità naturali!
Non solo da quando sono alla scientifica... è proprio da quando ho capito che quello spericolato combina guai di Louie era mio fratello, che la mia vita ha preso sempre questa piega!
Mi mordo il labbro mentre pensando a queste cose aspetto che il dolore mi scemi un po'.
Perché?
Me lo chiedo un attimo prima di cercare di fare qualcosa, o per lo meno pensare di farlo.
Nessuno sa cosa ci sta succedendo, Adam è terrorizzato e non mi sarò di alcun aiuto, i due agenti sono legati... ed io che diavolo devo fare?
Certo non starò qua ad aspettare un miracolo dal Cielo. Non ci credo a meno che Mac improvvisamente non sia diventato telepatico!
È da folli pensare di farcela da soli in questa situazione, questi due ci stanno puntando dei mitra addosso, in fondo... ma non si può, merda, non si può proprio lasciare che facciano i loro comodi e rassegnarsi.
Non sono nato per questo, per farmi mettere i piedi in testa ed eseguire gli ordini di assassini folli. Se avessi voluto fare questa strada sarei rimasto con Luoie e quel maledetto di Sonny Sassone e la loro banda del cazzo, ma non l'ho fatto ed ho scelto un altra strada.
È stato difficile arrivare fin qua ed acquistare la fiducia di tutti, a partire da quella di Mac.
Quando mi ha detto che gli avevano sconsigliato di assumermi nella sua squadra mi è venuto un colpo ed ho cercato di capire il motivo... in fondo anche se sin dal primo giorno ho dimostrato una vena un tantino precipitosa ed impulsiva e poco paziente, mi sono sempre sforzato di seguire le regole ed i protocolli ben sapendo che col passato che avevo ed il mio temperamento, ne avevo molti contro. Mi sono sforzato sempre e sono sicuro di non aver mai sbagliato ad eccezione di quando ho pensato male di mio fratello quando invece lui con quei suoi modi di fare astiosi nei miei confronti, in realtà voleva solo proteggermi.
Quello è stato un errore pagato a caro prezzo ma so di essere diverso, di non aver mangiato merda per arrendermi così.
Anche se non sembra ne uscirò vivo... osso più od osso meno.
Mac mi aspetterà a casa, stasera... non posso non tornare!
Hai capito, Mac? Ora mi darò da fare... non temere, non mi faccio vincere da questi stronzi.
Anche a costo di seguire l'esempio di mio fratello di quella volta, quando stavo per finire dietro alle sbarre per colpa di quel bastardo di Sassone e lui poi per tirarmi fuori da quei guai si è fatto pestare a sangue fino a ridursi in fin di vita. Lui ha rischiato la vita consapevole di come sarebbe finito, ma l'ha fatto per me.
Quindi con quell'esempio che tu mai avresti voluto io seguissi, forse, farò altrettanto.
Non vedo alternative.
Ma sai, è solo per tornare da te.
Tu forse riusciresti a cavartela con altri mezzi senza farti picchiare per permettere ad un altro di recuperare un 'arma' con cui poi attaccare e difenderti. Ma tu hai più freddezza, esperienza ed ingegno di me.
Io ho solo la mia incoscienza.
Ecco perchè anche se so che forse stasera non riuscirò a respirare con facilità, lo farò lo stesso.
Ho solo questo, no?
Ed il mio amore per te.
Voglio tornare, anche a rischio della vita. “


“C'è un momento, ora, in cui combattendo con questo criminale, l'unico che è rimasto, in cui mi permetto di credere che così come io me la stia cavando in un modo o nell'altro, anche lui stia facendo altrettanto.
Oh, cosa darei per sapere come sta, cosa gli è successo, come se l'è cavata.
È un'ulteriore tortura stare qua a cercare di sopraffare con tutte le tue forze uno che ha l'unica insana intenzione di ucciderti ad ogni costo.
Non me ne importa nulla di lui, vorrei solo che la gente finisse di uccidersi in continuazione tirando dentro altri che non c'entrano nulla.
Vorrei solo non stare qua sotto l'acqua che scende a farmi prendere a pugni da uno ricambiando con altrettanta forza.
Vorrei aver tempo per ragionare e fermarlo in altro modo ma non c'è.
Non c'è e proprio mentre lo vedo buttarsi in direzione della pistola, mi rendo conto che passerà i raggi e la bomba chimica che ho messo per il suo complice, esploderà proprio qua, davanti a noi.
Morirò.
È solo un millesimo di secondo, gli dico di non farlo ma non mi ascolta, così sempre in un millesimo di secondo scelgo che la vita l'ho rischiata abbastanza... e che è ora di scappare!
Nessuno mi separerà da te, Danny, non devi pensare che qualcuno riesca a sopraffarci, non succederà.
È mentre corro più veloce che posso allontanandomi dall'imminente esplosione, che alla mente riaffiorano le immagini di quella sera in cui tu, disperato per Louie, piangevi senza riuscire a dire nulla... eri così fragile in quel momento... ti ho abbracciato forte e a piene braccia giurando a me stesso che non ti avrei fatto piangere così per me.
Mai.
Ed ora sono quei ricordi che mi attirano all'esterno mentre l'esplosione avviene.
È forte ed assordante, i sensi per un attimo mi si offuscano e con l'acqua dell'antincendio che continua a bagnarmi infradiciandomi, penso solo che vorrei stare con te e non qua a scappare una volta di più alla morte.
Non si tratta di paura di morire, si tratta di voglia di vivere, la stessa che provi tu.
So che ce l'hai fatta, perché se così non fosse io ora non mi sarei salvato.
Ma è successo e so che alla fine del giorno ricorderemo insieme tutti questi momenti che ci sono riaffiorati così alla svelta. Tutte quelle volte in cui eravamo così vicini alla fine da chiederci come avremmo fatto ad uscirne.
E al termine di questa giornata allucinante ricorderemo come in quei momenti eravamo così vicini alla nostra ora... ricorderemo che eravamo comunque io e te e capiremo che se ce l'abbiamo fatta di nuovo è perché saremo ancora a lungo, tu ed io.
Perché sono sicuro che basta volerlo, ma volerlo veramente e persino l'impossibile è facile.
Basta avere una solida motivazione per farcela.
È solo una questione di forza d'animo e volontà.
E sentimenti.
Aspettami, sto per arrivare.
Ora mi farò accompagnare da Don in ospedale da te mentre mi informerà di tutti i dettagli che in fondo ascolterò con stanchezza e solo per metà. Poi gli spiegherò che io sto bene e che anche se ho qualche ammaccatura per la lotta di poco fa e sono bagnato, voglio solo andare da Danny.
E so che lui non mi chiederà più nulla, né proverà a capire perché ho questo imminente bisogno. Non lo farà perché comunque ci conosciamo bene e sappiamo che a volte bisogna lasciare i propri mondi a chi li possiede.
So quindi che mi sorriderà a modo suo e mi dirà solo che è contento che siamo entrambi vivi e che del resto se ne occuperà lui. Come sempre.
Vedi, Danny?
Siamo persone che rischiamo la vita ma riusciamo a farlo sempre e sempre e sempre solo se abbiamo qualcuno a casa che ci aspetta, per cui valga la pena rischiarla...
C'è una differenza sostanziale da quando si è soli a quando c'è qualcuno solo per noi.
C'è perché è unicamente in questo secondo caso che si può ricevere quella ricompensa per cui tutto vale la pena.
Sto arrivando.”


E' in un insopportabile stanza di ospedale che mi tocca aspettare Mac... è un caso che poi mentre aspetto mi curino, non sono di certo qua per questo, ma solo perché dopo quel che mi hanno detto probabilmente anche lui avrà bisogno di una revisionata. Bloccato in laboratorio con un organizzazione criminale che tenta di riprendersi indisturbata tutta quella droga... mi vien da ridere!
Forse siamo stati un po' maledetti da qualcuno!
Ma sono qua perché lui verrà qua... e perché ho questo male insopportabile alla mano che cominciava a diventarmi insensibile... e alle costole... e allo stomaco... e alla bocca... e in qualche altra parte del viso...
Ok, va bene... magari è effettivamente sensato stare qua col dolore pazzesco che ho, ma è sempre meglio di finire sotto le macerie di un palazzo che esplode con te dentro!
Mac, sbrigati a venire, tanto lo so che sei vivo e che stai arrivando... questi medici mi stanno torturando, io voglio solo andare a casa anche se mi costringono mezzo steso in questo lettino e mi hanno ficcato in vena un ago per darmi sollievo.
L'unico mio sollievo sei tu, sbrigati, cavolacci!
Mi lamento con imprecazioni più o meno colorite e fantasiose e le infermiere lottano per non farmi avere la meglio, così mi rassegno e mi rilasso sulla testiera. La testa mi esplode, in fondo forse è meglio cercare di stare un po' tranquillo... per oggi ho fatto abbastanza.
Mac, dove diavolo sei?
Dai, su...
Sospiro. Forse è questa la tortura peggiore.
Aspettarti sapendo che anche tu te la sei vista abbastanza brutta.
Però ne hai passate tante, non sarà peggio di quella volta in cui tu e Flack siete rimasti dentro a quell'edificio mentre esplodeva.
Mi sembrava di impazzire mentre ti cercavo fra le rovine. Mi dicevo che ce l'avevi fatta e stavi bene, mi dicevo che se fossi morto l'avrei sentito, mi dicevo in continuazione che ora ti avrei trovato... e così è stato. Ma che inferno ho passato, intanto!
È così difficile ritrovarsi quando si fa un lavoro come questo.
C'è sempre l'incognita perché la condizione per fare quel che facciamo è essere disposti a rischiare la vita e non sai quando chi ami deciderà di regalarla a qualcun altro.
Però so che Mac non solo è uno di quelli duri a morire, ma che pensa a tutto quello che c'è da fare e ai perché e ai percome!
Figurati se qualcuno riesce a fargliela...
Si, però ora sbrigati ad arrivare, su!
- Oh, Mac... ma quanto ti ci vuole? -
Brontolo quando l'infermiera esce finendo la tortura numero due (la uno è aspettarlo).
- Il tempo di arrivare, Danny! -
La voce calda e suadente di Mac mi fa trattenere il respiro per poi ributtarlo fuori insieme ad un spontaneo:
- Cavolo, Mac... stavo morendo ad aspettarti! -
- Si ci credo... - Risponde lui entrando.
Per un momento mi viene un colpo guardandolo... è tutto bagnato fradicio coi capelli sulla fronte e l'aria letteralmente sfinita... Dio, quanto è bello, così!
- Ti saluta Don, mi ha lasciato e poi è tornato in laboratorio... ne ha da sbrigare almeno per i prossimi dieci giorni! - Ascolto solo per metà quello che dice mentre chiude la porta della camera e rimaniamo un po' da soli. Quel che mi preme è che sia qua e che sia bagnato...cioè, che stia bene!
È questo che conta!
Che stia bene!
Noto che mi osserva con attenzione mentre si siede stancamente sul letto con me e senza dire nulla guarda la mia mano fasciata e tutte le altre bende che ho in diverse parti, poi stringe dispiaciuto le labbra e con delicatezza che solo lui riesce ad avere mi accarezza il braccio ferito.
Non mi piace che si preoccupi per me, preferisco quando mi rimprovera, piuttosto. Così sdrammatizzo:
- Sono più attraente, vero? Ho pregato l'infermiera di esagerare con le cure! Gradisci? - è il mio solito modo di scherzare e lui fa solo un accenno di sorriso, è comunque preso dalla mia situazione e sa che non sto bene.
- Stavo per chiederti la stessa cosa... mi sono messo apposta anche io sotto il getto dell'acqua. Gradisci? - Non è proprio al massimo però apprezzo il tentativo, sa che non mi piace parlare di cose tristi o che si preoccupi per me... così si sforza di non farlo. Però preferisco quando mi ruba le battute a mia insaputa... arrivo sempre in laboratorio o sulla scena del crimine sparando una delle mie che qualcun altro della squadra precede facendomi capire che gliel'ha già detta Mac!
Lui le dice diversamente da me ma le dice uguali, le evita solo quando è con me... forse vuole darmi una certa parvenza di serietà ma tanto io lo conosco.
Mi piace così com'è, in tutte le sue milionesime sfumature.
Non rinuncerei mai a lui.
Mai.
Ed io lo sapevo che ci saremmo ritrovati alla fine. Entrambi vivi... non dopo aver rischiato la vita.
- Ehi, meraviglia, che ne dici di darmi la mia ricompensa per tutti questi brutti lividi? - Dico accentuando il mio sorriso ironico.
Forse aspettava questo.
Anzi, ne sono certo.
Lui fa un sorriso di quelli che dicono tutto e niente e poi con lentezza e un fare magnetico, sposta l'altra mano sul mio viso sfiorandomi dolcemente. È il solo a riuscire a darmi queste attenzioni senza timore di nulla, mi fanno impazzire.
Non ci rinuncerò mai.
Poi finalmente è il turno delle labbra che sfiorano le mie, mi accarezza con le sue e stiamo così un po' a cullarci, poi però non ho pazienza e le apro chiedendo di più. Un 'di più' che mi concede con un po' di malizia di fondo, venendomi incontro con la lingua e facendomi diventare lava sotto il suo tocco.
Finalmente lo sto baciando, è cui con me e nessuno per ora tornerà a portarmelo via.
Finalmente.
Grazie per essere ancora mio e non aver regalato la tua vita a qualcun altro!