NOTE:
e finalmente mi decido a scrivere qualcosa su questo manga che adoro.
È finalmente finito anche in Italia e dopo tutto questo
tempo mi sono fatta un idea precisa di tutte le coppie, le storie
nascoste e non ufficiali e di quelle che anche se non sono mostrate
dall'autrice è lampante ci siano. Non so di preciso
perché mi sono straordinariamente fissata su questi due
nonostante Sawamura sia così slashoso con tanti ragazzi
della serie, fatto sta che fra tante coppie yaoi ha vinto quella etero
che magari fra le etero è anche la meno probabile per la
maggior parte, chissà. Comunque a me questi due piacciono
insieme e dopo l'ultimo numero mi sono decisa a scrivere,
però ho in mente una a capitoli dove si illustra l'inizio
della loro relazione e come si sono messi insieme poiché qua
lo sono già. Rimane ad ogni modo solo la mia visione delle
cose, nulla di più. Adoro Sawamura, non potevo non scriverci
ma farò diverse altre versioni, penso, delle coppie...
vediamo. Intanto buona lettura con questa. Baci Akane
RINGRAZIAMENTI:
a tutti quelli che leggeranno e commenteranno.
AMORE DI STRADA
/Walk
on the wild side – Vanessa Paradis/
“Ma perché deve sempre
vestirsi a quel modo?
Era
questo che mi chiedevo più spesso quando la
vedevo… ed ora quando non lo fa mi dà fastidio
proprio per questo motivo!
So
di non essere normale ma non me ne importa molto e poi è
colpa sua!
Può
anche sforzarsi di vestirsi sempre allo stesso modo… o
risalti sempre il tuo corpo o non lo fai mai, non puoi prima mostrare
un po’ e poi coprirti, così confondi gli altri che
non sanno se sbavarti dietro e saltarti addosso oppure se non serve e
possono starti lontani.
Ma
tanto quella culona ha sempre fatto quello che le pareva, quindi
è inutile pensarci ora.
Solo…
anche se non è proprio caldo potrebbe anche vestirsi di
meno, insomma.
Sbuffo
una nuvola di fumo fuori dalla mia bocca che in breve si disperde
nell'aria serale abbastanza fredda. In questo momento mi sento tanto
Kosuke… sono stato troppo tempo con quel maniaco e mi ha
contagiato, dannazione!
Normalmente
non faccio caso a certe cose, come i corpi femminili. Però
da quando io e lei stiamo insieme, per così dire, e mi ha
mostrato le sue ‘argomentazioni’ in modo
più esplicito, o meglio me le sono guardato da solo, ho
più spesso questo tipo di pensieri. Come una droga, una
volta che provi non riesci a farne a meno, ne vuoi sempre di
più.
Il
corpo femminile è la stessa cosa. Non avevo mai provato
desiderio verso di esso anche se potevo averne quanti ne volevo, eppure
lentamente mi sono accorto che la molestavo non solo perché
mi divertivano le sue urla isteriche, ma anche perché ci
provavo un certo gusto nel toccarla. Ma solo lei.
All’opportunità
di farlo con qualcun’altra che mi si buttava fra le braccia,
non era così.
Ed
è successo.
Che
ci siamo avvicinati al punto da finire insieme. Sempre che possiamo
definirci insieme.
Inizialmente
era troppo orgogliosa e allo stesso tempo timida, ma poi ho vinto. Non
mi sono mai fatto troppe paranoie ed anche quando mi sono accorto che
mi piaceva non ho fatto molto per prendermela. Ho sempre fatto a meno
di tutto, questo mi ha spinto a fare a meno della mia vita sentimentale
e ad ignorare le donne. Mi accusava di essere misogino e frigido, in
realtà ero così concentrato a sopravvivere che
quando mi sono accorto che vivevo tranquillamente e che ero sereno,
grazie a quegli spostati che ora mi tocca chiamare amici, mi sono
accorto di lei. Però non ho pensato di dover cambiare
qualcosa.
In
fondo avevo fatto senza donne fino a quel momento. Poi le ragazze sono
seccature che ti fanno sprecare tempo, soldi e salute
mentale… ho sempre pensato questo ed in fondo continuo a
pensarlo. Invece Kusuda ha involontariamente tanto fatto che mi ha
acceso anche quel lato che ritenevo congelato. Quel posto
così vicino al cuore, che in realtà è
solo uno stupido organo che pompa sangue per il corpo, non certo il
centro di tutti i sentimenti, però rende l’idea.
Del
resto tutti loro sono stati capaci di restituirmi tutte le mie
emozioni, i miei desideri, la mia felicità.
È
sciocco da parte mia insistere troppo sulla mia versione insensibile e
crudele. Non lo sono fino in fondo, non con tutti.
Quel
che voglio dire, comunque, è che potevo e posso avere un
sacco di ragazze, anche delle modelle se voglio, però alla
fine quella che mi ha spinto a mollare la mia teoria del
‘meglio stare lontano della donne’, è
lei.
Quando
c’è stata l’apoteosi di Sakurai mi sono
reso conto che la ferivo intenzionalmente con tutto il mio impegno non
tanto per farla crescere in modo che uscisse una volta per tutte da
quella situazione di stallo, quanto perché aprisse gli occhi
e smettesse di venerare Sakurai. Si, perché lei lo venerava
e basta, non ne era innamorata davvero. Amava solo l’idea
dell’amore che gli trasmetteva quella figura forte e
perfetta, che in realtà non è, tutto
lì.
Volevo
lo capisse e non mi sono trattenuto, ho messo ben bene il dito nella
piaga ed ho fatto il bastardo, come riesce bene. Però poi
c’ero quando aveva bisogno di sostegno. C’ero con
gli altri mentre facevo finta di nulla e pensavo che ero solo geloso di
quell’egocentrico occhialuto. E che anche se fino a quel
momento lei mi era piaciuta ma non avevo sentito il desiderio di
prendermela, ora le cose erano diverse.
Così
ho deciso.
E
me la sono presa.
Tiro
qualche altra boccata di fumo appoggiato al muretto del mio locale. Mi
chiedo perché mi abbiano coinvolto, che me ne fregava a me
di quei due? La strega e l’egocentrico!
Ho
acconsentito solo perché Kusuda e Naruse erano molto presi,
a quanto pare. Non ne capisco il motivo ma se lei vuole aiutarli a
metterli insieme è sicuramente positivo.
Ormai
sta con me anche se non siamo persone che dimostriamo troppo la nostra
vita privata. Cioè io. Lei lo farebbe, anzi, richiede spesso
certe attenzioni, è una tipa romantica anche se vuole fare
la dura e spesso è in grado di sbaragliare una mandria di
bufali in amore, però a me dà fastidio non
perché mi vergogno, figurarsi, è
perché mi sembra di vivere troppo a pieno i miei sentimenti
che ho imparato solo da poco a liberare. Non ci sono ancora abituato e
preferisco andarci piano.
Mi
basta stare con lei ogni tanto, in privato, quando siamo
soli… quando nessuno può scassarci le palle su
cosa facciamo, su quanto siamo piccioncini e cazzate simili. Sono cose
che mi nauseano e non sopporto. Sono cazzi miei con chi passo le notti
e i miei momenti solitari.
Lei
mi conosce ed anche se a volte vorrebbe avere qualche slancio anche in
presenza degli altri, capisce che sarebbe peggio e lascia perdere. Del
resto stiamo insieme da poco e lei stessa, tutto sommato, fa fatica ad
accettare il nostro rapporto perché ci sono certi lati di me
che la irritano e si mette a picchiarmi. È fatta
così, non è facile andare d’accordo ma
se fossimo pappa e ciccia sarei scappato prima.
Mi
sta bene.
Così
nessuno ci romperà le scatole ed invece ci lasceranno in
pace.
Ci
tengo che i fatti miei rimangano miei!
Un
piccolo spostamento d’aria attira la mia attenzione e capisco
che è lei, il suo profumo è inconfondibile
nonostante quello della sigaretta che ormai è quasi conclusa.
-
E’ andato? – Chiedo con noncuranza alzando gli
occhi sul cielo scuro tempestato di stelle. È una bella
serata, tutto sommato. Si sta bene anche qua fuori nonostante siamo a
febbraio.
-
Si… mi ha chiesto perché non andavo con lui ma
gli ho detto che non mi andava di fare tutta quella strada solo per
consegnare un cioccolato. – Mi rende partecipe di ogni
sciocchezza superflua, è tipico suo, oltre che delle donne.
Non rispondo nulla rimanendo apparentemente indifferente.
Ancora
non lo sanno nemmeno Naruse e Kosuke… del resto cosa
dovrebbero sapere?
Non
c’è ancora nulla di definito e di sicuro. In fondo
stiamo insieme ma non è che siamo proprio una coppia. Non
siamo certi di quel che stiamo facendo, lo facciamo e basta mentre
capiamo cosa vogliamo davvero. Lei non mi respinge perché in
cuor suo sa di volermi già bene in quel senso, anche se per
orgoglio non lo ammette fino in fondo, e poi perché
modestamente so come trattarla per spingerla a non scappare da me.
Anche se ho capito cosa voglio non significa che mi ritenga pronto, nel
frattempo mi concedo certi piaceri che non sono solo fisici.
Inoltre
Kosuke è innamorato di lei, come faccio a dirgli come stanno
le cose? E Naruse non saprebbe tenere la bocca chiusa. Vorrei che quel
testone capisse che il suo amore platonico prima o poi si
spezzerà e che quindi si innamorasse lui stesso di
qualcun'altra, lasciandoci in pace.
Ma
le cose per ora sono così ed è tutto troppo
presto.
Quindi
non serve correre.
-
Ci metterà un po’… - Dico alla fine
dopo una pausa di silenzio in cui mi stupisce che lei non abbia
riempito con qualche considerazione su quell’egocentrico e
quella strega.
Effettivamente
è strano… a questo pensiero, mentre tiro
l’ultima boccata dal mozzicone ormai corto, giro appena la
testa cercandola con lo sguardo che, come al solito, si mantiene
piuttosto distaccato. Quando la vedo lo stupore si impadronisce di me
ed inarco un sopracciglio.
È
rossa e guarda per terra contorcendosi le mani che sorreggono
un… sacchetto!
E
quello da dove spunta?
Prima
non ce l’aveva, forse era nascosto.
Urca,
è vero, è San Valentino… non mi
aspettavo un gesto simile da lei, però. Non nei miei
confronti.
Mi
riprendo in fretta guardando di nuovo davanti a me dove butto la
sigaretta con un gesto secco dell’indice sul pollice, quindi
mi riprendo la mia espressione enigmatica di chi la sa lunga, che lei
tanto odia, e la tolgo dall’impaccio come faccio di solito.
-
Cos’hai lì? - Sono diventato troppo buono.
Normalmente la tormento mettendola in difficoltà, ma a
volte, ultimamente, non ci riesco più ed invece mi trovo ad
aiutarla.
È
proprio strano, visto che si tratta di me.
Eppure
mi piace questo suo impacciarsi proprio con me, non lo è mai
stata nei miei confronti. Da quando ci frequentiamo ci sono delle volte
in cui riesce a stupirmi e a mostrare quei suoi lati dolci e remissivi
anche a me, non sono abituato e finisco per essere diverso anche io.
Ha
uno strano potere su di me. Quando mi attacca gridandomi di tutto so
come reagire e mi sento a mio agio, infatti infierisco ancora di
più, ma in certi casi finisco per andare in suo aiuto a modo
mio.
Non
so cosa diventerà, questa storia, né se saremo
mai pronti per viverla alla luce del sole ammettendo davanti ai nostri
amici cosa siamo, però sono contento così come lo
sono di essere arrivato fino a questo punto e di non essermene andato
prima, quando avevo avuto la tentazione di farlo.
Ora
sono curioso.
Fin
dove arriveremo?
Una
cosa è certa… come ho trattato e tratto lei, non
ho mai fatto con nessuna ragazza, visto che non ne ho mai considerata
nemmeno mezza nemmeno per prenderla in giro e tormentarla!
Kusuda
è effettivamente diversa e qualunque nome abbia la cosa che
sta nascendo fra noi, è comunque una storia di strada, come
tutto ciò che ho vissuto fin ora.
Quindi
sono tranquillo.”
“Cosa mi è venuto in mente di
preparargli del cioccolato per San Valentino?
Sono
solo una sciocca, la solita!
Non
ho visto quanto cioccolato ha ricevuto? Mi è venuto naturale
prenderglielo tutto per fare quello per Sakurai da parte di Kiriko!
Ma
che diamine!
E
lui che voleva pure tenerlo come scorta di cibo, ma è scemo?
Così
impara ad essere indelicato!
Che
se ne fa dei cioccolati delle altre ragazze?
Non
gliene frega nulla di loro, no?
Quello
è un misogino… a parte che con me… con
me si trasforma sempre in un maniaco!
Ma
chi me lo fa fare?
Solo
perché è da un po’ che ci frequentiamo,
che ogni tanto ci baciamo e che abbiamo fatto… Oddio,
abbiamo già fatto l’amore!
Devo
dire che forse qualcosa lo siamo. Forse.
Anche
perché non sono tipo da fare certe cose con uno, concedermi
fino in fondo, senza volerlo davvero. Ed io lo vorrei solo per chi
provo dei sentimenti.
Mi
brucia ammetterlo perché a volte, sempre, lo appenderei,
però è così.
Non
so come è riuscito a manovrarmi, quello è astuto,
ma alla fine mi ha plagiata tanto da spingermi a perdermi per lui fino
a questo punto.
A
voler fare del cioccolato per lui e darglielo.
Che
sciocca romantica, riderà di me e mi dirà che
dovevo fare a meno di usare l’altro, le sue scorte!
Ma
me lo chiede per cui ormai che ci sono tanto vale, no?
O
Naruse tornerà e mi beccherà in pieno, cosa
peggiore!
Tremante
e piena di vergogna gli porgo il sacchetto col cuore dentro,
tipicamente di questa festa, quindi quando la sua mano sfiora la mia
per prenderlo io mi ritiro in fretta spingendomi contro il muro che mi
regge. Se non ci fosse sarei già stesa per terra.
Ma
perché dovevamo finire così?
Non
stavamo bene come solo amici-nemici ad insultarci e litigare sempre?
Non
che ora le cose siano cambiate poi molto, in effetti, visto quanto
riesce a farmi arrabbiare lo stesso, però…
Non
so, mi sento una scema.
Lo
sento trafficare un attimo e poi dopo un po’ di silenzio che
mi fa impazzire lo sento masticare. Oh mamma, lo sta mangiando,
addirittura!
Bè,
potrebbe anche dire qualcosa, insomma; nemmeno un grazie…
cavoli, Sawamura, ma sei proprio una bestia!
È
dopo questa ennesima manifestazione di insensibilità che mi
giro verso di lui di scatto per aggredirlo verbalmente, ho un
espressione battagliera e sono pronta a divorarlo, ma la voce non fa in
tempo ad uscire poiché le sue labbra fermano le mie.
Che…
che sta facendo?
Così,
senza preavviso… potrebbe anche sforzarsi di essere normale,
per una volta. Siamo a San Valentino e… Oh Dio… e
stiamo facendo proprio quello che due fidanzati fanno in questo giorno
speciale!
Rimango
come un ebete senza fiato sospesa con la mano a mezz’aria
puntata contro di lui in una posizione non identificata, a sentire la
sua bocca che premuta con delicatezza sulla mia, me l’apre
per entrare con la lingua e cercare la mia. La incontra ed io non trovo
niente di meglio che assecondarlo titubante e timida e chiudere gli
occhi. Fuoco, umido, dolce. Il suo bacio, questa volta, sa di
cioccolato ed è davvero buono, sono così brava?
Non
mi rendo conto di che razza di pensiero riesco ad avere
poiché la mano che non è impegnata col cuore che
gli ho fatto, è sulla mia più piccola rispetto
alla sua.
Non
mi aspettavo un gesto simile, davvero, mi trovo ulteriormente spiazzata
mentre con emozione crescente ed una certa felicità per la
sua risposta, ci baciamo.
È
così strano pensare a noi due che ci baciamo e facciamo
certe cose, non avrei mai pensato che dopo quel giorno in questo stesso
posto di quasi un anno fa, quando mi fece andare su tutte le furie per
avermi molestato, ci saremmo ritrovati proprio qua io e lui a farlo
volontariamente.
Con
del sentimento.
Per
lo meno credo ci sia, in realtà non ne sono sicura ma mi
piace pensare che ci sia o non mi concederei mai così.
Posso
parlare solo per me, non so ancora perché lui faccia
così, non lo immagino proprio. Spero.
Spero
che sia perché prova anche lui le stesse cose per me che
provo io.
Qualunque
cosa sia di preciso.
Dopo
un primo momento di tensione e opposizione, mi sciolgo completamente
lasciando che mi tenga la mano con la sua che lentamente risale sul
braccio e poi sulla spalla. Mi scosta i capelli con quel suo tipico
languore che mi mette i brividi, spero che mi tocchi ancora come sa
fare lui. Mi sono sempre opposta a quei contatti che creava con me,
finivo per schiaffeggiarlo e coprirlo di insulti eppure ora che sto qua
a baciarlo, a fondere le nostre labbra e le nostre lingue in continui
giochi poco casti, mi chiedo come facevo a non volerlo io stessa.
Sono
una persona particolare, sembro debole ma sono forte, sembro forte ma
sono debole… sono complessa, lo capisco, ma lui a confronto
è un enigma a cui non so se verrò mai a capo.
A
volte fa cose per cui lo impiccherei, altre invece mi sorprende
positivamente. Mi confonde ma mi piace sempre più anche per
questo.
Ha
un mondo molto vasto di cui forse sto appena iniziando a farne parte,
forse, e mi piace.
Mi
piace sempre più. Mi ubriaca ogni volta che mi concede una
sua piccola parte.
Lui
sa di selvatico e quasi di inarrivabile, però ora
è qua e mi bacia, fa una cosa che, a quanto ne so, non ha
mai fatto con nessun altra ragazza nonostante avesse sempre potuto.
Non
so definire né lui, né ciò che provo,
né ciò che vogliamo, né ciò
che ci unisce, ma so che lui è qualcosa, che proviamo, che
ci vogliamo e che siamo uniti.
Per
il resto c’è tempo, no?
Non
c’è fretta, anzi, con lui non la si può
avere o scappa. È fatto così. Un gatto randagio,
di strada.
Però
sono sicura che qualunque cosa diventerà questa storia,
è nata nel luogo che amo di più, il Three men's
hoop, posto di molti cari ricordi. Quindi mi sento decisamente a mio
agio.
Il
suo viaggio prosegue lento e proprio sul clou del nostro bacio che si
fa più intenso, la mano gli scende sul mio seno che prende
infilandosi sotto la giacca, rovinando tutta l’atmosfera
romantica!
Dannato
stronzo!
Poteva
anche farne a meno e abbracciarmi romanticamente!
Ecco
cosa vuole da me… ha solo deciso che il mondo del sesso
è degno d’attenzione ed è ora di
esplorarlo!
Non
attendo altro, infatti mi separo al volo e gli stampo cinque dita sulla
guancia accompagnando il tutto con un insulto ed un: - La smetti di
rovinare sempre tutto, brutto maniaco? –
Faccio
per staccarmi da lui e piantarlo in asso, nemmeno lo vorrei guardare in
viso se non fosse che mi afferra il polso e mi blocca davanti a lui, mi
preme contro il muro e mi blocca fra questo e sé stesso.
Spinge il suo corpo, il suo bacino, contro il mio che improvvisamente
diventa molle nonostante il freddo.
Ecco,
di nuovo non respiro.
-
Sicura che abbia rovinato tutto? – Dice poi con voce bassa e
sensuale, anche la sua espressione ed il suo viso lo sono, dannatamente
bello da togliere il fiato. Come diavolo fa?
Mi
vien voglia di rovinare questo suo bel faccino, almeno la smetterebbe
di fissarmi sempre in questo modo… come se volesse
mangiarmi… come se pensasse un sacco di cose proibite.
Se
fa così, se mi guarda in questo modo, se mi tocca come sta
facendo, è difficile non volerlo.
Ecco
come ho fatto a cedere a lui quando si è messo a provarci
seriamente con me. Credo per lo meno che fosse serio… non lo
so…
Ha
fatto scivolare il cioccolato rimanente nel sacchetto e quello a sua
volta è appeso al polso. Con una mano mi tiene ferma per la
vita, mentre l’altra il busto, subito sotto
l’ascella. Ha il viso vicinissimo al mio ma non mi bacia,
vuole che sia io a farlo, a protendermi verso di lui ma lo stronzo si
sbaglia se pensa che lo farò.
Sembra
che si prenda gioco di me e al tempo stesso non desideri altro che me,
il mio corpo, il mio sapore.
Quello
che voglio io da lui.
Non
respiro più bene da un po’ ormai e mi gira la
testa.
Cosa
si aspetta che dica?
Ho
la mente vuota, non mi esce mezza parola e… dannazione,
vorrei solo che mi baciasse.
Quando
muove impercettibilmente la mano sul mio seno, di nuovo, infilandola
sotto la maglia creando con la mia pelle accaldate un contatto maggiore
che mi manda a fuoco, mi esce un sospiro che non riesco a trattenere.
Perché
sa usare così bene i corpi altrui?
Quante
esperienza ha già avuto, invece?
Mi
ha sempre detto di non aver mai avuto ragazze però ogni
volta che mi tocca così e mi manda in tilt penso che non sia
la prima volta che tocca il corpo femminile. Ma non ha importanza.
Non
ce l’ha perché ora sta toccando il mio ed
è importante che non smetta.
E
scollegando completamente ogni ragionamento lucido, circondo il suo
collo con le mie braccia, l’attiro ulteriormente a me e
annullo la minima distanza rimasta fra i nostri visi. Trovo le sue
labbra così ben disegnate e le accarezzo con le mie.
In
breve le apriamo venendoci subito incontro con le lingue che trovatesi
giocano come prima danzando veloci e frenetiche. Sempre più
vogliose come noi due che vorremmo essere a casa e non fuori
all’aperto.
Non
voglio interrompermi, non voglio che smetta, voglio che continui, che
la sua mano mi tocchi ancora, mi scaldi la pelle, mi…
Ma
un rumore da dentro la porta che ci sta accanto ci fa capire che il
nostro momento, per ora, è finito ed il seguito è
solo rimandato.
Uffa,
proprio adesso!
Sawamura
si stacca in fretta e piantandomi in asso mi dà le spalle.
Copre la visuale a Naruse che arriva da noi con la sua consueta voce
acuta che blatera qualcosa di non comprensibile per me in questo
momento.
Non
capisco subito cosa sia successo, so solo che quella scimmia impicciona
che tanto adoro normalmente, ora è di nuovo qua e vorrei non
ci fosse. Capisco anche che non mi vede subito perché
Sawamura mi copre con questa posa strategica che mi volta le spalle,
quindi con mille accidenti a tutti e il cuore che corre ancora come un
matto, non mi rimane che sistemarmi e cercare di sbollirmi.
Mica
facile… quello accende micce che non dovrebbe toccare!
E
con le parole di Naruse in sottofondo non posso fare a meno di pensare
che anche se quel maniaco ha sempre i suoi soliti modi antipatici che
mi fanno imbestialire, ormai fa parte della mia vita.
E
non solo come amico.
Guarda
in che stato mi tocca stare… è sempre colpa sua!
Non
lo perdonerò mai… anche se prego ogni volta che
non se ne vada più e rimanga qui per sempre.”
FINE