Amore O Amicizia
CAPITOLO VI:
FRUSTRAZIONE
/
Bleed it out – Linkin Park /
Se la
corsa avrebbe potuto buttare fuori insieme al sudore ed alla fatica
anche tutti i pensieri e le azioni fatte, allora Anthony sarebbe stato
bene già da ore. Purtroppo però non ci sarebbe
stato quell'effetto e dunque nonostante tutto il tempo non trascurabile
che stava passando a correre per le strade della città, alla
fine si sarebbe ritrovato solo stanco e madido di sudore!
Però
nonostante lo sapesse non poteva smettere.
Non lo
faceva per allenarsi in vista del torneo e del famoso incontro con
Andry, lo faceva per sé stesso ed il proprio profondissimo
stato di insoddisfazione e fastidio.
Un
fastidio per ciò che aveva fatto, solo l'idea di aver agito
impulsivamente in quel modo assurdo ed inspiegabile gli faceva salire
il sangue alla testa.
Eppure
questo nello specifico era ciò che l'urtava maggiormente
tanto da fargli aumentare l'andatura.
Come era
possibile che lui si pentisse di qualcosa che faceva?
Non era
mai successo, era assurdo!
Ignorando
i muscoli che gridavano vendetta insieme ai polmoni affaticati e agli
organi interni come la milza, continuava imperterrito ad andare avanti
spedito, fendendo l'aria e seminando scie di goccioline di sudore che
brillavano sotto il sole caldo.
I
capelli legati facevano sfuggire qualche ciocca ribelle che si
inanellava intorno al viso imbronciato e scuro. Quasi quasi sembrava
Andry travestito. Quelle espressioni erano dal moro e non dal
castano-rosso...
Eppure
ripensava a quello sfiorarsi di labbra, a tutto il tempo che lui stesso
aveva avuto per rendersene conto e fermarsi, a ciò che aveva
provato e cosa era successo e ancora il bollore del proprio sangue
annullava la vaga calma che cercava di infilarsi in quello stato
d'animo infuocato ed arrabbiato.
Se
qualcosa non l'avrebbe fermato e calmato, però, sarebbe
collassato a breve.
Il
giovane robusto ed atletico era sì molto allenato ed
abituato a sforzi fisici, tuttavia correrei ininterrottamente per tutto
quel tempo debilitava chiunque, a lungo andare.
Ma
ancora non poteva fermarsi.
Quel
bruciore interiore lo faceva impazzire.
Era
stato stupido ed insensato.
Lui era
innamorato di Nicole da sempre, sin da piccoli lui le si era dichiarato
e lei l'aveva rifiutato. Sin da allora non aveva mai mollato e
nonostante fosse andato su altre ragazze per passare il tempo e fare
esperienze, alla fine era sempre tornato da lei ed il suo sentimento
non si era mai cancellato.
O
così era stato convinto fino all'incontro con Andry, quando
aveva seguito l'impulso irrefrenabile di toccare le labbra con le sue.
Fino a
quando non si era decisamente eccitato a guardarlo in quel modo, con la
tenuta da boxe e quel sorrisino compiaciuto.
Che
significato aveva?
Dove
erano finiti i suoi sentimenti, il suo immenso amore, le sue
intenzioni... il suo odio... dove era finito?
Perché
ora non si piaceva ad agire seguendo l'istinto?
Perché
ora non si andava più bene?
Aveva la
netta sensazione di aver sbagliato tutto e ancora non capiva cosa di
preciso.
Aveva
solo quella sensazione.
“E'
dall'inizio che ce l'ho. Da quando l'ho incontrato. Mi ha attirato, mi
piaceva come amico e ho voluto legare ma quando ho visto che aveva
puntato Nicole ho cominciato a detestarlo, eravamo rivali, non poteva
esserci altro che odio, no? Però poi... poi non so...
è successo quello in palestra ed ora so solo che da qualche
parte ho sbagliato qualcosa ma non capisco cosa, dove.
Cazzo,
non sono mai stato molto sveglio coi ragionamenti, io sono un tipo
d'azione, non da riflessione eppure questa volta avrei solo dovuto
farlo un po' meglio all'inizio e mi sarei evitato queste cose.
Cosa
c'è? Cosa c'è che ho sbagliato?
Cosa
c'è che non va?
Sono
i sentimenti per lei o per lui ad essere stati interpretati male?
“
Così
correndo si ripeteva la tiritera da ore, senza darsi tregue e
pietà per sé stesso.
Correva
e solo quando, alla fine, giunse al fiume che passava accanto alla
città e vi si precipitò scendendo dal dirupo a
rotta di collo, senza fermarsi un secondo, lo realizzò.
Realizzò
la conclusione.
“Ma
ad ogni modo, in qualunque modo stiano le cose...”
Iniziò
gettandosi letteralmente dentro a quelle gelide acque rinfrescanti e
riemergendo urlando inizialmente per lo schock, in seguito per il
proprio sfogo.
- SONO
COMUNQUE UN COGLIONE!- Disse dopo, gridando verso il cielo.
Probabilmente,
mai auto analisi fu più veritiera ed esauriente di quella!
Specie
considerando che lui di sé stesso non se ne faceva mai!
Così,
vestito leggero, grondante di sudore, calore e fatica, con il tuffo nel
fiume e quell'urlo di ammissione, alla fine qualcosa era riuscito ad
ottenere.
Si
sentiva meglio.
Solo per
essersi insultato ora si sentiva inspiegabilmente meglio, nemmeno
avesse trovato le sue risposte.
La
verità?
Non era
tanto un coglione quanto la creatura più assurda
esistente... insieme ad Andry e Nicole, ovvio!
/
What i've done – Linkin Park /
Qualcosa
non tornava nemmeno ad Andry, a quanto pareva, a giudicare
dall'espressione più cupa e tenebrosa del solito mentre
subito dopo i consueti allenamenti, con la sera che giungeva, si
dirigeva spedito a passo di carica verso la propria via, con la
consapevolezza che a quell'ora avrebbe incontrato Nicole a ritorno dai
proprio allenamenti di calcio.
Consapevole
e deciso ad ottenere anche lui delle risposte e quella volta risposte
definitive.
Il moro
era un tipo più freddo e composto ma comunque diretto che
odiava l'incertezza e le fasi dubbiose. Preferiva andare subito al sodo
per qualunque cosa ma soprattutto, se aveva qualche domanda, per
ottenere la risposta era disposto a passare per il metodo
più scomodo, pericoloso e faticoso.
Quel che
contava era non stare per troppo tempo sul filo del rasoio.
Lo
detestava,
Ecco
perché, semplicemente, quella sera non si sarebbe messo a
massacrarsi o riempire pagine e pagine di domande o parole. Quella
sera, lui, avrebbe ottenuto le sue risposte con un solo metodo
azzardato ma sicuro.
Nicole
era l'unica in grado di aiutarlo.
Così
quando giunse all'incrocio della loro via comune, si fermò
guardandosi intorno, ben consapevole che entro un minuto la ragazza dal
look alternativo sarebbe spuntata raggiungendolo.
Appoggiò
il borsone ai piedi fermandosi ad aspettare in mezzo alla strada, senza
farsi alcun problema per qualche ipotetica macchina. Qualunque posto
sarebbe andato bene, doveva solo fare una cosa e quando la vide
arrivare come previsto nemmeno un sorriso si fece largo fra le sue
belle labbra ben disegnate.
Era
vestita con la divisa della sua squadra di calcio e i capelli legati in
una coda bassa presentavano sulla sommità del capo un ciuffo
colorato indomabilmente slegato dal resto della massa. Quella sera non
era nemmeno truccata.
Era
più o meno al naturale ed osservandola con cura maniacale
mentre gli si avvicinava sbuffando, provò a capire se
qualche sensazione gli desse una mano a capire.
Sperò
in qualche istinto o voglia fino all'ultimo mentre la passava
sfacciatamente ai raggi X eppure... eppure con delusione dovette
ricredersi constatando che l'indifferenza più assoluta
l'aveva accolta.
Era
stato il destino ad indicargliela ma in fondo cosa le era piaciuto di
lei?
Lo
stile, il modo di porsi e di fare, il carattere... molte cose, gli
erano piaciute di lei, a dire il vero, però ora no. Ora non
c'era nulla.
Ora,
dopo quella specie di bacio del giorno prima con Anthony, ogni
particella della sua mente era occupata da lui e non da lei, come
invece sarebbe dovuto essere.
Che il
destino avesse sbagliato qualcosa?
Certo,
Anthony gli era piaciuto la prima volta che l'aveva visto, ma non al
livello di Nicole, era comunque stato diverso.
Però,
forse, aveva comunque sbagliato giudizio rispetto ai propri sentimenti.
Aveva
passato tutta la giornata a chiedersi se fosse così
però da solo non aveva ottenuto risultati e solo il
nervosismo l'aveva divorato.
C'era
solo una cosa da fare.
- Che
c'è? Aspetti una macchina che ponga termine alle tue
sofferenze investendoti? -
La voce
noncurante di Nicole giunta davanti a lui pose termine agli ultimi
ripensamenti.
Era
giusto.
Doveva
farlo.
Avrebbe
ricevuto un calcio nei sacri gioielli di famiglia, ma doveva farlo. Era
un sacrificio accettabile dopo tutto.
E lo
fece.
La
guardò coi suoi occhi azzurri penetranti e senza dire mezza
parola, avvicinandolesi di un passo per arrivarle a poca distanza, la
prese per le spalle con decisione e quasi forza, infine senza dar tempo
di realizzazione e reazione alcuna avvicinò il viso al suo
con la chiara e precisa intenzione di baciarla.
“Eppure
se non è giusto qualcosa dovrebbe fermarmi.
Se
non è con lei che devo stare, ora succederà
qualcosa che mi impedirà di baciarla.”
E come evocato dai suoi pensieri
o come se lui stesso prevedesse il futuro, un oggetto volante non
identificato volò fra i loro visi dividendoli l'istante
prima di veder unite le loro labbra in un bacio forzato.
- BRUPPO BASTARDO!-
L'alta voce infuriata gli fece
subito capire di chi e cosa si trattasse ma, sopra ogni cosa, ancora
prima di girarsi gli fece comprendere che aveva ragione.
Non era Nicole la ragazza con
cui doveva stare.
Il destino, ancora una volta,
gli aveva parlato!
- Ma che cazzo... -
Borbottò stralunata lei senza capire cosa diavolo stesse
accadendo e chi dovesse ammazzare per primo.
Andry, invece, guardò
prima l'oggetto che per poco non l'aveva colpito in pieno volto, un
borsone d'allenamento, successivamente si girò appena in
tempo per vedere il pugno che si chiudeva sul suo occhio sinistro
facendogli non poco male, mollare la ragazza che per un pelo non stava
per fare la stessa cosa e indietreggiare di qualche passo per il colpo
e la sorpresa... e il dolore!
Poco.
Fu tutto molto breve, un lampo.
Non avrebbe avuto più
tempo per capire gli eventi in successione perfetta per evitarli o
prevederli, non più di quanto avesse già
effettivamente fatto.
- Porca troia! Ma che cazzo
avete? Siete fuori? Ammazzatevi fra di voi e lasciatemi in pace! La
merda ha totalmente riempito i vostri cervelli vuoti? Fatevi ricoverare
che ne avete bisogno, teste di lenticchie putrefatte! -
La voce irosa ed acuta della
'dolce fanciulla' fece da contorno coi suoi insulti per tutto il resto
del tempo, tempo in cui Andry dopo essersi ripreso, nonostante il
dolore aveva annullato la distanza per andare davanti ad Anthony che lo
guardava ancora in cagnesco, pronto ad un'altra serie di pugni.
L'idea che l'incontro di boxe
sarebbe iniziato prima del tempo era una certezza e con ancora mille
interrogativi, Nicole smise di insultarli notando gli sguardi strani
che i due si scambiavano.
- Cosa diavolo mi sono persa? -
Disse a fior di labbra
calmandosi ed incuriosendosi.
Anthony era indubbiamente
arrabbiato, e si poteva facilmente immaginare il motivo, ma Andry...
Andry era felice!
Inconfondibilmente felice
nonostante l'interruzione ed il pugno.
Era felice mentre guardava
l'altro che voleva sbranarselo.
Effettivamente la ragazza dai
capelli multicolore si era persa molti passaggi ma del resto non se li
erano precedentemente persi i due stessi protagonisti?
- Bene, era quello che mi
serviva. Vi ringrazio. -
Infine, così dicendo
indecifrabilmente, il bel moro tenebroso si girò
andandosene, senza dire altro, lasciando inebetiti sia Anthony che
Nicole.
Frustrazione?
Non più, grazie!