CONVIVENZA
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Spirit in the sky - Norman Greenbaum /
“Il suono del mio cellulare mi sveglia mentre
automaticamente senza nemmeno rendermene conto sono già a
rispondere con voce roca e addormentata:
- Gibbs. -
- Ciao capo, ben alzato! - Ma che diavolo gli salta
in mente a Tony? E poi è il numero dell'ufficio, che ci fa
là a quest'ora?
- Uhm... le 5 e 20... eccomi, sono sveglio. Sei in
ufficio? -
Lo sento trafficare coi vestiti e non oso
immaginare perché a quest'ora si stia vestendo in ufficio,
tanto me lo dirà subito lo stesso...
- Si! A casa mia si è guardato il boyler
(non ho idea di cosa sia né se si scriva così...
ma lui diceva queste parole...) e ha fatto corto circuito,
sarò senza elettricità per un mese a partire da
oggi. Ti sei addormentato lavorando sulla barca? - Mi giro cercando di
riprendermi ma ancora mi risulta difficile specie per tutte le cose che
secondo lui dovrei ascoltare ogni volta che parla e parla e parla...
- Cosa te lo fa pensare? -
- Capo... riconosco il notiziario degli agricoltori
quando lo sento. L'unica televisione che hai è nel
seminterrato. - Ma che bravo... si ricorda nei dettagli tutta casa mia.
Penso che nemmeno le mie 4 mogli ci riuscirebbero!
Mio malgrado taglio corto:
- Ci sono novità Di Nozzo? - o continua
a parlare ancora per un ora di fila prima di dirmi perché
diavolo mia ha svegliato a quest'ora.
Finalmente si degna di riferirmi tutto quello che
sa riguardo il caso odierno ma ovviamente lo fa a modo suo... certo,
perché non potrebbe mai farlo in modo normale, deve fare gli
indovinelli, lui... giusto per non farmi mai dimenticare che non
è NORMALE!
Senza ancora la voglia di spazientirmi con lui lo
lascio fare e poi ci concordiamo su dove trovarci e cosa fare. Forse
posso evitarmi il mal di testa almeno per i prossimi cinque minuti, se
concludo subito la telefonata...
- Ok, senti, visto che passi gran parte del tempo
nel seminterrato e passi tutte le notti a lavorare nella barca
giù nel... - Ti pareva, figurati se non ci provava, tanto lo
sapevo. È per questo che lo interrompo sul nascere e
bruscamente lo precedo:
- No, non puoi venire a stare da me... hai presente
l'ultima volta? - Senza dargli più possibilità di
ribattere e riprovarci fino allo sfinimento come sicuramente oggi
farà, chiudo io stesso la chiamata e mi metto a sedere
sull'asse della barca dove mi ero addormentato.
Naturalmente l'ultima volta a cui mi riferivo mi
torna alla mente sparata come un caccia da guerra, cosa che avrei
sperato di evitare... sono stati giorni distruttivi... un lungo periodo
in cui mi sono trovato a cercare di decidere se la cosa migliore fosse
ucciderlo nel modo più doloroso possibile oppure in quello
più veloce e sbrigativo!
Sono stati giorni allucinanti... a parte per il
fatto che ha dei riti e un modo di vivere fuori dal comune (senti chi
parla!!!), ma parla e parla e parla... e poi gira per casa mezzo nudo
provocandomi in continuazione... lui, il suo corpo da ergastolo e le
insinuazioni che lancia senza mai far riposare quella sua dannata
lingua. Una lingua incredibilmente veloce ed esperta per un certo tipo
di cose, devo dire.
Che sa esasperare e far venire mal di testa ma
anche diventare un ossessione per altre cose... come ad esempio per far
provare piacere!
Già, l'ultima volta è stata
distruttiva, peggio della prima in cui non lo conoscevo ancora e lui
non aveva confidenza con me. L'ho raccolto dalla strada come avrei
fatto con un cagnolino tutto bagnato e lui presto ha dimostrato la sua
natura di beagle. Appena si è ripreso l'ho spedito in un
appartamento suo per ritrovare la mia pace perduta, visto che come
prima notte mi ha niente meno che allagato il pavimento del bagno.
La seconda volta, ovvero l'ultima, oltre a
dimostrare la sua natura di beagle ha dimostrato anche quella di
agnello... l'agnello che finisce nelle fauci del lupo perché
lo provoca dimostrandosi anche molto invitante!
Mi conosceva già bene, sapeva che non
sono uno stinco di Santo e che certe provocazioni non mi vanno mosse.
Se l'è cercata.
È stata distruttiva perché
arrivavamo sempre tardi in ufficio ed eravamo poco attivi e
principalmente stralunati. Così per conservare il nostro
posto di lavoro ho deciso di cacciarlo via a calci!
Non oso immaginare cosa succederebbe ora se
tornassimo a convivere... ora che la nostra confidenza è
addirittura più stretta e profonda e che si sta trasformando
anche in un San Bernardo fedele.
Un sorrisino malizioso mi si forma sulle labbra...
bé, tutto sommato però per un mese potrei, tanto
c'è Kate che in caso ci copre!
Mah, vedremo, tanto non mollerà
finché non gli dirò di si, lo faccio pensare
almeno per altre 24 ore!”
“Non posso mollare... l'idea di stare con Duky mi fa
venire i brividi, se c'è qualcuno che parla più
di me, quello è proprio lui. Lo ammiro e mi piace come
persona, è amico di Gibbs quindi sicuramente è un
ottima persona, ma l'idea di convivere per un mese con lui mi stanca
subito. No, non posso mica...
Kate nemmeno glielo chiedo. Mi ritiene un maniaco,
pensa che le salterei addosso alla prima notte, non mi prenderebbe mai
in casa. In realtà con certe persone riesco a trattenermi.
Certo che sono un uomo e che quindi come tutti loro ho una certa mania
riguardo il sesso, ma non sono così arrapato da provarci con
tutte (o tutti) quelle che respirano solo perché sono esseri
umani!
Con Kate sarebbe dura avere una storia ma
soprattutto non potrei mai, è sensibile e in gamba ed anche
molto bella ma sicuramente solo un amica. No, non ci proverei mai
seriamente con lei, alla fin fine.
Abby nemmeno la metto nella lista dei probabili.
Siamo piuttosto compatibili in certi aspetti del nostro carattere e
abbiamo legato subito però pensare di vivere con lei per un
mese mi terrorizza peggio di Gibbs. E a proposito di lui, una persona
che mi stuzzica e che non riesco fare a meno di provocare sempre
è lui... la prima volta che abbiamo convissuto è
stato quando ci siamo conosciuti e lui mi ha praticamente salvato dal
tunnel in cui mi stavo ficcando, lì ha tirato fuori quel
lato che avevo nascosto una volta diseredato da mio padre
all'età di 12 anni. Poi non so bene perché ma
appena mi sono rilassato mi ha cacciato trovandomi un appartamento ma
quando mi è servita di nuovo ospitalità qualche
mese fa, è stato diverso... oltre ad essere rilassato mi
divertivo mica poco... non capisco proprio perché mi ha
tornato a cacciare a calci!
In fondo facevo come fosse a casa mia, ero
così a mio agio con lui che secondo me funzionava eccome. Ma
ammetto che probabilmente ho dei modi di fare e di stare in casa, di
familiarizzare, che non sono molto normali. Anche se sapevo come
ricompensare la sua gentilezza!
E apprezzava... oh, se apprezzava...
Però forse avrei dovuto evitare di
essere così disordinato e confusionario. Forse è
stato quello che non gli è piaciuto... certo non le volte in
cui dopo aver girovagato per casa tutto bagnato e con l'asciugamano
della doccia alla vita, gli capitavo in cucina affamato proponendogli
lo spuntino delle ore impensate!
Lì ricordo bene che lo spuntino se lo
prendeva eccome... mi divorava proprio e senza esitazione!
Ma magari non gli piaceva fare così
tardi a lavoro... non avevo ancora la testa del diligente agente, mi
piaceva solo farlo contento e stare con lui. Ora è ancora
così ma ho anche l'obiettivo di diventare un bravo
successore e renderlo fiero di me.
Però non posso passare un mese a dormire
nel pavimento dell'ufficio dell'NCIS!
- Ti ricordi quando mi hai ospitato e non
è andata bene? - Riprovo tornando all'attacco. Gibbs sospira
e cominciando a perdere già la pazienza risponde guardandomi
un po' male:
- Si, me lo ricordo Di Nozzo. - Mi chiama col
cognome quando vuole mantenere le distanze e farmi capire che
è pronto a picchiarmi se gli rompo troppo le scatole. Non
funziona molto, però... la mia nuca è sempre
dolorante!
- Ero giovane allora, immaturo, poco concentrato...
- Devo convincerlo, non posso davvero non avere casa per un mese...
dai, non sarà mica così senza cuore?
So che tiene a me e che gli piace 'mangiarmi'.
- Era sei mesi fa, Tony... - Con questo conclude la
conversazione sempre con fare deciso e spigliato. Non ci tiene proprio
a riavermi con sé?
È stato così distruttivo? La
mia espressione da cucciolo spera di fargli pietà ma lui,
quella, non sa nemmeno cosa sia visto che rivolge la sua attenzione
altrove. Forse ha paura che per colpa mia la sua efficienza come agente
sia messa a dura prova o comunque ne risenta... mah!
Tanto so che fa il prezioso solo per farmi penare,
per addestrarmi, ma che poi alla fine mi accetterà appena
metterò piede in casa sua chiedendogli se posso rimanere.
Lo so bene, figurati se mi caccerebbe... ho delle
argomentazioni molto convincenti a favore della mia tesi!
Sono stati giorni duri per più motivi,
quelli della nostra convivenza, ma soprattutto lo sono stati
perché gli ho rivoluzionato la vita letteralmente.
Non ci siamo mai definiti coppia o cose simili, ha
bloccato tutto sul nascere... o meglio, ne ha approfittato per bene ed
io ho lasciato ampiamente che lui approfittasse di me... eccome se l'ho
lasciato fare... anzi, alimentavo il fuoco con la benzina... ma prima
di metterci d'impegno a dare una definizione alla 'cosa', ci siamo resi
conto che ci distraeva troppo e che non eravamo pronti né
maturi per vivere una cosa simile in nessun modo che non fosse NON
serio. Cioè... non eravamo pronti per accettare
coinvolgimenti emotivi insieme a quelli fisici e vedendo come perdevamo
il controllo di noi stessi mettendo in secondo piano ogni altra cosa,
alla fine prima che il tutto degenerasse e che ci ritrovassimo sulla
bocca di tutti licenziati in tronco mandando a quel paese tutti i
sacrifici per arrivare dove eravamo giunti, mi ha mandato via dicendo
che poteva bastare così per il momento.
È stato solo il periodo in cui abbiamo
convissuto, poi non ci siamo più toccati in quel modo... e
che modo... però all'idea di tornare ad accendere micce solo
interrotte e non finite, è un po' restio.
Lui lo è, io no.
Io non ho dubbi.
Però, sono tranquillo... so bene come
andrà a finire.
Non è sempre facile arrivare intatti a
fine giornata, questa sera ci ha visti tutti e tre provati e Kate
più di tutti. Certe volte il nostro lavoro è
gratificante e bello, ci sono volte in cui sei veramente felice per
averlo fatto... però per la maggior parte ti chiedi cosa
cavolo ti sia saltato in testa di arruolarti. Certe volte torneresti
indietro volentieri, quando le cose finiscono male, il 90 % delle
volte. Finiscono male anche se l'esito in teoria è buono
perché hai preso un assassino. Nonostante quello rimane
sempre un fondo d'amarezza e ti chiedi, te lo chiedi seriamente... ma
vale veramente la pena anche se troviamo i colpevoli e i criminali?
È sempre lo sguardo del mio capo a
rispondermi. Giorno dopo giorno non è mai cambiato, non ha
mai avuto l'ombra di un dubbio, si è sempre buttato a
capofitto nei casi ed anche se spesso a volte non è riuscito
a difendere le vittime e qualcuno ci ha rimesso comunque, lui non
cambierebbe nulla di cosa ha fatto. Questo perché sa che
anche se non sembra, nonostante tutto, c'è qualcosa per cui
vale la pena fare le scelte che facciamo e dare a servizio di altri la
nostra vita.
E non è per le vittime o per
chissà chi.
È solo per noi.
Andiamo avanti ugualmente per noi stessi ma non per
vedere i nostri limiti o per sentirci utili a qualcuno, ma solo
perché piuttosto che l'indifferenza di chi si lamenta per il
mondo che marcisce però non fa comunque nulla, è
meglio tentare nonostante le cose non sempre vadano bene e dentro di te
rimanga sempre una piccola parte ferita per ciò che affronti
giorno dopo giorno.
Nonostante queste piccole ferite non molleremo e lo
facciamo ancora e ancora.
E solo perché piuttosto che
l'indifferenza è meglio soffrire mentre si cerca di fare
qualcosa contro quel famoso marcio.
Anche se le cose che non vanno, specie nel sistema,
sono infinite.
Questo è la prima cosa che ho imparato
da Gibbs.
Guardando Kate abbattuta ed ascoltando le parole
che mi rivolge Gibbs sul fatto che comunque noi non possiamo fare nulla
per farla stare meglio, rimango in silenzio e a conclusione faccio per
andarmene. È stata una giornata lunga ed ha cominciato a
nevicare.
Tuttavia è proprio mentre mi incammino
che sento la voce di Gibbs che mi dice senza dubbio o incertezza:
- La mia porta è sempre aperta. -
E' un sorriso che dice molto, quello che mi affiora
sulle labbra. Lui non vede che io sorrido con consapevolezza e
sicurezza ma è come se invece lo vedesse:
- Lo so. - Dove credi che stia andando? Mica ho
intenzione di dormire per un mese nel pavimento dell'ufficio!
Ci aspettano trenta giorni di una nuova
convivenza... trenta intensi ed imperdibili giorni!”
FINE
Che dite? Un seguito ci starebbe bene? Secondo me
si...