FOLLIA OMICIDA A NEW YORK

CAPITOLO V:

CACCIA AGLI UOMINI

/Chop Suey – System of a down /
L’ospedale li vide, certo… giusto il tempo di medicare le ferite esterne. Al nome ‘accertamenti’, di Don e Danny non ci fu più nemmeno l’ombra.
E come una musica bassa e penetrante che punge all’istante ogni osso che colpisce in maniera incisiva, la loro rabbia salì.
Se la mossa successiva spettava a loro, certo non sarebbe tardata ad arrivare eppure i rivali non rispettarono le regole mute del gioco e appena videro i due poliziotti, di cui uno della scientifica, fiondarsi in centrale e ricevere il sollievo totale dall’incarico riguardante il caso di Mac, pensarono già di aver vinto.
Erroneamente.
Ma l’idea che ormai fossero fuori dal gioco li deluse a tal punto che Rodney e il suo socio pensarono di dover dare loro una scossa.
Perché loro?
Perché sapevano che accanto ad un esemplare come Mac Taylor dovessero esserci uomini altrettanto in gamba e degni di nota.
Ottimi interpreti per il loro film.
E la scossa arrivò, però, forse, avevano semplicemente sbagliato la loro valutazione.

- Cosa pensano, che ci serve il loro permesso per indagare sul caso di Mac? – Danny come un carro armato era andato dritto proseguendo per la sua strada ed aggredendo verbalmente anche l’aria, se necessario, si era ben guardato dal presentarsi alle altre chiamate di lavoro o dal mettere giù pistola e distintivo.
- Mi sembra ovvio! – Aveva risposto più freddo Don, nonostante lui fosse di natura più tagliente era comunque molto diretto e deciso nel fare le cose e gestirle.
Entrambi avevano rimediato dei medicamenti sia sul viso che su altre parti del corpo ma soprattutto polso e avambraccio di entrambi fasciati poiché slogati ed escoriati.
La giornata era trascorsa in fretta anche a causa dell’ospedale e del litigio alla centrale, avevano messo su un gran bel casino ed erano dovuti intervenire i superiori.
Essendo fuori dal caso di Mac non potevano assolutamente metterci becco né controllare nulla. Ma non si erano rassegnati così facilmente e appena aveva potuto Don si era fatto aggiornare da qualche suo contatto che, fedele al capo squadra, mai l’avrebbe tradito.
- Come sospettavamo sono in due ma non si ha ancora nessuna traccia su chi possano essere; sanno il fatto loro perché non ci hanno lasciato modo di risalire a loro tramite il video che ci hanno lasciato. Analizzando le immagini in maniera accurata si capisce che le ferite riportate da Mac sono molto profonde ma non si ha alcuna sicurezza sulla sua morte, ovvero se il colpo ricevuto fosse mortale o meno. La nostra macchina era sabotata e azzardano l’ipotesi che siano sempre loro, una sorta di avvertimento… a livello di prove non c’è assolutamente nulla però! –
L’aveva detto tutto d’un fiato con fare molto freddo e professionale ma sbrigativo, poi aveva lasciato a Danny la parola mentre tornavano indietro da casa di Mac con passo spedito e sicuri.
Non si erano fermati né persi d’animo, avevano continuato con le loro teorie e le loro tracce seguendo a modo loro le indagini, andando fuori dagli schemi e dirigendosi verso i bassi fondi della città per parlare con le conoscenze di entrambi, pur di trovare qualcosa su due squilibrati fissati con la telecamera erano disposti anche a questo rischio... che poi a rischiare non erano certo loro, in questo caso!
Diventando più criminali loro stessi rispetto a chi consultarono per tutto il pomeriggio, giunsero davanti all’unico veramente utile.
Era un teppistello da quattro soldi che Don aveva arrestato diverse volte per sciocchezze di poco conto. Scherzavano sempre chiamandosi amici ma il moro aveva sempre mantenuto le distanze con un atteggiamento molto duro, anche se ironico, nei suoi confronti. Tuttavia aveva acquistato una sorta di rispetto viste le numerose volte che era riuscito a prenderlo e quel giorno quando vide entrambi i due uomini con arie scure intenzionati a farlo parlare, si disse che due sguardi così era meglio non farli innervosire più di quanto non lo fossero già.
Don l’aveva subito preso in disparte ed aiutato da Danny in un istante l’avevano intrappolato contro un angolo. Troppo facile in due.
Troppo facile per LORO due.
Non l’avevano minacciato a parole, né a gesti.
L’avevano solo intrappolato e posizionati in modo soffocante davanti a lui, l’avevano guardato con lo sguardo animalesco che di minuto in minuto erano riusciti ad acquistare, poi glielo avevano chiesto.
- Senti, non so il mio collega ma io ho esaurito la minima pazienza che avevo con altri pezzi di merda come te. Sto solo aspettando la scusa per sfogare un po’ il mio stress… che ne dici, vuoi aiutarmi o rispondi alla mia domanda? – Era stato Danny, però, a parlare con una delle sue note di ironia impaziente nella voce. Bisognoso veramente di uno sfogo, di nuovo, per non esplodere.
- Ehi ehi, calma… rispondo volentieri! Spara! – Non è che avesse tremato poi tanto con la voce ma il timore si era sentito, mentre aveva parlato; così Danny fece una smorfia di dispiacere… avrebbe tanto voluto scaricare un po’ di nervoso con un po’ di immondizia di città!
- Cosa sai di due idioti che vanno sempre in giro con una telecamera a fare le loro porcate? – A chiederlo, invece, era stato Don svelto e schietto. Anche lui, in cuor suo, sperando che a qualcosa, almeno quel tipo, sarebbe servito… se non a dargli le informazioni utili, almeno a fungere da sacco da box!
- Certo che li ho visti! – Quando lo disse, tuttavia, i loro cuori mancarono un battito e per un attimo parve come di ricevere la ricompensa del secolo dopo una giornata da inferno, una che seguiva quella altrettanto allucinante del giorno precedente.
Danny strinse la presa sul suo colletto premendolo contro il muro, poi quasi urlando chiese:
- Parla! – Anzi, ordinò!
E con timore crescente l’altro lo fece, capendo che questa volta in ballo c’era veramente qualcosa di molto più grande di lui:
- Sono nuovi, non girano da molto e non sono socievoli. Si credono i migliori di tutti e fanno i loro affari. Però non si staccano mai dalla loro telecamera. Uno dei due filma qualunque cosa capiti finché non finiscono per essere pestati da qualcuno che non gli sta bene. È in questo ultimo periodo che sono qua. Da ieri sera però non si vedono più! –
- Che faccia hanno? – Ruggì Danny premendo ancor più forte sul collo del ragazzo che a mani alzate in segno di resa sperava solo di essere lasciato in pace.
- Comuni! Non so come si chiamano e sono comunissimi, non li ho mai guardati bene in viso… capelli castani e corti coperti da qualche cappellino o cappuccio…bianchi, nella media… non spiccano assolutamente! – Anche se aveva proprio sperato di potergli dire qualcosa di decisivo per essere mollato e non rischiare comunque la pellaccia!
- Dove stanno? – Ringhiò di nuovo il biondo senza risparmiarsi, sperando che gli desse qualche scusa per soddisfare le mani che gli prudevano.
- In questa zona ma non so dove, non ho mai fatto caso, giuro! Nono lo so! – Ma la sua frase terminò con un urlo di dolore per la pistola improvvisamente premuta contro le parti basse. Ovviamente bisognava essere sicuri che dicesse la verità… e Don non l’avrebbe mai fermato!
- Ne sei sicuro? –
Così con voce stridula e gli occhi stretti lo pregò di non farlo perché veramente non sapeva dove potessero essere.
In conclusione fece veramente una pessima figura, il ragazzo che tanto si atteggiava in quelle strade, così come tanti altri, ma i due uomini si decisero a lasciarlo andare e dirigersi in altre zone a fare il punto della situazione e vedere se intanto chi indagava aveva fatto progressi.
- E’ qualcosa ed ho una teoria più delineata. – Sentenziò quindi Danny mentre a passo spedito affiancato da Don passavano il centro sotto un mega schermo che dava un programma molto in voga e seguito. C'era molta gente che frenetica camminava dirigendosi in mille direzioni e la sera cominciava a calare. – Sono due, uno è la mente e l’altro filma. Credo che quello che filma ci segue costantemente di nascosto mentre l’altro agisce e muove il gioco. Non credo siano sempre insieme, comunque… -
Ma non fece in tempo a finire la sua idea che un brusio sconvolto da parte di tutti i cittadini lì in piazza li fermò zittendoli.
- Ma che… - Disse Don cercando subito di capire cosa prendesse a tutti a quell’ora serale così frenetica normalmente, da fermarli nell’immediato.
Infine la scossa arrivò.
Qualcosa che forse non sarebbe mai dovuto essere o forse si, forse proprio questo fu decisivo ma fu anche distruttivo.
A conti fatti dare un giudizio su cosa sarebbe stato meglio, non era comunque facile.
Entrambi gli occhi azzurri, un azzurro diverso l’uno dall’altro, si posarono sulla fonte di tanto stupore scandalizzato nello stesso momento.
Il mega schermo, così come ogni altro schermo televisivo acceso in tutta New York ,dava quel video e quelle immagini.
Immagini viste, riviste e memorizzate a fuoco nelle loro menti.
Immagini che una volta di più non si sarebbero mai dimenticate.
E la voce del presentatore del programma che parlava spiegando.
- Noi pensiamo che sia giusto che tutto il mondo acquisti maggiore consapevolezza verso ciò che alberga nel cuore degli uomini, perché la persona che in queste immagini viene trattato in questo modo ingiusto è uno di quelli che si è sempre battuto per voi cittadini, e non se lo merita. Come non si merita che voi ignoriate la tragedia che gli è successa… che facciate finta di nulla e vi sentiate il cuore in pace. Questo è quanto accaduto la notte scorsa al tenente Mac Taylor della polizia scientifica di New York. Gli uomini che hanno provocato tutto questo hanno lasciato questo filmato dicendo solo che il film si stava girando e che al suo termine l’intera pellicola sarebbe andata nelle mani del miglior compratore… come fosse un metodo corretto per diventare famosi. Ma noi vi chiediamo… vi sembra giusto tutto questo? Vi sembra possibile che qualcuno continui a riprendere altre scene che seguiranno a queste ignobili ed indescrivibili? Vi chiedo di riflettere e con onestà di dedicare un po’ della vostra coscienza a quest’uomo che una volta di più ha dato la vita per tutti voi. –
Tutto questo sul video del massacro di Mac.
Tutto questo mentre i cuori di Danny e Don, all’unisono, divennero incapaci di essere gestiti, insieme alla pressione che salì vorticosamente.
Pericolosamente.
Si può veramente mantenere la calma innanzi a tanta ipocrisia e ad una simile azione di meschinità?
Si può veramente non esplodere?
Eppure… eppure ora più che mai sapevano esattamente cosa fare.
- Andiamo! – Solo questo la voce di Don emise e senza lasciare a nessuno dei due il compito di dire altro, si misero a correre nuovamente insieme come se davanti a loro avessero il diavolo, quel diavolo che tentava di scappare dalla loro giustizia da troppo tempo.
E quel diavolo, ne erano certi, ormai stava ad un passo da loro.
Niente e nessuno avrebbe impedito loro di ottenere vendetta.
Ora più di prima.
Quel segno era stato passato di gran lunga, però anche loro sarebbero stati capaci di passarlo, eccome…

/No more sorrow – Linkin Park/
Sono solo un poliziotto del cazzo, nient'altro... scientifica o meno quel che sono è questo. Non sono mai stato un duro da ragazzino, quando crescevo in mezzo alla banda di spostati di mio fratello, solo uno infatuato delle pistole e delle sigarette.
Non sono mai stato un vero criminale, poi una volta arruolato nelle forze dell'ordine, come se avessi una calamita per i guai ho acquistato quella reputazione che volevo avere da ragazzino.
E' ora che sono un poliziotto che mi sembra di essere un vero cattivo, un duro, e non solo perché porto armi ed ho sempre questa faccia incazzata, ma perché ora sto per andare a massacrare di botte uno stronzo di presentatore e tutti quelli che hanno permesso quella bastardata!
E lo farò veramente.
Non ho mai vissuto per pentirmi delle cose che ho detto o che ho fatto, così andrò avanti a testa alta senza fermarmi, sicuro e deciso che quel che faccio è il meglio che posso fare nel momento in cui lo faccio.
Ma io sono quello che sono oggi e lo devo a quello che continuano a massacrare in tutti i modi possibili.
Continuo a sopportare, non cederò, non mi piegherò, non abbasserò mai la testa al fato gestito da pezzi di merda.
Per Mac.
Mi sembra di essere una miccia accesa con il porto d'armi e la pistola in mano pronta a sparare. Ma non servirà, di gran lunga stasera preferirò i miei pugni per sfogare tutto ciò che mi porto dentro e mettere un po' di stronzi al proprio posto!
Due cose, nulla di esagerato. Non sarò io a passare il limite, sono loro che l'hanno fatto, io mi limito a dar loro quel che si meritano.
Lo farò e guarderò come riduco voi figli di puttana!
Vi farò pentire di essere venuti al mondo, tutti quelli che sono dietro a questa pagliacciata... per arrivare ai due bastardi che stiamo cercando.
Perché come è vero che amo Mac, questa volta li trovo e non me li faccio sfuggire di nuovo, non provateci neanche, vigliacchi!
Dai, fate vedere le vostre facce, figli di puttana!”
Di Danny, di quel Danny, c'era veramente da aver paura. Poiché né Don né Mac né nessun altro l'avrebbe fermato.
In due correvano verso gli studi televisivi con l'adrenalina a mille aiutata dalla rabbia e dalla pressione.
Una pressione che non si sarebbe fermata fino a che non sarebbe esplosa contro chi di dovere.
Danny fra i due normalmente era il più esagerato ma Don, lì accanto a lui che sembrava non provare stanchezza o fatica, non aveva uno stato d'animo migliore, eppure era diverso. Il sentimento verso Mac e ciò che li muoveva era lo stesso ma in lui c'era altro.
Era stufo, stufo di tutto quel marcio in cui galleggiava la società e loro stessi.
Stufo, veramente stufo.
Avrebbe vomitato se avesse avuto il tempo ma con stomaco contratto insieme a tutti i suoi muscoli ed ai suoi organi, si lasciò trascinare da quei proiettili taglienti ma potenti nella sua mente.
Fottuti pezzi di merda persi nelle loro menzogne, credono che non ce ne accorgiamo?
La loro crociata è una copertura, scambiano soldi per vite ed in questo caso quella di Mac. Ma noi sappiamo molto bene quello che hanno fatto.

Non bastavano quei due bastardi, ci volevano anche gli altri che si nascondono dietro a belle parole toccanti piene di ipocrisia che incantano milioni di cittadini senza cervello e volontà!
Oh, ma non ci sfuggiranno... no!

Nessun freno, pagheranno per i loro errori, nessuno rimarrà impunito perché così è giusto che sia.
Il loro tempo è tutto preso in prestito e verrà restituito.
Vedo quel filmato e vedo dolore, sofferenza... e dietro a quel filmato trasmesso vedo bugiardi e ladri che abusano di potere per avarizia.
Avevo speranze, ci credevo che non avrebbero usato la tragedia di Mac per gonfiarsi l'ego e la bocca per farsi belli e colpire questi pesci, ma erano false speranze ed avrei dovuto saperlo sin dall'inizio. Come tutti sono stato ingannato ma pagheranno anche per questo.

Ladri e ipocriti. E' giunto il momento di pagare per la loro ipocrisia e per la vita che hanno preso.
E' giunto quel momento.”


Don e Danny erano arrivati agli studi televisivi dove ormai il programma era appena terminato in linea diretta ottenendo il privilegio su tutti gli altri canali.