IRLANDA THE BEST
CAPITOLO IX:
PRELUDIO AL PRIMO SOLE
I raggi
del sole mattutino entrano dalle fessure della saracinesca chiusa,
arrivano ad accarezzare la pelle candida della rossa ancora
addormentata come tutti.
Il viaggio del piccolo sottile raggio si sole è duro ed
impervio, appena riesce ad arrivare alla villa deve lottare con le
finestre e gli scuri chiusi, a fatica trova un buchino, una fessurra in
una, è quella della stanza di una ragazza dal sonno leggero,
spinge, gratta e bussa, fa tanto finchè non arriva a
passare, è poco ma sufficiente per entrare nella stanza buia
e posarsi si ciò che incontra sul suo cammino. La scia
sottile giunge così alla fine del viaggio toccando
l’ultima cosa che in quella mattina sarà sul suo
percorso, poiché poi il sole salirà sempre
più finchè non lo costringerà a morire
dissolvendosi nel nulla.
Così ora decide di fare il suo lavoro al meglio e accarezza
la pelle candida e delicata su cui si è posato. La scalda
lievemente. Si sente prima sulle gambe lunghe e snelle scoperte dal
lenzuolo, la camicia da notte leggera è estiva e copra poco
in quella posa, così il piccolo filtro solare fa il suo
dovere salendo sull’addome, passa la stoffa e arriva dolce al
resto come i seni piccoli e giusti per il suo corpo minuto, le spalle,
il collo ed infine il viso addormentato e rilassato.
Bacia i lineamenti delicati e regolari, le labbra chiuse, il naso
piccolo alla francese, l’ovale all’orientale, gli
zigomi alti e larghi ma deliziosi. Poi dopo aver giocato un
po’ coi riflessi rossi dei capelli ricci morbidamente
abbandonati sul cuscino viola, arriva a bussare sugli occhi chiusi.
Le palpebre si aprono lievi rivelando un azzurrità cielo
limpido puro. Sono leggermente insonnoliti per il sonno interrotto, ma
presto diventano vivaci come ogni momento della sua vita
rivela.
Si stiracchia pigramente sul letto dalle lenzuola viola, a dire il vero
sono un campo fiorito tutto di viole, è molto suggestivo e
delizioso, fa sfoggio di se anche una farfalla che si sta posando su di
essi.
Porta le mani sotto il capo e voltando leggero gli occhi verso la
finestra, guarda indecifrabile gli spiragli di luce che
l’hanno svegliata, sembra proprio che fuori sia una giornata
stupenda. Il sole scalda di già e il mare lo si
può sentire nel silenzio generale infrangersi sugli scogli
dello strapiombo sotto la loro villa e poco più in
là sulla spiaggia.
Comincia già a chiedersi e immaginarsi come
dev’essere immergersi di nuovo in quelle acque fredde e poco
calme ma terribilmente invitanti.
Con aria sognatrice si chiede come aveva fatto a starne lontana per
così tanto, proprio lei, la sirena per eccellenza! Se avesse
scelto un altro sport oltre al basket sarebbe stato sicuramente il
nuoto. Da piccola faceva sia questo che quello, ma poi dopo aver vinto
qualche piccolo premio per le gare che faceva ha dovuto scegliere fra
le due discipline, così non ci sono stati dubbi, non avrebbe
mai abbandonato la cugina e il suo basket.
Quel mondo era composto di molto, tanto….un mondo
parte, un universo introvabile, uno splendore unico, sole, mare, verde,
leggende, popoli invisibili, racconti, magie e vita.
Quel mondo era l’Irlanda, la loro piccola, grande Irlanda.
Basta, Mikako non ce la faceva più a starsene tranquilla nel
letto a poltrire quando fuori l’aspettava
la vita tanto desiderata.
Con un solo movimento fluido ed aggraziato di prima mattina si
alzò in piedi senza fatica.
Stava per aprire del tutto la finestra quando virò sempre
con eleganza verso il letto accanto, quello del suo ragazzo ancora
addormentato.
Taro era da svegliare con dolcezza…
Si dipinse un sorriso enigmatico che sfociò subito in un
espressione carica d’amore che in lei trapelava da ogni poro.
[
A volte le sembrava un sogno essere insieme a lui.
Chiuse un attimo gli occhi come a voler imprimersi, catturare,
stringere quell’attimo perfetto. Non avrebbe voluto che il
tempo andasse avanti portando via quell’immagine di pura
perfezione, a un’altra là fuori
l’aspettava.
Così si chinò sul letto del moro.
Avvicinò le labbra all’orecchio del fidanzato
cominciando a soffiarvi lieve mentre con l’indice sfiora la
pelle profumata e liscia.
Partendo
dalle gambe atletiche tipiche di un calciatore, percorre per quel dolce
risveglio tutti i muscoli rilassati salendo fino al ventre scoperto,
è scolpito ma non in maniera esagerata, arriva ai pettorali
coperti da una canottiera alzata per via del sonno, le spalle e le
braccia sono anch’esse forti e fanno un contrasto incredibile
col volto rilassato ove dei lineamenti dolci e delicati fanno sfoggio
in un viso delizioso. Gli occhi a mandorla sono ancora chiusi anche se
le pupille sotto di esse si muovono rivelando il prossimo risveglio, le
labbra e le sopracciglia tipiche femminili gli donano un tocco di
classe che non è solito trovarsi in un calciatore. Eseguendo
ogni dettaglio di quel volto che adora, finalmente nota con piacere che
due occhi insonnoliti la guardano confusi, il dorato insolito di quelle
iridi orientali ancora una volta le fanno un effetto chiamato
‘farfalla’ per il battito continuo d’ali
che prova in se.
Come
una neocoppia super innamorata, quali alla fine sono, con gli eterni
sentimenti immutabili l’uno per l’altra, si danno
il buongiorno con un sorriso tenero che rivela tutto l’amore
che possiedono.
Dopo
un lieve bacio dal sapore del risveglio, Mikako si alza e finisce
l’azione iniziata poco prima, la finestra si apre e una
maggiore luce solare entra nella stanza che ormai più buia
non è!
La
visione che le si presenta davanti agli occhi è a dir poco
immensa. Se potesse si butterebbe in mare subito esattamente da dove
è ora. Un immagine di purezza ed eternità le
riempie le iridi color cielo. Gli occhi della ragazza sono meno a
mandorla rispetto a Taro o a Genzo che sono Giapponesi
‘purosangue’, lei, come anche i suoi fratelli e i
suoi cugini, essendo di sangue misto, hanno i lineamenti leggermente
orientali che si mescolano ad alcuni occidentali, creando un miscuglio
delizioso e raro.
Fra
il verde pieno e il blu dalle mille sfumature, il suo cuore sente
battiti in più che a stento contiene. Essendo Mikako ci
riesce benissimo, solo lei riuscirebbe a trattenere
quell’impulso di fare un tuffo da
quell’altezza…ma siccome il sale in zucca ce
l’ha, non ci sono spargimenti di sangue!
Invece
di fare cose insensate, fa solo quelle sensate, per cui va a mettersi
il costume e lavarsi il volto.
Indossa
un bel bikini viola con strisce ai lati lilla e il bordino rosa. Ha
ricami in fili di un'altra tonalità ancora di viola e il
modello leggermente complicato ed elaborato, le donano
quell’aria matura e aggraziata che solo lei riuscirebbe a
possedere appena sveglia con solo il costume.
Si
avvolge la vita con un pareo dai mille toni del costume infine convinta
che per il primo sole sia essenziale prenderlo su tutto il corpo onde
evitare segni fastidiosi, esce dalla camera non prima di dire al suo
ragazzo:
-
Vaso a svegliare gli altri, tu fa con comodo, tanto prima che quelle
bestie siano pronte ce ne passerà!-
La
prima camera a cui fa visita è quella di
Arashi e Genzo.
Si
dirige subito nel letto della cugina che dorme scomposta tenendo la
testa al posto dei piedi e le lenzuola tutte a terra, il suo sonno
perennemente agitato, ormai, non stupisce nessuno!
Con
un sorrisetto sadico si china su di lei cominciando a farle il
solletico dappertutto, non ottenendo risultati dal momento che ha un
sonno a dir poco pesante, va sui piedi, il suo punto debole, arrivata a
quel punto inizia a solleticarglieli con gran impegno!
Ecco
il ghiro dare segni di vita.
All’inizio
mugugna, poi scosta i piedi, infine sentendo ancora quel fastidioso
non-so-cosa, rimanendo nel dormiveglia, scalcia in direzione del
seccatore ancora non identificato da lei, il calcio raggiunge in pieno
l’occhio della rossa, nel quale si ficca in pieno
l’alluce lasciandolo subito lacrimoso e gonfio.
È
solo l’urlo di dolore a svegliare la bionda!
Il
pensiero di Arashi è semplice e palpabile con quello sguardo
altamente truce e pericoloso.
“Ma
chi cazzo osa svegliarmi in questo modo all’alba?”
-
finalmente ti sei svegliata, eh?-
Mikako
si ricompone, si alza e senza più tenersi l’occhio
dolorante, come nulla fosse successo, sorride alla cugina che seccata
ribatte in un ringhio poco carino:
-
ma che diavolo hai fatto all’occhio?-
Uno
sguardo gelido colpisce l’incosciente ragazza che ha fatto
questa domanda pericolosa, dal canto suo, la criminale sbadiglia
ignorando tutto e tutti. Lei ha solo sonno!
Sempre
super autocontrollata, con un ultimo pizzico di gelo polare addosso,
Mikako risponde:
-
Sveglia il tuo boyfriend, si va al mare!-
Detto
ciò non lascia modo di aggiungere altro visto che esce dalla
stanza.
Arashi,
posando gli occhi mezzi chiusi su Genzo che non ha sentito nulla, pensa
distrattamente:
“Ma
come fa a dormire ancora dopo quell’urlo
inspiegabile?”
Ma
preferendo non approfondire l’argomento sbadiglia nuovamente
con gli occhi lacrimosi per il sonno interrotto bruscamente, si alza e
bruscamente sbotta:
-
Genzo svegliati, si va al mare!-
Senza
far altro entra nel bagnetto della stanza per sciacquarsi e cambiarsi.
Non nota infatti la reazione del ragazzo che è un semplice
cambio di posizione!
È
solo un impressione o c’è parecchia differenza di
svegliate che le due belle hanno riservato ai rispettivi morosi?
Basta
vedere i pensieri che le due hanno Avuto appena aperto gli occhi!
Uscita
dal bagno la si può ammirare, Arashi, in un costume intero
tutto nero dal taglio semplice che a stento regge i seni piuttosto
prosperosi per lei un fastidio. Come copri costume si infila solo un
paio di jeans sgambati tagliati da lei anni fa or sono.
Ovviamente
la prima cosa che Genzo guarderà sarà il suo fondoschiena troppo
ben evidenziato con quel costume….del resto è
comprensibile, è ciò che l’ha colpito
per primo della ragazza l’anno prima appena conosciuta!
Dopo
5 minuti che è in stanza a cercare chissà cosa
perso nel trasferimento degli oggetti personali, si accorge che il fidanzato sta
ancora dormendo beato e tranquillo.
Subito
lei si scalda, non le ci vuole molto, e seccata arrivata al letto lo
spinge giù di forza con il piede scalzo, con un botto il
povero addormentato cade a terra. Che dolce risveglio, no? Proprio come
quello di Taro e Mikako!
-
Ho detto di svegliarti che dobbiamo andare al mare! Sei sordo o cosa?-
-
addormentato!-
è
la risposta oltratombale che si leva dal pavimento.
Spuntano
le braccia e le mani che si posano sul materasso, subito seguite dalla
testa dall’espressione inquietante del moro orientale.
Si
fissano 30 secondi restando immobili,
poi lui si alza lentamente e continuando a guardarla si prende alcuni
vestiti a caso e senza staccare lo sguardo da quello di lei, entra in
bagno chiudendosi la porta. Poi la riapre e acido dice:
-
buongiorno, comunque!-
E
rientra sbattendo la porta.
Coi
caratterini che si ritrovano tutti e due è proprio
interessante sbirciarli, ci si fa sempre un sacco di risate!
Ma
andiamo un po’ da Mikako che è andata a rischiare
la vita nella camera di Raphael e Mikael.
La
si può osservare china sul biondo fratello maggiore che passa un fazzoletto bagnato sul
ventre piatto e muscoloso come il resto del corpo, arrivato al collo lo posa sul volto
comprendo occhi, naso e bocca.
Un
sorriso candido e angelico inonda il bel volto della ragazza che
sussurra all’orecchio, per finire il capolavoro, la frase
preferita dal divino cantante:
-
Apri gli occhi!-
Ci
sarebbe tutta una storia dietro questa frase che di per se sembra
semplice, ma è meglio accantonarla per raccontarla in un
altro momento.
Fatto
sta che appena riesce a togliersi la pezza prima di soffocare
definitivamente, fulmina con uno sguardo blu cobalto la sorella che
ancora sorride sincera.
Non
ha parole per quella pazza…ormai non più.
È un caso disperato, da ricovero di Centro di salute
mentale. Limita la sua concentrazione all’occhio ormai quasi
nero:
-
Cos’hai fatto all’occhio?-
Sveglio
da subito, capisce su cosa colpirla per darle fastidio. La bellissima
belle liscia, gli occhi celesti angelici, l’immagine
complessiva da regina….tutto rovinato da un occhio nero
quale lei non ha mai avuto!
È
carino però come riesce a trattenere anche sta volta
l’impulso di picchiare qualcuno. Come faccia non si sa, basta
però vederla accentuare il sorriso ormai inquietante e dire:
-
C.T.M?-
(Cazzi
Tuoi Mai?)
Raphael
alza un sopracciglio per poi tornare ad assumere la sua solita aria
distaccata.
-
si va al mare!-
Poi
la trasformazione avviene, diventa assolutamente allegra e camminando
sicura si avvicina all’altro letto occupato dal cugino. Egli
dorme in modo ancora più scomposto di Arashi, sua sorella,
ma ogni descrizione non sarebbe abbastanza! Magari dicendo che
è più a terra che sul materasso basta!
-
ora voglio proprio vedere come lo svegli! Attenta a non rischiare la
vita!-
Raphael
la guarda incuriosito sul letto a distanza di sicurezza!
-
so bene che con lui le buone non servono a nulla, quindi ci vuole una
soluzione drastica!-
sorridendo
in modo di chi sa il fatto suo, la rossa si avvicina a Mikael. Tira
fuori un fischietto da chissà dove, e portandosi al volto
affondato delle lenzuola, prende aria a pieni polmoni e molla un
fischio assordante che fa circa:
FIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!
Moooolto
lungo!!
(e
non pensate male!!!!!)
Subito
dopo la si vede scattare verso l’uscita e andarsene!
La
reazione del rosso è immediata. Un riflesso incondizionato,
spalanca gli occhi verde
chiaro tipo demone, allunga il braccio verso il comodino accanto,
afferra la prima cosa che gli viene sotto mano che è una
delle sue catene, e la scaraventa sulla porta appena chiusa.
Il
rumore è non indifferente come il segnaccio che lascia sul
legno, qualcosa di impressionante!
Tutto
ciò è accompagnato da un ringhio di rabbia.
Scatta
a sedere e lo sguardo spaventoso vola sull’amico rimasto a
guardarlo ammutolito ma non stupito. Lo conosce bene ma certe cose
ugualmente lo lasciano senza parole!
-
chi cazzo è stato? Chi è che cerca la morte?-
Eppure
dopo un lungo momento di silenzio Raphael risponde normalmente col suo
tono composto e sornione di sempre:
-
Dai, preparati che dobbiamo scendere in spiaggia!-
Termina
alzandosi con aria apparentemente indifferente mentre nella sua mente
spera di aver scampato la morte:
-
e non ignorarmi!-
Sbraita
il rosso di totale malumore(tanto per cambiare!).
Il
biondo sembra non preoccuparsi più visto che entra in bagno
per cambiarsi, ma poi decide di farlo davanti a lui per
‘comodità’(che a Mikael
sfugge…). Se prima il piccoletto aveva ancora pensieri
pericolosi, appena vede la nudità dell’amico
così disinvolta ed evidentemente matura, ammutolisce non
solo nella voce ma anche nella testa, in tilt, senza più
capir niente, si siede ai piedi del letto e l’unica cosa in
grado di fare è proprio fissarlo spudoratamente provocando
la vanità dell’altro!
Torniamo
da Mikako?
Manca
solo una coppia da destare dal dolce mondo dei sogni.
Questi
sono Akane e Hitonari.
È
appena entrata nella loro stanza e appena li vede un radioso sorriso
pieno di dolcezza, simile a quello che riserva al suo Taro, le si
dipinge sul volto candido.
Dormono
semi abbracciati nello stesso letto.
“Era
ora che si svegliassero questi due!”
pensa
solo così la ragazza mentre decide di non essere brutale con
loro. Così semplicemente si avvia alla finestra e
spalancandola parla in tono basso e calmo:
-
Svegliatevi, belli addormentati! Il mare
ci chiama! Non sentite il richiamo irresistibile?-
Il
primo a svegliarsi un po’ coi raggi accecanti del sole, un
po’ con la voce pacata e fresca di Mikako, è
Hitonari che con assoluta naturalezza guarda Akane abbracciato con la
guancia posata al suo petto.
Accenna
ad un sorriso istintivo, è lieve e quasi impercettibile ma
lascia un attimo di stucco la sorella che probabilmente in quegli
atteggiamenti non l’ha mai visto.
Torna
comunque subito in se e con uno sguardo piuttosto tranquillo del
biondo, si limita a sorridergli materna come solo lei arriva.
Prima
di uscire indica Akane:
-
pensaci tu a lui!-
Appena
soli il silenzio cala di nuovo totale, solo i loro respiri ad
interromperlo coi rumori del giorno che entrano dalla finestra aperta,
dell’aria mattutina li accarezza donando una sensazione
piacevole.
È
semplicemente sereno, ora, Hitonari. Solo questo.
Sta
bene, e non ha paura di farlo vedere, di dimostrare ciò che
ha dentro.
Il
ricordo della sera precedente è un ottimo
risveglio….se poi si aggiunge Akane allora tutto diventa
più perfetto.
Facendo
scivolare una mano su e giù per la schiena liscia del
ragazzo comodamente adagiato quasi del tutto sopra, alza
l’altra fino a scostargli i capelli dal viso e gli passa un
dito sui lineamenti rilassati finchè non apre anche lui gli
occhi.
Il
moro senza dire nulla si alza sulle braccia, uno scambio di sguardi
intensi che termina con un inevitabile bacio del buongiorno. Il sapore
un po’ impastato delle loro bocche è qualcosa di
nuovo che subito viene messo da parte per sentire ben altro. Il tocco
leggero delle loro lingue, inizialmente timido poi sempre
più sfacciato, riaccende presto un desiderio in parte
soddisfatto la sera precedente.
Alla
fine è normale vederli di nuovo intrecciati ad accarezzarsi.
Il desiderio è facile da crescere appena svegli dopo una
vita passata in un certo modo e una sera in un altro!
Akane
preferisce non trattenersi molto, è stato lontano da lui per
troppo!
Scende
sul collo e dischiude le labbra passando
la lingua sulla pelle delicata di quel punto ove la vena inizia a
battere subito.
Appoggiando
la bocca su quel punto particolarmente sensibile succhia inebriato dal
suo sapore che non ricordava così pericolosamente
irresistibile. Fermarsi? E chi ci riesce? Sentire ancora una volta la
sua pelle così liscia e morbida sotto la sua lingua, tirare
fino a riempirsi di più la bocca, succhiare per non mollarlo
ancora…..sentire, provare, assaggiare….tutto
nuovo per lui.
La
gola di Hitonari emette un gemito soffocato, questo gli fa aprire gli
occhi e alzare il volto per guardarlo di nuovo, lo penetra con occhi
grigi ora più scuri, scruta il volto abbandonato ed eccitato
del biondo sotto di se e lo trova troppo irresistibile,
perfetto….proprio bello…come ha potuto tacersi
questa verità?
Non
sarebbe in grado di fermarsi, di stargli lontano, di non dirselo in
continuazione.
Era
questo quel che voleva.
Da
sempre.
Hitonari.
Ne
ha sempre avuto bisogno, ma di un contatto e di un legame
così profondo. Non solo amicizia. No.
Torna
su di lui, sulla sua pelle, sul suo corpo invitante; le mani gli
accarezzano i capelli immergendosi in quelle ciocche nere spettinate,
poi il collo, poi la schiena.
Come
possono smettere?
Per
loro il tempo si è fermato lasciandoli l’uno
immerso nell’altro!
È
un grido dalle scale a chiamarli al mondo reale.
Li
stanno aspettando tutti!