Irlanda The Best
CAPITOLO VI:
IL
VIAGGIO CONTINUA
Il
volo è lineare e tranquillo, non ci sono molti sbalzi
d’aria e nonostante le lunghe ore da passare in viaggio,
tutti stanno bene, non si sente ne troppo caldo ne troppo freddo, se si
avesse avuto fame ci sarebbe stato cibo a volontà.
È un
ottimo viaggio di prima classe, con posti comodi, un notevole spazio
fra un sedile e l’altro e anche nel corridoio centrale.
È un
signor aereo e un signor volo.
Tutto
perfetto insomma se non fosse stato per i passeggeri.
Non
tutti. Otto per la precisione, o meglio quattro nello specifico!
I
quattro aiutati molto da altri due della stessa banda, hanno fatto fin
ora banco…casino, grida….perfino una rissa aerea
durata cinque secondi.
Al
momento sembrano essersi stancati, a guardarli, per lo meno. Sono quasi
tutti addormentati beati e tranquilli, proprio come degli angioletti
l’uno appoggiato all’altro. Quasi perché
mica tutti possono fare i bravi…
Due
erano ancora svegli.
Si
tratta di un bel biondo dalla faccia d’angelo e di un rosso
pistoletto dark dalla faccia di demone!
Raphael
e Mikael.
Anche
se fra gli altri due cugini le cose vanno piuttosto bene dal momento
che dormono appoggiati con le dita intrecciate, Mikael si sa
è molto ottuso in certi argomenti, l’amore
è uno di questi.
Poi
le solite 10 ragazze certo non li aiutano…costoro
è circa dall’inizio del viaggio che per ogni scusa
vanno da loro parlando di qualunque cosa suscitando l’ira del
rosso che non ci pensa certo su due volta a rivoltarsi contro le tipe
sconosciute e pedanti!
Mikael
sta proprio per scoppiare di brutto, al limite della già
poca sopportazione e l’unico a capirlo subito, manco a dirlo,
è proprio il cugino nonché migliore
amico….Raphael che gli sta accanto, mira delle avances delle
ossigenate siliconate.
Lui
lo sa cosa succede se si supera un certo limite con
quell’esagerato, non sa controllarsi e
trattenersi…e se succede qualcosa di spiacevole in aereo
è ancora peggio, così fulminea un idea gli viene
in mente e subito decide di attuarla per il bene di tutti.
Il
biondo si alza come anche prima il rosso aveva fatto, si mette di
fronte a quest’ultimo e senza sprecare gesti o parole
semplicemente l’abbraccia così davanti a tutti,
poi gira il volto verso le ragazze che si sono bloccate di botto e con
aria sorniona dice:
-
mi dispiace bellezze ma siamo gay e lui è proprio il mio
compagno…capito perché reagisce così?
Solo che si vergogna e spero saprete mantenere il
segreto…ora lasciateci in pace per favore…-
fu
la più smaliziata e pronta a ribattere:
-
si figuriamoci se ci crediamo….lo dici solo per toglierci
dalle palle…-
“Bè,
infatti è così, ma speravo che lo capissero da
sole, evidentemente sono più tarde di quanto si
pensasse…vediamo se così se ne
vanno…”
Raphael
pensa in un lampo mentre Mikael fermo immobile non ha tempo ne di
pensare ne di reagire.
Si
avvinghia di più al piccolo ‘demone’
facendo scivolare le mani sul fondoschiena avvolto in stretti pantaloni
corti in pelle lucida.
Alla
vita ha la cintura torchiata dalal quale non si separa mai, e le gambe
sono coperte da stivali della stessa stoffa dei pantaloncini, lunghi
però fino a metà coscia con numerose fibbie.
Sopra una semplice maglia a rete attillata che presenta diversi buchi e
una manica tagliata fino alla spalla…insomma il suo solito
stile. Ma le mani si soffermano proprio ampiamente sui glutei ben
evidenziati da quegli abiti. E nemmeno le catene danno fastidio.
La
bocca ben disegnata ed invitante vaga sensuale sul volto, poi arriva
all’orecchio pieno di orecchini in metallo raffiguranti
teschi, croci e simboli gotici, vi passa la lingua sopra ognuno di
essi, poi scende la mascella e passa su tutto il volto arrivando al
piercing che ha al sopracciglio…continua
l’esplorazione sull’altro
orecchino…quello al labbro inferiore…facendo
attenzione a non toccare la bocca, viene distratto dal tatuaggio
minaccioso del drago blu che vola dal petto alla guancia della pelle
pallida attraversata da alcune lentiggini rosse che lui tanto odia.
Anche
lì disegna i contorni dell’animale pericoloso.
Manca infine un solo piercing…quello alla lingua…
Alla
realizzazione di ciò Mikael si sveglia e lo scaraventa poco
gentile sul sedile con un pugno alla guancia e una gomitata al petto.
Gli
occhi. Sono quelli che attirano al primo impatto. Gli occhi sia di
Mikael che di Raphael…quelli del primo sono diventati verde
smeraldo intenso mentre quelli dell’altro blu zaffiro.
È
proprio lui a chiedersi subito che diavolo gli sia preso.
Come
è possibile che sia rimasto così a lungo
avvinghiato a lui? Che gli abbia fatto quelle cose….il
sapore che brevemente ha assaggiato è riuscito a risvegliare
in lui istinti e voglie che non pensava di poter provare per un
ragazzo….per suo cugino….per il suo migliore
amico. Ma lui lo sapeva, ha sempre avuto il dubbio, il sospetto, di
essere legato a lui da qualcosa di più.
Un
affetto speciale che nei momenti di contatto profondo si fa sentire.
Ma
massaggiandosi lo zigomo guarda nuovamente gelido l’
“amico” che ancora in piedi lo guarda a dir poco
male.
-
e non fissarmi così, ho dovuto farlo! Preferivi che quelle
galline rimanessero a rompere? Cos’è, ti senti a
disagio? Ma se ti ho visto nudo tante di quelle volte…-
Mikael
spalanca gli occhi tornati verde chiaro demoniaco e bruscamente lo
interrompe:
-
non è certo per questo!-
stupito
allora risponde:
-
no? E allora perché?-
il
rosso si blocca di scatto proprio con la bocca aperta e riprendendo la
medesima sorpresa nella voce, parla piano come se parlasse a se
stesso…
-
io…non lo so…-
“
oh…questo non è da lui….” Pensa
Raphael, ma notando la ripresa repentina con occhi da gatto infuriato e
denti da vampiro si rilassa:
-
ok, non lo so con esattezza….forse non mi è
piaciuto quello che ho provato…in ogni caso non azzardarti
mai più a rifarlo!-
-
ma sei assurdo, non sai nemmeno cosa dici…cosa vuoi che
sia…è un gioco, uno scherzo a fin di bene(il
nostro), non puoi venirmi a dire di non rifarlo più senza
spiegarmi il perché!-
-
non mi piacciono gli uomini punte o basta e tu non mi tocchi di nuovo
così perché non voglio, è abbastanza
convincete o te lo devo disegnare?-
-
ma che c’entra, se è per questo non ti piacciono
nemmeno le donne ma non significa che non ti innamorerai
mai…-
-
e cosa significa questo ora? Che c’entra…chi ha
detto nulla…-
sospira
infastidito Raphael, non ce la fa più a sostenere quel
discorso che non ha ne capo ne coda…per cosa, di preciso, si
è arrabbiato quel diavolo?
Non
dice altro e finalmente anche Mikael si zittisce rimanendo comunque in
piedi…ed è lì che le parole gli
tornano alla mente:
‘forse
non mi è piaciuto quello che ho
provato…’
che
dire a questo punto? Che fare? Nemmeno il grande esperto Raphael sa
più come proseguire in quel campo minato. Amico o no, certe
volte è proprio un mistero!
Probabilmente
è perché ha ripreso a riflettere anche il rosso
precipitoso, che finalmente si risiede al suo posto con un broncio
lungo tre metri.
Un
ostinato mutismo l’avrebbe caratterizzato per diversi minuti.
È
strano vederlo così, perché Mikael serio fa molto
più paura di quando si arrabbia. Gli viene un espressione
particolare, con quelle sopracciglia mezze rasate, quegli occhi sottili
allungati verso le tempie verde chiaro che ricordano tanto quelli di un
essere maledetto, quei capelli rossi che disordinati gli vanno ovunque
coprendogli parte del viso. E la bocca semplicemente rivolta verso il
basso senza grugni o ringhi.
“perché?
Perché diavolo ho reagito così? Sembravo un
poppante…ho fatto una figura di merda
stratosferica…è che…ho provato cose
così imprevedibili e
impreviste…forti…non posso fare a meno di
realizzare che non ero io. Ma è stata colpa di
lui…di Raphael…mi ha fatto quelle
cose…oddio…non so più che
pensare…ma alla fine era lui…di solito
è l’unico dal quale ammetto cose che non
ammetterei da parte di nessuno…Raphy è
Raphy…perché ho fatto così?
Perché ho reagito così?
Forse
perché….in modo imprevedibile…mi
è…piaciuto?”
È
lì che mettendo leggermente più a fuoco il mondo
circostante si rende conto di avere un volto che lo fissa a soli due cm
di distanza. È Raphael che appoggiato col gomito al suo
ginocchio, lo fissa insistente e sornione come suo solito. Lui ha la
caratteristica di sembrare un gatto.
-
lo sai che quando fai quell’espressione seria e assorta
sembri ancora più spaventoso di quando minacci? A cosa stai
pensando?-
Mikael
sorpreso per il tono leggermente dolce usato dal biondo risponde calmo
anche lui rimanendo un po’ sul vago:
-
bè…a tante cose….-
-
dimmene una…- insiste Raphael
Non
avendo molta intenzione di dire quel che pensava veramente, Mikael
risponde senza ponderare:
-
una? Mmm….i tuoi occhi…prima, mentre mi hai
abbracciato a quel modo erano diventati blu, quel blu particolare che
ti viene mentre fai qualche sforzo fisico, quando sei sotto la doccia
bollente oppure…quando…-
Non
vuole finire la frase rendendosi conto di come sarebbe dovuta
proseguire.
Arrossisce
capendo che è esattamente quello che è capitato a
lui, che l’ha preso.
Ma
l’altro inesorabile finisce da lui con un pizzico di malizia:
-
oppure quando mi eccito? Quando vengo pervaso dalla passione? Sai che
anche a te sono cambiati gli occhi in quegli istanti? Da verde chiaro a
verde smeraldo…erano stupendi…-
Non
sapendo cosa dire l’altro rimane zitto a guardarlo fisso con
quel colore porpora nelle guance che si confonde coi capelli arruffati.
Restano così a lungo finchè Raphael fa:
-
sei ancora incazzato?-
Se
possibile arrossisce ancora di più e distogliendo lo sguardo
risponde sgarbatamente:
-
no!-
Secco
come uno spumante!
Ma
si riprende subito e torna a girarsi di scatto, lo spinge via con forza
spiaccicandolo contro il finestrino tondo e grosso e si mette a gridare
sgraziato:
-
e non appoggiarti a me, sei pesante!-
In
tutta risposta il biondo si limita a liberarsi della presa per
abbracciarlo asfissiantemente con un sorriso da canaglia sul volto. Lo
stritola ed infine lo molla nascondendosi con le braccia a
scudo…l’imminente attacco arriva accompagnato da
un ringhio che fa venire i brividi ad un po’ di
gente…peccato che sul destinatario ha l’effetto
contrario, infatti più lo picchia più lui lo ride e di conseguenza
riceve nuove pestate.
Alla
fine si fermano stanchi e il sonno li vince facendoli addormentare per
unirli al coretto di nanna che regna sull’aereo.
Questa
volta è Raphael ad appoggiarsi al rosso apposta per
l’ammonimento e certamente questa volta non viene
scacciato…è difficile dirlo di Mikael ma mentre
dorme perfino lui sembra dolce ed indifeso come un
bambino…sembra perché a guardarlo bene ci si
accorge della sua vera natura!
È
un sogno pieno di confusione quello che abita la mente di Mikael nel
sonno…un sogno dove protagonista non può che
essere un certo biondo donnaiolo gattastro dalla faccia
d’angelo…un angelo che ignora i suoi ordini e
torna a fargli quelle cose strane ed insolite di prima e che gli fanno
riprovare quelle sensazioni che gli sono piaciute ma di cui ha avuto
paura.
Un
sogno in cui lui prosegue e non si ferma…e arriva ad
esplorare il piercing che ha nella lingua…e le mani
riprendono a viaggiare più insistenti…e lui prova
la sensualità e l’erotismo con cui seduce tutte le
donne, sulla sua pelle…è un sonno non agitato, ma
che gli avrebbe dato da pensare…e al termine delle
riflessioni nascoste, avrebbe semplicemente alzato le spalle e
accantonato tutte quelle complicazioni!