IRRAGGIUNGIBILE
Ancora mi chiedo come
io sia finito qua, lontano dal mio quartiere...
Sospiro sconsolato,
certo, ormai che ci sono è inutile rimuginarci su,
però potevo anche fare come faccio sempre e svignarmela
appena ho sentito odore di commissioni per casa!
Invece no... sono
proprio uno buono, io!
Rassegnato e annoiato
mi dirigo verso l'ultimo negozio indicato sul foglietto da mia madre,
dopo di questo posso andare anche perché ormai è
quasi sera ed i negozi cominciano a chiudere se la mia fortuna me lo
concede!
Ho appena fatto gli
allenamenti, poteva anche lasciarmi riposare in pace... sono stanco, in
fondo. Il coach non ha avuto pietà, come sempre, ed il
risultato è che devo recuperare tutto dormendo. Se mi
lasciassero dormire, però!
Se mi tengono sveglio
devono anche darmi un buon motivo, farmi fare qualcosa di stimolante,
insomma. Invece una doccia e via per queste strade malfrequentate
lontano dalla mia zona.
Mi passo una mano fra i
capelli ancora umidi che mi spettino cercando di sistemarli come
normalmente li tengo, il risultato è che qualche ciocca mi
ricade sulla fronte.
- Uffa, ho ancora i
capelli bagnati! Se mi ammalo è tutta colpa di quella donna!
-
Stringo il sacchetto
con la spesa e poco prima di entrare nell'ultimo negozio che sembra
unico in tutta la città, un gruppetto attira la mia
attenzione poco distante da qui, facendomi esitare quel tanto che basta
per essere notato da loro.
Si tratta di un litigio
fra teppisti, immagino... mi sono fermato perché pensavo che
di mezzo ci fosse quel rossino dello Shohoku, invece con delusione devo
ricredermi. Pazienza, speravo di divertirmi un po'.
Alzando le spalle
ignoro quei ragazzi che smettono di discutere ed entro nel negozio per
fare la mia noiosa ultima commissione.
Se avessi incontrato
Sakuragi le cose sarebbero cambiate sicuramente, quel tipo mette un
allegria incredibile, ha un dono naturale. Un mezzo sorriso si forma
sulle mie labbra pensando a lui ed automaticamente un senso di invidia
verso Rukawa mi invade.
Mi piacerebbe essere al
suo posto, ogni tanto... secondo me non si rende conto della fortuna
che ha ad avere uno come lui in squadra. Non per il suo talento latente
bensì per quel carisma che impedisce a chiunque di
ignorarlo.
Non credo che si
detestino veramente come fanno credere, anche se in fondo non li
conosco bene e non ho fatto altr/yche guardarli in campo.
Mi piacerebbe
conoscerli meglio...
Esco dal negozio con
tutti gli acquisti fatti, dopo di questo non potranno più
darmi dello scansa fatiche. Anche se è vero.
Muovo pochi passi
poiché dopo qualche metro mi rendo conto di essere seguito,
giro appena gli occhi senza spostare la testa. Sono quelli di prima...
forse si sono stufati di prendersela fra di loro. Bè,
potevano andare ad ammazzare il tempo in qualche altro modo. A me piace
quando mi lasciano in pace, non sono uno di quelli che aborra la
tranquillità, anzi.
Certo, se mi annoio
troppo non mi va bene comunque perché finisce che mi
addormento, ma come diversivo non intendo una bella rissa. Koshino
andrebbe a nozze al posto mio. Lui sì che accetta le
provocazioni!
Non mi scompongo e non
raccolgo provocazioni ancora prima che me ne facciano, magari sono
fortunato e mi lasciano andare. Cosa ho fatto, poi?
Li ho guardati prima,
non è un delitto.
Bah... certa gente ha
proprio bisogno di un hobby che non sia la criminalità!
Giunto in una zona un
po’ morta di questa strada attaccano bottone fermandomi per
un braccio, mi girano bruscamente e mi chiamano con aria di piantagrane:
- Ehi, tu! –
Trattengo il sospiro quindi con un buon autocontrollo sorrido di
circostanza e assolutamente calmo, rispondo educatamente:
- Si? – Dal
mio modo di fare sembra che io stia parlando con dei cortesi passanti
che vogliono una semplice informazione… in realtà
le cose stanno diversamente, ma non è detto che io debba per
forza finire con un occhio nero. Se non voglio fare a pugni ci sono
altri modi per difendersi.
- Cosa hai da guardare?
– Dunque, forse sono scemo io ma mi pare che le cose non
siano come loro dicono… o mi sbaglio?
Quindi con faccia tosta
e un tono leggermente sornione, replico:
- Abbi
pazienza… ma mi pare che siete stati voi a
fermarmi… - Qua li guardo con attenzione senza farmi
cogliere da nessun panico. Sono alti e ben piazzati fisicamente ed
hanno la faccia come quella di Sakuragi, ovvero da teppisti, ma io sono
altrettanto alto e nemmeno impegnandomi riesco a provare paura. Del
resto sono ragazzi come me, non c’è davvero nulla
da impensierirsi.
- Davvero? E prima?
– Quanta pazienza ci vuole…
- Pensavo di aver visto
un mio amico ma non era così quindi non vi ho disturbato.
– Forse ad innervosirli è la mia totale
tranquillità…
- Non mi piace essere
guardato, specie da uno che fa la faccia da saputello superiore a
tutti! – Ringhia quello che probabilmente è il
capo branco. Non mi scompongo.
- Ascolta, devi
prendere le cose con più leggerezza, non devi prendertela
sempre per delle sciocchezze o finisce che invecchi prima del tempo!
– è tipico mio mantenere la calma in ogni
situazione e più le cose sono critiche più io
sono concentrato ed in me, con un tale divertimento che mi si muove
dentro da farmi attraversare di corrente elettrica.
Ora non mi diverto ma
ugualmente non mi sembra il caso di agitarsi, non ci riuscirei nemmeno
volendo.
- Che fai, prendi per
il culo? –
Reagisce male quindi al
mio: - Non mi sognerei mai! – Che forse sa effettivamente di
presa in giro. Alza il pugno e fa per colpirmi, istintivamente schivo
il colpo con agilità ed ottimi riflessi e il ragazzo finisce
per colpire un’altra persona.
Questo è
divertente, mi esce il sorriso spontaneo alla scena e forse non
è gradito ma quando mi giro a vedere chi è stato
il destinatario del pugno, rimango senza parole ed il sorriso mi si
congela sulle labbra.
Questa poi…
- Chi ha osato colpire
il mito vivente? – Questa frase sarebbe bastata a farmelo
riconoscere però i suoi capelli rossi inconfondibili non mi
lasciano dubbi. Piego la testa e lo vedo meglio… si,
è Sakuragi invocato dai miei pensieri.
Che
bellezza… ora si che le cose si fanno interessanti!
Si è beccato
un discreto livido sullo zigomo destro ma pare non notarlo veramente,
quel che nota è che qualcuno ha osato attaccarlo
impunemente, quindi eccolo che parte coi suoi soliti sragionamenti!
In un attimo
è lui che si accapiglia con il gruppetto ed io, senza essere
notato minimamente, mi metto in disparte appoggiato al muretto ad
aspettare che finiscano.
Trattengo a stento
l’espressione felice, di attimo in attimo non riesco a fare a
meno di esprimere questo buon umore che mi è arrivato da
dentro appena l’ho visto. Di natura sembro stupirmi di tutto
e al contempo di nulla, mi dicono che non faccio mai capire nulla di
quel che penso e per di più spesso ho, appunto,
quest’aria da presa in giro, una faccia tosta un
po’ saccente. In realtà sono cose che mi dicono
gli altri e che scrivono su di me, io di mio non mi ritengo
così se non uno annoiato che si diverte quando gli altri non
ci riescono affatto.
È uno
spettacolo insperato e molto interessante, Sakuragi che come un treno
fa a botte davanti a me. Appoggio il mento sul palmo mentre incrocio le
braccia sul petto e non mi perdo nemmeno un suo movimento.
È molto
forte e deciso, sa il fatto suo, a volte sembra quasi che non abbia
limiti. Non credo di aver mai incontrato uno
così… mi incuriosisce parecchio e a modo suo mi
affascina.
Ha lasciato il segno da
subito, appena entrato nella nostra palestra. Nessuno di loro si
è notato all’istante come lui eppure ci sono
persone degne di nota, in quella squadra. Sakuragi è stato
il primo a farsi notare ed anche se lo faceva proprio con
quell’intenzione, non era una cosa programmata. Non perde
tempo a riflettere su cosa fare per mettersi in mostra
perché prima che possa farlo ci si è
già messo.
È una forza
della natura.
Quando finiscono di
prenderle se ne vanno a gambe levate spaventati e tutti malconci.
È solo qua che si volta verso di me e mi ringhia contro
senza riconoscermi subito:
- Ne vuoi anche tu?
– Quindi scoppio a ridere, non riuscivo più a
trattenermi… è troppo divertente. Non so come
faccia ma mi muove qualcosa dentro qualunque cosa faccia!
Mi alzo dal muretto e
gli vado davanti mettendomi sotto un lampione insieme a lui, la luce
serale rende difficile il riconoscimento ma appena mi mette a fuoco si
illumina:
- Sendoh! Ma guarda,
uno dei miei rivali! – Già, perché ne
hai tanti… peccato che loro non sappiano di esserlo.
- Ciao Sakuragi.
– Quindi limito la mia risata ad un sorriso dei miei e
osservandolo attento negli occhi, riprende senza sentirsi a disagio:
- Che ci fai da queste
parti? – Alzo il sacchetto della spesa:
- Commissioni.
– Non sembra avercela con me come ce l’ha con
Rukawa… non so perché ma si accende di fuoco solo
con lui, con gli altri che affronta sono fuochi che si spengono subito
ma con quel ragazzo no.
Credo che mi veda
veramente come un ottimo giocatore da superare, un rivale di tutto
rispetto. Lo si capisce da come mi guarda e da come si rapporta nei
miei confronti. Poi dipende anche da come uno lo fa nei suoi.
Io in certe occasioni
lo provoco e lui ci casca, non riesco a farne a meno… vedere
come prende fuoco per qualcosa che dico o faccio è appagante
quanto un canestro, a volte. Altre lo studio seriamente stupito
riuscendo a vedere tutte le sue reali capacità ed il livello
che può raggiungere. È una persona dalle mille
sorprese ed io adoro le sorprese.
È stato una
calamita per me dal primo sguardo. Ho subito capito che lui
è diverso dalla massa.
Mentre Rukawa
è un ottimo giocatore e rivale in campo, Sakuragi
è una creatura veramente anonima e notevole.
- Hai visto che roba?
Quelli hanno osato attaccarmi… ma dico, forse volevano
morire? – A questa frase sinceramente pensata io rido di
nuovo, quindi rispondo:
- E’
probabile, sai… - Non so se ha visto che avevano tentato di
farmi la pelle ma come sostenevo prima, se uno non vuole reagire coi
pugni, ci può riuscire benissimo!
- Non dovresti girare
per queste strade, ci sono un sacco di brutti ceffi! – Dice
quindi sorprendendomi. E questa cosa dovrebbe essere? Una
raccomandazione?
- Hai proprio ragione.
– Rispondo quindi sorvolando sul fatto che insieme ai brutti
ceffi c’è anche lui, poi continuo: - E tu che ci
fai in giro a quest’ora? –
Lui tira su il borsone
d’allenamento e con aria gongolante risponde:
- Mi sono fermato ad
allenarmi fino ad adesso… sai, allenamenti speciali. Un
genio come me non si accontenta mai! –
È
unico… sono queste sue convinzioni ferree che lo rendono
speciale. È come un bambino, ciò in cui crede
nessuno riuscirà a smontarlo ed io mi auguro che rimanga con
questa purezza di fondo, perché è facile
innervosirsi per questi suoi modi megalomani ed irruenti ma questa
è l’apparenza.
Quello che Sakuragi
è in realtà, che io ho visto da subito e che mi
ha fatto interessare così a lui, forse più che a
Rukawa, è libertà e fede ed un altro mondo
completamente inesplorato perfino da sé stesso.
Ciò che c’è là dentro non
esiste in nessun altro e se solo qualcuno lo vedesse, lo farebbe subito
suo.
- Allora mi raccomando,
genio, non mollare mai e continua così che devi ancora
battermi. –
Lui si illumina
ulteriormente e come se sprizzasse luce da ogni poro comincia:
- Certo, te e quel
maledetto volpino da strapazzo non mi scapperete ancora a lungo. Avete
i giorni contati! Contro il basketman Sakuragi non si scherza mica,
sai! – E forse gli piace che io lo stia ad ascoltare e non
tronchi queste sue manifestazioni di sicurezza… o deliri di
onnipotenza, come direbbe Rukawa probabilmente. Gli piace che io non lo
contrasti, non lo smonti o non lo guardi come se fosse scemo. Gli piace
e magari coltivando questo rapporto che sono riuscito un po’
ad instaurare, le cose potrebbero girarsi a mio favore…
chissà…
- Bravo,
l’importante è non spegnersi mai. Devi continuare
ad andare avanti a testa alta, eh? – Voglio continuare a
trovarti sulla mia strada.
- Puoi giurarci! E
finalmente anche Rukawa si arrenderà al mio genio e
dovrà ammettere di essermi inferiore! - … oppure
semplicemente non accadrebbe nulla di quello che spero
perché comunque Sakuragi è già di
Rukawa e viceversa… solo che loro ancora non lo sanno.
A me sembra
così evidente, come ho visto subito quello che
c’è veramente in lui, ho visto subito anche cosa
c’è veramente fra quei due.
Sono solo troppo
testardi.
Credo che si tratti di
questo.
Mio malgrado trattengo
questa lieve malinconia che con questa consapevolezza,
l’ennesima, mi si è affacciata.
Sakuragi rimane a modo
suo uno di quei sogni irraggiungibili poiché sono di qualcun
altro.
Così come il
cielo è degli uccelli ed il mare dei pesci, Sakuragi
è di Rukawa. È così e lo
sarà sempre.
Per me è
troppo evidente per ignorarlo e far finta di nulla. Sarei uno sciocco.
Però non
smetterò di guardarlo, studiarlo, osservare tutti i suoi
miglioramenti e sorprendermi per le sparate che si inventa una volta di
più.
- Ora devo salutarti,
Sakuragi. Stammi bene e mi raccomando, continua così!
– Come se ci fosse davvero bisogno di dirglielo.
- Naturale! Io sono il
mito vivente! – Lo dice con quella sua espressione risoluta,
infuocata e piena di vita.
Ci salutiamo e ognuno
si avvia per la propria strada.
Già…
fuoco. Lui è davvero il fuoco.
Ed io sono davvero una
falena.
Sembra strano dirlo ma
anche Sakuragi è irraggiungibile, per un modo diverso da cui
tutti credono, che non riguarda il basket. È irraggiungibile
come persona.
Come persona da avere.
Certo non per Rukawa,
ovvio.