LUOGHI D'APPARTENENZA
CAPITOLO
11:
UN
RAPPORTO ESCLUSIVO
L’estate
era passata e tutti erano andati per conto proprio. Quando erano
tornati a riprendere i contatti, il bel gruppetto si era trovato con
nuove persone fra le sue fila. In special modo si poteva notare la
presenza di un ragazzo molto silenzioso, timido e riservato. Parlava
proprio poco e poco attirava l’attenzione, ma quando lo
faceva era
spassoso e tirava fuori qualche battuta simpatica, per cui piaceva a
tutti. Instaurò un bel rapporto d’amicizia con
ognuno e non
faticò ad integrarsi. Specie per l’interesse
chiaro che
aveva nei confronti di una certa bionda radicalmente cambiata.
Astrid
ora appariva divertente e allegra, sempre di base musona e sadica(per
le battute poco gentili che tirava fuori), ma molto più
ammorbidita e rilassata. Non odiava più la gente e chiunque
le
si avvicinasse, non si faceva comunque pestare. Era diventata un
animale da compagnia, da baraccone che faceva ridere tutti, sempre al
centro dell’attenzione…specie quando
c’era Stefano.
Tutti
avevano notato il cambiamento profondo della ragazza, ora molto
disponibile e socievole anche se sempre particolarmente eccentrica e
pigra. Piaceva, lo si capiva perché le chiedevano sempre i
pareri di ogni cosa seguendo i suoi consigli.
A
quanto pare però non piaceva solo a coloro che la
conoscevano
già, ma anche al nuovo arrivato che si chiamava anche lui
Francesco.
Era
basso e magro, moro, mingherlino e dimostrava molti meno anni di
quanti avesse in realtà. Un visetto semplicissimo ed
espressioni gentili e tenere.
La
guardava sempre e non si limitava a quello per far capire la sua
preferenza verso la ragazza.
Lei
era mutata anche dal punto di vista dell’aspetto. I capelli
le si
erano allungati parecchio e la permanente era sparita, ora era
liscia, aveva cambiato occhiali mettendo una forma più
stravagante che le donava al suo volto tondo e agli occhi grandi.
Indossava abiti sul dark tendente oppure trasandati, magari da hip
hop quando capitava. Aveva piercing e un tatuaggio al polso.
Così
era molto più notevole e diversa. Migliorata anche sotto
quel
punto di vista.
Francesco
si sedeva sempre accanto a lei, non le staccava gli occhi di dosso
squadrandola come un pittore faceva con un quadro nuovo che gli
interessava parecchio, ovunque fosse lei era lui, ogni scusa era
buona per parlarle e stare solo con lei e magari anche sfiorarla.
Lentamente
aveva instaurato un rapporto che si poteva chiamare
d’amicizia pur
essendo lì da poco.
Ma
a lei chiaramente non interessava, non per via di Stefano, ma
semplicemente un tipo così calmo e dolce non era per lei.
Amici si, ma nulla di più.
Lui
però era chiaramente interessato a lei, tutti lo capirono ma
quella volta non si poterono far girare voci visto che da parte
dell’altra non c’era proprio nulla.
Astrid
l’aveva presa bene, riguardo la lettera. Non se lo era
aspettata,
come tutti, ma si era tenuta la notizia della smentita dentro
lasciando a lui il compito di far cessare le voci. Non disse nulla,
nessuno dei due, di quanto accaduto in realtà, ma
semplicemente le voci smisero.
Era
forte e lo dimostrò una volta di più. Aveva il
potere
di imporsi di smettere con dei determinati sentimenti e di riuscirci.
Si chiamava volontà d’animo. Ormai era come se ci
avesse
fatto il callo per colpa di una persona sbagliata che l’aveva
fatta
soffrire molto.
Oltre
a questo ebbe anche tutta l’estate e due mesi totali di mare
e
rilassamento per incassare il colpo e tornare come prima. Senza
rendersi conto che era migliorata.
Era
come se fosse cresciuta e lei non se ne fosse realmente accorta. Come
una rosa che fiorisce e non sa il suo splendore finchè uno
non
la coglie ammirato. Lei cominciava a ‘venir fuori’
repentinamente
e anche il fatto che sentimentalmente non fosse impegnata con
nessuno, che non dovesse concentrare le sue forze, la sua energia e
la sua mente per una persona da amare, forse era una sciocchezza, ma
le aveva giovato. Si era liberata di dubbi e pesi e con
l’animo
così leggero stava veramente bene. Questo le aveva permesso
di
capire che anche se non era fidanzata e non aveva qualcuno a cui
pensare in quel senso, stava bene lo stesso e poteva dedicarsi a se
stessa. Tutto ciò le aveva giovato.
Per
cui quando tornò a casa e rivide Stefano non successe nulla.
Era
maturata.
Lui
se ne accorse come tutti.
Sentiva
un forte sentimento per lui che si era imposta virare in amicizia
molto profonda. Si era imposta e a crederci ci era riuscita,
perché
lei era così. Nel suo carattere. Aveva scoperto quanto bene
stava sola, che aveva bisogno di stare un po’ con se stessa e
non
aveva intenzione di tornare indietro.
Era
rilassata a rivederlo. Ora sapeva che pensava lui, che la riteneva
una persona speciale ma non nel senso inteso da tutti. La lusingava
perché Stefano era una grande persona.
Quindi
la lasciò spiazzata in un certo senso quando non
accettò
Francesco. O meglio non lo accettò quando si accorse
dell’interesse del moretto per lei.
Ormai
si sapeva che non essere visto bene dal ‘capo’ era
un dramma!
Meglio
suicidarsi!
Francesco
non capiva perché Stefano ce l’avesse con lui, non
aveva
fatto nulla, ma gli dava fastidio come mostrasse il rapporto un
po’
esclusivo che i due avevano, come se Astrid fosse di sua
proprietà.
Questa fu la sensazione che ebbe il nuovo arrivato. Non si perse
d’animo ma ammise che tentare qualche approccio
più profondo
con la bionda era impossibile con Stefano sempre alle
‘costole’
dell‘interessata.
Andava
sempre dicendo scherzando che erano sposati e che il rapporto era
così strano ed intricato che non sapeva spiegarlo. E altre
cose del genere.
Lei
lo lasciava fare, tanto sapeva bene cosa intendesse con quelle frasi
che avevano il potere di disorientare chi non conosceva veramente il
legame dei due.
Sembrava
immutato di una virgola il feeling. Ciò rilassò
entrambi, avevano temuto che potesse essere cambiato.
Astrid
capì che accadeva a Stefano quando portò una sua
amica
ad uscire con loro per un paio di volte. Erano molto amiche, le due
ragazze, e anche loro erano quasi esclusive verso gli altri. A
nessuno seccò la cosa, l’amica piacque subito a
tutti. A
tutti tranne che ad una persona.
Stefano.
Quando
lui mostrava il suo disinteresse e la sua contrarietà verso
una persona si limitava a non cagarla nemmeno di striscio.
Fissava
male il ‘criminale’ e non ci parlava. Era
così freddo da
far impressione. La tagliava del tutto fuori.
Bisognava
avere carattere per rimanere nonostante tutto…e una forte
motivazione. Francesco l’aveva probabilmente visto che rimase
a
lungo…tutt’ora esce con loro anche se ha dovuto
eliminare il
chiaro ed evidente interesse che aveva mostrato nei confronti della
bionda, solo allora Stefano gli mostrò amicizia.
Astrid
provò a capire che avesse l’amico. Era come se
avesse creato
una cupola intorno a lei e cercasse in tutti i modi di proteggerla a
modo suo. Era convinta non se ne rendesse conto. Proteggerla
però
da cosa? Pareva l’unica a comprenderlo in certi momenti, ma
attualmente non ci riusciva.
Fu
una sera in cui parlarono casualmente che capì tutto.
Il
loro rapporto attuale, quel che pensava lui. Come stavano le cose.
Erano
a casa di amici e loro due erano appartati in una stanza a preparare
del cibo e delle bevande da portare di là. Così
lui le
chiese quasi indifferente continuando a trafficare concentrato su
ciò
che aveva in mano:
-
allora, come va? -
Lei
rimase sorpresa dalla domanda improvvisa, così spiazzata
rispose sinceramente:
-
beh, bene…perché?-
Lui
non la guardò, si sentiva forse imbarazzato a fare certi
discorsi, ormai era semplice intuirlo.
-
mah…mi sembravi strana…più
giù rispetto alle altre
volte…-
Lei
stette in silenzio interrompendosi dal preparare le bevande e lo
fissò diretta. Ma che diceva?
-
ma io veramente No…cioè, va tutto
bene…-
Lui
si strinse nelle spalle rimanendo della sua, così lei
riflettè. Ma come poteva essere? Lei non aveva avuto nulla
di
anormale, si era sempre comportata come al solito, specie quella
sera. Era una festa, fra l’altro! Che impressione poteva
avere
avuto?
Ebbe
l’istinto di essere spontanea e prenderlo in giro ma poi un
lampo
le illuminò la mente. Le venne in mente lo stato
d’animo di
quei giorni. Proprio in quel periodo si era sentita insoddisfatta del
suo lavoro, del suo avvenire. Non faceva nulla, voleva lavorare ma
non aveva idea di che fare di se stessa…aveva provato quel
senso
d’incompletezza ma non dovuto al fatto che non era fidanzata.
Eppure l’unico momento in cui si era sentita bene era in
quelle
uscite con gli amici. Non aveva mai mostrato quanto le era accaduto.
Non lo riteneva importante, sapeva che presto ne sarebbe uscita.
Che
lui avesse avvertito quello?
Nessuno
l’aveva sentito, lui si.
Sorrise
interdetta e sorpresa ancor più di prima.
Era
così strano, quel ragazzo.
L’unico
a capire certe cose che nemmeno lei pesava a dovere.
-
forse ti riferisci al fatto che voglio trovare cosa fare della mia
vita…è l’unico pensiero che
ho…-
Le
parve giusto dirlo, lui alzò lo sguardo su di lei affondando
i
suoi occhi di quel colore così indefinito nei suoi. Erano
penetranti e profondi entrambi.
Ci
aveva preso.
-
io non mi preoccuperei…tanto lo trovi subito e appena lo
trovi
rimpiangerai questo periodo in cui non hai fatto nulla!-
Non
sembrò, ad udirlo, uno che voleva tirare su e consolare o
semplicemente aiutare un amica. Ma per loro invece fu proprio
così.
A
modo loro.
Si
capirono subito anche quella volta.
Non
erano cambiate le cose fra loro se non in meglio.
Lei
sorrise
-
ne sono convinta…-
Per
poi riprendere a trafficare.
Prima
c’era sempre stato il dubbio su loro. Ora non c’era.
Non
era stata semplice gelosia quella di Stefano. Aveva sviluppato un
acutezza incredibile nei suoi confronti. Aveva in qualche modo
sentito chissà cosa per cui aveva sentito
l’impulso di
difenderla a modo suo da quella gente.
Quel
pericolo era paura che lei si allontanasse da lui e riuscisse ad
avere quel legame che avevano anche con altri.
Ed
ogni volta che percepiva una strana inclinazione, era il primo a
sentirla.
Non
sarebbero potuti stare insieme, amarsi come tanti. L’amore
era
strano e diverso, mutevole come la luna. Azzeccarci e trovare quello
per sempre era un impresa riuscita a pochi. Lasciarsi andare a quel
tipo di sentimento era una scommessa troppo rischiosa. Quel che era
in gioco era più importante.
L’amicizia
durava per sempre.
Frase
fatta ma vera.
Eppure
non era giusto definirlo nemmeno in quel modo, il loro rapporto.
Poiché
due semplici amici non hanno un rapporto esclusivo che mai nessuno
avrebbe potuto avere.
Di
fatto era più dell’amicizia e meno
dell’amore.
Qualcosa
di forte e profondo.
L’uno
stava bene con l’altro. Si capivano al volo e nel profondo.
Si
volevano un gran bene ma non era quell’amore fin troppo
rischioso.
Sapevano
che il loro sarebbe stato un qualcosa di duraturo che nessuno avrebbe
sporcato e contaminato.
Si
sarebbero protetti inconsciamente a vicenda coi loro metodi
personali.
Si
sarebbero compresi subito e avrebbero poi dato il sollievo derivato
da ciò.
Poteva
esistere un legame così particolarmente profondo e forte?
Contro
tutte le teorie conosciute e le esperienze, sembrava assolutamente di
si.
Finchè
loro sarebbero stati così tutto sarebbe andato bene.
Meglio
che se fossero stati fidanzati.
Semplicemente
questo.