LUOGHI D'APPARTENENZA
CAPITOLO 9:
DA
ASTRID A STEFANO
“
Ciao Stefano,
che
non ti venga un infarto, ma sono Astrid…o Gastrid come mi
chiami te…ti ho chiesto direttamente l’indirizzo
perché mi seccava chiederlo ad altri e far sapere a tutti i
fatti miei.
Ti
scrivo invece di parlarti per molti motivi. Di persona finiremo per
imbarazzarci entrambi e poi io non sono molto brava a parole,
risulterei musona e non voglio.
Ma
più di ogni cosa voglio che le cose fra noi non cambino, ci
tengo, non esigo una tua risposta, anzi al contrario, questa lettera
non la richiede. Non ti faccio domande ma ti dico solo cose che non
richiedono nulla in cambio. Sentivo il desiderio di dirti che fra noi
è cambiato qualcosa, da quando sono tornata dalla lunga
assenza.
Vorrei
capire però…sappi che non sono solo frutti della
mia immaginazione. Non so se te ne sei accorto ma girano parecchie voci
su noi due. Questi pensieri non sono nati da me, ciò che mi
ha fatto riflettere è stata la convinzione di tutti nel dire
che io e te stiamo insieme. Mi hanno detto che quando sono stata malata
hai chiesto in modo asfissiante di me e con mille allusioni hanno
insinuato che stiamo insieme o che ad ogni modo dovremmo chiedendomi
cosa penso io di te.
A
ciò mi sono messa in moto il neurone.
Cosa
provo io per te?
Onestamente
non so se credere o no a quel che hanno insinuato, ma non so, non mi
pronuncio, fatto sta che volente o nolente mi sono resa conto di un
po’ di cose.
Cazzo,
non è da me e non so come dirlo.
Ok,
guarda, come al solito te lo dico e basta.
Per
me sei molto importante, ormai. Mi sono sempre imposta di non
ammetterlo, di negare certi sentimenti e di detestarti ufficialmente.
Ma ormai non voglio più prendermi in giro. Io non mi sento
solo amica tua.
Ma
non ti faccio domande imbarazzanti, non ti chiedo di darmi udienza. Ti
chiedo solo di renderti conto che non voglio nulla se non
ciò che mi hai già dato fin ora. Ricordati che io
sono sempre Astrid, la Gas di perenne cattivo umore, sgarbata e
lunatica. Non cambiare il modo in cui mi guardi, in cui mi
parli…non allontanarmi. Io dicendoti queste cose non voglio
mettermi con te ma solo essere onesta. Non ritenerla una dichiarazione
perché divento rossa…è solo un
semplice dato di fatto. Una cosa fra te e me.
Tutto
qua.
Credo
di averti detto tutto, semplice e diretta come sempre, forse sono stata
poco delicata, non ti ho chiesto se volevi sapere certe cose, te le ho
dette e basta, ma è il mio modo di fare.
Ti
saluto qua, Stefano.
Ancora
una volta, non sentirti obbligato verso di me. A me è
bastata questa lettera.
Ci
vediamo presto.
Astrid”