NON PIANGERE
CAPITOLO III:
FESTA
DI BENTORNATA
/Izzi/
In
teoria doveva essere una festa di bentornata ma alla fin fine andiamo
tutti noi in massa da lei, là dove sta in questi giorni.
La
pensione vicino a casa mia e di Tai ha un bel giardino ed è
in un buon posto tranquillo, quindi quando io e Tai ci siamo
scervellati sul posto in cui far venire Mimi e come, ci siamo resi
conto che era decisamente più saggio e facile andare noi da
lei!
Ebbene
organizzato tutto, ognuno ha portato qualcosa, Tai con gran faccia
tosta ha chiamato la padrona della pensione per chiederle il permesso
di fare questa innocua festicciola (sorvolo sulla telefonata...) e
così siamo venuti qua… io, Tai, Matt, Sora, Joe,
TK e Kari… con gli altri non siamo molto in contatto e tutto
sommato ormai il nostro gruppo è questo.
-
Pensa se lei non c’è! –
L’uccello del malaugurio questa volta non è Joe ma
bensì Tai che, dopo aver deciso lui stesso cosa fare e come
sovrastando il volere di tutti, si trova a dirsi da solo, seppur
ridacchiando divertito, che la possibilità di andare a vuoto
c’è.
- Non
dire cose che portano sfiga! – L’ammonisce Kari che
non si fa mai problemi a rimbeccarlo come e quando vuole…
sempre cane e gatto ma con un grande affetto di fondo, questi due!
- Se
è così ti mandiamo in giro per tutta la
città a cercarla e portarla qua! – Matt ovviamente
trova subito la soluzione senza perdersi minimamente d’animo
e quando con un certo allarme nella voce Sora fa notare che Tai poi
è capace di spifferarle tutto per strada, rovinare la
sorpresa ma soprattutto cacciarsi nei guai, il biondo si ricrede: - No,
hai ragione… è meglio evitare! –
- Ma
si che c’è, suvvia! –
L’ottimista TK riporta tutti all’ordine ed io lo
ringrazio mentalmente.
Che
razza di pessimismo cosmico!
Giunti
davanti alla famosa pensione con ognuno qualcosa in mano per i
festeggiamenti, davanti a tutti, non capisco proprio come mai, ficcano
proprio me con un mazzo di fiori in mano e lo spumante
nell’altra!
A: non
sono un alcolizzato!
B:
perché proprio io?
C: da
dove spuntano questi fiori?
Non ho
tempo di esprimere tutto a voce che Tai, il solito che fa e disfa ogni
cosa e che si sta facendo un gran bel film da trama americana in testa
sua, chiama a gran voce Mimi. Ma che modi!
Lo
guardo non molto bene ma fra questo e tutto il resto non so per cosa
prendermela per prima e soprattutto non so come, per cui alla fine mi
decido a cercare di fare il naturale e aspettare che Mimi scenda.
Quando
finalmente la vedo scendere dalle scale con un gran sorriso per la voce
che ha riconosciuto, mi vien da pensare, prima di vederla
bene… ma se la chiamavo io che espressione avrebbe avuto?
Non so
come mi esce ma poi rimango letteralmente imbambolato a
guardarla… no, non sapeva del nostro arrivo, ne sono
certo… ma allora perché sembra sia pronta per una
festa?
Ah,
dimenticavo… lei è Mimi, è sempre
così… è il suo modo di fare!
Mio
malgrado, per un istante, in testa al gruppo non reagisco mentre
osservo il suo abbigliamento corto composto da minigonna stile tennis
bianca, un top corto e scollato che più di così
non si può, i capelli legati solo nella parte superiore ed
il resto sciolti ed ai piedi i suoi soliti trampoli che la slanciano e
rivelano delle gambe veramente lunghe e snelle… e
cavoli… che gambe!
È
cresciuta decisamente!
Inghiotto
a vuoto mentre sento una pacca sulla schiena, (un giorno ammazzo Tai)
che mi spinge in avanti verso di lei.
-
Ragazzi! Che sorpresa! Vi aspettavo uno di questi giorni e mi chiedevo
quando Izzi vi avrebbe detto della mia presenza! Temevo se ne fosse
fregato e mi avesse piantata in asso! – Come è nel
suo stile comincia a parlare a macchinetta sorridendo radiosa,
è veramente felice di vederci e l’ombra
dell’altro giorno sembra un gran brutto ricordo.
Sospiro
fra me e me mentre mi trovo proprio davanti a lei a porgerle il mazzo
di fiori di campo… almeno non sono fiori
imbarazzanti… vanno bene in segno d’amicizia, no?
Non sono esagerati, il loro significato è proprio: amici!
Dopo
aver analizzato con cura maniacale i fiori che le porgo, lei li prende
ampliando il suo sorriso di gioia mentre mi ringrazia:
- Oh,
non dovevi… che belli che sono! Li adoro questi fiori!
– Anche se penso che lei adori tutto ciò che
è carino!
- No,
non sono miei… - Rispondo in fretta grattandomi la nuca
imbarazzato, spero di non essere arrossito e che questo sia il caldo!
-
Certo che no, sono del fioraio ma poi li hai pagati e sono diventati
tuoi… ed ora che li dai a lei sono di Mimi! – Ma
guarda con che cura mente questo pezzo di idiota!
Io e
Tai facciamo un discorsetto, dopo!
Non
dovevo fargli capire che mi piace, cavoli!
Per
evitare ulteriori figuracce lascio perdere lanciando solo una saetta
con gli occhi a questo debosciato che si frega la bottiglia spingendomi
di nuovo verso di lei:
- Dai,
un saluto come si deve! – Chissà perché
prima io!
-
Giusto, Tai ha ragione, sei stato molto carino a portarmi dei fiori!
– Mimi sembra essere ignara di tutto e non capisce bene cosa
c’è dietro tutta questa sceneggiata e mentre sento
che gli altri fissano capendo al volo ogni cosa, Mimi si sporge verso
di me posandomi la mano libera sulla spalla, il contatto è
breve ma mi trasmette calore… lo stesso che si espande alle
mie guance di nuovo. Poi ci diamo i famosi baci da amici e ci scambiamo
brevemente uno sguardo. Lei cerca il mio di proposito e lo fa con
naturalezza, infine quando siamo ancora così vicini e posso
notare nei particolari i suoi lineamenti delicati e proprio belli, col
cuore che mi altera ogni percezione, mi sussurra:
-
Grazie, sono felice che hai mantenuto la parola… - Nel
dirlo, poi, stringe la mano sulla mia spalla trasmettendomi una scarica
elettrica pari a quelle di Tentomon.
- D-di
nulla… n-non avrei mai mancato! – Riesco a dire
questo anche se con un po’ di balbettii di mezzo. Non posso
pretendere la luna da me in queste condizioni…
Così
alla fine, semplicemente, ci sciogliamo ed io molto a malincuore lascio
il posto agli altri che l’abbracciano più
disinvolti di me salutandola e baciandola.
È
molto ben voluta… inizialmente ricordo che era snervante, da
piccola, e tutti abbiamo fatto un po’ fatica con
lei… come anche con Joe, ad essere sincero, ma poi di volta
in volta si sono riscattati e specie lei è diventata degna
di nota, non parlo esteticamente, non guardavo molto queste
cose… lo era perché è diventata in
gamba ed è stata in grado di cavarsela pressoché
da sola per seguire la sua linea di pensiero ed i suoi principi puri e
semplici.
Lentamente
il suo cuore limpido ci ha conquistati ed anche se in apparenza sembra
una ragazza un po’ frivola e sempre allegra, in
realtà sappiamo quanto è di buon cuore e dolce.
Così
senza rendermene conto la giornata inizia e fra una mangiata e
l’altra, una bevuta e l’altra ma soprattutto una
risata e l’altra, sono tutti in vena ma Tai da del suo meglio
(o forse peggio…), Mimi dimostra di essersi ripresa molto
bene dalle sue malinconie poiché tiene testa a quel tornado
con una tale facilità che coinvolge anche i più
seri… ovvero io!
Per
tutto il tempo Tai è riuscito a macchinare in modo da
lasciarmi seduto accanto a lei ed anche se non abbiamo fatto nulla di
particolare se non parlare in continuazione ed aggiornarla di ogni
particolare, il tempo che sto trascorrendo vorrei non passasse
più, davvero.
O
meglio che durasse così per sempre.
La
serenità così palpabile e netta mi sembra un
sogno, ricordando quella nube nel suo sguardo cristallino
dell’altro giorno… ed ora eccola qua, lei, il suo
profilo perfetto ed il suo sorriso solare. È così
vicina che se allungassi una mano e la sfiorerei per sistemarle una
ciocca di capelli dietro l’orecchio nessuno lo noterebbe o
forse sembrerebbe naturale.
Forse
perfino a me sembrerebbe normale e lo farei senza problemi.
Poi
lei come reagirebbe? Si fermerebbe a guardarmi? Mi osserverebbe in modo
strano?
O
magari mi sorriderebbe e basta…
Ho la
tentazione di farlo solo per sfiorarla, avvicinarmi un
po’… ma poi è lei a farlo e mi precede
di un soffio, così imprevedibile come ricordo è
sempre stata.
In
mezzo ad un discorso calamitato da Tai lei si gira e come richiamata
dal mio pensiero mi guarda con una tale serenità nello
sguardo che è come se mi ringraziasse di nuovo. Poi le sue
iridi si posano sulla mia bocca e veloce come un battito
d’ali alza il braccio e posa il dito lì dove stava
guardando, lo passa naturale ed esattamente come avrei voluto fare io
con lei, mi tira via un chicco di riso rimasto sulla bocca
perché troppo distratto da lei.
Non so
chi lo nota e cosa fanno, mi sembra sempre di sentire il solito
sottofondo della voce allegra di Tai, però lì
dove mi ha toccato è bollente, ne sono certo, e subito lo
stesso calore si espande su tutto il mio corpo e non solo sul mio viso.
Questo,
ragazzi, si chiama imbarazzo bello e buono… e Mimi se ne
è accorta di certo!
Oh
diamine… cosa pensa ora?
Che
sono cotto?
Si
è già accorta di tutto?
Ma no,
magari non è così sveglia… magari non
l’ha fatto con malizia ma semplicemente per pulirmi la
bocca… ma proprio la bocca?
Appena
fa ricadere la mano lungo il fianco sento subito il senso di mancanza
ed istintivamente mi lecco quel punto che lei ha toccato.
Ma
forse sono solo impazzito… però mi pare come di
sentire un sapore più dolce rispetto a quello delle
polpettine di riso che ho mangiato io. Certo, lei ha mangiato una fetta
di torta!
Quando
torna a girarsi come niente fosse, l’aria torna a salutare i
miei polmoni e forse il colorito della mia pelle tenta di tornare
normale.
Che
momento critico, pensavo di morire… il cuore mi ha fatto di
nuovo brutti scherzi… è deleterio cuocersi
così per una persona!
Che
potere possono avere le ragazze sui ragazzi?
Non
avrei mai immaginato una cosa simile… eppure lei
è così disinvolta, non se ne rende nemmeno conto
di cosa mi fa!
In
questo stato potrebbe star per succedere qualunque cosa che verrei
preso completamente alla sprovvista… ma allora speriamo che
non capiti nulla di brutto, anche se questa mia speranza sembra
più una preghiera per qualcosa già deciso in
qualche modo.
Spero
proprio che tutto questo duri ancora… e che queste folate di
vento non mettano troppo a dura prova il mio autocontrollo…
ogni volta che si scosta un po’ la sua gonna così
corta o che lei si abbassa e mostra un po’ del suo generoso
decolté, mi sembra di essere quasi da ricovero!
A
volte mi chiedo come faccio a controllarmi in questo modo, non sono
umano!
/Mimi/
-
Guardate bene, deve esserci! – Sentenzia improvvisamente Matt
asciugandosi una lacrima furtiva per il troppo ridere.
-
Cosa? – Chiede TK.
- Un
interruttore per spegnerlo… sta dicendo troppe cavolate, non
è possibile… andando di questo passo
racconterà anche di quando aveva tre anni! –
Esclama quindi cercando di essere serio ma senza farcela troppo bene,
ovviamente la frecciata è per Tai.
- No,
mi spiace… è da anni che lo cerco e non lo trovo!
È una ricerca persa in partenza! – Sentenzia a sua
volta Kari con sicurezza anche lei tragicomica.
Tai fa
il broncio offeso anche se è ovviamente solo una finta e
quando dico:
-
Sembra che parli del suo cervello! –
L’ilarità scoppia generale ma poi divampa
maggiormente con la voce seria e convinta di Izzy che dice la sua:
- In
questo caso la tragedia è maggiore visto che anche per
quello la ricerca è persa in partenza! – Ognuno
dice la sua ma quando lo fa Izzy, e non lo fa spesso, si finisce sempre
col ridere… non l’avevo mai visto con questo nuovo
senso umoristico, o meglio… lui non se ne rende conto e da
piccolo non l’aveva così spiccato, ma ora che lo
tira fuori senza rendersene conto, forse perché è
più sereno, è veramente spassoso. Ma deve essere
affiancato dalla persona giusta!
Bene,
eccomi qua!
E
mentre lo esclamo fra me e me mi rendo conto di cosa ho pensato,
così comincio a tossicchiare poiché bevevo della
coca cola. Porca miseria, ma che vado dicendo?
Dopo
tutto quello che ho passato in America in campo sentimentale sono
già pronta?
E per
Izzi poi!
Non
è il problema che sia lui o che sia già
così presto, il problema è che forse sono
precipitosa… potrebbe essere un ripiego perché mi
fa star bene. Potrei vederlo come il mio salvagente, potrebbe esserci
nuova sintonia perché siamo entrambi cresciuti, potrebbe
essere che mi attira più di quel che pensavo e che il suo
sguardo penetrante mi spinge sempre verso di lui…
Oh,
qua coi 'potrebbe' sto sforando un po’!
È
che mi è venuto così spontaneo come
pensiero… così come quando gli ho pulito la
bocca… era morbida. L’ho fatto senza pensarci ma
poi mentre lo facevo sì che ci ho pensato.
È
stato un momento strano.
Ho un
po’ di timore a trovarmi così bene con Izzi nello
specifico. Mentre con gli altri tutto è rimasto come prima,
per me il cambiamento maggiore è quello di Izzi e non riesco
a smettere di osservarlo o di pensarci.
Dio,
come sto bene qua, così… senza nessuna nube per
la testa… così serena e tranquilla.
Un
po’ me lo aspettavo ma non che venissero qua, pensavo che
mandassero Izzi a prendermi e portarmi a casa di Tai, dove di solito si
facevano le feste.
Però
così mi piace ugualmente, mi sento al loro centro, sono qua
per me e non mi mollano. Non so cosa ha detto Izzi di me e soprattutto
a chi ma speravo proprio venissero.
Mi
sono mancati… oh, come mi sono mancati!
E
questa nuova presenza accanto a me, nuova nel senso che lo percepisco
diversamente da anni fa, mi stordisce letteralmente.
Torno
a concentrarmi sui ragazzi che continuano a raccontare di loro ed a
turno mi dicono cosa hanno fatto e cosa fanno tutt’ora, si
soffermano sui successi e poi sui guai ed infine, grazie allo zampino
di un po’ tutti si finisce comunque col ridere.
- Ed
ora tocca a te! – Improvvisamente Tai mi punta come se fossi
colpevole.
- Non
penserai di sfuggirci! – Fa eco Kari.
- Ti
sei tenuta per ultima perché sicuramente l’America
va raccontata come si deve… - TK.
-
Allora è meglio imbavagliare Tai! – Di nuovo alla
battuta convinta di Izzi tutti ridono mentre Tai fa una smorfia buffa
alimentando l’ilarità.
-
Avanti, dicci qualcosa! – Invoglia nuovamente Sora, lei
è una delle poche che ancora ascoltano tutti,
così mi lasciano lo spazio per dire qualcosa di me.
Sospiro
cercando di mantenere il mio sorriso felice, ma al pensiero di dover
raccontare qualcosa della mia esperienza, improvvisamente i momenti
belli vengono surclassati da quello brutto finale.
-
Bè… - Inizio con una certa nota di fatica,
mantengo gli occhi bassi e mi prendo le mani giocando con le unghie
appena smaltate. – L’America è un gran
bel posto. Devo dire che ti ambienti abbastanza facilmente,
è come un mondo intero in una nazione sola. È
veramente un posto incredibile, c’è di tutto e se
non ti sta bene un posto puoi spostarti e star sicuro che quello dopo
sarà per te. E poi è proprio come nei
film… i camion americani con quel muso buffo che
strombettano in quel modo divertente, tutte le case fatte in serie col
giardinetto finto davanti, il garage, l’alberello di natale
illuminato, i vialetti che poi si collegano nella strada
comune… le vie sconfinate e deserte… e di nuovo
le grandi città, immense e spropositate, super affollate con
quelle luci incredibili, pubblicità da capo giro e
grattacieli altissimi.
L’America
è tanto e oltre questo, non la si può raccontare
così facilmente. Là si vive coi fast food ma
basta saper dove andare che ci sono anche i posti giusti…
Onestamente
per me non è stato molto facile perché ho
sofferto del distacco di tutti i miei amici, di voi, ero convinta che
non sarei più potuta andare a Digiworld, vi pensavo
molto… ma poi ho incontrato Michael che mi ha fatto
conoscere un sacco di persone e di Digiprescelti americani. In breve mi
sono ambientata bene grazie a lui ed unendo le nostre esperienze siamo
riusciti a capire un sacco di cose nuove.
È
stato molto bello, star là… anche se il Giappone
e voi mi siete mancati moltissimo, davvero. –
Sospiro
sperando che questo sorriso non sia troppo tirato e che non mi
chiedano…
- E
come mai te ne sei andata? Cioè… è una
vacanza o la voce che cerchi casa e lavoro qua è giusta?
– Joe però non si fa di questi problemi non avendo
colto la mia nota malinconica riguardo l’America. Nei miei
riguardi è sempre stato molto premuroso, ha sempre fatto un
sacco di domande senza mai mollarmi. In fondo è carino a
modo suo anche se… bè, ora poteva capire che non
tirava aria. Suo malgrado tutti ascoltano e attendono la mia risposta.
Così
torcendomi ulteriormente le dita e mordicchiandomi il labbro, rispondo:
- Si,
vorrei stare qua per un po’, non so quanto. Magari stabilirmi
di nuovo qua, perché no. Amo questo paese e non riesco
proprio a starne così tanto separata. – Spero di
averlo saziato, lui come tutti gli altri.
Di
sottecchi guardo Izzi, vorrei vedere come mi guarda ma ora non ho il
coraggio di farlo, così ho solo l’impressione che
i suoi occhi neri cerchino di capire qualcosa in più.
Forse
per lui potrei chiarirmi meglio… in fondo non me lo
chiederebbe mai, ma penso che potrebbe volerlo sapere.
Pensando
a questo in modo contorto, proseguo:
-
Là stavo bene ma ultimamente ho avuto dei problemi che mi
hanno oscurato un po’… e sono venuta qua cercando
aria fresca. E come mi aspettavo è proprio quello che ho
trovato, grazie a voi! – Il sorriso con cui concludo
è abbastanza convincente perché anche gli altri a
modo loro mi guardano in modo positivo… o al massimo un
po’ dispiaciuti per me ma contenti di avermi ritrovata. La
mano di Sora che mi carezza sul braccio mi infonde quella
tranquillità che speravo di ritrovare, anche se mentre lo fa
mi viene da sperare che a farlo fosse stato Izzi… ma quello
se ne sta così fermo qui vicino a me!
Però
ora mi sento meglio, non me la sento di parlarne ancora e di
coinvolgerli, non penso sia giusto rovinare questa
bell’atmosfera ulteriormente.
-
Vedrai che sei in buone mani! Hai fatto la scelta giusta, qualunque
cosa ti sia successa là! - Tai interviene con la sua allegra
sicurezza, la trasmette anche a me e Matt coglie la palla al balzo con
quel suo modo un po' ironico ed un po' serio:
- Non
so le sue, ma le nostre sono sicuramente buone! - Poi anche Kari fa la
stessa cosa ma con più dolcezza nei miei riguardi:
-
Siamo felici che tu sia tornata. - Lo dice a nome di tutti e so che lo
pensano. Ognuno dice qualcosa ma Izzi continua a tacere, penso mi stia
osservando ma ha quel modo di farlo che mi mette a disagio...
è così da quando sono tornata.
-
Grazie ragazzi... - Sussurro piacevolmente colpita mentre gli occhi
diventano lucidi per l'emozione.
- Che
città hai visitato? - Chiede TK allegramente cambiando
finalmente discorso, così inizio a descrivere con la mia
solita parlantina. Anche gli altri fanno domande per sapere se questo o
quello è vero ed io con gran piacere rispondo a tutti.
Sono
veramente più sollevata e mentre parlo gesticolando ad
alzando lo sguardo verso di loro, mi perdo dimenticandomi di nuovo di
tutto.
Così
tanto che quando arriva la nube nemmeno me ne accorgo in tempo.
E
rimango inebetita come una scema interrompendo la frase a
metà a guardare Michael, proprio poco distante da noi che mi
guarda e mi aspetta.
Mi
guarda fisso con un aria molto seria e quasi sofferente e non fa nulla
se non chiamarmi mentalmente.
Che
diavolo ci fa qua?
Guardo
oltre le teste di Tai e Matt di fronte a me, verso quella testa biondo
chiaro così familiare da farmi male, e sono così
seria che improvvisamente anche loro non sorridono più
girandosi anch'essi.
Lo
vedono.
Michael,
lì a pochi metri da noi che mi guarda e attende.
Cosa
vuole da me?