Seduti In Riva Al Fosso
CAPITOLO VI:
SENZA PENSIERI
“Grandi
stivali neri,
lunghi
capelli castani,
lei
è così dolce
con
quello sguardo alla Stammi alla larga.”
/Are
you gonna be my girl – Jett Joan/
- Ti fa male? –
Chiese premuroso Daniele con un’espressione impressionata
rivolto alla fidanzata, Miriam si teneva un cubetto di ghiaccio contro
il labbro inferiore con due dita che a vista d’occhio
scioglievano il solido in acqua. La bionda con il piercing appena fatto
allontanò di pochi millimetri l’oggetto cubico
dalla fonte di dolore per parlare con un’espressione
decisamente diversa da quella del moro, molto più cupa, come
se volesse incenerirlo con lo sguardo:
- No, bene! –
Era stata laconica facendo rimaner male Daniele che con faccia da
cucciolo ferito l’aveva guardata mettendosi una mano sulla
bocca:
- Che impressione, è tutta rossa e gonfia … -
- Me la sono bucata, sai? Pensi che dovrebbe essere verde? –
Era un piacevole e divertente contrasto, dall’esterno li si
vedeva discutere apparentemente normali: una brusca ed agghiacciante,
l’altro esuberante e pieno di emozioni vive!
Erano diversi anche nell’aspetto, come sempre: per uscire
Miriam aveva adottato il suo look dark, per sentirsi più a
suo agio fra la tanto odiata gente superficiale ed impicciona, mentre
Daniele era sempre con abiti all’ultima moda, come se dovesse
andare in discoteca a rimorchiare da un momento all’altro. In
quel modo poteva sembrare superficiale ma, associato a lei, sembrava
anche un folle, in effetti!
Erano una strana coppia ma chi li conosceva meglio poteva dire che
erano a dir poco perfetti insieme.
- Ma è sangue quello che esce? –
- No, che dici? Come mai dovrebbe uscirmi del sangue dalla carne
bucata? In fondo sono uno zombie io, non ho sangue … questo
che vedi è acido corrosivo, chiunque mi bacerà da
ora in poi si troverà con la bocca sciolta! –
L’aveva sparato in fretta ed incisiva, con aria aspra e
cattiva tanto da far rimanere male Daniele che, nonostante si
aspettasse una risposta simile e fosse abituato, non sempre sapeva cosa
dire … questo era un fatto straordinario, ecco
perché fu commentato dal cugino, uscito con loro per
ambientarsi nella nuova città:
- Questa è proprio tosta, Dany, mi sa che le farò
un monumento per tutte le volte che ti fa zittire! –
- Smettila! –
L’ammonì poco divertito del suo primato di battute
interrotto, l’altro riprese fintamente serio:
- No, dico sul serio, potrebbe addirittura finire in televisione!
È un fenomeno! –
- E’ solo cattiva! Ora non posso baciarla! –
La voce era comicamente rotta dal pianto e probabilmente pensava
veramente che non ce l’avrebbe fatta a stare senza divorare
le sue labbra desiderate per così tanto tempo, tuttavia fu
colpito da un calcio della bionda che riprese a camminare per il centro
commerciale ampio e affollato. Da sfondo alla scenetta furono le risate
allegre di Devis. Gli piacevano quei due, soprattutto insieme!
Lei era in effetti incredibile, ora poteva capire come fosse riuscita a
far perdere la testa a suo cugino.
Avevano avuto modo di parlare dopo che si erano conosciuti, giusto
poche parole … lui le aveva detto che si era trasferito con
i genitori poiché il padre aveva cambiato lavoro, lei invece
non gli aveva detto nulla di sé, lui non glielo aveva
chiesta ma si era sentito chiedere se fosse molto legato a Daniele
così come a prima vista sembrava, la risposta era stata
ovvia, dal suo punto di vista. Un ‘si’ immediato e
sinceramente sentito.
Devis non era un chiacchierone del calibro di Daniele, non si era
inoltrato in un resoconto del loro rapporto, aveva solo detto che erano
come fratelli e che la separazione fisica non aveva affievolito il loro
rapporto; quel che si era lasciata sfuggire Miriam, in risposta a
quello, era stato un sovrappensieroso:
- E’ impossibile non volergli bene … -
Lui aveva sorriso di rimando, pienamente concorde con lei su quel
pensiero, infine si era messo ad osservarla con attenzione. A prima
vista non sembrava adatta a lui ma parlandoci un attimo lo si poteva
intuire che invece era una persona molto diversa da quel che appariva,
manteneva le distanze normalmente con tutti per timore di non essere
capita e rifiutata però non era insipida e priva di
carattere, sapeva sempre rispondere a tono ed era decisa. Decisa ad
arrivare al traguardo che si era prefissata, qualunque esso fosse!
Si fermò immediatamente capendo che proseguendo per quella
strada per lui sarebbe stato pericoloso … pur di non
innamorarsi della ragazza di Daniele, una delle persone a cui teneva di
più, avrebbe vissuto l’inferno.
Non era uno stupido, capiva molto bene dove sarebbe finito continuando
a quel modo, non avrebbe proseguito mai e poi mai.
Quando invece Daniele gli aveva chiesto cosa ne pensava della sua
ragazza, con orgoglio e una felicità negli occhi inaudita,
era rimasto doppiamente colpito e si era trovato a pensarci con cura:
- E’ una persona speciale … non è come
appare, non nel senso che è falsa ma nel senso che va
approfondita. Chi si ferma alle apparenze, con lei, è un
idiota perché si perde qualcosa di veramente interessante e
diverso dal solito. –
Si era accorto di aver parlato in modo poco esterno e di essersi
lasciato andare più di quanto avrebbe voluto, Daniele
però sembrava non essersene accorto e preso da quelle belle
parole sulla persona per cui aveva perso la testa, gli aveva dato
volentieri man forte … loro due si spalleggiavano sempre, in
qualsiasi situazione.
- E’ vero, pensa che è emarginata nel nostro
quartiere … in parte perché lei non si pone in
modo molto simpatico e felice, credo abbia qualche problema con la
gente in generale, in parte però è colpa degli
altri, la vedono seria e silenziosa che non fa nulla di particolare e
pensano che sia insipida e noiosa, quindi la evitano! Me ne sono
accorto da molto, è sempre stato così ed ho
voluto capire perché lei fosse così chiusa.
Sapevo che in lei c’era qualcosa, nessuno può
essere così smorto! Quando ho scoperto com’era
sono rimasto colpito … in lei c’era molto
… il classico universo da scoprire. –
- Già … sembra che non abbia carattere ma in
realtà ce l’ha eccome … ma io ho potuto
capirlo solo vedendola con te, quando non lo è non mostra
assolutamente niente, né freddezza, né
acidità, né cattiveria, né gentilezza,
né allegria, né ironia, né altro
… forse è un cane che si morde la coda, per
qualche motivo la gente non le piace e questo l’ha spinta a
non aprirsi a nessuno, in modo da trasmettere assolutamente nulla.
Però se continua così nessuno le si
avvicinerà e, rimanendo sola, continuerà a
comportarsi in questo modo! –
- Si, però io ci sono riuscito! Non sono stato
così imbecille da credere che esistessero persone noiose,
come tutti gli altri, ho insistito per vedere come fosse, per farla
aprire con me e per riuscirci semplicemente mi sono aperto io a lei
… è stato un lungo processo, lo ammetto, mica
facile conquistare la sua fiducia, ma una volta che si sono riuscito
è stato spettacolare! –
- Hai proprio perso la testa per lei, vero? Non ti avevo vista
così per nessuna! Vuoi dire, però, che ti sei
aperto veramente? Tolto tutte le maschere?-
Lì aveva fatto finta di nulla e con aria da finto innocente,
aveva solo risposto:
- Maschere?! Io sono sempre vero, al 1000 per 1000, baby! Tutta merce
genuina! –
Devis l’aveva guardato a fondo con quel suo sguardo
penetrante e ammaliante, tetro a volte, poi da bravo psicanalista,
aveva scosso il capo capendo che non avrebbe ottenuto altro da lui,
così aveva ripreso a scherzare come lui voleva e sperava.
Stavano bene insieme, potevano essere veri quando volevano e far finta
di essere le persone spensierate che desideravano, in altri momenti,
quelli giusti. Sempre capendosi al volo.
Il ragazzo dai mossi capelli castani scompigliati, si era ripreso dai
ricordi dei giorni precedenti e, guardando come ancora scherzavano a
modo loro, si soffermò sulla bionda dark che meditava
un’atroce morte per Daniele se non l’avesse
lasciata in pace, sorrise mordendosi la lingua … non voleva
analizzarla tanto a fondo da capirla nell’animo, non voleva
nemmeno osservarla per trovarla incantevole quando invece,
d’aspetto, era una ragazza normalissima come tante. Non
voleva assolutamente, eppure era più forte di lui.
Però irrazionalmente poteva capirlo, ci si sarebbe potuti
innamorare di Miriam solo vedendola con Daniele poiché solo
con lui, lei era autentica e vera, tirava fuori quel lato irresistibile
ed interessante.
Non sapeva nemmeno, Devis, che era proprio grazie a questo che Alex
aveva potuto tardamente innamorarsi di lei, perdendo il treno.
Si, perché l’aveva perso, no?
- Devis, guarda che bello questo vestito, non pensi che sarebbe una
meraviglia addosso a Miriam? –
Lo fermò Daniele portandogli prepotentemente un braccio
attorno al collo, proprio davanti alla vetrina di un negozio di vestiti
alla moda: quello che indicava era uno rosa pieno di voilant e c
laccetti graziosi che si allacciavano sul petto, terminava con una
gonnellina corta e piena di pieghe, una cosa decisamente abominevole,
dal punto di vista della ragazza che, con una smorfia disgustata,
schifava totalmente quell’abito. Devis ridacchiando prese
parte al divertimento del tormento, e abbracciando a sua volta Daniele,
rispose allegramente:
- Ma certo, secondo me l’hanno fatto pensando a lei!
–
- Ovvio, come potrebbe non essere così? –
- Se vi piace così tanto indossatelo voi! –
Disse bruscamente Miriam a qualche metro da loro, cercava di non
confondersi con quei due, aveva una reputazione da difendere, in fondo!
A queste parole i due ragazzi si illuminarono guardandosi, poi
guardarono il vestito ed ancora l’un l’altro
… infine con uno sguardo preoccupante entrarono dentro al
negozio lasciando la povera compagna di shopping lì fuori a
non credere ai suoi occhi, sperava non l’avessero fatto,
sarebbe stato così imbarazzante e … idiota!
Si elencò migliaia di motivi validi per non farlo e nemmeno
uno per farlo, immedesimandosi nelle loro teste bacate, eppure dovette
constatare che, ancora, non riusciva minimamente a capire i folli senza
speranza!
Quando uscirono dal camerino di prova, in cui erano ovviamente entrati
insieme, fu solo Daniele quello vestito con quell’abitino
rosa femminile, l’altro aveva un fisico già
più maschile rispetto al moro, più alto, mentre
lui era più magro e basso, snello, un tipico fisico di chi
non riusciva a diventare molto virile nonostante gli sport e
l’agilità di cui era padrone … a volte
era questione di costituzione!
Fatto fu che il risultato fu da premio oscar … sarebbe
bastato del trucco e un fermaglio per capelli e sarebbe stato perfetto,
indimenticabile … ma non per lei che, come se guardasse un
alieno oppure una fece fuxia galleggiante per aria, aveva prima aperto
la bocca col piercing che le gonfiava la parte inferiore, poi con essa
gli occhi dorato-nocciola.
- Che ne pensi, caro? –
Daniele aveva scimmiottato un’adolescente in calore facendo
finta che il maschio fosse proprio Miriam, cosa che, per carattere,
forse non sarebbe stata tanto campata per aria!
Miriam avrebbe voluto dire qualcosa o forse riuscire a scappare ma
tutto quel che riuscì a dire fu solo un incisivo e
penetrante nonché basso:
- Aberrante … ! –
Daniele non si perse d’animo e, con un Devis che si piegava
in due dal ridere guardando le espressioni degli altri clienti presenti
nel negozio, si esibì in una passerella che lo
portò direttamente davanti a lei. Voleva fare solo una cosa,
semplicissima e naturale: sparire!
Non le fu concesso, le sue gambe erano inchiodate al suolo e non
riusciva a scappare o a dire altro.
- Dai, tesoro, dì qualcosa! Forse devo puntare ad uno stile
più sobrio? –
Rimase inebetita a guardarlo pensando a quanto coraggio avesse in corpo
per fare certe cose, poi con fatica e aria oltretombale, disse:
- Togli il forse e al posto del sobrio mettici la parola
‘maschio’, poi ci siamo! –
In fondo non era stata cattiva, era riuscita a dirgli che lo preferiva
come uomo, era un passo in avanti dal suo sempre felice punto di vista,
così preso dall’entusiasmo del momento si
dimenticò di indossare una abito femminile e di sembrare una
‘lei’ e non più un
‘lui’ e l’abbracciò di slancio
premendole un bacio sulla bocca dolorante!
Spalancò gli occhi e non trattenne un urlo, una specie di
ringhio, poi lo colpì istintivamente con un calcio ai bassi
fondi per il male che le aveva inflitto, questo servì a
svegliare tutti e a far capire che se una persona ambigua vestita da
donna si teneva i gioielli di famiglia, o era un travestito, o un
maniaco, o uno dal cattivo gusto o un folle!
Forse tutte quante!
- Pezzo di cretino, farabutto, deviato, retrocesso con un cervello che
pesa meno di un kilo! –
Daniele non capì molto tutti gli insulti, impegnato a
mugolare dal dolore e chiedersi per quale delle tante cose se la fosse
presa di più, quando stava per giungere alla
verità giunse il cugino ridendo e, prendendolo sotto braccio
fece l’occhiolino a Miriam in segno di scusa e se lo
portò in camerino a riportarlo alla
‘normalità’, per quanto uno
così potesse esserlo!
Forse fu giusto o forse fu solo un ironia da parte di un sadico
superiore che gestiva le coincidenze, fatto fu che certo piacevole non
si poté definire, per Alex, l’averli visti proprio
in quel pomeriggio di serenità, allegria e affiatatezza.
Alcuni potrebbero dire che se lo meritava, altri che se l’era
cercata, altri ancora che aveva perso il treno … ma forse
qualcuno che pensava che una crescita, in tutto questo, c’era.
Un motivo.
Qualcosa.
Forse si poteva vedere la sua situazione anche come
un’opportunità … sempre quel
‘qualcuno’ sadico aveva voluto dargli modo di
capire che lasciando andare Miriam si sarebbe perso una persona
speciale, la SUA, e, continuando a fargliela incontrare sempre e sempre
proprio con chi la rendeva migliore e affascinante, poteva solo essere
un’opportunità per prendersi qualcosa che
desiderava fino in fondo. Anche se era convinto di non meritarselo e di
rovinarla.
Chissà … forse era solo questione di punti di
vista.
Quel che ad ogni modo contava era non mollare se il desiderio e il
sentimento era autentico.
Eppure alla fin fine, colei che aveva unico diritto di decisione era
proprio la più confusa, al momento.
Colei che voleva scappare dal suo interno per portare quella sua parte
nel luogo che desiderava di più … eppure era
sicura di stare desiderando la cosa giusta? Quella definitiva?
Contava solo quel che voleva lei ma doveva capire cos’era
quel che voleva.
Spesso è proprio questo il problema.
Spesso.