Seduti In Riva Al Fosso
CAPITOLO 6:
AFFOGANDO NEL BUIO
‘Dai, abbattimi
Seppelliscimi,
seppelliscimi
Sono finito con te
Guardo nei tuoi occhi
Mi stai uccidendo,
uccidendo
Tutto quello che
volevo eri tu’
/The Kill –
30 Second to Mars /
“Ho diverse
prospettive davanti a me, molte in realtà …
potrei fare un sacco di cose che mi sono sempre piaciute, cose che mi
hanno riempito anche in momenti neri. Ci cado spesso perché
non ho un carattere facile, sono molto lunatico e quando cedo mi limito
a fare ciò che mi piace e mi tira su, mi distrae e mi fa
sentire di nuovo vivo, me stesso, l’Alex di sempre.
Vado in moto, mi
alleno a correre con la macchina, vado a camminare su in montagna da
solo o anche in compagnia, mi tuffo in qualche cosa di estremo per
poter misurarmi, per sentire quell’emozione forte e vedere
fin dove arrivo … perché ho un fisico forte e
sono capace, capace di far quel che desidero, perché se si
vuole si arriva dove si vuole e non ci sono limiti, realmente i limiti
li si possono buttare giù.
Questa è
sempre stata la mia filosofia di vita, sono conosciuto per essere uno
molto attivo e spericolato, se c’è qualcosa da
fare che richieda una certa forza fisica e capacità io mi ci
butto e più sono pericolose più vado, mi diverto
… però ora la prospettiva di fare una delle cose
che mi hanno sempre reso pieno e in un certo senso felice, mi rende
indifferente.
Non mi interessa
veramente.
Mi definiscono il
Senza Paura, non mi ha mai fatto né caldo né
freddo ma in fondo il mio ego si è sempre compiaciuto di
questo soprannome … ora però non lo sento
più mio, quasi che mi dia fastidio … forse in
realtà mi sento (e sono) un fottuto cacasotto di merda
perché non ho avuto le palle (e non le ho) di andare
dall’unica che mi interessa e dirle se possiamo approfondire!
Si tratterebbe solo
di questo, di approfondire la conoscenza perché non mi
dispiace, perché la trovo interessante.
Sono un cacasotto
perché non lo faccio solo per la sua risposta, mi direbbe: e
quando te l’avevo chiesto io di farlo, perché non
ti andava? Ora dovrei accettare perché va a te?
Già, sono
solo i miei comodi quelli a cui tengo … ha ragione, non
saprei cosa rispondere; eppure è così, prima non
mi interessava, ora che è lontana da me e non mi guarda
più, ora che non sono io la sua ossessione, ora che lei
è felice con un altro, ora che non ho ogni pensiero per me,
ora si, ora mi interessa ed è diventata la mia, di
ossessione.
Perchè ho
visto quanto può essere felice e diversa però non
lo è grazie a me ma a quel ragazzo, a Daniele.
Sono solo un idiota.
Ho paura di venir
rifiutato, insultato e magari anche pestato? O forse solo di rispondere
e dire che ha ragione e che sono un comune pezzo di merda ritardato?
Non ho niente con
lei, non ho niente da perdere, dunque perché non mi butto e
basta, come faccio sempre?
Sarebbe da me, mi
butto a capofitto in tutto ciò che voglio.
Me ne importerebbe
qualcosa di mostrarmi per quello che sono? Non mi è mai
interessato, infatti ho fatto molto male alle ragazze con cui sono
stato, voglio dire seriamente …
Si tratta di andare
da lei e fare quel che ho sempre fatto, anche se sta con un altro ed
è felice con lui, anche se sono loro due ad essere perfetti
insieme, anche se lei sarà incazzata nera con me, anche se
mi accuserà di un sacco di cose, anche se sicuramente non mi
vorrà più … si tratta di andare da lei
e dirle che mi sono ricreduto e che vorrei stare con lei, conoscerla
meglio, avere un qualunque tipo di rapporto!
Mi butto stancamente
sul letto dopo aver fatto la doccia, sono stanco di non aver fatto
nulla!
Guardo
l’armadio sopra la mia testa, è a ponte e quando
ho comunicato che volevo dormire sotto uno di questi aggeggi
pericolanti mi hanno chiesto se non ne avessi paura, potrebbe sempre
cadermi addosso durante la notte … io ho riso in faccia a
loro e ho alzato le spalle dicendo che non sarebbe stato certo un
armadio a farmi fuori!
Mi ricordo certi
particolari di me stesso che fin’ora non ho mai considerato,
non mi interesso, non sono un narcisista ma penso di essere egoista,
questo si … ora devo correre dietro ad una da cui sono
scappato, è assurdo.
Non esistono
impedimenti, limiti e barriere per me, ho corso con le moto cross ed
ora con le macchine da rally, il mio passatempo preferito oltre alle
corse sono le scalate, pratico qualunque sport e il fatto che sia
richiesto è la prova che me la cavo bene, mi tengo occupato
in continuazione, ammetto di essere popolare perché sono in
mezzo a tutto, specie se questo è almeno un po’
spericolato!
Ora, però,
ho paura di una ragazza!
Perché?
Diavolo!
Sbatto il pugno sul
legno accanto che circonda il letto e tiene su l’armadio,
trema tutto per un istante e la possibilità che cada non
è lontana … eppure lo guardo e penso che se
accadesse non mi interesserebbe!
Credo di stare per
impazzire … è per l’idea di aver paura
di una ragazza e non di un sacco di altre cose per cui dovrei
effettivamente avere riguardo!
È
così stupido da parte mia!”
-Uff! –
Così
borbottando si girò di lato chiudendo gli occhi, ignorando
testardamente la musica metal ad alto volume che faceva tremare i muri
della stanza, le intimazioni della madre di abbassare il volume e
andare ad aiutarla, il cellulare che suonava ed un sacco di altre cose.
Sicuramente era un seccatore che gli telefonava, dal suo punto di vista
ormai lo erano tutti … del resto seduto in riva ad un fosso
ci sono poche cose che possono interessare veramente!
-
C’è una notizia bomba su Alex! Personalmente mi ha
sconvolto! –
La voce acuta e
squillante della sorella di Miriam la raggiunse dopo aver cercato di
proposito la ragazza in camera sua, dove sceglieva i vestiti per uscire
la sera che si apprestava a venire. La bionda al nome di Alex
alzò gli occhi dorati al cielo sbuffando, certo non si
tratteneva.
- Non mi interessa!
–
Aveva detto laconica
e veloce. L’altra non demorse e sempre molto presa dalla sua
notizia, continuò:
- Io non ti ho
chiesto se ti interessa o no, voglio dirtelo lo stesso! –
Miriam strinse le
labbra contrariata e dura nonché scorbutica,
esordì:
- Io non ti chiedo se
ti va di andare a cagare, ti ci mando lo stesso! –
Quella specie di
imitazione divertì l’altra ragazza che
ridacchiò, era abituata a lei e non si faceva problemi di
alcun tipo con lei, così riprese cocciutamente:
- Come ti pare! Ad
ogni modo … sai che Alex ha venduto la macchina da corsa
chiudendo non solo con quelle e con la velocità ma anche con
la moto che ha passato al fratello, con le sue milionarie
attività spericolate e ogni cosa che lo caratterizzasse per
essere il Senza Paura? –
Miriam in quel
momento stava immersa nel suo armadio facendo mille smorfie per
l’argomento di cui si stava parlando, quando udì
quella frase e comprese a fondo il suo significato si bloccò
immediatamente dal cercare i vestiti e l’espressione divenne
di pietra.
-
Cos’è il Senza Paura senza le cose da Paura?
–
Ancora silenzio da
parte di Miriam, sempre immobile dentro all’armadio. Sapeva
che l’aveva colpita molto come sapeva anche la sua dolorosa
storia con lui, l’aveva sempre considerata una sciocca che
perdeva tempo a morire dietro ad una creatura irraggiungibile, Alex lo
era per tutti, le poche ragazze con cui era stato forse ci erano
riuscite pagandolo, probabilmente … ma era ugualmente finita
male per loro!
Il biondo era
popolare nel quartiere almeno quanto Daniele, era proprio lei la
completa impopolare!
Sarebbe stato come
dire che Daniele era in depressione e si drogava! Daniele era la luce e
l’allegria, l’attivo pagliaccio … lui
depresso e drogato non esisteva, sarebbe stato uno shock per tutti.
Alex senza le corse e
il pericolo cos’era?
Si trovò
proprio a pensare questo la bionda che si mordeva il labbro cercando di
tornare alla menefreghista di sempre. Apparentemente, ovvio.
Mentre lei menzionava
quel concetto mentalmente, la sorella lo evocò a parole, con
un inclinazione della voce non da pettegolezzi ma da sincera
preoccupazione. Non c’erano persone a cui Alex non piaceva
almeno un po’!
- Secondo me
è depresso … che ne pensi? –
Rimase in silenzio a
lungo, dopo quella domanda, ad ascoltare il proprio cuore battere
troppo forte, in modo sicuramente fastidioso, i fischi nelle orecchie
non le permettevano di ascoltare bene eventuali parole
dell’altra che aspettava testarda, le ginocchia si erano
irrigidite come ogni altro muscolo. Non si riconosceva, o meglio si
… purtroppo si … quella era la Miriam che aveva a
fatica cacciato. O creduto di averlo fatto.
Ora solo per una
notizia simile eccola lì che le si ripresentava.
La domanda
conseguente che si fece fu naturale:
“Che
diavolo ha quel pezzo di merda da fregarmi in questo modo, dopo una
vita intera?”
Erano molti anni che
gli piaceva disperatamente e lui si era sempre comportato male con lei
… perché continuare a quel modo coi sentimenti?
Avesse potuto ragionarci, sarebbe ‘guarita’ da
tempo.
- Miriam? –
La chiamo la ragazza
dietro di lei con un filo di voce, le aveva parlato di Alex di
proposito, per capire se fosse veramente guarita, se aveva fatto bene a
mettersi con Daniele, se in realtà non stesse solo facendo
del male al moro … però stava cominciando a
pensare che forse non era stata una buona idea. Certo una cosa la stava
capendo: Alex non le era ancora del tutto indifferente!
- Ti ho detto che non
mi interessava, sei tu che hai voluto dirmelo! –
Borbottò
veloce e più brusca del solito. Premette poi la fronte
contro il lato dell’armadio, dall’interno,
stringendo gli occhi, chiamando mentalmente ogni forza per andare
avanti come sempre, per riuscire a mascherare tutto, per non crollare
apertamente di nuovo, per …
- Devo vedere
Daniele! –
Esclamò
infatti improvvisa prima che lei potesse ribattere qualcosa.
Era emblematico ogni
suo gesto e reazione, la conosceva bene e sapeva cosa significava tutto
quello.
La frase corretta
era: ho BISOGNO di vedere Daniele! Il che era diverso.
Le persone non si
devono aver bisogno di vederle, le persone di devono VOLER vedere
… cambia molto il senso in queste due parole.
Pensando di essere
riuscita a rimettersi la sua solita espressione disinteressata e
scorbutica che allontana il mondo, Miriam uscì
dall’armadio prendendo il primo vestito che le venne sotto
mano, qualcosa di decisamente molto dark che risaltava le sue generose
curve, infine così com’era, ancora truccata col
suo solito pesante nero, uscì senza proferire altra parola,
lasciando di stucco, ma in fondo non tanto, la sorella.
“Sono
arrabbiata.
Diavolo se sono
arrabbiata!
Sono infuriata!
Con mia sorella!
Serviva dirmi una
cosa del genere? Che scopo aveva? Sa bene che ho passato anni dietro a
quel deficiente, ora che sto provando con decisione a togliermelo dalla
testa lei se ne esce con questa notizia bomba. Certo che è
una bomba, cazzo!
Alex che non corre
più? Ma siamo pazzi?
Che diavolo sta
combinando? Non è lui quello che ha trovato una nuova
ragazza? Lui si mette con le ragazze solo se ha serie intenzioni con
loro, non è uno che cambia in continuazione per hobby
… mi piaceva molto anche per questo!
Sta con una,
l’ho visto io, io non lo tormento più …
che ha che non va?
Si è
rimbecillito?
Come faccio ad
ignorare una cosa di questo calibro?
No, non volevo
saperlo, non volevo proprio … ora ci penserò fino
alla nausea, fino a distruggere il ponte che ero riuscita a costruire
per attraversare il burrone! Che testa di cazzo quella!
Ora cammino a passo
di carica per le strade dietro casa a raggiungere il parco, spero ci
sia Daniele … mi troverà nera, più del
solito, mi chiederà perché ed io starò
zitta, lui rispetterà i miei silenzi e mi farà
qualche scenetta divertente per farmi ridere … e tutti mi
passerà! Si, sarà così!
È proprio
immersa in questa convinzione, mentre cerco di scacciare il bellissimo
viso provocante di Alex per trovare quello angelico di Daniele, che una
macchina purtroppo familiare, si immette in questa stradina lunga,
dritta e deserta. È familiare, la riconosco al volo,
purtroppo è immersa a fuoco la sua.
Dannazione,
è una persecuzione!
È la
macchina di Alex con lui sopra … mi stupisce però
… quel che vedo mi fa fermare la mia marcia.
Che significa?
Corrugo le
sopracciglia e piego la testa di lato per cercare di capire cosa stia
facendo … lui … veramente non posso crederci, non
è da lui!
Quello non
è Alex … lui non andrebbe MAI in questa strada
così deserta a 30 Km/h!
Non l’ha
mai fatto, quando guida devono tutti nascondersi per non venir
investiti dalla sua folle corsa … perché?
Perché ora
va così piano?
Continuo a guardarlo
sconvolta e in un istante Daniele è già
dimenticato, come anche i miei sentimenti, le mie intenzioni ed il mio
risentimento.
Sta veramente
così male?
Per cosa?
Che gli
sarà successo di così serio da togliergli la sua
linfa? La sua spericolatezza, la sua velocità …
non ha telefono in mano, non traffica con niente, non
c’è nessuno con lui, è la strada che so
benissimo percorre più velocemente di tutte ed invece va
come una lumaca!
Qualunque cosa sia
esagera, non può far così, no?
Sembra uno stupido!
Non è lui!
Così
dicendo un moto di rabbia mi muove di nuovo, già lo ero
abbastanza, dopo questa poi … lui sta male! Che mai gli
sarà successo? Lui che può avere tutte le ragazze
che vuole con un solo schiocco, lui per cui tutti stravedono e pendono
dalle sue labbra, lui che ha capacità da guinness dei
primati … lui, Alex!
Sono io che dovrei
stare lì morta ad aspettare di essere presa sotto, sono io
quella che dovrebbe non voler reagire a nulla … invece lo
faccio, agisco … e i nostri caratteri sono così
diversi! Io sono la notte, dannazione, che si nasconde sempre per odio
verso gli altri!
Lui si permette di
auto deprimersi quando ha tutto!
O almeno spero
… credo sia così. Lo era fino a che lo seguivo
passo per passo … in realtà potrebbe essergli
successo qualcosa di brutto, morto qualcuno … ok che lo
saprei con i pettegolezzi del quartiere, però …
è troppo strano, dai!
Così
pensando non ragiono più, molte cose mi si agitano dentro,
preoccupazione, sentimenti violenti, rabbia verso lui e me stessa
… e qualcos’altro che vorrei proprio capire!
Sta per arrivare
davanti a me e passarmi quando con uno scatto impulsivo mi metto in
mezzo alla strada bloccandogli la strada!
Cosa penso di fare?
Non so …
sento però che devo dargli del coglione! È una
cosa a livello istintivo … voglio guardarlo in faccia e
capire cos’abbia, così saprò come deve
stare la mia coscienza.
Cazzo, è
così importante, ora? Vivo ancora in funzione sua?
Non avrei mai fatto
una cosa simile su di lui, mi sarei nascosta.
Però non
è mai stato in una crisi così nera, o almeno
intuisco sia così!
Non so, dannazione.
Non so, so solo che così non va, non va bene per nessuno.
Merda.
Per
nessuno!”
Un fosso.
Tutti ci si siedono
sulla riva, almeno una volta nella vita.
Alex era
lì, un posto dove non si viveva ma nemmeno ci si lasciava
vivere.
Era un posto in cui
non si faceva nulla, esattamente nulla, se non lasciare che altri
vivessero la vita al posto suo.
Miriam invece stava
disperatamente cercando di scappare, da quel fosso, di attraversarlo e
non invece sedercisi sulla riva a guardare il buio.
Però non
sapeva se ce l’avrebbe fatta ignorando ancora certe parti di
sé stessa.
Forse no.
Tutto ciò
che sapeva era che ne aveva paura.