SELVATICO MA FRAGILE
erik e ryan... circa!
La sveglia suona riportandomi al di qua del delizioso mondo dei sogni in cui ero e con un gesto approssimativo e insonnolito, allungo il braccio spegnendola. Un sospiro contrariato mi esce spontaneo e dopo un paio di attimi in cui mi stiracchio nel letto beandomi del fresco delle lenzuola contro la mia pelle nuda, mi decido ad aprire gli occhi anche se preferirebbero rimanere chiusi.
Muovo pigramente la testa verso la finestra chiusa dove dagli spiragli della saracinesca abbassata entra la luce del caldo sole mattutino.
Un altro giorno è cominciato.
Rimango ancora un po’ nel letto mentre cerco di svegliare al meglio la mia mente e dopo non molto successo mi faccio forza e mi alzo, proprio come ogni giorno.
Con ancora tutto il corpo addormentato non mi curo di vestirmi e rimango in boxer. Esco dalla camera e percorro il corridoio ignorando il bagno in cui mi rifugerò dopo la colazione. Mi piace svegliarmi di buon ora prima di uscire per poter fare tutto per bene e con calma, quindi sempre con una certa flemma arrivo in soggiorno dove la mia attenzione viene volontariamente catturata dal divano.
È in questo istante che mi sveglio del tutto ed un sorriso tenero mi affiora sulle labbra.
Non ero sicuro di trovarlo ancora qua anche se, ieri sera, si è addormentato lì mentalmente sfinito ed io non l’ho svegliato. Per quel che ne so mi sarei aspettato di avere il divano vuoto e nessuna sua traccia.
Mi avvicino silenzioso e mi chino leggermente appoggiandomi allo schienale, contemplo un po’ il suo viso dai bei lineamenti felini dove di natura le sue espressioni sono sempre sexy e gli lascio una leggera carezza col dito sulla sua fronte e poi sulla sua guancia. Sembra rilassato, credo che gli abbia fatto bene il pianto e lo sfogo di ieri sera… o forse gli ho fatto bene io, chissà!
A questo pensiero un sorriso malizioso si forma sulle mie labbra e magicamente le sue mi imitano. Deve avermi sentito… allora oltre a rimanere fino al mattino nei divani delle persone a cui chiede aiuto, ha anche un sonno leggero…
Non apre subito gli occhi ma forse dimenticandosi ancora di tutta la marea di problemi che ha, in lui ci sono solo sensazioni positive e fidandosi ciecamente di me si gira supino stiracchiandosi sensualmente.
Credo sia una sua dote naturale.
Mugolando per il risveglio si rilassa di nuovo e apre gli occhi castani, sono ancora velati di sonno ma l’idea che da è proprio quella di un gatto!
È a questo pensiero che le mie labbra si piegano ulteriormente in un sorriso dove la malizia è del tutto accesa… è colpa sua, però!
Fra ieri sera che si è presentato da me così smarrito e spaurito rivelando che i suoi soliti modi imperturbabili e duri non sono altro che una scorza, ed ora che si risveglia così nel mio divano mi fa proprio pensare ad un gattino sorpreso dalla pioggia che ha cercato riparo e protezione a casa mia. Ne sono felice, perché i gatti ricambiano la gentilezza con l’effusioni e se li sai conquistare, se conquisti la loro fiducia che danno con difficoltà, poi sanno proprio come ripagare e diventano dolcemente coccoloni!
Spero proprio che sia veramente un gatto… da come si sono messe le cose fin’ora sembra proprio di si.
- Buongiorno… - Mormoro mantenendo quest’espressione maliziosa in viso mentre me lo immagino nelle vesti feline a fare le fusa cercando le mie carezze.
- Buongiorno… - Risponde ma poi notando la mia aria, Ryan riprende: - Cosa c’è che ti fa sorridere così? –
Così senza cambiare tono gli rispondo facendo scivolare il dito sul suo collo che allunga istintivamente facendomi capire che gli piace… ho ragione, è proprio un gatto!
- Ho capito chi sei! – Alza un sopracciglio cercando di svegliarsi in fretta per capire cosa io intenda, ma ho pietà di lui e glielo rivelo chinandomi e posando un leggero bacio sulle sue labbra che mantengono quella sua piega naturale incline alla seduzione continua. Non penso che se ne renda conto di questo suo particolare così sexy che il suo viso ed in special modo la bocca, ha.
- Sei un gatto! – Affermo quindi alzandomi e godendomi la sua espressione un po’ confusa. Il risveglio è la parte migliore, li prendi ancora un po’ alla sprovvista e riesci a far di loro circa quel che vuoi.
La sua espressione assume un aria interrogativa, probabilmente si sta chiedendo cosa ci sia in lui di un gatto, ma poi nota la mia tenuta e questo forse lo distrae… ammetto di non essere una brutta visione e decisamente soddisfatto di me stesso faccio scivolare le mani ai fianchi senza imbarazzo, mentre le mie labbra si ostinano a mantenere l’angolo destro verso l’alto in una sorta di ghigno che dice tutto e niente!
- Fidati. Lo sei proprio… a partire da questi tuoi modi sinuosi e languidi di natura. – Per proseguire con il fatto che di te non fai trapelare nulla a meno che tu non sia proprio sotto tortura… e forse nemmeno in quel caso dici qualcosa di te stesso.
È proprio questa la tua ‘rovina’, per così chiamarla.
- L’idea che dai tu, invece, non è esattamente quella di un animale… - Dice sistemandosi più comodo con le mani dietro la nuca. La sua voce è roca e sussurrata, molto bassa e ha un che di suadente. Lo sapevo, è un gatto perfetto!
Provoca più o meno volontariamente anche senza far nulla di particolare… basta un miagolio misero e si ha il padrone di turno ai piedi!
- E quale sarebbe? – Cerco di distrarre la mia attenzione da lui e dalla sua aria arruffata ed invitante ma probabilmente lasciare che mi divori con questo sguardo che la dice lunga sulle sue intenzioni, non è una grande idea… farò tardi a lavoro, mi sa!
- Hai presente quello scultore italiano chiamato Michelangelo e la statua gigantesca che ha scolpito? – Il sorriso che gli porgo è di nuovo pieno di malizia e divertimento…
- Il David, vuoi dire? –
- Esattamente quella… - è pienamente soddisfatto della visione che gli offro ed in cuore mio sono felice che le cose stiano andando così e che il suo sguardo sensuale non si sia oscurato coi pensieri che lo tormentano, appena se li ricorderà tornerà a chiudersi ermeticamente in una maschera d’enigma. Poi aggiunge marcando ulteriormente la malizia: - … però scolpita nella cioccolata al latte! –
A questo paragone probabilmente più fantasioso e invitante del mio, mi metto a ridacchiare scuotendo la testa:
- Ne hai di fantasia appena sveglio… -
- Non immagini quanta. – Con questa seconda frase, però, pare proprio che alluda a qualche intenzione che gli è passata nella mente, ma non faccio in tempo ad analizzarlo che proprio mentre faccio per andare in cucina, lui mi afferra per la mano tirandomi giù con lui nel divano. Si alza quel tanto che basta per allacciarmi con le sue braccia e combaciando alla perfezione il suo petto contro la mia schiena, scivola con le mani sul mio torace, poi velocemente mi mordicchia il collo e successivamente, senza lasciarmi tempo per reagire e respingerlo o lamentarmi, sale sul lobo del mio orecchio riservandogli lo stesso trattamento.
Le sue dita al contrario scendono giù infilandosi sotto l’elastico dei boxer ed è così che mi trovo a trattenere il fiato mentre provo già una di quelle sensazioni fisicamente piacevoli ed irresistibili, piene di brividi.
Bè, si sa… per i maschi è più facile eccitarsi e fare sesso di mattina appena svegli…
Mi rendo conto che la mia mente è a senso unico ma non penso che non sia mai stata diversa da così, sono fatto in questo modo e apprezzando alquanto il trattamento sicuro ed erotico che mi riserva, commento allo stesso modo:
- Ti stai prendendo la colazione? –
- Un po’ di cioccolata è quello che ci vuole per tirarsi su… - Vorrei rispondere per le rime a questa sua sfacciata uscita, ma quando lo sto per fare un sospiro mi esce dalla voce grazie alle sue mani sempre più impegnate con la mia parte intima e alla lingua che comincia a sostituirsi alle labbra e leccarmi una di quelle parti così sensibili, l’orecchio.
Esce un gemito e mordendomi il labbro cerco di trattenermi mentre chiudo gli occhi e mi abbandono contro di lui.
È uno che sa il fatto suo e sa come dare piacere a chi desidera. Ha questo modo di fare in ogni situazione ma normalmente lo lascia appena trasparire, ora è chiaro ed evidente; si sta lasciando andare…
Si potrebbe definire lato maniaco, ce l’ho anche io e non l’ho certo mai mascherato… però in lui mi attira terribilmente, sa come prendermi, come e dove toccarmi e come ipnotizzarmi. Si fa desiderare e mi spinge a chiedere di più e sperare che vada oltre e non smetta… lui ed i suoi modi esperti e maledettamente seducenti!
Sembra che mi abbia studiato e che sappia esattamente cosa farmi per farmi andare la testa in panne e probabilmente è proprio quel che ha fatto!
Magari sa esattamente cosa fare a chiunque incontra poiché lo passa ai raggi X studiandolo e catturando i punti deboli al volo.
Non so bene chi sia, lo sto ancora inquadrando ma sono consapevole che, in mezzo a questo piacere che confonde, lui si stia continuando ad aprire a me. A partire da ieri sera ed il suo pianto.
Forse segue un po’ di più il suo istinto, forse ha accettato il mio consiglio di dare a disposizione una parte di sé stesso per stabilire un rapporto.
Forse non so, ma è così piacevole e irresistibile che non riesco a fermarlo e oppormi.
E perché dovrei?
Ora che tutto torna e che mi sembra di essere in uno di quei paradisi tanto agognati…
Quando uscirò di casa lasciandoti qua, sicuramente sarò assalito da un ambiente di lavoro ostile a te in cui mille parole sul tuo conto mi faranno innervosire e pensare di tutto.
Eppure so già che nessuno capirà quel che credono tu provi nonostante te l’appioppino con tanta facilità, senza nemmeno conoscerti veramente.
Saranno tutti convinti che hai provato un sacco di vergogna e che non metterai più piede là dentro, ma nessuno la capirà. Ed io, sinceramente, non so se quello che ti annebbiava ieri sera era proprio questo. Vergogna. Io ho percepito paura, disorientamento… solitudine… ma non vergogna.
Però in te rimarrà questa macchia segreta e starà proprio nel tuo cuore, io cercherò di tirartela via e lentamente come un gattino spaurito che per disperazione si fida finalmente di qualcuno, riuscirò a fare qualcosa per te. Qualcosa di più concreto.
E toglierti quella macchia.
Sarà difficilissimo rimettere insieme i pezzi che hai buttato per aria smarrendo la strada, specie perché ci sarà sempre qualcuno a farti credere che sei un buono a nulla. Ma tu devi capire una cosa, non c’è nulla di male in ciò che hai fatto o io non riuscirei a desiderarti così e a provare tutto questo mentre mi assaggi e dai una piccola parte di te a me.
C’è un sacco di gente, là fuori, che vuole tirarti su e poi buttarti giù solo per il gusto di farlo, che tenterà di farti fermare quando invece tutto ciò che vuoi è correre. Ma tu non devi fermarti, devi proseguire per la strada che ti sei scelto, quella che vuoi. Però devi essere tu a deciderlo.
Decidere se mollare veramente od insistere nonostante tutto.
Solo tu.
Nessuno capisce il tuo cuore rimasto lì sanguinante chissà per quanto tempo, nessuno vedrà la macchia segreta che vive nei tuoi ricordi per quel che di male dici di aver fatto.
Sarà solo in te ma se vorrai condividerla con me io ci sarò, quando vorrai farlo.
Così come ora.
Sarà difficile e duro, un gatto non si conquista tanto facilmente, però per prima cosa serve onestà e coraggio e desiderio sincero di proteggerlo completamente dandogli tutto quel che gli serve, senza farsi ingannare dai suoi modi esteriori selvatici che allontanano chiunque. Tenendo presente che in realtà è una creatura fragile che ha bisogno di aiuto totale e sostegno.
Sarà difficile ma voglio provarci perché ne vale la pena, se questo è solo la punta dell’iceberg non oso immaginare com’è il resto.
Vale la pena perché istintivamente sento che è giusto così ed io mi sono sempre fidato di questa mia parte.
Sempre.
E non me ne sono mai pentito.
E’ prendendo questa decisione che giro la testa di lato cercando le sue labbra, non apro gli occhi, non mi serve per immaginarmele sempre piegate in quella posa naturale che mi fanno impazzire.
Non mi serve nemmeno chiedere il permesso o vedere se è d’accordo o meno.
Una volta che le trovo gliele prendo e basta, non serve altro.
Le intrappolo con le mie e con decisione ma dolcezza allo stesso tempo, dopo avergliele stimolate con dei semplici baci, gliele apro insieme alle mie unendole e fondendole. Stesso destino spetta alle nostre lingue che venendosi subito incontro con desiderio si allacciano giocando maliziosamente proprio come abbiamo fatto noi fin’ora.
È sollievo ciò che sento una volta che ottengo lui e la sua bocca.
È qua, è così presente e disposto verso di me che capisco che è giusto.
Non posso, non posso assolutamente mollarlo e lasciarlo andare.
Per nulla al mondo.
E so che poi, quando me ne andrò a lavoro senza di lui e lo lascerò qua dicendogli di fare come fosse a casa sua, poi lo ritroverò qua stasera perché è qua che sarà tornato dopo essersi occupato delle sue cose altrove. Perché proprio come un gatto vuole la sua indipendenza e ci tiene, ma ci tiene anche ad avere un posto dove tornare e sono certo che questo posto diventerò io.
Perché Ryan è così, non fa avvicinare quasi nessuno e non si fa capire da anima viva, ma dentro di sé ha bisogno d’amore, comprensione e protezione.
Selvatico ma fragile!