SELVATICO
MA FRAGILE
La sveglia suona riportandomi al
di qua del delizioso mondo dei sogni in cui ero e con un gesto
approssimativo e insonnolito, allungo il braccio spegnendola. Un
sospiro contrariato mi esce spontaneo e dopo un paio di attimi in cui
mi stiracchio nel letto beandomi del fresco delle lenzuola contro la
mia pelle nuda, mi decido ad aprire gli occhi anche se preferirebbero
rimanere chiusi.
Muovo pigramente la testa verso la
finestra chiusa dove dagli spiragli della saracinesca abbassata entra
la luce del caldo sole mattutino.
Un altro giorno è
cominciato.
Rimango ancora un po’
nel letto mentre cerco di svegliare al meglio la mia mente e dopo non
molto successo mi faccio forza e mi alzo, proprio come ogni giorno.
Con ancora tutto il corpo
addormentato non mi curo di vestirmi e rimango in boxer. Esco dalla
camera e percorro il corridoio ignorando il bagno in cui mi
rifugerò dopo la colazione. Mi piace svegliarmi di buon ora
prima di uscire per poter fare tutto per bene e con calma, quindi
sempre con una certa flemma arrivo in soggiorno dove la mia attenzione
viene volontariamente catturata dal divano.
È in questo istante che
mi sveglio del tutto ed un sorriso tenero mi affiora sulle labbra.
Non ero sicuro di trovarlo ancora
qua anche se, ieri sera, si è addormentato lì
mentalmente sfinito ed io non l’ho svegliato. Per quel che ne
so mi sarei aspettato di avere il divano vuoto e nessuna sua traccia.
Mi avvicino silenzioso e mi chino
leggermente appoggiandomi allo schienale, contemplo un po’ il
suo viso dai bei lineamenti felini dove di natura le sue espressioni
sono sempre sexy e gli lascio una leggera carezza col dito sulla sua
fronte e poi sulla sua guancia. Sembra rilassato, credo che gli abbia
fatto bene il pianto e lo sfogo di ieri sera… o forse gli ho
fatto bene io, chissà!
A questo pensiero un sorriso
malizioso si forma sulle mie labbra e magicamente le sue mi imitano.
Deve avermi sentito… allora oltre a rimanere fino al mattino
nei divani delle persone a cui chiede aiuto, ha anche un sonno
leggero…
Non apre subito gli occhi ma forse
dimenticandosi ancora di tutta la marea di problemi che ha, in lui ci
sono solo sensazioni positive e fidandosi ciecamente di me si gira
supino stiracchiandosi sensualmente.
Credo sia una sua dote naturale.
Mugolando per il risveglio si
rilassa di nuovo e apre gli occhi castani, sono ancora velati di sonno
ma l’idea che da è proprio quella di un gatto!
È a questo pensiero che
le mie labbra si piegano ulteriormente in un sorriso dove la malizia
è del tutto accesa… è colpa sua,
però!
Fra ieri sera che si è
presentato da me così smarrito e spaurito rivelando che i
suoi soliti modi imperturbabili e duri non sono altro che una scorza,
ed ora che si risveglia così nel mio divano mi fa proprio
pensare ad un gattino sorpreso dalla pioggia che ha cercato riparo e
protezione a casa mia. Ne sono felice, perché i gatti
ricambiano la gentilezza con l’effusioni e se li sai
conquistare, se conquisti la loro fiducia che danno con
difficoltà, poi sanno proprio come ripagare e diventano
dolcemente coccoloni!
Spero proprio che sia veramente un
gatto… da come si sono messe le cose fin’ora
sembra proprio di si.
- Buongiorno… - Mormoro
mantenendo quest’espressione maliziosa in viso mentre me lo
immagino nelle vesti feline a fare le fusa cercando le mie carezze.
- Buongiorno… -
Risponde ma poi notando la mia aria, Ryan riprende: - Cosa
c’è che ti fa sorridere così?
–
Così senza cambiare
tono gli rispondo facendo scivolare il dito sul suo collo che allunga
istintivamente facendomi capire che gli piace… ho ragione,
è proprio un gatto!
- Ho capito chi sei! –
Alza un sopracciglio cercando di svegliarsi in fretta per capire cosa
io intenda, ma ho pietà di lui e glielo rivelo chinandomi e
posando un leggero bacio sulle sue labbra che mantengono quella sua
piega naturale incline alla seduzione continua. Non penso che se ne
renda conto di questo suo particolare così sexy che il suo
viso ed in special modo la bocca, ha.
- Sei un gatto! –
Affermo quindi alzandomi e godendomi la sua espressione un
po’ confusa. Il risveglio è la parte migliore, li
prendi ancora un po’ alla sprovvista e riesci a far di loro
circa quel che vuoi.
La sua espressione assume un aria
interrogativa, probabilmente si sta chiedendo cosa ci sia in lui di un
gatto, ma poi nota la mia tenuta e questo forse lo distrae…
ammetto di non essere una brutta visione e decisamente soddisfatto di
me stesso faccio scivolare le mani ai fianchi senza imbarazzo, mentre
le mie labbra si ostinano a mantenere l’angolo destro verso
l’alto in una sorta di ghigno che dice tutto e niente!
- Fidati. Lo sei
proprio… a partire da questi tuoi modi sinuosi e languidi di
natura. – Per proseguire con il fatto che di te non fai
trapelare nulla a meno che tu non sia proprio sotto tortura…
e forse nemmeno in quel caso dici qualcosa di te stesso.
È proprio questa la tua
‘rovina’, per così chiamarla.
- L’idea che dai tu,
invece, non è esattamente quella di un animale… -
Dice sistemandosi più comodo con le mani dietro la nuca. La
sua voce è roca e sussurrata, molto bassa e ha un che di
suadente. Lo sapevo, è un gatto perfetto!
Provoca più o meno
volontariamente anche senza far nulla di particolare… basta
un miagolio misero e si ha il padrone di turno ai piedi!
- E quale sarebbe? –
Cerco di distrarre la mia attenzione da lui e dalla sua aria arruffata
ed invitante ma probabilmente lasciare che mi divori con questo sguardo
che la dice lunga sulle sue intenzioni, non è una grande
idea… farò tardi a lavoro, mi sa!
- Hai presente quello scultore
italiano chiamato Michelangelo e la statua gigantesca che ha scolpito?
– Il sorriso che gli porgo è di nuovo pieno di
malizia e divertimento…
- Il David, vuoi dire? –
- Esattamente quella… -
è pienamente soddisfatto della visione che gli offro ed in
cuore mio sono felice che le cose stiano andando così e che
il suo sguardo sensuale non si sia oscurato coi pensieri che lo
tormentano, appena se li ricorderà tornerà a
chiudersi ermeticamente in una maschera d’enigma. Poi
aggiunge marcando ulteriormente la malizia: - …
però scolpita nella cioccolata al latte! –
A questo paragone probabilmente
più fantasioso e invitante del mio, mi metto a ridacchiare
scuotendo la testa:
- Ne hai di fantasia appena
sveglio… -
- Non immagini quanta. –
Con questa seconda frase, però, pare proprio che alluda a
qualche intenzione che gli è passata nella mente, ma non
faccio in tempo ad analizzarlo che proprio mentre faccio per andare in
cucina, lui mi afferra per la mano tirandomi giù con lui nel
divano. Si alza quel tanto che basta per allacciarmi con le sue braccia
e combaciando alla perfezione il suo petto contro la mia schiena,
scivola con le mani sul mio torace, poi velocemente mi mordicchia il
collo e successivamente, senza lasciarmi tempo per reagire e
respingerlo o lamentarmi, sale sul lobo del mio orecchio riservandogli
lo stesso trattamento.
Le sue dita al contrario scendono
giù infilandosi sotto l’elastico dei boxer ed
è così che mi trovo a trattenere il fiato mentre
provo già una di quelle sensazioni fisicamente piacevoli ed
irresistibili, piene di brividi.
Bè, si sa…
per i maschi è più facile eccitarsi e fare sesso
di mattina appena svegli…
Mi rendo conto che la mia mente
è a senso unico ma non penso che non sia mai stata diversa
da così, sono fatto in questo modo e apprezzando alquanto il
trattamento sicuro ed erotico che mi riserva, commento allo stesso modo:
- Ti stai prendendo la colazione?
–
- Un po’ di cioccolata
è quello che ci vuole per tirarsi su… - Vorrei
rispondere per le rime a questa sua sfacciata uscita, ma quando lo sto
per fare un sospiro mi esce dalla voce grazie alle sue mani sempre
più impegnate con la mia parte intima e alla lingua che
comincia a sostituirsi alle labbra e leccarmi una di quelle parti
così sensibili, l’orecchio.
Esce un gemito e mordendomi il
labbro cerco di trattenermi mentre chiudo gli occhi e mi abbandono
contro di lui.
È uno che sa il fatto
suo e sa come dare piacere a chi desidera. Ha questo modo di fare in
ogni situazione ma normalmente lo lascia appena trasparire, ora
è chiaro ed evidente; si sta lasciando andare…
Si potrebbe definire lato maniaco,
ce l’ho anche io e non l’ho certo mai
mascherato… però in lui mi attira terribilmente,
sa come prendermi, come e dove toccarmi e come ipnotizzarmi. Si fa
desiderare e mi spinge a chiedere di più e sperare che vada
oltre e non smetta… lui ed i suoi modi esperti e
maledettamente seducenti!
Sembra che mi abbia studiato e che
sappia esattamente cosa farmi per farmi andare la testa in panne e
probabilmente è proprio quel che ha fatto!
Magari sa esattamente cosa fare a
chiunque incontra poiché lo passa ai raggi X studiandolo e
catturando i punti deboli al volo.
Non so bene chi sia, lo sto ancora
inquadrando ma sono consapevole che, in mezzo a questo piacere che
confonde, lui si stia continuando ad aprire a me. A partire da ieri
sera ed il suo pianto.
Forse segue un po’ di
più il suo istinto, forse ha accettato il mio consiglio di
dare a disposizione una parte di sé stesso per stabilire un
rapporto.
Forse non so, ma è
così piacevole e irresistibile che non riesco a fermarlo e
oppormi.
E perché dovrei?
Ora che tutto torna e che mi
sembra di essere in uno di quei paradisi tanto agognati…
Quando uscirò di casa
lasciandoti qua, sicuramente sarò assalito da un ambiente di
lavoro ostile a te in cui mille parole sul tuo conto mi faranno
innervosire e pensare di tutto.
Eppure so già che
nessuno capirà quel che credono tu provi nonostante te
l’appioppino con tanta facilità, senza nemmeno
conoscerti veramente.
Saranno tutti convinti che hai
provato un sacco di vergogna e che non metterai più piede
là dentro, ma nessuno la capirà. Ed io,
sinceramente, non so se quello che ti annebbiava ieri sera era proprio
questo. Vergogna. Io ho percepito paura, disorientamento…
solitudine… ma non vergogna.
Però in te
rimarrà questa macchia segreta e starà proprio
nel tuo cuore, io cercherò di tirartela via e lentamente
come un gattino spaurito che per disperazione si fida finalmente di
qualcuno, riuscirò a fare qualcosa per te. Qualcosa di
più concreto.
E toglierti quella macchia.
Sarà difficilissimo
rimettere insieme i pezzi che hai buttato per aria smarrendo la strada,
specie perché ci sarà sempre qualcuno a farti
credere che sei un buono a nulla. Ma tu devi capire una cosa, non
c’è nulla di male in ciò che hai fatto
o io non riuscirei a desiderarti così e a provare tutto
questo mentre mi assaggi e dai una piccola parte di te a me.
C’è un sacco
di gente, là fuori, che vuole tirarti su e poi buttarti
giù solo per il gusto di farlo, che tenterà di
farti fermare quando invece tutto ciò che vuoi è
correre. Ma tu non devi fermarti, devi proseguire per la strada che ti
sei scelto, quella che vuoi. Però devi essere tu a deciderlo.
Decidere se mollare veramente od
insistere nonostante tutto.
Solo tu.
Nessuno capisce il tuo cuore
rimasto lì sanguinante chissà per quanto tempo,
nessuno vedrà la macchia segreta che vive nei tuoi ricordi
per quel che di male dici di aver fatto.
Sarà solo in te ma se
vorrai condividerla con me io ci sarò, quando vorrai farlo.
Così come ora.
Sarà difficile e duro,
un gatto non si conquista tanto facilmente, però per prima
cosa serve onestà e coraggio e desiderio sincero di
proteggerlo completamente dandogli tutto quel che gli serve, senza
farsi ingannare dai suoi modi esteriori selvatici che allontanano
chiunque. Tenendo presente che in realtà è una
creatura fragile che ha bisogno di aiuto totale e sostegno.
Sarà difficile ma
voglio provarci perché ne vale la pena, se questo
è solo la punta dell’iceberg non oso immaginare
com’è il resto.
Vale la pena perché
istintivamente sento che è giusto così ed io mi
sono sempre fidato di questa mia parte.
Sempre.
E non me ne sono mai pentito.
E’ prendendo questa
decisione che giro la testa di lato cercando le sue labbra, non apro
gli occhi, non mi serve per immaginarmele sempre piegate in quella posa
naturale che mi fanno impazzire.
Non mi serve nemmeno chiedere il
permesso o vedere se è d’accordo o meno.
Una volta che le trovo gliele
prendo e basta, non serve altro.
Le intrappolo con le mie e con
decisione ma dolcezza allo stesso tempo, dopo avergliele stimolate con
dei semplici baci, gliele apro insieme alle mie unendole e fondendole.
Stesso destino spetta alle nostre lingue che venendosi subito incontro
con desiderio si allacciano giocando maliziosamente proprio come
abbiamo fatto noi fin’ora.
È sollievo
ciò che sento una volta che ottengo lui e la sua bocca.
È qua, è
così presente e disposto verso di me che capisco che
è giusto.
Non posso, non posso assolutamente
mollarlo e lasciarlo andare.
Per nulla al mondo.
E so che poi, quando me ne
andrò a lavoro senza di lui e lo lascerò qua
dicendogli di fare come fosse a casa sua, poi lo ritroverò
qua stasera perché è qua che sarà
tornato dopo essersi occupato delle sue cose altrove. Perché
proprio come un gatto vuole la sua indipendenza e ci tiene, ma ci tiene
anche ad avere un posto dove tornare e sono certo che questo posto
diventerò io.
Perché Ryan
è così, non fa avvicinare quasi nessuno e non si
fa capire da anima viva, ma dentro di sé ha bisogno
d’amore, comprensione e protezione.
Selvatico ma fragile!