SI... AMICIZIA!
CAPITOLO V:
ALLA
LUCE
“Inferno.
Passare un inferno mentale, spirituale e fisico, sentire una mancanza
tali da lasciare nella sofferente malinconia, provare il sano impulso
di mollare tutto per riunirsi all’altro, credere di non
farcela, non questa volta, rinunciare più e più
volte interiormente, andare di testa, impazzire, star male fino a
trattenere le lacrime a forza, esagerare in ogni sentimento che si
prova, portare tutto all’esasperazione solo per questa
lontananza, dover far travisare la cosa agli altri per personale quieto
vivere, volere con tutte le forze averlo fra le braccia, sentirlo,
toccarlo, vederlo, udire la sua voce, parlargli e non poter realizzare
questo desiderio, sentirlo incombente come mai, ritenersi malati
perché mai in vita si ha provato una cosa simile, capire che
è solo un attimo di passaggio ma non riuscire ad ottenere la
serenità.
E
poi riuscire a passare la settimana e l’inferno, sentire
l’adrenalina che va non solo per una sfida difficile, ma
soprattutto perché potrai rivederlo, abbracciarlo, sentirlo,
parlargli, toccarlo e dopo averlo fatto prepararti subito ad un'altra
separazione più lunga, avere questa consapevolezza
angosciante addosso, non poterci fare nulla m non vedere
l’ora ugualmente che la serata inizi per poterlo avere
davanti.
Infine
vederlo. Con la gente che urla e acclama a gran voce
l’entrata, migliaia di sguardi attenti che non lasciano
tregua, infischiarsene di tutto e di tutti, arrivare a lui lasciando
che i tuoi occhi si catapultino unicamente sui suoi che fanno
altrettanto, non capire più nulla poiché hai
immaginato molte volte quel momento ma mai era stato così,
dimenticare ogni promessa davanti alla possibilità concreta
di riaverlo fra le braccia e finalmente farlo.
Abbracciarlo
dimenticando tutti, la presentatrice, i familiari fra il pubblico, il
pubblico stesso, le telecamere, i compagni, l’altra sfidante.
Stringerlo forte e farsi stringere da lui, chiudere gli occhi per
provare a catturare e fotografare quel momento perfetto, non lasciarsi
andare troppo dall’emozione ma poi mandare al diavolo
quest’intenzione e abbandonarsi completamente a
sentimentalismi. Sentirsi finalmente pieni di qualcosa di giusto,
bello, unico, atteso. Sapere che mai si potrà dimenticare
questo momento, questo attimo che forse sarà uno degli
ultimi prima di un lungo periodo. Un ricongiungersi momentaneo,
sfuggente, significativo, dolce, indimenticabile, voluto, desiderato,
cercato.
Stare
lontani a forza, desiderare di riunirsi e riuscirci alla fine di giorni
grigi e pesanti.
Ogni
stupidata sembra il paradiso e lì, in quel preciso istante
ti ci senti, in paradiso.
Lo
sai, Robbie?
L’ho
capito ora che ti ho rivisto dopo così tanto per me, se
posso stare con te e averti, riesco a passare qualunque sfida. Mi basta
sapere che qualunque cosa accada, qualunque cosa possano dire gli
altri, pensare e farci sopportare, arriverò a viverla e a
portarla a termine perché tu puoi fare a meno di tutti ma
non di me e viceversa, perché mi basta sapere che il tuo
pensiero coincide col mio, che staremo insieme e che ci sosterremo
qualunque cosa accada, qualunque cosa pensiamo, anche se sul momento
diversa.
Ed
ora lo voglio fare, vivere questa relazione alla luce perché
non sono fatto per l’ombra, non riuscirò mai a
nascondermi e vivere in segreto…e nemmeno tu, vero?
Cerco
la tua mano sciogliendo l’abbraccio e ci incrociamo gli
sguardi pieni di desiderio di scappare dagli studi e andarcene insieme
da soli da qualche parte a sfogarci. Volevo dire qualcosa,
l’avrei detto in condizioni normali, ho sempre qualcosa da
dire…ma ora non mi viene nulla, così mi limito ad
un sorriso sincero ricambiato da lui. Mi sento di nuovo bene.
Sarà una serata indimenticabile, una sfida che
rimarrà nella storia di questo programma. Me lo sento.
Nessuno
potrebbe battermi finchè ce l’ho dalla mia parte e
posso provare questa sensazione.
So
che è così, mostruosamente egoistico, ma
sarà così.”
Non
si sbagliò affatto. Quella fu veramente una sfida che
andò nella storia del programma, probabilmente mai in quella
stessa edizione, ce ne fu mai una alla pari.
Partendo
dal fatto che Deborah nonostante fosse possibile sfidante di uno dei
due, non fu calcolata da nessuno specie da Robbie e non fu messa in
sfida dalla commissione, se la giocarono con più
serenità i due ‘amici’.
Si
rivelò veramente una gara fra compagni veri e questo fu
onestamente la cosa più bella, poiché poche volte
vi era stata una competizione più serena e amichevole di
questa, i quali sfidanti non avevano sentimenti ostili l’uno
verso l’altro o cose simili. Solo sano e reciproco rispetto,
stima, affetto. Fu bello vederli affrontarsi in quello stato.
Diedero
il massimo perché davanti avevano una persona
così importante, tutti ne furono convinti ed ammirati.
Una
gara degna di una finale e non di una serata qualunque!
Le
esibizioni che fecero furono di alto livello, dimostrarono di essere
completi, competenti, ottimi artisti versatili capaci di stupire,
emozionare, coinvolgere e commuovere. Fecero veramente arrivare dai
brividi alle lacrime alle risa alle urla più forti, un
mutare d’atmosfera a seconda di come loro stessi
desideravano, ebbero un potere sul pubblico che pochi poterono vantarsi
di aver avuto.
Fecero
quel che si chiama spettacolo.
Fare
spettacolo non è solo mostrare le tue capacità,
balli se sai ballare, canti se sai cantare, reciti se sai recitare. No,
non è questo. Fare spettacolo è intrattenere
trasportando gli spettatori in una festa indimenticabile, dare delle
emozioni violente, le stesse che prova chi si esibisce, far divertire,
sognare, incantare, desiderare che tutto quello che fanno non abbia
fine.
Fare
spettacolo è rivelare ogni briciolo d’arte che si
possiede, non è facile, non basta fare una esibizione e
stop, devi vivere completamente qualcosa e farla vivere nello stesso
identico modo a chi assiste, coinvolgendo in tutti i modi possibili.
Qualcosa
di naturale, vero, sentito e spontaneo.
Andry
e Robbie fecero tutto questo.
Alla
fine ricevettero i complimenti più sinceri dei compagni che
si ricredettero su Andry ritenendolo un grande talento da finale(come
Robbie)e non un’antipatica e forte persona con cui litigare,
ricevettero anche delle belle parole da parte della presentatrice che
si era chiaramente fatta coinvolgere nonostante la freddezza tipica di
chi fa quel mestiere, cui di norma non importa un fico secco di quel
che succede, pur che faccia audience!
Disse
che tutti avrebbero dovuto prendere esempio da loro due, che quella era
sembrata un finale e loro dei professionisti arrivati a compiere
ciò per cui i professori avevano lavorato per tutto
l’anno, che loro erano quelli che più avevano reso
orgogliosi gli insegnanti e che sicuramente avrebbero fatto strada
perché se lo sarebbero meritati.
Cose
che si dicono ma che poche volte si pensano veramente, il cambiamento
sta nella luce dello sguardo di chi le dice. Leggendovi ammirazione
inaspettata si poteva rimaner soddisfatti!
“Eccoci
qui, io e lui davanti a queste dannate carte che devono dare
l’esito della sfida! Non penso che reggerò, ma che
sciocchezza, proprio ora. Lui si avvicina a me e il palco è
tutto nostro, ancora una volta, ma ora siamo insieme. Ci prendiamo
sotto braccio spontaneamente e quando lui mi dice che sarò
io vincere lo allontano con uno spintone amichevole. Riesce ad
alleggerire ogni situazione, persino questa, pur io sappia quanto
invece gli pesa e sia teso. Veramente è una delle cose
più strane che mi siano capitate…strane ed
indispensabili. Solo quando le provi e te ne separi capisci quanto lo
siano. Vorrei ingraziarlo per esserci stato, per essere diventato amico
di uno come me, per non avermi mollato quando mi ero messo con una che
lui non poteva sopportare, per molte cose che ha fatto con me, ammetto
e so di non avere un carattere difficile ma nemmeno lui scherza, anzi!
Molte
considerazioni veloci mi passano per la mente che scaccio subito.
È
l’ultimo momento che ho per stare con lui, l’audio
ce lo hanno tolto e nessuno saprà mai cosa ci diremo in
questi attimi.
-
Comunque vada…-
Inizio
io e lui finisce:
-
…sarà un successo!-
È
una frase di rito che diciamo sempre prima di andare in scena a teatro,
mi emoziona ogni volta, ora il sipario per uno di noi due sta calando
ma non importa, cerco di sforzarmi ed ho come una sensazione, una morsa
mi stringe lo stomaco ed il petto ed io faccio altrettanto
istintivamente con la sua mano che cerco sul mio fianco, lui mi fissa
stupito e butta di nuovo una frase che sdrammatizza, lo ammiro
perché ci riesce, io non ce la faccio:
-
Dai, tanto lo sappiamo tutti che tu sei il bello amato fra
noi…-
-
Porti sfiga!-
Mi
sforzo anche io ma vorrei solo dirgli che comunque andranno le cose non
importa…non so, penso questo e glielo dico:
-
Dai, non importa….non preoccuparti!-
Non
ha senso questa frase e lui mi lancia un nuovo sguardo indagatorio, non
capisce di cosa parli e nemmeno io onestamente!
Lo
vedo rilassato e tranquillo come se sentisse che esce lui, invece per
me è diverso…mi sento così teso
che…non so…però non voglio separarmi,
se questo attimo potesse durare ancora un
po’….ancora un attimo…
La
carta che riporta la sua foto in maggioranza rispetto la mia mi fa
esplodere quella sensazione che provavo prima. Ora capisco.
Lui
ha vinto ed in fondo so che se lo meritava, lui mi stringe forte
abbracciandomi come nemmeno prima aveva fatto, mi manca il fiato e non
capisco bene cosa succede sul momento, forse ho visto male ed ha perso
lui, altrimenti come si spiega che…che Andry stia piangendo?
Veramente
piange?
Lo
circondo con le mie braccia e gli accarezzo la schiena mentre gli altri
ci lasciano ancora un attimo.
È
finita, il sipario cala su di me, lui continuerà senza di
me, un po’ di tristezza mi lascia però
è strano…non è tragico come pensavo ed
è merito di queste sue lacrime e lui che non vuole
lasciarmi, mi lascia un bacio sul collo che mi da molti brividi, quello
che vorrei fare ora non si può e il trattenermi in un
momento simile con sentimenti così violenti e forti,
è difficile.
-
Dai su….me lo sentivo.-
Lui
scuote la testa e sembra il sconfitto, pur volendo essere tristi per me
stesso non potrei, sono occupato a consolare lui. Mi dispiace che stia
così male, è strano vederlo così, di
solito è sempre così forte. Gli prendo con cura
il volto fra le mani e gli lascio un bacio sulla fronte, poi vedo il
suo viso bagnato di lacrime e lui che si aggrappa a me disperato,
questo è devastante. Lasciarlo ora, così.
-
Non voglio che te ne vada…-
Mormora
questo ed io sorrido perché è una delle cose
più belle che ora come ora potessero dirmi.
-
Ti voglio bene, Andry, ce la farai, devi vincere per me. Vinci e fa
vedere a tutti chi sei…-
Non
so come, non so nemmeno se ci riesco veramente o è un
illusione. Fa la cosiddetta passerella tornando a sedersi fra i
compagni, gli applausi per noi due scrosciano, i complimenti di tutti,
parole di qualcuno, non so, non capisco, sento solo la sua mano che non
vuole lasciarmi e che mi ha trascinato fino al suo posto, non vuole
mollarmi e mi attira di nuovo a se abbracciandomi, penso che mi
ricorderò per tutta la vita questo attimo, questo abbraccio
di cui avevo bisogno. Già…io avevo bisogno di lui
e lui c’è stato.
-
Grazie…-
Mormoro.
So che non ci separeremo per sempre, che è tutto momentaneo
ma è così difficile pensare che ora la mia mano
lascerà la sua per almeno un mese al massimo.
Lui
mi regala i suoi occhi così grandi, neri e lucidi dai quali
ancora una lacrima sfugge dal suo controllo, la confusione si
impadronisce di me mentre lui torna in se, mi lascia un bacio sulla
guancia all’angolo della bocca, sento gli occhi di tutti su
di noi e per la prima volta non me ne importa veramente
nulla…tanto ormai sono fuori!
Capisco
che è tornato in se perché lui mi sussurra
all’orecchio:
-
Me la pagheranno….non la passeranno liscia e sai a chi mi
riferisco…-
Mi
fa sentire dei brividi per il tono sicuro e iroso che ha. So che
sarà così.”
Inutile
dire che alla finale Andry ci arrivò e che vinse
sbaragliando tutti, specie chi gli premeva dare una lezione!
Nella
mischia che lo invase, Andry cercò Robbie e quando
riuscì a trovarlo lo strinse con disperazione piangendo come
un bambino, non capendo niente e nulla cerco la sua luce dandogli un
leggero bacio sulle labbra mentre tutti i compagni e familiari li
sommergevano senza far capire niente a nessuno.
Il
primo pensiero coerente e sensato che balenò nelle loro
menti fu che finalmente era finita e potevano ricongiungersi.
Inutile
provare a descrivere questa specie di rivincita, questa vittoria giusta
e meritata, come inutile anche dire che in seguito Andry e Robbie
andarono a vivere insieme vivendo la loro relazione alla circa luce del
sole senza affannarsi troppo a smentire le voci che cominciarono
facilmente a girare. Del resto era naturale, agli occhi di molti
ottusi: due amici che stanno nella stessa compagnia teatrale di
musical, è ovvio che abitino insieme ed abbiano un rapporto
così stretto ed esclusivo, no?
Proprio
degli ottimi e veri
amici…già…si…amicizia…!
FINE