SMOKE ON THE WATER
CAPITOLO
8:
SOPRAVVISSUTI
/I'm
a survivor, I'm not gonna give up
I'm
not gon' sto , I'm gonna work harder
I'm
a survivor, I'm gonna make it
I'm
a survivor, keep on survivin' /
-
Destiny’s Child -
-
Ti piace il basket?-
Alexander
senza introdurre il discorso in alcun modo, prendendola completamente
alla sprovvista, chiese a bruciapelo ad Alexis. I due erano in casa,
le prime ore del crepuscolo stavano giungendo, il ricordo della
meravigliosa performance della ragazza avvenuta solo poche ore prima,
era ancora forte e coinvolgente.
Alexis
era appena uscita dalla doccia, si era vestita e teneva i capelli
neri bagnati in una coda bassa come al solito attorcigliata
sull'elastico in modo da non far rivelare lunghezza esagerata di
quella seta nera.
Si
sedette sulla poltrona che stava che stava davanti al fuoco acceso,
le fiamme le infondevano calore e la luce le colorava la pelle e i
capelli d'arancio e rosso. Era molto carina, sia vista sotto il punto
di vista maschile che femminile.
Alexis
si accese una sigaretta col fuoco del caminetto. Poi finalmente
rispose mantenendo un espressione dura, maschile, ma immersa in
quello che andava a dire.
-
il basket? Mi hai visto, eh?-
non
aspettò risposta, sapeva che non avrebbe parlato
finchè
lei non avrebbe risposto.
-
lo adoro...è la mia unica ragione di vita in certi
momenti...quando gioco sono il migliore del mondo...invincibile...il
più figo!-
parole
semplici, sincere, dirette e disarmanti. Cosa aggiungere ancora?Solo
un mezzo sorrisetto indecifrabile di rimando. Poi basta.
-
domani ti inizia la scuola...ti accompagnerò io poi ti
arrangerai da solo gli altri giorni, non è lontano da qua.-
A
titolo informativo. Sostenere un discorso con lui era un impresa, il
loro stesso rapporto non si capiva su cosa si basasse e come
andasse...ma era speciale, strano e allo stesso tempo
divertente...esplosivo!
Alexander
rischiò la vita la mattina dopo quando mandò a
svegliare alle 07.00 la coinquilina per mandarla a scuola. Avrebbe
certo gradito dormire un po' di più ed essere svegliata
così
era la cosa che più odiava al mondo. Ma la scuola era la
scuola e su questo non si discuteva!
La
porche nera si fermò davanti alla scuola con l'indirizzo da
lei scelto.
Tutti
la notarono. Dal primo studente all'ultimo. Una macchina
così
non capitava spesso di vedersi. Era una vera meraviglia. Da essa
scese Alexis conciata al solito modo maschile: capelli legati,
cappello largo schiacciato sul capo e cappuccio alzato
dell'abbondante felpa a cerniera. Strati su strati di vestiti per
coprire le eventuali piccole curve che possedeva, pantaloni cadenti
nei quali navigava e giaccone imbottito. Un misero zainetto con
dentro penna e carta.
Anche
questa volta il suo aspetto sembrava quello di un grazioso ragazzino
effeminato ma truce. Ecco scendere anche l'altro, il guidatore,
ovvero Alexander.
Per
l'occasione si era sistemato al meglio per fare ottima impressione al
preside...costui era furbo e un grande approfittatore se voleva.
Era
tutto tirato a lucido: indossava una camicia di raso blu notte con il
colletto alzato e i primi bottoni slacciati, un soprabito nero lungo
fino ai piedi, dei pantaloni neri anch'essi sempre in raso che
scivolavano sensuali sulle gambe(o forse sono le sue gambe ad essere
sensuali?).
I
felini occhi d'argento erano coperti da degli occhiali da sola che
gli davano un certo tocco di irraggiungibile. I capelli mori erano
pettinati con una riga in parte, la frangia separata e domati meglio
col gel in modo da lasciarli leggermente all'indietro Nel complesso
era così professionale e impostato, perfetto, che sembrava
proprio un tipo famoso seppur ancora non molto conosciuto se non per
la sua voce che si sentiva dappertutto.
Si
notavano subito, tanto belli, quanto appariscenti...e diversi.
Le
ragazzine andarono subito in estasi e alcune che riconobbero
Alexander gli si avvicinarono chiedendo ad entrambi l'autografo.
Alexis le mandò subito letteralmente a cagare di malumore e
scocciata come al solito, mentre l'altro si limitò ad
ignorarle senza nemmeno guardarle.
Certamente
non avrebbero mollato facilmente!
I
due entrarono insieme nell'ufficio del preside per discutere dei
dettagli. Alexander ovviamente fece un ottima impressione, e questo
perché era stato lui a volerlo...al contrario a lei non
gliene
importò nulla facendo subito una pessima impressione!
-
lei è il fratello?-
-
no, sono il suo tutore-
-
ah, quindi non siete imparentati?-
-
no-
-
e la famiglia del ragazzo?-
-
ha dei problemi quindi non può più seguirlo.
L'hanno
legalmente affidato a me.-
-
va bene il ragazzo può andare in aula, questo è
l'elenco delle cose che gli servono, le ore delle lezioni e le aule.
Vorrei continuare a parlare un po' con lei in privato.-
-
certamente.-
Professionali
entrambi, staccati, seri...lei cominciava a perdere la
pazienza...come poteva trasformarsi così? Era un attore
perfetto...altro che cantante!
Alexis
si alzò con una smorfia dalla sedia dove era scompostamente
appollaiata, prese i vari fogli e scazzata uscì senza
salutare
nessuno. Lei non salutava mai, se volevano lo facevano gli altri!
Trascinandosi
per i corridoi con le scarpe slacciate e consumate, consultava il
foglietto che aveva in mano cercando svogliatamente l'aula. Una volta
trovata entrò senza sprecarsi nemmeno a bussare.
20
paia d'occhi più quelli del prof la fissarono.
Dopo
lo stupore iniziale subentrò lo scetticismo per il
personaggio
strano entrato in quel modo in classe. Sfacciatamente, Alexis, li
fissò uno ad uno constatando che erano tutti ragazzi, fra i
più diversi stili, dal più normale al
più
stravagante. In seguito decise di passare alle presentazioni.
-
sono Alex Coyaud-
-
e sei un pezzente...-
dall'ultima
fila si levò una voce maschile piuttosto stronza dal tono.
Pericolo!
Alexis
si voltò lenta verso il ragazzo che la fissava con aria
superba, da classico re del mondo.
Fissò
le sue azzurrità taglienti in quelle color cioccolata
dell'altro e senza scomporsi col suo tono brusco di sempre,
sbottò:
-
e tu sei uno che deve andare a fanculo!-
il
silenzio calò, evidentemente non pensavano che avesse avuto
la risposta pronta.
-
tu sei il nuovo studente, vero?-
Chiese
il prof cercando di far cadere la breve discussione. Non ricevette
nessuna risposta per cui gli indicò un posto libero e la
cosa
sembrò perdersi così.
L'ora
seguente la nuova insegnante chiese ad Alexis di presentarsi e di
parlare un po' di se e della sua famiglia:
-
sono Alexis Coyaud, mi sono trasferito da poco...-
-
anni?-
-
18-
-
sei stato bocciato?-
-
si, due volte-
-
vivi con la tua famiglia?-
-
no, con un...tutore.-
aveva
detto un sacco di bugie, specie sull'età...aveva 16 anni e
andava per i 17.
A
quel punto uno dei ragazzi della classe intervenne:
-
ah si...ti ho visto oggi arrivare col cantante Alexander e
qualcos'altro...è lui il tuo tutore?-
un
occhiata fulminea colpì il malcapitato e un
-
si-
detto
fra i denti molto espressivo.
-
e i tuoi genitori?-
continuò
l'insegnante.
L'ennesima
occhiata infuocata colpì lei che si sentì a dir
poco a
disagio.
-
poverini...ti hanno cacciato di casa? Li capisco...un pezzente simile
chi lo terrebbe?-
questa
uscita tanto intelligente fu dal ragazzo dell'ora prima, dall'ultima
file, con il quale aveva già avuto un breve scambio di
insulti. Decisamente non avrebbe dovuto dirlo...i suoi genitori
erano un argomento tabù...sia per quelli veri che per quelli
adottivi...provava dei sentimenti troppo grandi e devastanti per
quelle persone per essere inseriti in un discorso comune.
Fu
un unico attimo, un solo movimento, un lampo...nessuno se ne rese
conto.
Alexis
con ferocità nello sguardo saltò scavalcando il
suo
banco che cadde a terra per poi atterrare su quello dell'altro che
evidentemente non se lo aspettava. Lo prese per il colletto della
camicia firmata D&G e senza dar tempo a nessuno di riflettere,
lo
colpì con un pugno.
Era
scoppiata!
Caddero
a terra entrambi ribaltando altri due banchi. Nel trambusto le era
caduto il cappello e i suoi capelli legati si mostrarono insieme al
contrasto della sua candida pelle e delle lame azzurre che sembravano
fuochi di rabbia.
La
reazione del ragazzo sotto di lei non si fece attendere seppure fosse
rimasto inevitabilmente affascinato dal suo volto che ora si vedeva
bene.
Con
un altro pugno ribaltò le posizioni, lui seduto a cavalcioni
sopra Alexis, si guardarono in cagnesco insultandosi e continuando a
pestarsi fra il casino generale.
A
fermarli fu il classico armadio della classe, il gigante buono
dall'enorme stazza. Era un cinese pelato tanto alto quanto largo.
Teneva uno in una mano e uno nell'altra, sollevandoli da terra di
qualche cm.
Entrambi
erano scarmigliati e in disordine con alcuni lividi rossi.
Solo
ora i due si guardarono meglio. Anzi lei guardò lui. Si
chiamava Steven e complessivamente non era brutto, anzi, proprio un
bel tipo, il classico figo ricco della scuola super popolare,
donnaiolo, circondato da mille amici/seguaci e donne che lo
corteggiano. Occhi castani, pelle abbronzata, corpo atletico e
muscoloso e capelli biondi lisci corti e spettinati, normalmente non
aveva nulla fuori posto ma in quel momento così malconcio
era
decisamente meglio.
-
ehi, bellezza, nonostante sembri una femmina li sai usare i pugni,
eh? Dovresti provare a farti un trapianto, come donna credo avresti
più successo!-
-
e tu nonostante sembri un coglione buono solo a succhiarmelo lo sei
veramente! Dovresti provare anche tu a farti un trapianto...come uomo
avresti più possibilità di vincere. Idiota!-
lo
scambio pesantemente ironico proseguì anche in presidenza,
luogo che Alexis visitava già per la seconda volta. Nemmeno
la
presenza del preside fece calmare i due tanto che non rimase che
chiamare i rispettivi genitori o tutori.
Per
lei fu costretto a ripresentarsi di nuovo uno scocciato Alexander
sempre in tenuta ufficiale...per l'altro arrivò la giovane
madre piena di soldi, nobile e ben tenuta. Non c'era bisogno di dire
che la donna ignorò totalmente il figlio e il preside per
dedicarsi al bel cantante che a sua volta ignorava tutti.
Risultato?
Entrambi
i ragazzi tornarono a casa sospesi per una settimana(avevano
insultato anche il capo...).
La
voce si sparse in tutta la scuola facendoli diventare ancora
più
famosi.
Niente
male come primo giorno di scuola!
/Sono
una sopravvissuta, non rinuncerò,
Non
mi fermerò, lavorerò più duro,
Sono
una sopravvissuta, ce la farò,
Sono
una sopravvissuta, continuo a sopravvivere/
-
Destiny’s Child -