Un Ritiro Fantastico
CAPITOLO 5:
"UN ALTRO MATTONE NEL MURO"
E' arrivata la fine della settimana e tutti, chi più chi
meno, sono stanchi per i duri allenamenti di quei primi 7 giorni.
Arashi è nella categoria dei più stanchi, ma lo
è così tanto che non si rende neanche conto di
dove stia andando, o meglio lei crede di saperlo ma in
realtà si sbaglia, eccome! Sta per affrontare una delle sue
eterne figuracce…se non ne fa almeno una o due al giorno non
è più lei…è proprio nel suo
menoma…contando che normalmente dorme milletrecentocinquanta
ore al giorno…e che in una settimana ne avrà
dormite otto o dieci in tutto…poverina, è da
compatire!
In questo momento sembra proprio un automa.
E' sola e mezza addormentata e mentre percorre il lungo corridoio
deserto, guarda fuori dalle grandi finestre la notte che è
calata da un po', le prime stelle sono già apparse, la luna
è ovviamente piena, suggestivamente di color
arancione/giallastro, si vede raramente così; tutti sono in
mensa a mangiare tranquilli invece lei si sta dirigendo alle docce per
farsene una e nel tragitto si ritrova a pensare:
"Ma tu guarda l'allenatore che orco!
Proprio subito dopo la solita sfacchinata del pomeriggio mi ha
trattenuto in una riunione insieme agli allenatori e ai capitani di
tutte le sq. del ritiro che è durata 2 ore, poi, come se non
bastasse, mi ha fatto fare insieme a lui il programma della prossima
settimana e l'abbiamo finito solo 5 min. fa!
Non potevamo farlo domani come tutti gli altri?
No, noi siamo speciali!
Che tipo!
Schiavista!
Bastardo!
Non mi ha neanche dato il tempo di lavarmi e cambiarmi prima di
iniziare!
Ora sono sola!
Merda!Me
la pagherà…alla prima partita ufficiale gioco di
schifo, così impara! Si…come se riuscissi a
giocare male…modestamente se c’è una
palla di cuoio e un canestro a mia disposizione divento proprio
un'altra…e non capisco più nulla"
E' arrivata nel luogo delle toilette e delle docce pubbliche, sia
maschili che femminili(sono vicine), i progettisti di quell'edificio
hanno preferito fare così piuttosto che metterne una in
tutte le camere, avrebbero occupato troppo posto. Fermatasi davanti
alla porta creduta giusta, tende le orecchie per capire se quella che
sente è veramente musica o se è diventata
schizofranica , alla risposta affermativa della prima opzione alza un
sopracciglio ed entra senza preoccuparsi di controllare la targhetta
fuori dalla stanza. Impulsiva come al solito!
Grosso errore!!!!
"Bè, musica o no sono nel posto giusto: nelle docce!
Tanto più che c'è ancora un'altra che si lava.
Solo una ma meglio di nulla: almeno non sono sola!
Questi cd devono essere suoi...vediamo ,,,Pink Floyd, U2, Rolling
Stone, Deep Purple, Iron Maiden, Metallica, AC/DC, Nirvana, System of a
Down, Muse, Linkin Park...ma che razza di musica è, anzi che
musica ascolta sta qua? Cioè…sono
vecchissimi…a parte alcuni come i Muse, i System e i Linkin
Park…i Pink Floyd ad esempio sono degli anni
’70…come anche i Rolling, i Deep…ma a
parte le annate fra le più diverse…che genere
assurdo….mica sarà come quella che suonano
Mikachan e Raphy con la loro band? Sono a posto…da questa
canzone si direbbe almeno un po’ simile…ma quella
di mio fratello Mikachan è peggio!”
Dopo aver analizzato accuratamente la musica lì presente
alza le spalle con lo sguardo di una che non ha voglia di farsi i
cavoli degli altri, lei ascolta altri cantanti più
commerciali e semplici, contagiata da Mikako…e dalla musica
per lei pessima della banda musicale del fratello e del cugino, Scelti
dalle Tenebre, un genere più forte, vampiresco, punk e un
misto di ogni stranezza possibile. Appoggia su una delle panchine
addossate alle pareti la borsa con il suo ricambio più il
necessario per lavarsi, poi constatando che essendoci solo una persona
ancora nel box, non c'è nessuno che la vede, così
si spoglia lì, nell'anticamera ed avvolgendosi
nell'asciugamano entra nel box portando con se spugna, bagnoschiuma,
shampoo, balsamo e pettine a denti larghi: insomma, tutto quello che le
serve per una doccia!
Ha finito e poco prima di uscire la canzone cambia, lasciando il posto
ad un'altra decisamente bella, con un gran ritmo che ad Arashi, che non
le conosce, piace all'istante, infatti esce ballando.
I lunghi capelli bagnati le ricadono disordinatamente sulle spalle,
sulla schiena, sul viso dal quale si intravede un'espressione
completamente immersa nella musica, gli occhi chiusi, la bocca
dischiusa, la pelle di un grazioso color miele, il corpo circondato
dall'asciugamano che la lascia scoperta abbastanza è
ricoperto da una marea di goccioline che nel ballo scivolano
giù, cadono, schizzano...
E' un tale spettacolo che l'altra persona fermo ad osservarla nel suo
angolo non ha il coraggio di interromperla, non riesce neanche a
parlare, la fissa con sguardo intenso, stupito, ammirato...schokkato,
stranito, incredulo! Rimangono così per un bel pezzo,
finchè Arashi, perdendo l'equilibrio, non gli finisce
addosso, venendo presa dalle braccia della misteriosa persona che
continua a guardarla incapace di distogliere lo sguardo dal suo.
Lei si ritrova all'improvviso la faccia contro dei pettorali alquanto
muscolosi come lo sono le spalle e le braccia che la cingono
delicatamente, senza alzare il viso comincia a toccare con le mani la
schiena, le scapole, la spina dorsale, poi risale continuando questa
sorta di carezza sul collo, sui capelli bagnati come il resto del corpo
avvolto alla vita da un asciugamano , sulle orecchie, gli zigomi, gli
occhi semichiusi, le labbra serrate all’ingiù.
Ed è a quel punto, con una mano dietro al suo collo, l'altra
sulla sua bocca, i due corpi completamente appiccicati e strafondi per
la doccia di entrambi appena fatta, le ginocchia piegate e lei
sostenuta del tutto dall'altro, che si decide, esitando, ad alzare la
testa per guardare la persona con la quale ha fatto quell'immensa
figuraccia e quello che vede la lascia paralizzata: 2 occhi neri che
sembrano infiniti la stanno fissando con uno sguardo indecifrabile, i
capelli corvini e spettinati gli incorniciano il viso lasciando cadere
mille goccioline traccianti scie trasparenti su quel bellissimo volto
per poi scivolare sul collo, sulle spalle, sul torace, sulla
schiena...sulla mano ancora appoggiata alle labbra di
lui...l'asciugamano le si allenta sempre di più, ma non se
ne accorge nemmeno, e come in trance sussurra:
- Genzo...-
senza esserne consapevole, come non lo è del fatto che
è ancora abbracciata a lui mentre il suo corpo si sta
scoprendo lentamente se non fosse per le braccia di lui.
- "Another brick in the wall" dei Pink Floyd...- mormora il ragazzo a
fior di labbra.
- Cosa?- Chiede Arashi senza avere la forza di muoversi.
- Mentre uscivi dalla doccia hai chiesto che canzone era...solo che poi
mi sono incantato a guardarti...così ti rispondo solo
ora...non te n'eri resa conto?-
Lei scuote la testa impercettibilmente:
- No...- risponde quindi.
La canzone finisce lasciando un silenzio che dura un secondo ma per
loro sembra interminabile; ora c'è un'altra canzone, sempre
dei PinK Floyd.
Con grande sforzo Arashi riesce a dire:
- Ma...tu cosa ci fai qui...così?-
Con lo stesso sforzo Genzo risponde:
- Cosa ci fai tu qui...queste sono le docce dei ragazzi...non hai visto
la targhetta prima di entrare?-
- Ops!-
Conclude la povera ragazza diventando bordeaux.
Scotendosi gli toglie di scatto la mano dalle labbra, dove l'aveva
lasciata fino a quel momento.
Lui, seguendo un impulso irresistibile gliela prende e comincia a
passarsela sulle labbra, senza risparmiare neanche un cm.
A quel gesto inaspettato Arashi rimane a bocca aperta. Non capisce, ne
lei ne lui, cosa stia accadendo, fatto sta che
quel contatto ha suscitato un calore che volendolo
continuare a sentire e provare, l’hanno spinto a non
interrompere, si è creata un atmosfera particolare, dalla
musica, dal ballo, dalla spontaneità di lei, dal
silenzio…dal contatto…della vicinanza, da quella
specie di carezza.
Genzo ha gli occhi chiusi e un'espressione inconsapevolmente sensuale
dipinta sul volto, allora li chiude anche lei abbandonandosi alle
molteplici sensazioni provate per il ragazzo.
È
proprio come il suo sogno…anzi…il loro
sogno…che un destino poco stravagante ha deciso di
accomunare ad entrambi lasciando un segno molto speciale in entrambi e
una sensazione di unione maggiore.
Le labbra morbide e umide sulla sua mano lentamente risalgono le dita,
i palmi, l'esterno, i polsi.
La sua pelle candida sembra andare a fuoco con quel semplice contatto
leggerissimo.
E' come una droga per entrambi e senza riuscire a fermarsi, lui risale
allo stesso modo languido il braccio ancora bagnato, la spalla...man
mano che continua perde il controllo, la pelle di lei si fa sempre
più vellutata.
L'unica cosa che pensa Arashi è di dover assolutamente
continuare. Percorre la clavicola e senza rendersene conto in breve
è sul collo.
Appena lo sfiora non riesce a fare a meno di aprire le labbra per
assaggiare ulteriormente quella pelle troppo invitante che sembra
chiedere solo questo.
Sono entrambi pervasi dal piacere, non capiscono più cosa
stanno facendo, cosa sia successo, perché…non
sanno nemmeno se sia assurdo oppure normale sognarsi per tanto tempo e
poi appena incontrati agire così lasciandosi andare sedotti
da uno sguardo, da un tocco…da una musica ritmata e forte.
Lei piega la testa di lato per facilitargli il compito e le sfugge un
piccolo gemito.
All'udire ciò Genzo pensa come dev'essere altrettanto bello
assaggiare anche le sue labbra e senza rifletterci si stacca dal collo
e va su di esse.
E' un bacio dolce e appena accennato ma appena lei risponde aprendo
più la bocca, diventa profondo. Lui non è tipo da
chiedere permessi e domandarsi se si può, se anche lei
vuole, se è il caso…quando vuole fa e
basta…e ogni cosa rimane fuori.
Mille brividi li attraversano, sempre più forti, al che
viene da domandarsi se sono per l'emozione del momento oppure per il
freddo visto la quasi nudità!
In ogni caso appena lei sente l'asciugamano caderle ancora, si riscuote
e grazie ad una canzone con un ritmo particolarmente duro ed
assordante, riescono a staccarsi anche se con molta
difficoltà.
Restano per circa 5 minuti così a guardarsi mentre lei cerca
di sistemarsi a fatica la stoffa.
Con la mente sono ancora immersi l'uno nell'altro.
A stento il leggendario sangue freddo e l'autocontrollo di Genzo si
fanno strada in lui, così alla fine riesce a dire cercando
di essere come al solito impassibile ed indecifrabile:
- E' meglio se ci vestiamo, che ne dici?-
- Già...-
Può solamente rispondere titubante la bionda.
Appena lei si volta, Genzo rimane a fissare Arashi mentre prende il
ricambio e si infila di nuovo nel box per indossarselo.
Infine ritrovandosi a pensare alle sue gambe, alla sua pelle e non solo
a quelle, si gira e comincia a vestirsi anche lui con gesti secchi e
sbrigativi. Deve uscire. Deve uscire subito da lì o potrebbe
pentirsi di quel che riuscirebbe a fare. Non sa perché ma
c’è qualcosa che lo lega a lei, è un
feeling, un legame sentito al primo istante. Eppure non è
bellissima, normale come tante, fra le due la più carina
è senza dubbio la cugina Mikako…eppure
no…quando c’è lei di mezzo ha desiderio
di approfondire qualunque cosa…ha desideri, si…e
più cerca di razionalizzare come è nel suo
carattere più la cosa lo infastidisce…non si
butta mai a pesce in relazioni assurde. Cosa gli è preso?
È la domanda principale… cosa è preso
ad entrambi?
Arashi, dal canto suo, non riesce a smettere di pensare a quel fisico
perfetto e alle labbra su di sé. È scossa quanto
lui, non è certamente il primo bacio, ma forse il secondo
si…non le è mai interessato seriamente nessuno da
provarci a tal punto. Ma in quel momento non era lei. Lui è
veramente molto bello con quel tipo di bellezza che le ricorda tanto
una certa persona…ma ha saputo incantarla…con
cosa? Con un sogno? Con una chitarra elettrica che usciva da uno stereo
accompagnata da una voce? Perché ha lasciato che tutto
accadesse? Normalmente l’avrebbe preso a pugni…ma
lui…quando si tratta di Genzo Arashi viene totalmente
annullata e diventa come creta nelle mani di un artista…se
avesse voluto far l’amore con lei, l’avrebbe fatto.
Stringe le labbra leccandosele…che bacio
incredibile…che tocco…che sapore…lo
vuole…ora lo vuole del tutto…ne è
certa…assurdamente…il suo istinto glielo
dice…è sicura. Non lo conosce bene, è
bello e famoso…ed è lì…e
lei l’ha sognato spesso…ma lo vuole e basta. Come
ogni cosa che fa anche ora segue il suo istinto che le dice di buttarsi
e di non mollarlo.
Ovviamente il resto della serata lo passano guardandosi a vicenda e
facendo scena muta con arie più scontrose del solito!
Nessuno ha osato avvicinarli o parlarci, ma del resto già
sono strani da normali…ora…nemmeno loro sanno che
fare, come agire l’uno con l’altro. Non sono nulla,
cioè, non fidanzati ma
nemmeno amici…sconosciuti che si sono baciati e
che provano attrazione fisica…è tutto
lì?
Gli
stessi quesiti hanno tormentato i due ragazzi per tutta la sera senza
successo.
-
Arashi, mi dici che ti è successo?-
Mikako
con tono leggermente esasperato supplica la cugina di smetterla con
l’ostinato mutismo e di
confidarsi…l’atteggiamento della serata
è stato a dir poco stressante. Avere un automa a fianco non
è molto piacevole. Considerando che non è affatto
da lei. La musona bionda punta gli occhi grigi altrove evitando quelli
limpidi e speciali della cugina. Lei avrà già
capito tutto…ne è convinta…sicuramente
sa tutto ancora prima dell’interessata. È sveglia
e acuta e le intuisce subito quelle cose…magari ha anche
risposte a qualche domanda che si pone da un po’.
Così
si decide a parlarne con la migliore amica e confidente di sempre. Si
siede nel balcone della finestra come farebbe uno dei suoi fratelli, e
mettendo le gambe a penzoloni fuori, guarda il paesaggio che
può godersi dal secondo piano. È notte fonda
ormai e stanchezza a parte c’è un venticello
rigenerante che specie in estate fa benissimo.
I boccoli biondi le volano un po’ sul volto per
poi cadere sulla schiena inanellati fin oltre il sedere, toccano la
parete che la regge e sembrano creare disegni interessanti. Mikako li
osserva affascinata, spegne la luce e ne accende un'altra
più piccola ai lati del letto a due piazze dove dormono
insieme. È un atmosfera molto intima e rilassante. Si
avvicina alla ragazza e rimanendo dietro di lei le tocca i capelli
dolcemente come lei sa fare. Le piace molto e così si lascia
andare più facilmente. Prende un profondo respiro e
chiedendosi come dirlo si stufa subito e lo dice e basta, come suo
solito, senza mezzi termini:
-
Genzo mi ha baciata…-
e
questa è solo una minima cosa di tutto
quanto…anche se per lei è la fase maggiore.
La
rossa spalanca gli occhi, anche se normalmente nulla la stupisce,
questa volt deve ammettere che poteva avere più tatto nel
dirlo. Si ferma con le mani ma all’esortazione
dell’amica a continuare non si fa pregare.
-
bè, potresti spiegarmi come è
successo…-
si
gratta il capo quando il panico comincia a
prenderla…è così
passionale…è sempre piena di emozioni, non
ragiona mai, lei il sangue freddo non sa cosa
sia…è come una bambina con ingenuità e
spontaneità che contrastano emozioni ingestibili.
-
ecco…ero andata nelle docce a far la doccia, ero sola e
stanca, ho sentito la musica non ho fatto caso alla targhetta fuori,
sono entrata, c’era qualcuno che faceva la doccia, ho visto i
CD rock e poi sono entrata nel box e mi sono lavata, quando sono uscita
ho capito di essermi innamorata della musica che era su, poi ballando
sono andata a sbattere contro quello che faceva la doccia ed ora era
fuori e ho visto che era Genzo. Ho capito di aver sbagliato doccia ma
lui mi teneva con quelle sue braccia…ed era bellissimo,
Mikako…dovevi vederlo..con quegli occhi così
profondi fissi nei miei che mi snudavano…anche se
effettivamente ero poco coperta…e il suo petto che toccavo
con le mani…le sue spalle…i suoi lineamenti
decisi…quella bocca…porco cane…che
bocca da sogno…il suo profumo e le gocce che mi
provocavano…e…cazzo…non so, ero
ipnotizzata da lui. Ho realizzato che era il ragazzo che sognavo e che
nel sogno me ne innamoravo..e che ora lo avevo lì davanti a
me…e che…che…non
so..nonsononso…insomma lui mi ha baciato la mani, poi il
braccio…la clavicola…il
collo..e..e…e…la bocca…ma era un bacio
a fior di labbra…però non ho idea di come mi sia
venuto in mente ho approfondito e lui non si è tirato
indietro…insomma..eravamo mezzi nudi, bagnati, coi Pink
Floyd che suonavano e una cosa che se ci beccavano ci buttavano fuori
dal ritiro…e noi lì a baciarci…ma
Mikako….è stato stupendo…non volevo
che smettesse…non so cosa mi sia preso…mi
è venuto in mente Kira..in quel momento me lo ricordava
così tanto…e sono tornata in me…ho
avuto come paura ma allo stesso tempo desideravo andare avanti. Non ero
più io…anche lui era strano, non ci ho capito
nulla…solo che non so cosa fare, non siamo amici, non ci
conosciamo, non siamo fidanzati, non ci parliamo…ma
c’è qualcosa che ci ha fatto far
quello…oddio, non è da me…cosa mi
succede?-
il
lungo monologo confusissimo finisce. L’ha detto tutto
d’un fiato e velocissima facendo capir poco
all’altra che per capirla ha dovuto elaborare veloce. Ha
terminato girandosi di scatto verso di lei con degli occhi
imploranti…pieni di caos…volevano
chiarezza…e che gliela desse lei. La rossa
sospirò sorridendo sincera. Solo lei che la conosce riesce a
capirla. Nessuno ce la farebbe così bene specie avendo
sentito una confessione così assurda.
Le
posa le mani ai lati del viso per calmarla e con pacatezza e dolcezza
risponde:
-
Tesoro, sei innamorata…si chiama colpo di fulmine!
Rimane
senza parole a lungo fissando le azzurrità sicure e tenui di
Mikako…e non capisce…poi ripete fra se e
se…realizza…e risponde:
-
ma esistono veramente queste cose?-
solo
un altro medesimo sorriso eloquente che porta calma e
serenità anche nella bionda tormentata.
-
Kira è Kira, è naturale che Genzo in quel momento
te lo abbia ricordato…non devi aver paura. Genzo
è comunque diverso…non succederà come
a lui.-
-
si ma poi sai…è strano perché con Kira
non è mai accaduto nulla, lui era il più
bell’essere sulla faccia della terra e, porca vacca, era
innamorato di mio fratello Mikael…come è
possibile? Mi considerava come una sorellina minore…anche se
io mi ero presa una bella botta per lui…poi quando
è accaduto quella cosa…ho capito che era un
sentimento diverso. Non è come ora con Genzo, ma non
so…è strano…non conosco
Genzo…però…ma veramente sono
innamorata di lui? Dici che è un colpo di fulmine?-
la
sincerità disarmante della bionda la fa sorridere
ulteriormente, Arashi non cambierà
mai…è come un fiume in piena che travolge tutto e
tutti…ma un fiume di acqua
calda…perché riesce a scottare tutti quelli che
tocca…sarà decisamente più
interessante da qui in poi…Mikako se lo dice abbracciandola
con foga per far di proposito stizzire la cugina che non sopporta
queste manifestazioni sdolcinate!