VOLERE E’ POTERE
/ Ordinary life - Liquido /
In momenti come questo mi
chiedo proprio che abbiamo scelto a fare la stessa scuola se poi una
volta dentro, non mi calcola nemmeno di striscio!
Manco avessi la peste!
Proprio non lo
capisco…
Non è sempre
così, va bene, ci sono le volte in cui sembra stare
volentieri con me, ma per la maggior parte sembra che sia un peso o che
preferisca stare solo.
Se ne sta muto come una
tomba, non sorride mai, non ride alle mie battute, parla solo se
proprio deve... insomma, poteva anche andare in un'altra scuola!
Ehm… va
bene… alla fine sono stato io ad insistere per sapere in che
liceo si sarebbe iscritto per poter venire allo stesso suo,
però poteva esprimere il suo parere più
chiaramente, l’ha sempre fatto, so bene che non ha timore a
dire quel che pensa. Anzi, a volte finisce che litighiamo, ok, spesso,
appunto perché quel che pensa è
l’opposto di quello che penso io!
Quelli però
sono i momenti migliori, considerando che poi ci sono le volte in cui
si chiude e non mi caga nemmeno di striscio!
È
così difficile avere a che fare con lui. Prima era diverso,
ci siamo conosciuti al campo estivo delle elementari e su Digiworld
abbiamo approfondito constatando che eravamo incompatibili
perché tendevamo entrambi a comandare in modo completamente
diverso, poi però quell’esperienza ci ha unito
molto facendoci rendere conto che avevano davvero un gran bisogno
l’uno dell’altro. Il nostro legame si è
stretto moltissimo. Poi siamo andati via da Digiworld e siamo tornati
sulla Terra alla vita di tutti i giorni… non ci siamo visti
tantissimo perché facevamo ancora scuole diverse, (spero
fosse davvero così, in realtà non ricordo se
veniva specificato da qualche parte… NdAka) e ci siamo
mancati molto. Per lo meno io ho sentito fortissima la sua mancanza.
Così quando ho dovuto scegliere il liceo, non ci ho pensato
su due volte ed ho insistito per fare il suo. Tanto per me non conta
molto quale indirizzo scelgo, lo studio è solo una
seccatura, un diploma vale l’altro. Sia che faccio quello
più complicato o quello più facile, alla fine il
risultato sarà sempre lo stesso, quindi tanto vale avere
almeno la compagnia che mi piace!
Fra gli altri del gruppo
solo Sora è venuta al nostro liceo mentre Mimi è
rimasta in America, ogni tanto viene a trovarci e mi spedisce
regolarmente le cartoline. Izzi e Joe ovviamente sono andati in
tutt’altri licei molto più difficili e
prestigiosi. Robe da cervelloni, insomma, ma abitando vicino a Izzi lo
vedo spesso comunque, quindi non mi manca. Matt è diverso,
non abita molto vicino a me e se non avessi scelto la sua stessa scuola
non l’avrei visto molto e l’idea di perdermi di
vista con lui, dopo tutto quello che abbiamo fatto insieme, mi riempiva
di angoscia. Non voglio assolutamente che il gruppo si sgretoli come
stava per succedere una volta tornati sulla Terra.
Bè, TK e Kari
sono uno il fratello di Matt mentre l’altra mia sorella
quindi comunque continuiamo a vederci anche per questo, in un modo o
nell’altro. I contatti con loro ci sono.
Joe è quello un
po’ più isolato però non è
raro vederlo con Izzi a studiare insieme, alla fine passa sempre a
salutarmi, in quelle occasioni, e riusciamo a beccarci un po’
comunque.
Tuttavia quello di cui
sono più contento, è senza dubbio Matt.
Arrivo come al solito
tardi, insieme al suono della campanella, per cui alzando le spalle
insieme ad uno sbadiglio, mi avvio verso le scale esterne che portano
al tetto. Salterò la prima ora e mi schiaccerò un
pisolino!
Tanto Matt
prenderà appunti anche per me!
Quando arrivo nel mio
angolo preferito che di solito è usato principalmente da me,
con una smorfia di disapprovazione noto che è già
occupato. Non vedo bene chi sia, è steso su un fianco sul
pavimento del terrazzo ed io vedo solo la sua schiena ed un ciuffo di
capelli biondi un po’ lunghi. Sembra stia scrivendo qualcosa.
Solo quando muovo
silenzioso alcuni passi verso di lui lo riconosco, o meglio riconosco
il suo taglio di capelli e quindi la schiena avvolta
dall’uniforme scolastica che tutto sommato è
piuttosto ordinata. Non certo come la mia che è tutta
stropicciata e scomposta!
Faccio un sorrisino
divertito mentre un idea mi balena all’istante nella testa.
Anche lui ha saltato la prima lezione, allora…
Ora gli faccio uno scherzo!
Sembra tutto immerso nel
suo mondo, chissà cosa sta scrivendo…
probabilmente qualche canzone. Ora che ci faccio caso ha gli auricolari
all’orecchio, quindi significa che sta ascoltando della
musica. Meglio per me!
Accentuo il mio sorriso
sadico e inginocchiandomi dietro di lui infilo le mani ai lati del suo
busto, sotto le sue braccia di cui uno sostiene la sua testa. Si blocca
all’istante ed io svelto come un anguilla scivolo con le dita
davanti, sul torace, e slacciando i bottoni della camicia le infilo
sotto la stoffa leggera, toccandogli la pelle nuda. Cerco i capezzoli e
li trovo subito quindi con altrettanta velocità glieli
prendo fra le dita e comincio a tormentarglieli per gioco, appoggiando
anche il mento sulla sua spalla. È tutto irrigidito, sento
che trattiene il fiato e probabilmente gli è caduta di mano
la penna con cui scriveva assorto. Eheh… dai che sai bene
chi sono!
La cosa mi diverte
parecchio perché sembra diventato di pietra, o magari di
ghiaccio, quindi porto le labbra al suo orecchio e coi denti gli stacco
l’auricolare sostituendolo con la mia lingua che, dopo aver
sussurrato languido:
- Scusa se ti ho fatto
aspettare, amore… - comincia a leccarlo sensuale.
Non è male
toccarlo in questo modo, non lo faccio spesso ma a volte per giocare
faccio finta di essere il suo ragazzo e cerco di
violentarlo… lui riesce sempre a difendersi e diventa un
peperone! Mi fa ridere così tanto che non riesco mai a
rinunciare a questi scherzi.
- T-Tai! –
Esclama lui balbettando. Ecco che si imbarazza!
Non è mica da
lui, insomma… di solito è sempre molto freddo e
composto, eppure guardalo ora: sembra un furetto spaventato!
L’idea di
paragonarlo ad un furetto mi fa ridacchiare, quindi stacco la mia
lingua dal suo orecchio e premo il viso contro il suo collo lasciandomi
andare. Il mio respiro irregolare per le risa gli provocano dei
brividi, credo, visto che si drizza a sedere e scrolla leggermente le
spalle e la schiena. Che carino che è quando fa
così.
Sembra che tutta la sua
maschera di tipo tutto d’un pezzo, scivoli via come neve al
sole!
Una volta seduto riesco
anche ad aderire meglio il corpo al suo e con insistenza non mollo la
presa sui suoi capezzoli diventati stranamente duri. Anzi, devo dire
che le mie dita si muovono da sole visto che sembrano averci preso
gusto: scendono lungo il suo addome e poi arrivano al basso ventre.
Oh Dio, cosa ho intenzione
di fare ora che sono arrivato alla cintura dei suoi pantaloni e che gli
ho slacciato del tutto la camicia?
- T-Tai, smettila idiota!
Il gioco è bello quando dura poco! – Borbotta
agitato mentre cerca di staccarmi senza troppo successo… del
resto se vuole togliermi le mani dai suoi pantaloni dovrebbe essere
più deciso. In fondo non sembra molto che voglia davvero che
i ‘giochi’ finiscano!
E poi
‘giochi’… altro che
‘giochi’… qua mi sembra di starmi
spingendo oltre e la cosa pazzesca è che non mi sembra ci
sia un gran problema. Insomma… penso che forse sto
esagerando davvero ma non è che ritiro la mia mano,
anzi…
La risata che soffocavo
contro il suo collo nudo, viene presto trasformata in respiri corti e
seguendo questo mio istinto, senza capire assolutamente come, finisco
per assaggiargli questo pezzetto di pelle caldo e profumato,
scostandogli il colletto della camicia che scivola da sola lungo il
braccio scoprendogli la spalla chiara. Schiudo le labbra e senza
staccarle comincio ad assaggiarlo con la lingua che lecca lentamente,
andando sempre più avido. È buono. Mi piace il
suo sapore, non pensavo. E prima che me ne renda conto eccomi qua a
succhiare e mordicchiare mentre la mia mano si spinge decisamente oltre
la soglia normale della decenza.
Gli lascerò il
segno sul collo… cavolo, gli sto facendo un succhiotto!
A Matt!
Ma che mi succede?
Non pensavo che fosse
così bello mangiarmelo davvero… penso che forse
dovrei smettere, che non è normale e che non dovrei, ma in
fondo rimane solo un vago pensiero e visto che ho sempre il cervello
scollegato con la parte adibita alle azioni, non agisco come dovrei
continuando invece a prendermi quel che sto scoprendo mi piace troppo.
Del resto anche
Matt… dovrebbe essere più deciso
nell’allontanarmi. Altro che mandarmi via… la sua
bocca dice una cosa ma il suo corpo tutt’altro.
Le sue mani hanno smesso
di cercare di togliermi le mie dal suo inguine ed anzi le accompagnano
nel viaggio che sto compiendo nella parte inferiore del suo corpo,
premono affinché non smetta ed insieme ad esse anche i suoi
sospiri parlano chiari.
I nostri giochi non si
erano mai spinti oltre, ma non mi sembra ci siano davvero dei grossi
problemi in quello che sto facendo.
Anzi, che stiamo facendo.
In fondo siamo entrambi
grandi e coscienti, nessuno sta obbligando nessuno a fare
ciò che non vuole e non siamo nemmeno ubriachi…
meglio di così!
Che buono che è.
Giunto al suo sesso che
carezzo scoprendo col tatto la sua forma ed il suo calore, lo prendo
con una mano tormentando il resto della pelle intorno ad esso con
l’altra. Comincio a muovermi su e giù dapprima
lentamente e poi sempre più in fretta, man mano che lo sento
eccitarsi al mio trattamento, che si indurisce sotto i miei palmi e le
mie dita, mi eccito io stesso e mi rendo conto di non star quasi
più respirando, proprio come lui. Lui che preme la sua nuca
bionda contro la mia spalla e che mi mostra meglio il suo bellissimo
profilo delicato. Non l’avevo mai considerato bello anche se
sapevo bene che lo è sempre stato. Però ora me lo
dico.
Matt è davvero
bello ed ora con questa espressione abbandonata di puro piacere,
abbandonata fra le mie mani, lo è ancora di più.
È leggermente
rosso in viso mentre gli riservo questo trattamento e mi sembra
addirittura innocente, anche se so bene che non lo è.
Né innocente, né ingenuo. Lui coi suoi modi
riesce sempre ad ottenere quel che vuole, magari prende la via
più lunga e sofferta ma ce la fa e spesso vuole arrivarci da
solo, con gran testardaggine, senza chiedere aiuto a nessuno o
confidarsi con anima viva.
Io devo solo indovinare i
suoi desideri ed i suoi pensieri ma non mi è mai sembrato di
esserci riuscito così bene.
Di lui so che ha sempre
avuto un desiderio matto di crescere in fretta ed io non ne ho mai
compreso il motivo. Forse però non è che voleva
crescere, sentiva che stava crescendo e che per assecondare il suo
processo doveva isolarsi un po’.
Forse è solo
questo.
Salgo con la bocca sulla
sua mascella e poi raggiungo il suo viso, la sua guancia che succhio
voglioso e quando sento che la sua erezione fra le mie mani sta
raggiungendo il limite, gira il viso verso il mio cercando le mie
labbra che, già aperte, gli cedo volentieri.
Ecco che di nuovo non
respiriamo, speriamo di non svenire sul più
bello… mi gira la testa, vorrei non smettere mai, continuare
all’infinito. Senza che mi toccassi direttamente anche io la
mia parte intima, mi sono eccitato da morire ed ora penso di essere
arrivato al suo stesso limite, infatti quando anche le nostre lingue si
uniscono così come lo sono le nostre bocche aperte, un
esplosione avviene in entrambi e tendendoci tremiamo mentre veniamo
insieme.
Lui nelle mie mani mentre
io nei pantaloni ancora crudelmente allacciati. Mi stringono da morire
e mi fanno quasi male, penso che scoppierà se non gli do
subito sollievo ma le sue mani mi trattengono impedendomi di muovermi e
di sgattaiolare vie ad occuparmi di me stesso. Del resto è
così bello. È così bello sapere che
non vuole che mi separi da lui e lo è maggiormente il fatto
che le nostre labbra rimangano così a contatto senza
baciarci ancora davvero, sospesi mentre riacquistiamo il possesso nei
nostri corpi e dei nostri sensi esplosi e fuggiti.
È stata una
delle esperienze più belle che abbia mai fatto… e
tutto quel che so è che vorrei ripeterla e che se voglio
ripeterla sicuramente non è sbagliata.
Bè, io ragiono
così, mi dispiace… l’istinto
è ciò che conta, è quello che ha
salvato un sacco di situazioni critiche!
Mi beo di lui appoggiato
ed abbandonato contro di me, della sua bocca aperta ansimante sulla
mia, dei suoi occhi socchiusi che fissano i miei altrettanto socchiusi
da così vicino. Sono belli, i suoi occhi, di un azzurro blu
intenso.
Non sono bravo a dare le
definizioni e a ragionare comprendendo a fondo i significati di quel
che mi circonda o che faccio, però sono bravo ad agire e a
prendermi ciò che voglio, sono bravo a non essere ipocrita e
a non perdere tempo.
E sono bravo a stare con
Matt, perché come ci sto io, con lui, non ci sta nessuno e
su questo non ci piove!
Dopo un lungo istante
passato così riesco a sgusciare via con una mano e a
slacciarmi i pantaloni che mi liberano la mia parte duramente tesa, un
sospiro mi sfugge e lui comprende in quale situazione sono.
Non che io non sia venuto
e non mi sia soddisfatto, anzi, ma il fatto di non aver usato le mani e
di aver tenuto tutto crudelmente chiuso, qua sotto, è stata
di per sé una piccola tortura che spero di soddisfare
presto.
- Tai… -
Mormora con le labbra ancora sulle mie, il suo respiro lieve mi fa
rabbrividire.
- Mm? – Mugugno
senza la forza di usare voce e parole di senso compiuto.
- E’ stato
bello… - sembra quasi che abbia paura di farsi sentire,
tanto che parla piano. Ma mi piace anche questo suo modo di fare, ha
una bella voce. Del resto canta!
- M-hmm… -
rispondo io ancora senza la forza di usare le parole.
- Perché
l’hai fatto? – Ecco, lo sapevo, è tipico
suo farmi una domanda simile… ecco perché io e
lui siamo così diversi, eppure dovrebbe saperlo
perché faccio le cose. Mio malgrado mi sforzo di
rispondergli ma la mia voce è roca e quasi non si sente.
Anche io gli parlo mantenendo la posizione.
- Perché volevo
farlo. Mentre ho iniziato per gioco ho capito che volevo andare oltre e
semplicemente l’ho fatto. – Senza nessun altro
ragionamento strano o contorto di mezzo. Ma lo sapevi, vero?
- E non pensi che sia ora
di dirmi anche cosa provi per me, dopo tutto questo? – Che
bello così arrendevole contro di me, lo stringerei per
l’eternità, anche se ora non è che lo
stringa proprio… lo sorreggo e lo tengo addosso a
me…
Non so di preciso cosa
dovrei dire giunto a questo punto, non sono quello bravo a parole, io,
non lo sono mai stato. Sto in silenzio per un po’ cercando di
capire cosa dovrei far uscire dalla mia bocca, poi con un mal di testa
crescente che non gradisco, taglio le corna al toro e semplicemente
parlo.
- Non lo so, non me lo
sono mai chiesto. Ti ho detto: ho voluto farlo e l’ho fatto.
Ma se proprio vuoi sapere cosa provo per te… bè,
Matt, mi piaci e non ci sono dubbi. Separato da te non ci so stare, o
non mi sarei iscritto a tutti i costi al tuo stesso liceo. E
soprattutto mi ecciti da morire, come non pensavo sarebbe potuto
succedere. Quando scherzo così con te palpeggiandoti ogni
tanto, mi chiedo: ‘e se andassi oltre?’, ma non
l’ho mai fatto. Però a casa mi sono sempre sfogato
in altro modo, da solo. Ora, forse, senza rendermene conto, ho voluto
assaggiarti fino in fondo… non lo so…
però mi è piaciuto da matti e vorrei rifarlo
ancora e ancora. E vorrei prenderti anche in altri modi, se
è per questo. Non vorrei nemmeno lasciarti andare, ora.
Però se mi chiedi di preciso cosa provo per te non so
risponderti in modo semplice e definito. Spero però che
questo possa bastarti. Non ho intenzione di separarmi da te!
– Spero che non mi dica una cosa del tipo:
‘bè, io non farò le radici su questo
tetto! ‘ ma in fondo è una cosa cretina che potrei
dire solo io, quindi rendendomi conto della profondità di
quello che ho detto, e di ciò che significa davvero, mi
sento leggero. Non mi sembrava di avere nessun peso, nessun dubbio da
sondare, nessun problema al mondo… eppure forse, senza
accorgermene, ce l’avevo. Chissà.
Fatto sta che qualunque
cosa sia quella che mi lega in questo modo indissolubile ed erotico a
lui, voglio che non si spezzi mai. So bene che è una delle
cose più belle che mi sia capitata nella mia vita.
Mi piace, punto e basta.
Lo volevo quindi
l’ho fatto… si dice che volere è
potere… bene, è proprio vero!
Lo sento respirare di
nuovo, allora aveva trattenuto il fiato durante la mia risposta.
Contava così tanto?
Dannazione,
Matt… da quanto tempo lo volevi, tu? Da quanto volevi sapere
cosa provavo per te? Da quanto sai cosa invece tu provi per me?
Perché non
parlavi?
Perché non mi
hai mai detto quello che ti gironzolava per la zucca!?
Accidenti a te…
quanto tempo perso a farsi paranoie?
- Ma perché non
me ne hai parlato quando volevi saperlo, invece di aspettare
così tanto? – Chiedo a bruciapelo separando un
po’ il viso per guardarlo meglio, lui si gira leggermente
meglio e ci scambiamo uno sguardo più attento. Vorrei
mangiarmelo di nuovo!
- Pensavo fossero solo
affari miei e che a te non interessasse davvero! –
- Come potevi pensare che
tu non mi interessassi? – Davvero non lo capisco a
volte… si fa tanti giri da solo che se ci rendesse partecipi
risparmierebbe un sacco di tempo a tutti!
- Non ha importanza. Ora
voglio che ti impegni, da oggi in poi, a darmi una risposta ben
definita su cosa provi per me. Mi sembra il minimo dopo quello che
è successo, no? – Ci penso un attimo guardando il
cielo che, azzurro e limpido, si mostra sopra le nostre teste.
Questo significa
che…
- Si, ma nel frattempo
ripeteremo l’esperienza, no? – Mi fissa cercando di
capire se sono serio, poi sorridendo malizioso appoggia le mani sulle
mie cosce che aperte lo attorniano. Di rimando l’abbraccio
meglio circondandolo da dietro con le mie braccia, premendolo contro il
mio petto come a non volerlo lasciare più.
- Mi sembra il minimo, se
devi capire due o tre cosette su di noi! –
Bene, questa sì
che mi piace come risposta!
Gli poso un bacio sulla
guancia accaldata, poi appoggio la mia contro la sua ed infine rispondo
a mia volta malizioso e divertito:
- Bene, vorrà
dire che farò anche tutte le altre cose che voglio farti!
– Chi ha orecchi per intendere indenta.
Arrossisce.
Ottimo, ha capito molto
bene!
Ridacchio ironico: non
vedo l’ora di iniziare i miei esperimenti, allora!