EPILOGO:
JUST MERRIED
/Kari/
Sono una persona che ha tante
certezze nella vita, anzi, devo dire che io stessa sono un tipo molto
sicuro di me e di chi mi circonda ed è proprio per questo
che sono sicurissima che ogni non andrà tutto liscio come
normalmente dovrebbe andare!
Perché lo so?
Perché la damigella ed
il paggetto sono Miho e Joji e perché li deve tenere
d’occhio Tai, che è anche il mio testimone di
nozze!
Non sono preoccupata, di
più, ma questo non toglie che mi godrò questo
giorno proprio come intendevo fare.
E sono certa anche di questo!
Mi guardo allo specchio quando il
parrucchiere mi aiuta a sistemarmi il velo sulla testa dando
l’ultimo tocco, sorride mentre osserva con me il mio riflesso
e dal sorriso che fa direi che non potrei essergli riuscita meglio!
- Com’è?
– Mi chiede mentre all’esterno della mia camera da
letto impazza il caos più totale.
Faccio finta di nulla e senza
farmi turbare da quello che là fuori magari sta succedendo,
prendo un profondo respiro che mi trema.
Non pensavo che
l’emozione potesse partire già ora.
Sorrido a mia volta spontanea e
noto come i miei occhi leggermente truccati brillano.
- Non potrebbe essere
più perfetto. – Dico subito prima
dell’urlo di mia madre che richiama Tai come ai vecchi tempi.
- Ne sei sicura? – Mi
chiede con ironia, io distolgo lo sguardo per girarmi verso di lui e
con sicurezza e pacatezza rispondo:
- La mia definizione di perfezione
è diversa da quelle canoniche… - Non potevo
trovarne una migliore, ma è vero.
Mi rendo conto che non sempre
tutto va come uno se lo aspetta ma è proprio questo che per
me è indispensabile… tutta questa allegra
confusione, gli imprevisti dell’ultimo momento, i guai di mio
fratello che non crescerà mai…
Mantenendo una pace ed una
pacatezza innaturali congiungo le mani davanti a me e con
un’espressione di pura felicità lo saluto mentre
se ne va. Non fa nemmeno in tempo a richiudere la porta della camera
che subito si intrufolano due fulmini ben vestiti e ben impostati che
si nascondono immediatamente dietro di me.
Joji e Miho ne hanno combinata
un'altra delle loro, ma sono certa che non sarà da solo!
3, 2, 1…
- Brutte scemmie! – Una
voce severa tuona entrando con un gran baccano.
- Scemmie? Scimmie vorrai
dire… - Dico alzando un sopracciglio e osservando come Tai
sia vestito di tutto punto ma con ancora la cravatta slacciata intorno
al collo ed i capelli che comincino a spettinarsi di già.
Non potevo immaginarlo che così ed infatti non mi delude!
- No, scemmie! È un
incrocio, significa scimmie sceme! Dove sono? – Chiede
guardando subito sotto il letto. Io sospiro alzando le mani in avanti
per fermarlo prima che mi butti all’aria per afferrarli:
- Dietro di me ma non azzardarti
ad avvicinarti! –
Sostengo decisa in tono poco da
sposa e molto da sorella.
È solo qua che si degna
di guardarmi e fermarsi… e con mia somma gioia rimane
finalmente per un proverbiale minuto in silenzio senza fiato e parole!
Che momento fantastico!
Peccato che questa volta non ci
sia nessuno a riprenderlo…
Da dietro di me sento i due
piccoli che si affacciano per vedere cosa stia succedendo e
così ne approfitto per chiedere di nuovo tranquilla:
- Che te ne pare? – Mi
liscio il vestito facendo un giro su me stessa e finalmente sembrano
tutti sotterrare le asce di guerra, credo di aver ottenuto
l’effetto desiderato quindi accentuo il sorriso. –
Tai? – Lo richiamo vedendo che ancora non dice nulla, ma
è solo dopo che anche i due bambini lo chiamano a gran voce
che si scuote e sorprendentemente serio risponde avvicinandosi a me
allargando le braccia:
- Kari… sei…
sei bellissima! – Mi sarei aspettata qualche battuta,
onestamente, ma sono lieta di scoprire che sa ancora sorprendermi.
Gli prendo le mani e gliele
stringo in segno di ringraziamento e di affetto, non oso abbracciarlo
visto che sarebbe capace di rimanere impigliato a me e rovinare
qualcosa, tuttavia vedo che apprezza il gesto e con occhi lucidi cerca
disperatamente qualche cosa scherzosa da dire, senza successo
ovviamente.
È la cosa
più emozionante, per me, vederlo in questo stato.
Davvero.
Lui è Tai, mi ha sempre
preso in giro e trattato malissimo ed ora è come se mi
vedesse non solo come una donna ma anche come sua sorella.
Sua sorella che se ne va di casa
per fare una vita sua.
- Sei pronta? – Mi
chiede infine.
- Si. Al peggio che sicuramente mi
procurerai! – Rispondo pronta col tentativo di farlo
riprendere. – Ti aiuto con la cravatta? – Chiedo
poi cercando di sistemargli un po’ i capelli, lui si scosta e
alzando le spalle dice frettoloso:
- Oh no, lascia…
combino ben, tu hai altro a cui pensare! –
- Appunto… come mai si
nascondono da te? – Chiedo quindi severa mettendo le mani ai
fianchi e guardando Miho e Joji. Tai finalmente sorride con quel suo
modo poco rassicurante e afferrandoli per i polsi li trascina lontano
da me:
- Hanno la crisi da palcoscenico!
Non vogliono assolutamente fare la damigella ed il paggetto! Ma non
serve che lo vogliano, lo faranno lo stesso! –
- No! – Rispondono in
coro mostrando la lingua e cercando di svincolarsi, lui non li molla e
riprendono a gridare come se avessero la stessa età
così per mia pura sopravvivenza mi tocca intervenire:
- Dai, su, fatelo per me, per
favore… ci tengo tanto ad avere proprio voi… -
Bè, basta proprio poco che non ci pensano su poi molto a
dirmi:
- Va bene, ma solo per te!
–
- Ma guarda un po’,
siete proprio delle scemmie carogne! A lei si, eh? Ma se ve lo chiedo
io… - Comincia a lamentarsi Tai, un ulteriore sospiro mi fa
chiedere al cielo che qu“õcuno se lo porti in
un'altra parte della casa o veramente mi troverò a prendere
una pastiglia per non farmi scoppiare il cranio… vorrei
essere sana quando dirò il mio si.
- Tai, vieni! Sei tu che ti sei
occupato del bouquet, vero? – Una voce dall’esterno
lo richiama e con mia felicità se ne va via come un turbine
lanciandomi un bacio nell’aria, trascinandosi via tutto il
caos che si era portato.
Sospiro una volta sola con le
grida che mi tengono compagnia poco fuori dalla mia camera, guardo
fuori dalla finestra ed il sole mi colpis:% scaldandomi, è
una bella luce allegra che oggi splende là fuori e
nonostante tutto quello che starà succedendo là
fuori devo proprio dirlo.
È una giornata stupenda
per sposarsi.
Sarà tutto perfetto,
finché questa luce continuerà ad avvolgere il mio
corpo andrà benissimo, ne sono certa.
/TK/
Posso immaginare tutto il caos che
in questo momento sarà a casa di Kari… mi
dispiace per lei ma Tai non è mio fratello!
Con soddisfazione sospiro
guardandomi allo specchio, eccomi finito.
Il completo azzurro che ho scelto
risalta la mia carnagione ma devo ammettere che ho fatto un
po’ fatica a sistemare i miei capelli così bene,
ormai erano abituati a stare un po’ come volevano, per questo
li tenevo corti!
Non mi rimane più nulla
se non dirigermi insieme agli invitati in chiesa.
E a Matt.
Apro la porta dopo aver dato un
ultimo sguardo alla mia camera, non mi ospiterà
più, d’ora in poi.
È strano salutarla,
è un attenzione che non avrei mai messo in preventivo.
Salutare la mia camera è un po’ come salutare il
TK ragazzo per lasciare spazio all’uomo che devo essere per
lei.
È qua che inizio ad
emozionarmi. Sono sempre un po’ tardivo ma credo che sia
l’intontimento di questa giornata.
Cavolo, oggi mi sposo, non
è mica uno scherzo!
- TK, ci sei? – La voce
calda di Matt mi riscuote dai miei pensieri e con un ultimo sorriso
dico il mio ciao al piccolo bambino che è cresciuto in
questa stanza.
- Si. – Dico poi uscendo
e raggiungendolo, anche lui è pronto ed è molto
ben vestito, insieme facciamo il nostro figurone ma credo che
sarà l’unica occasione in cui vedrò mio
fratello vestito così seriamente. A questo mi scappa un
sorrisino ironico che lui cattura subito:
- Bè? –
Chiede infatti. Non me ne fa passare una!
- Niente… ti dona
questo stile, sai? Dovresti provare ad andare così ad un tuo
concerto, faresti faville! –
- Che faccio faville è
certo ma sono sicuro che nudo farei felice più persone,
piuttosto che con questa roba addosso! – Risponde prontamente
sprofondando una mano in tasca.
- Non ho dubbi! – Dico a
mia volta.
È bello parlare
così come se nulla fosse, ma è ancora meglio
protendere la mia mente là fuori, quando metterò
piede in chiesa e aspetterò la mia Kari.
Già, oggi
sarà definitivamente e totalmente mia.
- Allora, che pensi? –
Mi chiede immaginando subito che la mia testa si sia spostata verso
pensieri più seri.
- E’ strano. –
Dico iniziando ad incamminarmi con lui affiancato.
- Sposarsi? –
- Un po’ di cose,
l’insieme… noi due così, io che me ne
sto per andare definitivamente da qui, la mia nuova strada…
questa gioia sconvolgente che mi tira via certe capacità di
pensiero… -
- Bella scusa! La tua
capacità di pensiero è sempre stata fantasma,
altro che matrimonio! – Questa voce però non
è di Matt ed è fin troppo familiare…
tanto che scuoto la testa ancora prima di vederlo arrivare.
- Davis! – So che non lo
pensa ma se non fa un po’ di baccano non è lui,
no?
- Tu pensavi che il casino fosse
solo Tai? – Dice quindi Matt ridacchiando mentre con una
pacca sulla spalla mi lascia al mio amico spumeggiante. – Vi
lascio che devo passare da Tai a vedere se è tutto ok e
prendere una cosa! – Mi dice poi uscendo di fretta.
Lui e Ken mi vengono incontro e ci
salutiamo, Davis mi abbraccia senza remore piagnucolando commosso per
me mentre Ken mi da una semplice e formale stretta di mano, scusandosi
per Davis e per qualunque cosa combinerà oggi.
- Sei pronto per diventare un
disgraziato? – Mi chiede gridando come se fossi a dieci
chilometri di distanza.
- Perché disgraziato?
–
- Perché i mariti sono
sempre dei disgraziati, non lo sai? –
- Ah, solo i mariti? E gli amici
non sposati dei mariti cosa sono? – Ribatto a tono
continuando il mio cammino verso l’esterno.
- Angeli, è ovvio!
– Ken scuote la testa continuando probabilmente a pensare che
è il solito mentre io spontaneamente dico che non avevo
dubbi per poi finire con una risata in coro di puro divertimento.
È unico, speravo che
arrivasse prima. Mi rendo conto di essere veramente rilassato solo dopo
che mi sono messo a parlare con lui e nonostante faccia confusione come
al solito e sia megalomane, so che non potrei chiedere di avere amici
migliori.
Sono felice, è questo
il punto.
So che magari qualcuno si
dimenticherà qualcosa e che Davis farà un lago di
lacrime perché è esagerato, ma sono cose a cui
non avrei mai rinunciato.
È bello così.
Tutto questo è la mia
felicità e so che se cambierà qualcosa
sarà solo in meglio ma questi nostri sentimenti rimarranno
immutati, a partire dal mio amore per Kari per finire con quello per
tutti gli altri.
È una giornata
perfetta, il sole splende e tutti i problemi sono risolti.
Ma sono sicuro che basta stare
insieme per riuscire a far fronte ad ogni cosa ed io…
bè, io ho Kari, cos’altro conta?
/ Joe /
Questa volta non la passo liscia,
me lo sento. È la volta buona che Sora divorzia!
Sapevo che non dovevo fare il
turno ma mi sembrava poco serio chiedere la giornata per un
matrimonio... mi sentivo in colpa così l'ho fatto ed ora
eccomi qua a fare tardi. Sicuramente mi dirà di tutto e
domani mi fa trovare le valigie fuori!
Sospiro mentre mi sistemo i
capelli, fortuna che mi ero portato il vestito così mi sono
cambiato in reparto prima di uscire, ora non devo passare da casa.
Tanto a sposarsi sono TK e Kari, mica io.
Mi pettino distrattamente i
capelli all'indietro chiedendo loro di stare là ma qualche
ciocca inevitabilmente ricade a lato del viso. Pazienza, c'è
di peggio nella vita!
Quando arrivo davanti a casa di
Kari noto tutte le altre auto con fiocco bianco sul cofano... come ci
sta male la mia senza quel fiocco, sembra un pugno in un
occhio…
Ma quante cose che bisogna
ricordarsi per un matrimonio!
Mi gratto indeciso la nuca
chiedendomi se sia il caso di andare a prenderne uno oppure se posso
farne a meno ma proprio mentre mi sto sentendo in colpa e rimetto le
chiavi sulla toppa dell'auto, la voce familiare e severa di Sora mi
ferma. Ahi, prevedo tempesta!
- Joe! Ma lo sai che dovevi essere
qua già da un ora? Si chiama rinfresco pre-matrimonio
perché si fanno gli auguri agli sposi prima del
matrimonio... io sono già stata da TK, ormai tu hai perso il
treno! - Si lamenta mentre mi viene incontro col famoso fiocco bianco
per l'auto... sia benedetta quella previdente di mia moglie che mi
conosce!
Questo lavoro mi prende troppo, ha
ragione, dovrei rallentare un po'.
- Scusa... - Le dico dispiaciuto
andandole incontro: - So che dovevamo andare prima da TK e poi da Kari
insieme ma non mi sono sbrigato prima di ora. Ma almeno riesco a
salutare Kari, no? - Scuote la testa ignorando la mia presenza ed
occupandosi di abbellire il cofano, sembra ci tenga molto a questo
giorno, un po' come se si sposassero suo fratello o sua sorella.
È bello vederla così, sembra quasi che ci siamo
scambiati i ruoli. L'osservo, è molto bella oggi, sembra
quasi un altra... e penso che la cosa più incredibile
è ritrovarsi a pensare queste cose di colei che vedi ogni
giorno senza mai abituarti davvero.
Lo dico sempre, è una
vita lontano anni luce da quella che mi sarei aspettato anni fa,
però ora che ci sono e che ce l'ho non vorrei fosse diversa.
Sorrido e quando lo faccio lei si
rivolge finalmente a me venendomi davanti, sospira e fa cadere le
braccia mentre scruta il mio aspetto.
- Ti sei cambiato in fretta in
ospedale, vero? E questi capelli cosa sono? Potevi metterti un po' di
gel... -
- Già, hai ragione... -
Rispondo solamente non trovando altro da dire. So che se alle donne si
dice così loro si montano la testa e diventano bacchettone,
questo per lo meno è la teoria di Tai e di Davis, ma per me
è così... se Sora ha ragione ha ragione, ^'n mi
vergogno a dirlo.
È semplicemente la
verità.
Come lo è che comunque
sia la amo e l'adoro.
Con un secondo sospiro
accompagnato da un espressione rassegnata, mi sistema il vestito ed i
capelli lasciandomi infine una carezza sulla guancia:
- E' andato tutto bene? Non
è che per arrivare in tempo hai ammazzato qualcuno in
ospedale? - Questa non so se prenderla come una battuta o un'attenzione
affettuosa, ma qualunque cosa sia mi fa sorridere teneramente e posarle
un bacio sulle labbra, lo faccio senza imbarazzo e nel farlo mi sento
subito meglio.
- Sei bellissima! - Sussurro
carezzandole la pancia che fra qualche mese sarà gonfia in
modo emozionante. - Anzi, siete! - Dico quindi riferendomi al bambino
che da poco sta nel suo grembo. Spero sia una femminuccia e che abbia i
capelli color rame come i suoi!
- Grazie. Anche tu non sei male! -
Sto godendomi queste rare
effusioni amorose in fase rilassata ma quando le sto per dare un altro
bacio sulle labbra una voce familiare ci interrompe:
- Papà! Mamma! Guardate
cosa è successo! - Già qua uno si preoccupa,
considerando che è Joji e che ci viene incontro correndo,
comincio subito ad allarmarmi.
Andrei in caos completo se non
fosse che Sora mi precede prendendo subito in mano la situazione, come
fa sempre. Chissà cosa ha combinato quel piccolo
pestifero... non sarà grave, se c'è lei nulla
è grave, no?
Basta saper affrontare la vita con
semplicità e sempre con semplicità prendere
ciò che ci arriva. Decisamente.
Sarà una giornata
meravigliosa.
/Sora/
Lascio mio marito per prepararmi
al peggio che sicuramente mio figlio mi sta per presentare e quando mi
arriva davanti con orrore noto che il vestito da paggetto che gli ho
confezionato io, presenta uno strappo proprio sulla giacca.
- Joji! - Lo sgrido subito
afferrandolo per le braccia ed accucciandomi per guardare meglio il
danno: - Ma come hai fatto? - Chiedo mentre indico a Joe di prendere la
mia borsa con dentro il previdente necessario per cucire. Conosco mio
figlio... sapevo che sarebbe successo... io da piccola ne facevo di
peggiori!
Lui si intrufola in un
interessante e complicato sentiero di spiegazioni che ha l'obiettivo di
farmi capire che non è colpa sua, ma poi smetto di
ascoltarlo e mi concentro sullo strappo. Fortuna che faccio il lavoro
che faccio o l'avrei mandato sull'altare così com'era.
- Ti avevo detto di stare calmo! -
- Ma è stato lo zio
Tai! - Chissà come mai, questa volta, finisco per credergli
ciecamente!
- Si, immagino... tu stagli
lontano! -
- L'ho fatto, è che mi
ha trovato! - Ha una parlantina che è invidiabile, forse
supera perfino quella di Tai, il che è tutto dire... scuoto
la testa immaginandomi la scena. È sempre il solito...
Spero solo che sia mio figlio che
quel pazzo là dentro non combinino qualcosa di peggio, oggi
è un giorno importante per Kari e TK. Se lo fanno li
ammazzo. Anzi, visto che ci sono è meglio fargliela anche a
quello scapestrato, la ramanzina!
Finisco con Joji e dando le ultime
raccomandazioni al piccolo mi dirigo a passo di carica in casa
chiamando a gran voce Tai.
Lui prontamente mi risponde
spuntando davanti ai miei occhi... con le lacrime grosse grosse che gli
escono:
- Sora! Sono disperato! Non trovo
il riso coi coriandoli per gli invitati, sono stato su fino alle 4 di
notte con Kari e Matt a prepararli ed ora sono spariti... e poi... e
poi il bouquet... me ne ero occupato io ma non ricordo dove l'ho
messo... non ricordo proprio... dov'è il bouquet? -
Mi prende per le spalle e si
inginocchia con disperazione plateale ma sincera... chissà
se si rende conto che non è il più indicato per
certe cose importanti?
Dice sempre ‘faccio io
questo’ e ‘faccio io quello’, ma poi si
scontra coi suoi limiti di cervello menomato e fa questi disastri!
- Non cambierai mai! - Dico
sospirando e tirandolo su. Ogni voglia di sgridarlo svanisce e proprio
come ai vecchi tempi eccomi qua a cercare di rimediare ai suoi errori.
- Saranno da qualche parte... non
è che li ha presi Matt? -
- No, li abbiamo fatti qua. -
- Allora cerchiamoli, saranno da
qualche parte. Facciamoci aiutare anche da Joe, Izzy e Mimi. E mi
raccomando... bocca cucita con Kari, non si deve agitare più
del necessario! -
Lui mi guarda con una luce
speranzosa negli occhi, proprio come se fossi la sua ancora di
salvezza. Già, torno a pensarlo... quando
crescerà il mondo finirà di sicuro!
E così pensando mi
guardo intorno cercando di ragionare, ottenendo invece solo il
risultato di perdermi con la mente in un altro tipo di riflessione
spontanea: Kari che si intravede dalla camera colpita dalla luce
è splendida, Mimi che è alle prese col rinfresco
fornito da lei stessa sembra molto tranquilla e sicura che tutto
andrà bene, Izzy che con il piccolo Jessy in braccio corre
come un matto cercando di rimediare ai danni del suo amico Tai fa
proprio divertire e alleggerisce involontariamente la situazione, Tai
che al contrario fa innervosire ma sono certa che se la
caverà, Joe che controlla Joji e Miho per impedire loro di
combinarne altre è affidabile come sempre mentre mi immagino
Matt e TK che parlando da fratelli e si fanno il resoconto della
giornata vedendo se da parte loro è tutto a posto...
è bello saperli così uniti anche a distanza di
anni.
Sapere che non ci siamo mai
separati veramente.
È bello veramente ed io
mi sento un po' una mamma nei loro confronti od una sorella maggiore.
Sono certa che anche queste cose non cambieranno mai ma in fondo
è meglio così.
È perfetto,
è così... pieno d'amore!
Sono felice.
/Mimi/
La parte salata è
perfetta ma quella dolce non è certo da meno... eh si, devo
ammetterlo, sono un ottima cuoca!
Sono fortunati ad avere un'amica
che fa questo lavoro, almeno su questo possono contare che
sarà perfetto!
Anche da TK ho già
sistemato tutto ed ora non mi resta che riposarmi e controllare che
qualche canaglia non si pappi tutto prima degli altri.
Mi siedo sistemandomi il vestito
ed i capelli acconciati ma non faccio in tempo a posare il mio
delizioso sederino sulla sedia che la voce iper agitata di Tai mi
arriva... non dopo i pianti di quello che sono certa è mio
figlio e i brontolii di mio marito.
Ma che brava, riesco a
distinguerli tutti anche senza guardarli!
Sospiro aspettando che arrivino da
me e aprendo le braccia mi preparo. In due secondi mi viene affidato
Jessy, le lamentele su Tai di Izzy e quelle su sé stesso di
Tai. Non chiedetemi come ci riesco ma capisco alla perfezione tutto
quel che dicono, sono allenata con Miho e Joji e tutte le volte che ho
fatto loro da baby sitter... così con un sorriso mi alzo e
mettendo in bocca ad entrambi delle tartine a forma di digimon, poi gli
dico:
- Arrangiatevi! - Allegramente,
come se avessi fatto loro le congratulazioni... e con mio figlio
aggrappato al mio seno mi allontano in una camera che spero mi dia
discrezione.
Li lascio là a gridare
come degli isterici e personalmente non posso fare a meno di sentirmi
contenta di sentire Izzy così fuori di sé per una
volta.
Se la caveranno benissimo, non ho
dubbi... piuttosto io devo dare da mangiare al piccolino o mi
esploderanno le mammelle.
- Papà è
impazzito, lo sai piccolino mio? - Comincio a parlare dolcemente con
Jessy e all'udire la mia voce così bassa e familiare,
spalanca gli occhi smettendo di piangere. È ovvio che se lo
si sbatte urlandogli nell'orecchio piange, è piccolo!
- Vedrai che subito smettono di
fare i pagliacci. Arriverà zio Matt e risolverà
tutto. Scommetti che sarà così? -
Continuo a parlargli scoprendomi
un seno, quando realizza che finalmente il suo pranzo è
lì davanti a lui spalanca la bocca come se non mangiasse da
secoli e con una voracità che mi fa sorridere si aggrappa al
mio capezzolo succhiandolo e bevendo il latte.
È dolcissimo.
Lui ma non solo... anche quelle
urla folli là fuori.
Sono tutti molto dolci e sono
felice di aver vissuto quest'avventura allucinante che ci ha riuniti
maggiormente. Penso che sia così, no? Tutto serve, da ogni
cosa ci si trova diversi ma in fondo sempre gli stessi. Più
uniti, più cresciuti, più sicuri... non
rinuncerei a tutti i pericoli che abbiamo corso in passato, da ognuno
io ho preso qualcosa diventando quella che sono ora, che allatta il
proprio figlio e che sente questa incontaminata gioia dentro.
Sarà una giornata
bellissima, questa come lo sono state tante e tante lo saranno.
Pura manifestazione di
unità.
Trasmetteremo questi sentimenti ai
nostri figli e loro a loro volta ai loro amici, vivranno le loro
avventure ed ognuno avrà delle proprie idee, dei propri
doni... purezza, coraggio, amicizia, amore, luce, speranza,
intelligenza, semplicità... ce ne sono così tanti
ed io non riesco ad augurarne uno in particolare al mio piccolo ma se
devo dirne uno, spero solo che abbia cuore di non rifiutare la gioia
che la vita gli riserverà, ne sono certa.
Gioie e dolori, ma tutte
importanti crescite volte a pulire gli animi di chi le vive.
Sono sicura che sarà
così.
- Ti aspetta una vita piena di
emozioni, piccolo mio... mi raccomando... abbi il coraggio di viverle
tutte con semplicità ed intelligenza, accompagnato
dall'amicizia e dall'amore, protetto dalla luce e dalla speranza,
donando purezza in cambio di tutto quello che riceverai. La vita va
solo vissuta, non c'è altro da fare. Ed io ci
sarò sempre per te. -
Sempre.
/Izzy/
La testa mi sta per scoppiare.
Giuro che se non lo uccido ora non
lo faccio più!
Come cavolo può perdere
tutti quei chili di riso e coriandoli ed un bouquet di nozze?
So dove può arrivare la
sua sconsideratezza ma pensavo avesse dei limiti... mi rendo conto che
non è così!
- Tai, non è possibile
perdere così quelle cose! Magari tua mamma le ha messe da
qualche parte... cerca di ricordare! -
Gli dico esasperato, lui allarga
le braccia gesticolando come un pazzo:
- No, lei aveva altro da fare e me
ne sono occupato proprio io! -
- Ma non può andare
né senza bouquet né senza riso! Non è
che hai scordato qualcos'altro, per caso? - Dico accusatorio mentre
prendo un altra tartina, devo ammettere che sono buonissime.
- No, mi ero appuntato, dovevo
fare solo questo! -
- E non ti sei appuntato anche
dove li hai messi? -
- No, ma ero con Matt e quindi
forse lui si ricorda! -
Altro sospiro spazientito, mi
premo le dita sulle tempie cercando di riprendermi la mia proverbiale
calma, lui intanto si ingozza di cibo mentre altri invitati lo guardano
un po' male. Che imbarazzo!
- Va bene, intanto cerchiamo
ancora. Lui sta arrivando, no? -
- Si. Dai, ce la faremo! - Grida
convinto con la bocca piena e sparendo all'interno di un altra stanza.
Mi faccio cadere le braccia lungo i fianchi sconfortato...
perché è così?
Passa da momenti in cui
è allucinato ad altri in cui è convinto di
farcela e basta!
È assurdo!
- Forza! - Mi dico da solo non
trovando altra scelta. Mi gratto la nuca... dove potrebbe metterli la
sua testolina bacata?
Io ragiono da Izzy ma forse
è qua il problema, è lui che li ha nascosti per
non farli trovare a sua sorella, cosa di per sé idiota.
Bisogna ragionare come farebbe lui alle 4 di notte... non è
facile visto quanto siamo diversi e forse Matt ci riuscirebbe meglio ma
posso farcela, dai.
Corrugo le sopracciglia e mentre
passo ai raggi X l'ambiente circostante isolandomi dalla confusione,
è proprio mentre una gocciolina di sudore mi cola lungo la
spina dorsale indicandomi il caldo che fa oggi che mi rendo conto che
non sarebbero resistiti i fiori così tanto ed in perfetta
forma. Quindi per metterli in un posto fresco e tenerli conservati, uno
normale li metterebbe in un certo luogo logico mentre Tai...
bè, lui li metterebbe in congelatore!
Così illuminandomi
corro svelto in cucina e aprendo l'anta del freezer non riesco a
trattenere un grido di gioia non da me.
Ecco qua dove l'aveva messo il
bouquet!
Lo prendo con soddisfazione e
sollievo fra le mani, è molto freddo e piccoli cristalli si
sono formati sui petali conservandoli e creando tutto sommato un
bell'effetto.
È l'unico che riesce a
farmi passare dei quarti d'ora da panico, lo lascerò
dannarsi ancora un po' prima di dirgli che almeno una parte del bottino
l'ho trovata.
Appoggio il trofeo in soggiorno e
riprendendo il mio contegno sistemandomi il vestito e asciugandomi il
sudore. Ora torno in me e che Tai si impicchi!
Finisco questo pensiero che arriva
Matt bello più che mai ed ancora in perfetta forma; lui sta
bene, certo... finora è stato con TK, mica con Tai!
Gli lancio uno sguardo che ha
dell'inquietante, a giudicare dal brivido che lo percorre quando lo
vede, poi gli vado incontro e gli spiego la situazione. È
piacevole vedere come si pregusta l'ora più disastrosa della
sua vita, almeno ora ci impazzirà lui dietro e non io.
- Quell'idiota! - Borbotta
cercando di mantenere il suo contegno, io sorrido dandogli una pacca
sulla schiena, passandogli il simbolico testimone e gli faccio i miei
auguri andando a cercare mia moglie.
- E' tutto tuo caro! -
è l'ultima cosa che dico prima di sparire altrove alla
ricerca del mio, di trofeo. Anzi. I miei.
Finalmente posso stare tranquillo,
la calma si rimpossessa di me e mentre do uno sguardo a tutti gli
invitati che fanno gli auguri a Kari e mangiano dal rinfresco di Mimi
con gioia, un moto di contentezza mi invade.
Agitazione o meno è la
giornata ideale per vivere le situazioni che mai si dimenticheranno...
E devo ammetterlo, oggi che sono
stato lontano dal lavoro e dai computer per tutto il giorno mi sento
meglio. Stranamente.
Devo imparare ad ascoltare meglio
mia moglie quando dice che ci sono un sacco di cose migliori al di
fuori di quel mondo elettronico, come lo definisce lei.
Quando apro la porta di una stanza
per vedere se c'è e la trovo che allatta il piccolo Jessy,
un moto di tenerezza mi avvolge.
Sono uguali, hanno lo stesso alone
intorno... non so come definirlo, però è una
sensazione meravigliosa.
Sono entrambi puri in maniera
identica.
Mi appoggio allo stipite senza
disturbarla e la contemplo, è ancora bellissima nonostante i
due figli e quello che ha patito per il secondo. È forte
anche se non sembra ma soprattutto non si è mai sporcata
dentro. Sono fortunato, profondamente.
So bene qual è il mio
dono più grande... non è il mio cervello
né la mia cultura o tutte le cose che so fare.
Il dono più grande che
ho è la mia famiglia e la sapienza che deriva dal fatto che
so benissimo che loro ci saranno sempre per me e che io ci
sarò per loro.
Non conosco vittoria
più grande.
Grazie di esserci e di essere mia.
/Matt/
- Tai, sei irrecuperabile! - Dico
subito appena lo becco placcandolo al volo. L'afferro per il braccio
portandolo in un angolo per evitare certe scenate in pubblico, tuttavia
lui sembra non aver problemi a farne visto che mi si aggrappa subito al
collo disperato e felice che io sia qua.
Cosa sono tutti questi sbalzi
d'umore? Nemmeno fosse incinta!
Con aria schifata l'allontano per
non farmi sporcare e con fermezza e decisione riprendo il controllo...
se non ci fossi sarebbe veramente perso!
- Smettila! Izzy ha trovato il
bouquet, era nel congelatore. Non ti ricordi che l'avevi messo
lì? -
A queste parole si illumina
continuando a piangere come un bambino:
- Oh, Matt... come sono fortunato
ad averti con me... come farei senza? Dimmi che sai anche
dov'è il riso... ti prego o mi sparo! Giuro che non
farò più promesse! Non mi prenderò
più incarichi anche se mia sorella si sposa! -
E' sempre idiota uguale a quando
aveva 11 anni!
Con un espressione a cui non
dovrei aggiungere nulla, gli sistemo i vestiti e comincio ad
allacciargli la cravatta parlando con la mia perenne calma che tende al
freddo:
- E' proprio tua sorella che si
sposa, sai? E le auguro di farlo una volta sola visto che lo fa con mio
fratello! - A questo mi guarda come se mi vedesse per la prima volta
dimenticandosi di tutte le magagne, mi prende per i fianchi e mi
allontana quel tanto per vedermi meglio e smettendo di frignare dice
stupito ed ammirato:
- Matt... ma quanto sei figo? -
Questo mi fa avere una rata di tosse ma non arrossisco.
- Lo so. Tu in compenso sei un
cesso ambulante. Pensi di andare così in chiesa? Manca
poco... -
- Non dirmelo... pensiamo ad altro
piuttosto... ti rendi conto che saremo con-cognati da oggi? - Mi fermo
un attimo dall'allacciargli la cravatta e alzando un sopracciglio
trattengo a fatica una risata divertita:
- Non si dice mica
così! -
- E come si dice? -
- Non si dice e basta... -
- Ma si dice pur con-suoceri! -
- Si, ma non con-cognati!
– Mentre battibecchiamo come nostro solito finisco di
sistemargli il vestito così riprendendogli il braccio lo
trascino in bagno con lo scopo di occuparmi un po’ dei suoi
capelli, finalmente qua abbiamo un po’ di intimità
maggiore e rilassandomi ascolto la sua domanda successiva mentre
stranamente docile si lascia fare fissandomi incantato:
- Ma allora cosa siamo?
– E questa è la domanda più stupide di
tutte. Forse ha bevuto di già… e si che gli avevo
detto di non farlo!
- Siamo fidanzati! Questo non ti
basta? – A me si… e avanza pure!
Con ancora le mie mani nei suoi
capelli arruffati che cerco di domare con gel e acqua, lui mi afferra i
polsi e avvicinandosi al mio viso con occhi sbrilluccicosi dice melenso:
- Oh Matt… Ti amo, te
l’ho mai detto? Sei la luce dei miei occhi… non
lasciarmi mai o muoio! – Allontano istintivamente la testa da
lui alzando un sopracciglio, qualcosa non va. Non è ubriaco
e normalmente non è così assurdo. Questa
dev’essere agitazione pura… nemmeno si sposasse
lui!
- Tai… - Inizio
riprendendo il mio lavoro con fermezza: - Ma sei teso per Kari?
– Non l’avessi mai detto!
- Siiiiii! – Grida
quindi improvviso abbarbicandosi a me di nuovo con le lacrime che di
nuovo gli escono, è la disperazione fatta cretino ed io
impietrito rimango con le mani fra i suoi capelli e con un espressione
shockata a chiedermi cosa diavolo mi sarà venuto in mente di
dirglielo.
Accidenti anche a me!
- Tai? – Lo chiamo
sperando che funga da incantesimo. Dunque, non mi molla…
vediamo, cosa potrei fare?
Un calcio ben assestato dovrebbe
funzionare ma poi rischio di metterlo fuori gioco e non va bene. Ed io
che ero venuto solo per assicurarmi che le fedi fossero a posto!
Sospiro e chiudo gli occhi
richiamando il mio sangue freddo. Se c’è uno che
riesce a capire e gestire questo uragano sono io, devo ricordarmelo!
- Tai, ascolta… non
è un dramma se Kari si sposa. Ne avete già
parlato, no? –
- Si ma è
così… così…
definitivo… non sarà più la mia
sorellina ma la moglie di quello là! – A questo un
moto di stizza mi invade e rinunciando a separarlo da me mi sposto con
lui che sembra un koala, mi lavo la mani e rispondo:
- Si da il caso che quello
là è mio fratello ed è a posto!
–
- Si ma non è la stessa
cosa! – Secondo me non sa cosa dire e dice solo
sciocchezze… è semplicemente emozionato e felice
per loro due e si vergogna a dirlo, così spara cazzate una
dietro l’altra!
- E perché? –
Chiedo asciugandomi.
- Perché…
perché Kari è Kari… e TK e TK!
–
- Ma dai?! Davvero? Ed io che
pensavo che TK avesse anche lui il seno e la voce da donna! –
- Oh, come sei crudele! Non
prendermi in giro! – Ribatte alzando di nuovo la voce senza
ancora mollarmi. Sospiro spazientito e gli appoggio le mani sulla
schiena accarezzandolo nella speranza di calmarlo e separarlo da
me… sarebbe imbarazzante sì presentarmi
là fuori con lui così!
- Ascolta, Tai… lei
rimarrà sempre tua sorella ed è bello essere
felici per lei al punto da andare in tilt. Va bene e se lo dimostri non
succede nulla. Puoi andare da lei e dirle che sei felice e che ti viene
da piangere per la gioia incredibile che provi per lei. Non serve
nascondersi dietro ad altro. –
Quando gli dico questo con voce
più bassa e dolce lui smette di frignare e sta a lungo in
silenzio, non si separa ma sembra riflettere ed anzi nasconde meglio il
viso nella mia spalla. È unico, non si smentisce mai.
Sorrido teneramente e aspetto che
si riprenda senza separarlo da me, avvolgendolo al meglio e cullandolo
ancora un po’ come fosse veramente un bimbo bisognoso di cure
e di affetto. Mi sembra strano fare così con lui ma so che
ogni tanto ha delle maschere e che vuole fare il duro. So che invece
non lo è sempre e che bisogna fargli capire che nessuno lo
prenderà in giro se dimostrerà quello che prova.
Rimango così mentre mi
scaldo io stesso, è piacevole anche se stiamo per fare tardi
e tutti ci cercheranno, anche se non è il momento ed abbiamo
altre cose da fare… anche se… però io
lo amo e non riesco proprio a mandarlo via in momenti così
vulnerabili.
Sapevo che avrebbe avuto bisogno
di me.
Lo sapevo.
- Matt… - Sussurra dopo
un po’ che rimane stretto a me.
- Si? – Dico quindi
comprensivo senza mettergli fretta.
- Ti amo. Non so cosa farei senza
di te. –
Lo dice con semplicità
e dopo averlo fatto ed avermi fatto sorridere spontaneamente si separa
da me quel tanto che basta per baciarmi sulle labbra e dirmi in modo
completo che quel che ci lega veramente non è solo una fase
od una farsa. Che quel ci lega è semplicemente
indissolubile. E quindi vale la pena dirglielo anche io, quando ci
separiamo un po’ affannati ed emozionati anche solo per un
semplice bacio.
- Anche io. – Non sono
molto bravo nelle espressioni dei miei sentimenti ed ora riesco a farne
così solo con Tai, è grazie a lui se mi sono
sciolto tanto. Gli devo molto ma so bene che lui direbbe la stessa cosa.
È uno scambio equo, non
potrei mai rinunciare a lui.
Mai.
Lui mi da il coraggio per mostrare
quel che provo ed io gli faccio capire ciò che prova.
Un tempo lo facevamo da amici, ora
da amanti, ma qualunque definizione abbiamo basta che questo non si
dissolva mai.
So che non succederà.
/Tai/
Con un peso notevole in meno
dentro di me esco dal bagno accompagnato da lui, mi sento meglio e
penso che non serva andare da Kari a dirgli nulla, gliel’ho
già detto e lei lo sa.
Voglio lasciarla in pace fino a
quando arriverà sull’altare e godermi io stesso il
suo momento, un momento speciale in cui rivivrò tutto, un
momento… ehi, aspetta… ma io il riso non
l’ho mica trovato!
- Matt! – Sbotto quindi
come una molla verso di lui: - Ma il riso dov’è?
– è colpa sua, mi ha distratto ed ora ho
dimenticato il riso… cavolo, si sono già tutti
diretti in chiesa, ormai… oddio, che faccio?
- Tai, l’avevi
già messo in auto pronto da dare agli invitati fuori dalla
chiesa… - Quando me lo dice, un masso gigantesco come questa
casa mi piomba in testa piegandomi come un imbecille sotto il peso
della mia stupidità!
Lo ammetto, sono proprio da
ricovero!
- Cavolo… è
vero… ed io che ho rovinato la festa anche a Izzy e Sora coi
miei tormenti! –
A questo lui sospira scuotendo il
capo, sa che non cambierò mai e gli leggo questo pensiero
chiaro chiaro.
Pazienza, ormai è
andata, non c’è altro da fare.
- Allora io vado, il cuscino con
le fedi lo prendo io per sicurezza a poi lo do ai piccoli al momenti
dello scambio. Ci incontriamo in chiesa, eh? – Mi dice
sfiorandomi la mano con la sua e accarezzandomi con uno sguardo deciso
e tranquillo. È pratico ma sa che andrà tutto
bene. Mi trasmette questa certezza quando normalmente sono io a darla
agli altri, quindi inebetito ricambio il suo sguardo con uno che dice
quanto sono perso per lui, poi faccio un cenno affermativo e lo lascio
andare.
Lo guardo andarsene mentre vengo
affiancato da Izzy, Mimi, Sora e Joe. Aspettiamo un attimo fuori dalla
casa guardando tutti gli altri che ci precedono in processione in
chiesa. È qui vicino e ci andremo a piedi.
Ci scambiamo anche noi uno sguardo
significativo ed io li ringrazio per esserci e per avermi dato tutti
una mano, chi più chi meno. So che senza di loro non ce
l’avrei mai fatta.
Sembra quasi una di quelle
avventure massacranti che facevamo a Digiworld… sembra
proprio di essere arrivato al capolinea e seguendo gli altri decido che
mi girerò sull’altare, al mio posto di testimone,
per guardarla entrare con mio padre preceduta dalla damigella e dal
paggetto.
Mi riserverò quel
momento per me costringendomi a non voltarmi ora.
Avrei un tuffo al cuore e non mi
tratterrei… sto cercando di non lasciarmi andare di nuovo
come ho fatto in bagno con Matt, voglio farcela, dare quel mio tipico
coraggio e forza che ho sempre dato a tutti.
Eppure mentre vedo la porta della
chiesa e imbocco l’entrata mi sembra così strano,
veramente.
Vedo TK all’altare
affiancato da Matt e molti altri visi noti come Davis, Ken, Cody e Joly
e quest’emozione diventa sempre più grande.
È strano
perché anche ora che guardo gli altri miei amici sedersi ai
propri posti mi sento come se fossero loro a darmi quello che
normalmente dono a loro.
Mi donano dei sorrisi sinceri e
tranquilli e forse sono io che tremo come una foglia. Forse sono io
quello che questa volta riceve da loro il mio coraggio e la mia forza.
Ma perché ci sono
momenti così emozionanti nella vita di ognuno?
Pensavo di averli superati, di
avercela fatta… ed invece no… sono qua a passarne
un altro.
Faccio un cenno più o
meno serio a TK e Matt mentre mi posiziono nel mio posto di testimone,
poi prendo un profondo respiro e mi decido.
Mi giro e l’impressione
che mi fa è proprio quella che immaginavo.
Indescrivibilmente potente e
devastante.
Vedo Kari in fondo alla Chiesa
ampia ed addobbata a festa che, accompagnata da nostro padre e
preceduta da Miho e Joji che sembrano due angioletti, viene avanti
insieme alla famosa marcia nuziale suonata con l’organo.
Cosa si può dire quando
tua sorella avanza incontro al nuovo uomo della sua vita che
l’aspetta a metà strada, colui che
prenderà il posto di suo padre e di suo fratello?
Cosa si può dire mentre
ricordi tutti i momenti passati insieme passando per il periodo di
Digiworld?
Cosa si può dire?
Si può solo vedere,
rassegnarsi e abbandonarsi a quelle scene, le immagini più
significative della tua vita, cose che sono state e mai torneranno ma
che ti hanno segnato e ti hanno fatto crescere.
Cose preziose che non si
scorderanno mai, il tesoro di ognuno.
Noi non ci conoscevamo quasi ma
abbiamo imparato a farlo, abbiamo stabilito un contatto incredibile fra
noi tanto da unirci con l’anima e salvare quel mondo
fantastico che solo dei bambini potevano accettare.
Abbiamo fatto tante cose insieme
ma è vero, alla fine quel che abbiamo realizzato
può avere solo un nome e non mi vergogno a dirlo.
Legame indissolubile.
Quello che lega noi otto in
particolare mai si spezzerà ed ora che a coppie fra di noi
ci siamo uniti ulteriormente senza vergogna e timore…
bè, ora ho la certezza più assoluta che questi
nostri sentimenti saranno per sempre la nostra vittoria.
Perché noi abbiamo
luce, speranza, semplicità, amore, purezza, saggezza,
amicizia e coraggio.
E questo non cambierà
mai.
Kari e TK arrivano insieme qua fra
me e Matt e Dio se sono belli insieme.
Bè, questa volta devo
ammetterlo… è proprio il momento perfetto, tanto
perfetto che finalmente piango davanti a tutti e di sincera emozione,
senza scuse idiote in mezzo, senza vergogna od orgoglio. Piango e basta
guardandola qua accanto a me così bella.
La mia piccola si sposa con
l’unico vero amore della sua vita, le auguro ogni
felicità.
FINE