EPILOGO:
FRAMMENTI
DI PERFEZIONE
‘A
volte sembra che si nasca nel luogo o corpo sbagliato, in
realtà
non è così. In realtà si nasce sempre
dove e
come si doveva nascere. Sono le scelte che si fanno a poter essere
sbagliate. Tutto sta nel saperle fare. Tutto sta nel capirsi e capire
a fondo chi ci circonda. Tutto sta nel collegare anima e
spirito.’
La
sala gremita di gente e i flash continui che illuminavano gli ospiti
giunti anche da lontano per l’evento, indicavano la
solennità
della serata. Ma maggiormente a far capire che l’annuncio che
avrebbe avuto luogo era molto atteso, era l’arrivo
eccezionale
dell’ormai viandante principe Andrew.
Erano alcuni mesi ormai
che aveva annunciato la sua partenza e rinuncia al titolo di
principe, tuttavia chi nasceva di sangue blu rimaneva tale fino alla
morte. Una volta partito per seguire la propria strada altrove, nel
mondo, accompagnato dall’amico Ilyr, molte voci sul suo conto
avevano provato a levarsi nel regno, tutte sistemate dal fratello, il
principe William. Nessuno aveva osato più malignare sul suo
conto e magicamente avevano iniziato a guardarlo come un eroe il cui
scopo era rivoluzionare il ruolo comune di principe. Ad Andrew in
realtà non importava nulla di ciò che pensavano
gli
altri, stava trovando la sua giusta strada ed era contento, per la
prima volta si sentiva bene con sé stesso ed il resto del
mondo, senza problema alcuno. Gli sembrava il paradiso!
Sembrava
una serata in grande stile, tutti vestiti da sera ed i giornalisti
pronti ad immortalare qualunque particolarità.
Su tutti
però il più calmo rimaneva sempre William, il
co-protagonista della serata. L’altro protagonista era
Charlotte.
Non si era fisicamente alzato, i capelli biondi e mossi
erano sempre domati sul capo e tenuti in parte sulla fronte, erano
leggermente più lunghi del solito e l’aria che
aveva era
sicuramente più adulta e matura come se anche la sua, di
decisione, fosse finalmente quella giusta. Quella più serena
per lui.
Vestito come sempre impeccabile e sguardo nobile, con la
testa ed la schiena eretta, il mento lievemente più basso
per
osservare maggiormente diretto la gente intorno a lui, studiarla e
penetrarla col suo sguardo sicuro, di chi guardava dal basso
all’alto. Penetrava tutti ma non lasciava che lo facessero
con
lui.
Al suo fianco v’era Charlotte più bella che mai,
ormai così femminile da essere irriconoscibile, sempre con
quei lineamenti un po’ lascivi e decisamente di natura
provocante.
I capelli alzati in un’elaborata acconciatura risaltavano il
bel
volto affusolato che ormai aveva assunto la stessa posa particolare
del compagno e quegli occhi grandi di quel colore così
particolare. Nel complesso una bellissima ragazza con o senza quel
vestito elegante e fine da principessa moderna.
Lei aveva
una sua serenità da tempo, non aveva dovuto cercarsela e
guadagnarsela ma si poteva dire che pur avendo già
rivoluzionato il suo ruolo, aveva trovato il proprio posto e la
felicità incontaminata che albergava nei suoi occhi nobili
come quelli di William, facevano un grande effetto.
Affiancati
erano una bella coppia pur non mostrassero effusioni
d’affetto.
Parlavano con Andrew ed Ilyr, infiltrato alla festa
travestito da persona per bene… una gran fatica, in effetti.
Con
lui c’erano anche l’amico di William, Drew, e
Kohia, il fratello
di Ilyr ormai guarito ed in piena forma. Parlavano tranquillamente
pur Ilyr si sentisse del tutto a disagio, per lui non era uno scherzo
subire quella tortura, lo faceva solo perché glielo aveva
chiesto Andrew. Gli aveva solo detto:
- William stesso mi ha detto
che è importante la nostra presenza… e se lui
dice così
è qualcosa da non perdersi assolutamente! -
Il rosso
principe i cui capelli ribelli erano lasciati più lunghi dei
suoi soliti radi, appariva molto più in forza e maturo di
quanto lo si aveva lasciato. I lineamenti si erano induriti
rendendosi più simili alla madre defunta molto bella,
ritratto
di William, piuttosto che al padre la cui bellezza era non
discutibile, ma proprio nulla. Una volta sviluppato aveva mostrato la
sua somiglianza parziale con la madre ed ora appariva come un ragazzo
adulto affascinante.
Adesso poteva chiederglielo diretto e
senza peli sulla lingua. L’aveva capito bene cosa stava per
accadere, ormai poteva finalmente dire di conoscere suo fratello ed
era contento di anticiparlo.
- Puoi dirmelo ora… vi fidanzate,
vero? -
William l’aveva squadrato coi suoi occhi azzurri senza
scomporsi, poi con un mezzo sorriso aveva detto solenne:
- Dovrai
aspettare come tutti… -
Andrew rise di gusto battendogli la
spalla:
- Ma non sei molto cambiato! Eddai, dillo, tanto lo so!
-
Notando l’avversità allo sbottonarsi, il rosso
cominciò
a tormentarlo a modo suo, facendo lo stupido, gesticolando ed
imbarazzando chiunque si trovasse nel raggio di qualche metro. Erano
i suoi nuovi modi, quelli di un ragazzo divertito e divertente che
faceva ridere e rilassare, una persona ricca di colori
nell’anima.
Dal di fuori era comica: si poteva vedere un fratello che faceva il
cosiddetto buffone ridendo mentre l’altro dritto, impettito
con un
espressione di chiaro sforzo per rimanere serio e silenzioso senza
dargliela vinta.
Come
fossero tornati ai vecchi tempi in cui per Andrew era impossibile
rimanere serio e tranquillo in situazioni solenni e si metteva in
testa di far fare qualche figuraccia a William che, di rimando,
faceva sforzi inumani per non rotolare dal ridere!
A mettere fine
alla scena, immortalata da qualche giornalista con gran senso
dell’umorismo, era arrivata Charlotte che poco femminile
aveva
spintonato prima uno poi l’altro, come se la colpa fosse dž
proprio ragazzo, poi schietta e fintamente seccata aveva detto al
principe più giovane:
- Ma sì che è così,
su! Cosa vuoi che sia, altrimenti? L’hanno capito tutti! -
L’altro
si era fermato dal ridere e rimanendoci male aveva detto deluso:
-
Si, ma potevi darmi qualche soddisfazione in più, tipo che
ero
il primo ad averlo scoperto! -
- Si certo, sei il solito tardo!
-
A questa battuta detta sempre dalla fanciulla poco dolce, erano
rimasti un attimo in sospensione per capire quanto seria fosse.
-
Ha ragione… ora che sappiamo che succede possiamo andarcene?
-
Era
intervenuto sbrigativo Ilyr provocando il broncio scherzoso di
Andrew… ad alleggerire arrivarono le risate di Drew e Kohia
che
avevano assistito divertendosi.
La serata aveva presto preso una
piega gioiosa ed allegra, circondati da molti che pendevano da ogni
loro gesto.
In seguito si trovarono poco prima del fatidico
annuncio, proprio William ed Andrew da soli a parlare più o
meno sensatamente.
- Allora ti sei deciso! -
Aveva detto il
rosso lanciando uno sguardo a Charlotte che salutava nuovi invitati
suoi conoscenti.
William si concesse un sorriso enigmatico, poi
rispose guardandolo diretto:
- Lo sapevi dal primo giorno! -
-
Già! Ma questo, posso dirlo, lo sapevo solo io! -
Così
il sorriso del biondo si accentuò rivelandone un altro
più
rilassato ed addirittura divertito, apertamente divertito.
Già,
pensò l’altro, William aveva fatto dei grandi
passi in
avanti… tentava di nasconderli ma li aveva fatti e a lui non
li
nascondeva.
- E tu che mi dici? Non mi aspettavo che arrivassi
prima dell’ultimo minuto come hai fatto, ma spero mi dirai le
tue
intenzioni da ora in poi… -
Aveva anche parlato molto, se ne
stupì l’interlocutore che ammiccò
alzando le
spalle:
- Mah… chi può dirlo… so solo che il
mio posto
è fuori di qua, in veste di vera persona normale e comune! -
-
Si lo vedo. -
Alzò un sopracciglio incuriosito, a volte
rimaneva comunque misterioso.
- Cosa? -
- Che stai meglio fuori
come persona normale… -
Sorriso sbieco:
- Tu invece stai bene
come persona suprema, vedo! -
William sospirò lasciandosi
di nuovo andare.
- Che posso dirti… sono nato nel posto giusto!
-
- Ti sei preso una bella gatta da pelare, sai? -
Rispose
improvvisamente serio Andrew il cui modo di parlare era conforme alla
sua nuova persona.
- Charlotte o il trono? -
- Tutti e due…
ma forse di più Charlotte… -
Disse per sdrammatizzare.
Avevano saputo dalla regina che avrebbe ceduto il trono di re solo a
William e non al figlio. In quanto Regina tutti si chiesero se
potesse farlo o meno ma sicuramente quell’uomo non era adatto
a
fare il re, William si.
Ora aveva scelto, sposandosi significava
che accettava quel ruolo.
- Si tratta di scelte. Solo di scelte.
-
- Già… pensavo si trattasse di nascita ma non
è
così. -
Iniziò pensieroso il rosso. William lo
guardò con attenzione completando la sua valutazione
finalmente positiva. Era diventato l’uomo che doveva, anzi,
diciamo
che aveva fatto il primo passo, aveva appena imboccato la giusta
strada.
Adottò poi la sua solita espressione enigmatica e
nobile, con quel tocco di superiorità, mistero e lontananza.
Era volato di nuovo in uno dei suoi posti solitari e il fratello si
allarmò per un istante, ma poi vedendolo
‘tornare’ di
nuovo da lui con un sorriso maturo e fraterno allo stesso tempo, si
rasserenò.
William concluse:
- A volte sembra che si
nasca nel luogo o corpo sbagliato, in realtà non
è
così. In realtà si nasce sempre dove e come si
doveva
nascere. Sono le scelte che si fanno a poter essere sbagliate. Tutto
sta nel saperle fare. Tutto sta nel capirsi e capire a fondo chi ci
circonda. Tutto sta nel collegare anima e spirito. -
Ed ecco uno
di quei momenti perfetti che potevano cristallizzarsi per essere
vissuti in eterno.
In realtà si trattò solo di un
frammento, l’ennesimo della loro vita.
Un frammento perfetto.
FINE