CAPITOLO
XV:
LA
MALIGNITA’!
Il
display del cellulare continua a lampeggiare la scritta:
‘chiamata
persa’
Non
sarebbe nulla di strano se non fosse che nel giro di mezz’ora
le sono arrivate già 10 chiamate anonime.
Mikako
fissa il cellulare altamente seccata. Anche se il suo essere seccata
viene dimostrato solo da una piccola ruchetta di contrarietà
sulla fronte. Il viso rimane angelico e gli occhi….beh,
forse gli occhi hanno un inclinazione di gelidità maggiore
del solito.
-
Ma hai risposto?-
Chiede
il genio di turno, Arashi.
Inizia
la commedia!
La
cugina ovvia risponde:
-
Guardami in faccia! Ho l’aria di una deficiente che non
rispende alle chiamate?-
-
no, hai l’aria di una deficiente e basta! Cosa rispondi a
fare se sono tutte anonime?-
Ribatte
la bionda convinta di essere comunque nella ragione.
Uno
sbuffo in risposta.
È
difficile che la rossa rimanga turbata da qualcosa. Tutto sommato
rimane controllata e rilassata. Comunque rimangono solo chiamate
anonime, nulla di che. Questo secondo il suo ragionamento. Al suo posto
Arashi avrebbe già fatto fuoco e fiamme!
-
Quindi hai risposto…-
Mormora
flebile Taro fra se e se ragionando su ciò in silenzio.
Probabilmente dall’altra parte stavano in silenzio.
Solo
a lui, Mikako risponde gentile.
-
Si…ma non dicono nulla. E nello sfondo
c’è silenzio assoluto.-
-
Quindi non chiamano da qua! -
Si
intromette uno dei cugini, la risposta arriva brusca, totalmente
trasformata rispetto a soli cinque secondi prima in cui parlava col suo
fidanzato.
Lasciando
ancora una volta sorpresi i presenti.
Il
pensiero rimane quello:
“se
lo merita lo scherzo! Tzè!”
Proprio
maligni.
-
Vabbè, direi che per cena possiamo andare a mangiare
qualcosa al fast food in fondo alla strada!-
Sentenzia
Arashi alzando le spalle. Non conoscendo nei dettagli il piano
è meglio non sbilanciarsi troppo e poi…
-
Si, che ho fame anche io!-
…e
poi più di qualcuno muore sinceramente di fame.
Leggasi
Akane!
Fratello
e sorella si dirigono senza attendere i pareri altrui. In testa a tutti
mantengono un passo sostenuto.
Se
qualcuno non era d’accordo si attaccava.
-
Va bene, tanto è ora di cena!-
Dice
Raphael guardando il cielo dove il sole è solamente basso
all’orizzonte, la luce più debole e alla bellezza
delle 19 non si vede nemmeno il tramonto.
-
è proprio estate!-
Mormora
infine sempre lui. Hitonri non spreca le sue parole per elementi della
natura, ma solo per Akane o per il basket. Mikael non ha nessun tipo di
sensibilità. A Genzo non importa molto ne dell’ora
ne del sole ancora presente in cielo nonostante l’ora. Nessun
romantico fra loro a parte Raphael che talvolta ne mostra un
po’ in alcuni casi.
Taro
e Mikako, i romanticoni per eccellenza, seguono il gruppo pensando a
ben altro, lei infastidita, nonostante non sia da lei e non lo mostri
molto, lui impensierito su come facciano ad avere il numero di Mikako e
su chi possa essere.
-
Tranquillo! Sicuramente è uno che si annoia che se ne sta
solo, chiuso in casa. Ha fatto un numero a caso ed ecco spiegato tutto!
Basta ignorarlo e la smette da solo!-
Genzo
si era attardato camminando a fianco dell’amico e compagno di
squadra. Non è che Taro sia un libro aperto, ma per uno che
lo conosce sin dalla tenera età, poche cose si possono
nascondere.
Il
moro accanto lo guarda un po’ sorpreso, non si aspettava che
Genzo lo tranquillizzasse, infine si limita a sorridere in segno di
ringraziamento e a prendere per mano Mikako ancora pressoché
impassibile.
Il
primo sms che le arriva dice esattamente così:
‘non
credere che non ti conosca. So tutto di te!’
-
Che scherzo stupido!-
Sentenzia
freddamente.
Un
lungo brivido percorre la schiena di Mikael e Raphael…ha
già capito?
La
fissano attentamente, gli occhi azzurri sono illeggibili, non
comunicano nulla.
Come
capire se ha capito?
-
di chi?-
Arriva
la domanda naturale di Arashi.
-
e che ne so?-
Un
sospiro di sollievo. Certo l’ingenuità della binda
è proverbiale, considerando che ha agito senza riflettere!
-
dice che ti conosce, lo conoscerai anche tu, no?-
-
mica è detto! Magri è uno che la pedina!-
-
si, ne sarà innamorato!-
-
strano modo per dimostrarlo!-
-
no, secondo me la detesta….ne avrà
così tanti che ha trattato male che ha solo
l’imbarazzo della scelta!-
-
bene, dobbiamo solo aspettare che si faccia vivo, se ha coraggio!-
-
certo con noi è al sicuro!-
Tutti
si sono messi a discutere sui perché e i per come, da grandi
attori, in realtà si stanno rotolando dal ridere!!!!
È
la faccia di bronzo di Mikael che finalmente si intromette direttamente
nello scherzo:
-
DAI, PROVA A CHIAMARLO, TI HA LASCIATO IL NUMERO CON L’SMS,
NO?-
Grida
contento e soddisfatto.
Hitonari,
che ricorda perfettamente che il piano è nelle mani del
rosso e del biondo, lo guarda cercando di capire se può
veramente fidarsi di lui oppure no!
Ma
subito si intromette Arashi.
-
SI, LO CHIAMO IO IL ROMPIPALLE! ORA VEDE, MA TU GUARDA! SCASSARE LE
PALLE COSì!-
Sono
ancora al fast food seduti nei tavolini a mangiare i loro hamburger.
Ora:
se di Mikael ci si può illudere che sappia quel che fa
poiché è il co-fautore della
‘lezione’, Arashi, che non sa un bel niente su
quanto hanno deciso, ma soprattutto è così tonta,
ottusa ed ingenua da non arrivarci a certe cose, si capisce che ci
è cascata in pieno!
Presa
da sacro furore non ha nemmeno bisogno di fingere, convinta prende il
cellulare all’amica e fa il numero misterioso.
Gli
risponde il silenzio.
Tuttavia
non ci sta nemmeno un attimo, subito si mette a sbraitare facendosi
notare immediatamente da tutta la gente presente nei dintorni:
-
EHI, BRUTTO IDIOTA, RISPONDI SUBITO!-
Silenzio.
-
PEZZO DI MERDA, VEDI DI FARTI SENTIRE! VIGLIACCO BAS****O!-
Sembra
che fumi di rabbia, il colorito del volto è rosso acceso e
una smorfia rivela la sua ira.
-
OK, VAFFACNULO ALLORA!-
Infine
chiude la comunicazione con un gesto secco che quasi sfascia il
cellulare.
Tutti
gli occhi della sala puntati addosso muoiono dalla curiosità
di sapere che diavolo sta succedendo!
Qualche
gocciolone sta sulle teste degli amici che sanno benissimo che non
l’ha fatto apposto ma le è venuto naturale.
-
allora?-
Dice
Mikako ridendo per la reazione di Arashi.
La
risposta è encomiabile:
-
e allora un corno! È stato zitto senza spiccicare parola!
Questa me la paga!-
Nel
giro di un minuto Raphael prende in mano la situazione e la gestione
dello scherzo.
Se
si affida ad altri rischia tutto di andare a quel paese!
Richiamando
quel numero sta in silenzio per far finta di capire la localizzazione
del ‘maniaco’.
Entro
breve richiude e dice lugubre:
-
è qua. Si sentono le voci di questo posto!-
Tutti
si guardano e Taro e Mikako estremamente seri hanno come un brivido
lungo la schiena. C’è chi si guarda intorno e chi
si trattiene dal ridere.
La
rossa a questo punto si alza e sbotta secca e fredda:
-
adesso basta, torno a casa! Mi ha proprio stufato!-
Uno
scambio di sguardi maligno fra tutti quanti. Che maledetti, viene
proprio da dirlo!
Taro
e Mikako si dirigono così verso la villa dei nonni.
Nell’attimo
in cui i due lasciano silenziosi il locale, il tavolo più
casinista e al momento silenzioso che c’è
lì dentro, improvvisamente diventa tutto un rumore di sedie
che si trascinano all’indietro e 6 fulmini scattano
letteralmente verso l’uscita sul retro.
O
meglio 5 scattano, la sesta viene portata via di peso poiché
non capendo la situazione voleva mangiare ancora!
Nel
frattempo, i due fidanzati non sono ancora arrivati.
Effettivamente
la banda dei maligni è giunta pienamente al loro obiettivo:
far innervosire la regina dei ghiacci.
La
ragazza ha mostrato in un unico breve momento che tutta la faccenda
delle chiamate anonime la infastidivano, per il resto è
sempre rimasta serafica.
Camminando
per la strada rimane seria a ripensare all’accaduto, sta
completamente sulle sue ragionando e ragionando ancora.
Taro
la fissa di sottecchi.
È
strano vederla così. Effettivamente Mikako rimane sempre
impassibile davanti a scenate di quel tipo. Il fatto che abbia voluto
andarsene improvvisamente dal fast food per evitare la probabile
presenza del ‘maniaco’ telefonico, è
significativa.
Ora
non mostra niente che non sia un normale comportamento freddo, ma lui
che ormai la conosce bene sa che in realtà un po’
scossa ci è rimasta.
Lui
ora è un po’ in pensiero ma non proprio
preoccupato. È raro che accada, anche lui è un
tipo molto controllato e perennemente tranquillo. Il suo sorrido non
tradisce una falsa calma. Tutt’altro. Taro è
proprio così, è nato ottimista e felice.
Pensando
che al mondo c’è sempre peggio, non rimane mani
turbato. Sono rari quei momenti.
La
prende per mano e stringendola a se con un dolce sorriso dice:
-
non c’è nulla di cui preoccuparsi, siamo
così tanti e i tuoi cugini e fratelli così pazzi
che nessuno oserebbe farti qualcosa!-
Lei
punta i suoi occhi azzurri e limpidi in quelli caldi di lui e
nell’ombra della notte, sotto un lampione che li illumina, si
scioglie sussurrando un:
-
lo so…-
Prima
di baciarlo in segno di ringraziamento. Per lei è sempre
prezioso.
Giungono
così in casa.
Mikako
con la copia delle sue chiavi apre trovando tutte le luci chiuse.
Le
suona strano ma si dice che i nonni probabilmente saranno
già a dormire.
-
anche se…-
Non
lo ammette ma lo pensa.
È
strano che a quell’ora siano già a letto,
solitamente vanno tardi poiché hanno una vita sociale attiva.
Alza
le spalle.
-
saranno da qualche loro amico!-
Liquidando
così la faccenda cerca l’interruttore, suo
malgrado si trova di fronte alla realtà:
La
luce è saltata!
Non
un anima viva.
Ovviamente
Arashi e gli altri sono ancora ad ingozzarsi insensibilmente di
hamburger!
-
lascia, in cucina ho visto delle candele l’altro
giorno…ci vado io…-
Mormora
Taro con la sua serenità sconcertante.
A
tentoni trova il corridoio che lo conduce alla seconda porta, quella
della cucina.
Vi
entra ed è proprio lì che due mani fredde e dure
braccia forti lo afferrano da dietro tappandogli la bocca e
immobilizzandolo.
Solo
il rumore della porta della cucina che si richiude e il silenzio
assoluto a testimoniare che Taro non c’è
più.
Mikako
attende qualche secondo poi muove dei passi incerti.
-
Taro?-
La
sua voce non tradisce ancora nessuna emozione.
Mantiene
il suo proverbiale autocontrollo.
Ammirevole,
senza dubbio.
Ma
ora basta coi giochi!
SBAM!
Dietro
di lei l’uscio viene richiuso con forza e violenza.
Mikako
salta inevitabilmente e un rivoletto di sudore scende dalla tempia.
Non
dice nulla e si impone di pensare razionalmente ad un folata di vento.
Ed
ecco che anche lei ha il piacere di sentire gelide mani chiudersi sulla
sua bocca e attorno alla sua vita.
Una
presa d’acciaio.
Il
sangue le si gela quando anche le braccia vengono facilmente
immobilizzate.
La
bocca la lasciano libera.
-
urla pure, non c’è nessuno…non immagini
perché?-
Beh,
insomma, non è che sia una domanda tanto acuta!
La
voce roca e bassa è irriconoscibile e col rumore che fa il
suo cuore battendo accelerato non capisce esattamente se è
familiare oppure No.
Lontanamente
qualcosa di già sentito, lo imputa al fatto che come il
maniaco telefonico stesso ha detto, la conosceva.
Ma
se deve tener conto di tutti quelli che tratta male o ignora, allora
dovrebbe farsi una lista lunga pagine e pagine di rotoli!
Si
ferma dal pensiero che stava facendo.
Significa
che lo crede lo stesso tipo delle chiamate!
Normalmente
è la cosa più ovvia da pensare e già
leggermente nervosa com’era prima per la faccenda, ora i
sensi cominciano a farle qualche scherzo.
Cerca
di concentrarsi sulla presenza che sente.
Non
è solo.
Un
altro basso e pesante respiro davanti a lei, oltre che quello sul collo.
Eppure
il profumo è familiare.
-
buonasera…-
È
la voce dell’altro complice. Si avvicina tanto da sfiorarle
il corpo.
L’adrenalina
sale e il sangue nelle vene va sempre più veloce come i suoi
stessi pensieri che via via sono sempre meno connessi l’un
l’altro.
Vorrebbe
vedere, ma il buio glielo impedisce. Sapere chi sono questi due idioti.
E
farla finita.
-
Dov’è Taro?-
Mormora
col pensiero che in un baleno è volato a lui.
Se…
-
non preoccuparti di lui….io mi preoccuperei di
te…-
È
secco e pungente.
Una
voce tenebrosa.
Anche
la sua è familiare, tutto sommato.
E
questo non la rassicura, anzi.
-
Cosa diavolo volete?-
Chiede
alterata.
Forse
è un piacere vederla e sentirla in quello stato.
Nel
buio pesto si distinguono solo due occhi davanti a lei.
Occhi…dalla
luce strana…non normale, forse dovuto al fatto che il colore
è anomalo.
Rossi.
Distintamente
rossi.
Ma
forse sono castano, un castano particolare…non è
possibile che lo siano…si ripete mentalmente la ragazza il
cui respiro è sempre più corto.
-
il dovuto…-
Serafico
non le fa capire molto se non che probabilmente è solo un
pazzo esaltato che va in giro a spaventare la gente.
Quello
davanti le prende i capelli e tirandole il viso di lato scopra il collo.
Una
lama fredda le si posa sopra, lieve e leggera, come una carezza.
Lei
si raggela del tutto e le gambe cominciano a cedere, se non fosse per
quello dietro che la regge con forza.
Forse
se lo chiede, tutti se lo chiederebbero in un momento simile.
Ma
perché?
Domanda
con una risposta che, come dice quella famosa canzone di Bob Dylan,
soffia nel vento.
Nel
vento dei ricordi o…di qualcos’altro?
Le
labbra di quello che minaccia si avvicinano all’orecchio di
lei e ancora un sussurro basso, roco, irriconoscibile, una voce lugubre
che le fa rizzare tutti i peli sul corpo, la pelle le si fa
classicamente d’oca.
-
dimmi…credi nella vita dopo la morte?-
Silenzio.
Sia
mentale che materiale.
Solo
i respiri. Due tranquilli e uno affannato.
E
la sua mente che comunque, poi, cerca di elaborare.
Significa
tutto e niente questa frase.
Ucciderla?
Spaventarla?
Minacciarla?
Che
tipo di vita intende quel pazzo?
Vita
intesa come aldilà oppure vita sovrannaturale terrena?
Che
vita?
Cosa?
-
se è uno scherzo non è di buon gusto!-
Mormora
con voce tremante.
Intanto
il sudore continua a scenderla, la fronte imperlata come anche il collo
e la scollatura.
-
Scherzo?-
Dice.
-
sarebbe veramente bello, no?-
Si
interrompe, sembra gustarsi ogni attimo e molecola terrorizzata.
-
ovvio, per te…perché noi non ci guadagneremmo
nulla a farti solo uno scherzo!-
E
questo forse riesce a toglierle ogni dubbio.
Maledetti.
Sono
solo dei maledetti vigliacchi che non hanno il coraggio di farsi vedere.
Se
dovessero veramente ucciderla si sarebbero fatti vedere.
Razionalità
che ogni tanto torna per rassicurarla.
Che
poi però ri - sparisce.
Non
supplica, non piange, non mormora.
Non
è da lei.
È
raggelata, impietrita, ma non mostra evidenti segni d’isteria.
Veramente
ammirabile, tutto sommato.
Unica
nel suo genere.
Sposta
il coltello carezzando il volto e il petto con la punta. Traccia
disegni immaginari che in un momento romantico
d’intimità magari potrebbero anche trasmettere
piacere. Certamente non in quel caso.
Poi
stacca il coltello dalla pelle di lei e avvicina il volto, le labbra
aperte, alla giugulare che batte.
-
fine della corsa, dolcezza. Ora scoprirai se dopo la morte
c’è vita!-
Detto
ciò sente chiaramente i suoi denti sul collo e un morso
inizialmente leggero.
Poi…poi?
Chi
lo sa?
Non
rimane ad aspettare per vedere cosa succede dopo…fra denti e
lama non capisce più nulla…l’urlo che
lancia è proverbiale. Fa spaventare tutti i presenti.
Peccato
che per finire, dopo quel grido da film dell’horror, Mikako,
la povera vittima, sviene fra le braccia dell’immobilizzatore!
Rimane
un lungo attimo di gelo in cui uno dei due ragazzi prende in braccio la
rossa priva di sensi. Si assicurano che dorma ed ecco che
l’altro ad alta voce, normale e per nulla dispiaciuto dice:
-
ragazzi, lo scherzo è finito….ed è
anche riuscito alla grande!-
L’interruttore
generale si accende e dalla cucina escono Arashi, Genzo, Acne e
Hitonari.
Taro
corre con uno sguardo talmente irriconoscibile da mettere i brividi.
Una
luce di ira nei suoi occhi.
Ma
non vera e propria poiché comunque è difficile
farlo arrabbiare veramente!
Si
precipita da Mikako e la prende con se adagiandola sul divano del
salone.
Mille
borbottii indistinti escono dalla sua bocca, forse maledizioni, anche
se effettivamente non ne è molto capace, in
realtà, il nostro bravo calciatore!
Gli
altri ridacchiano felici e contenti, da grandi sadici e bastardi.
Forse
forse non avrebbero dovuto esagerare a quel modo…ma la
soddisfazione per menti malate come quelle è autentica.
In
realtà, la vittima non sta molto priva di sensi.
Sono
due occhi iniettati di sangue, azzurro cupo, chef issano immediatamente
malamente Mikael dalle lenti contatto rosse e Raphael dalla
faccia d’angelo.
Un
ghigno e un aria indifferente in risposta.
Ovviamente
si beccano la scarpata in testa senza proferire parola.
Capisce
immediatamente la situazione.
Aveva
forse immaginato, all’inizio della giornata, che
nell’aria c’era uno scherzo in arrivo, ma poi
vedendoli sempre tutti perennemente presenti non avrebbe mai incolpato
loro….certo che comunque loro hanno mille e una risorsa!
-
Proprio dei grossi stronzi!-
Non
le dice spesso le parolacce, ma in certi casi meritano proprio di
uscire dalla bocca della candida regina dei ghiacci!
Nel
giro di un attimo comincia a snocciolare parolone da grande colto, col
tono più tagliente possibile e uno sguardo acido da far
schizzare chiunque.
-
è arrabbiata!-
Mormora
Arashi.
-
lo si capisce perché è acida, tagliente e
saccente!-
-
e vorrei vedere che non lo fosse!-
Sbotta
Taro totalmente dalla parte della fidanzata.
È
Raphael a prendere in mano la situazione prima che si arrivi al
pestaggio o alle risa isteriche di Mikael divertito.
Si
avvicina alla sorella e guardandola saccente anche lui dice:
-
le cose sono due: o la smetti di svegliarci così presto in
quei modi deliranti, o ti beccherai per tre mesi di fila scherzi di
questo tipo!-
Una
sfida di sguardi gelidi che fanno calare un aria artica.
Tutti
li guardano cercando di capire che cederà per primo.
Sembrano
entrambi fermi sulla propria posizione, intenzionati a non mollare la
presa per nulla al mondo.
Infine
però è Raphael a tendere la mano per suggellare
il patto e Mikako dopo un ultimo scrutare intenso di quel palmo aperto
con cinque dita lunghe affusolate, forse ha pura che siano avvelenate,
la prende stringendola.
-
e sia! Vi sveglierete quando volete! Ma non credete che io vi aspetti
per andare al mare!-
Secca
e controllata. Ma molto secca. Come uno spumante!
Gli
altri esultano, tranne ovviamente Taro che è semplicemente
sollevato su come si è risolta la faccenda.
-
vittoria!-
Sentenzia
Arashi in coro con Mikael. I due si abbracciano da amiconi dimenticando
le solite divergenze di esseri simili!
Akane
non capisce bene la situazione ed a Hitonari importa non essere
interrotti la mattina, ora che c’ha la sicurezza, anche lui,
in cuor suo, si sente meglio!
Genzo…beh,
per lui il discorso è semplicemente uno:
Se
Mikako non svegli in modi shockanti Arashi, poi la bionda non si sfoga
sul suo, di risveglio….per cui anche la sua
serenità mentale è garantita.
Mikako,
tuttavia, continua a lanciare sguardi terribilmente polari a destra e a
manca, così offesa si limita ad alzarsi e ad andarsene in
giardino sulle sdraie per fare un po’ la commedia
dell’arrabbiata.
Questa,
ne è certa suo malgrado, la ricorderà per tutta
la vita!
Saranno
stati maledettamente bastardi, ma è stata una cosa storica!
Dall’altra
parte del globo, in Gippone, Villa Derwent per la precisione, i
fratellini dei pazzi scatenati che ora sono in vacanza in Irlanda, si
battono il cinque dopo aver saputo l’esito dello scherzo a
cui loro hanno partecipato con le chiamate anonime e il messaggino!
Spassoso!