*Naturalmente non ho trovato il midi della canzone che avevo scelto, così metto quella del capitolo scorso... *

CAPITOLO III:

FARE L’AMORE

/One of these mornings – Moby ft. Patti Labelle/
Mi sembra come di essere febbricitante. Come se camminassi nello spazio.
Non so… siamo saliti su in camera sua ma non me ne sono davvero accorto, ero in un altro mondo mentre una volta tirati di nuovo su i boxer e i jeans che ho lasciato aperto, l’ho seguito fin su senza capire che stavo facendo.
Non mi teneva per mano, non mi tirava per il braccio né faceva qualche altro gesto per accompagnarmi su nelle scale, però è come se fossimo saliti continuando a baciarci.
Non so cosa gli sia successo mentre mi stava per violentare, ma è scattato qualcosa ed ha capito. Ha capito di cosa si trattava. Non so arrivare in lui ancora, mi ci sto appena affacciando. È complesso ed intricato, spesso mi pentirò di questo mio addentrarmi in lui però altre volte ne sarò incondizionatamente felice, lo so bene.
Spero che col tempo si faccia capire meglio.
Quando poi è risalito sul mio viso prendendomelo fra le mani e mi ha baciato è stato come se lo facesse per la prima volta ed ho seguito il mio istinto abbracciandolo. Non è da me, o meglio lo sarebbe con una donna dolce e fragile ma lui non è né donna né dolce e fragile. Del resto non mi sono nemmeno mai innamorato di un uomo. Anzi. Diciamo che non mi sono proprio mai innamorato.
È tutto nuovo e strano, mi lascio condurre senza che lui dica o faccia nulla. Lo seguo senza sapere che intenzioni ha o cosa pensi, gli vengo dietro fidandomi ciecamente. Come a lavoro. Non so mai cosa gli passi per la testa e perché mi dà certi ordini apparentemente assurdi, ma io li eseguo comunque con fede. So che sa cosa fa e che andrà bene perché è lui a guidarmi.
Così ora.
Non so cosa sia scattato ma è scattato ed ora non posso far altro che seguirlo e sperare che si scopra e conceda a me lentamente di più permettendomi di arrivargli vicino.
Entrati in camera ci avviciniamo al letto, a questo punto forse la ragione dovrebbe inserirsi, verrebbe automatico. Abbiamo interrotto il momento magico di prima? Il calore e l’erotismo non ci sono più?
Ma non ho nemmeno finito di chiedermelo che lui si gira verso di me e mi guarda.
Fa solo questo.
E basta.
Basta per farmi sciogliere completamente di nuovo, per farmi attraversare ancora da tutti i brividi del mondo e per rimandarmi in confusione col desiderio acceso a mille.
Che emozione è mai questa?
Non mi sono mai sentito così teso, ansioso ed emozionato prima di far sesso.
È questo il punto, no?
Non sarà più solo sesso.
Ammettendo i miei sentimenti, se anche per lui è lo stesso, faremo l’amore.
Sono pronto?
È il caso di buttarmi?
È una cosa così importante e lui è un uomo, il mio capo, l’uomo che ammiro più in assoluto, una sorta di mito per me, colui che mi ha salvato e mi ha insegnato tutto quel che so oggi.
Unirmi a lui anche con l’anima… è una prospettiva che prima di provocare tutto questo pandemonio non avevo mai contemplato. Ci siamo caro Anthony DiNozzo.
Ora non si torna più indietro.
Da adesso otterrai proprio quello che hai desiderato tanto. Sei pronto?
Se non lo sei è uguale perché adesso come adesso non c’è forza al mondo in grado di tenerlo lontano da te.
Lo sai mentre lui ti osserva con quei suoi occhi azzurri penetranti. Uno sguardo come quello non ti era mai stato dato, vero?
I peli del mio corpo si drizzano e col cuore che va sempre più veloce lascio il respiro al minimo, dimenticandomene completamente.
È strano e…
Ma lui mi si avvicina annullando la distanza fra noi, un solo passo e mi sfiora col suo corpo. Lui è ancora vestito mentre io non ho ancora molto addosso. Alza una mano e piegando l’indice mi prende il mento fra la punta della nocca e il pollice, quindi mi guida il viso verso il suo e…
ed ora sono completamente suo.
Dannazione, con un solo semplicissimo gesto accompagnato da uno sguardo ravvicinato mi ha preso di già.
Ero a questo punto, io?
Lo volevo ma non sapevo bene come e quanto. Pensavo di saperlo ma ora che ci siamo me ne accorgo che non era proprio come pensavo.
Questo è già così grande che mi fa paura.
Mi fa paura però mi piace e non riesco a scapparne anche se l’istinto è quello di farlo.
Sto qua completamente alla sua mercede e spero solo che mi prenda subito fino in fondo.
Del tutto.
Senza lasciarmi più nemmeno uno spiraglio per fuggire come ho sempre fatto con le donne.
Finalmente arrivano le sue labbra sulle mie e quando me le accarezza con le sue la testa comincia a girarmi. Da quanto non respiro più?
Non ha importanza.
Il cuore credo mi stia salendo fuori dalla gola.
È allucinante e splendido.
Come una droga che prendi per la prima volta.
Strano e contrastante ma fantastico ed inebriante.
E so che poi ne vorrò sempre di più fino ad esserne dipendente. Ma se lui deve essere la mia droga allora che lo sia.
Apriamo le bocche e le fondiamo attaccandoci il più possibile, così ci cerchiamo con le lingue e ci troviamo cominciando a giocare lentamente ed eroticamente fra di noi. Non ci separiamo nemmeno un secondo. Gli occhi chiusi e la sensazione concreta di lui contro di me.
Le sue mani poi scendono sui miei jeans ancora aperti e non fa molta fatica ad abbassarmeli. Lo fa piano come se volesse godersi qualcosa di altamente desiderato.
Aderisce coi palmi e le dita aperte sulla mia pelle, sui miei fianchi e poi giù sulle cosce, quando scivolano giù da soli alle mie caviglie me li tolgo distrattamente calpestandoli. Lui risale sempre senza staccarsi da me e lo fa accarezzando l’interno cosce, quindi si ferma sui boxer. Non si infila sotto, rimane ad accarezzarmi l’inguine da fuori ed io sono sempre più allucinato.
Non ha idea di cosa mi sta facendo solo con questi tocchi.
Reagisco non ancora sfogato dall’eccitazione che mi ha provocato qualche minuto fa, quindi il mio membro riprende in fretta lo stato di poco prima. Se non me lo libera esplodo e per distrarmi mi sforzo di occuparmi dei suoi vestiti che ancora lo separano da me.
Sono davvero di troppo e mentre ci baciamo fondendo le nostre bocche e le nostre lingue in battaglie sempre più sensuali che crescono pian piano d’intensità, infilo le mie mani sotto la sua maglia, aderisco con il suo addome e risalgo sui pettorali. L’accarezzo fremendo per andare subito oltre ma non voglio perdermi nemmeno un passaggio.
Dunque la maglia si alza così come io voglio e arrivato alle spalle gli faccio tirare su le braccia. Lui si stacca dalla mia bocca un istante e nel farlo socchiudiamo entrambi gli occhi. Ci guardiamo ubriachi con sguardi liquidi che vogliono molto di più di ciò che abbiamo ora.
Questo è solo l’antipasto. Non ci accontenteremo facilmente.
Quando la sua maglia finisce insieme ai miei jeans, ai nostri piedi, torna ad abbassare le braccia e rimette le mani alla mia vita. Questa volta le infila dentro all’indumento intimo che mi rimane addosso. Non si occupa di togliermelo ancora, preferisce torturarmi un altro po’ con un massaggio che sa di esperienza, mi fa soffocare un sospiro contro le sue labbra di nuovo sulle mie, così richiudo gli occhi e per non lasciarmi già troppo andare corro ai suoi pantaloni. Sto poco a toglierglieli, meno che per il resto.
Lui penso che non se ne accorga nemmeno, mi lascia fare così come faccio io.
Entrambi abbiamo molta esperienza nel sesso e non è nemmeno la prima volta che lo facciamo insieme, ma è come se lo fosse. Ci sentiamo alla prima volta forse perché così come lo stiamo facendo lo è davvero.
I sentimenti possono cambiare veramente tutto.
Finalmente sempre baciandomi con le mani al petto mi spinge deciso e languido sul letto, io mi siedo e quando lui mi raggiunge coprendomi col suo corpo, continuo stendendomi portandomelo sopra.
Il materasso ci accoglie morbido come molte altre volte mesi fa ha fatto, però lo sento nuovo.
Solo quando siamo stesi così si decide a sfilarmi i boxer così io faccio altrettanto dopo aver alzato il bacino e averlo aiutato nel compito.
Febbrilmente, così come ci eravamo diretti qua, ci troviamo completamente nudi l’uno sull’altro, stesi nel suo letto, eccitati e pieni di desiderio ma soprattutto emozionati e strani. Pieni di qualcosa che non avevamo mai avuto, è nuovo e bello. Cosa succede se ci uniamo del tutto in queste condizioni?
La mente viaggia per i fatti suoi e l’anima va su frequenze così disturbate che non capisco niente, solo che lo voglio come non l’ho mai voluto e che sono ricambiato.
Senza smettere di divorarci le bocche che ormai frenetiche gareggiano succhiandosi e possedendosi a vicenda, premiamo i bacini l’uno sull’altro e con le nostre virilità completamente a contatto ci strofiniamo. O meglio lui si muove avanti ed indietro torturandomi. Poi a tratti si alza e si riabbassa. Si dà e si ritira. Mi provoca, mi cucina come vuole ed io rimango sempre qua a mugulare di piacere e a chiedere di più contorcendomi sotto di lui.
Allora sentendomi sempre più eccitato scivola fuori dalla mia bocca e continuando a divorarmi mi bacia e mi carezza con le labbra il mento, risale la mascella, lecca con la punta della lingua il mio orecchio e poi mi mordicchia il lobo succhiandomelo esperto. I brividi di nuovo mi percorrono violentemente mentre la mia pelle diventa sempre più accaldata e pulso fino quasi a scoppiare.
Lo voglio.
La sua bocca scende sul collo e proprio sotto all’orecchio, dove la giugulare batte, mi succhia e mordicchia un po’ la pelle.
Le sue mani continuano a vagare sul mio corpo mentre io faccio altrettanto sulla sua schiena premendomelo addosso.
Conduce completamente lui il gioco e non mi aspettavo niente di diverso.
Però non ricordavo fosse così bravo.
Mentre la sua bocca e la sua lingua continuano ad assaggiarmi giocando anche coi miei capezzoli che si induriscono immediatamente, le nostre gambe si carezzano a vicenda, i piedi si intrecciano come facessero loro stessi l’amore senza staccarci troppo coi bacini se non quando fa finta di andarsene per poi tornare.
Lo sento sempre più eccitato ed al limite lui stesso. Non lo sto toccando, sono solo sotto il suo totale giogo, non mi muovo se non per impedirgli di andarsene ma è lui che conduce ogni cosa, lo lascio fare, ha carta bianca su di me ed io so quanto questo gli piaccia. A volte adora quando gli altri hanno iniziativa però il più delle volte preferisce avere lui le redini in mano e poter fare all’altro qualunque cosa.
Qualunque.
E se volesse potrebbe anche togliermi la vita, ora, che per come sono immerso totalmente nel piacere non me ne accorgerei nemmeno.
Se decidesse di diventare un killer potrebbe utilizzare questo modus operandi per soggiogare le sue vittime e far di loro tutto quel che vuole senza che nemmeno si lamentino.
Se ne andrebbero felici.
A questo pensiero un sorrisino ironico e malizioso increspa le mie labbra ma lui non lo nota, troppo preso dal mangiarmi con la sua bocca esperta che mi vuole e lo dimostra.
È quando arriva al mio membro e me lo lecca appena alzandomi le gambe, che stimola la mia apertura preparandomi a dovere anche con la bocca, così io tolgo le mani dal suo corpo forte e accaldato quanto il mio per aggrapparmi al lenzuolo sotto di noi. Premo la testa all’indietro lasciando la mia voce sospirare sempre più profondamente accompagnata dalla mia espressione abbandonata.
Forse avremmo dovuto parlare. È prima di completare questo momento perfetto che ci penso.
Forse avremmo dovuto.
Ma per quello ci sarà tempo anche dopo. Non c’è fretta.
Per niente.
Però ogni cosa ha il suo tempo ed il suo spazio.
Ora è tempo di fare l’amore.
È tempo di lasciarci andare.
Gibbs, non so che nome abbia questo sentimento ma so che c’è e che voglio condividerlo con te.
Solo con te.
Prendimi ora e portami via, lontano da qui. “

Completamente mio.
Alla mia mercede.
Non vuole altro che io lo prenda.
Non ne può più.
Mi vuole.
Lo vuole.
Io lo voglio.
Lo voglio come non pensavo di poter più volere qualcuno, non così.
E questo che stiamo facendo non ha nulla a che vedere col sesso.
Sento la sua emozione palpabile, pulsa attraverso il suo corpo, la sua pelle calda, il suo respiro corto, il suo cuore che accelera minacciando di uscirgli dal petto. Sento la sua emozione passarmi dentro e farmi rabbrividire.
Sento che è identica alla mia e che mi sembra di essere alla mia prima volta.
È così che ci si sente quando ci sono dei sentimenti di mezzo.
Mi era mancato ma la verità è che così non lo avevamo mai fatto.
Mai.
Ed ora non potrò più farne a meno.
Lui, il suo sapore, la sua voce che geme sotto il piacere che gli provoco, la sua morbidezza, il calore che emana. È inebriante. Mi impedisce di fermarmi, mi fa volere di più.
Ancora di più.
Lui del tutto.
Completamente.
Allora dopo che l’ho preparato proprio come molte volte, mesi fa, ho fatto, mi accingo ad entrare con una consapevolezza in più.
Ora proverà piacere.
Solo un grande e totalizzante piacere che lo manderà in delirio.
E lo sa.
Ma non solo questo.
Ora non entrerò solo io con il mio corpo. Entro io con i miei sentimenti.
Gli occhi mi bruciano, il respiro è sempre più corto, provo cose che nemmeno in azione provo più.
Semplicemente fantastico.
Allora risalgo e lo ricopro, cerco le sue mani e mi appoggio di proposito con le mie sulle sue, allora molla il lenzuolo che stringeva e intreccia le dita alle mie. Manifestazioni fisiche non da noi, forse, ma che ora vengono naturali. Non ci pensiamo. Le facciamo e basta.
Così come mi chino sul suo viso e gli bacio gli occhi chiusi prima di penetrarlo.
Scendo su una guancia e poi arrivo alle sue labbra. Così. Solo le labbra. Senza nient’altro.
E con gli occhi socchiusi per vedere ogni espressione del suo viso immerso totalmente nel piacere, entro in lui.
Scivolo piano godendomi io stesso tutte le sensazioni impagabili che ho solo potuto sognare la notte.
Resistere a tutto questo non è stato difficile tanto fisicamente quanto mentalmente ed interiormente.
È stato sconvolgente, prima, rendermi conto che non era più solo una questione di sesso.
Semplicemente c’è del sentimento e qualunque nome abbia non lo si può contrastare. Ci si può solo arrendere.
Sarà difficile e complicato viverlo, spesso vorremmo mandare tutto al diavolo ma la verità è che nessuno sa come andranno le cose.
Bene o male, però, solo una cosa è certa.
Varranno la pena di essere vissute.
Ne sono certo.
Allora trattenendo a stento un sospiro vedo che già comincia a piacergli e coi suoi primi gemiti di piacere io aumento il ritmo e le spinte senza riuscire più a trattenermi.
Mi dà alla testa.
Cosa mi fa?
Che potere ha?
Non so come faccia ma scioglie addirittura le dita dalle mie per cingermi le braccia intorno al collo, mi attira a sé e con la bocca aperta e gli occhi chiusi cerca la mia, io faccio altrettanto e limitandoci a sfiorarci non ci baciamo finché non andiamo entrambi più forte, tutto prende a girare e la ragione svanisce completamente mentre andiamo sempre di più l’uno dentro l’altro. Sempre di più.
Ancora e ancora.
Finché non ci troviamo a sussurrare i nostri nomi e a succhiarci a vicenda le labbra e le lingue. E attraverso questo le nostre anime.
Sospiriamo bocca contro bocca ed infine stringendo forte gli occhi in uno stato di sforzo e piacere totale, raggiungiamo insieme l’apice arrivando in un posto dove non eravamo mai stati. Un posto che mi sconvolge.
Siamo io e lui insieme.
Soli.
Ed è tutto perfetto.
Non ho paura e lui nemmeno.
È nuovo ma bello.
Andrà tutto bene anche se so che spesso non lo penseremo e spesso sarà tutto troppo e vorremmo impiccarci a vicenda.
Però ne varrà la pena.
E tremando dopo essere venuti insieme, dopo aver catturato ogni sensazione di beatitudine shockante, ricado sfinito sopra di lui che mi avvolge dolcemente e delicato con le sue braccia.
È una parte di lui che non avevo mai visto.
È bellissimo venir accolti così dopo un orgasmo simile.
È bello cullarsi fra le sue braccia e sentire dal suo petto il cuore che tenta di tornare normale dopo aver galoppato come un matto.
Sentire anche i suoi respiri affannati tornare pian piano regolari.
Il suo calore e la sua pelle sudata quanto la mia.
Sentire tutto di lui e non averne comunque mai abbastanza.
Ricomincerei se questo attimo non fosse così perfetto.
Non so poi quanto tempo passiamo così a cullarci a vicenda come mai avevamo fatto in vita nostra, permettendoci certe cose magari imbarazzanti ma che sono una sorta di linfa vitale.
Dopo questo interminabile attimo di silenzio sono io il primo a parlare. Lui se lo aspettava anche se di solito è lui quello che parla.
Ma in fondo ha buttato via la sua maschera per me, è stato sé stesso mostrandomi anche quel lato che si vergogna a mostrare in pubblico.
Voglio dirgli come minimo questo.
- Mi mancavi. Era questo. – Non lo ammetterei mai, normalmente, nemmeno sotto tortura.
Ma dopo aver fatto l’amore in questo modo c’è poco da nascondere…
Lui ne rimane un attimo spiazzato ma si riprende subito. Se lo aspettava, forse, una cosa simile.
Mi hai sentito, no, quando sono venuto dentro di te?
- Anche tu mi sei mancato e non sapevo come fare per fartelo capire. Scusa se ho esagerato con l’espediente della donna, ma alla fine ce l’ho fatta e l’hai capito. – L’istinto di dargli uno scappellotto, ora, ce l’ho. Poteva evitare di dirmi che l’ha fatto apposta.
Però fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Un mare in cui io, onestamente, ora sto benissimo qua come sono.
Penso che non mi muoverò per molto ancora.
Così mi limito solo ad ammonirlo a voce fintamente severo e stizzito:
- La prossima volta che lo fai però ti ammazzo. – Questo non è un modo di dire, lo sai. Infatti inghiotti a vuoto e sposti gli occhi su di me. Non li alzo su di te però è come se ci guardassimo.
Tu e la tua aria sfacciata.
Non cambierai mai, no?
Lo spero per te!
- Anch’io ti voglio bene! –
Questa volta però sorrido sapendo che anche se non mi vedi sai che lo sto facendo. Non so che sorriso ho, so solo che mi esce e che è spontaneo.
Mi sento leggero.
Come non mi sono mai sentito.
Leggero.
Dovrei rispondere qualcosa tipo 'anche io' ma non è da me, non mi esce nulla quindi preferisco lasciare tutto così.
Lui lo sa.
O non avrebbe fatto tutto questo casino solo per del sesso.
La strada comincia da ora.
Sarà un bel casino!”

FINE


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