CAPITOLO
IV:
CONFIDENZIALMENTE
“E’
la favola più antica che esista… il brutto
anatroccolo bistrattato da tutti che diventa un cigno ed
improvvisamente viene amato e desiderato! Io lo trovo molto romantico,
no?”
/ Spirit in the sky - Norman
Greenbaum /
- 1
–
Il
numero di telefono sotto il nome di Michele era come una calamita che
Astrid non riusciva a fare a meno di guardare, mentre spiegava nei
dettagli la serata di sabato sera alla sua amica Ilenia.
La
donna sui trenta anni l’ascoltava con attenzione senza
perdersi nemmeno una parola di quanto descriveva la bionda.
- E
alla fine ti ha dato il suo numero di telefono? –
Chiese
credendo di non aver capito bene. Lo stupore nel suo sguardo e nella
sua voce erano molto marcati e l’altra arrossendo per come lo
stava ponendo lei, schiacciò il tasto rosso nel cellulare
per togliere l’elenco della rubrica da sotto i suoi occhi
verdi. Poi disse abbassando la voce:
- Si!
–
-
Bè, è stato molto diretto. Bene, non perde tempo
e nemmeno occasione. Mi piace già! –
Concluse
la mora dagli occhi blu dandole una pacca amichevole sul braccio
appoggiato sul tavolino in legno del locale in cui erano.
Astrid
abbozzò un mezzo sorriso mentre con il resto della mente
cercava di visualizzarsi Michele, il misterioso ragazzo non bello ma
comunque interessante e decisamente accattivante.
Accattivante
dal suo punto di vista. Aveva solo percepito che sarebbe valsa la pena
conoscerlo, ecco perché quando prima di andare via lui le
aveva chiesto il numero di telefono lei glielo aveva dato. Diretto,
coglieva tutto al volo, non perdeva tempo e soprattutto con le idee
chiare.
- Vedi
che hai fatto bene ad andare? – Continuò
entusiasta Ilenia mentre avrebbe dato qualunque cosa per vedere questo
ragazzo dai corti capelli neri e la cicatrice sulla testa.
Bevve
un lungo sorso, poi sembrò pensare un secondo a tutto il
discorso della ragazza e riprese un altro punto con un certo interesse,
facendo sospirare sconsolata la bionda: - E Davide invece ha mostrato
interesse per te! –
- Da
cosa lo deduci? –
-
L’hai detto te… e poi la salsa si preparava alla
fine, hai detto… te l’ha fatta aprire
all’inizio per tenerla aperta un ora e mezza! –
Astrid pensierosa non disse nulla ripercorrendo con la mente tutti i
momenti che lo riguardavano, facendo attenzione a tutte le volte in cui
l’aveva chiamata in causa anche senza motivo, cosa che non
aveva mai fatto prima di quel giorno. L’aveva anche sorpreso
a guardarla spesso, come se la studiasse. Aveva pensato che fosse
strano ma non ci aveva ragionato più di tanto fino a che
parlandone con Ilenia non aveva compreso.
- Dai
retta a me. Interessi anche a lui! – Concluse infatti la mora
con aria esperta sentendosi una sorta di Dottor Stranamore!
Poi la
giovane con un moto di stizza piegò le labbra in una breve
smorfia di disappunto aggiungendo ironicamente seccata:
-
È banale, non trovi? Lei che all’inizio non viene
calcolata da nessuno poiché è il brutto
anatroccolo, poi quando comincia a diventare un cigno la notano e si
trova diciamo corteggiata da ben due ragazzi! È una cosa
stupida… Dio si diverte a non darmi nulla per anni e anni e
poi a darmi troppo in pochissimo tempo. Come gestisco una cosa simile? -
-
E’ la favola più antica che esista… il
brutto anatroccolo bistrattato da tutti che diventa un cigno ed
improvvisamente viene amato e desiderato! Io lo trovo molto romantico,
no? – Questa fu la risposta sorridente e positiva
dell’amica che, era più forte di lei, non era
riuscita a non dare una visione romantica alla cosa. Le piacevano le
situazioni da telefilm americano, lei ci sguazzava sin
dall’adolescenza ed ora che finalmente anche Astrid ne aveva
uno tutto suo era contenta per lei. Incoscientemente.
Ma
l’interessata in questione non era decisamente della stessa
opinione, infatti bruscamente rispose:
- Ma
non farmi ridere… preferivo non essere calcolata se ora
dalla mia scelta può dipendere la felicità di
qualcuno, il che è idiota di per sé! -
- Sei
unica! –
Rispose
ridendo divertita per la visione che aveva Astrid dell’amore
e dei sentimenti. Non si smentiva mai, tornava fuori spesso quel suo
lato pratico e burbero… era un amore anche in quei momenti,
dal suo punto di vista contorto e sempre positivo.
Astrid,
dal canto suo, semplicemente aveva fatto un salto nel futuro
immaginandosi in mezzo ad entrambi ed ai loro corteggiamenti proseguiti
fino al punto da chiederle di scegliere.
Se
entrambi le avessero chiesto di frequentarsi cosa avrebbe risposto?
Davide
le era piaciuto in questa nuova versione, l’aveva catturata
molto e se l’era detto con onestà.
Ma
Michele l’aveva attirata in un modo inspiegabile ed
inaspettato. Sicuramente avrebbe voluto approfondire, era una cosa
istintiva… anche se fra i due il più bello
innegabilmente era proprio il primo.
Sospirò
appoggiando la testa sulla mano, sconsolata, e bevendo la sua birra
scura.
Se
scegliendo uno, l’altro ci sarebbe rimasto male era sciocco.
Per lei farsi condizionare anche in modo minimo da qualcuno, era
proprio da idioti. Bisognava saper essere indipendenti dagli esterni,
sia che si ricevessero ‘no’, sia che si ricevessero
‘si’.
Aveva
imparato questa filosofia di vita dopo tutte le porte in faccia
ricevute e le delusioni non trascurabili.
Ilenia,
tuttavia, preferì non dirglielo, ma quel che
pensò osservando lei ed il suo generoso decoltè
fu che il suo calvario era appena cominciato.
“Gestirne
due è una cosa, ma con quella visione che dai di te, cara
mia, ho idea che non saranno solo due! Eh si, ho fatto proprio un buon
lavoro!”
La
famosa Ilenia ideatrice del nuovo look della scorbutica Astrid.
Certo… il look era importante ma anche il modo di porsi e
quello glielo aveva modificato, ammorbidendola, proprio Stefano.
Altra
dolorosa pagina del suo passato.
- 2
–
-
Parlami di Astrid, la conosci meglio di me… - Ma forse la
frase più adatta sarebbe stata: ‘meglio di
chiunque altro’, poiché in effetti era proprio
così.
Davide
rivolto a Stefano non trovò il minimo problema nel fare
quella domanda. Per sapere di Astrid lui era l’unica a cui ci
si poteva rivolgere. Per sapere qualcosa di profondo e vero. Utile,
insomma.
L’aveva
incuriosito molto dopo tutto quel tempo… non solo era
cambiata fisicamente diventando più bella, bella a modo suo,
ma aveva percepito un ulteriore completamente nel carattere, nel lavoro
che aveva iniziato Stefano quando lui era partito per
l’Africa.
Prima
non aveva mai perso tempo a guardarla, tanto meno a studiarla. Era una
persona superficiale, prima di partire; poi però era
cambiato e quindi aveva visto tutte le vecchie conoscenze con altri
occhi, studiandole e vedendole completamente diverse. Maggiormente
interessato a tutti ma soprattutto più interessanti loro.
Non ne
era ancora consapevole ma Stefano glielo avrebbe fatto capire.
Non
erano gli altri ad essere cambiati ma lui… e quel
cambiamento avrebbe giocato un ruolo sostanziale nella storia.
Stefano
l’aveva guardato di traverso senza scomporsi ulteriormente,
solo uno sguardo sottile e attento volto a capire cosa gli passasse per
la testa e cosa ci fosse dietro a quella strana ed insolita domanda di
Davide.
Suo
malgrado dopo un primo attimo di silenzio si era adagiato nella sedia
sorseggiando la bibita ed aveva risposto diretto come, quando voleva,
sapeva essere. Cioè sempre.
Cambiava
solo il tono… o era ironico e acido dando l’idea
di uno scherzo, o era dannatamente serio. Questo era il secondo caso.
- Mi
stupisce questo tuo interesse per lei. La conosci da anni, spesso sei
stato più presente di me, come amico, eppure solo ora ti
interessi e mi chiedi informazioni. Non la conosci veramente nonostante
tutto? Cosa vorresti ti dicessi? - E in un attimo aveva colto il primo
punto. Cristallino e sincero come sempre.
Davide
si era stretto nelle spalle senza farsi toccare da quella prima frase,
in fondo con lui era sempre messo tutto in conto. Bevve un sorso della
sua birra e continuò con disinvoltura senza farsi intimidire
o altro dall’amico. Lo conosceva da troppo per fermarsi con
così poco!
-
Pensi che non lo sappia da solo che è strano tutto questo?
Sono il primo a non capirlo… ma visto che non so il
perché, forse tu puoi darmi qualche dritta… - In
fondo aveva sperato proprio nella sua sincerità e nel suo
essere così diretto. Sapeva che con lui parlava in quel modo
lasciando da parte l’acidità o l’ironia.
Erano più fratelli che amici.
Stefano
illuminò i propri occhi dal colore indefinito e la luce che
passò per un istante fu indecifrabile, suo malgrado
proseguì con un tono altrettanto enigmatico, lasciando il
dubbio sulla sua attendibilità. Del resto si parlava di
Astrid, non si poteva pretendere fosse più chiaro!
- Te
la do qualche dritta… penso che tu sia cambiato. Fra tutti
non siamo noi ad esserlo veramente ma tu e il tuo modo di vederci. Per
questo ti sembriamo diversi e ti interessi a persone che prima
consideravi non più di amici. – Ecco colto il
secondo punto, quello più essenziale. Davide ci rimase su
per un lungo istante mentre fissava senza timore i suoi occhi un po'
verdi, un po' nocciola. Invece l’azzurro limpido delle
proprie iridi risaltò molto in quel momento, poi si decise:
-
Può essere… vedo tutto in modo differente, non
solo le persone. È come se laggiù avessi trovato
qualcosa, ciò che cercavo. Ho capito che non serve andare in
capo al mondo per trovare il mio posto, il mio posto è
ovunque, anche qua. Ma io non volevo parlare di questo…
dimmi qualcosa di lei. Io penso che al di là di me sia
cambiata anche lei… non la vedi? – Avrebbe voluto
rispondergli con stizza ed un pizzico di gelosia che la vedeva eccome,
ma aveva preferito evitare o si sarebbe scoperto troppo. Certo, se
avrebbe saputo che comunque scoperto si sarebbe comunque, avrebbe
evitato di partenza quella conversazione confidenziale. Ma senza mutare
tono, rimanendo enigmatico, disse:
-
Posso dirti che in effetti lei è cambiata fisicamente,
è dimagrita, i capelli sono più lunghi, le hanno
definito e sistemato le sopracciglia, non veste da uomo ed in nero ma
anche con altri colori (beige, bianco e rosso…) ed
è più femminile; ma questi sono cambiamenti
minimi rispetto a te. Caratterialmente mi sembra proprio come
l’avevi lasciata… - Davide non era completamente
d’accordo e lo disse senza problemi ma con la sua solita
pacatezza.
- Tu
non te ne rendi conto perché è merito tuo il suo
cambiamento, ma il suo carattere è ancor più
diverso a quando l’ho lasciata… è
più aperta, spigliata in mezzo alla gente,
solare… con chi non conosce è sempre un
po’ chiusa e fa fatica a proporsi, ma rispetto a
com’era quando l’abbiamo conosciuta è
un’altra persona e rivedendola dopo molto, uno se ne rende
conto. Che poi io sappia che è merito tuo è
un’altra cosa! – Anche se pure lui sapeva essere
diretto, quando voleva. Con Stefano non poteva mai evitarlo.
Aveva
un modo di esserlo molto controllato e calmo, non si scomponeva mai e
parlava sempre con una certa flemma… quasi sussurrava.
- Ma
io non ho fatto nulla… - Replicò Stefano
pensandolo veramente.
- Non
hai fatto nulla di proposito, ma l’hai fatto. Tutti se ne
sono resi conto, dai… sei entrato a forza nella sua vita e
l’hai costretta a venire allo scoperto! Ora mostra la vera
Astrid anche a noi, prima non lo faceva… -
- E
sono stato io?! – Rispose incredulo il moro dai capelli
rasati corti e i lineamenti regolari.
Davide
non rispose, quindi lui proseguì con mezzo sorriso in grado
di dire tutto e niente:
-
Sarà… io non pensavo di fare nulla di
particolare, avevo capito che non era come mostrava, che reprimeva
molto per timidezza, così l’ho forzata
affinché tirasse via la maschera. Poi… tu sai che
sono successe altre cose al di là di questo ma scindono del
tutto dal tuo discorso. -
- So
cosa è successo, infatti ti chiedo, ora, di parlarmi di lei.
Cosa pensi di lei, come la vedi, come ci si deve rapportare nei suoi
confronti… - Non avrebbe mollato e Stefano proprio non
capiva il perché, o meglio lo capiva bene ma un
po’ di fastidio glielo dava. Perché non prima?
Perché per interessarsi a lei aveva dovuto fare un anno in
Africa e aspettare che il suo aspetto migliorasse così come
il suo carattere selvatico?
Non
era andato oltre prima, non aveva saputo vedere al di là e
‘perderci del tempo’. Solo lui l’aveva
fatto ed adesso era facile dire che era interessante!
Tuttavia
con un sospiro trattenne tutti quei pensieri e, nello sport che gli
veniva meglio, mascherò perfettamente il suo stato
d’animo.
-
Mah… Astrid è complessa ma semplice. Ha due
personalità. Quella che ha con chi si fida, noi, e che ha
con chi non si fida, gli estranei. Il difficile sta nel riuscire a
conquistare la sua fiducia. Se io ho fatto qualcosa, allora ho fatto
questo. Le ho fatto capire che nel mondo ci sono anche brave persone e
che poteva dare a qualcuna di queste la sua preziosa fiducia.
È complessa per queste sue due personalità e
perché non è facile ottenere la sua parte
positiva, ma è anche semplice perché basta capire
come funzionano entrambi questi suoi lati. La versione chiusa,
aggressiva e solitaria non la puoi avvicinare senza rimetterci. Devi
mettere a disposizione una parte da colpire che poi curerai in privato,
questo le permette di avvicinarti e quindi di conseguenza conoscerti e
capire che tipo sei. La versione aperta, simpatica, ironica e socievole
non ha problemi, l’avvicini come vuoi poiché hai
già la sua fiducia. – Per parlare di lei aveva
dovuto rifletterci molto e l’aveva fatto con un espressione
particolare. Davide non era stato in grado di decifrarla ma ne era
rimasto colpito e catturato. Quella luce di poco prima, quella di
quando se la visualizzava e pensava a lei… quella luce, era
sicuro, nessuno l’avrebbe mai avuta uguale pensando ad Astrid.
Dopo
un attimo di silenzio in cui le sue parole fecero un certo effetto, il
biondo riprese con quella sua voce bassa e sfumata:
-
Però tu sei uno di quelli che ha avvicinato la parte
velenosa. -
-
Si… non avevo scelta. -
-
Perché l’hai fatto? -
- Mi
incuriosiva vedere com’era dentro. – Eppure parlare
con lui era sempre una sorpresa continua. Non ci si smetteva mai di
stupirsi.
-
E’ questo che l’ha fatta innamorare di te, sai? -
Davide, dal canto suo, non sarebbe mai riuscito a non dirgli quel che
pensava veramente. Non a lui.
- Non
so, ma ormai è passato. – Chiuse con decisione
Stefano.
- Ed
ora cosa pensi di lei? – Questo però
l’obbligò a riaprirlo. Era suo amico, uno dei
pochi veramente degni di quel nome. Doveva ricordarselo e rispondergli
anche se gli bruciava, eccome. Anche se, nonostante tutto, la parte
più intima di sé stesso non l’aveva
ancora aperta a nessuno.
Nessuno.
-
…è una dinamite. Hai presente
com’è? Devi maneggiarla con una cura maniacale
altrimenti ti esplode in mano e ti uccide. Astrid è
così. Ora il suo carattere si è più
mitizzato, ma il lato aggressivo e chiuso rimane e quello è
il più delicato da gestire. Anche se ora con noi
è così potrebbe esplodere lo stesso. Per questo
è una persona che richiede molta, ma molta attenzione. Va
gestita con cura. Non è facile. Ma se arrivi al suo io
interiore hai vinto. Lì non può accadere
più nulla. –
Assorto
ed immerso nel mondo di Astrid. Di quello Stefano, così
serio solo perché si parlava di una persona che per lui
contava veramente, ci si poteva anche innamorare.
- Tu
sei arrivato, là, vero? – Come se la cosa
più idiota e da film da dire fosse anche l’unica
sensata e vera al tempo stesso.
Il
moro non rispose ma bevve la fine della sua bibita continuando a
guardare i suoi occhi azzurro mare che leggevano come sempre oltre le
apparenze. Quel nuovo Davide catturava molto, troppe cose che prima non
era mai riuscito a catturare. Cose che sapeva tenersi per
sé, volendo. Molto bene.
-
Perché non sei rimasto, allora? Ti piace. –
Un’affermazione, tutto sommato.
-
Perché lo dici? – Ma Stefano non si scompose, non
sarebbe stato da lui.
- Ne
parli come uno che è stato veramente innamorato di lei.
Sembrava parlassi di una perla preziosa. -
- Il
paragone va ugualmente bene se pensi a come si formano le perle!
– Cercò comunque di cambiare argomento, un
abitudine che non avrebbe mai perso. Davide se ne accorse e
ridacchiando lo disse:
- Sei
bravo a deviare e non parlare di te. -
- E tu
sei l’unico che non riesco mettere a posto come
voglio… - Occhio per occhio… sincerità
per sincerità. Solo fra di loro sapevano essere
così, anche se delle parti nascoste dentro loro stessi
rimanevano sempre.
Sempre.
Piccoli
misteri che non sarebbero stati svelati tanto facilmente.
Probabilmente.
-
Perché non sei stato con lei? – Chiese quindi
sempre diretto.
- Per
ognuno ce n’è una… lei non era la mia.
– Lo disse senza rifletterci molto, con sicurezza. Come se
avesse pensato e ripensato mille volte a quella risposta. Come se se lo
fosse chiesto altrettante volte lui stesso.
-
E’ fantastica ma non è e non può essere
la tua donna? – Anche perché Davide si sarebbe
messo da parte solo per lui.
Quella
frase gli rimase dentro.
- Si.
– Sicuro di quel che diceva. Molto sicuro. Un modo contorto.
- Non
ti chiedo altro, so che non ti scuci più. – Ormai
lo conosceva troppo bene, quindi allentò la piccola
tensione, per così chiamarla, sorridendo e continuando a
sorseggiare la birra.
Ma
Stefano decise di concludere lasciando la sua parte di conto sul
tavolo. Senza guardarlo.
-
Davide… un ultima cosa… -
- Si?
-
Penetrandolo
solo in quel momento. Fino a fargli male e farlo sentire a disagio.
- Sta
attento… trattala bene. – Un consiglio, una
minaccia, un suggerimento… o cosa?
Davide
comunque annuì chiedendosi se quel ‘stà
attento’ non fosse ‘sta attento perché
se la fai soffrire ti ammazzo’. In ogni caso non avrebbe
rischiato e avrebbe seguito il suo consiglio.
Guardò
ancora Stefano alzarsi e andarsene salutandolo con uno dei suoi sorrisi
impenetrabili pensando che, in fondo, faceva fatica a capirlo anche se
era suo amico da sempre.
Era
chiaro che aveva provato più dell’amicizia per
lei, ma si era messo da parte perché aveva sentito che non
erano due che potevano stare insieme. Era un ragazzo misterioso che non
parlava mai di sé veramente e non si faceva comprendere da
nessuno, era difficile considerarsi suo amico pur sapendo molto di lui.
Forse,
però, Stefano era così. Un mistero vivente.
Eppure
piaceva per questo. Agiva secondo una propria ragione e senza
accorgersene aiutava chi lo circondava, diventando lentamente una
grande persona.
Non
avrebbe mai fatto a meno di ammirarlo, pur non capendo molte cose di
lui e delle sue scelte.
Era
unico e non c’era altro da aggiungere.