NOTE: nel mio profilo di EFP
c’è anche una specie di indice, fra le mie note,
con l’elenco di tutte le fic su NCIS raggruppate per saghe in
ordine di tempo, così si capisce meglio! Ad ogni modo
l’avevo promessa a Yukino che me l’aveva chiesta un
sacco di tempo fa, ora che mi era venuta l’ispirazione
l’ho scritta. Trouble è dalla parte di Tony mentre
questa da quella di Gibbs ma parla degli stessi momenti,
all’incirca. Poverini loro… quante ne hanno
passate e quante ne passeranno! Vabbè… Allora vi
auguro buona lettura. Baci Akane
PS: sto cercando il midi di Moment of surrender, spero di trovarlo presto... intanto All i want is you!
DEDICHE: a tutti quelli che amano questa coppia ed
in particolare a Taila ma specie a Yukino che mi aveva espressamente
chiesto la fic dopo aver letto Colpa dei baffi.
RINGRAZIAMENTI: a tutti coloro che leggeranno e
commenteranno.
MEMORIA
DANNATA
/Moment
of surrender – U2/
Quando ho raggiunto Mike in Messico, là
nella sua spiaggetta personale, mi sembrava davvero una buona idea.
Ora sono qua da un po’ di tempo e di
giorno in giorno qualcosa continua a cambiare in me.
Appena arrivato ho tirato un respiro di sollievo,
l’ho guardato e non mi sono servite parole.
Lui mi ha capito al volo, come ha sempre fatto.
Così abbiamo cominciato a convivere.
O meglio io a farlo impazzire e lui a lamentarsi
visto che mi rifiutavo di vivere in una topaia simile senza cercare
come minimo di metterla a posto!
Bè, è tutto volato e il
sollievo iniziale, quella sensazione di pace e di non dover
più pensare alle cose che mi rendevano il fegato amaro e mi
facevano praticamente impazzire, è lentamente sbiadita.
Fino a che non ho cominciato a ricordare a sprazzi
con dei flash improvvisi altre cose della mia vita che avevo
dimenticato e che nella foga di un istante avevo lasciato indietro.
Non mi stupisce che ancora ora continuo ad avere
nuovi ricordi del mio passato, il colpo che ho preso questa volta
è stato duro da superare, specie considerando che pensavo ci
fossero con me ancora Shannon e Kelly.
Questa è stata la cosa peggiore eppure
ho una sensazione sgradevole addosso che si fa strada sempre
più, ultimamente.
Penso di aver recuperato tutti i miei ricordi ma so
che mi manca ancora qualcosa.
È terribile perché non mi
viene in mente di cosa si tratta ma so solo che è essenziale.
Anche quando me ne sono andato ho avuto questa
netta impressione.
Stavo lasciando qualcosa di importantissimo oltre
alla rabbia, alla delusione e all’amarezza per quel lavoro
che aveva preso tutto di me senza darmi nulla in cambio.
Penso però che è vero che sia
accaduto tutto troppo in fretta.
Non ho avuto tempo di riprendermi davvero
completamente, ma pensavo di poterlo fare con calma qua.
E così è stato ma forse non
avrei dovuto andarmene prima di recuperare quel pensiero importante.
Ora di minuto in minuto mi divoro e riempio le mie
giornate con questa ossessione mentre non so stare fermo.
Aggiusto casa, progetto una piscina, costruisco le
mie barche… ignoro Mike che si lamenta del casino che
faccio… bevo birra sotto il caldo sole messicano godendomi
il mare e queste ore infinite senza preoccupazioni e grattacapi.
Ma non so fermare la mia testa.
Questo no.
Non ce la faccio.
Sento che sono vicino per ricordare quella cosa che
non avrei mai dovuto lasciar andare e l’idea di non riuscirci
una volta per tutte mi manda in bestia tormentandomi.
Cosa devo fare per farmelo tornare alla mente?
Normalmente non me ne preoccuperei ma io lo so. Lo
so che è vitale.
Non riesco a scacciare in nessun modo questa
consapevolezza che cresce di volta in volta divorandomi come un cancro.
Non riesco nemmeno più a dormire,
è terribile convivere con una parte della tua memoria
mangiata da una dannatissima esplosione. È davvero
allucinante.
Non posso lasciar perdere e aspettare la divina
provvidenza!
Io non so come diavolo ci si possa ricordare di
ciò che si scorda, ma un modo ci deve essere ed io lo devo
trovare.
Certo Mike non mi sarà mai utile,
già lo so ed infatti nemmeno glielo chiedo.
Lo lascio dormire, tanto per cambiare,
così smetterà di brontolare che faccio casino.
Quindi entro in casa per prendermi una nuova
bottiglia di birra e dopo aver bevuto un sorso fresco, mi fermo
guardandomi intorno assorto e concentrato.
Ci deve essere qualcosa che può aiutarmi
a ricordare.
Adesso basta.
Continuo a passare uno ad uno gli oggetti che mi
circondano rendendomi conto che di mio non c’è poi
molto. Non mi sono portato dietro praticamente nulla.
Cosa diavolo dovrebbe esserci che può
aiutarmi a ricordare?
Emettendo un ringhio basso con la gola mi scolo di
colpo il resto della birra per poi andare alla riserva personale di
Mike e afferrarne una di tequila. Non si fa mai mancare nulla del
genere.
Estremamente irritato non ci penso su un attimo.
Non ho certo speranza di vivisezionarmi il
cervello, per scoprire che diavolo mi manca, e allora magari questo
potrà fare il miracolo che aspetto prima che io impazzisca
davvero!
Così non ci penso minimamente su oltre e
mi scolo il resto dei tre quarti d’alcolico che rimaneva.
Tutto in una volta, senza prendere fiato e
staccarmene un attimo.
Non voglio più pensarci.
Deve arrivare da solo.
Punto e basta.
Non ci dormo nemmeno più la notte, non
è possibile!
È così dopo essermi
ulteriormente distrutto fisicamente che lascio andare a terra quel che
stringevo e senza nemmeno sentire il rumore sordo che fa, mi lascio
cadere di proposito sul divano sgangherato che ho faticato a sistemare.
La testa comincia piacevolmente a girarmi ed
improvvisamente dimentico cosa cercavo di fare.
Semplicemente lascio che quel che ho bevuto faccia
il suo naturale effetto ed anche se non sono del tutto demolito la mia
volontà di partire per un'altra dimensione, per poter magari
fare un tuffo incontrollato nel passato, mi fa prendere finalmente
sonno.
Un sonno profondo e indisturbato da cui nessuno
potrebbe svegliarmi se non la mia stessa mente tornata
dall’aldilà.
È mentre il buio mi avvolge ed i rumori
circostanti scemano definitivamente, che un odore che non è
mai stato qua, mi coglie.
Non è un odore, anzi…
è un profumo ed è lontano anni luce dal Messico,
da questa topaia e da Mike.
Non è nostro, non è di questi
giorni e nemmeno di questi luoghi.
L’odore che sento in questo stato
condotto e voluto di incoscienza dove la mente senza più
controllo viaggia, è familiare e dopo un tempo indefinito mi
rendo conto di riuscire ad associarlo ad un viso.
Anthony.
Dannazione, c’è qualcosa che
lo riguarda.
È un profumo che mi piaceva da matti ma
che non ricordavo mi piacesse.
È il suo profumo.
E ciò che mi riporta questo è
un film a cui assisto dall’esterno.
Eccomi a casa mia.
Eccomi nelle scale del seminterrato.
Eccomi non da solo, no di certo, che bacio qualcuno.
Chi è?
Il profumo che sento è sempre
più forte, come se fosse qua.
Un bacio che diventa sempre più profondo
fino a che non si trasforma in altro.
Fino a che non facciamo sesso e proprio sugli
ultimi gradini dove eravamo appoggiati.
Io ricopro chi c’è con me e
non riesco a vedere bene.
Chi è?
Cosa diavolo è che avevo dimenticato,
allora?
La sensazione d’eccitazione pura che
provo vedendo queste scene mi fa capire chiaramente che è
reale, che è successo e non è un sogno inventato
dalla mia mente in astinenza da troppo.
Non lo è per nulla perché il
sapore nella bocca non è più di tequila ma
suo… chiunque sia… e mi fa impazzire anche questo.
Un desiderio che cresce e non finisce
più mentre vengo attraversato da brividi vedendomi divorare
chi sta con me.
Finchè non entro e non raggiungiamo
insieme il culmine.
È allora, mentre questa persona si
aggrappa alle mie spalle e si alza, che si mostra il suo viso e qua
probabilmente capisco cosa prova chi viene colpito da un fulmine o da
un infarto.
Il volto in estasi di Tony mentre fa
l’amore con me, mi colpisce come una cannonata in pieno viso
e non riesco più a respirare. Ogni funzione di me si blocca
e mi sento nettamente andare in tilt come non mi succedeva da anni.
Non connetto.
Non connetto più nulla se non noi due
che abbracciati l’uno nell’altro ci baciamo di
nuovo senza poterne più, sussurrandoci che ci amiamo e
venendo insieme.
Ed io che lo voglio.
Lo voglio davvero fare.
Voglio davvero essere di nuovo lì a
prenderlo, entrargli dentro e possederlo facendolo mio e solo mio.
Realizzandolo ne rimango sconvolto come appena ho
visto il suo viso e capisco.
Capisco che era davvero questo ciò che
avevo scordato e allora tutto torna come una serie di petardi che si
accendono l’un l’altro senza fine, creando un
casino micidiale.
La confusione mi invade e non posso far altro che
assistere a quando ci siamo messi insieme dopo aver litigato, a quando
prima avevamo fatto sesso su quasi ogni parte di casa mia e poi prima
ancora a quando l’avevo incontrato quando lavorava a
Baltimora e successivamente nel parco dietro casa mia, sotto la neve,
ad aspettare probabilmente me.
Ma infine io che me ne vado lasciandolo
così, senza un minimo di spiegazione, senza una sola parola
od uno sguardo. Nulla. Come fosse solo il mio semplice erede a cui
affidavo la mia squadra.
Ed è qua che spalanco gli occhi
iniettati di sangue, con la testa che esplode e ogni particella di me
che brucia gridando vendetta.
Ma la spossatezza fisica non è nulla a
confronto di come mi sento io ora.
Come.
Come diavolo ho potuto?
Come?
Dimenticare questo… dimenticare
che… che io e Tony stiamo insieme. Che ci amiamo.
Come?
Lasciarlo così senza dirgli niente, non
un gesto particolare, non una parola, non una spiegazione.
Solo via, dopo avergli affidato la squadra.
Solo via.
Allora ignorando i giramenti di testa e tutti i
dolori possibili, mi alzo di scatto e inciampando sulla bottiglia di
vetro a terra, mi fermo, la guardo con odio e la calcio violentemente
facendola finire contro il muro. Si rompe in pezzi e il rumore mi
sembra tanto quello che ho fatto io quando ho capito cosa la mia mente
non mi aveva restituito.
E forse è anche il suo quando me ne sono
andato lasciandolo così.
La rabbia mi invade ceca e allora inizio a prendere
a calci quello che mi trovo sul cammino buttando giù oggetti
dai mobili e spaccando ciò che trovo. Rovescio sedie ed in
un attimo qua dentro rispecchia il mio stato d’animo.
L’inferno.
Avrà creduto che lo lasciavo in quel
modo bastardo e crudele, dopo quello che aveva già passato
per l’esplosione e la mia amnesia.
Avrà creduto… avrà
creduto che lo odiavo, che non volevo più saperne di lui,
che doveva arrangiarsi da solo, che non lo amavo più e non
mi davo nemmeno pena per dirglielo.
Avrà creduto e passato…
Ed io cosa?
Io?
Io lo amo, LO AMO DANNAZIONE!
LO AMO ED INVECE L’HO LASCIATO SENZA
NEMMENO RENDERMENE CONTO! LO AMO E NON SONO PIU’ CON LUI, ME
NE SONO ANDATO IN MESSICO E LUI E’ LA’ CHE NON
CAPISCE CHE DIAVOLO ABBIA FATTO!
Io ora… io ora devo vivere senza di
lui… io ora sono qua così distante…
Io lo amo e l’ho lasciato!
IO LO AMO E L’HO LASCIATO!
È qua che inizio a colpire il muro oltre
che con il pugno anche con la fronte che non appoggia ma sbatte sempre
più violentemente.
È follia.
È follia… non è
possibile che io l’abbia fatto davvero senza saperlo e che
ora che è troppo tardi, dopo tutti questi mesi, me lo
ricordo.
Ora che è troppo tardi.
Ora che sono qua e nemmeno tutto il dolore del
mondo mi può aiutare a sopportare ciò che provo,
a superarlo, ad accettarlo.
Voglio solo tornare indietro ma purtroppo ho
imparato che in nessun caso è possibile.
Non si può ed ora che l’ho
ferito così e che l’ho lasciato, dopo tutto questo
tempo, cosa posso pretendere?
Cosa?
Nonostante il dolore fisico che mi infliggo, non
sento nulla se non questa voglia di urlare. Urlare e basta.
È inaudito.
Non si può sopravvivere a questo.
Non si può.
E nemmeno quando arriva Mike a strapparmi dal muro
che sto quasi demolendo con la mia testa ed i pugni, questa ira ceca e
dolorosa si placa.
Credo di essermi ferito la fronte e le mani ma non
sento davvero ancora nulla.
Solo questo senso di oppressione al petto, lo
stomaco che si contorce, la testa che esplode e gli occhi che bruciano.
Bruciano come poche volte mi è capitato,
lo ricordo.
Bruciano e nemmeno me ne rendo conto ma si bagnano
così come le mie guance e la barba che le ricopre.
Mike mi parla e mi tiene ancora fermo per impedire
che continui a farmi del male, ma non sento nulla, non ancora.
Voglio solo sparire.
Solo quello.
Ho fatto del male alla persona che amo ed ora non
solo mi odierà ma starà patendo le pene
dell’inferno, ed è solo colpa mia.
Ed io non sono con lui a sostenerlo e aiutarlo.
Io ora sarò la causa del suo odio e
tutto quello che è stato sarà finito.
Perché io al suo posto mi odierei e non
vorrei più saperne di me.
Io al suo posto nemmeno con le migliori spiegazioni
mi piegherei tornando sui miei passi.
Mai.
E lui mi somiglia paurosamente.
So che non mi perdonerà mai e non posso
pretendere lo faccia.
Ho dimenticato la cosa più importante ed
ormai è tardi per rimediare.
Lo è perché per me lo sarebbe.
Gli ho fatto troppo male.
Questa volta troppo.
Non posso pretendere il suo perdono, non lo merito.
Io non dovevo.
È tutta colpa mia, dannazione.
Tutta.
Oh come vorrei… come vorrei…
- PORCA PUTTANA! -
COME VORREI AVERLO QUA!
Ma lui è là ed io sono qua
dopo questa decisione di prendermi la mia pace lontano da quello che
mesi fa mi sembrava solo un inferno.
E lo era perché avevo dimenticato la
cosa più essenziale.
Ciò che trasformava
quell’inferno in paradiso.
E sono stato io a lasciarlo.
Senza nemmeno rendermene conto.
Io che ora vivrò senza di lui.
Dannazione… quanto ci metterò
ad andarmene da questo mondo?
Non ne posso più…
Che follia.
FINE