CAPITOLO VI:
UNICA
NATURALE CONCLUSIONE
/Izzi/
-
Vittoriaaaa!!! – Grida Tai saltando per tutto il salotto,
salendo quindi anche sul divano, sulle poltroncine, sulle sedie, sul
tavolo e sulle spalle di Matt e TK.
Il
solito esagerato…
-
Sono grande! Ho battuto Izzi, ma vi rendete conto? Izzi! Il mago del
computer e dei videogame! Sono unico, inimitabile, immenso! –
Alla faccia della modestia!
Le
risate generali accolgono la sua felicità mentre la voce
calda dal tono realista e saccente di Matt, si leva fra tutti
riportandolo bruscamente alla realtà:
-
Certo, come no… hai perso perché Mimi ha
distratto Izzi altrimenti non l’avresti mai e poi mai
battuto! Renditi conto della realtà e dei tuoi limiti,
testone! – Tai si ferma e lo guarda considerando la sua
frase, poi alza le spalle e risponde schietto:
-
Bè, una vittoria è pur sempre una vittoria!
Qualunque sia il motivo lui ha perso ed io l’ho battuto!
– Ecco fatto, lo sapevo!
Gli
altri ridono ancora più forte tenendosi la pancia mentre lui
riprende a fare acrobazie esagerate.
Vorrei
proprio che inciampasse prendendo uno spigolo in piena fronte!
Che
figuraccia che ho fatto… non per aver perso ma per essermi
fatto distrarre da Mimi… per essere caduto nella trappola
come un pesce lesso… del resto dovevo immaginarlo che
l’avrebbe aiutato, quei due sono quasi un tutt’uno
da quando lei si è ristabilita in Giappone!
Distolgo
lo sguardo da lui per posarlo fugace su di lei che seduta ancora
accanto a me ride di gusto con le lacrime agli occhi. È
davvero bella.
Oggi
sembra che splenda.
Sarà
che la festa di inaugurazione del suo nuovo appartamento determina un
passo importante per lei, ma è luminosa.
Vestita
così, poi… ha un abitino tutto corto e scollato,
non da sera ma comunque molto provocante… molto da
lei… la sua scollatura dimostra quanto il suo corpo sia
ormai cresciuto bene, anche troppo. Non è più una
bambina e nemmeno una ragazzina. Inghiotto… quel filo di
trucco le dona ed anche i capelli parzialmente raccolti.
E
guarda le sue gambe accavallate… sembrano così
lunghe e lisce… chissà se lo sono
veramente…
Le
battute non si sprecano e con l’anticamera del cervello li
sento andare anche sul pesante… bè, è
Tai principalmente che ci va, ma gli altri non sono innocenti!
Comunque
non li noto.
Mi
manda in caos la mano di Mimi che si posa innocentemente sulla mia
gamba. Quel punto mi pare vada a fuoco.
È
passato un bel po’ di tempo da quella volta in cui
l’ho consolata e le ho tenuto la mano, ora ha un appartamento
suo e lavora e sembra stia veramente bene, ma a me non è
passata nessuna cotta, anzi!
-
Scusami per il brutto scherzo ma Tai mi ha fatto pena così
ho pensato che per una volta avrei potuto provare ad aiutarlo! Comunque
non pensavo che ci sarei riuscita e che ti saresti
distratto… ricordo che nessuno ti distoglieva dal tuo
computer, da piccolo! – Eh già, ma allora non
avevo maturato certe parti del mio carattere. Ora la mia
priorità non è il mondo informatico ma
bensì una certa persona reale…
Mi
torna alla mente, come in un rewind improvviso, tutta la scena di prima
e mi pare di risentire la sua mano scivolarmi intorno al braccio e
tirarmi verso di sé per poi ricevere il suo bacio sulla
guancia. Sono rimasto rigido come una sogliola e rosso come un gambero.
Se
ci ripenso… per un momento è stato il buio
più totale, ho scollegato tutti i neuroni e ho dimenticato
perfino di chiamarmi Izzi. Mi sono svegliato con l’urlo di
Tai.
Al
pensiero torno rosso e tachicardico!
Che
momenti drammatici!
Vorrei
solo avere veramente qualche potere per far tornare indietro il
tempo… poi lo fermerei e caccerei tutti via per poter stare
solo con lei e quel suo bacio che seppur ingannevole è pur
sempre un bacio, come dice anche Tai sulla sua vittoria fasulla!
Dopo
un paio di minuti in cui la guardo e non favello ma balbetto un nulla
di fatto, i ragazzi smettono di ridacchiare e spintonarmi, quindi viene
proposto un brindisi.
Si
preparano i bicchieri e non so bene come ma è Tai che
agguanta lo spumante cominciando ad agitarlo prima di poter essere
fermato ed istruito.
-
Ok, riparatevi che sicuramente ne combina una delle sue! –
Avverte Matt sostenuto subito da Kari:
-
Si, sarà meglio nascondersi. Come minimo lo fa esplodere!
– Quindi si allontanano davvero mentre due mani mi bloccano
impedendomi di muovermi. Che succede?
Qualcuno
si è nascosto dietro di me… cercando di capire
chi è mentre il disastro vivente è alle prese col
tappo, sento la sua voce familiare mentre preme il viso sulla mia
schiena. Ed io trattengo il fiato.
-
Izzi, ti prego, coprimi! – Ma ride divertita ed io non ho il
cuore di lasciarla a sé stessa, infatti prima che prenda una
contromisura anche per me il botto arriva susseguito da un rumore
sospetto e… dalla sensazione di bagnato che mi schizza
addosso.
Ecco
fatto.
Il
mio buon cuore fesso ed innamorato ha fatto sì che a
prendere la fregatura fossi proprio io.
Grande,
Izzi!
Innamorato
ed idiota!
Proprio
così si fa!
Le
risate di nuovo mi assordano mentre mi rendo conto che sono
completamente bagnato di spumante… se non avesse agitato
quella bottiglia, forse le cose sarebbero diverse ma lui è
Tai, che si può pretendere?
Sono
zuppo!
Mimi
esce dal suo nascondiglio, che sarei io, e totalmente asciutta mi
osserva ridendo come gli altri.
-
Sei il mio eroe! – Dice scherzando, anche se non so fino a
che punto, quindi passandomi il dito sulla guancia, gesto che mi
immobilizza di nuovo, se lo mette in bocca.
-
Oh, è ottimo! – Commenta quindi allegramente. Io
preferisco non dire nulla lasciando che il resto della bevanda venga
versata nei bicchieri di tutti.
Dannazione,
possibile che ci rimetta sempre io in qualche modo?
Certo,
per lei posso anche sacrificarmi, ma penserà che sono un
buffone. Non è così, non sono Tai!
Mi
preoccupo un po’ mentre ci raggruppiamo tutti vicini con
facce soddisfatte e felici. È una bella serata ed un buon
momento, posso mettere da parte le supposizioni su ciò che
pensa lei di me.
Mi
si stringe accanto anche se sono strafondo, quindi alziamo i bicchieri
pieni e lasciandole uno sguardo di sottecchi la vedo splendere ancora
di più se possibile.
Quei
brutti giorni sono solo ricordi lontani e a questo mi sento sollevare
come non pensavo potesse accadermi.
È
bello.
È
davvero bello.
-
Dai Mimi, fa un discorso! – La esorta Tai, il festaiolo che
tenderà a comandare sempre e comunque. Non ci dà
fastidio, lo conosciamo ed in un certo senso saremmo persi senza di
lui. A Digiworld è stato così… solo
quando eravamo uniti e lui ci guidava col suo istinto, noi superavamo
tutto stando bene.
Ognuno
di noi ha avuto un ruolo che ha mantenuto anche qua, sulla Terra, ed
è bello perché rimaniamo uniti lo stesso dopo
tutto questo tempo.
La
vediamo alzare il suo bicchiere pieno di spumante dove le bollicine
salgono veloci. L’attenzione si sposta su di lei e sul suo
sorriso che non mostra incertezze, dubbi o maschere. È
limpido come lo ricordavamo.
Quindi
senza nemmeno il minimo timore o imbarazzo, parla liberamente.
È serena e felice.
-
Grazie a tutti per essermi rimasti vicini e non avermi mollata. Per
avermi sostenuta ed aiutata ad arrivare al punto in cui sono. Senza di
voi sarei stata persa. Ma un grazie speciale vorrei farlo a Izzi che da
quando quel giorno mi ha incontrata per caso all’aeroporto,
sono stata la sua rovina, probabilmente. Grazie per non avermi mai
voltato le spalle ed avere sempre così tanta pazienza con
me. – Dicendolo sposta lo sguardo su di me ed io faccio
altrettanto, siamo vicini ed in questo momento in cui ci assorbiamo
l’un l’altro sembra come se gli altri sparissero.
Ora
capisco perché nei romanzi quando due innamorati si guardano
così, vengono scritte certe sciocchezze…
perché succedono veramente.
Credo
che sia la prima volta che le provo così intensamente.
È
tutto vero.
Mi
ritrovo a sorridere ebete mentre la guardo in viso. Forse dovrei dire
qualcosa ma non mi esce nulla, così rimango in silenzio.
Alla fine interrompiamo il contatto visivo ma è ora che me
ne rendo conto.
Ho
veramente instaurato un rapporto speciale con lei e forse non me ne
sono nemmeno accorto, troppo occupato a sperarci per capire che lo
stavo vivendo anche in realtà.
Mi
sembra di essere già ubriaco ancora prima di bere,
però quando lo facciamo il liquido non mi aiuta affatto,
anzi… mi sembra di non aver bevuto nulla.
Sospiro.
O
sono così cotto che non noto la differenza
dell’alcool oppure non saprei proprio…
Bere
ed essere innamorato, per me, è esattamente la stessa cosa.
Ubriacandomi non potrei finire peggio di come mi sento.
Con
le classiche farfalle allo stomaco.
Dopo
il brindisi Mimi si rivolge a me puntando la mia camicia strafonda di
spumante appiccicoso che emana un certo odore.
-
E’ meglio che faccio qualcosa per quella povera camicia, non
puoi stare con quella roba addosso! E poi vorrai lavarti…
Tai ha lasciato proprio il segno, eh? –
-
Quando mai non lo fa? – Commenta ironico Matt.
-
Bene ragazzi, allora noi togliamo il disturbo, è tardi ed
abbiamo fatto abbastanza casino… non vorremmo che i vicini
venissero a lamentarsi! – Ecco, questa si chiama scusa
beùma e buona. Una scusa mal fatta e buttata troppo
sfacciatamente.
Tutti
si fermano a guardare Tai sorpresi che proprio lui insista per finire
una festa così presto… non è nemmeno
l’alba!
-
Ma no, rimanete quanto volete… a me fa piacere! –
Ribatte Mimi verso Tai che a sua volta guarda me facendomi capire al
volo il suo piano.
A
volte non so se averlo come complice è un bene o un male.
Ad
ogni modo è lui che mi è toccato ed è
inutile lamentarmi!
-
No, no… non se ne parla… è veramente
tardi e non vogliamo che ti fai una brutta fama nel tuo nuovo palazzo!
– Ma meno banale non può essere?
-
Bè, però… - Fortuna che lei
è ingenua e ci casca in pieno, infatti non insiste
più.
-
Si, è vero, per una volta ha ragione… - Lo
sostengono subito gli altri dopo aver capito cosa ha in mente.
-
Tu occupati pure della camicia di Izzi mentre lui si ripulisce, noi ce
ne andiamo portandoci dietro il nostro casino. –
-
Si, si… fate con comodo. –
-
Appunto. Grazie della serata bellissima Mimi… ci sentiamo,
allora! –
-
Si… grazie ragazzi… ci vediamo, eh? –
Alla
fine li lascia andare via e sembra che scappino come anguille. Si
affrettano all’uscita agitando le mani e sorridendo contenti.
Che razza di amici che ho… ora se ne staranno dietro alla
porta a cercare di capire cosa succede fra noi.
Non
erano d’accordo perché siamo venuti insieme, ma si
sono capiti subito!
Quando
ci troviamo effettivamente soli, le mille maledizioni che mi vengono in
mente per loro non mi bastano… e poi non credo alle
maledizioni, è inutile mandarle.
Sospiro…
ormai sono in barca, tanto vale rimanerci ed anzi darmi da fare per
remare.
Mi
giro verso di lei e vedo che fa altrettanto, quindi l’uno
davanti all’altro ci osserviamo con circostanza, un
po’ imbarazzati inizialmente.
Come
lo interpreto questo?
-
Bè… vuoi darmi la camicia? Non ho dei vestiti da
darti per il cambio ma te la lavo e asciugo subito… -
Ok,
forse è meglio iniziare con le maledizioni!
/Mimi/
Lo
vedo arrossire violentemente mentre comincia docile e diligente a
slacciarsi la camicia davanti a me. Potrei sforzarmi di capirlo se
prima, vedendo sempre più il suo petto nudo, non mi sento
andare le guance a fuoco in una sua perfetta imitazione.
Ottimo,
Mimi, ora che siete entrambi nel pallone cosa pensi di fare?
Finalmente
mi dà l’indumento tutto bagnato ed appiccicoso
nonché puzzolente di spumante, quindi gli stacco gli occhi
di dosso per evitare ulteriori imbarazzi e tossicchiando per ritrovare
un tono normale di voce, mi giro dicendogli frettolosa:
-
Il bagno è lì, sciacquati pure e fa con calma, io
mi occupo di questa! –
Così
senza pensare affatto, sforzandomi con tutta me stessa di non farlo,
scappo con sollievo in cucina dove tengo anche la lavatrice, che non
stava nel bagno, e di conseguenza i detersivi.
Faccio
forza su me stessa concentrandomi su quel che faccio, ma in fondo non
ci metto poi tanto impegno.
Per
lavare una camicia a mano non ci vogliono chissà quali
sforzi… la mia mente se ne va presto per i fatti suoi, come
è solita fare in ogni istante della mia vita.
Perché
ho sempre la mania di avere la testa fra le nuvole?
Anche
Izzi in fondo mi somiglia un po’ in questo senso, ma lui ha
la testa sempre nel mondo dell’informatica e dei computers,
non certo come me in qualche sogno ad occhi aperti.
Che
strano… ci somigliamo eppure siamo diversi. Io odio quegli
aggeggi elettronici anche se ho imparato ad usarli, naturalmente,
mentre lui sembra ne sia dipendente. Però quando
è con me si sforza di non pensare a quelle cose, sa che non
mi piace essere ignorata e mi dedica tutte le sue attenzioni.
O
forse è solo gentilezza, chissà…
Mi
torna in mente quella volta che gli ho chiesto cosa era lui per me,
è stata la prima che me lo sono domandata ma non sono mai
riuscita a darmi risposta. Ci siamo uniti molto, è stato il
mio principale punto d’appoggio e non me ne capacito visto
che fra tutti io sono sempre stata legatissima a Sora.
Si,
lei la sento però istintivamente scrivo sempre per prima a
Izzi, lui è il primo ad aiutarmi e a farsi in quattro per
me, mi ascolta nei miei piagnistei, è disposto a stare con
me per delle ore… mi ha aiutato molto con la casa, mi
è stato vicino in tutti i modi.
Come
potrò mai ringraziarlo a sufficienza?
È
stato prezioso e lo è tutt’ora, non posso
immaginare cosa sarebbe stato di me se quel giorno
all’aeroporto non l’avessi incontrato.
Ero
disperata per Michael e non pensavo di fare assolutamente nulla.
È stato il vederlo che mi ha spronato a muovere qualche
passo.
Ora
se penso al mio ex non mi fa alcun effetto se non una normale
malinconia. Penso che la proverò per sempre, ma
chissà.
Però
se dovessi scegliere di parlare con lui oppure passare un pomeriggio
con Izzi, sceglierei senza dubbio quest’ultimo.
Non
so cosa sono io per lui e perché mi stia così
vicino, però è una persona importante per me ed
è inutile negarlo.
Penso
che sia qualcosa che va oltre l’amicizia. Amicizia
è ciò che mi lega a Tai e agli altri ma con Izzi
è decisamente diverso.
Non
me lo sono mai detta e lui è sempre stato molto discreto,
però c’è sempre stato.
Finisco
di lavare il suo indumento e quindi strizzandolo per bene lo metto
vicino ad un termos elettronico che riscalda abbastanza da asciugare
questa leggera stoffa entro un po’ di tempo.
Nonostante
la stagione calda, mi trovo costretta ad utilizzare questa stufetta, o
Izzi non potrà più andarsene.
Anche
se… bè, avrebbe potuto andarsene rimanendo con lo
spumante addosso. Questa mia insistenza nel fare qualcosa per lui non
è da me. Certo, era tutto bagnato di alcolico
però non abita lontano da qua e non fa freddo… io
non ho nulla da dargli per il cambio e lavando la sua camicia lo
costringo a rimanere qua finché non si asciuga.
Lo
ammetto, ho avuto un comportamento strano.
Esco
dalla cucina per mettere a posto il salotto dove si è svolta
la festa e trovo Izzi già attivo in quel senso. Sta
sistemando in perfetto silenzio, assorto anche lui fra i suoi pensieri
proprio come me. È a torso nudo e si muove con naturalezza,
come se si fosse già dimenticato del suo stato.
Chissà a cosa sta pensando per non sentirsi più a
disagio… vorrei saperlo.
Ha
un aria strana, quasi dolce. Mi fermo sullo stipite della porta ad
osservarlo con insistenza, catturando i suoi particolari che
normalmente non noto. Sta diventando un uomo interessante. Non ha la
bellezza lampante di Matt o quella un po’ selvaggia di Tai, o
magari quella da bravo ragazzo di TK, però non lo trovo
brutto. È un tipo. È ordinato e semplice, senza
pretese. Ha comunque un bel fisico, non fa palestra o sport, si vede,
però non ha molto da invidiare a tanti altri ragazzi. Le sue
spalle sono comunque larghe al punto giusto e le braccia sembrano forti
abbastanza da saper stringere una ragazza e farla sentire bene. Deve
essere liscia la sua pelle, mi piacerebbe sentirlo e
toccarlo… magari è anche caldo. Quando si gira
verso di me per entrare in cucina con una borsa piena di spazzatura, si
ferma sorpreso guardandomi ed è qua, incrociando il mio
sguardo, che arrossisce in modo delizioso e vivace.
Sorrido
spontanea ammirando i suoi occhi scuri che non sanno dove guardare, se
i miei occhi a sua volta, qualche altra parte del mio viso non
più imbarazzato oppure… oppure dove?
Per
la prima volta penso di aver fatto bene a vestirmi così. Non
mi soffermo mai troppo su ciò che indosso, penso sempre che
qualunque cosa che ho nell’armadio vada bene, tanto
è tutto sullo stesso genere, ma ora che lo sento in questo
stato per me mi sento al settimo cielo e solo perché
è merito mio.
Allora
gli faccio anche io un certo effetto.
Sorrido
lieve a mio agio, mi sono calmata in fretta, devo dire.
Del
resto lui è Izzi, di cosa dovrei sentirmi a disagio?
Tendo
le mani per prendere la borsa della spazzatura mentre non stacco lo
sguardo dal suo viso imbarazzato. È così carino,
ora…
-
Vuoi darmi? – Chiedo quindi capendo che sta andando un
po’ in caos.
Oh,
come vorrei mangiarmelo di baci… è tenero quanto
un cucciolo…
-
S-si... grazie… - Borbotta con un filo di voce come se si
scusasse di aver preso certe iniziative. Vorrei tranquillizzarlo, mi
dispiace che stia così anche se, come ho già
detto, mi piace al tempo stesso. Perché è
così per me.
Lui
mi tende la borsa ed io la prendo sfiorando volontariamente le sue
mani. Sono calde, lo immaginavo.
Quando
ho messo al suo posto anche la spazzatura, torno da lui notando che
continua a non stare fermo, quindi mi avvicino e circondandogli
disinvolta il braccio con le mie mani, lo tiro verso il divano dicendo
sicura:
-
Avanti, mettiti comodo, non voglio farti lavorare. Sei un ospite, in
fondo… farò io dopo… - Si, ma dopo che
cosa?
Mica
questo bel momento può finire…
Lo
realizzo mentre lo sento docilmente farsi condurre a sedere. Altro che
cucciolo.
Sentendo
meglio il calore che emana attraverso questo contatto più
sfacciato, capisco che Izzi è un ragazzo e che mi piace.
Semplicemente
questo, non c’è molto altro da aggiungere.
Non
ci giro troppo intorno, non mi piace perdere tempo dietro a teorie e
paranoie, non sono da me.
-
Si ma… - Inizia a lamentarsi, ma non prosegue non trovando
null’altro da dire.
Così
rimanendo in piedi separo le mani da lui, a malincuore.
-
Che ne dici di un tè?- Bè, è sempre
l’ora del tè…
Si
stringe nelle spalle non sapendo bene cosa dire e cosa fare, quindi fa
un cenno d’assenso con la testa.
Credo
sia nel pallone più completo… sicuramente non si
sente a suo agio ma è compito mio mettercelo.
Con
un sorrisino furbo che lui non vede preparo il tè che
è pronto in breve, così torno da lui con due
tazze fumanti, una per me ed una per lui. Glielo porgo così
senza troppe cerimonie e lui lo prende lieto che non sia troppo formale.
Quindi
mi accomodo accanto a lui sprofondando nel comodo divano che, con
orgoglio, posso dire è proprio di casa mia!
Cominciamo
a sorseggiare il liquido bollente, ma poi lo appoggio nel tavolino
davanti a noi dimenticandolo presto.
Rimango
a guardarlo sfacciata senza perdermi un suo solo movimento, siamo
seduti abbastanza vicini da creare un certo batticuore. Sento
l’emozione in me quindi immagino che lui sia in uno stato ben
peggiore del mio.
Sa
che lo fisso ma non osa ricambiare, tiene lo sguardo fisso nella tazza
in ceramica che stringe con entrambe le mani. Certo, la guarda ma non
fa nulla. Lo vedo emozionato anche lui, non sa che fare, come agire,
come porsi, cosa pensare… forse non capisce nemmeno cosa
voglia io da lui, perché faccia così…
o forse sa molto bene ogni cosa ma non osa per chissà quale
motivo.
Izzi
Izzi… quante volte devo dirti che pensare e riflettere va
bene fino ad un certo punto e solo in certe situazioni?
Tai
al tuo posto mi sarebbe già saltato addosso. Cioè
non Tai in persona ma uno col suo carattere. Perfino Matt penso che a
quest’ora ci avrebbe provato… tu invece te ne stai
lì rigido e muto e non ti azzardi ad alzare lo sguardo sul
mio.
Senti
che ti sto fissando e che ti sono di proposito vicino, non vedi come ti
provoco?
Quando
prima ti ho baciato sulla guancia per gioco ho pensato che non era male
la sensazione delle mie labbra sulla tua pelle… e mi sono
immaginata a rifarlo senza lo scherzo di mezzo. Non mi è
sembrato un idea così insolita e folle.
Perché
tu invece ti crei tutti questi problemi?
Potrei
fare tante cose, ora… potrei mettere fine a questo silenzio
pesante ed imbarazzante che dice più di mille discorsi, ma
in questo caso metterei fine anche alla magica atmosfera che si
è creata. Se parlassi ora so che non succederebbe
più nulla fra noi, lo so molto bene.
Vorrei
solo che mi baciassi.
Che
mettessi giù quella tazza, che ti girassi verso di me e che
mi baciassi.
Possibile
che non lo farai mai?
Aspetti
un permesso?
Una
manna dal cielo?
Izzi,
non sono abbastanza carina, per te?
No,
da come NON mi guarda, direi che non è questo il problema ma
proprio il contrario.
Forse
lo intimidisco perché gli piaccio troppo…
Bè,
mio caro, se è questo il nodo della questione e tu pensi di
non essere in qualche modo alla mia altezza, ti sbagli di grosso ed ora
ti dimostro esattamente cosa voglio.
Senza
aprire bocca e far fuori uscire una sola sillaba che sarebbe inutile,
gli prendo la tazza calda dalle mani e la poso con noncuranza accanto
alla mia, poi appoggio una mano sulle sue che lascia a
mezz’aria con sorpresa mentre con l’altra gli giro
il volto verso di me, appoggiandola sulla sua guancia. Questo contatto
timoroso da parte sua e rilassato da parte mia, è molto
morbido e dolce. Mi piace toccarlo, proprio come immaginavo.
Quando
finalmente ho i suoi profondi occhi neri sui miei, una sensazione
meravigliosa mi pervade donandomi un calore maggiore che ero sicura
avrei provato. L’emozione si espande dall’interno
portandosi ad ogni mia particella, sento il cuore che mi va
all’impazzata e nonostante non è la prima volta
che faccio una cosa simile, mi sento veramente come se lo fosse.
Avrei
mille cose da dirgli che mi vengono in testa, però
preferisco trattenere il fiato osservando il suo viso da più
vicino, sembra teso ma non si perde un mio solo dettaglio, si imprime a
fuoco i miei particolari e mi fa sentire amata, non solo ammirata.
Capisco tutto ciò che prova per me attraverso questo suo
sguardo quasi impaurito, per la grandezza di ciò che sente.
Bè,
ora davvero non è più il caso di dire
nulla… rimane solo una cosa e sarà perfetta.
Avvicino
il viso al suo che rimane ancora immobile, quindi annullata la distanza
fra noi poso leggera le labbra sulle sue appena schiuse. Sta ancora
fermo ed io mi assaporo questo semplice contatto.
Potrei
dire e fare molte cose ma questa è la sola che riassume
tutto.
Quindi
prendendo ancora l’iniziativa gli apro le labbra con le mie e
senza vergogna o titubanza, infilo la mia lingua a cercare la sua. Una
volta trovata non ci separiamo e lui, finalmente, reagisce venendomi
incontro, assaggiandomi a sua volta con tenerezza e approfondendo
questo nostro primo bacio.
Il
primo di una lunga serie, spero.
Quando
mi sento andare totalmente a fuoco e il respiro continua a non tornare
facendomi girare la testa fino a dimenticare ogni cosa che mi circonda,
capisco che era la cosa giusta e che questo che ci lega, qualunque nome
abbia, è uguale per entrambi e puro.
Oh,
non so come andranno avanti le cose, quanto durerà e se
è veramente una buona idea, ma so che era questa la risposta
alla domanda ‘cosa provo per te?’. Questa e nessun
altra.
In
un solo istante ogni dolore, lacrima e sofferenza dei mesi passati
viene cancellata.
Valeva
la pena di viverla per poi stare così bene.
Se
non fossi stata male ora non starei così, fra le sue braccia
che finalmente timide mi circondano.
Che
sensazione provi a stringermi, Izzi?
La
stessa che provo io a stare contro di te e sentire il tuo calore?
Che
bello… come sto bene.
Grazie
di esserci Izzi e di non avermi mai abbandonato.
Grazie
davvero di essere quello che sei e di avermi dato così tanto.
Grazie
perché continuerai ed il bello inizia solo ora.
Ti
voglio bene.
...TUTTO
IL RESTO è STORIA!
FINE!