AMBIENTAZIONE: seguito di Follia omicida a NY, la mia long fic finita un po’ di tempo fa…
NOTE:  la richiesta viene da Yukino, mia sorella, che mi ha chiesto per natale 2 fic con le coppie che le piacciono, questa è la seconda, così poi ho finito e dovrebbe lasciarmi in pace! Rileggendo il mio capolavoro per scrivere le dovute coccole dei due massacrati da me, mi sono resa conto di aver dato uno spunto interessante per l’incontro del passato di Mac e Danny… un gran bello spunto… e penso che lo sfrutterò!
Bene, vi auguro comunque buon natale a tutti.
Buona lettura. Baci Akane

NUOVA NASCITA

/ E’ delicato - Zucchero /
Il lieve cigolio della porta fece quasi sobbalzare Mac nel letto. Il suo sonno estremamente leggero fu interrotto con facilità. Appena la luce della sala entrò nella camera permettendogli di riconoscere la sagoma che si avvicinava col vassoio in mano, si rilassò sotto le lenzuola sospirando.
- Ehi… buongiorno… - la voce di Danny gli giunse dolce e carezzevole anche se con un fondo d’allegria.
- Buongiorno… - Sussurrò roco in risposta l’uomo più grande rimanendo ancora pigramente steso.
Era strano farsi coccolare così, poter permettersi di stare a poltrire senza il pensiero di dover saltare subito in piedi ed attivarsi… poteva anche abituarcisi!
Il giovane poggiò come ogni mattina il vassoio con la colazione sul comodino, poi andò alla finestra e l’aprì facendo entrare la luce esterna.
La camera s’illuminò mostrando un Mac che sereno l’osservava pensieroso. Danny lo notò e senza lasciarsi sfuggire un solo dettaglio del suo uomo, lo raggiunse mentre si tirava su appoggiando la schiena alla spalliera del letto.
- Che c’è? - Chiese infatti con un tono appena apprensivo porgendogli il vassoio che si sistemò sulle gambe.
Mac sorrise dolcemente:
- Niente… è solo che potrei abituarmi a tutte queste amorevoli attenzioni… - Danny sorrise a sua volta e stendendosi accanto nella sua parte vuota, si girò sul fianco e puntando il gomito si mise comodo per continuare ad osservarlo, poi disse allegro:
- Perfetto, è proprio quello che voglio… -
- Continuare a viziarmi? -
- Direi che te lo meriti, no? -
In fondo era vero ma non sarebbe stato da Mac ammetterlo, così in silenzio spostò la sua attenzione sulla colazione sostanziosa.
Erano passati diversi mesi, ormai, dal rapimento di Mac, la sua quasi morte e il suo risveglio.
Gli avevano dato molti giorni di riposo assoluto finiti i quali Danny lo aveva obbligato a prendersi altri di ferie.
Ora erano finiti anche quelli e rimessosi in effetti perfettamente in sesto, sia fisico che mentale, l’indomani sarebbe potuto tornare in centrale e riprendere il suo posto. Era naturalmente atteso da tutti.
Questa buona ed insperata ripresa però non era dovuta solo da lui, bisognava dirlo. Gran parte del merito ce lo aveva il suo ragazzo che, oltre alle cure amorevoli e alle attenzioni che non gli aveva mai fatto mancare, dandogliene anche troppe in effetti, una volta uscito dall’ospedale gli aveva fatto trovare una bella sorpresa conducendolo direttamente in una nuova casa. Né la sua né quella di Danny.
Per entrambi stare in una o nell’altra sarebbe stato doloroso visti i difficili ricordi associati, quindi proprio come era da lui, non gli aveva chiesto nemmeno il parere, aveva traslocato e basta!
Alla fine si era rivelata una delle mosse migliori a partire dal fatto che così potevano vivere davvero insieme.
Mac aveva apprezzato molto il gesto e una volta entrati era stato come ricominciare una nuova vita.
Dopo aver superato quelle dure prove, il minimo era stato lasciarsi avvolgere dall’amore e dalla pace che con attenzione e dolcezza Danny aveva provveduto a dargli.
Nessuno se lo sarebbe mai immaginato in quei panni così diversi ma dopo aver quasi perso la persona più importante, il cambiamento era stato spontaneo.
Dopo la colazione, Mac aveva messo in parte il vassoio e osservando meglio l’altro aveva notato non solo la sua presenza lì invece che a lavoro dove avrebbe dovuto essere, ma anche il suo abbigliamento da casa… canottiera bianca intima attillata e dei pantaloni comodi e larghi di tuta grigi. Scalzo. Capelli scompigliati e lasciati a loro stessi anche più lunghi del suo solito, barba dei giorni precedenti trascurata. Nell’insieme, considerando il tatuaggio sulla spalla ben in mostra e quel filo di cuoio che si perdeva sotto la canotta, era davvero un bel vedere. Mac non si sarebbe lamentato ma la domanda gli sorse spontanea, anche se più tardi rispetto al suo normale.
- Danny, che fai ancora qua in questo stato? - Di solito gli portava la colazione già vestito pronto per andare a lavoro, apriva la finestra, gli dava un bacio e se ne andava subito non dopo essersi assicurato che al suo compagno non servisse qualcosa…
Il giovane assunse un aria furba o altrimenti detta da monello, quindi con un ghigno rispose:
- Mi sono preso la giornata… sai, da domani tu riprendi a lavorare e il nostro tempo libero andrà a quel paese! Voglio godermi quest’ultima giornata per intero con te! - Mac strinse le labbra contrariato, doveva aspettarselo ma non ci aveva fatto caso considerando che averlo con lui ormai non era solo un’abitudine ma una cosa estremamente bella. Però non era serio fare una cosa del genere… la sua parte di capo della scientifica emerse dopo molto tempo che era rimasta sopita, quindi con aria di rimprovero disse:
- Danny, devi andare invece… il lavoro è importante, lo sai… - Lui e i suoi doveri… il viso espressivo di Danny sembrava stesse dicendo proprio quello e senza smentirsi si tirò su sul gomito e avvicinandosi portando le labbra alle sue, lo guardò provocante con sfida:
- Sicuro che non preferisci anche tu che mi fermo qua, invece? -
La mano libera si infilò svelto sotto le lenzuola e cercando le sue gambe vi si infilò in mezzo risalendo sapiente la coscia attraverso la stoffa sottile del pigiama.
Mentre le sue dita cominciarono a stimolare malizioso la sua parte intima, le labbra si schiusero lasciando uscire la lingua che languidamente carezzava quelle dell’altro.
Mac immobile si irrigidì appena trattenendo il fiato. Appena sveglio certi trattamenti non lo lasciavano certamente indifferente, specie considerando che Danny sapeva perfettamente dove toccare e come… quel suo modo di muovere la mano deciso e sicuro stringendo e lasciando andare per poi riprendere quel massaggio ipnotico.
Si sentiva in ogni cosa che faceva ed anche se si sforzava di stare fermo, ugualmente lo si notava. Non era discreto e leggero in nulla e proprio per quello aveva perso la testa per lui fino a quel punto.
E doveva dire che era proprio grazie a questa sua forte personalità casinista e decisa, che lui ora era vivo. Se non si fosse intestardito a quel modo perdendo la testa pur di trovarlo e vendicarlo, chissà cosa sarebbe stato… forse l’avrebbero trovato, forse sarebbero arrivati tardi, forse in tempo… certo lui si era liberato da solo ma ce l’aveva fatta perché si era trovato con uno soltanto, se ci fosse stato anche il secondo uomo non avrebbe avuto nessuna speranza di farcela.
Bè, a lungo aveva pensato in ogni dettaglio alla faccenda immaginando ogni ‘se’ e ‘ma’, alla fine era giunto alla conclusione che comunque doveva tantissimo sia a Danny che a Don stranamente sparito.
A lungo non si era fatto vedere e quando aveva chiesto spiegazioni di questo strano comportamento, Danny gli aveva risposto che era stata dura per entrambi ma che sarebbe stato giusto parlarne direttamente con lui.
Non gli aveva mai rivelato della sua notte con Don considerandola un momento di delirio avuto in una specie di incubo, un qualcosa avvenuto per non impazzire eppure comunque in preda alla follia più ceca e disperata.
Parlare di una cosa simile spiegandosi in modo completo non era possibile e d’altronde il rispetto verso Mac era giusto, certo, ma c’era anche quello verso Don. Don che si era allontanato isolandosi per poter curarsi le ferite da solo e rinascere anche lui.
Non si erano più visti ma sapeva che presto sarebbe tornato e sorridente gli avrebbe proposto una partita di basket!
Come niente fosse!
Si era chiesto se invece dovesse parlarne con Mac ma la consapevolezza che ogni discorso su quel periodo era come una nuova morte, gli fece decidere per il chiudere completamente fuori quelle cose.
Era finito.
Era tutto davvero finito. Ora stavano vivendo una nuova vita e lo facevano fino in fondo, con tutte le loro forze.
Si era detto questo.
- Mmm… - Si lamentò Mac deliziato da ciò che Danny gli stava facendo.
- Vuoi che vada a lavoro? - Chiese carico di malizia il compagno con le labbra ad un soffio dalle sue, smettendo di leccargliele. Un moto di contrarietà per il fatto che si fosse fermato anche con la mano lo invase, quindi senza pensarci su un secondo si disse che dopo tutto ne aveva passate troppe per non concedersi certi piaceri che andavano contro i doveri!
- Puoi anche andarci domani! - La sua risposta piacque decisamente a Danny che, contento di quel nuovo Mac, scivolò in basso, infilandosi sotto le lenzuola per sostituirsi alla mano.
L’uomo dai capelli neri tutti scarmigliati anche se corti pronti per il ritorno dell’indomani, più pronto del biondo, trattenne di nuovo il respiro tendendosi e stringendo il materasso sotto di sé appoggiò la testa all’indietro, sulla spalliera.
Con le labbra direttamente sul suo inguine, serrando deciso intorno al suo membro, continuò l’assaggio provocandogli in breve una reazione che parlò meglio di qualunque discorso!
Sapeva molto bene cosa stava facendo… e non aveva certo intenzione di fermarlo!
Nella vita ci sono i dolori e le gioie… e visto che i primi quando arrivavano non si risparmiavano mai, tanto vale abbondare sulle seconde quanto più si può!
Questa era ormai la sua nuova filosofia di vita, molto diversa dalla precedente.
Trattenendo a stento un sospiro di piacere più forte degli altri sommessi, Mac infilò le mani sotto e prendendogli il viso lo tirò su con fermezza sentendo un immenso bisogno di baciarlo, avere le sue labbra contro le proprie, provare quella sensazione di risucchio che poi lo portava in paradiso.
Avevano fatto astinenza da tutto quello per molto tempo ma ora che si era rimesso completamente sembrava dovessero recuperare ogni notte in bianco!
Sistemato a cavalcioni sopra di lui, Danny seguì con piacere il suo invito e unendo le labbra alle sue se ne impossessò con poca delicatezza. Unite le lingue cominciarono a giocare in una specie di danza erotica che andava sempre più veloce. Quel vortice si affacciò avvolgendoli con un’ondata di calore a loro familiare.
Cominciò allora a muoversi sopra di lui strofinando il bacino, eccitandosi.
Muovendo le teste e premendo le bocche che si fondevano assaggiandosi, cercavano frenetici di più, quindi quando poi le mani di Mac scesero fra di loro stimolando con esperienza la sua intimità, Danny si tese inarcando la schiena e staccando le labbra. Mantenendo gli occhi chiusi lasciò la propria espressione in abbandono e piacere totali, cosa che ebbe il potere di aumentare il desiderio anche del compagno sotto di sé che gli stava riservando quel trattamento terribilmente piacevole.
Senza crearsi problemi cominciò a sospirare anche in maniera piuttosto forte, tipico suo. Questo spinse Mac a non fermarsi ed anzi a cercare coi denti le sue labbra, succhiarle per poi scendere sul mento e fare altrettanto. Giunto al collo, il giovane gettò indietro la testa dandogli un miglior accesso e quando si sentì arrivare al limite insieme alle labbra che gli succhiavano la pelle sensibile e pulsante sotto l’orecchio, si divincolò spostandosi bruscamente, quindi stendendosi di fianco fece chiaramente capire a Mac cosa voleva a quel punto.
Danny non era molto tipo da preliminari se le cose partivano in un certo modo… e lì lui aveva iniziato già con una chiara cosa in testa… non era stato difficile capirlo appunto per quella sua capacità di comunicazione molto esplicita e diretta.
Mac se ne compiacque e decidendo di torturarlo ancora un po’ lo ricoprì col suo corpo fermandosi a carezzarlo attraverso i vestiti che ancora indossava anche se erano più sul punto di sparire del tutto.
Quella canottiera bianca era una specie di capolavoro indosso a lui. Con le dita disegnò leggero il tatuaggio sulla spalla mentre Danny contrariato afferrava la maglia del pigiama del compagno sopra togliendogliela.
Se il moro voleva ‘perdere un po’ di tempo’, il biondo non era dello stesso avviso.
Eppure quando Mac fu a torso nudo le mani vogliose e spregiudicate di Danny esitarono diventando improvvisamente delicate e dolci.
Con gli occhi schiusi e la vista appannata si affidò al proprio tatto e a quanto sapeva.
Sapeva che in quei punti specifici c’erano delle cicatrici sul corpo del suo uomo ora fermo anche dall’accarezzarlo sensuale.
E sapevano entrambi cosa significavano quei segni.
Passò oltre a quelli di vecchia data e si soffermò a quelli più recenti ora quasi del tutto rimarginati.
Erano davvero dei brutti segni, segni di dolore, il loro.
Quanto avevano penato… solo fino a pochi mesi prima l’inferno era tutto ciò che conoscevano ed ora… ora erano nella parte opposta.
Allora non ci avrebbero mai sperato.
In quel momento il tempo si sospese cristallizzandosi e la delicatezza di Danny che esitava premuroso e significativo su quelle cicatrici, fece commuovere Mac che non respirava più. Gli occhi azzurri divennero quasi trasparenti e non si staccarono da quelli seri e penetranti del compagno sotto.
La pelle sensibile in quei punti gli rimandò una sensazione strana che non era proprio dolore ma nemmeno completo piacere.
Era sempre così e sempre, mentre facevano sesso, Danny gliele toccava creando quel magico momento d’atmosfera, un tuffo nel passato, una specie di terapia che permetteva di affrontare la realtà di ciò che era stato. Farlo era come accettare tutto e andare avanti.
Dopo quell’istante in cui si fissarono intensamente negli occhi quasi come si parlassero con la mente, Mac ancora commosso si lasciò spogliare del tutto e fece altrettanto con Danny, dopo di che ricoprendolo col proprio corpo completamente, si sistemò giungendo alle sue labbra.
Baciandosi e chiudendo gli occhi si prepararono a ciò che in seguito arrivò con dolcezza e amore. Un amore traboccante, maturo, cresciuto e nuovo.
Un amore consapevole, adulto, serio, assoluto, pieno, totale, intenso, travolgente, passionale, sofferto, curativo, sano, voluto, cercato, bisognoso, commovente, vivo.
Un amore.
Un amore che finalmente potevano vivere in tutti i suoi aspetti, in ogni modo volessero, solo loro, così come finalmente si meritavano, senza pensieri, senza pericoli imminenti, senza paura di svegliarsi e rendersi conto che era stato tutto un sogno o che non lo si aveva fatto davvero con lui ma con un altro…
Senza nessun pericolo.
E lì, l’uno nelle braccia dell’altro, circondati e coperti da loro stessi, Mac entrò in Danny lento e delicato andando via via sempre più in crescendo, cercando e trovando insieme un ritmo nuovo, vivo, veloce, erotico e vorticoso.
I gemiti si levarono nella stanza insieme ai loro corpi uniti che sudati si muovevano in simbiosi nella danza più antica e seducente del mondo.
Due corpi che si fondono in un tutt’uno muovendosi insieme, facendo l’amore, possedendosi e dandosi in ogni parte, completamente, disperatamente, senza nessuna riserva.
Con la voce di Danny e le lacrime di Mac, raggiunsero insieme l’orgasmo, un’altra volta, finendo travolti da quel vortice che li portò nuovamente dritti in paradiso, laddove si meritavano di stare.
Tesi e tremanti lasciarono che quell’ondata li attraversò da capo a piedi passando anche per parti che non pensavano di avere, dopo un tempo indefinito riuscirono a sentire di nuovo contatto con loro stessi e con la realtà fino a ritrovarsi sfiniti l’uno sull’altro, abbracciati, stanchi ma completi e sereni.
Quella gioia che solo mesi prima non avrebbero mai sperato di poter provare ancora, ora era lì in loro, più presente che mai. E non se ne sarebbe mai più andata.
- Ti amo Mac… -
- Ti amo anche io, Danny… - Dirselo sempre, in ogni momento, senza vergognarsene più, senza mai darlo per scontato, senza pensare di essere fuori luogo, senza farsi pregare, senza mai farsi più sfuggire l’occasione di dirlo.
Dirselo sempre e comunque.
Perché, ora lo sapevano, certe cose potevano anche finire e non tornare più ma quel che si doveva fare era non lasciarsi più scappare le occasioni perfette. Mai più.
Nessuna.
Vivere a pieno ciò che si ha e fare ciò che si vuole, come si vuole e con chi si vuole solo perché lo si vuole, lo si desidera, lo si brama… è questo che avrebbero fatto ora e sempre.
Senza più lasciarsi sfuggire nessun momento.

FINE