CAPITOLO
IX:
PICCOLE
GELOSIE
/Lovely 2 C U - Goldfrapp/
“Già che la porta fosse aperta non è un buon
segno, decisamente!
Quando
una porta è aperta significano sempre rogne, a parte che la porta in
questione non sia la mia, allora in quel caso è normale!
Ma essendo che io e Tony stiamo lavorando e
siamo venuti a controllare questo indirizzo nella speranza di trovare
un testimone o meglio un sospettato, è facile immaginare che trovare
l’appartamento aperto non va bene!
Appena dentro
ci identifichiamo subito chiedendo se c’è qualcuno e il rumore della
doccia ci accoglie. Muoviamo cautamente qualche passo e subito la voce
della donna che sembra sia sotto l’acqua ci saluta come niente fosse
allora io e lui ci scambiamo un’occhiata veloce interrogativa, ma poi
continuiamo a guardarci intorno. Il bagno adiacente alla stanza
principale in cui siamo, un soggiorno di medie dimensioni, è schiuso.
La
cosa non mi piace.
Le
chiedo se può uscire che dobbiamo parlarle ma lei in risposta dice una
cosa che mi lascia perplesso come non mi capitava da un po’:
- Ehi, perchè non vi spogliate e non entrate
con me sotto la doccia? – Voglio dire… ne ho viste di tutti i tipi a
lavoro, ma una sconosciuta che ci invita a fare la doccia con lei giuro
che non mi era ancora capitata. Però non riesco ancora a finire il
pensiero che Tony accanto a me si muove in avanti, allora lo guardo in
un misto fra una promessa di morte e l’inquisitorio puntando i miei
occhi accigliati simili a fulmini sulla schiena di quello che dovrebbe
essere il mio compagno, quindi lo chiamo subito ammonitore e
minaccioso:
-
Ehi, Di Nozzo! – Lo chiamo per cognome quando voglio che si ricordi che
io oltre a tutto il resto sono il suo capo e quando è così mi deve
obbedire subito senza discutere!
-
No, non è come pensi, capo. Guarda qua! – E lui in risposta mi chiama
sempre capo, come per dire che si ricorda di chi sono. Bene. Se non si
è dimenticato che sono il suo capo è bene ora che non si dimentichi che
sono anche il suo uomo!
Indica
una piccola telecamera nascosta che punta a noi fra i dvd e così
lanciandomi uno sguardo che sembra dire “ma cosa vai a pensare!”, io lo
ricambio ancora poco convinto. Ringhio qualcosa di incomprensibile e
guardo la porta per non avere la tentazione di dargli un calcio. Mi ha
fatto venire un colpo quando quella ha detto di unirsi a lei e lui ha
fatto per andarci!
Doveva
dirmi prima che aveva visto una telecamera, potevo piantargli una
pallottola sulla nuca di riflesso!
Prendiamo allora le pistole e quando ci
richiama chiedendo cosa aspettiamo, elencando tutto quello che potremmo
fare insieme, mettendoci devo dire una fervida immaginazione, è ovvio
che non rimane che andare da lei per capirci qualcosa.
Se ci
stanno riprendendo questa probabilmente ci aspetta, sì, ma per farci
fuori, altro che sesso!
Allora mi avvio per primo e Tony mi segue. Ho
la tentazione di ordinargli di non venire, ma non avrebbe senso così
cerco di trattenermi e non glielo vieto. Certo non è facile… varchiamo
la soglia del bagno e l’aria calda è piena di condensa che annebbia
tutto, la tenda tirata indica al di là una forma affusolata sotto la
doccia ancora aperta, muoviamo altri passi fino ad arrivarci davanti,
ci fermiamo e guardo di sbieco Tony accanto a me che non osa
ricambiarmi. Se c’è davvero una donna nuda che si lava e lui la guarda
con la sua faccia da maniaco lo strozzo, giuro!
Passi
quando ci sono gli altri, non può smettere di punto in bianco di
guardare tutte le donne del mondo visto la sua fama di malato di sesso,
ma quando siamo soli può, ANZI DEVE, evitare!
È
probabile che una volta tirata la tenda starò più attento a lui che a
chi c’è sotto, mio malgrado non aggiungo nulla. Mi limito ancora
terribilmente accigliato e corrucciato a prendere la plastica e ad
aprirla di scatto.
Credo di non essere mai stato più sollevato di
trovarmi davanti ad un fantoccio
e non ad un sospettato!
Guardo
però subito lui per fare attenzione alle sue reazioni… un ombra di
delusione e gli sparo comunque!
Però è bravo, devo ammetterlo, si controlla
bene e non mi dà particolare motivo di istinto omicida.
Anche
se evita ampiamente di guardarmi. So che lo fa apposta. Adora farmi
ingelosire.
Sperava ci fosse una donna nuda solo per
vedermi infastidito!
Lui
gioca troppo spesso col fuoco, ovvero col sottoscritto!
Dopo averlo fulminato ugualmente e messo a
disagio con gran piacere, mi giro ed esco dal bagno alla ricerca di
altri indizi che mi facciano capire che diavolo succeda. È meglio non
parlare del raptus che ho sentito quando ho creduto stesse andando
davvero da lei!
Però
lui un giorno di questi non torna a casa intero!”
“Ma certo che avevo visto la telecamera
subito... non sarei mai andato davvero da lei a fare la doccia insieme,
per chi mi prende? Sono in servizio e a parte questo sto con lui, non
sarei mai andato!
Ma il
fatto che mi abbia creduto capace di questo invece che lasciarmi
infastidito mi diverte. Ho potuto vedere la sua gelosia che amo… adoro
quando lo dimostra!
Di solito cerca di trattenersi ma a volte non
ci riesce e mi fa qualche scenata anche se non eclatante… si limita ad
uccidermi con lo sguardo o ad ammonirmi in modo particolarmente cattivo!
Fantastico,
devo dire…
Ci
godo troppo quando lo fa… mi… non so che farci ma è così… mi eccita!
Si
perché è una manifestazione d’affetto e siccome non se ne concede
molte, le poche che ci sono bisogna coglierle al volo!
Per questo ogni tanto lo stuzzico… specie
quando sono anche con gli altri faccio qualche battuta riguardo le donne o il sesso, così mi guarda in quel
modo che fa solo con me ed io godo!
Mi fa
sentire speciale, importante… e lo sono, in effetti!
Unico!
Solo a
me riserva certe attenzioni e le manifesta il più delle volte con una
severità che cela gelosia.
E per
noi due gelosia è dimostrazione d’affetto!
È
stato faticoso aspettare la fine del caso per poter poter tornare
sull’argomento e parlarne…
Non
vedevo l’ora di farlo!
Stuzzicarlo
ancora un po’. Come non cogliere la palla al balzo?
Così è dopo cena, mentre lui lavora alla sua
solita barca piantandomi il muso da tutta la serata, che mi decido a
parlargli interrompendo la mia attenta analisi di ogni suo gesto e
sguardo.
Mi piace anche solo stare a guardarlo, ma gli
ho lasciato ampio spazio per macinare la sua seccatura, quindi rimanendo seduto sulle
scale, il mio posto preferito mentre lui lavora, con aria maliziosa gli
chiedo tornando con gusto sulla scena di oggi:
- Pensavi che andassi da lei, vero? – Il ghignetto che mi si dipinge sulle labbra
non riesco a domarlo, così lo lascio proprio come quella luce che so
illumina il mio sguardo divertito che brilla. Lui non si ferma e
continuando a trafficare sulla sua barca risponde bruscamente a
monosillabi come quando c’è qualcosa che non gradisce:
- No! – Ma l’ironia pacata con cui lo dice mi
fa capire che è un bel sì!
Accentuo il sorrisetto malefico e piegando la
testa di lato non smetto di squadrarlo bevendo ogni suo più piccolo
gesto.
- Ma
dai, sai che non lo farei mai! –
-
Perché c’ero io? – A questa domanda lo stupore invade il mio viso ma
non mi muovo.
- Ma che dici? – Prendo tempo per capire cosa
voglia dire. No, lo so bene cosa vuole dire, ma devo trovare la
risposta migliore, con lui non è mica facile!
A questo Gibbs
si alza di scatto e smette di lavorare, mette giù gli attrezzi e mi
guarda penetrante ed inquisitore, non muove ancora un passo. Inghiotto.
Comincio a sentirmi a disagio.
- Lo
sai. Non saresti mai entrato perché c’ero io? – è una domanda? Lo
guardo fintamente perplesso e nonostante finga difficoltà ed una
effettiva goccia di sudore freddo mi cola lungo la schiena,
incoscientemente non posso fare a meno di sentirmi bene in questa
situazione. Mi piace. Mi piace dannatamente quando fa così.
- Ma cosa ti viene in mente? Hai questa considerazione di me? –
- Dimmelo tu! – Dice allora più basso e quasi
suadente avvicinandosi lentamente a me. Punta i suoi occhi azzurri nei
miei del medesimo colore, ci scambiano degli sguardi molto penetranti e
carichi di malizia, quindi giunto davanti a me notando che non sono per
nulla davvero pentito di quel che ho fatto o detto e che anzi mi piace
la situazione in cui sono (incoscientemente, lo ammetto), mette una
mano sulla ringhiera delle scale e l’altra al muro accanto a me e si
china appena in avanti. La luce che ha ora nel suo sguardo non è più
seccata e nemmeno minacciosa ma bensì carica di malizia e mi fa
impazzire. Specie quando nel medesimo tono suadente e stuzzicante di
poco fa continua:
- Se
c’era davvero una donna nuda sotto la doccia che voleva fare sesso con
noi cosa avresti fatto? – Bè, la domanda è cambiata… non è più ‘se io
non ci fossi stato’. Mi sta provocando. Ha capito che mi piace quando è
geloso e che lo sto facendo apposta, quindi si abbassa al mio livello e
gioca anche lui.
Ecco,
quando arriviamo a questo punto solitamente le cose si mettono sempre
bene!
Con una luce carica di furbizia rispondo tendendomi appena verso di lui che fa
altrettanto ma senza arrivarci troppo vicini:
- L’avrei
mandata via per farlo con te! – Questa non l’avevo pensata, mi è venuta
così… sarà forse improbabile visto che ad entrambi sono sempre piaciute
le donne, ma ora come ora tutto ciò che desidero è solo lui e so che la
cosa è reciproca.
L’inclinazione che assumono le sue labbra
sottili a questo punto è
in perfetta sintonia col suo sguardo che brilla pericolosamente di quel
desiderio che ci è venuto ad entrambi parlandoci in questo modo per
provocarci.
Bè, il
risultato è che ci siamo accesi.
- Ti sei guadagnato questo… - Dice allora a
fior di labbra mentre si china ancora annullando la distanza e posando
le sue sulle mie. Mi accarezza con esse finché non tira fuori la lingua
e lo fa con quella. Inumidite lentamente le schiudo e tiro fuori la mia per andargli
incontro, lo trovo e mi allaccio a lui sensualmente, non si ritira e al
contrario finisce per unire la bocca alla mia iniziando un bacio che mi
tira via il fiato e mi immobilizza facendomi dimenticare dove sono.
Solo
lui ha ancora questo potere.
Rimango
immobile a bruciare mentre giochiamo con le lingue dentro le bocche
unite piegando le teste per un miglior accesso, ben presto mi trovo a
muovere le mani senza rendermene conto, andando alla sua maglia e
attirandolo a me.
Lui
pone un po’ di resistenza ma si avvicina ancora.
Non mi ricopre come vorrei però le sue dita si
infilano sotto i miei pantaloni comodi da casa e sotto ai boxer,
giungono subito al mio membro e lentamente comincia a tormentarmi
accarezzandomi e muovendosi come solo lui sa fare. Deciso e sensuale al
tempo stesso. La sua lingua contro la mia presto assume lo stesso ritmo
della mano e non riesco a trattenere dei sospiri che la sua bocca
soffoca. L’eccitazione sale e in un attimo non capisco nulla per quel
che poteva rimanere integro di me.
È
estasiante.
Lui sa
come toccarmi, dove e fin dove spingersi per farmi impazzire.
Adesso
sono in uno stato tale che potrebbe farmi quel che vuole. Smetto di
muovere la lingua sulla sua e senza accorgermene stacco le labbra di
qualche millimetro dalle sue, rimangono aperte le une sulle altre a
sfiorarsi così, ancora in posizione, ancora pronte per riprendere il
bacio.
E i
sospiri che si sentono sono i miei, vero?
Sempre
più profondi.
Finché con un gemito che soffoco sulla sua bocca contro cui mi premo di
nuovo con bisogno e confusione, non vengo sulla sua mano bruciando e
tremando fino allo sfinimento, come se avessi corso una maratona e non
avessi più fiato, il mio fisico sembra sfinito e attraversato da una
scarica elettrica.
Apro
febbrile gli occhi appannati e vedo che lui mi ha guardato tutto il
tempo. So che gli piace farlo.
Riprendendomi di un millesimo gli poso un bacio
sulle sue labbra e dopo un attimo indefinito di silenzio in cui ci
fissiamo e basta e lui ancora si regge con una mano mentre l’altra è
fra le mie gambe, la ritira e mormora facendomi rabbrividire:
- Per ora ti sei guadagnato solo questo… - La
risposta che registro dopo un attimo, mi riaccende tutte, o quasi, le
funzioni cerebrali, infatti con quella malizia che lo manda in delirio
circondo il suo collo con le mie braccia e aprendo le gambe
ulteriormente sposto la bocca sul suo orecchio, quindi con un ghigno
divertito sussurro:
-
Allora mi darò da fare per ottenere il resto! –
E sono
certo che mai risposta è stata più gradita!
Lo capisco dal sorriso che so sta facendo. ”