NOTE: mi son vista una puntata particolarmente bella su Ryan e sono rimasta ulteriormente colpita da questo personaggio che di volta in volta diventa sempre più affascinante. Già prima mi piaceva ma mano a mano che lo portano avanti e che approfondiscono i suoi lati rendendolo ancor più enigmatico e intrigante, me ne innamoro sempre più. Quindi un piccolo breve inno a lui da parte di un Erik cotto che non pensa di essere ricambiato e che si rassegna (tipico suo, ho notato…). Qua i due non stanno insieme e non succede nulla, solo le sue riflessioni su Ryan.
Buona lettura. Baci Akane

RYAN

Non ho mai incontrato uno così… non arrivi a lui.
Non ci arrivi per niente a Ryan.
Ti illudi che sia possibile, che quando scherza con te sia segno di amicizia e di apertura ma in realtà non lo è.
Lui è distante anni luce da tutti, non si fida di nessuno e mai si fiderà. Ma la cosa peggiore è che è convinto di essere solo, non si aprirà mai con anima viva, qualunque cosa gli succeda ed anche se è nei guai fino al collo cercherà di arrangiarsi da solo. Fin’ora ha fatto così e continuerà nonostante io cerchi di avvicinarlo, di essergli amico e di venirgli incontro.
Pensa sempre di poter fare da solo, che nessuno può capirlo, che nessuno riuscirebbe a portare i suoi pesi. Piuttosto ti guarda negli occhi e freddo e distinto ti dice che ha i suoi buoni motivi per fare ciò che fa ma non ne parla. Si può fare qualunque cosa per cercare di aiutarlo, lui non accetterà mai nessun aiuto.
L’unico sintomo che ci fa capire che è nei guai, è quando diventa approssimativo e sembra faccia degli errori sul lavoro. Lui non sbaglia mai e comunque è meticoloso e preciso più di chiunque altro.
Ordinato, puntiglioso, composto...
Inoltre è enigmatico ed estremamente misterioso, non si scuce e non fa mai capire ciò che pensa, credo che questa capacità sia essenziale per un giocatore d’azzardo seppur ora non lo sia più.
Però il risultato è che non lo capisco e non arrivo a lui, non ci arriverò mai… sarà sempre lontano anni luce da me e mi dispiace perché dentro di me so che è una persona incredibile tutta da scoprire.
È selvatico in un certo senso ma estremamente controllato.
È molto complesso ed intrigante, per questo mi affascina ma non penso che lo raggiungerò mai.
Spesso sembra che porti il peso del mondo sulle sue spalle. Più penso a lui più mi rendo conto che somiglia paurosamente ad Horatio. Certo deve farne ancora di strada però… è assurdo ma vedendolo così, fra tutti noi quello che si avvicina di più all’essere il futuro erede di Horatio è proprio Ryan, né io né Calleigh nonostante in questo lavoro abbiamo più esperienza e siamo stati col capo più tempo di lui.
Lentamente cresce e diventa sempre più simile a lui, molti aspetti li ha già uguali.
È positivo per certi lati ma per altri mi spaventa. Nessuno mai a parte mia sorella è arrivato ad Horatio davvero. Marisol ci è riuscita ma poi è morta e lui è solo, sono certo che ci rimarrà per sempre e la cosa non mi consola.
Non mi consola perché se Ryan è davvero destinato a diventare un secondo Horatio come sembra, allora per me non ci saranno mai speranze ed onestamente non sono un kamikaze suicida che si butta in una missione masochista solo per il fallimento più certo.
Ryan è là, è un punto distante mille miglia da me e da chiunque altro.
Non si fida mai di nessuno, non si apre con anima viva e vuole sempre cavarsela da solo. Non credo che col tempo possa cambiare ed ammorbidirsi, anzi. Solo di una persona l’ho visto fidarsi, solo da una si è fatto aiutare e comunque sono state rare le volte in cui è successo. Questa persona è Horatio.
Horatio, non io. Da me non verrà mai qualunque cosa io faccia.
E allora basta così.

FINE