CAPITOLO
15:
SCLERI
DI TUTTI I GIORNI
/
Everybody get up – Five /
Un'altra
faticosa serata era arrivata. La cosa migliore della giornata, gli
allenamenti, erano finiti e i due ragazzi si ritrovarono di nuovo
insopportabilmente soli.
I
cancelli scolastici venivano attraversati da studenti che si
dirigevano a casa, le giornate ancora corte mostravano alla bellezza
delle 18 circa, un buio malinconico e freddo.
Andrea
e Marco cercavano di ignorarsi il più possibile nonostante
camminassero insieme, usciti in quel momento dalla palestra.
Quella
serata l'avrebbero passata con le ragazze, Adrian e Kimberly, erano
tutti e due contenti della cosa e si chiedevano perché non
potessero venire tutte le sere solo loro, ma non diedero voce a quei
pensieri. Marco era impegnato a pensare a cosa fare con la bionda in
tutto il tempo in cui sicuramente quegli altri due si sarebbero
defilati per fare i fidanzati. Era ormai un percorso lento e ovvio,
l'interesse del moro per la ragazza. Innegabile, ormai. Lei era
abbastanza cristallina da fargli capire che non gli dispiaceva e
ormai sapeva che ci mancava poco.
Per
cosa?
Alzò
le spalle, era logico ... a farla cadere nella sua rete, visto che i
ragazzi ragionano così!
Andrea
era semplicemente contento di poter godere della presenza della sua
fidanzata, si sarebbe chiuso con lei in camera a consumare, era in
crisi d'astinenza: da tutti considerati come due gran porci, dovevano
farlo almeno ogni giorno. Ora che avevano quella sistemazione era
risultato difficile e Marco brontolava ogni volto, invidioso o geloso
che fosse!
Quella
sera ci sarebbe stata anche Adrian, quindi era diverso. Glielo chiese
a bruciapelo:
-
Se vuoi il letto dimmelo ora, mettiamoci d'accordo e facciamo i turni
... -
Marco
si trovò spiazzato dalla domanda e chiese stupido di cosa
parlasse, alla risposta del biondo cominciò a tossire
paonazzo:
-
Naturale, no? Per farci sesso con le nostre rispettive fanciulle! -
Aveva
un gergo che era a dir poco sbalorditivo, ma quel che stupì
maggiormente non era certo questo: i pensieri volgari e spicci di
quell'essere che pensava col gioiello numero uno di famiglia,
finivano sempre a parare lì, dando per scontato troppe cose.
-
Sei un ferormone vivente! Come puoi pensare che siamo tutti sesso
dipendenti come te? -
Candido
Andrea ribatté coi suoi occhi neri e penetranti:
-
E che problema c'è? Non ti piace forse Adrian? -
La
reazione di Marco fu peggio di prima, i colori del suo pallido volto
divennero di altre tonalità interessanti, per poi assumere
un
impacciato rossastro, mentre gli occhi azzurro mare risaltavano
notevolmente.
-
Non ho bisogno di ricevere consigli da uno come te! -
Rispose
secco.
-
Scusa, che problema hai? È vero o no che ti piace? -
L'altro
davanti a tale domanda disarmante non potè che rispondere
sinceramente:
-
Si ... -
Come
avesse a che fare con un bambino, così il compagno
continuò
serio:
-
Allora ho semplicemente pensato che avresti voluto sfruttare
l'occasione, io l'avrei fatto, al posto tuo! -
Marco
si chiuse a riccio e pungente se l'asciugò così:
-
Si, ho sentito il tuo record riguardo al periodo precedente al tuo
fidanzamento con Kim: eri il primo nella classifica di chi concludeva
per primo con le donne ... sessualmente parlando! -
Andrea
si passò una mano pensieroso fra i capelli biondi portandoli
ancor di più in aria, non vedeva l'ora di fare la doccia,
era
stanco e doveva anche studiare. Infine dopo un attimo di riflessione
fece trionfante:
-
Si, sono proprio io! Del resto alcune tipe sono buone solo per
quello, eh? -
Il
moro sospirò lasciando che la frangia scomposta gli
ricadesse
sugli occhi che guardavano il marciapiede. Più lo conosceva
e
più lo sorprendeva: anche lui aveva una fama di dannato, ma
non aveva mai avuto un filosofia simile. Quello era il classico
ragazzo super eterosessuale!
Ad
attirare la loro attenzione fu, a dire il vero, un gruppetto che
attorniava qualcuno non ben distinto, incuriositi si avvicinarono
tirando il collo per vedere che stesse accadendo, sentirono voci
concitate che litigavano e quel che Andrea sentì gli
bastò
per capire. Una voce femminile stava dicendo:
-
Se vi sento di nuovo dire che il mio ragazzo è gay e se la
fa
con quell'altra scimmia, vi ammazzo! Non per il discorso sui gay, non
me ne importa, ma perché date a me della cornuta, brutti
pezzi
di merda! -
Acida,
violenta e acuta: senza dubbio questa era Kimberly!
Andrea
si fece strada fra la folla lasciando dietro Marco che non voleva
intromettersi e peggiorare la situazione.
Come
immaginava vide la sua fidanzata litigare con niente meno che un
altro ragazzo decisamente più grande di lei di stazza, a
vederla sembrava un diavolo: inviperita come non mai, sprizzava fuoco
e fiamme da tutti i pori! Incredibile!
Si
lasciò scappare un sorrisino, adorava questo suo lato.
-
Kim, dai ... -
Non
era la sua filosofia interrompere i litigi altrui, ma sapeva come
poteva finire male con lei di mezzo ... e come poi lui di conseguenza
si alterava. Aveva imparto convivere con le voci che lo vedevano
innamorato di Marco, in fondo si divertiva, ma gli dava fastidio che
coinvolgessero anche Kimberly.
Lei
si voltò di scatto sentendo la sua voce e quando lo vide,
l'arrabbiatura salì maggiormente.
-
Andrea! È ora che la finiscano con queste voci del cazzo,
non
ne posso più! -
Andrea
da che sorrideva divertito a che divenne improvvisamente serio.
Livido, una pietra.
Il
silenzio calò fra tutte le voci esterne che venivano dagli
altri, la gente cominciò ad indietreggiare come impaurita
della presenza del ragazzo che aveva visto il volto della sua
fidanzata sacra.
Kimberly
aveva il labbro spaccato e la guancia gonfia, segno che era stata
colpita.
Dal
gelo con due occhi taglienti e sottili, al fuoco e uno sguardo di
brace.
La
luce non era molta ma si intravide chiaramente l'ira nei suoi occhi e
perfino la rossa fece un passo istintivo indietro, ma non disse
nulla. La voce bassa e penetrante di Andrea si levò,
pericolosamente controllata:
-
Chi è stato? -
-
Ho già sistemato i conti con lui, fisicamente parlando ...
dai, lascia stare ... -
Anche
se in cuor suo non poteva negarsi il piacere di essere difesa da
colui che amava, ad ogni ragazza stuzzicava questo, in fin dei conti.
Alzò
gli occhi neri e spaventosi sul ragazzo con cui lei stava discutendo
poco prima. Presentava effettivamente lo zigomo leggermente rosso e
gonfio, segno che il pugno l'aveva dato anche lei e probabilmente lui
aveva reagito di conseguenza.
Fu
comunque un attimo il pensiero in cui immaginò l'accaduto.
Il
biondo si avvicinò allo sconosciuto colpevole e con aria
altamente superiore ma irosa, lo fissò da molto vicino negli
occhi, tanto che i nasi si toccarono, erano impettiti e i muscoli
tesi. Un espressione dura:
-
Non toccare più la mia ragazza. -
Il
silenzio era maggiore e tutti si aspettarono la reazione dell'altro
che subito arrivò incosciente:
-
Altrimenti che fai? Mi mostri come riesci a 'sbattermi' bene? Ormai
sei esperto, con quello! -
Un
lampo negli occhi dell'altro, le persone erano più stupide
delle apparenze.
Dire
che se l'era cercata era un eufemismo, era come se si fosse scritto
in fronte: voglio finire all'ospedale!
Fu
solo una furia quella che si abbatté con forza violenta sul
volto dello sconosciuto incosciente. Andrea lo colpì con
diversi pugni, tutti nella bocca che prese a sanguinare copiosamente.
Non era tipo da riflettere e la freddezza che poteva mostrare era
sempre e solo apparenza. Agire coi fatti erano sul suo DNA, ma erano
sempre azioni esagerate al 200 %.
Fu
fermato da Marco, l'unico in grado vista la forza e il coraggio nel
fermare una bestia simile. Kim a dire il vero ci provò ma
non
fu nemmeno sentita.
Il
biondo si sentì afferrare da dietro con fermezza e forza, si
trovò le braccia bloccate da una presa d'acciaio, infine
sentì
la propria schiena appiattirsi contro il petto di qualcuno ormai
conosciuto.
Quando
il sangue riprese a circolare regolare, lo spietato fidanzato
infuriato si trovò faccia a faccia con Marco che era
riuscito
a rigirarselo a piacimento mostrando una gran forza.
-
Spiegami perché ... -
Aveva
quindi chiesto il moro fissandolo duramente negli occhi.
-
Non lo so, la gente mi sembra solo da ficcare in ospedale, quando ci
parlo! Non tutti, ma la maggior parte si. È per questo che
devo accontentarli e mandarli immediatamente dove si meritano! -
Una
risposta pronta ma non meditata, spontanea che fece ridacchiare i
presenti paralizzati. Avevano temuto di essere al posto del povero
idiota!
-
No ... - rispose l'amico continuando a fissarlo serio: - …
perché
diavolo mi sono intromesso quando avevo deciso che non me ne fregava
nulla e che non avrei messo dito? -
Un'affermazione
simile fu nuovamente fraintesa, ma quello che intendeva lui, Andrea
lo capì.
-
Perché sei un idiota ... potevo fare di meglio, se non mi
interrompevi. -
-
Bè, gli hai rotto un dente, credo possa andare bene lo
stesso.
-
Ironicamente
divertito, nonostante la seccatura appena provata, Marco
lasciò
andare Andrea che si sistemò i vestiti e i capelli con un
ghigno sadico compiaciuto.
-
Ottimo sfogo, lo ammetto ... ogni tanto ci vuole! -
Dimostrando
così di essere sicuramente due ragazzi di sesso maschile:
solo
questi ultimi infatti riescono ad esagerare poco prima in modo
violento, ad essere privi di sentimenti e cinici apparentemente,
passando anche per cattivi agli occhi di alcuni, per poi buttarsi
tutto alle spalle, fregandosene altamente dell'accaduto e ridendoci
su con una gran presa in giro generale. Non riescono a mantenere un
malumore o un'arrabbiatura, non riescono a 'legarsela al dito' come
fanno le donne. Sono gli esatti opposti e c'è di buono che
questi poi non piangono per dimostrare chissà cosa, quando
succede che esce qualche lacrima, significa che serve veramente!
Ecco
quindi che della categoria maschile, a modo suo, ci faceva parte
anche la rossa bomba sexy causa di tutto quello appena accaduto.
Furono
poi raggiunti da Adrian che, messasi a ridere appena saputo ogni
cosa, disse ad alta voce:
-
Massì, lasciateli perdere! Sono solo degli stupidi idioti!
–
Per
poi prendere a braccetto Marco da una parte e Kimberly
dall’altra e
trascinarli via da quel cortile, dirigendosi a casa di Marco(e Andrea
per ora), ignorando tutti allibiti ed increduli.
Come
andò la serata?
Ovvio:
Kim e Andrea si curarono a vicenda a loro dolce (e piccante) modo in
camera, mentre Adry e Marco in cucina ad approfondire a sempre modo
loro ... niente di sconcio o rilevante, a onor del vero, parlarono e
basta!
Il
giorno seguente passò in fretta e con più calma
rispetto agli altri, con Viky il macello era di gran lunga limitato,
la biondina ne approfittò per fare delle pulizie e
riordinare
in giro (le venne pietà dell'appartamento), mentre Tom
andava
impartendo ordini con gran convinzione, come era nel suo stile:
parlare tanto e lavorare poco!
Il
giorno dopo ancora arrivò a portare un'enorme carica
energetica e caotica. Tutto l'ordine portato da Viky era stato
distrutto in un attimo da persone di gran lunga terribili: la
combinazione di Roby, Ale, Andrea e Marco era di per sé la
tragedia più grande che tutta la storia
dell'umanità
potesse ricordare!
Il
fatto che ci fosse Jo, il maturo adulto di turno, non li
spaventò
minimamente.
I
cinque stavano preparandosi allegramente da mangiare, per l'occasione
con un'azzeccata previsione Jo aveva portato da casa dei surgelati,
immaginando che con lo stomaco senza fondo del moro non vi fosse
ormai rimasto nulla di commestibile.
Avrebbero
mangiato un primo generico consistente e di secondo niente meno che
la frittura, ovvero i pesciolini da friggere nell'olio e poi da
mangiare come si fa con le patatine fritte!.
Questo
dovrebbe bastare a dare un'idea di quel che successe. Questo e la
consapevolezza che Ale è la gioia dell'amore e della
solidarietà, mentre Roby, Andrea e Marco invece sono la
gioia
del sadismo e della cattiveria. Jo ... bè, lui sembra
proprio
un papà.
La
cottura iniziò, misero a friggere l'olio di semi e al
momento
di buttarvi i pesciolini per friggerli, Ale si aggrappò al
collo di Roby che li stava versando indifferente, infine con
occhioni supplichevoli e pieno di lacrime gridò impietosito
come solo lui sapeva fare:
-
N! Poveri pesciolini ... con che cuore li metti in quell'olio
bollente? -
Roby
se lo scrollò di dosso spazientito e sbottando secco come
uno
spumante, fece:
-
Guarda che sono morti, idiota! -
Gli
scoccò un occhiata verde demone (cioè i suoi
occhi
erano verde chiaro, come quelli dei demoni ... ) per tornare alla
cottura del cibo. Ale ancora più piagnucoloso lo
fissò
con i suoi grandi occhi neri e lucidi, coperti in parte dalla scura
frangia, e riattaccandosi al braccio, continuò:
-
Ma hanno gli occhi aperti, guardali ... poverini ... -
Qui
intervenne Andrea sadico e con sorriso tipico suo, ovvero da grande
stronzo, fu felice di tormentare quel ragazzino così
divertente ai suoi occhi:
-
Si, ti stanno guardando, non vedi? Ti fissano pensando quanto
è
coglione quello lì con la faccia da femmina! -
Il
piccoletto non ce la faceva più e gridando di nuovo, pianse
più forte (ma senza lacrime):
-
No!
Poveri pesciolini ...
e poi come potete fissarli così? Vi guardano anche loro
… -
Robert
sbuffò spazientito sentendo la sceneggiata di quel caso
disperato, così disse più sgarbato di prima:
-
Eh, gli togliamo gli occhi solo per te! -
Alessandro
si illuminò brevemente per poi rispomparsi:
-
SI! No anzi ... non poso mangiarli lo stesso! -
-
Chiudi gli occhi così non vedi i loro! -
-
Ma è il pensiero che conta e poi come hanno fatto a pulirli
se
sono così piccoli? -
Dopo
questo botta e risposta dei diversi due amici di bassa statura,
intervenne anche Marco (che aveva capito cosa stava accadendo col
secondo treno, come sempre) con una luce pericolosa negli occhi
azzurri e un sorriso sadico all'Andrea:
-
Già ... di sicuro così mangiamo anche la cacca
che
hanno in corpo! -
Il
biondo si unì al moro con la stessa medesima
pericolosità,
quei due si odiavano eppure si capivano al volo quando si trattava di
torturare gli altri.
-
Ma no, quando li hanno presi gli hanno dato un iniezione di purga con
la siringa così si sono svuotati di tutta la cacca che
avevano, solo dopo li hanno uccisi! -
Marco
ovviamente resse il gioco alla grande:
-
No la purga, gli hanno fatto il clistere! -
Il
piccolo Alessandro (piccolo di corporatura ...) aveva ormai la faccia
terrorizzata e schifata ma anche preoccupata per chissà
quale
astruso motivo, tanto che chiese timoroso:
-
E per le interiora? -
Non
aspettavano che quella domanda, con enorme sadismo sempre crescente
partì la scena numero due:
-
Gli avranno tagliato la pancia verticalmente, così
… –
fece un gesto verticale col dito sul torace dell’amico
preoccupato
- ... e poi con un dito sono entrati nel loro interno e hanno tirato
fuori tutto quanto, per la puzza nauseante avevano una molletta sul
naso e spruzzavano un profumo da donna! -
L'interlocutore
osservava i pesciolini nell'olio, buttati da Roby che non li
calcolava più da un pezzo, poi seriamente convinto disse:
-
Ma qui sembrano interi! -
Andrea
serio:
-
Gliel'hanno ricucita dopo! -
Ale
ingenuamente chiese anche questo:
-
Ma ... come li hanno ... uccisi? -
Ecco
la domanda che desideravano sentire dal profondo, i due amici/nemici
si esercitarono in un simpatico siparietto molto serio e deciso:
-
Con una botta in testa uno per uno! -
-
Ma no ... li hanno narcotizzati e poi messi in una camera a gas! -
-
Secondo me invece gli hanno sparato! -
-
Magari gli hanno tagliato le vene! -
-
Oppure con un overdose da droga! -
-
Potrebbero però anche averli buttati giù da un
grattacielo facendoli sfracellare al suolo ... un operazione lunga ma
efficace! -
Le
grida accompagnate da sincere lacrime li interruppero:
-
Ma poveri pesciolini! Che crudeli che siete! -
Allora
Roby che non ce la faceva più ad ascoltare tante
stupidaggini
al secondo, sbottò:
-
Gli faremo il funerale! -
Ale
si illuminò tutto a quelle parole:
-
Si! Facciamo una preghierina per loro! -
L'amico
ramato ovviamente fuori di sé per le troppe idiozie fece a
denti stretti:
-
Ti consiglio di pregare per te se vuoi continuare a vivere! -
Ecco
poi di nuovo Andrea calato nella parte del carogna massimo
improvvisare ancora convinto di quel che diceva:
-
Ale guarda, guarda! Si muovono! Sono vivi! Senti come ti chiamano
'ASSASSINO'! -
Marco
anche questa volta continuò il gioco prendendo la palla al
balzo e allo stesso modo del biondo disse mettendo un ansia
incredibile al piccoletto:
-
Si, ti fissano così male ... nasconditi che ora escono!
Guarda
come si muovono, stanno uscendo e ti assaliranno, poi ti butteranno
nell'olio! -
L'altro
spaventato a morte urlò isterico non facendocela
più a
rimanere calmo:
-
NO! AIUTO NON VOGLIO NON SONO STATO IO! NO! -
Le
sue urla partirono a squarciagola, i due cattivoni lo afferrarono
immobilizzandolo e torturandolo, poi incuranti delle intenzioni di
Roby che non sopportava quella scena, sollevarono la vittima che
pensava veramente fosse giunta la sua ora. Quando i due dementi
l’ebbero in alto sopra le loro teste, fecero finta di
buttarlo
nell'olio bollente insieme ai pesci, al che una voce da dietro si
levò chiara e infuriata:
-
Vi manca la farina! -
Era
ovviamente Roby che, arrivato al suo labile limite, buttò
addosso ai tre l'intero pacco di farina imbiancandoli da cima a fondo
con molta cura e devozione, in modo da sporcare persino le loro
mutande. Questo con una mano, con l’altra stringeva un
coltellaccio
enorme da cucina, era ancora indeciso se affettarli o meno dopo
l'imbiancata!
-
Ora vi cucino io nell'olio fritto se non la fate finita ... e vi
cucino vivi! -
Andrea
come un carro armato e con gran faccia tosta rispose:
-
Ma guarda che è un quesito interessante, 'come si uccidono i
pesciolini da frittura'! -
-
Si ... stavamo dando una dimostrazione pratica di come trattano i
pesci! -
Alessandro
ancora stretto in aria nella loro presa ferrea e imbiancato come gli
altri, cessò pianti e urla per chiedere poco convinto:
-
Mi state dando del pesce? Ma sono così carini ... -
Non
fece l'offeso perchè non si sentiva minimamente insultato.
-
E mangiali, allora! -
-
Mangiateli tutti quanti ... crudi! -
Il
ragazzo dagli occhi verde demone decise di darci un taglio definitivo
ed esasperato ma sempre brusco, prese una delle scatole di pesci
aperte ancora da cuocere infine glieli tirò addosso. A
questa
cosa crudele (secondo Alessandro), il piccolo non sopportando la
visione dei pesciolini con gli occhi aperti addosso a sé
stesso, gridò a squarciagola terrorizzato di nuovo:
-
NO! POVERI PESCETTI! NON POSSO GUARDARLI, SONO MORTI! -
Ecco
fatto, l’esaurimento colpì completamente ed
inesorabilmente
Roby facendolo urlare impazzito ed isterico per il troppo caos ed
idiozia a cui stava assistendo, queste cose non le poteva soffrire
proprio!
-
STA ZITTA PULCE! -
Così
per farli zittire a loro volta, Marco e Andrea si guardarono e nel
casino infernale, con sguardi significativi e pericolosi, presero lo
slancio tirando addosso a Robert il leggero Alessandro, facendoli
finire a terra in un groviglio dolorante, piangente ed imprecante
(chissà chi imprecava e chi piangeva?). Appena l'aggressivo
ed
intransigente colpito si riprese dalla botta pazzesca, ancora a terra
si liberò dell'altro e arrivando fino alle caviglie dei due
traditori, le tirò con forza fino a farli cadere: rovinarono
sopra di loro tirandosi dietro la tovaglia con tutte le cose
apparecchiate sopra.
Il
botto e il casino furono incontenibili ed indescrivibili, senza
contare gli insulti che volavano e i mille 'taci carogna' con minacce
di morte.
Alla
fine i quattro si resero conto che Jo aveva sorpassato placidamente
tutti e ignorandoli bellamente si era messo a finire di preparare la
cena con la naturalezza più totale!
Erano
in uno stato pietoso, puzzolenti di pesce, i tre ragazzi coperti di
farina e pesciolini surgelati da capo a piedi, un pantano per terra
con migliaia di oggetti rotti e la tovaglia sopra di tutto, senza
parlare dei lividi che presentavano tutti ... persino Alessandro che
non si faceva mai nulla, era ferito. Dopo un paio di minuti che
servirono per recuperare i sensi nonché il poco cervello che
possedevano, si sentirono delle cacche e questo fu merito di Jhonny!