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SOGNI AMICI E STRONZATE
 
SAGA II:
IL TRIANGOLO NO

 
PREMESSA:
Arriviamo alla seconda saga di questa storia tratta dal mio fumetto. Il titolo è ‘Il triangolo no’, citazione della canzone di Renato Zero(che per intenderci non c’entra nulla con la storia). Questa volta i protagonisti sono Thomas, Viktoria(o solo Viky) e Jonny. I modelli per questi personaggi sono: per Tom: Heath Ledger, per Viky: Amy Smart, per Jo: Jared Leto. Jo doveva essere fra i più belli visto che nel mio fumetto mi è venuto piuttosto bene, ma è una bellezza diversa da quella di Andrea(che è Chad Murray), non è stato facile, alla fine lui mi ricordava abbastanza il mio Jo, solo che dovrebbe avere più il fisico da nuotatore. Per gli altri…bè lei doveva essere molto bella e delicata al tempo stesso, non bella e sexy come Kim(Krista Allen), così è saltata fuori Amy Smart. Per Tom volevo uno affascinante ma non bellissimo, doveva avere l’aria simpatica ed allegra e dei biondi ricci arruffati, così ecco il mio Casanova!
Questa storia è ambientata nell’estate del 2000, quella che segue all’inverno in cui è ambientata la prima saga.
Come sempre se volete leggere il fumetto, di cui le tavole di questa seconda serie sono già on line, andate sul blog: http://momenti.iobloggo.com
Bè, non ho molto altro da dire se non il solito: buona lettura.
Baci Akane
 
CAPITOLO 19:
PER TUTTI I GUSTI
 
viktoria-amy smartthomas-heathjohnny-josh

Le aule erano deserte ed ordinate nonostante fosse mattina inoltrata, il sole picchiava forte sui vetri riscaldando gli ambienti interni, ormai era estate e le lezioni erano finite, tutto ciò che rimaneva erano solo gli allenamenti delle rispettive squadre sportive. Ogni alunno in quella scuola sperimentale ne faceva parte di una, per cui pur non essendoci più scuola effettiva, gli studenti erano comunque presenti all’interno dell’edificio, erano nelle palestre e nei campi da gioco ad allenarsi per i tornei estivi cominciati proprio con la fine dell’anno accademico. Ve n’era uno invernale che cominciava dopo natale e durava un mese, infine uno estivo che iniziava dopo la fine della scuola e durava lo stesso tempo. Era un istituto che si dava da fare per far conoscere il proprio nome e ci riusciva bene.
Nella palestra della ginnastica artistica tutti si erano fatti da parte per lasciare spazio alla migliore del gruppo che con la palla eseguiva un nuovo difficile esercizio a suon di musica. Era una bionda dai lineamenti delicati e fini, un taglio di capelli corto con una frangetta a tappo, un espressione regale ed un corpo sottile. Si muoveva esperta ed elegantemente, quando lei era ‘in scena’, era impossibile non notarla o fare altro che non fosse guardarla. Quello che creava era, a modo suo, arte. Arte pura. C’è chi lo fa disegnando, scrivendo o cantando, lei lo faceva con uno sport fuso a danza.
Costei era Viktoria Bovini, o meglio conosciuta come Viky o Vy.
All’esterno nel campo da baseball a forma di diamante, ritto sul monte di lancio, stava l’asso della squadra, il lanciatore che concentrato si preparava al suo tiro. Aveva il cappellino con la visiera per proteggere i suoi occhi grigi dal sole, ma ugualmente un rivoletto di sudore gli correva lungo la guancia arrossata per il caldo. Di norma aveva una carnagione molto chiara ma in estate si tingeva di un inevitabile rosso vivo, faticando molto ad arrivare al bronzeo che ognuno cercava. La divisa da baseball era pesante rispetto alla temperatura, ma non potevano far altro che sopportare. Il biondo ricciuto dai lineamenti semplici, la cui bellezza non spiccava ma non lo si poteva definire certamente brutto, ignorando tutte le urla di incitamento dei suoi compagni, con aria molto concentrata, aveva alzato le braccia insieme alla gamba, portato quindi il destro dietro di sé, fatto un passo avanti con tutti il peso del corpo e nell’istante in cui lo faceva lanciato la pallina dura che stringeva fra le tre dita principali della mano.
Il tiro lanciato con una discreta forza era stato veloce, un lampo invisibile ad occhio umano che diretto si era insaccato nel guantone del ricevitore, eseguendo così un perfetto strike.
Gli applausi arrivarono anche dalle ammiratrici che guardavano l’allenamento del loro beniamino, il ragazzo esultò come di rito e con un segno vittorioso delle dita aveva fatto un simpatico occhiolino in loro direzione. Non era un don giovanni, il suo aspetto era semplice e piuttosto comune anche se aveva un certo fascino, dopotutto…tuttavia quel che tanto piaceva di lui era il suo modo di essere, la sua personalità. Così era diventato il più popolare e desiderato del gruppo. Ma nonostante ciò non ne approfittava, non usciva nemmeno con una di quelle che l’avrebbero voluto, questo perché era fidanzato.
Il suo nome era Thomas Munarini, conosciuto come Tom.
Nella piscina posta al coperto per evitare spiacevoli acquazzoni v’erano diversi ragazzi dal perfetto ed invidiabile fisico che nuotavano facendo diverse vasche di fila, solo uno di questi misurava il proprio tempo su richiesta del proprio preparatore atletico. Costui era uno dei migliori in ogni disciplina di nuoto, una giovane promessa che riusciva meglio individualmente.
Appena toccato con la mano il bordo della piscina, la voce dell’uomo in piedi davanti a lui, aveva subito comunicato il tempo, un nuovo record. Lui però si era limitato ad appoggiare le mani sul piano e a far forza sui muscoli delle braccia per uscire dall’acqua. Sarebbe stato motivo di profondi sospiri da parte di ammiratrici, se avessero ottenuto il permesso di entrare ad osservare. Il problema era che dopo il tentativo di spiare gli atleti, e soprattutto quest’ultimo, anche sotto le docce negli spogliatoi, avevano ottenuto il divieto di entrare ad assistere. Il giovane dagli occhi dorati che ora tutto gocciolante si era tolto la cuffia per asciugarsi lasciando liberi i corti capelli castani, scompigliati sulla fronte ed intorno al viso, aveva un fascino notevole e per nulla trascurabile…anzi….era proprio bello! Lineamenti regolari, non d’angelo e nemmeno da dannato, semplicemente bello. Ne era cosciente ma non ne approfittava, non gli interessavano le avventure con le donne, cercava una storia seria e fissa e per carattere non si buttava sulla prima che passava.
Costui era Jhonny Lupoi, conosciuto come Jo.
In un altro campo a forma di diamante, accanto a quello da baseball, c’era la squadra femminile di softball cappeggiata dalla gemella dell’asso di quella maschile. Era il numero 4 in battuta e attualmente situata in casa base, si apprestava al tiro con la mazza stretta fra le mani, sguardo concentrato ed una grinta visibile subito. I boccoli non più tanto selvaggi si erano allungati fino a quasi metà schiena, ma al momento erano legati in una coda per comodità. La pallina era stata lanciata e ribattuta da lei con un colpo secco e sicuro. Ormai non ce n’era nessuna che non riuscisse a battere, ma questo lo doveva soprattutto alla forza mascolina che possedeva, cresciuta come un ragazzo a causa del gemello inseparabile; perfino il corpo non era quello di una donna sexy come, ad esempio, lo era la sua migliore ed inseparabile amica…era semplicemente una ragazza ancora in fase di ‘sbocciatura’!
Costei era Adrian Munarini, nota come Adry.
La palestra dei campi da pallavolo era divisa in due campi, per la squadra maschile e quella femminile, tuttavia ad attirare maggiormente l’attenzione era quella delle ragazze, specialmente una fra tutte spiccava…magari grazie ai suoi rossi capelli lunghi ondulati sulle punte, ora legati in una coda alta, oppure per la bellezza letale del suo viso, od anche il corpo tutte curve, super sexy, desiderato da qualsiasi ragazzo della scuola…ma magari attirava per la sua bravura. Eccola in alto a saltare come avesse delle molle ai piedi, alzare il destro dietro la nuca, caricare il colpo e scaricare sulla palla bianca di cuoio che le arrivava esattamente davanti agli occhi nel millesimo di secondo giusto. Una potente schiacciata a filo della rete aveva superato il muro delle mani avversario per battere a terra e fare punto. Solo uno dei tanti eseguito dall’attaccante praticamente professionista, molto, molto, invidiata ed ammirata!
Costei era Kimberly Padovani, conosciuta come Kim.
Nella palestra a fianco, collegata sia a quella di pallavolo che a quella di ginnastica artistica e ritmica, v’era quella di basket. Urla d’incitamento provenienti per lo più da ragazzine invadevano l’ambiente non molto serio, mentre la partita d’allenamento era al culmine. La palla di cuoio passava di mano in mano venendo palleggiata sul parquet, lasciando insieme agli stridori delle suole di gomma delle scarpe, un suono più o meno veloce, un ritmo che dettava il tempo, a sua volta deciso dal capitano e playmaker della squadra. Il bel biondo popolare in tutta la scuola ed il quartiere, conosciuto anche come il ragazzo d’oro poiché perfetto(caratteraccio a parte), senza nemmeno avere una visione completa delle posizioni dei suoi compagni, aveva ripreso un gran bel contropiede, lanciando insieme a sé stesso, l’amico, l’ala dai capelli neri scompigliati sugli occhi che volava al posto di correre o saltare. Quest’ultimo non aveva soprannomi particolari ma era ugualmente famoso, vuoi per il fascino del teppista selvatico, vuoi per la bravura, vuoi perché era diventato il migliore amico e allo stesso tempo nemico della stella della scuola e della squadra.
Costoro erano Andrea Bisi, il ragazzo d’oro, e Marco Airoldi, il teppista selvatico.
In un altro campo esterno, accanto agli altri, c’era quello di calcio, la squadra maschile si dava da fare come tutte le altre in un’amichevole che vedeva schierata la coppia d’oro, la combinazione vincente: due ragazzi di bassa statura, comuni a molti d’aspetto ma molto bravi nel loro sport. C’era uno dai capelli ramati che possedeva maggiore corporatura rispetto al compagno e amico, possedeva delle buffe sopracciglia perennemente corrucciate, un espressione immusonita ed un abilità di marcatura e passaggi incredibile. Al momento giusto aveva crossato verso il moro, l’altra parte della combinazione, aveva i capelli neri e lunghi fin sotto le spalle, una frangia lunga sopra gli occhi e dei lineamenti effeminati per un corpo esile e magro. Questo non bastava per avere un’idea della forza di tiro e bravura del ragazzo. Con un colpo secco aveva insaccato la palla in rete, era sembrato facile, peccato che chiunque avesse tentato di farlo nello stesso modo, non ci sarebbe riuscito così facilmente…era un fuoriclasse e su questo non ci pioveva!
Costoro erano Robert Varani, conosciuto anche come Roby e Alessandro Sarno, noto come Ale.
Questi i componenti di un gruppo speciale d’amici, famoso e popolare in tutta la scuola…per il leder Andrea e il rivale-amico Marco, per la fidanzata sexy di Andrea, Kim e per quella scorbutica e schietta di Marco, Adry, per il bel nuotatore Jo, il cui corpo era desiderato da ogni morbosa ragazza e per il suo migliore amico Tom, il simpatico e travolgente artista tuttofare, senza dimenticare la bravissima angelica Vy fidanzata con Tom, per poi passare agli eterni amici e fuoriclasse Ale e Roby!
Un gruppo ben assortito che si dedicava anima e corpo al proprio sport preferito, di cui avevano fatto il sogno della loro vita.
Già…ce n’era per tutti i gusti!