CAPITOLO I:
IL GRUPPO

PARTE II:
Sofia e Ricardo

/Dream – Cramberries/

*Sofia*
“Oh, io adoro mio fratello.
È la cosa migliore della mia vita.
Sono davvero fortunata ad averlo, se non l’avessi avuto con me chissà dove sarei finita tonta come sono.
Però potrebbe essere meno asfissiante, ogni tanto!
È troppo protettivo!
Va bene che finisco sempre per combinarne una dietro l’altra. Ha paura che un giorno la casa esploda perché mi dimentico del gas acceso o che io anneghi facendo il bagno perché mi scordo di chiudere il rubinetto.
Sono cose comiche che però possono davvero accadere, ne sono capace.
Sono consapevole del disastro di donna che sono ma mi impegno con tutta me stessa per crescere e diventare auto sufficiente.
Vivere da sola e mantenermi da me non basta, so che devo anche imparare a vivere senza provocare danni a me stessa.
Solo quando ci riuscirò Francesco potrà iniziare la sua vita seriamente.
Del resto non è che lui sia tanto meglio di me… si caccia per bene nei guai senza bisogno di me!
Però è diverso, lui è un uomo forte che sa difendersi e tirarsi fuori da solo dai pasticci in cui si caccia (ok, con l‘aiuto di Fabio…), io senza di lui fin’ora non sono stata in grado di fare nulla.
Spero di non essere una palla al piede ma di dargli qualcosa in cambio. Morirei sapendo che sono solo un peso, per lui.
Faccio quel che posso, gli do quel che ho… ad esempio non lo ammetterebbe mai nemmeno sotto tortura ma so che gli piace quando lo coccolo e l’abbraccio. Fa tanto il duro ma ha un cuore tenero.
Certo, da ragazzino era un teppista ma ora è cresciuto ed ha bisogno di dolcezza come tutti.
Gli do i miei sentimenti, il mio calore, tutto il bene che gli voglio.
Ciò che ho.
Penso che sia uno scambio abbastanza equo ma prima o poi dovremo imparare a fare a meno l’uno dell’altro.
Spero che quando arriverà il momento saremo pronti. L’idea di essere totalmente indipendente da lui mi piace ma mi spaventa allo stesso tempo.
Lui è come un padre, per me, la mia intera famiglia ed a volta anche un fidanzato, anche se non in senso letterale ovviamente.
Ecco… mi manca un ragazzo, per dire… non sono mai riuscita a mettermi con nessuno perché grazie alla sua iperprotettività si sono tutti allontanati. Mi ha evitato sicuramente molte sofferenze ma anche molte gioie.
Però non potrà esserci per sempre. Prima o poi prenderemo le nostre strade ed anche se rimarremmo vicini e ci vedremo comunque, lui non verrà ogni giorno per vedere se sono viva e che cosa ho combinato di sbagliato, mentre io non lo coccolerò accudendolo come una madre.
Rabbrividisco a questo pensiero. Non riesco a capire se volerlo o no.
Meglio lasciar perdere.
Meglio che le cose vadano come devono andare senza pensarci.
A questo punto mi alzo di scatto e saltellando allegramente per la stanza, mettendo male un piede e finendo quasi per cadere, dico squillante mentre mi fissa come se fossi una calamità naturale:
- Dai, andiamo a fare un giro, ti va? Poi ci fermiamo a mangiare qualcosa… perché non chiami anche qualche tuo amico? Si, che poi sono anche amici miei, in fondo. Vorrei andare a vedere un negozio in centro che ha aperto da poco, deve avere cose molto carine! –
Sembro una bambina o per lo meno da come mi guarda sembra che io lo sia. Non me ne importa. Bisogna esternare ciò che si ha dentro esattamente come è, senza filtrarlo per paura di come appariamo e di cosa possono pensare.
Non c’è nulla di male.
Sto comunque cercando di crescere!
Francesco punta allora i suoi occhi azzurro mare, che potrebbero anche essere verde acqua se è per questo, sui miei semplicemente celesti e rassegnato acconsente poco convinto, ben sapendo che finirà per farmi da portantino, cosa che odia ma che non sa negarmi. Del resto se porto io i pacchi poi inciampo!
- E sia! Fammi chiamare qualcuno, non posso resistere da solo alla tortura! –
A queste parole, mentre si alza placido dal divano prendendo il cellulare, piena di speranza e attaccandomi di nuovo al suo braccio come un gatto che fa le fusa, chiedo:
- Chi chiami? Chi chiami? Dai, dimmelo… - Li conosco bene i suoi amici, sono tutti compagni di squadra ma quello che interessa in particolare a me è uno… spero proprio che mi accontenti… non oso chiederglielo direttamente anche perché lui non sa nemmeno che mi piace, ma magari lo intuisce e mi fa felice.
Si, come no… se lo intuisce allora fa a pezzi!
È meglio che non lo capisca!
- Fabio. – Borbotta facendo la parte dell’infastidito dal mio atteggiamento, il suo braccio è abbastanza forte da reggere il mio peso, visto che mi sto appendendo per arrampicarmi e guardare la rubrica del cellulare.
Francesco è molto più alto di me.
- E Gabriele? – Fabio è il suo migliore amico ma Gabriele è il vice di Fabio. Nel senso che se Fabio non c’è fa Gabriele le veci di migliore amico di Francy!
Ops. Solo in un secondo momento, col suo sguardo sospettoso addosso, mi rendo conto di avergli dato proprio l’indizio che mi ero ripromessa di non dargli.
Se capisce che mi piace Gabriele è finita… per lui!
- Ehm… ma anche altri se vuoi… insomma.. fa come ti pare! Io vado a prepararmi! – Così rossa come un pomodoro e timorosa di essere sommersa da una raffica di domande ben mirate, prendo e scappo in bagno prima che mi arrivino.
Dannazione, Sofia, pensa prima di parlare!
Perché cavolo fai sempre ciò che non devi?
Lo vedi che non sei ancora pronta per vivere la tua vita per conto tuo?
Pensa se mi prendono e mi arrestano e quando mi interrogano dico proprio quello che non devo, così mi condannano a vita.
Sarei capace di darmi la zappa sui piedi da sola!
Così davanti allo specchio mi guardo con attenzione decidendo cosa c’è da sistemare.
Se vedo davvero Gabriele devo essere perfetta!
Avvicino il viso allo specchio e guardo se le sopracciglia sono di nuovo da sistemare ma hanno ancora un arco perfetto e nemmeno un pelo è ricresciuto, così guardo il trucco che consiste in una matita viola acceso coi glitter in coordinato con il mascara che mi fa le ciglia belle lunghe. Mi ripasso il rossetto che è un lucidalabbra rosa perlato sulla bocca, quindi mi ravvivo i capelli lunghi e castani rimettendoli nelle forcine, facendo delle simpatiche cascate a spruzzo coi ciuffi che imprigiono intorno al viso. Una parte invece scende mossa lungo la schiena.
Arrivata ai vestiti mi passo la mano sulla maglia coi pon pon davanti che cercano di mascherare il poco seno che ho. Anche i pantaloni a quadri fucsia vanno più che bene.
Si, non cambio nulla.
Esterna perfettamente il mio stato d’animo.
Aperta e con tanta voglia di socializzare!
Finisco con del profumo al gusto di fragola, quindi esco dal bagno con ancora quella famosa speranza negli occhi mentre guardo mio fratello che si è rimesso i guanti da motociclista. È un gran bel ragazzo. Ha un fisico da sogno e degli occhi da gatto che ricordano molto i miei. Non è perfetto ma comunque decisamente affascinante. Ha la sua schiera di ammiratrici e spero sempre che una di queste possa diventare la donna che se lo sposerà. Mi piacerebbe avere una complice!
- Chi viene? – Domando speranzosa avvicinandomi.
Lui mi lancia uno sguardo che prima è schifato, probabilmente non gli gusta il mio abbigliamento ma non è una novità, poi diventa sospettoso.
A questo punto me lo chiede a bruciapelo:
- Chi vorresti venisse? – Cavolo e che dico ora?
Dì una bugia, Sofia, dì una bugia… dai, devi riuscirci… ce la puoi fare, ne va della sopravvivenza di Gabry!
Tolgo lo sguardo dal suo inquisitore, quindi roteandolo verso il soffitto e poi verso il basso trovo il vuoto nella mente. Non so che dire così rimango vaga:
- Mah, mi stanno bene tutti… non ho preferenze, lo sai. –
Bè, questa è verità.
Mi stanno bene tutti, i suoi amici. Sono simpatici!
Ce n’è uno in particolare che voglio vedere ma vanno bene tutti!
Sospiro per essermela cavata, così concludo tornando a guardarlo con un sorriso largo. Lui non è molto convinto ma per mia fortuna decide di lasciarmela passare. Probabilmente mi studierà dopo.
- Fabio, Gabry e Riky! –
YATTA!
Oh, lo bacerei se non mi chiedesse perché tanta gioia!
Cavolo, faccio una fatica mostruosa a trattenermi, quasi mi viene da piangere.
È da un sacco che non vedo il mio principe azzurro!
Ma come sono contenta!
Evvai!
- Tieni! – A questo punto mi porge un altro casco che di solito uso io, continua a non essere convinto ma mi darà tregua. Almeno spero.
Ma chi se ne importa: Gabry viene!
Che bel regalo!
Non vedo l’ora di vederlo!”

/Easy – Faith no more/

*Ricardo*
“La giornata è davvero regalata.
Una di quelle che ti fanno venire solo voglia di stare fuori casa.
Il sole riscalda l’ambiente dando il buon umore anche a chi si è svegliato col piede storto. Non che a me succeda spesso però può capitarmi.
Raggiungo il luogo dell’incontro a piedi, sono fortunato poiché abito vicino al centro.
Potevo permettermi una casa di lusso in periferia come quasi tutti gli altri ma non mi va di isolarmi così, sono uno come tanti, che senso avrebbe vivere in una mega villa? Sono anche solo…
Qua posso vedere più spesso i miei amici anche quando non ci sono campionati ed allenamenti.
Le vacanze sono ormai finite ed anche se dovrei esserne scontento non ci riesco. Non vedo l’ora di iniziare un nuovo anno calcistico, incontrare questo nuovo giocatore con una fama piuttosto strana e tornare nel pieno della mia vita normale.
Normale per me.
So bene che la vita di un calciatore professionista ha poco di normale rispetto ai più, però non tutti hanno la fortuna di vivere il sogno così a pieno, sentendosi totalmente realizzati.
Certo, mi manca l’amore, è vero, ma ho tempo per questo.
A volte vorrei riuscire a comportarmi come Fabio o Francesco che hanno tante donne quante ne vogliono e accettano disinvolti tutte le proposte che gli arrivano. Come fanno?
Anche se mi metto in testa di provarci e non mandare via tutte le ragazze che mi si propongono, mi blocco d’istinto. Non riesco ad andare avanti.
Non so se sia timidezza o se sono semplicemente imbranato… però fra una serata con gli amici ed una con una bella ragazza scelgo la prima.
Forse non sono molto normale in questo senso…
Ma in fondo la parola ‘normale’ varia a seconda di tante cose, cercare ciò che lo è o no è pura utopia.
Eppure penso che esista anche se io non so come identificarlo.
Ogni tanto mi trovo a fare questi pensieri mentre rifletto su me stesso, sul fatto che dovrei avere la ragazza, che solo per calciare un pallone vengo pagato fior di soli e che invece di vivere da ricco preferisco cercare di essere quanto più posso comune a tutti gli altri.
Altri.
Forse sono questi ‘altri’ ad essere normali.
Persone che vivono la loro vita con fatica, alzandosi presto la mattina, facendo un lavoro faticoso, che cercano di arrivare a fine mese mantenendo tutto ciò che devono mantenere col solo loro stipendio che di media non supera quasi mai i mille euro se si è fortunati…
Che hanno una famiglia, dei figli, degli amici che non frequentano locali per vip ogni sera.
Persone che non sono fermate per un autografo ogni volta che vanno da qualche parte…
E come evocati dalla mia mente due ragazze mi si avvicinano. Mi hanno riconosciuto nonostante gli occhiali da sole ed il cappellino ben calcato in testa!
Sono così riconoscibile?
Sorrido gentile e chiedendo i loro nomi faccio l’autografo ad entrambe, poi salutandole sguscio via in fretta.
Fortuna che non hanno macchine fotografiche!
Quando penso di essere in un momento tranquillo e di poter respirare sembrando quasi come tutti, ecco che mi danno la conferma che non è così!
Pazienza.
Mi stringo nelle spalle e procedo verso il centro.
C’è da dire che questa è una città molto grande e piena di gente abituata a persone più o meno famose, non si fermano a guardare tutti quelli che passano per vedere se ne riconoscono uno per rompergli le scatole… sono tutti molto presi dalle loro vite frenetiche e... normali?
Chi lo può dire che facciano?
Mi perdo spesso in pensieri come questi, poi vengo interrotto da qualcuno, di norma è Fabio che mi dice di lasciar riposare il criceto nella testa che a forza di far correre le mie rotelle muore senza fiato!
Mi fa ridere ogni volta che lo dice… ha un modo di fare che è semplicemente unico.
Mi ha preso da subito sotto la sua ala protettiva, mi ha affibbiato il soprannome di Bambino d’Oro per via del mio talento nel calcio nonostante la giovane età e non mi ha più mollato. Ogni volta che esce mi chiama o mi passa a prendere.
Mi piace appartenere ad un gruppo. Si, perché stare con lui significa stare automaticamente anche con Francesco, sua sorella, la sua amica, Gabriele…
Non è che siamo tutti amici e spesso siamo anche di più, però siamo lo stesso affiatati perché molto diversi fra noi.
Non insistiamo nel chiamarci amici e nel considerarci tali però a conti fatti lo siamo e sono contento.
È un ottima squadra, l’allenatore che è venuto l’anno scorso è in gamba e non c’è motivo per non considerarmi fortunato.
Davvero fortunato.
Sono come la mascotte di tutti, non c’è nessuno a cui io stia sulle scatole o per lo meno nessuno lo dimostra.
Cercano tutti di darmi consigli perché sono fra i più giovani titolari e se mi vedono in difficoltà arrivano subito per aiutarmi.
Sono felice.
Si.
A volte però vorrei essere più come Fabio e Francesco.
Loro sono così disinvolti, non gli importa se vengono avvicinati da un sacco di persone e non possono andare ovunque vogliano. Anzi. Fabio sembra ci goda a vivere questa vita così diversa e affollata, senza un minimo di privacy!
Mi stringo nelle spalle… io sono giovane, è anche questo il motivo immagino. Magari è solo questione di esperienza, di farci il callo.
Stando con loro sicuramente comincerò a viverla meglio, questa cosa.
- Ehi Riky! Ma non hai ancora capito che non serve a nulla cercare di mascherarsi? Tanto ti riconoscono lo stesso! – La voce allegra di Fabio mi arriva da dietro, così mi giro per vedere il capitano insieme all’inseparabile Francesco con a sua volta l’inseparabile Sofia, sua sorella.
Sorrido radioso vedendoli tutti rilassati. Nessun cappellino, nessuna maglietta coprente o qualcosa di strategico addosso. Gli occhiali da sole se li concedono ma per non rimanere accecati vista la giornata.
Mi stringo nelle spalle salutandoli.
- Non ti sei ancora abituato? E sei da due anni con noi! – Dice Francesco dandomi un’amichevole pacca sulla spalla. A questo punto interviene il tornado conciato come al solito in modo buffo e stravagante: la camicia coi pon pon è un tocco di ‘classe’!
Lei mi abbraccia dandomi un bacio sulla guancia, mi lascia un leggero segno di lucidalabbra che mi tirerò via di nascosto per non farla rimanere male, quindi mi prende il cappellino e lo mette a Fabio spiegando disinvolta che siccome lui ha i capelli rasati corti, il sole rischia di far più male a lui piuttosto che a me!
- E poi stai molto meglio così, coi tuoi meravigliosi capelli neri mossi che ti incorniciano selvaggiamente questo visetto grazioso brasiliano! Mostrati più che puoi, sei così carino! Che ti nascondi a fare? Madre natura è stata generosa con te! – Fabio scoppia a ridere tenendosi il mio cappellino, sistemandoselo in modo da mettere la visiera per dietro, quindi si scambia un occhiata con Francesco che alza gli occhi al cielo.
- Sofi, non devi per forza parlare come se non lo facessi da anni. Non hai smesso un secondo da quando ti ho vista stamattina! – Si lamenta cercando di ridimensionarla.
Poveretto… non sa che è pura illusione?
- E che ti devo dire, Francy? Se non parlate voi deve pur farlo qualcuno! Mica possiamo stare in silenzio! – Risponde a tono allargando le braccia in segno di ovvietà.
- Ah no? – Fa dunque suo fratello mettendo le mani ai fianchi sfidandola. La guarda diretto dall’alto al basso, quindi continua deciso e secco: - E poi è certo che noi non parliamo… se lo fai tu noi quando possiamo farlo? –
A questo punto Sofia fa per aprire bocca e replicare ma non le esce nulla così fa il broncio incrociando le braccia al petto e gira la testa dall’altra parte. Non le piace essere trattata come una bambina e zittita da suo fratello, ma è esattamente questo che fa… la bambina. Però è divertente e bello.
Bello che nonostante come stia andando il mondo, al giorno d’oggi, ci siano ancora persone pure come bambini anche se sono degli adulti.
Non so bene se a questo punto sia davvero offesa ma Fabio per rimediare le cinge la vita con un braccio e stringendola a sé la spinge a camminare dicendole complice:
- Dai, lascialo perdere. Lo sai come è fatto! Al posto del cuore ha una pietra! –
Ridacchio divertito specie quando il soggetto in questione si inalbera e afferra il suo amico per la maglia strattonandolo via da quella specie di abbraccio.
- Fabio, io e te dobbiamo fare un discorso! – Dal tono agguerrito e seccato sembra una cosa seria, ma onestamente non riesco a non continuare a ridere mentre affianco Sofia che intanto continua la sua marcia decisa.
Francesco ha tutta l’aria di essere geloso ma non capisco proprio di cosa… lei è sua sorella.. anche se Fabio la corteggia che male c’è? È il suo migliore amico, dovrebbe esserne contento!
- Si? – Chiede con aria da finto tonto Fabio affiancando il compagno per evitare che gli strappi la maglietta sicuramente firmata e costosa.
Certo, gli sta bene, bisogna ammetterlo. Se si strappasse sarebbe un peccato, anche perché la testa di Francesco volerebbe via con un calcio!
Proprio mentre sta per dirgli ciò che deve, vengono interrotti dalla voce familiare e matura, nonché molto più calma delle loro, di Gabriele che arrivato dopo di tutti, stranamente, ci raggiunge con la sua solita aria pacata e distinta.
- Ciao ragazzi, scusate il ritardo ma quando mi ha chiamato Fran, ero ancora sotto la doccia! –
Francesco viene tendenzialmente chiamato tale solo dall’allenatore, mentre gli amici lo chiamano ‘Fran’ o ‘Fra’ e sua sorella ‘Francy’.
Ebbene ho qua di fianco Sofia ma a questo punto accade una cosa strana. Direi parecchio anomala.
Si ferma di colpo e senza il coraggio di girarsi comincia ad arrossire violentemente prendendo colore perfino nelle orecchie e nel collo, quindi si mette una mano sulla bocca e come se avesse la visione più porno del mondo, parte per un altro pianeta.
Manco l’avesse immaginato nudo sotto la doccia…
- Sofia? – La chiamo per riportarla alla realtà, quindi dopo la terza volta si gira verso di me con ancora la testa da un'altra parte. È molto in imbarazzo.
Sembra quasi che…
- Tutto bene? Sembra che hai assistito allo spogliarello dell’uomo dei tuoi sogni! – Non so come mi esce quest’affermazione ma lei qua sembra svegliarsi del tutto e avvicinandosi a me mi sussurra in modo da non farsi sentire dagli altri che intanto parlano scherzando fra loro:
- Ci hai proprio preso! – Bè, io sono un ragazzo ingenuo ed ottuso, davvero duro di comprendonio, lo ammetto.
Capisco che piaccio a qualcuno solo se me lo dicono esplicitamente ma questo… questo è davvero più che esplicito!
Trattengo l’esclamazione ad alta voce e le sussurro con profondo stupore:
- Ti piace Gabry? – A questo gli occhi azzurri e grandi le diventano lucidi e il rossore aumenta, se possibile, mentre si mette un dito davanti alla bocca in segno di mantenere il segreto, quindi conclude:
- Se lo scopre Francy è finita! –
Così allo stesso modo rispondo comprendendo perfettamente la situazione:
- Per Gabry immagino! – Annuisce, quindi per non destare altri sospetti mi tengo per me la domanda sul perché lui sia così geloso e possessivo e mi stacco mostrandomi quanto più naturale posso.
Non è che sia facile dopo aver capito che il nostro portiere ha la sua fan più accanita proprio nella sorella del nostro numero dieci!
Bè… guardo lei ancora piena di vergogna con un batticuore evidente che cerca di domarsi, poi suo fratello che guarda ancora male Fabio solo perché le ha messo una mano intorno alla vita amichevolmente e poi il nuovo arrivato che, in effetti, non è fisicamente un gran ché ma ha il classico fascino dei maturi.
Sarà dura mantenere il segreto.
Qua mi viene già da ridere!
Vorrei dire a Fra che sta per sbranare l’uomo sbagliato e che dovrebbe dedicarsi all’insospettato che ha accanto, ma è meglio mi faccia i fatti miei, come sempre.
Vediamo cosa mi riserva questo palcoscenico di matti!”