RESISTENZA
Il tuo segreto è al
sicuro stanotte?
e
noi siamo fuori dalla visuale?
il
nostro mondo andrà in rovina?
troveranno
il nostro nascondiglio?
questo
è il nostro ultimo abbraccio?
il
mondo smetterà di crollare?
potrebbe
essere sbagliato
ma
sarebbe dovuto essere giusto
potrebbe
essere sbagliato
lasciamo
che i nostri cuori si accendano
potrebbe
essere sbagliato
stiamo
scavando una buca?
potrebbe
essere sbagliato
è
tutto fuori controllo?
potrebbe
essere sbagliato
non
potrebbe mai durare
potrebbe
essere sbagliato
dobbiamo
cancellarlo in fretta
potrebbe
essere sbagliato
ma
sarebbe dovuto essere giusto
l’amore
è la nostra resistenza
facciamoci
una promessa
loro
non smetteranno di farci crollare
stringimi
le
nostre labbra devono
sempre
essere sigillate
se
viviamo la nostra vita nella paura
aspetterò
un migliaio di anni
solo
per rivedere il tuo sorriso
reprimiamo
la pressione
per
poter amare in pace
sveglierai
la lontana polizia
possiamo
nascondere dentro la verità
potrebbe
essere sbagliato
ma
sarebbe dovuto essere giusto
potrebbe
essere sbagliato
lasciamo
che i nostri cuori si accendano
potrebbe
essere sbagliato
stiamo
scavando una buca?
potrebbe
essere sbagliato
è
tutto fuori controllo?
potrebbe
essere sbagliato
non
potrebbe mai durare
potrebbe
essere sbagliato
dobbiamo
cancellarlo in fretta
potrebbe
essere sbagliato
ma
sarebbe dovuto essere giusto
l’amore
è la nostra resistenza
facciamoci
una promessa
loro
non smetteranno di farci crollare
stringimi
le
nostre labbra devono
sempre
essere sigillate
la
notte è arrivata alla sua fine
possiamo
far finta…
dobbiamo
correre, dobbiamo correre…
è
il momento di correre
portateci
via dall’inferno
proteggeteci
per il male che verrà
Resistenza…
-
Muse - The resistance -
Richiamato
sul tetto del treno marino che sfreccia ad una velocità incontrollata
fra le onde impressionanti, creato con Rufy un varco fra quel muro
d’acqua su cui ci stavamo per schiantare, passati al di là di esso, mi
trattengo qua sopra.
È
un momento in cui sono stranamente solo e per un momento un senso
d’angoscia mi schiaccia. È un lampo, in realtà.
Mi
guardo intorno. Il mare non è semplicemente in tempesta, il mare sta
portando il preludio dell’apocalisse.
Alzo
gli occhi in alto, il cielo è un grumo selvaggio di nuvole nere che si
sovrappongono di continuo correndo impazzite, vomitano pioggia sul
mondo, sopra di noi, si scambiano saette che illuminano tutto a tratti
per poi scaricare dei fulmini che tuonano incazzati facendo tremare
persino le rotaie su cui viaggiamo.
Il
vento ulula come fosse la prima volta che dice la sua dopo che è stato
fatto tacere così a lungo.
Le
onde si innalzano circondandoci solo di acqua furiosa che sale sempre
più lottando come in un incontro di boxe all’ultimo sangue, sembra
l’anticamera della guerra del secolo, la preparazione all’inferno, alla
fine di ogni fine.
Per
un solo momento mi sento terribilmente piccolo, nonostante davanti ad
un onda gigantesca sono andato contro con il mio colpo a tre spade e
l’abbia aperta insieme a Rufy, seppure solo per un istante, il
necessario.
Il
mio cuore batte ma sembra l’unico e sembra destinato a morire
schiacciato davanti a tutta questa grandezza cosmica. La furia della
natura non è nulla confronto a quella umana, cosa possiamo?
Verrebbe
da pensarlo davanti a tutto questo.
Non
c’è orizzonte, non si vede terra da nessuna parte, nessun rifugio se
non questo piccolo ed incontrollato treno marino che viaggia in bilico
sulla morte.
Sotto
di noi abissi interminabili, sopra il terremoto del cielo.
Acqua,
vento ed elettricità in un’unica fusione che cerca di intimidirci e
nessuno può saperlo quanto ci sia quasi riuscito per un istante.
Un
istante lungo un secolo, per quel che mi riguarda.
Cosa
stiamo per fare?
E
proprio in mezzo a questo turbine di domande, una figura agile risale
da sotto e la sua voce familiare mi chiama allegramente:
-
Zoro, che fine hai fatto? - Mi giro e lui è lì che sorride entusiasta
come sempre, come se fosse una situazione normale, come se non fossimo
separati da tutti gli altri della ciurma, come se una nostra compagna
non stesse per morire, come se la fine del mondo non ci circondasse… lo
guardo negli occhi sereni e non vedo l’ombra di un dubbio o di
un’esitazione, niente paura, niente pensieri, niente angosce.
Lui
semplicemente sa cosa dobbiamo fare e sta andando a farla, non si
sofferma sull’apocalisse e cose simili. Non vede quanto è difficile,
non fa ragionamenti di alcun tipo. Gli è bastato capire che Robin è
dalla nostra parte e sta cercando di proteggerci, gli è bastato salire
su questo treno folle all’inseguimento dell’altro su cui è lei insieme
a quei bastardi del governo, gli è bastato realizzare che stiamo per
combattere e questa volta sarà quella più importante fra quelle che
abbiamo realizzato fin’ora.
Il
resto per lui non conta.
-
Che fai qua? - Mi chiede avvicinandosi, io mi giro di nuovo verso la
tempesta intorno a noi e il viso mi si incupisce inevitabilmente… stavo
meglio guardando Rufy…
Le
sue braccia mi circondano da dietro, le mani si infilano lateralmente
scivolando sul mio petto, aderisce il torace alla mia schiena e
appoggia il mento alla mia spalla. Guarda nella mia stessa direzione.
Vede
la furia della natura e nessuna speranza all’orizzonte.
Quassù
nessuno potrà vederci ma se anche fosse cosa importa, a questo punto?
Potrebbe
essere il nostro ultimo abbraccio. In fondo il nostro mondo sta per
andare in rovina completamente… chi se ne frega se scopriranno tutti il
nostro segreto?
-
Il mondo smetterà di crollare? - Mormoro soprappensiero più a me stesso
che a lui. Guardando tutto ciò viene da chiederselo eppure il suo corpo
emana calore anche se è tutto bagnato come me, anche se la pioggia ed
il vento infuriano ancora.
-
Noi andremo avanti comunque. - Asserisce con sicurezza, senza perdere
per niente la sua forza nel dirlo e la sua gioia, in un certo senso.
-
Potrebbe essere sbagliato tutto ciò che stiamo facendo… - Noi stiamo
vivendo di supposizioni che abbiamo fatto noi alla luce di qualche
informazione che siamo riusciti a scoprire, ma la verità è che è tutto
un azzardo, potremmo illuderci che tutto ciò che stiamo per fare
servirà a qualcosa, potrebbe essere tutto totalmente sbagliato. La
furia degli elementi lo fa credere, tentano di fermarci, intimorirci,
ancorarci e inabissarci.
-
Ma dovrebbe essere giusto. - Risponde facendosi via via sempre più
serio. Stringe la presa intorno al mio torace e appoggia la guancia
alla mia. Davanti a noi uno spettacolo sempre più raccapricciante.
-
Ci stiamo scavando una buca? - Ci stiamo sotterrando da soli?
-
Lasciamo che i nostri cuori si accendano. - Lo sono già, ma l’universo
cerca di abbatterci ancora prima di arrivare davanti ai nostri veri
avversari.
-
E’ tutto fuori controllo? - Lui, il mio capitano, il mio uomo, il mio
amore, la mia vita, il mio tutto, è l’unico capace di darmi le risposte
che in un momento di straordinario mancamento mi assillano.
Ma c’è quest’anticamera d’apocalisse intorno a noi, col mondo che
crolla, il cielo che ci viene addosso, il mare che ci ingoia, il vento
che ci affetta. Cerchiamo di controllare l’impossibile. Chi diavolo non
lo crederebbe davanti a tutto questo?
Credere
di poter battere un avversario fortissimo è una cosa, credere di poter
superare tutto questo è follia… lo siamo abbastanza?
-
Non durerà per sempre. Per fermarci questo non è abbastanza. Basta
resistere ancora. - Le sue parole acquistano forza e non è sbalordito
dalle domande che gli faccio, forse le vede come un’ulteriore prova per
lui. Dopo quella di Usop ha capito davvero cosa significa essere
effettivamente un capitano ed ora tutto quello che sta capitando lo sta
affrontando con forza e coraggio, da vero capitano che non esita mai
davanti a niente e che sa dare le risposte giuste sempre e comunque.
-
Dobbiamo cancellarlo in fretta, tutto questo disastro. - E lo
dico come se dipendesse tutto da noi. Ma è così, non è vero, Rufy?
A
questa mia affermazione, si accende di nuovo e serrando ulteriormente
la presa intorno a me, mentre io faccio altrettanto afferrandogli le
braccia per premerlo di più contro di me, come se fosse la mia ancora
di salvezza, come se cercassi di inglobarlo con questo abbraccio da
dietro, lui aggiunge fiero e deciso:
-
L’amore è la nostra resistenza. - Ed è davvero così. Possiamo resistere
solo se c’è questo sentimento ad unirci. Amore fra di noi, amore per la
nostra amica Robin che ci ama al punto da sacrificarsi per noi, amore
per la vita che cerca di sfuggirci via, amore per la libertà con cui
siamo sposati.
È
ora che mi giro fra le sue braccia e circondandolo meglio con le mie,
lo guardo da vicino negli occhi fieri e fermi, le sue labbra
nell’inclinazione della certezza, proprio come me che non ho più alcuna
esitazione.
-
Facciamoci una promessa. - Lo dico con lo stesso tono in cui gli ho
giurato di non venir più sconfitto dopo Occhi di Falco, al Baratie. Lui
ascolta attento. - Loro non smetteranno di tentare di farci crollare. -
Mi stringe di più, come se la sua forza non avesse fine. I visi si
sfiorano. - Le nostre labbra dovranno sempre rimanere sigillate, non
dovremmo mai dire che non ce la facciamo. Dovremo sempre andare avanti
a qualunque costo e se ci prenderanno e ci divideranno infondendoci la
paura, costringendoci a vivere in essa, aspetterò anche un migliaio di
anni se necessario, rimarrò in vita a tutti i costi, anche fra mille
torture. Solo per rivedere il tuo sorriso. - E’ qua che finalmente
capisce cosa stavo dicendo.
E
sorride.
E
mi bacia premendo le sue labbra sulle mie. Rimarranno sempre sigillate
le une sulle altre ed anche separate non si apriranno per nessuno, non
grideranno mai ‘pietà’, non diranno mai che ci arrendiamo perché non
succederà, anche se ci uccideranno, anche se ci prenderanno e ci
incateneranno negli abissi della peggiore prigione dove non potremo mai
raggiungerci. Anche in quel caso io resisterò a costo di sopravvivere
una vita di torture, tormenti e deliri… resisterò per vedere il sorriso
della persona che amo, per cui darei la vita ora e sempre.
Perché
è questa la nostra resistenza.
I
sentimenti che proviamo, le promesse che facciamo, la fede che abbiamo.
Mi
abbandono nella sua bocca, intreccio la lingua alla sua, immergo le
dita fra i suoi capelli neri e bagnati, lo premo contro di me mentre la
passione si accende cancellando la tempesta intorno a noi. Una tempesta
che non può competere con quella che abbiamo dentro, con una pressione
che non si può reprimere o arrestare, non la si supera in nessun modo,
ci si arrende ad essa e basta. È una pressione che preme per uscire da
noi, per poter amarci in pace prima della guerra.
Le
sue mani corrono sotto la mia maglietta appiccicata al corpo, toccano
la mia pelle ed io faccio altrettanto mentre scivoliamo giù, stesi sul
tetto di questo treno che ospita la nostra promessa.
Noi
che ci fondiamo in un ultimo atto d’amore che sfida il governo a
sconfiggerci ed anche se la nascondiamo dentro di noi, la verità non
morirà mai.
Io
darei la vita per lui, perché credo che diventerà il re della libertà,
e lo diventerà portandosi con sé tutti quelli che credono in lui,
amandoli con tutto sé stesso.
E
qualunque cosa possano fare per cercare di fermarlo, non ci riusciranno
mai perché la verità è questa.
Nessuno
ci abbatterà.
Potremmo
sbagliare.
Potremmo
scavarci la fossa da soli.
Potrebbe
essere tutto fuori controllo.
Potrebbe
finire da un momento all’altro.
Ma
ogni esitazione la cancelleremo in fretta e resisteremo in nome di
questi nostri sentimenti che ci tengono in vita, del nostro amore che
ci anima e che ora ci fa unire in una estrema fusione di corpi e anime.
Siamo
in due eppure sembriamo uno solo.
Con
le mani nei nostri sessi, mentre il vento ci batte contro e la pioggia
cerca di raffreddarci, noi ci scaldiamo sempre più dandoci piacere ed
eccitazione.
Fremiamo
insieme incontrollati con la pelle che seppure bagnata è libera dai
vestiti e si preme l’una sull’altra, le nostre bocche bevono il sapore
dell’altro, le mani esplorano posti sensibili e proibiti, le gambe si
allacciano, le braccia stringono, la lingua porta un piacere
ineguagliabile…
…i
corpi si fondono del tutto, entriamo l’uno nell’altro, ci penetriamo,
ci possediamo, sanciamo la nostra promessa di fare di tutto per non
arrenderci, per non separarci, per aspettarci in eterno, se necessario.
Per non smettere di sorridere.
Crederemo
in noi per sempre.
Ci
stringiamo, spingiamo possenti in un ritmo che cresce insieme alla
tempesta, al vento, a questi lampi e ai fulmini, tutto trema ma siamo
noi a scuoterci più di tutto, l’eccitazione del pericolo, potremmo
cadere, potremmo essere visti, potrebbe essere l’ultimo atto d’amore,
ma noi non possiamo smettere, non ora che raggiungiamo questa vetta.
Lo
stringo forte a me mentre affonda le unghie nella mia carne, mi morde
la spalla per la passione, è grande ciò che prova e me lo trasmette.
Sono
in lui e lo voglio per me ancora e ancora e ancora.
Questo
ricordo ha la potenza di un treno marino impazzito che sfreccia in un
mare in tempesta, in mezzo alla pioggia furiosa, sotto il cielo nero ed
i fulmini letali.
Le
labbra di nuovo premute insieme, un bacio che ci risucchia.
Ed
ora, con l’orgasmo che ci prende entrambi facendoci girare la testa,
facendoci tremare e scaricare l’uno nell’altro, ci pare come se la
notte fosse già arrivata alla sua fine e il mondo avesse smesso di
crollare. Possiamo far finta che sia così, per quanto ci riguarda la
fine non è più vicina.
Siamo
sotto un sole splendido, il caldo è soffocante, il mare è calmo, siamo
sulla nostra Going Merry, siamo con tutti riuniti di nuovo, stiamo
andando incontro ad un’altra avventura. Abbiamo realizzato tutti i
nostri sogni. Siamo ancora insieme.
Ma
poi apriamo gli occhi e ci rendiamo conto che non è così. Siamo ancora
nell’anticamera dell’apocalisse. Il treno sfreccia nella tempesta del
secolo.
Dobbiamo
ancora correre, è questo il momento.
Correre.
Andare
all’inferno che ci aspetta insieme al male che cerca di strapparci via
dal mondo e separarci.
Ma
noi resisteremo.
In
nome di questo suo sorriso che ora mi dona mentre ci guardiamo negli
occhi, ancora abbracciati e carichi.
Resisteremo.
FINE